CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 maggio 2016
641.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 12 maggio 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 8.30.

Disposizioni in materia di criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi.
C. 1994, approvata dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).

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  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice, comunica che la Commissione è chiamata a esprimere il prescritto parere sulla proposta di legge recante disposizioni in materia di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi (C. 1994), approvata dal Senato e successivamente modificata nel corso dell'esame in sede referente presso la II Commissione Giustizia.
  Rileva, anzitutto, che il provvedimento in esame, che si compone di 4 articoli, è finalizzato a razionalizzare le procedure di demolizione conseguenti ad illeciti edilizi.
  In particolare, l'articolo 1, modificato nel corso dell'esame in sede referente, reca novelle all'articolo 1 del decreto legislativo 20 febbraio 2006, n. 106, contenente disposizioni in materia di riorganizzazione dell'ufficio del pubblico ministero.
  In primo luogo, alla lettera a) si prevede l'inserimento, tra le attribuzioni del procuratore della Repubblica, di cui al comma 6 dell'articolo 1 del citato decreto legislativo n. 106 del 2006, del compito di determinare i criteri di priorità per l'esecuzione degli ordini di demolizione delle opere abusive, disposti ai sensi dell'articolo 31, comma 9, del Testo unico in materia di edilizia (decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380) e degli ordini di rimessione in pristino dello stato dei luoghi, disposti ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004 (codice dei beni culturali e del paesaggio). Si specifica, inoltre, che, in tale ambito, occorre dare adeguata considerazione a una serie di categorie di immobili: 1) gli immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico, o a vincolo sismico, o a vincolo idrogeologico o a vincolo archeologico; 2) gli immobili che, per qualunque motivo, costituiscono un pericolo per la pubblica e privata incolumità, nell'ambito del necessario coordinamento con le autorità amministrative preposte; 3) gli immobili nella disponibilità di soggetti condannati per i reati di associazione mafiosa (di cui all'articolo 416-bis del codice penale) o per i delitti aggravati, commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416-bis del codice penale ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dallo stesso articolo, o di soggetti ai quali sono state applicate misure di prevenzione ai sensi della legge 31 maggio 1965, n. 575, recante disposizioni contro la mafia, e del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.
  In secondo luogo, il medesimo articolo 1, lettera b), dispone l'inserimento di un nuovo comma all'articolo 1 del citato decreto legislativo n. 106 del 2006, ai sensi del quale, nell'ambito di ciascuna fascia prioritaria per l'esecuzione degli ordini di demolizione, determinata con provvedimento del procuratore della Repubblica tenendo conto anche delle specificità del territorio di competenza, la priorità è attribuita, di regola, agli immobili in corso di costruzione o comunque non ultimati alla data della sentenza di condanna di primo grado e agli immobili non stabilmente abitati.
  Il successivo articolo 1-bis del provvedimento, inserito nel corso dell'esame in sede referente, sostituisce integralmente l'articolo 41 del citato testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia (decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380). In particolare, tale articolo, dedicato alla demolizione di opere abusive, prevede che entro il mese di dicembre di ogni anno il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale trasmetta al prefetto ed alle altre amministrazioni statali e regionali preposte alla tutela, l'elenco delle opere non sanabili per le quali il responsabile dell'abuso non abbia provveduto, nel termine previsto, alla demolizione e al ripristino dei luoghi e per le quali sia inutilmente decorso l'ulteriore termine di duecentosettanta giorni entro il quale l'Amministrazione comunale è tenuta a concludere il procedimento relativo alla tutela del vincolo. Entro il mese di dicembre Pag. 173di ogni anno le amministrazioni statali e regionali preposte alla tutela trasmettono al prefetto l'elenco delle demolizioni da eseguire. Gli elenchi contengono, tra l'altro, il nominativo dei proprietari e dell'eventuale occupante abusivo, gli estremi di identificazione catastale, il verbale di consistenza delle opere abusive e l'eventuale titolo di occupazione dell'immobile. Il prefetto, entro trenta giorni dalla ricezione degli elenchi di cui al comma 1, provvede agli adempimenti conseguenti all'intervenuto trasferimento della titolarità dei beni e delle aree interessate, notificando l'avvenuta acquisizione al proprietario e al responsabile dell'abuso. L'esecuzione della demolizione delle opere abusive, compresa la rimozione delle macerie e gli interventi a tutela della pubblica incolumità, è disposta dal prefetto. I relativi lavori sono affidati, anche a trattativa privata ove ne sussistano i presupposti, ad imprese tecnicamente e finanziariamente idonee. Il prefetto può anche avvalersi, per il tramite dei provveditorati alle opere pubbliche, delle strutture tecnico-operative del Ministero della difesa, sulla base di apposita convenzione stipulata d'intesa tra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministro della difesa.
  L'articolo 1-ter, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, istituisce, nello stato di previsione della spesa del Ministero delle infrastrutture e trasporti, il Fondo di rotazione per le demolizioni degli abusi edilizi, di ammontare pari a 50 milioni di euro, per l'integrazione delle risorse necessarie agli interventi di demolizione da parte dei comuni di opere abusive realizzate sui territori. Il comma 2 prevede che, con decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro per i beni e le attività culturali e del turismo, sentita la Conferenza unificata, sono definite le modalità di erogazione dei finanziamenti a carico del Fondo di rotazione, sulla base delle richieste, adeguatamente corredate dalla documentazione amministrativa e contabile relativa alle demolizioni da eseguire ovvero dalle attività di accertamento tecnico e di predisposizione degli atti finalizzati all'acquisizione al patrimonio dei manufatti abusivi, da parte dei comuni e delle regioni. Il successivo comma 3 stabilisce che l'erogazione delle risorse finanziarie è garantita da apposita convenzione di restituzione entro 10 anni dall'erogazione stessa.
  L'articolo 1-quater del provvedimento, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, dispone che, al fine di garantire la trasparenza, l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa che deve quantificare gli interventi e dell'azione giudiziaria che deve determinare le priorità nell'esecuzione delle demolizioni, gli uffici distrettuali competenti, nonché le amministrazioni comunali e regionali, si avvalgono della «Banca dati nazionale sull'abusivismo edilizio» costituita presso il Ministero delle infrastrutture. Il successivo comma 2 prevede che l'interoperabilità dei soggetti coinvolti e la gestione della banca dati e dei rilievi satellitari è garantita dall'Agenzia per l'Italia digitale, mentre il comma 3 stabilisce che gli enti, le amministrazioni e gli organismi a qualunque titolo competenti in materia sono tenuti a condividere e trasmettere le informazioni relative agli illeciti e ai provvedimenti emessi. Il tardivo inserimento dei dati all'interno della banca dati nazionale, inoltre, comporta l'obbligo del raddoppio delle sanzioni previste dal comma 4-bis dell'articolo 31 del citato testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia, nonché una sanzione pecuniaria pari a 1.000 euro per il dirigente o funzionario inadempiente.
  Conclude evidenziando come il nuovo testo sia profondamente diverso dal testo trasmesso dal Senato che recava novelle al decreto del Presidente della Repubblica 380/2001. Evidenzia come nel nuovo testo vi siano disposizioni indubbiamente positive, quali quella che prevede un coinvolgimento del prefetto nell'attività di demolizione o quella che istituisce il Fondo di rotazione per le demolizioni degli abusi edilizi o quella relativa alla Banca dati nazionale sull'abusivismo edilizio.

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  Ermete REALACCI, presidente, fa notare positivamente come il nuovo testo, che incide sul grave fenomeno dell'abusivismo edilizio che va combattuto con forza e determinazione, presenti un'impostazione completamente diversa da quella del testo approvato dal Senato. Invita la relatrice a valutare l'opportunità di inserire nella proposta di parere un'osservazione finalizzata a inserire nel testo la previsione che il Governo, entro il mese di aprile di ciascun anno, presenta alle Camere una relazione sullo stato dell'abusivismo edilizio e sulle demolizioni attuate.

  Claudia MANNINO (M5S) dichiara di apprezzare i miglioramenti apportati al testo approvato dal Senato la cui impostazione avrebbe comportato un insostenibile carico di lavoro per le Procure. Giudica positivamente le modifiche all'articolo 1 che riconoscono un particolare rilievo, tra l'altro, agli immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico, o a vincolo sismico, o a vincolo idrogeologico o a vincolo archeologico, nonché agli immobili in corso di costruzione o comunque non ultimati alla data della sentenza di condanna di primo grado e agli immobili non stabilmente abitati. Si riserva comunque di presentare, a nome del suo gruppo, una proposta di parere alternativa, ritenendo non condivisibile la scelta effettuata di novellare il decreto legislativo 20 febbraio 2006, n. 106, contenente disposizioni in materia di riorganizzazione dell'ufficio del pubblico ministero. Con riferimento alla questione delle demolizioni, ritiene che occorra avere una visione più ampia che preveda il coinvolgimento di soggetti come le aziende per l'edilizia economica e popolare o la Corte dei conti.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 8.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 12 maggio 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 8.50 alle 9.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 12 maggio 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 13.25.

Disposizioni in materia di criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi.
C. 1994, approvata dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana della giornata odierna.

  Chiara BRAGA (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 1).

  Claudia MANNINO (M5S) presenta e illustra, a nome del suo gruppo, una proposta di parere alternativa al provvedimento in esame (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO esprime un orientamento favorevole sulla proposta di parere presentata.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che sarà posta in votazione la proposta di Pag. 175parere presentata dalla relatrice e che, in caso di sua approvazione, risulterà preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo M5S.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione formulata dalla relatrice, risultando pertanto preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo M5S.

  La seduta termina alle 13.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 12 maggio 2016. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente, la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 13.35.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-08649 Matarrese: Iniziative urgenti volte a promuovere accertamenti sullo smaltimento dei rifiuti nella zona «Valle dei fuochi» in Umbria.

  Adriana GALGANO (SCpI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria.

  Il sottosegretario Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Adriana GALGANO (SCpI), nel richiamare i preoccupanti dati dell'Arpa, dai quali emerge l'elevato livello di arsenico rinvenuto a seguito di prelievi effettuati sui terreni sottolinea la grande preoccupazione dimostrata dalla popolazione del territorio in questione derivante anche dal carattere di segretezza dei dati, essendo tuttora in corso l'indagine. Auspica, pertanto, che la delicata vicenda oggetto dell'interrogazione sia monitorata e che sia con sollecitudine garantita la pubblicità degli esiti delle verifiche e delle ispezioni riguardanti i suddetti territori.

5-08650 Pellegrino: Intendimenti del Governo in merito alla nomina del presidente dell'Ente parco nazionale Dolomiti bellunesi.

  Serena PELLEGRINO (SI-SEL) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Serena PELLEGRINO (SI-SEL), nel manifestare la propria contrarietà in relazione alla circostanza che le modifiche alla legge quadro n. 394 del 1991, tuttora oggetto di esame in prima lettura al Senato, possano essere sufficienti a giustificare la mancata nomina del presidente dell'Ente richiamato nell'interrogazione, giudica indispensabile che, in tempi brevi, si proceda alla suddetta nomina, anche al fine di evitare inutili inadempienze.

5-08651 De Rosa: Iniziative urgenti finalizzate a verificare la correttezza dell’iter procedimentale di autorizzazione del progetto di acquisizione aree e di realizzazione di nuovi piazzali attrezzati nel porto commerciale di Augusta in Sicilia.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), nel fare presente che il piano regolatore portuale, contenente il progetto di porto commerciale, risale al 1986 e non è mai stato aggiornato, né è mai stato sottoposto a valutazione d'impatto ambientale, invita il Pag. 176Governo, anche alla luce dell'impatto ambientale che il progetto determinerebbe, a effettuare una valutazione complessiva sull'effettiva necessità dell'investimento, eventualmente valutando anche la possibilità di effettuare una nuova progettazione dell'intervento.

5-08652 Borghi: Intendimenti del Governo in merito alla richiesta di incontro, avanzata dal sindaco del comune di Pieve Vergone in provincia di Verbania, sulle problematiche inerenti allo stabilimento Hydrochem Italia Spa.

  Enrico BORGHI (PD), illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Enrico BORGHI (PD), con riferimento alla necessità, prospettata dalla sottosegretaria, che la richiesta del sindaco del comune di Pieve Vergonte sia avanzata anche alla direzione generale competente del Ministero dello sviluppo economico, rappresenta che tale Dicastero è stato già coinvolto dall'amministrazione interessata, atteso che la problematica evidenziata attiene alle concessioni idroelettriche e alla produttività. Esprimendo, altresì, forte disappunto per il fatto che, a distanza di oltre un anno dalla richiesta di incontro, il Ministero dell'ambiente non abbia dato alcun riscontro positivo, auspica che tale incontro con la struttura tecnica del Ministero dell'ambiente avvenga nel più breve tempo possibile.

  Ermete REALACCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Attribuzione della gestione del sistema MOSE al sindaco della città metropolitana di Venezia.
C. 3452 Martella.

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