CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 giugno 2016
664.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per la semplificazione
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 29 giugno 2016. — Presidenza del presidente Bruno TABACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.

  La seduta comincia alle 8.15.

Schema di decreto legislativo recante testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.
Atto n. 297.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 21 giugno 2016.

  Bruno TABACCI, presidente e relatore, ricorda che nella seduta del 21 giugno, in qualità di relatore, ha illustrato il contenuto del provvedimento e si è svolto un approfondito dibattito, sulla scorta del quale ha formulato una proposta di parere, che ieri pomeriggio è stata inviata a tutti i componenti della Commissione. Nel formulare la proposta di parere ha proceduto in coordinamento con i relatori sullo stesso schema presso la Commissione Affari costituzionali del Senato e la Commissione Bilancio della Camera e, come sempre, raccordandosi col Governo.
  Pone quindi in votazione la proposta di parere.

  La Commissione approva all'unanimità la proposta di parere del relatore (vedi allegato).

Schema di decreto legislativo recante riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84.
Atto n. 303.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

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  Bruno TABACCI, presidente invita il relatore, sen. Sollo, ad illustrare lo schema di decreto legislativo.

  Il senatore Pasquale SOLLO (PD), relatore, prescindendo da un'analisi puntuale del contenuto, si sofferma sui profili di interesse della Commissione.
  La principale innovazione dello schema di decreto legislativo è l'istituzione di 15 Autorità di Sistema Portuale (AdSP), che accorperanno tutti i 54 porti italiani e sostituiranno le attuali 24 Autorità portuali.
  Lo schema persegue due grandi obiettivi: la riorganizzazione della struttura e la semplificazione dell'azione amministrativa.
  Su questi due temi, considera opportuno seguire la traccia del Consiglio di Stato, che nel suo parere evidenzia il valore strategico della riforma, dando taluni suggerimenti che paiono condivisibili.
  Il filo conduttore del ragionamento, se condiviso dai componenti della Commissione, potrà essere trasfuso nella proposta di parere che formulerà all'esito del dibattito. Procede per punti, partendo dalla riorganizzazione della struttura:
   1. la riforma ha una valenza strategica per rilanciare il sistema portuale anche a fronte della concorrenza dei porti del sud e dell'est del Mediterraneo, perseguendo integrazione tra i porti ed economie di scala, in una fase politico-economica internazionale molto complessa;
   2. le relazioni che accompagnano lo schema sono molto chiare sul punto. In particolare, l'analisi d'impatto della regolamentazione indica obiettivi della riforma ed indicatori per misurarne l'efficacia: tali indicatori andranno tenuti presenti nel compiere periodiche verifiche d'impatto della nuova disciplina;
   3. in particolare, dovrà essere monitorata la razionalizzazione della struttura, per evitare che si riproduca l'attuale frammentazione: la riduzione a 15 delle autorità è un obiettivo strategico; l'istituzione al loro interno degli uffici territoriali deve essere funzionale a tale obiettivo, senza tradursi in una moltiplicazione dei centri decisionali;
   4. nell'ottica del monitoraggio e della valutazione d'impatto, la revisione del sistema e l'eventuale riduzione del numero delle Autorità – correttamente demandata a regolamenti di delegificazione da adottare decorsi tre anni dall'entrata in vigore della riforma – dovrebbe essere preceduta da una verifica ex post, che possa essere dibattuta anche nelle sedi parlamentari e con le Regioni;
   5. la riforma compie un'operazione condivisibile: «asciuga» gli organi di governo delle autorità, escludendone le rappresentanze degli operatori economici, superando l'attuale commistione e recuperando il loro apporto, pure indispensabile, attraverso la partecipazione al neoistituito Tavolo di partenariato della risorsa mare. Il nuovo organismo dovrà svolgere un ruolo effettivo nel processo decisionale e programmatorio delle Autorità, fornendo alle autorità amministrative tutti gli elementi utili per le loro decisioni. In questa chiave – lo ha detto bene il Consiglio di Stato – la consultazione dei soggetti interessati, «oltre ad essere un elemento di legittimazione del soggetto regolatore, assume importanza anche – forse soprattutto – come elemento di supporto delle scelte regolatorie, per selezionare l'opzione preferibile, raccogliere i dati e le informazioni necessarie ad una regolazione efficace e far emergere tutti gli elementi (economici, giuridici e sociali) necessari per una corretta e completa analisi degli effetti della regolazione»;
   6. si prevede anche l'istituzione del Tavolo nazionale di coordinamento delle autorità, che dovrebbe essere accompagnata da una migliore definizione delle funzioni e raccordarsi con il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica;
   7. la Conferenza unificata ha espresso parere favorevole, condizionato all'accoglimento di numerose e puntuali proposte emendative e dell'impegno politico a istituire un tavolo tecnico presso il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture per discutere «soluzioni normative» Pag. 375ad una serie di temi considerati cruciali per un'efficace attuazione delle finalità del decreto legislativo così come degli obiettivi strategici del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica»: l'istituzione dell'organismo potrebbe essere senz'altro utile per una condivisione delle strategie nel settore.

  Per quanto attiene alla semplificazione, indica i seguenti punti:
   1. non appare chiaro perché l'operatività dello Sportello unico amministrativo viene limitata ai «procedimenti amministrativi ed autorizzativi che non riguardano le attività commerciali ed industriali in porto», visto che le funzioni di competenza delle Autorità di governo dei porti sono essenzialmente rivolte a regolamentare le attività degli operatori in settori economici legati alla portualità (ingegneria navale, cantieristica, trasporti, logistica, commercio, eccetera)»;
   2. in più, si demanda alle amministrazioni competenti il compito di adottare il regolamento attuativo dello sportello unico entro novanta giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo, senza specificare né a quali amministrazioni ci si intenda riferire, né i contenuti del regolamento.

  Conclude con due rilievi puntuali:
   il comma 2 del nuovo articolo 6 della legge n. 84, come sostituito dall'articolo 5 dello schema, fa salva la facoltà delle Regioni di richiedere l'inserimento di un porto di rilevanza economica regionale ricadente nella propria competenza all'interno dell'Autorità portuale di sistema, senza precisare a quale soggetto (e con quali procedure) spetti la deliberazione in merito.

  Sempre nell'ambito del nuovo articolo 6, andrebbe valutata l'opportunità di precisare la data da cui decorre la soppressione delle vecchie autorità portuali.
  Ribadisce infine che l'obiettivo perseguito dallo schema di decreto è quello di semplificare la situazione esistente, anche per ridare competitività al sistema portuale italiano; secondo il Global Competitiveness Index 2014-2015 del World Economic Forum l'Italia è al 55o posto nella graduatoria di competitività, a fronte del 9o posto della Spagna, del 23o posto del Portogallo, del 32o della Francia, del 49o della Grecia e del 51o della Croazia.
  Si riserva di sottoporre alla Commissione una proposta di parere all'esito del dibattito.

  Il deputato Mino TARICCO (PD) auspica che la riforma possa mettere ordine anche nei porti autorizzati all'importazione, visto che l'Italia presenta una situazione molto più sfilacciata di altri Paesi. Fa l'esempio dell'importazione del legname, alla quale in Italia sono autorizzati più di 40 porti e in Olanda due soli.

  Il Sottosegretario Angelo RUGHETTI rileva che lo schema all'esame della Commissione si inquadra nella più ampia riforma della logistica messa in atto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti anche attraverso il Piano Strategico della logistica e della portualità. Tale riforma dovrebbe consentire di rimettere mano anche all'eccessiva frammentazione cui faceva riferimento l'on. Taricco, che riduce fortemente la competitività del sistema portuale italiano: in base ad uno studio concluso nel 2014 dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della Presidenza del Consiglio, in collaborazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, risulta che la sola Rotterdam movimentava, nel 2013, 11,6 milioni di container, più dei 10,1 milioni movimentati dai 23 maggiori porti italiani.
  Considera condivisibili i rilievi in tema di semplificazione formulati dal relatore, riservandosi di compiere una specifica verifica, anche per contribuire al lavoro della Commissione.

  Bruno TABACCI, presidente rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che potrebbe avere luogo giovedì prossimo, 7 luglio.

  La seduta termina alle 8.30.

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