CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 ottobre 2016
704.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 6 ottobre 2016. — Presidenza della vicepresidente Roberta AGOSTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Gianpiero Bocci.

  La seduta comincia alle 14.

5-06020 Donati: Sulla ipotesi di costruire un distaccamento permanente dei vigili del fuoco in Valtiberina.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Marco DONATI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. Esprime soddisfazione, infatti, per le misure annunciate dal Governo, auspicando tuttavia che vi sia in futuro una maggiore presenza dei vigili del fuoco nell'ambito della Valtiberina, territorio fortemente bisognoso dell'ausilio di un distaccamento permanente.

5-06424 Capone: Sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nell'ambito delle attività di affissione elettorale svolte nella città di Lecce.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Salvatore CAPONE (PD), replicando, ringrazia il sottosegretario per la completezza della sua risposta. Osserva come la questione non sia datata, ma tuttora ben viva e, richiede, quindi, la massima attenzione da parte della magistratura e delle forze dell'ordine.

5-08909 Tino Iannuzzi: Sulla situazione di dissesto finanziario del comune di Mercato San Severino (SA) e della società partecipata GE.SE.MA.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Tino IANNUZZI (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta precisa ed articolata. Evidenzia che i fatti più recenti verificatasi nella vita amministrativa del Comune di Mercato San Severino e le decisioni, conseguentemente e puntualmente assunte dal Ministero dell'Interno ed oggi ricordate dal sottosegretario, confermano la fondatezza delle preoccupazioni e dei rilievi avanzati nella interrogazione in oggetto in ordine alla delicatissima e critica situazione economica-finanziaria del Comune e della Gesema, società con capitale sociale a totale partecipazione del Comune medesimo. Del resto tali vicende, che hanno determinato l'impossibilità per l'Amministrazione comunale e la maggioranza consiliare di approvare, nei termini perentori di cui alla diffida del Prefetto di Salerno, il rendiconto di gestione 2015 ed il bilancio di previsione 2016, erano state motivatamente rappresentate ed indicate da anni ed in più occasioni, a cominciare dalle sede istituzionale del consiglio comunale, dai consiglieri di opposizione. Inoltre la Corte dei conti, Sezione di controllo per la Campania, più volte e con diverse deliberazioni e pronunciamenti ha evidenziato con dovizia di argomenti gli elementi di criticità e le «irregolarità contabili» ed una complessiva «gestione finanziaria difficoltosa» nel quadro di finanza e contabilità del Comune. Fa presente che sicuramente gli organi della gestione commissariale straordinaria, nominati dal Ministero dell'Interno, stanno compiendo un lavoro accurato ed approfondito, al fine di adottare tutte le necessarie ed urgenti deliberazioni per garantire la regolarità amministrativo-contabile ed il risanamento dei conti nella situazione economica-finanziaria del Comune di Mercato San Severino, così difficile e pesante che ha determinato e continua a determinare tante giustificate e forti preoccupazioni nella comunità sanseverinese. Prende atto della volontà del Ministero dell'Economia e delle finanze di valutare, nell'ambito delle future programmazioni, un eventuale intervento dei propri servizi ispettivi di finanza pubblica per Pag. 12verificare la situazione esistente nel Comune e nella società Gesema. Conferma che continuerà a seguire con la dovuta attenzione gli svolgimenti e sviluppi ulteriori della vicenda, anche al fine di attivare ogni ulteriore ed opportuna iniziativa presso i Ministeri competenti.

5-04427 e 5-07794 Michele Bordo: Sul completamento dei lavori di costruzione della sede del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Foggia.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde congiuntamente alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Salvatore CAPONE (PD), cofirmatario delle interrogazioni in titolo, replicando, ringrazia il sottosegretario per la puntuale risposta.

5-08441 Lodolini: Sulla percentuale dei posti riservati nei concorsi pubblici per l'assunzione nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Emanuele LODOLINI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che ringrazia.

5-08808 Valiante: Sugli atti intimidatori compiuti nei confronti del sindaco del comune di Corleto Monforte (SA).

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Simone VALIANTE (PD), replicando, si dichiara molto soddisfatto della puntuale risposta del sottosegretario.

5-08576 Labriola: Sull'impiego di risorse finanziarie per l'assunzione di personale nel ruolo di vigile del fuoco permanente.

  Il sottosegretario Gianpiero BOCCI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Vincenza LABRIOLA (Misto), replicando, evidenzia che le misure di potenziamento dell'organico dei vigili del fuoco testé illustrate dal rappresentante del Governo sono fittizie, dal momento che si fa riferimento ad assunzione di personale precario, senza che vi sia un reale incremento di organico. Quanto all'invecchiamento del personale, fa notare che esso dipende dalle decisioni sbagliate del Governo in materia previdenziale e sul blocco del turn over. Ritiene che il mancato impiego delle risorse finanziarie previste dalla legge n. 228 del 2012 per l'assunzione di ulteriore personale nel ruolo di vigile del fuoco permanente sia una grave scelta che comprometta l'operatività di un Corpo che si batte in prima linea per la sicurezza dei cittadini.

  Roberta AGOSTINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 6 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 14.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo Pag. 13a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016.
Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 5 ottobre 2016.

  Dore MISURACA (AP), relatore, formula una proposta di parere favorevole con una osservazione (vedi allegato 8).

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) annuncia che il suo gruppo non parteciperà alla discussione e al voto sul parere in esame e abbandonerà l'aula.

  Andrea CECCONI (M5S) ritiene che anche se il suo gruppo non abbandonerà i lavori della Commissione, lo spirito da cui il medesimo è animato sia lo stesso di quello espresso con la sua decisione dal capogruppo di Forza Italia. Il testo sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il parere non è infatti quello definitivo che sarà validato dall'Ufficio parlamentare di bilancio. Nell'esprimere oggi il suo parere, la Commissione non potrà incidere sul testo definitivo che ancora non si conosce. Entrando nel merito, desidera rilevare come nella nota si certifichi un quadro tendenziale di deficit economico, eludendo la previsione costituzionale del pareggio di bilancio, da lui peraltro non condivisa, di cui all'articolo 81 della Costituzione, come modificato nella scorsa legislatura. A suo avviso si tratta di un aspetto che la Commissione Affari costituzionali dovrebbe rilevare.

  Alfredo D'ATTORRE (SI-SEL) ritiene opportuno che la I Commissione rinvii ad altra seduta l'espressione del parere sul documento in esame, tenuto conto della necessità di attendere la risposta del Governo sui rilievi formulati dall'Ufficio parlamentare di bilancio sulla nota di aggiornamento al DEF, in ordine all'attendibilità delle stime previste. Fa notare che, ai sensi dell'articolo 18, comma 3, della legge n. 243 del 2012 – recante disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'articolo 81, sesto comma, della Costituzione – la valutazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio costituisce una parte essenziale del procedimento di formazione della manovra di bilancio e, pertanto, non può essere ignorata dalla I Commissione. Trattandosi di un aspetto procedurale che giudica fondamentale, fa presente che, qualora la Commissione decidesse di esprimersi nella odierna seduta, il suo gruppo non parteciperà alla deliberazione di competenza.

  Emanuele FIANO (PD) replicando al deputato D'Attorre, osserva che quella a cui ha fatto riferimento è una difformità di dati macroeconomici sulla quale riferirà in audizione martedì il ministro dell'economia e delle finanze. Rileva come l'espressione del parere da parte della Commissione Affari costituzionali sul testo attuale sia coerente con le competenze della medesima Commissione, competenza che riguarda aspetti ben esplicitati nella proposta di parere del relatore come, ad esempio, l'attuazione da parte del Governo della delega sul riordino della pubblica amministrazione. La Commissione è quindi in grado di esprimersi sin da ora, senza necessità di attendere modifiche che eventualmente riguarderanno dati macroeconomici.

  Alfredo D'ATTORRE (SI-SEL), intervenendo per una precisazione, fa notare che le sue osservazioni non sono tanto riferite al merito quanto a questioni procedurali. Pur giudicando contraddittorio, dal punto di vista sostanziale, che il Governo scelga di derogare al principio del pareggio di bilancio per un arco temporale esteso, dopo averne elevato – a suo avviso, in modo improprio – a rango costituzionale la dignità, ritiene che l'aspetto decisivo per un rinvio dell'espressione del parere derivi Pag. 14dall'esigenza di rispettare l’iter parlamentare definito dalla legge n. 243 del 2012, che attribuisce rilievo alle valutazioni – significativamente divergenti rispetto a quelle del Governo – dell'Ufficio parlamentare di bilancio.

  Cristian INVERNIZZI (LNA), con riferimento all'intervento del deputato Fiano, fa osservare come i componenti della Commissione Affari costituzionali sono prima di tutto dei deputati e che, quindi, non devono ragionare con una logica ristretta alle competenze della Commissione. Ritiene pretestuoso usare questo argomento per giustificare una scelta che è solamente di carattere procedurale. Annuncia che il suo gruppo non parteciperà al voto.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, dopo aver precisato che non rientra, a suo avviso, nella competenza della I Commissione la valutazione circa il perfezionamento della procedura prevista dalla legge n. 243 del 2012, ritiene necessario convocare una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, alla luce degli orientamenti non convergenti dei gruppi medesimi in ordine alla modalità di prosecuzione dell’iter di esame del provvedimento.
  Rinvia, quindi, l'esame ad altra seduta che sarà convocata al termine della riunione dell'ufficio di presidenza.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 6 ottobre 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.25.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 6 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 15.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016.
Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con un'osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta odierna.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, all'esito della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, testé svolta, avverte che porrà in votazione la proposta di parere favorevole con un'osservazione del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 8).

  La seduta termina alle 15.30.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 ottobre 2016. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO.

  La seduta comincia alle 15.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia

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assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modifiche alla legge 31 ottobre 1965, n. 1261, in materia di indennità spettante ai membri del Parlamento.
C. 495 Vaccaro, C. 661 Lenzi, C. 1137 Capelli, C. 1958 Vitelli e C. 2354 Lombardi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 luglio 2016.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, ricorda che la proposta di legge C. 2354 Lombardi ed altri – Modifiche alla legge 31 ottobre 1965, n. 1261, concernenti il trattamento economico e previdenziale spettante ai membri del Parlamento» è stata inserita dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 24 ottobre.
  Alla proposta di legge sono state abbinate d'ufficio, in quanto recanti disposizioni vertenti su identica materia, le seguenti proposte di legge C. 495 Vaccaro «Modifiche alla legge 31 ottobre 1965, n.1261, in materia di indennità spettante ai membri del Parlamento», C. 661 Lenzi «Modifiche alla legge 31 ottobre 1965, n.1261, in materia di indennità e di rimborso delle spese di soggiorno a Roma spettante ai membri del Parlamento» , C. 1137 Capelli «Modifica all'articolo 1 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, in materia di indennità aggiuntive per incarichi interni alle Camere», C. 1958 Vitelli «Modifiche alla legge 31 ottobre 1965, n.1261, e altre disposizioni concernenti l'indennità spettante ai membri del Parlamento e le risorse conferite ad essi e ai gruppi parlamentari per lo svolgimento del mandato rappresentativo».
  Tutte le proposte abbinate, compresa la proposta di legge C. 2354 Lombardi, riguardano l'indennità parlamentare ma in alcuni casi il loro contenuto si estende ad altre materie, come, ad esempio, per le disposizioni in materia di: prestazioni per collaboratori dei parlamentari, limitazioni al rimborso delle spese mediche dei parlamentari, dotazione dei gruppi parlamentari, servizi di ristorazione e altri servizi interni, bilancio interno e trasparenza, controllo della Corte dei conti, congedi di maternità, di paternità e parentale dei parlamentari, indennità dei consiglieri regionali.
  Al fine della delimitazione del perimetro di esame della Commissione, tali disposizioni dovranno necessariamente essere valutate con riferimento al loro rapporto con norme e principi costituzionali (in primis quello dell'autonomia parlamentare) con una necessaria verifica dell'appropriatezza della fonte normativa utilizzata (se cioè possa essere una legge ordinaria o debba essere invece una legge costituzionale o una fonte dell'ordinamento interno) rispetto alle singole questioni. Ciò adempiendo a un preciso dovere della Commissione richiamato, oltre che dalle norme sull'esame in sede referente (articolo 79, comma 4, lettera b), del Regolamento, in particolare, ai sensi del quale l'istruttoria della Commissione prende in considerazione la conformità della disciplina proposta alla Costituzione, la sua compatibilità con la normativa dell'Unione europea e il rispetto delle competenze delle regioni e delle autonomie locali), e dalle circolari del Presidente della Camera dei deputati del 16 ottobre 1996, relativa agli ambiti di competenza delle Commissioni permanenti, e del 10 gennaio 1997, relativa all'istruttoria legislativa (che, al punto 3, chiarisce che «un'esauriente istruttoria in sede referente deve ...comprendere ...la valutazione della coerenza della disciplina proposta con la Costituzione, anche alla luce delle indicazioni contenute nella giurisprudenza della Corte costituzionale»).
  A tal fine precisa che la decisione del Presidente della Camera riguardo all'ammissibilità delle proposte di legge non va considerata alla stregua di una decisione positiva circa l'effettivo superamento del vaglio di costituzionalità di ogni singola Pag. 16disposizione in esse contenuta e quindi del corretto uso della fonte legislativa ordinaria, ciò che sarebbe in contrasto con le caratteristiche che, in base alla prassi, sono proprie del vaglio di ammissibilità in sede di presentazione delle proposte di legge che è potere di chiusura. Ma va intesa come una decisione che, nel bilanciamento dei diversi interessi costituzionali in gioco (diritti dei singoli deputati, diritto-dovere degli organi parlamentari chiamati ad esercitare i controlli endoprocedimentali stabiliti dalla Costituzione e dai Regolamenti parlamentari, nonché dovere di garantire che non siano adottate deliberazioni manifestamente confliggenti con la Costituzione), rimette al pieno e doveroso dispiegarsi delle varie fasi dell'istruttoria legislativa la valutazione specifica di ogni profilo relativo alla compatibilità delle proposte di formulazione del testo rispetto alla Carta costituzionale.
  Segnala, inoltre, che alcune disposizioni delle proposte di legge in esame recano norme in materia di vitalizi dei parlamentari.
  Ricorda, a tal proposito, che la Commissione sta svolgendo l'esame delle proposte di legge proposte di legge C. 1093 Grimoldi e abbinate recanti disposizioni in materia di vitalizi e nuova disciplina dei trattamenti pensionistici dei componenti delle Camere e dei consiglieri regionali.
  Segnalo altresì che alcune disposizioni delle proposte di legge in esame recano norme sul rapporto di lavoro dei collaboratori parlamentari. Ricordo a tal proposito che la Commissione XI sta svolgendo l'esame della proposta di legge C.1105 (Gnecchi e altri) che reca disposizioni per la regolamentazione del rapporto di lavoro dei collaboratori parlamentari.
  Sulla base di quanto sopra esposto, l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 5 ottobre ha concordato di proporre alla Commissione di delimitare l'ambito del proprio esame ai seguenti aspetti: determinazione dell'indennità spettante ai membri del Parlamento; disciplina del rimborso delle spese di soggiorno, di viaggio, spese generali e disciplina della diaria dei parlamentari; regime tributario; regime di trasparenza connesso alle suddette materie.
  Precisa che, ove la Commissione deliberasse in tal senso, il perimetro oggettivo sopra indicato sarà considerato vincolante ai fini della predisposizione e dell'adozione del testo base per il prosieguo dell'esame e per la conseguente valutazione di ammissibilità delle proposte emendative ad esso riferite.

  Emanuele FIANO (PD), pur giudicando legittima la proposta del presidente dal punto di vista procedurale, ritiene che la suddetta delimitazione del perimetro di esame, che prevede l'estensione alla materia della diaria e dei rimborsi spese, possa costituire un pericoloso precedente. Pur non mettendo in discussione la competenza del Parlamento di legiferare su tali aspetti, invita la Commissione a riflettere circa l'opportunità di rimetterne la definizione non agli Uffici di presidenza delle Assemblee, ma ad una maggioranza parlamentare.
  Ritiene infatti che, in tal modo, si possa aprire un varco nell'autonomia del Parlamento, con il rischio di compromettere il principio fondamentale di buon funzionamento della democrazia in base al quale l'accesso alle cariche politiche deve essere garantito a tutti, a prescindere dal censo. Fa notare che si tratterebbe di intraprendere una strada opposta a quella seguita negli anni passati, laddove si scelse di rimettere agli Uffici di presidenza il compito di dare attuazione a un piano di riduzione della spesa parlamentare.

  Andrea CECCONI (M5S) esprime un punto di vista del tutto differente da quello del deputato Fiano. Non è infatti in discussione il principio costituzionale del libero accesso di tutti i cittadini alle cariche elettive, ma viene applicato un altro principio costituzionale, sancito dall'articolo 69 della Costituzione, secondo il quale l'indennità dei parlamentari è fissata con la legge. E la legge n. 1261 del 1965 all'articolo 2 interviene anche sulla diaria, affidandone la determinazione agli Uffici Pag. 17di Presidenza delle assemblee parlamentari. Osserva che l'articolo 12, comma 3, del regolamento della Camera che indica le competenze dell'Ufficio di Presidenza, non fa alcun cenno alla determinazione dei rimborsi ai deputati. Sottolinea altresì come anche in presenza di una previsione legislativa, non è escluso che gli Uffici di Presidenza possano creare altre fattispecie, differenziando i rimborsi per i viaggi o introducendo le spese tecnologiche. Auspica, infine, che sull'argomento ci sia un dibattito libero e che tutti i gruppi esprimano la propria posizione, della quale risponderanno ai loro elettori.

  Celeste COSTANTINO (SI-SEL), condividendo quanto affermato dal deputato Fiano, si dichiara perplessa sulla proposta di far rientrare nel perimetro di esame anche materie attualmente attribuite agli uffici di presidenza delle Camere.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, evidenzia che il sistema attuale di determinazione della diaria dei parlamentari, affidata agli Uffici di Presidenza delle Assemblee parlamentari, non si fonda sul principio dell'autodichia, ma sulla disposizione dell'articolo 2 della legge n. 1261 del 1965. Le considerazioni del deputato Fiano, che ritiene peraltro condivisibili, sono considerazioni di merito che non inficiano la legittimità costituzionale di una legge ordinaria, come quella del 1965, che interviene sulla diaria dei parlamentari. È questa la ragione per cui l'Ufficio di Presidenza ha convenuto, nella sua proposta alla Commissione, di includere l'argomento nel perimetro di esame della Commissione medesima.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) fa notare che nulla vieta alla legge di fissare linee guida per le successive determinazioni degli Uffici di presidenza.

  Emanuele FIANO (PD) anche alla luce dell'assenza di pronunce in tal senso della Corte costituzionale, concorda sul fatto che la legge n. 1261 del 1965 che, peraltro, stabilisce un tetto alla diaria, sia da considerare legittima, anche se andrebbe valutata, a suo avviso, la sua ragionevolezza da un punto di vista costituzionale. Ribadisce la propria riserva sul fatto che il massimo luogo di espressione democratica possa essere sottoposto a menomazioni delle proprie competenze che vanno a incidere sui principi fondamentali della democrazia, come il libero accesso dei cittadini a cariche elettive a prescindere dalle condizioni economiche di ciascuno. Concorda, quindi, sulla correttezza della procedura proposta dall'Ufficio di Presidenza, pur mantenendo la preoccupazione che la decisione relativa alla diaria possa costituire il presupposto per un'erosione più ampia del principio di autonomia finanziaria e di bilancio delle Camere.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, fa notare che un conto è esprimere una valutazione di legittimità costituzionale su eventuali profili di ragionevolezza che potrebbero eventualmente anche emergere chiaramente una volta perfezionatosi il procedimento legislativo, altro è impedire a priori al Parlamento di intervenire su una materia rispetto alla quale non sembrano sussistere preclusioni di competenza, essendo già regolamentata da una legge.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di delimitazione dell'ambito di esame dei provvedimenti in titolo, formulata dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.50.

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