CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 luglio 2016
669.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 6 luglio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 13.20.

Schema di decreto ministeriale concernente definizione dei criteri di ripartizione della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2015 destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti.
Atto n. 310.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 27 giugno 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente e relatrice, avverte che la pubblicità dei lavori è garantita dal circuito chiuso. Ricorda che lo scorso 27 giugno ha svolto lei stessa la relazione e, che a nome della Commissione, ha inoltrato al Ministero dell'Istruzione una lettera con la quale ha richiesto chiarimenti.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI è in grado di fornire i chiarimenti richiesti. Con riferimento agli indicatori finali di qualità, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a) del decreto, richiama come criterio la Valutazione di Qualità della Ricerca 2004-2010 ANVUR (Rapporto Pag. 108finale 30 giugno 2013 – aggiornato al 30 gennaio 2014), «basata sui prodotti attesi, sugli indicatori di qualità della ricerca di Area e di strutture, nonché sulla valutazione complessiva di ciascun ente, tenendo conto del valore medio della quota premiale erogata nell'ultimo biennio». Tale criterio, come avvenuto per la premialità 2014, sarà l'IRFS1 che, rispetto agli indicatori IRAS (IRAS1 utilizzato nel 2013), è considerato più adeguato a rispondere all'esigenza di una valutazione basata non solo su prodotti attesi e indicatori di qualità della ricerca di Area e di struttura, ma anche sulla valutazione complessiva dell'ente. Rispetto alla richiesta di precisazione del quarto range, precisa che i ranges indicati nella proposta di decreto ministeriale sono gli stessi del precedente decreto dei criteri (anno 2014), indicati nel rapporto ANVUR, che sono stati utilizzati per suddividere i 12 enti. Il IV range è quello che va da 0 a 174 prodotti. Range nel quale sono ricompresi anche gli enti con indicatori di qualità della VQR uguali o inferiori a 1. In merito alla considerazione che il Comitato di valutazione effettua la valutazione di programmi e progetti, mentre l'assegnazione della quota premiale deve avvenire con decreti ministeriali, previo parere parlamentare, come avvenuto a decorrere dal riparto della quota premiale 2011, conferma che la valutazione del Comitato è solo propedeutica all'emanazione del decreto ministeriale, sottoposto al parere delle competenti Commissioni parlamentari. Comunica inoltre che il Dipartimento per la formazione superiore e la ricerca, rispetto a tale richiesta di chiarimento, ha specificato che le assegnazioni delle quote di cui al decreto sono effettuate sulla base della valutazione espressa da parte di un Comitato appositamente costituito con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che ne disciplina anche il funzionamento e gli oneri. Il Comitato di valutazione conclude i lavori entro 25 giorni successivi al termine di scadenza della trasmissione dei programmi e progetti indicato al comma 1 dell'articolo 6. Il decreto di assegnazione delle risorse sarà sottoposto al parere delle competenti Commissioni parlamentari. Evidenzia, inoltre, che oltre al pieno rispetto delle disposizioni del decreto legislativo n. 33 del 2013 sulla pubblicità e trasparenza, la Direzione preposta, non solo pubblica sul sito istituzionale tutti gli atti con effetti esterni, ma si adopera anche con specifiche comunicazioni per informare gli interessati dei provvedimenti emanati. Quanto alla richiesta di chiarire se si intenda anticipare che tra i criteri che saranno definiti per il riparto della quota premiale 2016 sarà inserito il riferimento alla valutazione (ex post) dei programmi e dei progetti finanziati per il 2015, afferma che tale previsione non viene volutamente riferita all'esercizio immediatamente successivo, anche nella considerazione che ordinariamente la durata dei progetti è superiore all'anno e quindi la loro valutazione complessiva e finale non può avvenire tempisticamente per il 2016.

  Manuela GHIZZONI (PD) ringrazia per i chiarimenti espressi, specialmente per le annunziate modifiche all'articolo 7. Reputa necessario un ultimo spazio di approfondimento volto a chiarire il punto di vista del Governo che ha introdotto alcune novità all'articolo 3 e soprattutto alla luce dell'emanazione del nuovo PNR. Ricorda che l'articolo 3 individua gli ambiti ai quali dovranno riferirsi i programmi e i progetti: si tratta delle 12 aree di specializzazione individuate dal PNR 2015-2020 (Aerospazio, Agrifood, Fabbrica Intelligente, eccetera). In particolare vorrebbe avere chiarimenti in ordine alla relazione di tali aree con gli ambiti del Programma Quadro Horizon 2020 che, per quanto riguarda Excellent Science, ricomprende anche quelli dei progetti ERC (Life Sciences, Physical science and angineering, Social sciences and humanities), rivolti alla ricerca di base. Peraltro, fino allo scorso anno, questi specifici ambiti erano ricompresi tra quelli cui dovevano riferirsi i progetti e i programmi proposti. A questo proposito rappresenta la preoccupazione per una possibile limitazione della ricerca di base a vantaggio di quella applicativa.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rinvia alla prossima seduta la risposta relativa alle ulteriori richieste di chiarimento e l'espressione del parere.

  La seduta termina alle 13.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 luglio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 13.35.

Delega recante norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali (collegato alla legge di stabilità 2016).
Nuovo testo C. 3594 Governo.

(Parere alle Commissioni XI e XII).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 1o marzo 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che lo scorso 1o marzo, il collega Crimì aveva svolto la sua relazione e che nella giornata di ieri le Commissioni XI (Lavoro) e XII (Affari sociali) hanno trasmesso il testo risultante dall'approvazione degli emendamenti, che è in distribuzione.
  Nel dare la parola al collega Crimì, gli domanda se intenda avanzare una proposta di parere.

  Filippo CRIMÌ (PD), relatore, riepiloga brevemente i contenuti del provvedimento. Ricorda che il testo del disegno di legge, assegnato in sede referente alle Commissioni riunite XI e XII, già esaminato dalla Commissione cultura in sede consultiva in data 1o marzo 2016, risulta profondamente modificato a seguito dell'approvazione di emendamenti. Le finalità dell'intervento delegato, enunziate al comma 1, sono volte alla rimozione degli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, al contrasto della povertà e dell'esclusione sociale, all'ampliamento delle protezioni fornite dal sistema delle politiche sociali, nonché ad un più equo ed omogeneo accesso alle prestazioni. Specifica che tra i princìpi e i criteri direttivi cui il Governo si dovrà attenere nell'esercizio della delega di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), rientra la previsione che i progetti personalizzati di attivazione e di inclusione sociale siano predisposti da una équipe multidisciplinare costituita dagli ambiti territoriali di cui all'articolo 8, comma 3, della legge 8 novembre 2000, n. 328, in collaborazione con le amministrazioni competenti sul territorio in materia di servizi per l'impiego, la formazione, le politiche abitative, la tutela della salute e l'istruzione. Tra i principi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega di cui all'articolo 1, comma 1, lettera c), si prevede la promozione di accordi territoriali tra i servizi sociali e gli altri enti od organismi competenti per l'inserimento lavorativo, l'istruzione e la formazione, le politiche abitative e la salute, nonché attivazione delle risorse della comunità e, in particolare, delle organizzazioni del terzo settore e del privato sociale impegnate nell'ambito delle politiche sociali. Considerato che un approccio basato su interventi integrati e multidisciplinari e la definizione di livelli essenziali delle prestazioni risultano auspicabili anche al fine di garantire un supporto efficace nell'ambito dell'istruzione da parte delle pubbliche amministrazioni alle fasce di popolazione che versano in difficoltà economica, propone che la Commissione esprima parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, mette ai voti la proposta di parere.

  La Commissione, a maggioranza, approva.

  La seduta termina alle 13.35.

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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 luglio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Gabriele Toccafondi

  La seduta comincia alle 13.35.

Modifiche alla disciplina in materia di contributi universitari.
C. 1159 Vacca e C. 2386 Ghizzoni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 luglio 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che oggi si dovrà decidere quale adottare come testo base.

  Gianluca VACCA (M5S), ribadito il senso della richiesta del suo gruppo di calendarizzare il provvedimento in Assemblea, espone che la revoca dell'abbinamento può avvenire solo per motivi di eterogeneità tra le proposte di legge. Il disabbinamento non può – a suo avviso – costituire l'oggetto di una decisione politica di maggioranza. Quanto poi al prosieguo dei lavori, chiede che sia stabilito un termine emendamenti sufficiente a consentire a tutti di studiare a fondo il provvedimento.

  Maria COSCIA (PD) chiede che venga chiarita definitivamente la questione del disabbinamento, tenuto conto che, rispetto alla situazione determinatasi nella seduta di ieri, il Movimento 5 Stelle non ha sciolto le ambiguità.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, riepilogherà i termini procedurali della situazione, sottolineando che, con l'occasione, citerà anche diversi precedenti, in modo che ciascun gruppo parlamentare possa svolgere compiutamente le proprie valutazioni.
  Sul piano generale, si confrontano due esigenze. La prima consiste nell'indefettibile rispetto dell'articolo 72, primo comma, della Costituzione, che prevede che gli organi della Camera prendano in esame i diversi provvedimenti e pervengano a una decisione. Tale decisione è, per forza di cose in una democrazia, la decisione della maggioranza. Il principio maggioritario governa, infatti, i passaggi dell’iter legislativo: adozione del testo base, votazione degli emendamenti, conferimento del mandato al relatore e, in ultima analisi, approvazione o reiezione del provvedimento. La seconda esigenza che si pone è quella di non svuotare e frustrare la regola della programmazione dei lavori, introdotta nel Regolamento della Camera nel 1997, che consente alle opposizioni di indicare nel calendario una quota di argomenti o di tempi di proprio interesse.
  Come ha già esposto nella seduta di ieri, la tematica della conciliazione tra queste due esigenze è stata affrontata dal Presidente della Camera della XIII legislatura, Violante, con la lettera circolare del 10 febbraio 2000. In tale lettera si fanno due ipotesi, per il caso in cui la Commissione in sede referente non pervenga a condividere un testo nuovo o unificato. Se la proposta calendarizzata, su richiesta dell'opposizione, si colloca da sola all'ordine del giorno della Commissione, non si pone il problema dell'adozione del testo base, poiché l'esame si concentra solo su di essa (questo è il caso che la Commissione ha già sperimentato sull'atto Camera 1990 Brescia, in materia di editoria, nel settembre 2015). Viceversa, se la proposta dell'opposizione è abbinata a proposte di maggioranza, si pone il problema di quale testo base adottare.
  Si tratta di un passaggio eminentemente tecnico e meno politico (perché non è pregiudicata la facoltà della Commissione di esaminare e approvare emendamenti), ma è pur sempre un nodo da sciogliere per poter proseguire il lavoro. La circolare del Presidente Violante pone come auspicio l'adozione come testo base della proposta del- Pag. 111l'opposizione, ma – com’è ovvio – non può imporla. È per questo motivo che, ove la maggioranza spontaneamente non intendesse far convergere i propri voti sul testo dell'opposizione, quest'ultima ha il diritto di chiedere il disabbinamento, al fine di lasciare sul tavolo come unica base di discussione la propria proposta di legge. Al riguardo, ricorda che una simile circostanza si è verificata – tra le altre occasioni – nella Commissione Affari costituzionali, nella seduta del 2 ottobre 2009, e nella Commissione Giustizia, nella seduta del 16 febbraio 2016.
  Domanda ai colleghi del gruppo Movimento 5 Stelle se intendano avvalersi della facoltà di chiedere la revoca dell'abbinamento.

  Gianluca VACCA (M5S) non chiederà il disabbinamento, mentre propone un rinvio dell'esame ad altra seduta, onde consentire il maturare delle decisioni relative al testo da adottare.

  Maria COSCIA (PD) si associa a quest'ultima istanza, tanto più che sta per riunirsi l'Ufficio di Presidenza.

  Luigi GALLO (M5S), relatore, concorda.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.05.

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