CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 agosto 2016
683.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 2 agosto 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 13.05.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 (C. 3973 Governo).
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016 (C. 3974 Governo)
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 28 luglio 2016.

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  Cesare DAMIANO, presidente, comunica preliminarmente che non sono stati presentati emendamenti riferiti alle parti di competenza del disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016. Dà quindi la parola alla relatrice per l'illustrazione delle sue proposte di relazione sul disegno di legge recante il rendiconto per l'anno 2015 e sulle Tabelle n. 2 e n. 4 allegate al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2016.

  Cinzia Maria FONTANA (PD), relatrice, illustra le proprie proposte di relazione favorevole sul disegno di legge recante il rendiconto per l'anno 2015 e sulle Tabelle n. 2 e n. 4 allegate al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2016 (vedi allegati 1, 2 e 3).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, approva le proposte di relazione formulate dalla relatrice con riferimento al disegno di legge recante il rendiconto per l'anno 2015 e alle Tabelle n. 2 e n. 4, allegate al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2016.
  Delibera, altresì, di nominare la deputata Cinzia Maria Fontana quale relatrice presso la V Commissione.

Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. Nuovo testo C. 3139, approvato dal Senato, e abb.
(Parere alle Commissioni riunite II e XII).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che l'espressione del parere di competenza alle Commissioni riunite II e XII sul nuovo testo della proposta di legge Atto Camera n. 3139, approvato dal Senato, recante disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, avrà luogo nella seduta di domani 3 agosto.
  Dà quindi la parola alla relatrice, onorevole Rostellato, per la sua relazione introduttiva.

  Gessica ROSTELLATO (PD), relatrice, segnala preliminarmente che al provvedimento le Commissioni di merito, nel corso dell'esame in sede referente hanno apportato numerose modifiche al testo trasmesso dall'altro ramo del Parlamento.
  Osservato che, a seguito delle modifiche, il testo consta di otto articoli, fa presente in primo luogo che l'articolo 1 indica le finalità e le definizioni ricorrenti nel testo. In particolare, il provvedimento si propone l'obiettivo prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni, con particolare riguardo a una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, privilegiando azioni a carattere formativo ed educativo. Nell'ambito della definizione della fattispecie, merita in particolare di essere segnalata la circostanza che il testo trasmesso, diversamente da quello approvato dall'altro ramo del Parlamento, non si riferisce solo a condotte in danno di minorenni.
  Segnala che il successivo articolo 2 disciplina le modalità attraverso le quali ciascuna vittima, anche minore, ovvero un genitore o un soggetto esercente la responsabilità di un minore, può presentare istanza a tutela delle persone offese al gestore del sito internet del social media, del servizio di messaggistica istantanea o di qualsiasi rete di comunicazione e trasmissione elettronica per la protezione dei dati personali al fine di ottenere l'oscuramento, la rimozione o il blocco delle comunicazioni che lo riguardano nonché il blocco dei contenuti specifici rientranti nelle condotte di cyberbullismo. La norma, inoltre, attribuisce al Garante per la protezione dei dati personali il potere di vigilanza e dispone che esso, qualora il Pag. 190responsabile non abbia provveduto all'oscuramento, alla rimozione o al blocco entro le ventiquattro ore successive al ricevimento dell'istanza, provvede direttamente ai sensi degli articoli 143 e 144 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. Infine, è previsto l'obbligo per i gestori dei siti internet di dotarsi, qualora non le abbiano già attivate, di specifiche procedure per il recepimento e la gestione delle istanze di oscuramento, rimozione o blocco, dandone informazione tramite avvisi chiari e di facile individuazione, pubblicati nella pagina iniziale degli stessi siti.
  Passa, quindi, all'articolo 3, che prevede l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri del tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, del quale fanno parte rappresentanti del Ministero dell'interno, del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero della giustizia, del Ministero dello sviluppo economico, del Ministero della salute, dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), dell'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, del Garante per l'infanzia e l'adolescenza, del Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori, del Garante per la protezione dei dati personali e delle organizzazioni già coinvolte nel programma nazionale Safer internet center, nonché una rappresentanza delle associazioni studentesche e dei genitori e una rappresentanza delle associazioni attive nel contrasto al bullismo. Il tavolo tecnico redige un piano di azione integrato, nel rispetto delle direttive europee in materia e nell'ambito del programma pluriennale dell'Unione europea di cui alla decisione 1351/2008/CE, nonché realizza un sistema di raccolta dati finalizzato al monitoraggio dell'evoluzione del fenomeno. La norma prevede inoltre l'integrazione del piano con il codice di regolamentazione per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, a cui devono attenersi gli operatori che forniscono servizi di social networking e gli altri operatori della rete internet. Con il codice è altresì istituito un comitato di monitoraggio per l'identificazione delle procedure e dei formati standard per l'istanza prevista dal precedente articolo 2. Il piano integrato prevede anche l'adozione di iniziative di informazione e prevenzione, che coinvolgano primariamente i servizi socio-educativi presenti sul territorio rivolti agli adolescenti, quali centri di aggregazione, ricreativi, di ascolto e di consulenza, in sinergia con le scuole. L'articolo prevede, inoltre, la realizzazione di periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sul cyberbullismo e la trasmissione di una relazione annuale al Parlamento sulle attività dell'istituendo tavolo tecnico.
  Osserva che l'articolo 4 dispone l'adozione, da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentito il Ministero della giustizia – Dipartimento Giustizia minorile e di comunità, di linee di orientamento, aggiornate con cadenza biennale, per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della polizia postale. Tali linee di orientamento includono la formazione del personale scolastico, la promozione di un ruolo attivo degli studenti, la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori, un efficace sistema di governance diretto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. La norma prevede, inoltre, l'individuazione fra i docenti, da parte di ogni istituto scolastico, di un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del bullismo e del cyberbullismo anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio. Sono disposte, quindi, la pubblicazione, da parte degli uffici scolastici regionali, di bandi per il finanziamento di progetti di particolare interesse elaborati da reti di scuole con la collaborazione delle istituzioni, enti e organismi attivi nel settore, nonché la realizzazione, da parte delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, di attività progettuale volte a promuovere l'uso consapevole della Pag. 191rete internet e la conoscenza dei diritti e dei doveri connessi all'utilizzo delle tecnologie informatiche. Infine, la norma prevede che i servizi sociali territoriali, con l'ausilio delle associazioni e degli altri enti che perseguono le finalità di contrasto del bullismo e del cyberbullismo, promuovano specifici progetti personalizzati volti a sostenere i minori vittime di atti di bullismo e cyberbullismo nonché a rieducare, anche attraverso l'esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori artefici di tali condotte.
  Rileva che l'articolo 4-bis prevede l'obbligo per il dirigente scolastico di informare tempestivamente i genitori o i tutori di minori coinvolti in atti di bullismo o cyberbullismo di cui sia venuto a conoscenza e individua una procedura cui partecipano le famiglie dei soggetti coinvolti, i rappresentanti di classe e, qualora lo ritenga necessario, rappresentanti dei servizi sociali e sanitari territoriali, al fine di predisporre percorsi personalizzati per l'assistenza alla vittima e per l'accompagnamento rieducativo degli autori. Infine, la norma dispone l'integrazione dei regolamenti scolastici con la previsione di sanzioni disciplinari specifiche e commisurate agli atti compiuti.
  Il successivo articolo 5 affida, in primo luogo, alla Polizia postale e delle comunicazione il compito di riferire annualmente al tavolo tecnico istituito al precedente articolo 3 e, in secondo luogo, prevede lo stanziamento di ulteriori risorse in favore del fondo di cui all'articolo 12 della legge n. 48 del 2008, da destinare alle esigenze connesse allo svolgimento delle attività di formazione in ambito scolastico e territoriale finalizzate alla sicurezza dell'utilizzo della rete internet e alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo.
  L'articolo 6 prevede l'applicabilità della procedura di ammonimento, di cui all'articolo 8, commi 1 e 2, del decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, e successive modificazioni, qualora i fatti di bullismo non integrino reati procedibili d'ufficio, fino a quando non è proposta querele o non è presentata denuncia.
   L'articolo 6-bis modifica l'articolo 612-bis del codice penale, introducendo come circostanza aggravante degli atti persecutori l'utilizzo di strumenti informatici o telematici, cui corrisponde la pena della reclusione da uno a sei anni.
  Conclusivamente, ritiene che si possa esprimere un giudizio complessivamente favorevole sul provvedimento, riservandosi di elaborare una proposta di parere in vista della seduta di domani.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta convocata per domani.

  La seduta termina alle 13.25.

SEDE REFERENTE

  Martedì 2 agosto 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 13.25.

Modifiche all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, nonché ulteriori disposizioni di salvaguardia in materia di accesso al pensionamento e di decorrenza delle prestazioni pensionistiche.
C. 3893 Damiano e C. 3991 Simonetti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 luglio 2016.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella seduta del 28 luglio la Commissione ha deliberato di adottare la proposta C. 3893 Damiano quale testo base per il prosieguo dell'esame. Fa presente, inoltre, Pag. 192che, come stabilito nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 28 luglio, è previsto che nella seduta odierna si avvii l'esame delle proposte emendative presentate (vedi allegato 4), che sono da ritenersi ammissibili.
  Dà, quindi, la parola al sottosegretario Bobba, che ha chiesto di intervenire.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA chiede alla Commissione di rinviare il prosieguo dell'esame della proposta di legge e delle relative proposte emendative per consentire al Governo di condurre i necessari approfondimenti volti all'individuazione puntuale dei costi e delle coperture del provvedimento, anche alla luce di quanto emergerà dai lavori della conferenza di servizi incaricata di monitorare l'andamento delle spese riferite ai primi sette provvedimenti di salvaguardia.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatrice, prendendo atto della richiesta del Governo, osserva che la Commissione aveva ritenuto di poter concludere nella seduta odierna l'esame degli emendamenti, evitando qualsiasi passaggio procedurale, come, ad esempio, la costituzione di un comitato ristretto, che potesse rallentare l'approvazione della proposta di legge. Sottolinea, inoltre, che la Commissione rimane fiduciosa sulla possibilità che la proposta di legge sia approvata prima dell'inizio della manovra di bilancio, avendo a disposizione per la copertura degli oneri i risparmi rivenienti dai precedenti provvedimenti di salvaguardia. Si sofferma, quindi, sulle proposte emendative presentate dai colleghi, per formulare alcune osservazioni che possano essere utili in vista del loro successivo esame. In particolare, riferendosi alle proposte riguardanti i lavoratori in congedo per assistere familiari disabili, ricorda che, nel corso dell'esame presso il Senato del decreto-legge n. 216 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 2012 (il cosiddetto «decreto milleproroghe» per il 2012), erano stati inseriti tra le categorie di lavoratori salvaguardati ai sensi del comma 14 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, anche i lavoratori che, alla data del 31 ottobre 2011, risultavano in congedo per assistere figli con disabilità grave e che avessero maturato, entro ventiquattro mesi dalla data di inizio del congedo, il requisito contributivo per l'accesso al pensionamento indipendentemente dall'età anagrafica. Successivamente, avuto riguardo alle modalità di fruizione del congedo, frazionabile nel corso dell'anno solare, e considerando che, potendo essi riguardare un intero biennio, in alcuni casi i lavoratori, d'accordo con il datore di lavoro, avrebbero potuto scegliere di non rientrare, alla scadenza, al lavoro, accedendo direttamente al pensionamento, il legislatore ha ampliato la possibilità di salvaguardia a coloro che, a causa del repentino innalzamento dei requisiti pensionistici, si fossero trovati senza stipendio e impossibilitati ad accedere al pensionamento. La quantificazione della platea dei potenziali beneficiari, tuttavia, non è stata agevole, dal momento che l'INPS ha fornito stime discordanti, partendo da una valutazione iniziale di circa 800 soggetti, è passata a ipotizzare 2.500 beneficiari in occasione del quarto provvedimento di salvaguardia, estendendo la tutela a tutti i familiari di disabili in congedo o in permesso, 1.800 soggetti in occasione del sesto provvedimento di salvaguardia e, infine, i soggetti salvaguardati sono stati 10.000, con l'attivazione dei cosiddetti «vasi comunicanti». Trattandosi, pertanto, di una platea dai contorni ampi e non facilmente delineabili ed essendo ormai trascorsi cinque anni dall'approvazione del decreto-legge n. 201 del 2011, reputa preferibile affrontare la questione dell'accesso al pensionamento di tale tipologia di lavoratori con un provvedimento organico, che dia una soluzione strutturale al problema. Ricorda, a tale proposito che è all'esame della Commissione una proposta di legge, l'Atto Camera n. 728, firmata anche dal sottosegretario Bobba, che riproduce il contenuto di una proposta di legge, a prima firma Schirru, approvata in prima lettura dalla Camera, Pag. 193che non ha concluso l'esame al Senato per la fine della scorsa legislatura. Sollecita, pertanto, sia la Commissione sia il Governo, ad attivarsi per riprendere l'esame di tale proposta, valutando, in primo luogo, il suo disabbinamento dalla proposta Atto Camera n. 857. D'altronde, a suo giudizio, l'inserimento di tale tipologia di lavoratori nel provvedimento in discussione non pare avere possibilità di approvazione, dal momento che un'analoga proposta di inserimento nello scorso provvedimento di salvaguardia non è stata condivisa dal Governo, che l'ha espunta dal testo approvato con la legge di stabilità 2016. Rileva che, parlando da relatrice, non ha alcun piacere a dichiararsi contraria ad emendamenti riguardanti l'accesso anticipato al pensionamento dei lavoratori che assistono familiari disabili, ma, realisticamente, le pare più utile affrontare la materia più organicamente, senza appesantire il provvedimento in esame di proposte che potrebbero fornire pretesti per rallentarne l’iter di approvazione. Passando, quindi, alle proposte emendative riguardanti i lavoratori della scuola che avrebbero raggiunto, nell'anno scolastico 2011-2012, la cosiddetta «quota 96», osserva che i colleghi hanno variamente delimitato la platea dei potenziali beneficiari, che hanno comunque, almeno in parte, avuto accesso al pensionamento grazie alle misure adottate dopo l'iniziale individuazione della medesima platea da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Anche in questo caso, chiede al sottosegretario Bobba di attivarsi presso tale ministero allo scopo di definire, il prima possibile, il numero di potenziali beneficiari, originariamente stimati in 4.000 soggetti. Passa quindi alle proposte emendative che riguardano i macchinisti e osserva la necessità di estendere la previsione dell'armonizzazione, che tenga conto delle oggettive peculiarità dell'attività, anche a tale categoria di lavoratori, correggendo quello che, a suo avviso, è da considerarsi un errore materiale, contenuto nel comma 18 dell'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011, laddove, anziché fare riferimento al « presente comma», si fa riferimento all'articolo nel suo complesso. Il permanere, infatti, di tale errore porta a una vistosa contraddizione nell'ordinamento che, sulla base del codice della strada, impedisce ad un sessantacinquenne di accompagnare un giovane in possesso del foglio rosa, a causa del difetto di attenzione connesso all'età avanzata, e, dall'altro, considera un lavoratore in grado di condurre un treno ad alta velocità fino all'età di 66 anni e sette mesi.
  Riferendosi, quindi, alle proposte del collega Rizzetto, che prevedono la soppressione delle disposizioni che prevedono l'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, osserva che, pur trattandosi di finalità in astratto ampiamente condivisibili, le norme proposte hanno carattere strutturale e appaiono, quindi, ultronee rispetto al contenuto del provvedimento, oltre che estremamente costose. Un loro eventuale inserimento nel testo della proposta di legge fornirebbe, quindi, argomenti per un rallentamento del suo iter di approvazione. Infine, anche la proposta dei colleghi Boccuzzi e Simonetti, volta ad ampliare a 48 mesi dopo la fine della mobilità il periodo per la maturazione dei requisiti pensionistici previgenti il decreto-legge n. 201 del 2011, ai fini dell'accesso anticipato al pensionamento, si presta alle medesime considerazioni, anche alla luce del parere contrario espresso dal Governo all'analoga proposta della relatrice del provvedimento di iniziativa parlamentare relativo alla settima salvaguardia di portare tale periodo da ventiquattro a trentasei mesi. Rileva, a tale proposito, che, comunque, la stima dell'INPS di 10.600 potenziali beneficiari, formulata in occasione dell'esame di tale proposta, non è credibile, alla luce del fatto che, a fronte dei dati del monitoraggio relativo al terzo, al quinto e al settimo provvedimento di salvaguardia, coloro che effettivamente hanno avuto accesso al pensionamento entro dodici mesi dell'inizio della mobilità sono stati ben poco numerosi. Osserva, inoltre, che, con riferimento al secondo provvedimento di salvaguardia, emergono criticità nella definizione della Pag. 194platea dei beneficiari della misura, dal momento che diverse aziende continuano ad omettere di comunicare al Ministero del lavoro e delle politiche sociali l'elenco dei dipendenti collocati in mobilità, al fine di un loro inserimento in tale procedimento di salvaguardia. Esorta, pertanto, il sottosegretario Bobba ad adoperarsi per la rimozione di tutti gli ostacoli che si frappongono sia alla chiusura dei provvedimenti ancora aperti sia all'approvazione di quello all'esame della Commissione.

  Roberto SIMONETTI (LNA), ringraziando la relatrice che ha fatto il punto su numerose questioni, comunque già emerse nel dibattito, teme che la concessione al Governo di ulteriore tempo possa comportare un inaccettabile rallentamento dell’iter del provvedimento, come è accaduto, da ultimo, con riferimento alla proposta di legge Atto Camera n. 857 e abbinate, in materia di flessibilità nell'accesso al pensionamento. Tale intento dilatorio, d'altronde, va di pari passo con la povertà delle iniziative messe in campo dal Governo e attualmente oggetto di discussione nel tavolo tecnico aperto con le organizzazioni sindacali. Si tratta di proposte, ancora piuttosto nebulose, i cui contenuti sono conoscibili solo attraverso la lettura dei quotidiani. Pertanto, ritiene che la Commissione dovrebbe, in astratto, accogliere la richiesta del Governo solo se finalizzata all'acquisizione dei dati relativi sia ai soggetti che effettivamente hanno avuto accesso al pensionamento sia alle risorse non impiegate e, quindi, utilizzabili per la copertura del provvedimento in esame; altrimenti, reputa preferibile che la Commissione prosegua nell'esame. A suo parere, tuttavia, la richiesta del Governo non può riguardare la copertura, in quanto essa è rappresentata dai risparmi, già quantificabili, relativi ai precedenti provvedimenti di salvaguardia.
  Concorda, infine, con la relatrice sulla necessità di giungere a una soluzione organica del problema dell'accesso al pensionamento dei lavoratori che assistono familiari disabili, attraverso la ripresa della discussione della proposta di legge Atto Camera n. 728, di cui è necessario deliberare il disabbinamento dalla proposta di legge Atto Camera n. 857.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN) ritiene che la Commissione debba continuare nell'esame del provvedimento, che già prevede una norma di copertura. Si dichiara pronto a ritirare le sue proposte emendative, che riproducono il contenuto di proposte di legge da lui presentate, qualora il Governo si dichiarasse pronto a fornire i necessari elementi informativi sul testo base già nella seduta di domani. Ovviamente, non sarà così perché il problema non attiene alla quantificazione degli oneri e dei mezzi di copertura, ma ha carattere politico. Evidenzia, infatti, l'assenza di qualsiasi dichiarazione al riguardo da parte del sottosegretario Nannicini, il vero Ministro del lavoro e delle politiche sociali del Governo Renzi, ritenendo che ciò dimostri che nella prossima manovra di bilancio non sarà prevista alcuna disposizione di salvaguardia. Dichiara, quindi, di non concordare con quanto affermato dalla relatrice sulle proposte riguardanti l'aspettativa di vita: se non fosse stato previsto nei provvedimenti di salvaguardia l'aggancio a tale parametro dei requisiti pensionistici, i lavoratori del settore postale avrebbero potuto essere compresi nelle platee dei beneficiari di tali provvedimenti. Sull'estrema variabilità del numero di lavoratori che hanno raggiunto la cosiddetta «quota 96», osserva che la cifra di 3.000 soggetti indicata nella sua proposta emendativa è puramente indicativa, scontando l'assoluta mancanza di dati a causa del rifiuto degli enti deputati alla rilevazione e alla quantificazione di fornire qualsiasi stima.
  Concludendo, osserva che, realisticamente, anche il provvedimento in esame, come il precedente, non arriverà alla conclusione del suo iter di approvazione. Infatti, alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva, l'attenzione sarà focalizzata su altri problemi, in vista della presentazione della manovra di bilancio. Chiede, pertanto, al sottosegretario Bobba, di precisare quando il Governo ritiene di Pag. 195essere in grado di fornire i dati necessari per il prosieguo dell'esame del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, non concordando con l'onorevole Simonetti, osserva che la proposta di legge a sua prima firma Atto Camera n. 857 ha avuto l'importante funzione di imporre all'attenzione del Governo il tema della flessibilità in uscita, che ora è discussa dal Governo al tavolo tecnico con il sindacati, che ne hanno fatto il cardine delle loro piattaforme. Nel ritenere particolarmente rilevante anche il fatto che l'Esecutivo, mutando il proprio iniziale atteggiamento, abbia finalmente manifestato attenzione al confronto con le parti sociali, si dichiara particolarmente soddisfatto della circostanza che, in tale sede, sia stato affrontato il tema dei lavori usuranti, quello dell'accesso al pensionamento anticipato dei lavoratori precoci e quello del superamento dell'onerosità delle ricongiunzioni previdenziali, con un insieme di misure che potrebbero nel complesso determinare un impegno finanziario di non meno di 2,5 miliardi di euro annui. Venendo quindi al tema in discussione, osserva che per la conclusione dell’iter del provvedimento è evidentemente necessario attendere la conclusione dei lavori della conferenza dei servizi, che indichi l'ammontare delle risorse utilizzabili. In assenza di tale certificazione, infatti, ritiene che il Governo non potrebbe esprimere altro che un parere contrario. Qualora poi, all'esito della conferenza di servizi, apparisse necessario prevedere un'ulteriore copertura finanziaria, si affronterà tale problema politico. A fronte di ciò, l'espressione del parere del Governo già nella seduta di domani è, a suo avviso, del tutto irrealistica e, pertanto, appare ragionevole prevedere la conclusione dell'esame del provvedimento intorno alla metà del mese di settembre, anche alla luce dei dati che verranno forniti dal Governo, in modo da consentire la sua approvazione prima dell'avvio della manovra di bilancio e contestualmente alla conclusione dei lavori del tavolo di confronto tra Governo e sindacati, prevista per il 12 settembre.

  Davide TRIPIEDI (M5S) esprime la propria preoccupazione per le considerazioni espresse dalla relatrice in ordine all'opportunità di un intervento di carattere sistematico recante incentivi previdenziali per i lavoratori che assistono familiari disabili, dal momento che tale intervento si aggiunge a numerosi altri, che non appaiono rinviabili, quali quelli relativi all'accesso al pensionamento degli addetti a lavorazioni usuranti, alle ricongiunzioni pensionistiche, alla flessibilità nell'accesso al pensionamento. A suo avviso, si tratta di provvedimenti tutti parimenti meritevoli, ai quali dovrebbero destinarsi risorse che rischiano di rivelarsi ampiamente insufficienti a garantire una equa soluzione delle diverse problematiche da affrontare. Per quanto riguarda la quantificazione degli oneri derivanti dal provvedimento e delle economie risultanti dal monitoraggio dei precedenti provvedimenti di salvaguardia, ritiene che sia singolare l'assenza di dati precisi. Si dichiara, inoltre, perplesso rispetto al succedersi di interventi di salvaguardia, per i quali sono stati stanziati complessivamente oltre 11 miliardi di euro, osservando che essi hanno finito per creare ulteriori divisioni tra diverse categorie di lavoratori, mentre le risorse avrebbero potuto essere destinate più opportunamente a efficaci interventi di carattere strutturale. Sottolinea, in questo quadro, come i provvedimenti messi in campo dal Governo in questa materia, come il part-time agevolato, si siano rivelati fallimentari, sollecitando quindi un deciso cambio di rotta. Per quanto attiene all'assenza dei necessari elementi di valutazione, a causa della mancata conclusione dei lavori della conferenza di servizi, osserva che sarebbe stato preferibile non accelerare i tempi dell'esame delle proposte di legge in discussione anche al fine di non ingenerare nei lavoratori speranze destinate ad essere deluse. Esprime, in conclusione, la preoccupazione che anche in questo caso, a fronte di proposte assai ampie e articolate, Pag. 196si pervenga all'approvazione di un testo di portata assai più limitata.

  Cesare DAMIANO, presidente, ribadisce al deputato Tripiedi che le proposte in discussione presso la Commissione svolgono anche una funzione di pressione politica sul Governo. Ricorda, a tale proposito che, se la Commissione, dopo l'approvazione del decreto-legge n. 201 del 2011, non avesse cominciato a discutere della necessità di prevedere soluzioni per coloro che, a causa del repentino innalzamento dei requisiti pensionistici, si sono trovati senza stipendio e senza pensione, non sarebbe stato approvato nessun provvedimento di salvaguardia.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottolinea che la sua preoccupazione è quella di non illudere i lavoratori con annunci ai quali, purtroppo, non sempre seguono fatti. Ricorda il caso dei macchinisti, in relazione al quale il Governo, in risposta ad un'interrogazione presentata dal suo gruppo, ha a suo tempo risposto in modo inequivoco nel senso di escludere l'intervento proposto nel testo in esame, evidenziando, piuttosto, la possibilità di inserire la categoria tra quelle dei lavoratori addetti ad attività considerate usuranti, senza, peraltro, presentare alcuna proposta in tal senso.

  Cesare DAMIANO, presidente, concorda sulla necessità di risolvere il problema dell'età pensionabile dei macchinisti, esprimendo l'auspicio che vi siano le condizioni per l'approvazione delle disposizioni contenute nell'articolo 1 della sua proposta di legge.

  Walter RIZZETTO (FdI-AN), ritiene che l'esercizio da parte della maggioranza di una pressione politica sull'Esecutivo rappresenti un ben magro risultato di cui compiacersi, dal momento che le proposte di legge dovrebbero essere discusse e approvate. Per questo si dichiara disposto a ritirare i suoi emendamenti, qualora il Governo li consideri un ostacolo al prosieguo dell’iter del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame delle proposte di legge ad una seduta da convocare nel prossimo mese di settembre.

  La seduta termina alle 14.25.

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