CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 luglio 2016
672.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 12 luglio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario per l'istruzione, per l'università e per la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 13.45.

Modifiche alla disciplina in materia di contributi universitari.
C. 1159 Vacca.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 luglio 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita dal circuito chiuso. Il termine per la presentazione di emendamenti è scaduto ieri e sono pervenuti 14 emendamenti, il cui fascicolo è in distribuzione. Avverte che l'articolo aggiuntivo 1.01 Minardo, è stato ritirato e che il deputato Sibilia ha sottoscritto gli emendamenti a prima firma Vacca. Chiede al relatore e al Governo di esprimere i rispettivi pareri.

  Luigi GALLO (M5S), relatore, esprime parere favorevole su tutti gli emendamenti.

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA dichiara il parere contrario su tutti gli emendamenti.

  Gianluca VACCA (M5S) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo su tutti gli emendamenti e ricorda, come peraltro già è stato fatto nel corso delle ultime sedute, il lavoro approfondito svolto su questa proposta di legge da alcuni componenti della Commissione appartenenti sia alla maggioranza, sia all'opposizione. Riconosce che la discussione è andata avanti a lungo, anche con fasi alterne, nel corso delle quali è emersa una sostanziale condivisione di alcuni punti e quindi una convergenza delle diverse forze politiche su un obiettivo comune: quello di favorire Pag. 93l'aumento del numero dei laureati, agevolando le iscrizioni all'università, specialmente per gli studenti appartenenti alle fasce basse che spesso non possono permettersela. Altro obiettivo comune è risultato essere quello di evitare che vengano scaricati sugli studenti appartenenti alle fasce medie gli eventuali mancati introiti per le università derivanti da un esonero dal pagamento delle tasse universitarie per gli studenti economicamente più deboli. In sede di Comitato ristretto si era addivenuti ad una condivisione di circa il 90 per cento del contenuto delle diverse proposte, alcune delle quali recepite dalle richieste provenienti proprio dal mondo studentesco. Fa presente che l'emendamento 1.8 si colloca proprio sulla scia tracciata nel corso delle discussioni in sede di Comitato ristretto. Ribadito che occorre introdurre una no tax area quanto meno al di sotto di una soglia ISEE di 15.000 euro, afferma che la tassazione nei confronti degli studenti universitari è cresciuta significativamente negli ultimi anni.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) chiede al Governo di motivare il proprio parere contrario sugli emendamenti.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) si associa.

  Manuela GHIZZONI (PD) è amareggiata dalla piega che i lavori della Commissione hanno preso. Non è abituata a tirare il sasso e nascondere la mano. Si è sforzata con schiettezza di trovare un terreno comune con il Movimento 5 Stelle e ha convinto il Governo a venire in Comitato ristretto per il tramite del Sottosegretario Faraone. I nodi da sciogliere sono tanti, ma un lavoro tanto tenace quanto paziente li stava gradualmente superando: la no tax area, il rischio di eccessiva tassazione sulle fasce intermedie immediatamente superiori alla soglia esentata, un'effettiva conoscenza dei dati quantitativi su cui la legge potrà incidere (che in qualche caso non sono in possesso del Ministero, bensì dei singoli atenei), la reale informazione su quali misure in favore degli studenti meno abbienti stiano prendendo gli atenei medesimi. Tutto questo è stato bruscamente interrotto dal desiderio del Movimento 5 Stelle di indicare ideologicamente nella maggioranza la colpevole di una situazione di difficoltà. Domanda al relatore che tipo di coerenza egli esprima allorquando dà parere favorevole su tutti gli emendamenti, anche laddove il contenuto di questi è reciprocamente incompatibile. Per esempio, nell'emendamento 1.8 si parla di una soglia di esenzione, mentre nell'1.7 si prevede un'imposta media regionalizzata. Teme allora che sia vero quanto è stato affermato nella scorsa seduta, vale a dire che i colleghi dell'opposizione espressa dal M5S (che non è tutta l'opposizione) vogliano mandare un segnale all'opinione pubblica e non risolvere il problema.

  Annalisa PANNARALE (SI-SEL) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1.8 a sua prima firma, rinnovando il duplice invito al Movimento 5 Stelle e al Partito Democratico. Al Movimento 5 Stelle rimprovera la brusca interruzione del lavoro in una fase in cui potevano ancora trovarsi punti di convergenza: sollecita quindi i membri di quel Gruppo ad esercitare la virtù della pazienza pur dinnanzi alla scarsa fiducia che Governo e maggioranza ispirano loro nel prosieguo del lavoro. Al Partito Democratico deve rimproverare la subalternità politica e concettuale alle clausole di compatibilità finanziaria, che hanno condotto alla reiezione persino di un atto di indirizzo (la mozione di SI-SEL n. 1228, respinta in Assemblea lo scorso 29 giugno). Conclude rammaricandosi del fatto che tali atteggiamenti contrapposti finiscano per ledere unicamente il diritto allo studio.

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA condivide gli interventi delle colleghe Ghizzoni e Pannarale. Auspica che si trovino gli spazi per cogliere i frutti di una comune volontà di redigere un testo efficace.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.8.

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  Luigi GALLO (M5S), relatore, ripercorre l'iter del provvedimento e respinge i rilievi mossi al suo Gruppo.

  Maria COSCIA (PD), a sua volta, non può consentire che si affermi una vulgata per cui il Partito Democratico non sente come prioritario l'intervento in favore degli studenti universitari. Sottolinea la necessità di avvicinare l'Italia al livello degli altri Paesi UE per numero di laureati, tenendo comunque presenti le diverse realtà economiche e sociali che caratterizzano il nostro Paese. Inoltre, il taglio del FFO del 2008, che ha colpito pesantemente gli atenei, ha provocato un forte aumento della contribuzione universitaria per fronteggiare gli squilibri di bilancio che ne erano derivati. Afferma che solo la conoscenza di tutti i dati consente di trovare soluzioni equilibrate che non provochino svantaggi a danno di qualcuno.

  Francesco D'UVA (M5S) afferma che l'AC 1159 è il secondo in tre anni calendarizzato in Commissione in quota dell'opposizione. Reputa quindi curioso che si accusi il Movimento 5 Stelle di voler scansare i problemi reali e di voler fare solo propaganda. Del resto, quando gli studenti fanno il loro mestiere, cioè studiano, non si occupano certo delle dinamiche interne alla Commissione Cultura. Replicando alle colleghe Ghizzoni e Pannarale deve rimarcare che la proposta Vacca è vecchia di tre anni e che di pazienza se ne è avuta fin troppa. Quando Governo e maggioranza hanno voluto, i provvedimenti sono stati approvati in tre mesi, come, per esempio, quello sulla cosiddetta «buona scuola». Da ultimo, fa notare alla collega Coscia che la copertura del provvedimento non è a valere sul FFO delle università, ma sul FISPE.

  Carlo SIBILIA (M5S), osservato che Governo e maggioranza trovano facilmente la copertura finanziaria sui provvedimenti di loro interesse (come, ad esempio, la proposta di legge Boccadutri), raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1.1.

  La Commissione lo respinge.

  Gianluca VACCA (M5S), nell'illustrare come l'emendamento 1.2 costituisca il frutto di uno sforzo propositivo del suo Gruppo, anche in senso correttivo rispetto al suo stesso progetto di legge, ne raccomanda l'approvazione.

  Carlo SIBILIA (M5S) si associa.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.2.

  Carlo SIBILIA (M5S) insiste nel chiedere al Governo di illustrare i motivi della propria contrarietà agli emendamenti.

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA ritiene la misura proposta nell'emendamento 1.3 troppo onerosa per la finanza pubblica. La soglia dei 12 crediti universitari al secondo anno è troppo bassa e incentiva i fuori-corso perpetuando una criticità del sistema universitario italiano, ovvero il tempo medio di laurea. Peraltro, nel momento in cui viene ridiscussa la parametrazione e le esenzioni, reputa che continuare ad utilizzare la soglia del 20 per cento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 306 del 1997 abbia poco senso. La copertura finanziaria della proposta (100 milioni di euro) è riferita solo agli anni 2017, 2018 e 2019 e non a regime ed è, pertanto, insufficiente.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.3.

  Gianluca VACCA (M5S) arguisce da quanto sostenuto dal Governo che la copertura sul FISPE, benché insufficiente in questa specifica circostanza, non solo è legittima, ma è anche praticabile, a seconda del contenuto delle proposte emendative.

  Carlo SIBILIA (M5S) sottoscrive.

  La Commissione respinge l'emendamento 1.4.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Introduzione dell'educazione di genere nelle attività didattiche delle scuole del sistema nazionale di istruzione.
C. 1230 Tentori, C. 1510 Costantino, C. 1944 Bruno Bossio, C. 2585 Valeria Valente, C. 2667 Chimienti, C. 2783 Vezzali, C. 3022 Malisani, C. 3423 Castiello.

(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 luglio 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che nell'ultima riunione dell'Ufficio di presidenza si è convenuto di svolgere un ciclo di audizioni informali e i rappresentanti dei gruppi sono stati invitati a proporre i soggetti da ascoltare. Propone che in esito alle audizioni si costituisca un Comitato ristretto incaricato di redigere un testo unificato delle proposte abbinate.

  La Commissione approva.

  Gianna MALISANI (PD) sottolinea quanto è già stato fatto da questo Parlamento per il contrasto della violenza sulle donne e per l'educazione di genere, ricordando la convenzione di Istanbul, il decreto-legge n. 104 del 2013 e la legge n. 107 del 2015 che contengono disposizioni per la formazione dei docenti anche su queste tematiche. Ritiene, infatti, che l'educazione di genere venga meno non tanto in situazioni di povertà sociale, ma soprattutto in condizioni di povertà culturale: ecco perché il ruolo della scuola diviene fondamentale. Altrettanto importante è però il coinvolgimento delle famiglie che devono essere sollecitate a favorire l'ascolto degli adolescenti che stanno rivelando un approccio assai precoce e disinvolto alla sessualità, favoriti anche da un certo tipo di offerta disponibile sul web. Cita la relazione finale della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza che ha sollevato il velo sul fenomeno della prostituzione minorile: argomento che andrebbe trattato anche da questa Commissione, in quanto in pericoloso aumento e a forte rischio di contagio. Auspica che le audizioni possano contribuire a far luce sulle modalità con cui possano essere attivati corsi di formazione non solo per gli operatori scolastici, ma anche per gli operatori dell'informazione.

  Elena CENTEMERO (FI-PdL) ha depositato una proposta di legge di cui chiederà l'abbinamento. Si tratta di un intervento di soft-law che prende atto della necessità di formare anche il personale amministrativo delle istituzioni scolastiche che ha frequenti contatti con gli alunni.

  Milena SANTERINI (DeS-CD) considera l'alto numero di proposte di legge presentate sulla materia una testimonianza di quanto il problema sia unanimemente sentito. Nota con rammarico come il progresso in tema di diritti umani sia accompagnato da un fenomeno inverso che colpisce il mondo delle donne. È però convinta che vada in primo luogo approfondito come questa tematica possa essere inserita nelle scuole: il rispetto, infatti, non va insegnato, ma va comunicato e vissuto. Si chiede quale possa essere quindi il ruolo delle scuole nelle problematiche educative.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dichiara chiuso l'esame preliminare e avverte che nella prossima settimana avranno inizio le audizioni.

Sull'ordine dei lavori.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che l'esame in sede consultiva, per il parere alla V Commissione, del decreto-legge n. 113 del 2016, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio (C. 3926 Governo) è rinviato, poiché la Commissione di merito non ha ancora trasmesso un testo risultante dall'esame degli emendamenti.

  La seduta termina alle 15.30.

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