CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 settembre 2016
699.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 130

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 28 settembre 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il Sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 13.45.

Pag. 131

Schema di decreto ministeriale recante regolamento di adozione dello statuto del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA).
Atto n. 331.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo, rinviato nella seduta del 27 settembre 2016.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione è fissato al 13 ottobre prossimo. Ricorda altresì che nella seduta di ieri il relatore, onorevole Oliverio, ha introdotto la discussione.

  Loredana LUPO (M5S), dopo aver rilevato che, in base alla tempistica indicata nella delega, lo schema di decreto in esame avrebbe dovuto essere trasmesso alla Commissione con tempi più celeri, manifesta apprezzamento per la possibilità data alla Commissione stessa di approfondire alcuni aspetti del testo, che è molto corposo.

  Luca SANI, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale recante approvazione del piano triennale per il rilancio e la razionalizzazione delle attività di ricerca e sperimentazione in agricoltura (piano della ricerca) del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA) nonché del piano per il rilancio e la razionalizzazione delle attività di ricerca e sperimentazione in agricoltura (razionalizzazione della rete di ricerca) del medesimo CREA.
Atto n. 332.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo, rinviato nella seduta del 27 settembre 2016.

  Luca SANI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione è fissato al 3 ottobre prossimo. Comunica, al riguardo, di avere chiesto al Governo, che ha acconsentito, di poter esprimere il parere di competenza anche su questo schema di decreto entro il 13 ottobre. Ricorda infine che, nella seduta di ieri, l'onorevole Oliverio ha svolto la relazione introduttiva.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), relatore, esprime apprezzamento per il tempo ulteriore del quale la Commissione può disporre ai fini dell'espressione del parere su entrambi gli schemi dei decreti legislativi relativi al CREA, meritevoli di approfondimento. Invita i gruppi a fargli pervenire i contributi che riterranno opportuni dei quali terrà conto nella elaborazione di una proposta di parere che sottoporrà alla Commissione.

  Luca SANI, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 28 settembre 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il Sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 13.50.

Pag. 132

Schema di decreto legislativo recante riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Atto n. 327.

(Rilievi alla X Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Mino TARICCO (PD), relatore, fa presente che la Commissione agricoltura è chiamata ad esprimere i propri rilievi sullo schema di decreto legislativo che reca il riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, adottato sulla base di quanto previsto dall'articolo 10 della legge n. 124 del 2015, cosiddetta legge Madia, che ha, al riguardo, conferito specifica delega al Governo con l'individuazione di appositi principi e criteri direttivi.
  Ricorda, a tal proposito, che la Commissione agricoltura esaminò il disegno di legge di delega ed espresse sullo stesso il prescritto parere. In quell'occasione venne evidenziato che il testo approvato dal Senato aveva apportato modifiche migliorative rispetto al testo originario, prevedendo, al posto dell'eliminazione del contributo obbligatorio delle imprese, una sua rideterminazione. In merito alla ridefinizione delle circoscrizioni territoriali, era stata inserita l'individuazione di un puntuale numero massimo – 60, rispetto alle attuali 105 – e una puntuale soglia dimensionale minima – 75.000 imprese e unità locali iscritte o annotate nel registro delle imprese, disponendo, al contempo, il criterio di almeno una camera di commercio in ogni regione – con possibilità, altresì, di istituire una camera di commercio in ogni provincia autonoma e Città metropolitana.
  Venne, poi, previsto che il legislatore delegato dovesse tener conto delle «specificità geo-economiche» dei territori, definendo le condizioni in presenza delle quali potessero essere istituite le unioni regionali o interregionali.
  Con riguardo ai compiti e alle funzioni, nel testo approvato dal Senato non veniva più prevista la «riduzione» ma la «ridefinizione» di compiti e funzioni.
  Sotto il profilo della limitazione alle partecipazioni societarie, essa veniva intesa come limitazione a quelle «necessarie per lo svolgimento delle funzioni istituzionali», laddove il disegno di legge originario prevedeva la limitazione «alle sole» funzioni istituzionali.
  Si introdusse, quindi, la previsione, assente nel disegno di legge originario, che il Ministero dello sviluppo economico, sentita l'Unioncamere, definisse standard nazionali di qualità delle prestazioni camerali, in relazione a ciascuna funzione fondamentale, ai relativi servizi, ad un sistema di monitoraggio.
  Veniva, altresì, specificato che la riduzione del numero di componenti dei consigli e delle giunte camerali si ponesse entro un riordino della relativa disciplina, tale da incidere altresì sui criteri di elezione, onde assicurare una «adeguata» consultazione delle imprese.
  Ricorda, infine, come tra i principi e criteri direttivi venne previsto che la disciplina transitoria dovesse assicurare la sostenibilità finanziaria e il mantenimento dei livelli occupazionali, nonché contemplare poteri sostitutivi per garantire la completa attuazione del processo di riforma.
  Sulla base di queste considerazioni, la XIII Commissione formulò il prescritto parere, ritenendo che sul punto la legge delega avesse raggiunto un punto di sintesi e di equilibrio per un'organica riforma del sistema.
  Il Consiglio dei Ministri ha, quindi, approvato lo schema di riforma in esame Pag. 133sul quale la Commissione attività produttive dovrà esprimere il prescritto parere entro il 25 ottobre 2016.
  L'articolo 1 stabilisce, in primo luogo, la riduzione del numero delle camere di commercio (articolo 1, co. 1, lett. a). Al riguardo viene previsto che in ciascuna regione vi dovrà essere la presenza di almeno una camera di commercio, mentre la soglia dimensionale di ciascuna camera viene individuata in 75.000 imprese e unità locali. Lo stesso articolo interviene sulla disciplina degli accorpamenti, stabilendo che i consigli di due o più camere di commercio possono, con delibera da adottarsi con maggioranza dei due terzi dei componenti, avviare il percorso di accorpamento tra le camere stesse.
  Vengono, poi, disciplinati i compiti e le funzioni delle Camere di commercio, confermando alcuni compiti tradizionali delle stesse tra i quali viene ribadito quello relativo alla tenuta del registro delle imprese.
  È previsto, poi, un rafforzamento di altre competenze. A tal proposito, fa riferimento alla formazione ed alla gestione del fascicolo informatico di impresa; alle funzioni di punto unico di accesso telematico in relazione alle vicende amministrative relative alle attività di impresa, qualora queste funzioni vengano delegate su base legale o convenzionale; alle competenze in tema di orientamento al lavoro; alla tenuta del registro alternanza scuola-lavoro; all'incontro tra domanda ed offerta di lavoro mediante azioni di supporto nella transizione tra il mondo della scuola e dell'università e quello del lavoro.
  Tra le nuove competenze segnala la valorizzazione del patrimonio culturale nonché lo sviluppo e la promozione del turismo, in collaborazione con gli enti e gli organismi competenti.
  In merito ai profili dell'internazionalizzazione, lo schema di decreto precisa che le camere di commercio possano svolgere attività di informazione, formazione, supporto organizzativo e assistenza alle PMI per la preparazione ai mercati internazionali. Segnala, però, che vengono escluse tutte le attività promozionali direttamente svolte all'estero. Il decreto lascia, poi, la possibilità alle camere di commercio di svolgere attività di supporto e assistenza alle imprese in regime di libero mercato. Tuttavia, lo svolgimento di tali attività è limitato solo a quelle strettamente indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali.
  Tra le novità contenute nello schema di decreto vi è l'istituzione di un apposito Comitato indipendente di valutazione delle performance del sistema camerale.
  Osserva che lo schema di decreto interviene anche con riguardo alle Unioni regionali prevedendo che esse potranno essere costituite solo nelle regioni in cui sono presenti almeno tre camere di commercio e a condizione che tutte le camere della regione aderiscano alla stessa associazione. Nel caso in cui non vi sia la presenza di unioni regionali, le funzioni di rappresentanza e lo svolgimento dei compiti tradizionalmente attribuiti alle unioni regionali vengono svolte dalla camera di commercio del comune capoluogo di regione.
  Rileva che lo schema di decreto contiene diverse novità sia per i consigli che per le giunte delle camere di commercio. In particolare, viene prevista una sensibile riduzione del numero dei componenti del consiglio. Sono, infatti, ridefinite le fasce di imprese che debbono essere prese come riferimento per individuare il numero dei consiglieri delle singole camere di commercio. Per quanto attiene alle funzioni, è stata eliminata la competenza del consiglio in merito alla determinazione degli emolumenti per i componenti degli organi della camera di commercio e delle aziende speciali, in considerazione del fatto che lo schema di decreto, attuando uno specifico punto della delega, ha previsto la gratuità degli incarichi stessi.
  Per quanto concerne le fasi di costituzione del consiglio viene stabilito come parametro, al fine del calcolo della rappresentatività delle organizzazioni di categoria, il numero delle imprese che risultano iscritte alla data del 31 dicembre dell'anno che precede la pubblicazione dell'avviso di costituzione del nuovo consiglio, Pag. 134a condizione che le imprese in questione abbiano pagato nell'ultimo biennio almeno una quota annuale di adesione.
  Lo schema di decreto interviene in merito al finanziamento delle camere di commercio elencando le diverse tipologie di finanziamento. Tra queste vi sono: il cosiddetto diritto annuale; i proventi derivanti dalla gestione di attività e dalla prestazione di servizi; le entrate e i contributi derivanti da leggi statali, da leggi regionali, da convenzioni; i diritti di segreteria; i contributi volontari, i lasciti e le donazioni; altre entrate derivanti da prestazioni e controlli da eseguire ai fini dell'attuazione delle disposizioni dell'Unione europea, secondo tariffe predeterminate poste a carico dei soggetti interessati. Tali costi dovranno comunque rispecchiare l'effettivo servizio reso.
  Lo schema di decreto, al contempo, interviene anche in merito ai cosiddetti diritti di segreteria, prevedendo che la determinazione degli importi dei diritti di segreteria avvenga sulla base di costi standard e non più sui costi medi.
  Tra le novità introdotte dal decreto, infine, segnala la possibilità che il cosiddetto fondo perequativo sostenga la realizzazione di programmi del sistema camerale, riconoscendo una premio alle camere di commercio che raggiungono livelli di eccellenza verificati in occasione del controllo annuale delle performance da parte dell'apposito Comitato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico.
  L'articolo 3 prevede che entro il termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo, l'Unioncamere trasmetta al Ministero dello sviluppo economico una proposta con cui vengono rideterminate le circoscrizioni territoriali, al fine di ridurre il numero complessivo delle camere di commercio entro il limite di 60. In linea con quanto già stabilito dalla legge delega, lo schema di decreto contiene una serie di criteri a cui dovranno attenersi le camere di commercio in vista degli accorpamenti.
  L'articolo 4 reca una serie di disposizioni transitorie e finali.
  Il provvedimento opera, quindi, una riforma organica e sistematica del sistema camerale.
  Nel riservarsi, anche alla luce degli elementi che emergeranno nel corso del dibattito, di presentare una proposta di rilievi che terrà conto dei contributi che i componenti della Commissione vorranno fargli pervenire, intende esprimere, già nella seduta odierna, alcune prime considerazioni al fine di offrire ai colleghi lo spunto per suggerimenti ed osservazioni.
  In primo luogo, osserva che nella precedente norma contenuta nella legge n. 580 del 1993, il diritto camerale era fissato annualmente dal MISE sulla base del fabbisogno delle camere stesse e del monitoraggio in termini di efficienza delle attività. Il nuovo sistema prevede il dimezzamento del diritto del 2014 e quindi un importo fissato nella legge. A tal riguardo, ritiene che sarebbe utile formulare un rilievo per chiedere che l'importo previsto sia comunque oggetto di ridefinizione del MISE sulla base dei parametri precedentemente utilizzati e anche delle risultanze del Comitato sulle performance istituito presso il MISE.
  In secondo luogo, rileva che la legge n. 580 del 1993 prevedeva, all'articolo 18, comma 10, la possibilità di un aumento fino al 20 per cento del diritto camerale a determinate condizioni per progetti finalizzati allo sviluppo dei territori interessati. A tal proposito ritine opportuno proporre che detta possibilità sia mantenuta.
  In terzo luogo, fa presente che il c.d. taglia spesa prevedeva una restituzione di fatto di circa 40 milioni di euro che incidevano per circa il 5 per cento delle entrate delle camere; la riduzione del 50 per cento dei diritti, di fatto, fa aumentare l'incidenza a circa il 10 per cento: ciò dovrebbe poter essere rivisto perché rischia di essere eccessivo e di ostacolare in termini di capacità e di efficienza i processi di riorganizzazione e di aggregazione previsti.
  In quarto luogo, per quanto concerne le norme transitorie sul personale, ritiene Pag. 135che la previsione rischia di portare a disperdere un patrimonio di professionalità che sarebbe fondamentale salvaguardare e di penalizzare eccessivamente soprattutto coloro che sono prossimi ai requisiti pensionistici. Si propone, pertanto, di rappresentare la necessità di prevedere strumenti di uscita incentivata e di maggiori flessibilità nelle norme di mobilità.
  Invita quindi i colleghi a fargli pervenire le osservazioni che ritengano opportune sulla linea di impostazione da lui proposta per predisporre i rilievi al decreto in oggetto.

  Giorgio ZANIN (PD), dopo aver sottolineato che le aziende speciali svolgono un ruolo non indifferente nella promozione dei prodotti del territorio, ritiene che, nell'esprimere i rilievi, la Commissione debba prestare una specifica attenzione all'esigenza di salvaguardare il patrimonio non solo occupazionale, ma anche di professionalità, del settore, nonché alla necessità di preservare il made in Italy.

  Luca SANI, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 28 settembre 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il Sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.

7-00987 Mongiello, 7-01045 L'Abbate, 7-01054 Faenzi e 7-01068 Zaccagnini: Iniziative per la tutela del settore del grano duro.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni n. 8-00201 e 8-00202).

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta di ieri la Commissione ha svolto l'audizione del professor De Mastro e della professoressa Ercoli.
  Avvisa altresì che è in distribuzione la nuova formulazione della risoluzione L'Abbate, peraltro già inviata a tutti i commissari e pubblicata il 23 settembre 2016. Chiede al presentatore, onorevole L'Abbate, se intende illustrare la riformulazione.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S) fa presente che il testo riformulato della sua risoluzione contiene, rispetto a quello precedentemente illustrato alla Commissione, quattro ulteriori impegni al Governo in materia di impianti di stoccaggio, valorizzazione del prodotto italiano all'origine e monitoraggio fito-sanitario.

  Colomba MONGIELLO (PD) presenta una riformulazione della sua risoluzione 7-00987 che tiene conto dei contributi offerti dalle audizioni svolte nella giornata di ieri e dei suggerimenti avanzati dai colleghi che hanno sottoscritto la sua risoluzione (vedi allegato 1).

  Alessandra TERROSI (PD) nel ringraziare la collega Mongiello per aver posto al centro della sua risoluzione anche il tema del grano duro biologico, auspica che su tale testo si possa registrare la massima convergenza in Commissione.

  Monica FAENZI (Misto-ALA-MAIE) ritira la risoluzione 7-01054 a propria firma e sottoscrive la risoluzione Mongiello (nuova formulazione).

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) ritira la risoluzione a propria firma 7-01068 e sottoscrive la risoluzione Mongiello (nuova formulazione).

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  Luca SANI, presidente, nel dichiarare chiusa la discussione sulle linee generali, propone una breve sospensione della seduta.

  La Commissione concorda.

  La seduta, sospesa alle 14.10 è ripresa alle 15.45.

  Luca SANI, presidente, invita il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri di competenza sulla risoluzione Mongiello 7-00987 (nuova formulazione) e L'Abbate 7-01045.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE esprime parere favorevole sulle premesse della risoluzione 7-00987 (nuova formulazione) Mongiello, a condizione che sia espunto l'ottavo capoverso e che l'ultimo sia riformulato nei seguenti termini: «tuttavia il conseguimento degli obiettivi prefissati da tale piano, per la loro complessità ed articolazione, necessiterebbero di una ulteriore ingente dotazione di risorse finanziarie in maniera particolare per quanto concerne le specifiche misure che riguardano il comparto del grano duro e la creazione di una filiera di valore della pasta made in Italy che risponda ai requisiti di qualità risalenti alle prerogative nutrizionali della dieta mediterranea».
  Esprime quindi parere favorevole sul primo impegno contenuto nella parte dispositiva a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «a promuovere meccanismi che garantiscano la tracciabilità e l'indicazione dell'origine nella commercializzazione dei prodotti a base cerealicola, segnatamente della pasta di grano duro, capace di tutelare le scelte del consumatore e fornirgli garanzie sulla vera origine delle materie prime utilizzate, quali il frumento, la fecola e la farina». Esprime poi parere favorevole sul secondo impegno e sul terzo purché sia riformulato nel senso di aggiungere, dopo la parola «nazionale» la seguente: «vigente». Esprime, infine, parere favorevole sul quarto impegno.
  Venendo alla risoluzione L'Abbate 7-01045, esprime parere favorevole sui primi quattro capoversi delle premesse. Esprime parere favorevole sul quinto capoverso delle premesse purché sia riformulato nel senso di sostituire le parole: «una Commissione unica nazionale per singolo prodotto nell'ambito del settore cerealicolo» con le seguenti: «Commissioni uniche per singolo prodotto (frumento duro; frumento tenero)». Esprime poi parere favorevole sui capoversi sesto e settimo purché siano riformulati nei seguenti termini:
   «la cerealicoltura italiana è stata in passato condizionata dalle politiche comunitarie di aiuti accoppiati attuate, per le quali gli interventi applicati non sempre hanno consentito elevati livelli di innovazione, determinando un incremento delle superfici coltivate a discapito della qualità dei prodotti e della riduzione dell'impatto ambientale;
   la strutturazione della filiera nazionale cerealicola non può prescindere dalla adozione di sistemi di coltivazione maggiormente sostenibili, basati su tecniche produttive di precisione e più efficienti;».

  È favorevole sull'ottavo capoverso, mentre sul nono è favorevole purché sia riformulato sostituendo le parole «con quello cerealicolo» con le seguenti: «con il Piano cerealicolo vigente». Esprime infine parere favorevole sull'ultimo capoverso delle premesse.
  Esprime poi parere favorevole su tutti gli impegni contenuti nella parte dispositiva purché l'alinea del primo sia riformulato nei seguenti termini: «ad effettuare un eventuale aggiornamento centrato sulla definizione di specifici e singoli interventi ritenuti più consoni per affrontare il carattere emergenziale dell'attuale crisi, anche in relazione alle effettive risorse finanziare disponibili a:».

  Colomba MONGIELLO (PD) dichiara di accettare le riformulazioni proposte dal Governo.

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  Giuseppe L'ABBATE (M5S) dichiara anch'egli di accettare le riformulazioni proposte dal Governo.

  Luca SANI, presidente, pone quindi in votazione la risoluzione Mongiello 7-00987 come ulteriormente riformulata.

  La Commissione approva la risoluzione Mongiello 7-00987 come ulteriormente riformulata, che assume il numero 8-00201 (vedi allegato 2).

  Luca SANI, presidente, pone quindi in votazione la risoluzione L'Abbate 7-01045 come riformulata per le parti non assorbite.

  La Commissione approva la risoluzione L'Abbate 7-01045 come riformulata, che assume il numero 8-00202 (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 16.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 28 settembre 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il Sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 16.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2015/412/UE che modifica la direttiva 2001/18/CE per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) sul loro territorio.
Atto n. 324.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 27 settembre 2016.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Rammenta che la Commissione Bilancio ha espresso i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario dell'atto, ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del Regolamento, che sono in distribuzione. Informa inoltre che la XIV Commissione ha espresso parere favorevole sull'atto in esame.
  Ricorda quindi che nella seduta di ieri il relatore si è riservato di presentare una proposta di parere che tenesse quanto più possibile conto dei contributi emersi nel dibattito. Tale parere, in una prima formulazione, è stato già informalmente trasmesso ai colleghi.
  Avverte infine che è pervenuta alla Commissione una proposta alternativa di parere favorevole con condizioni del gruppo SI-SEL, che è in distribuzione.

  Serena PELLEGRINO (SI-SEL), in via preliminare, fa presente di partecipare alla seduta in sostituzione del deputato Scotto; segnala di avere chiesto lei stessa tale sostituzione in ragione dell'interesse che nutre personalmente per il tema in discussione. Sullo schema si è inoltre pronunciata la Commissione Ambiente, nella quale ricopre la carica di vicepresidente, deliberando all'unanimità i rilievi trasmessi alla Commissione Agricoltura.
  Illustra quindi la proposta di parere alternativo del suo Gruppo, auspicando che il relatore possa tener conto dei rilievi nello stesso contenuti, con particolare riguardo a quello nel quale si richiede che l'Autorità nazionale competente, di concerto con gli altri Ministeri coinvolti, funga da coordinamento nazionale nel disciplinare legislativamente, in maniera uniforme, le scelte di politica agricola, che, Pag. 138comunque, devono propendere nella direzione di una scelta netta di essere il territorio nazionale libero dalla coltivazione degli OGM.

  Giuseppe ROMANINI (PD), relatore, illustra la proposta di parere che ha elaborato tenendo conto del dibattito in Commissione e di alcune delle questioni poste dal Gruppo SI-SEL con l'obiettivo di individuare una soluzione che consenta di rendere effettivo il divieto di coltivare OGM nel nostro Paese nel rispetto tuttavia delle competenze legislative riconosciute alle regioni dall'articolo 117 della Costituzione.

  Silvia BENEDETTI (M5S) ricordato che l'obiettivo perseguito dalla Commissione è stato quello di spazzare il campo dal rischio che le regioni potessero assumere decisioni non sufficientemente condivise a livello nazionale, esprime apprezzamento per il richiamo contenuto nella proposta alternativa di parere al ruolo del Ministero delle politiche agricole.

  Giuseppe ROMANINI (PD), relatore, formula conclusivamente una proposta di parere con condizioni e un'osservazione (vedi allegato 4) sulla quale auspica si possa registrare la massima convergenza.

  Adriano ZACCAGNINI (M-ALT) preannunzia il suo voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) si complimenta con il relatore per il lavoro svolto, preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere da questi sottoposta all'esame della Commissione.

  Luca SANI, presidente, ricorda che la proposta alternativa di parere del gruppo SI-SEL (vedi allegato 5) sarà posta in votazione solo ove respinta la proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle ore 16.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 15.

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