CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 luglio 2016
669.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 6 luglio 2016. — Presidenza del presidente della V Commissione Francesco BOCCIA. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 14.

7-00991 Capezzone: Ricorso agli strumenti finanziari derivati da parte delle pubbliche amministrazioni.
(Seguito della discussione e rinvio).

  Le Commissioni proseguono la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 29 giugno scorso.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta di discussione la risoluzione era stata illustrata dal primo firmatario.

  Marco CAUSI (PD) preannuncia la presentazione, da parte del gruppo del PD, di una risoluzione sulle tematiche affrontate dalla risoluzione n. 7-00991, esprimendo altresì l'auspicio che si possa giungere alla definizione di un testo unificato degli atti di indirizzo.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR) sottolinea come la risoluzione a sua prima firma intervenga su una problematica molto seria, per alcuni aspetti drammatica, esprimendo l'auspicio che essa non diventi, nel prossimo futuro, ancor più drammatica. Ribadisce, quindi, come la Commissione Finanze abbia discusso per oltre un anno su tali questioni, attraverso un'importante indagine conoscitiva che ha visto il coinvolgimento di tutte le forze politiche, senza tuttavia giungere all'approvazione di un documento finale dell'indagine stessa.
  In tale contesto la risoluzione non risponde ad un'impostazione di parte, ma intende concludere positivamente il lavoro già svolto su tali temi, in termini assolutamente moderati e ragionevoli. L'atto di indirizzo intende infatti impegnare il Governo su alcuni aspetti fondamentali e ampiamente condivisibili.
  In primo luogo si chiede di operare un effettivo abbattimento del debito pubblico, nonché di garantire maggiore trasparenza e informazione circa le operazioni in derivati. Inoltre si chiede di stabilire linee guida che consentano di distinguere tra le operazioni finanziarie in derivati di carattere assicurativo, da considerare ammissibili, e quelle di carattere speculativo, che Pag. 14non saranno invece più consentite ai soggetti pubblici. Ulteriormente, la risoluzione chiede di definire adeguate procedure di controllo sulle predette operazioni, anche attraverso il coinvolgimento della Corte dei conti, nonché di stabilire in via normativa che i soggetti i quali abbiano operato presso il Ministero dell'economia e delle finanze nella gestione dei derivati non possano, per un certo numero di anni, trasferirsi presso intermediari finanziari privati che siano controparte del MEF nelle operazioni in derivati.
  Sottolinea quindi l'esigenza di stabilire una data certa entro la quale si procederà alla votazione della risoluzione, evidenziando come, anche alla luce degli approfondimenti già svolti in un arco temporale piuttosto lungo, non sarebbe utile per nessuno, né sotto il profilo politico né sotto quello mediatico, un'ulteriore dilazione su questi temi.

  Marco CAUSI (PD) sottolinea l'importanza del lavoro di approfondimento compiuto dalla Commissione Finanze nel corso dell'indagine conoscitiva sui derivati richiamata dal deputato Capezzone, la quale ha consentito di raccogliere una messe molto ampia di materiale particolarmente utile, nonché di conoscere meglio i diversi aspetti di tale complessa tematica.
  Al riguardo rileva come dalla predetta indagine sia emerso, da un lato, come l'operatività in derivati da parte del Tesoro italiano debba essere valutata nel contesto delle strategie complessive di gestione del debito pubblico italiano e, dall'altro, come il valore dei predetti strumenti derivati non possa essere quantificato in termini di mark to market, ma piuttosto in termini nominali. Segnala inoltre come la medesima indagine abbia già condotto ad alcuni risultati concreti, incentivando il Governo ad avviare la pubblicazione di un rapporto annuale sulla gestione del debito pubblico, ricordando al riguardo come alla fine dello scorso anno sia stato pubblicato il rapporto relativo al 2014 e sia prossima la pubblicazione del rapporto concernente il 2015.
  In tale contesto il gruppo del PD si riserva quindi di presentare una propria risoluzione che tenga conto degli aspetti emersi nel corso dell'attività conoscitiva svolta dalla VI Commissione, nonché delle informazioni rese pubbliche su tale tematica.

  Francesco BOCCIA, presidente, fa presente come, nel testo della proposta di legge C. 3828 a sua prima firma, recentemente approvata dalla Camera, relativa alla riforma del contenuto della legge di bilancio, si preveda che il Documento di economia e finanza contenga informazioni di dettaglio anche sull'ammontare della spesa per interessi sostenuta dallo Stato in relazione a strumenti finanziari derivati.

  Rocco PALESE (Misto-CR) sottolinea la delicata situazione che investe in questo momento il sistema bancario italiano e invita i colleghi a evitare frammentazioni, evidenziando come in taluni particolari momenti le contrapposizioni vadano messe da parte e ci si debba concentrare sul valore istituzionale dei provvedimenti e degli interventi politici.
  In tale contesto non considera pertanto né utile né opportuna la presentazione di un'ulteriore risoluzione da parte del gruppo Partito Democratico, che sembra voler marcare una sterile differenziazione politica, e chiede invece a tutti i deputati delle Commissioni riunite di trovare un accordo sul testo della risoluzione, della quale è cofirmatario, la quale appare formulata in termini assolutamente condivisibili e a cui potranno essere eventualmente apportate tutte le modifiche necessarie.
  Condivide quindi la richiesta di stabilire una data in cui votare la risoluzione, atteso che le Commissioni hanno avuto modo di riflettere a lungo su tali temi.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) ringrazia innanzitutto il deputato Capezzone poiché, attraverso la presentazione della risoluzione in discussione, le Commissioni hanno la possibilità di portare a compimento il lavoro, molto ampio e approfondito, Pag. 15svolto dalla Commissione Finanze nel corso dell'indagine conoscitiva sugli strumenti finanziari derivati.
  In tale ambito sottolinea come, nel corso della predetta indagine, sia stato affrontato, in modo ampiamente condiviso e con l'apporto di tutte le forze politiche, un tema importante e complesso, all'esito del quale sono stati raggiunti due risultati molto rilevanti: una maggiore conoscenza in termini di dati relativi all'utilizzo dei contratti derivati, a beneficio sia del Parlamento sia dei cittadini; un livello di trasparenza decisamente più elevato in relazione alla complessa gestione di tali strumenti.
  Nel ribadire come si tratti quindi di un lavoro certamente meritevole di essere portato a conclusione, ricorda come ad esso abbiano partecipato, con spirito di collaborazione, tutti i gruppi e ritiene che, in continuità con tale metodo e al di là delle differenti posizioni politiche di ciascuno, sia preferibile convergere sul testo della risoluzione presentata dal deputato Capezzone, eventualmente concordando le modifiche che si ritenessero necessarie, stabilendo un termine ragionevolmente breve per approvare un atto di indirizzo che rappresenti un punto di equilibrio condiviso.

  Daniele PESCO (M5S) ritiene che la risoluzione in discussione, sebbene in parte condivisibile, contenga taluni elementi di incertezza che andrebbero chiariti.
  In particolare, con riferimento alla parte con cui si intende impegnare il Governo, per il futuro, ad avanzare in Parlamento una proposta di linee-guida dettagliate e una netta distinzione tra operazioni finanziarie in derivati consentite allo Stato e agli enti territoriali e un elenco di quelle che non dovranno essere più consentite ai soggetti pubblici, ritiene dovrebbe essere esclusa in modo più chiaro la possibilità per le pubbliche amministrazioni di ricorrere a tali strumenti.
  Rileva inoltre come, posto che i contratti in derivati hanno ad oggetto flussi finanziari futuri e indeterminati al momento della loro sottoscrizione, essi dovrebbero essere valutati anche dal punto di vista della legittimità, potendo considerarsi nulli i contratti che hanno un oggetto assolutamente incerto e aleatorio.
  Con riferimento alle operazioni in derivati effettuate dal Tesoro, ritiene che gli elementi emersi nel corso dell'indagine conoscitiva svolta dalla VI Commissione, sebbene utili, non siano sufficienti a comprendere se il Tesoro italiano abbia fatto un utilizzo corretto e sano di tali strumenti, i quali sono stati stipulati in alcuni casi addirittura per trasformare in tasso variabile contratti di finanziamento a tasso fisso, ricordando in tale contesto come il gruppo M5S abbia chiesto più volte che il Governo fornisse al Parlamento gli elementi necessari a chiarire le ragioni poste alla base della sottoscrizione di taluni contratti, e abbia presentato a tal fine anche formali richieste di accesso agli atti, cui il Ministero dell'economia e delle finanze ha sempre opposto un netto rifiuto, resistendo, in tal senso, anche in sede contenziosa.
  Passando a esaminare l'impegno, contenuto nella risoluzione, con il quale si chiede al Governo di garantire la piena accountability, nei confronti del Parlamento e dell'opinione pubblica, circa tali operazioni finanziarie, ritiene che tale impegno alla trasparenza andrebbe meglio specificato, nel senso di indicare in modo chiaro che l'Esecutivo debba essere tenuto a rendere pubblici tutti gli elementi basilari dei contratti.
  Con riferimento agli aspetti critici più generali relativi all'utilizzo dei contratti derivati da parte dello Stato, il quale sta pagando oneri di svariati miliardi per tali contratti, rileva come le banche controparti del Tesoro nelle operazioni in derivati si trovino in una condizione di conflitto di interesse, in quanto esse operano anche, in qualità di «specialiste», nelle aste sui titoli del debito pubblico, evidenziando come tale situazione ponga questi intermediari in una posizione di forza contrattuale nei confronti dell'Italia, la quale è invece in una posizione di sostanziale debolezza nei confronti delle controparti.Pag. 16
  Nel dichiarare la propria disponibilità a proseguire la discussione sull'atto di indirizzo individuando un testo unitario al quale apportare le modifiche necessarie, ribadisce come le Commissioni debbano svolgere un accertamento approfondito sugli aspetti critici relativi all'operatività dello Stato in derivati, in particolare valutando la possibilità di inserire nell'atto di indirizzo l'impegno per il Governo a vietare a tutte le amministrazioni pubbliche la possibilità di utilizzare tali strumenti finanziari.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR), nel ringraziare tutti i deputati intervenuti nella discussione, chiede al rappresentante del Governo se abbia suggerimenti o obiezioni da esprimere sul testo della sua risoluzione.
  Domanda quindi alle Presidenze delle Commissioni riunite di recepire la proposta, avanzata dal deputato Paglia, di fissare un termine entro il quale passare alla votazione dell'atto di indirizzo, non ritenendo invece condivisibile la prospettiva di moltiplicare gli atti di indirizzo sul tema.

  Francesco BOCCIA, presidente, ritiene che, qualora il gruppo del PD presentasse la sua risoluzione entro questa settimana, si potrebbe procedere alla votazione degli atti di indirizzo entro la settimana successiva.
  Passando quindi ai profili di merito, ricorda come, da ormai sei anni, tutte le pubbliche amministrazioni, tranne lo Stato, non possano più sottoscrivere contratti in derivati, rilevando come tale divieto, cui si è giunti dopo una battaglia politica durata più di due anni, risponda all'esigenza di evitare che, attraverso il ricorso agli strumenti finanziari derivati, si intendesse allungare la durata del debito delle pubbliche amministrazioni, invece di perseguire l'obiettivo di coprirsi rispetto ai rischi finanziari derivanti da alcune variabili.
  In tale contesto, rileva peraltro, come, nemmeno in riferimento ai mutui a tassi variabili sia possibile accertare preventivamente l'ammontare degli oneri che saranno sostenuti per il rimborso di tali mutui.
  Sottolinea quindi come l'utilizzo dei derivati sul debito statale debba avvenire in un contesto di piena trasparenza, ribadendo come, proprio a tal fine, nell'ambito della riforma della legge di bilancio si preveda che i documenti di bilancio debbano indicare anche l'ammontare dei derivati stipulati dallo Stato, nonché degli eventuali flussi negativi legati a tali strumenti.

  Maino MARCHI (PD) propone la costituzione di un gruppo di lavoro, del quale facciano parte un rappresentante per gruppo di ciascuna delle due Commissioni riunite, coordinato dai due presidenti, il quale si potrebbe riunire nelle giornate di martedì e mercoledì della prossima settimana, per poter quindi votare un testo condiviso nella giornata di giovedì 14 luglio prossimo.

  Il viceministro Luigi CASERO riconosce il notevole lavoro compiuto dalla Commissione Finanze su un tema tanto complesso attraverso l'indagine conoscitiva in materia, che ha consentito di svolgere numerosi approfondimenti in proposito.
  Considera pertanto opportuno concludere tale importante attività attraverso una risoluzione che raccolga il più ampio consenso possibile. In questo senso ritiene che la risoluzione a prima firma del deputato Capezzone incarni tale spirito unitario, essendo formulata in termini istituzionali.
  Considera altresì del tutto fondato che il gruppo del PD contribuisca con propri testi alla discussione su questi temi, condividendo la proposta, avanzata dai deputati Capezzone e Marchi, di stabilire un termine, da fissare entro la prossima settimana, nel quale passare al voto, lavorando nel frattempo, a partire dal testo della risoluzione Capezzone, per giungere ad una soluzione produttiva e condivisa.

  Daniele PESCO (M5S), nel dichiarare di conoscere la normativa che vieta l'utilizzo Pag. 17da parte delle pubbliche amministrazioni dei derivati, ribadisce le motivazioni poste alla base delle sue precedenti considerazioni, sottolineando come la parte della risoluzione con cui si impegna il Governo ad avanzare in Parlamento una proposta di linee-guida dettagliate e una netta distinzione tra operazioni finanziarie in derivati consentite allo Stato e agli enti territoriali (quelle di carattere essenzialmente «assicurativo» e di tutela), e un elenco di quelle che non dovranno essere più consentite ai soggetti pubblici (quelle a carattere «speculativo» o eccessivamente rischiose) risulti ambigua. Ritiene infatti che essa faccia presupporre la possibilità di reintrodurre, anche per gli enti territoriali, la possibilità di effettuare operazioni finanziarie in derivati.

  Francesco BOCCIA, presidente, con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Pesco, e al fine di fare chiarezza circa il contesto nel quale si svolge la discussione, sottolinea come il ricorso a strumenti finanziari derivati sia vietato per tutte le pubbliche amministrazioni, salvo lo Stato, ritenendo inoltre che nessuno intenda eliminare tale divieto.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi ad altra seduta il seguito della discussione.

  La seduta termina alle 14.40.