CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 maggio 2016
636.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 88

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 3 maggio 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.30.

RISOLUZIONI

  Martedì 3 maggio 2016. — Presidenza del presidente Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.30.

7-00947 Basilio: Sullo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione, rinviata nella seduta del 27 aprile 2016.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Tatiana BASILIO (M5S) ribadisce di valutare favorevolmente le proposte di integrazione formulate nella precedente seduta dalla deputata Paola Boldrini. Pertanto, riformula l'atto di indirizzo in titolo (vedi allegato) aggiungendo due nuovi impegni che mirano, da una parte, a soddisfare le esigenze organiche dello Stabilimento chimico farmaceutico militare anche attraverso la possibilità di reperire le necessarie risorse umane tra i numerosi esuberi esistenti tra gli organici del personale della Difesa o di altre pubbliche amministrazioni e, dall'altra, a far inserire lo Stabilimento nell'elenco delle strutture operative del sistema nazionale della protezione civile.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI rammenta che lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze è dal 2001 alle dipendente dell'Agenzia Industrie Difesa (AID), ente con personalità giuridica di diritto pubblico, che opera sotto la vigilanza del dicastero, con l'obiettivo istituzionale di portare all'economica gestione gli stabilimenti a essa assegnati.Pag. 89
  Sottolinea, quindi, che lo Stabilimento può essere considerato come l'unica azienda farmaceutica dello Stato e che, se da una parte il suo compito principale è rifornire le Forze armate di medicinali e materiali sanitari, dall'altra sono numerosi gli interventi a favore di tutta la collettività, di modo che lo Stabilimento svolge un ruolo sociale di grande rilevanza per il Paese. Cita, a titolo di esempio, la collaborazione con l'Agenzia italiana del farmaco, con la quale l'Agenzia industrie difesa ha stipulato un Accordo quadro di collaborazione il 31 marzo 2012, in base al quale lo Stabilimento produce dal 2008 medicinali che sono necessari, ma economicamente non vantaggiosi e, pertanto, non reperibili sul libero mercato, destinati a pazienti affetti da malattie rare, gravi e invalidanti. Ancora, in occasione del disastro di Chernobyl, le compresse di ioduro di potassio prodotte dal Farmaceutico militare furono stoccate a magazzino e messe a disposizione per coprire eventuali esigenze; oggi sono prodotte periodicamente e fornite al Ministero della salute come «scorta strategica». In altre parole, lo Stabilimento ha sempre dimostrato, nel quadro generale dell'impegno sociale delle Forze armate, uno spirito di pubblico servizio in totale sinergia e complementarietà con strutture pubbliche e private.
  Ciò premesso, riguardo alla parte dispositiva dell'atto d'indirizzo in discussione, chiarisce che il Governo ritiene accoglibile il primo punto, che lo impegna a valutare la ridenominazione della struttura da «Stabilimento chimico farmaceutico militare» a «Istituto chimico farmaceutico militare», al fine di riportare l'ente nella giusta collocazione delle proprie funzioni operative.
  Il Governo non ritiene, invece, accoglibile il secondo impegno, che chiama l'Esecutivo ad assumere iniziative per sottrarre la struttura dall'attuale gestione dell'AID al fine di favorirne il diretto controllo da parte del Ministero della difesa, compresa la posizione dei 47 dipendenti civili del Farmaceutico militare, posto che il pareggio di bilancio non si conforma alla missione istituzionale perseguita dall'ente benché comunque lo stesso sia stato, negli ultimi anni, costantemente raggiunto.
  Al riguardo osserva, infatti, che lo Stabilimento è stato assegnato all'Agenzia con la preminente finalità di essere gestito in maniera più efficiente ed efficace rispetto al passato. Inoltre, finora lo Stabilimento ha potuto operare, seppure non con totale flessibilità, senza quelle limitazioni e quei vincoli cui era assoggettato prima di passare sotto la gestione attuale. È infatti grazie a tale gestione che lo Stabilimento ha potuto ottenere i risultati riferiti e, in particolare, quello di conseguire l'obiettivo istituzionale dell'economica gestione, potendo lo stesso ente agire secondo i previsti criteri industriali, nell'ottica di realizzare un valore sociale ed economico per lo Stato e la collettività e di valorizzare le competenze esistenti, oltre a contare sul considerevole e costante sostegno finanziario dell'Agenzia.
  Ad avviso del Governo, è solo rimanendo sotto la gestione dell'Agenzia che lo Stabilimento potrà continuare a conseguire i risultati di prestigio, nonché a incrementare ulteriormente competitività e a mantenere il peculiare know how acquisito in più settori della medicina. Un eventuale ritorno al passato – ovvero all'originario controllo dello Stabilimento da parte di organismi di Forza armata – rischierebbe, per contro, di far disperdere competitività e competenza, nonché di limitare la portata delle significative capacità industriali e commerciali che l'ente stesso ha potuto esprimere in questi anni. Tutto ciò rende necessario che le produzioni dello Stabilimento, in quanto finanziate dalla pubblica amministrazione, siano improntate a criteri di efficienza e di economicità, propri di una gestione industriale quale quella dell'Agenzia industrie difesa.
  Passando al terzo impegno, il Governo valuta questo favorevolmente, purché sia riformulato nei termini seguenti: «a proporre soluzioni alternative e più efficaci nella gestione di tutte le otto unità produttive conferite all'Agenzia, prevedendo la possibilità di rinnovare le competenze/professionalità, specie nei settori produttivi di maggiore rilevanza strategica, compreso il Farmaceutico militare».Pag. 90
  Sul punto segnala che la riformulazione proposta opera proprio nella prospettiva sia di incrementare i volumi produttivi e il valore della produzione sia di garantire il necessario turn over.
  Il Governo valuta positivamente anche il quarto impegno, finalizzato ad assumere iniziative per adeguare gli stanziamenti di bilancio destinati al funzionamento dello Stabilimento chimico farmaceutico militare. In proposito, osserva che, nonostante lo Stabilimento abbia raggiunto negli ultimi anni l'economica gestione, l'Agenzia ha costantemente dovuto sostenerlo finanziariamente, a copertura di investimenti e costi di funzionamento.
  Quanto al quinto impegno, sulla necessità di contrastare la perdita di professionalità e conoscenza del Farmaceutico stesso garantendo un turn over adeguato a partire dall'assunzione a tempo indeterminato di almeno 10 unita di giovani da formare all'interno dell'Istituto da impiegare nei reparti di produzione dei farmaci, il Governo ritiene che questo sia accoglibile qualora riformulato nei termini seguenti: «a contrastare la perdita di professionalità e conoscenza di tutti gli Stabilimenti militari gestiti dall'Agenzia industrie difesa, compreso quello di Firenze, garantendo il necessario turn over, anche attraverso l'assunzione di personale giovane a tempo indeterminato, in misura coerente con le esigenze industriali e la disponibilità di un organico adeguato, anche in termini di efficienza e di competitività».
  Quanto al sesto impegno, che chiama il Governo ad assumere nuove iniziative al fine di ottimizzare e valorizzare i laboratori del Farmaceutico, nonché le conoscenze del suo personale specializzato, anche attraverso la stipula di apposite convenzioni, il Governo ritiene che sia accoglibile purché riformulato nei termini seguenti: «ad assumere nuove iniziative al fine di ottimizzare e valorizzare i laboratori del Farmaceutico, nonché le conoscenze del suo personale specializzato». Al riguardo osserva che tale obiettivo è perseguibile solo sotto la gestione dell'Agenzia.
  Con riguardo poi al settimo impegno – volto a soddisfare le esigenze organiche dello Stabilimento, riconducibili a circa 30 unità militari indispensabili per lo svolgimento delle attività specifiche dell'ente, valutando anche la possibilità di reperire queste risorse umane tra i numerosi esuberi esistenti tra gli organici del personale della Difesa (che risultano tali a fronte della riorganizzazione in atto dello strumento militare, ma che possono rappresentare occasione di utile impiego nelle attività dello stabilimento) ovvero di altre pubbliche amministrazioni – afferma che questo è per il Governo accoglibile previa la seguente riformulazione: «a preservare l'attuale consistenza organica dello Stabilimento, composta da circa 80 unità di cui 30 militari, indispensabili per lo svolgimento delle crescenti attività specifiche dell'Ente, valutando anche la possibilità di reperire le necessarie professionalità tra i numerosi esuberi esistenti tra gli organici sia del personale militare che civile della Difesa in posizione di distacco, così come previsto dall'articolo 4, comma 1, lettera b) della vigente convenzione tra l'Agenzia Industrie Difesa e il Ministero della Difesa, ovvero di altre pubbliche amministrazioni, qualora vi siano analoghe figure professionali».
  Osserva, infatti, come sia necessario salvaguardare l'attuale numero del personale chimico farmacista ai fini del mantenimento dello status di officina farmaceutica, sottolineando come, essendo lo Stabilimento l'unica officina farmaceutica dello Stato, non esistano figure professionali analoghe presso altri enti della pubblica amministrazione. Evidenzia che il restante personale militare appartiene alle altre specialità necessarie per la corretta amministrazione di una struttura militare e che alcuni graduati di truppa sono impiegati, a seguito di specifica attività di formazione professionale, nei reparti di produzione. Il personale civile è invece costituito, salvo cinque laureati, da maestranze con incarichi sia amministrativi sia di produzione e controllo. Il personale con qualifica di preparatore farmaceutico o di analista di laboratorio chimico è altamente specializzato e peculiare dello Stabilimento, formato peraltro con corsi specifici interni e la cui presenza e mantenimento Pag. 91è assolutamente fondamentale per il corretto svolgimento dei compiti istituzionali di questo Stabilimento.
  Infine, con riguardo all'ultimo impegno, che chiama il Governo a valutare la possibilità di inserire lo Stabilimento chimico farmaceutico, con le sue competenze, nell'elenco delle strutture operative del Sistema nazionale della protezione civile, evidenzia come la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione civile abbia espresso parere contrario per le seguenti motivazioni: in primo luogo, perché il progetto di legge delega per il riordino delle disposizioni in materia di sistema nazionale della protezione civile attualmente all'esame del Senato (progetto di legge S. 2068) prevede, nell'attuale formulazione, la possibilità di integrare l'elenco delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile (contenuto nell'articolo 11 della legge 24 dicembre 1992, n. 225, recante «Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile», che concorrono alle finalità di protezione civile), includendo altre categorie di soggetti, in base a principi innovativi, e non singoli enti, mantenendo tuttavia l'impianto di base del citato articolo 11; in secondo luogo perché lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, facente capo all'Agenzia industrie difesa, in qualità di ente con personalità giuridica di diritto pubblico, può rientrare già oggi nell'ambito delle componenti del Servizio nazionale della protezione civile, di cui all'articolo 6 della citata legge n. 225 del 1992; infine, perché lo Stabilimento può già concorrere alle attività di protezione civile ai sensi del citato articolo 6 della legge 225 del 1992, senza dover modificare l'assetto normativo vigente. Pertanto, sulla base di tali considerazioni, anche quest'ultimo impegno non è per il Governo accoglibile.

  Tatiana BASILIO (M5S), premesso di essere in linea di massima disponibile a riformulare la risoluzione in termini tali da renderla pienamente accoglibile da parte del Governo, esprime perplessità sulla posizione contraria di quest'ultimo rispetto al secondo impegno, con il quale si chiede di sottrarre lo Stabilimento all'attuale gestione dell'Agenzia industrie difesa e di riportarlo sotto il diretto controllo del Ministero della difesa. Sottolinea a questo proposito che il vincolo di pareggio di bilancio non è compatibile con la missione istituzionale dello Stabilimento e che, nondimeno, quest'ultimo è stato l'unico tra gli enti sottoposti all'Agenzia industrie difesa a conseguire il risultato richiesto. A suo avviso, è indispensabile staccare lo Stabilimento dall'Agenzia industrie difesa, per permettergli di avviare un nuovo percorso e di iniziare una nuova era.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) ritiene che la risoluzione dovrebbe impegnare il Governo a operare una distinzione nell'ambito delle attività svolte dallo Stabilimento, nel senso di tenere separate le attività aventi carattere commerciale o industriale, che sono suscettibili di essere assoggettate al vincolo dell'economica gestione, e le attività aventi rilievo strategico per l'interesse nazionale, a cominciare da quelle di ricerca, che per loro natura non sono immediatamente remunerative e quindi non sono suscettibili di essere sottoposte a quel vincolo. Queste ultime attività dovrebbero essere sottratte al vincolo dell'economica gestione, anche, se necessario, portandole fuori dall'ambito di competenza del Ministero della difesa. Fa presente, peraltro, che si tratta di attività il cui costo è molto contenuto, a fronte delle dotazioni di bilancio di un Ministero come quello della difesa.

  Antonino MOSCATT (PD) osserva come gli interventi del rappresentante del Governo e del deputato Artini abbiano fatto emergere questioni che richiedono, a suo giudizio, un supplemento di riflessione. Prospetta, quindi, l'opportunità di prevedere un ulteriore breve periodo di approfondimento, per consentire a tutti di valutare in maniera più completa gli aspetti della risoluzione, prima di procedere alla sua votazione.

  Donatella DURANTI (SI-SEL) concorda sull'utilità di disporre di un ulteriore periodo Pag. 92di riflessione, anche perché le riflessioni del deputato Artini contengono spunti che reputa importante approfondire in vista di un loro possibile inserimento negli impegni per il Governo. Sottolinea, infatti, che la risoluzione ha un senso solo qualora serva a far riconoscere il valore strategico dello Stabilimento. A parte questo, auspica che la Commissione avvii al più presto una riflessione sull'attività e sul ruolo complessivo dell'Agenzia industrie difesa.

  Tatiana BASILIO (M5S) condivide le considerazioni della deputata Duranti sulla necessità di riconoscere la strategicità dello Stabilimento chimico farmaceutico militare e ricorda la situazione di disagio in cui vivono i lavoratori dello stesso, i quali si trovano in una sorta di limbo in cui non si ha cognizione del proprio futuro. Si dichiara, infine, favorevole a un breve rinvio della discussione, che permetta di addivenire ad una formulazione tale da ottenere il maggior numero di consensi.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) auspica che il lavoro per la riformulazione della risoluzione non impedisca di arrivare al voto entro la prossima settimana.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, premesso che l'eccellenza dello Stabilimento chimico farmaceutico militare e il suo ruolo strategico sono evidenti a tutti, a cominciare da quanti hanno fatto parte della delegazione che ha visitato la struttura nel mese di febbraio, ritiene che il dibattito debba concentrarsi sui mezzi da impiegare per valorizzare appieno questa realtà. In quest'ottica, considerata la difficoltà di rinvenire le necessarie risorse sugli stanziamenti di bilancio del Ministero e considerato altresì l'ottimo lavoro fin qui svolto dall'Agenzia industrie difesa, che ha aiutato lo Stabilimento a conseguire i suoi risultati, esprime perplessità sul secondo impegno della risoluzione, con il quale si chiede di riportare lo Stabilimento sotto il diretto controllo del Ministero della difesa.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, premesso che il Governo, prima di esprimersi sulle integrazioni che sono state ipotizzate, attenderà l'eventuale ulteriore nuova formulazione della risoluzione, sottolinea che, in ogni caso, la nuova era dello Stabilimento chimico farmaceutico militare – cui faceva riferimento la deputata Basilio – è già iniziata e che è iniziata proprio con il passaggio sotto il controllo dell'Agenzia industrie difesa. Sottolinea poi che il vigente quadro normativo già consente di distinguere tra le diverse attività dello Stabilimento, così da consentire anche a Ministeri diversi da quello della difesa di attivare le competenze dell'ente per le proprie finalità istituzionali. In altre parole, l'attuale assetto organizzativo, che vede lo Stabilimento sotto il controllo dell'Agenzia industrie difesa, ha dato importanti risultati proprio nella direzione di valorizzazione delle competenze e delle capacità dell'ente auspicata dalla Commissione.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni in materia di rappresentanza militare.
C. 1963 Scanu, C. 1993 Duranti, C. 2097 D'Arienzo, C. 2591 Corda, C. 2609 Cirielli, C. 2679-
novies Governo, C. 2748 Petrenga e C. 2776 Palmizio.

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