CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2016
637.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 52

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 maggio 2016. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 14.05.

Disposizioni in materia di criteri di priorità per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi.
C. 1994 approvata dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 27 aprile 2016.

Pag. 53

  Carlo SARRO (FI-PdL), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Verini 1.4, purché riformulato nel senso di sostituire le parole «di regola» con le seguenti: «salvo motivate eccezioni», nonché sull'articolo aggiuntivo Guerini 1.01. Esprime, invece, parere contrario sulle restanti proposte emendative riferite al provvedimento in discussione.

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE esprime parere favorevole sull'emendamento Verini 1.4, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), nonché sugli emendamenti Agostinelli 1.5, 1.6 e 1.7, e sugli articoli aggiuntivi Mannino 1.03 e 1.04. Sulle restanti proposte emendative riferite al provvedimento in discussione esprime, invece, parere contrario.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Di Lello 1.1 e Agostinelli 1.2.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI) illustra e raccomanda l'approvazione della proposta emendativa a sua firma 1.3, volta a prevedere che i manufatti abusivi siti in aree non vincolate vengano assorbiti dal patrimonio comunale e adibiti ad alloggi di edilizia popolare, previa verifica dello stato di agibilità. Al riguardo, nel sottolineare come l'emendamento in discussione non rechi disposizioni ultronee, né già contemplate dalla vigente normativa, invita il relatore ed il rappresentante del Governo a riconsiderare il parere contrario precedentemente espresso.

  Carlo SARRO (FI-PdL), relatore, nel confermare il parere contrario sull'emendamento Di Lello 1.3, rileva come lo stesso stabilisca un non condivisibile automatismo tra l'acquisizione al patrimonio comunale di manufatti abusivi e la loro destinazione ad alloggi di edilizia popolare. Rammenta, infatti, che i predetti manufatti, acquisiti dalle amministrazioni comunali, potrebbero, in base alla vigente normativa, essere destinati anche a finalità diverse.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI), riservandosi di ripresentare l'emendamento in questione, opportunamente riformulato, nel corso dell'esame in Assemblea, ritira la sua proposta emendativa 1.3.

  Walter VERINI (PD) accetta la riformulazione del suo emendamento 1.4, proposta dal rappresentante del Governo, mentre non ritiene condivisibile la riformulazione del medesimo emendamento proposta dal relatore.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI) sottoscrive l'emendamento Verini 1.4, come riformulato.

  Assunta TARTAGLIONE (PD) sottoscrive l'emendamento Verini 1.4, come riformulato.

  Carlo SARRO (FI-PdL), relatore, nel prendere atto della riformulazione dell'emendamento Verini 1.4, proposta dal rappresentante del Governo, osserva come tale riformulazione determini un sostanziale «indebolimento» delle disposizioni che l'emendamento stesso è diretto ad introdurre. Quanto alla riformulazione da lui stesso proposta, relativa all'ultima parte dell'emendamento in questione, sottolinea come dovrebbe essere mitigato il principio con il quale si attribuisce alle procure della Repubblica una discrezionalità eccessivamente ampia nella determinazione dei criteri di priorità per l'esecuzione delle procedure di demolizione di manufatti abusivi. Al riguardo, ribadisce, infatti, la necessità che la priorità per l'esecuzione degli ordini di demolizione delle opere abusive sia attribuita, «salvo motivate eccezioni».

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE, nel replicare ai rilievi del relatore, evidenzia come la finalità perseguita dalla proposta emendativa, nel pieno rispetto di quanto stabilito dall'articolo 112 della Costituzione, che sancisce il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, sia quella di scongiurare, quanto più possibile, l'insorgenza di eventuale contenzioso ovvero di incidenti di esecuzione. Per tali ragioni, ritiene non condivisibile la riformulazione proposta dal relatore stesso.

  La Commissione approva l'emendamento Verini 1.4, come riformulato (vedi allegato 1).

Pag. 54

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che a seguito dell'approvazione dell'emendamento Verini 1.4, come riformulato, gli emendamenti Agostinelli 1.5, 1.6, 1.7 e 1.8, Schullian 1.9, Agostinelli 1.10, Farina 1.12, Agostinelli 1.13 e 1.14, Mannino 1.15, Schullian 1.16, 1.17,1.18, 1.19, 1.20 e 1.21, Agostinelli 1.22 e 1.23, Di Lello 1.24, Agostinelli 1.25, gli identici Farina 1.26 e Agostinelli 1.27, nonché le proposte emendative Agostinelli 1.28, 1.29 e 1.30 e Mannino 1.31, non saranno posti in votazione.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Guerini 1.01. (vedi allegato 1).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che a seguito dell'approvazione dell'emendamento Verini 1.4, l'articolo aggiuntivo Agostinelli 1.02 non sarà posto in votazione.

  Carlo SARRO (FI-PdL), relatore, nel riconsiderare il parere contrario precedentemente espresso sugli articoli aggiuntivi Mannino 1.03 e 1.04, esprime sugli stessi parere favorevole.

  Claudia MANNINO (M5S), nel prendere favorevolmente atto del parere testé espresso dal relatore sugli articoli aggiuntivi a sua firma 1.03 e 1.04, si rammarica, tuttavia, del fatto che non sia stato possibile procedere alla votazione del suo emendamento 1.31, con il quale si prevede che i criteri di priorità per l'esecuzione della demolizione di manufatti abusivi possono essere applicati a condizione che l'immobile sia stato previamente inserito nella «banca dati nazionale sull'abusivismo edilizio». Ciò premesso, preannuncia la ripresentazione di tale emendamento, opportunamente riformulato, nel corso dell'esame in Assemblea.

  Chiara BRAGA (PD), nel preannunciare il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sugli articoli aggiuntivi Mannino 1.03 e 1.04, rileva, tuttavia, la necessità di chiarire se il Fondo per le demolizioni degli abusi edilizi, cui si fa riferimento nell'articolo aggiunto Mannino 1.03, sia di nuova istituzione o si tratti, invece, di un fondo già attivo.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli articoli aggiuntivi Mannino 1.03 e 1.04 (vedi allegato 1).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che il testo del provvedimento, come risultante dagli emendamenti testé approvati, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del relativo parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta comincia alle 14.40.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 4 maggio 2016. — Presidenza del Presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 14.40.

Indagine conoscitiva in merito all'esame della proposta di legge C. 1063 Bonafede, recante disposizioni concernenti la determinazione e il risarcimento del danno non patrimoniale.
Audizione di Guido Alpa, ordinario di diritto civile presso l'Università degli studi di Roma La Sapienza, Paolo Cendon, ordinario di diritto privato presso l'Università degli studi di Trieste e di Giacomo Travaglino, consigliere della Corte suprema di Cassazione.
(Svolgimento e conclusione).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ne dispone, pertanto, l'attivazione. Introduce, quindi, l'audizione. Introduce, quindi, l'audizione.

  Svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione Guido ALPA, ordinario di diritto civile presso l'Università degli studi Pag. 55di Roma La Sapienza e Paolo CENDON, ordinario di diritto privato presso l'Università degli studi di Trieste.

  Interviene quindi per porre quesiti e formulare osservazioni il deputato Alfonso BONAFEDE (M5S).

  Risponde ai quesiti posti Guido ALPA, ordinario di diritto civile presso l'Università degli studi di Roma La Sapienza.

  Donatella FERRANTI, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.35.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 maggio 2016 — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 15.35.

Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.
C. 3634, approvata dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 aprile 2016.
  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 aprile 2016.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che, in attesa dell'espressione dei pareri delle Commissioni competenti convocate per oggi e, quindi, del conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea, alcuni deputati hanno chiesto di intervenire per formulare delle considerazioni conclusive del dibattito svoltosi in Commissione.

  Alessandro PAGANO (AP), dopo aver ricordato che in Commissione, sia pure a fronte di un vero e proprio «muro di gomma» alzato dalla maggioranza rispetto alla possibilità di modificare il testo approvato dal Senato, è stato almeno possibile evidenziare le criticità di tale testo, esprime tutta la sua contrarietà per quanto annunciato dal Presidente del Consiglio circa l'intenzione del Governo di porre la questione di fiducia sul testo trasmesso dal Senato, azzerando in tal modo la possibilità di qualsiasi confronto in Assemblea su un tema estremamente rilevante per la vita delle persone, quale è quello oggetto del provvedimento in esame.
  A suo parere è inaccettabile che, dopo la fiducia posta al Senato, il Governo si appresti a porre la questione di fiducia anche alla Camera. A tale proposito rileva che già la fiducia al Senato sembrava un «fuori di luogo», considerato che è stata posta su una proposta di legge di iniziativa parlamentare e che non vi era alcuna scadenza temporale da rispettare, come avviene invece nel caso della conversione in legge di un decreto legge. Tuttavia, questa scelta poteva essere compresa, anche se non condivisa, considerata l'esiguità dei numeri della maggioranza al Senato. Ciò che non può essere compresa è, invece, l'apposizione della questione di fiducia alla Camera, dove vi è una maggioranza amplissima che non dovrebbe temere alcun confronto. In realtà, come ha fatto capire lo stesso Presidente del Consiglio, la questione di fiducia verrebbe chiesta per paura del voto segreto su alcuni emendamenti. In sostanza, il Governo teme che il provvedimento sulle unioni civili possa essere utilizzato per regolare dei conti all'interno del partito democratico. Inoltre vi è anche il timore che deputati del PD possano condividere più di uno degli emendamenti che saranno presentati da parte di deputati di altri gruppi al fine di migliorare il testo, eliminando anche alcuni vizi di legittimità costituzionale. Pag. 56
  Mettendo la fiducia non si tiene conto che il Parlamento viene di fatto espropriato dalla possibilità di discutere una proposta di legge che può essere considerata sicuramente epocale per le ripercussioni che avrà non solo sulla vita dei cittadini ma anche sulla cultura stessa della Paese, condizionando anche le generazioni future.
  Dopo aver rilevato che il 75 per cento degli italiani è contrario alla proposta di legge trasmessa dal Senato, dichiara tutto il suo dissenso per tale proposta, riservandosi di decidere le modalità nelle quali questo dissenso si esplicherà anche in vista del voto di fiducia. Nel frattempo dichiara di non partecipare, per protesta rispetto alla preannunciata questione di fiducia, al voto sul mandato al relatore a riferire in Assemblea.
  Ritiene che la proposta di legge in esame oltre ad essere sbagliata dal punto di vista politico, presentando anche profili di incostituzionalità, sia caratterizzata anche da un gran numero di errori tecnico-giuridici, che potranno oramai essere sanati solo attraverso lo strumento referendario, abrogando quindi la legge nel suo complesso.
  Nel concludere, rileva che quanto avvenuto al Senato ed alla Camera in merito al provvedimento in esame debba suscitare una riflessione anche in vista del referendum confermativo delle riforme costituzionali previsto per ottobre, considerato che in questa vicenda le prerogative del Parlamento sono state calpestate dal Governo. In particolare esprime una forte preoccupazione per una riforma che finirà per dare il controllo dell'unica Camera al partito che vincerà le elezioni, in un contesto in cui i deputati saranno di fatto scelti non attraverso le elezioni, quanto piuttosto a seguito delle primarie. Inoltre lo stesso Presidente della Repubblica non sarà un organo di garanzia in quanto eletto secondo la medesima logica che vedrà un partito imporsi su tutti gli altri.

  Nicola MOLTENI (LNA) in primo luogo si riporta integralmente a tutti gli interventi fatti da lui e dai colleghi del suo gruppo nel corso dell'esame degli emendamenti, quando è stata fatta una vera e propria battaglia per difendere alcuni valori costituzionali come specialmente quello della famiglia naturale. Ricorda che gli emendamenti presentati dal suo gruppo erano tutti diretti a migliorare un testo scritto male e incostituzionale, considerato che parifica in maniera assoluta la famiglia naturale alle unioni civili. A tale proposito tiene a precisare che il suo gruppo, per quanto sia contrario alle unioni civili così come disciplinate dal testo in esame, è del tutto favorevole al riconoscimento di diritti alle coppie di fatto anche se formate da persone dello stesso sesso.
  Per quanto attiene al metodo, ritiene che il Presidente del Consiglio annunciando la questione di fiducia abbia fatto un intervento a gamba tesa contro il Parlamento, eliminando la possibilità di qualsiasi confronto in Assemblea su un tema estremamente rilevante per la vita delle persone. Per tale ragione, per protesta, dichiara che il suo gruppo non parteciperà alla votazione per conferire il mandato al relatore a riferire in Assemblea su un testo che ribadisce essere inaccettabile.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), ribadendo la contrarietà al provvedimento in esame da parte del suo gruppo, dichiara che per protesta nei confronti di quanto affermato dal Presidente del Consiglio nessun deputato del gruppo di Forza Italia parteciperà al voto finale in Commissione. Tale protesta è motivata da tre ragioni. La prima è data dalla constatazione che nessun Governo ha mai posto la questione di fiducia su un tema etico qual è quello delle unioni civili. La seconda ragione è data dalla circostanza che il Governo ha approvato attraverso la questione di fiducia addirittura il 31 per cento dei provvedimenti. In terzo luogo, osserva che mai nessun Governo è intervenuto in maniera così capillare su tutti i settori dell'ordinamento e su materie estremamente rilevanti per la vita dei cittadini, andando a scardinare gli stessi valori fondanti della società Pag. 57civile nonché i principi dell'organizzazione statale.
  Chiede quindi al Presidente del Consiglio di tornare indietro rispetto quanto annunciato e di concedere al Parlamento lo spazio per poter discutere su temi etici estremamente delicati come quello in esame.
  Denuncia inoltre il velo di silenzio calato dagli organi di informazione sui lavori parlamentari ed in particolare sul dibattito svoltosi in Commissione in relazione agli emendamenti presentati sul testo del Senato. A tale proposito rileva che al di fuori del Parlamento vi è addirittura la convinzione che il provvedimento in esame sia oramai già legge.
  Ritiene infine che l'apposizione della questione di fiducia rappresenti un vero insulto non solo per il Parlamento ma anche specialmente per i deputati della maggioranza, dei quali il Presidente del Consiglio non si fida nonostante che alla Camera vi sia una maggioranza così ampia come mai nessun Governo ha avuto in passato.
  Annuncia, per non dare alcun alibi al Governo, che il suo gruppo presenterà in Assemblea gli stessi emendamenti presentati in Commissione, confermando la scelta iniziale di non fare ostruzionismo sul testo trasmesso dal Senato.

  Gian Luigi GIGLI (DeS-CD) rileva come stia concludendosi in sordina la battaglia per le unioni civili. Al riguardo, osserva che rapporti di forza alla Camera hanno reso insignificante in Commissione Giustizia la battaglia di una piccola «pattuglia» di deputati e che, tra pochi giorni, il più pericolo attacco di sempre all'istituto della famiglia in Italia sarà già diventato legge dello Stato. Nel far notare come l'approvazione avverrà con la fiducia, e che nessuna modifica sarà apportata rispetto al testo approvato al Senato, quanto ai profili di legittimità costituzionale, rammenta di aver espresso rilievi sul testo in discussione nell'ambito della Commissione Affari Costituzionali, in sede di espressione del parere di competenza. Rileva, quindi, come, ancora una volta, sebbene per evitare rischi di incostituzionalità le unioni civili siano definite come «formazione sociale specifica», in realtà sia stata di fatto codificata l'equiparazione tra persone dello stesso sesso alla famiglia: la disciplina in tema di impedimenti, rito, registrazione nello stato civile, scelta del cognome, regime patrimoniale, modalità di scioglimento, alimenti, pensione di reversibilità, sono equiparati a quelli dei coniugi. Fa notare come sia prevista anche l'equiparazione terminologica all'interno di tutte le altre leggi, norme e regolamenti, essendo, infatti, la vita dell'unione definita come «vita familiare», rispetto alla quale si differenzia, con involontario umorismo, solo per la mancanza dell'obbligo di fedeltà. Rammenta che nel corso dell'esame presso il Senato è stata soppressa la possibilità di adottare il figlio del partner, ma che il meccanismo dell'adozione speciale continuerà a renderla possibile, come le cronache giudiziarie stanno ampiamente dimostrando. Rammenta, altresì, come siano stati bocciati anche gli emendamenti in materia di maternità surrogata: chi ha soldi potrà, quindi, sfruttare donne bisognose da cui comprare gameti o affittare l'utero, riportando poi in Italia bambini, dei quali nessun giudice negherà l'adozione, ovviamente nell'interesse del minore. A suo avviso, significativo, a tale riguardo, è il fatto che su questo punto il partito di maggioranza relativa solo oggi pare essere riuscito a trovare una sintesi al proprio interno, senza, tuttavia, procedere ad una estensione della punibilità del reato quando commesso all'estero. Trattandosi di una materia che produce effetti di sfruttamento sul corpo delle donne in condizioni di bisogno, a suo giudizio la vicenda delle mozioni relative alla maternità surrogata è diventata l'emblema di una sinistra sempre più lontana dai temi della giustizia sociale e sempre più attenta alle suggestioni della cultura radicale in tema di desideri individuali. Osserva, infatti, come continuerà il turismo riproduttivo delle persone più abbienti per assicurare una prole alle coppie omosessuali. Sulla base del principio di non discriminazione rispetto alle coppie eterosessuali Pag. 58unite in matrimonio, rispetto alle quali i partner delle unioni civili sono equiparati nella sostanza e nel linguaggio, ritiene che sul futuro aleggi la «cappa» di possibili azioni giudiziarie per riconoscere alle coppie omosessuali la possibilità di accedere alla fecondazione eterologa e all'adozione generalizzata. A suo parere, infatti, il provvedimento in discussione rappresenta solo il primo passo, verso la piena equiparazione dell'unione civile al matrimonio: esso è il risultato di una realistica autolimitazione della maggioranza, solo per evitare che sulla questione dell'adozione dei minori si coagulasse l'opposizione di una sensibilità popolare «anestetizzata». Fa notare come, a determinare la completa equiparazione tra l'istituto dell'unione civile e quello del matrimonio sarà l'Europa, che non imponeva al nostro Paese questo tipo di soluzione, ma che – una volta scelta questa strada, la strada di trattare in modo uguale cose disuguali imporrà certamente di far cadere ogni residua differenza di trattamento tra partner dell'unione omosessuale e coniugi, sulla base del principio di non discriminazione.
  Fa presente come, con il voto di fiducia al Senato e con quello che verosimilmente seguirà alla Camera, il Governo si sia assunto la paternità della legge, mentre il sottosegretario Migliore si sia spinto, nel corso dell'esame in Commissione, fino al punto di dichiarare che l'equiparazione sostanziale e terminologica al matrimonio è stata frutto di una precisa volontà politica. Ritiene che di tale volontà il Paese, prima o poi, chiederà conto. A suo avviso, per la «pseudocultura dei tweet», adeguarsi allo spirito dei tempi è doveroso; i danni, tanto, si valuteranno solo sui tempi lunghi, compresi quelli che verranno prodotti dal gigantesco esperimento psicopedagogico sui bambini cresciuti da genitori dello stesso sesso. Ritiene che, dal punto di vista politico, il presidente del Consiglio abbia consolidato i rapporti con la sinistra radicale, privilegiando il realismo su ideali e valori. Per tali ragioni, preannuncia la sua mancata partecipazione al voto relativo al conferimento del mandato al relatore, in segno di protesta nei confronti del Governo, che verosimilmente porrà sul provvedimento in discussione la questione di fiducia, peraltro non necessaria in questo ramo del Parlamento, nel quale l'Esecutivo, può contare su una larghissima maggioranza per sostenere la proposta di legge.

  Alfonso BONAFEDE (M5S) rammenta come il Movimento 5 Stelle abbia, fin dalla presentazione del disegno di legge Cirinnà, assunto una posizione del tutto coerente, fornendo il proprio contributo al miglioramento di un testo, che presenta, in molte delle sue parti, rilevanti criticità sul piano tecnico-giuridico. Al riguardo, fa notare come il dibattito svoltosi in Commissione, pur a fronte di un testo «blindato», abbia rappresentato un eccellente esempio di confronto democratico, dove la maturità di tutti i commissari ha consentito di valutare approfonditamente la complessità dei profili e delle questioni affrontate dal provvedimento in discussione. Nello stigmatizzare l'eventuale posizione della questione di fiducia preannunciata dal Governo, che peraltro alla Camera può contare su una maggioranza schiacciante, ritiene che il ricorso al tale strumento da parte dell'Esecutivo rappresenterebbe un gravissimo precedente e vulnus alla democrazia. A suo avviso, infatti, l'atteggiamento del Governo dovrebbe indurre a riflettere, in prospettiva, anche sulle possibili conseguenze derivanti dall'eventuale entrata in vigore della riforma costituzionale, che potrebbe favorire l'insorgenza di forme di moderna «dittatura», che vanno oggi già contestualizzandosi. Per tali ragioni, preannunciando la ripresentazione in Assemblea delle proposte emendative già presentate nel corso dell'esame in Commissione, dichiara che il gruppo Movimento 5 Stelle si riserva di valutare, all'esito delle determinazioni che saranno assunte dal Governo circa la posizione della questione di fiducia, l'orientamento da assumere rispetto al voto finale sul provvedimento in Assemblea.

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE, nel ringraziare la Commissione per il Pag. 59proficuo lavoro svolto, rileva come obiettivo del Governo sia quello di garantire l'approvazione della proposta di legge in esame, rispetto alla quale il Governo stesso si riserva successivamente di valutare l'eventuale posizione della questione di fiducia. Nell'auspicare lo svolgimento di un costruttivo confronto anche nel corso dell'esame in Assemblea, evidenzia come il dibattito svoltosi in Commissione sia stato serio ed articolato, utile ad approfondire questioni contenute in un provvedimento essenziale per una piena tutela dei diritti civili. Quanto al tema delle adozioni, che, come è noto, è stato stralciato nel corso dell'esame presso il Senato, ritiene che lo stesso debba essere oggetto di ulteriore approfondimento da parte del Parlamento.

  Donatella FERRANTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta convocata al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 16.10.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 4 maggio 2016. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 16.10.

  Donatella FERRANTI (PD), presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-08554 Berretta: Sul tribunale di Caltagirone.

  Giuseppe BERRETTA (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giuseppe BERRETTA (PD), nel ritenersi soddisfatto della risposta testé resa dal rappresentante del Governo, auspica che l'attuale situazione di criticità in cui versa il tribunale di Caltagirone possa essere rapidamente superata anche grazie al contributo dell'ordine degli avvocati territorialmente competente, che dovrebbe, a suo avviso, evitare atteggiamenti di inutile allarmismo. Si augura, infine, che ogni futura scelta relativa alla geografia giudiziaria sia effettuata dal Governo con il necessario coinvolgimento del Parlamento.

5-08555 Fontana: Sul pagamento del canone di locazione della procura e del tribunale di Bergamo.

  Gregorio FONTANA (FI-PdL) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gregorio FONTANA (FI-PdL), nel prendere atto della risposta resa dal rappresentante del Governo, rileva come l'atto di sindacato ispettivo in titolo abbia concorso a fare chiarezza sulla necessità che il Governo assicuri tempestivamente il rimborso delle spese correlate alla gestione degli uffici giudiziari alle amministrazioni locali, molte delle quali versano, come è noto, in situazioni di rilevante criticità sul piano contabile e finanziario.

  Donatella FERRANTI (PD), presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 16.20.

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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 maggio 2016. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 18.35.

Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.
C. 3634, approvata dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana odierna.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che sono stati trasmessi i pareri favorevoli delle Commissioni I, III, VI, VIII, XI, XII e della Commissione Questioni regionali, mentre la Commissione Bilancio esprimerà il parere direttamente all'Assemblea.

  Stefano DAMBRUOSO (SCpI) preannuncia il suo voto favorevole sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.

  La Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Micaela Campana, a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera, altresì, di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Donatella FERRANTI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 18.40.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 622 del 7 aprile 2016, a pagina 37, righe 1, 2 e 3, le parole: «ALLEGATO 1 5-08328 Berretta: Sulla situazione di carenza di organico della sezione lavoro del tribunale di Catania» sono sostituite dalle seguenti: «ALLEGATO 2 5-08329 Santelli e Bergamini: sulla attuazione delle procedure di rimpatrio previste dalla Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate»;

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 622 del 7 aprile 2016, a pagina 38, righe 1, 2, 3 e 4, le parole: «ALLEGATO 2 5-08329 Santelli e Bergamini: sulla attuazione delle procedure di rimpatrio previste dalla Convenzione di Strasburgo sul trasferimento delle persone condannate» sono sostituite dalle seguenti: «ALLEGATO 1 5-08328 Berretta: Sulla situazione di carenza di organico della sezione lavoro del tribunale di Catania».

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