CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 31 marzo 2016
618.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate
COMUNICATO
Pag. 125

COMMISSIONE PLENARIA

  Giovedì 31 marzo 2016. — Presidenza del presidente Federico GELLI.

  La seduta comincia alle 8.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Federico GELLI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web tv della Camera dei deputati. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Comunicazioni del Presidente.

  Federico GELLI, presidente, ricorda che lo scorso 23 marzo l'Assemblea ha approvato il documento recante modifiche alla originaria deliberazione istitutiva della Commissione.
  Oltre alla proroga della durata fino al termine della legislatura, la Commissione assume una denominazione parzialmente diversa, corrispondente ad una migliore definizione dei contorni e dei contenuti della materia oggetto dell'inchiesta parlamentare, secondo quanto suggerito dall'esperienza del primo anno di attività.
  Inoltre, è stato integrato l'articolo 2, comma 5, della deliberazione originaria, nel senso di prevedere che – oltre alla relazione conclusiva dei lavori – la Commissione presenti entro il 30 aprile 2016 una relazione per l'attività svolta fino al 31 gennaio 2016 ed entro il 31 dicembre di ogni anno una relazione sull'attività svolta e sui risultati dell'inchiesta.
  Ha quindi ritenuto opportuno acquisire in sede formale gli orientamenti dei gruppi in ordine alle priorità ed alle indicazioni generali sull'impostazione del prosieguo dei lavori, nonché sulle modalità di predisposizione della prima relazione da presentare entro il 30 aprile.
  Nel riservarsi di proporre in una apposita riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, un programma dettagliato dei lavori per i Pag. 126prossimi mesi, preannuncia l'intendimento di dar corso alle attività già programmate e non esaurite.
  In particolare, reputa prioritario proseguire le audizioni riferite al sistema degli hotspot e delle procedure di identificazione – che ha riguardato prefetti e questori dei tre hotspot attivi a gennaio, mentre dal 29 febbraio 2016 è attivo anche quello di Taranto, per il quale non si sono svolte audizioni – anche con l'audizione del ministro Alfano, già convocato a suo tempo per riferire su questo tema, oltre che sulle prospettive relative alla riforma del regolamento «Dublino III». Per l'approfondimento delle medesime tematiche prefigura altresì una missione a Taranto e a Trapani, nonché eventualmente nuovi sopralluoghi in quei centri già visitati dalla Commissione prima della loro trasformazione in hotspot (Lampedusa e Pozzallo).
  Sempre in relazione alle procedure di definizione dello status dei migranti, ricorda che era stata già prevista l'audizione del Ministro Orlando, che andrà quindi nuovamente calendarizzata, nonché quelle del presidente dell'Unione Camere penali, avv. Beniamino Migliucci, e del presidente della Corte europea dei diritti umani (CEDU), il giudice italiano Guido Raimondi.
  Evidenza come, a suo avviso, il compimento di queste attività consentirà alla Commissione di disporre degli elementi conoscitivi necessari per poter relazionare alla Camera in merito al primo punto indicato dal nuovo articolo 2-bis della delibera istitutiva, ovvero sulle «modalità di svolgimento della procedura di identificazione e il rispetto delle garanzie di accesso alla procedura di richiesta di protezione internazionale, nonché l'efficacia del sistema di esame e valutazione delle domande di protezione internazionale, in relazione agli obblighi di protezione umanitaria e alle esigenze di sicurezza del territorio e della popolazione nazionale».
  Auspica che su questi importanti filoni dell'indagine parlamentare si possa addivenire ad una relazione intermedia già entro il mese di giugno.
  Analogamente, ritiene che sia importante riprendere il programma di audizioni dei Presidenti di regione, nonché svolgere le audizioni, anch'esse già previste e deliberate, dei ministri Padoan e Lorenzin, per le questioni di loro competenza afferenti al sistema di accoglienza.
  Un altro canale di acquisizione degli elementi conoscitivi che intende mantenere aperto riguarda gli enti e le associazioni che operano nel sociale, non solo per le informazioni di carattere generale ma anche in funzione dell'attenzione che merita l'ambito di inchiesta riferito ai soggetti vulnerabili, su cui alcune organizzazioni umanitarie sono depositarie di preziose conoscenze. Al riguardo, ricorda come il nuovo articolo 2-bis della delibera istitutiva assegni all'organo parlamentare il compito di svolgere una specifica indagine sulle modalità di protezione dei minori stranieri non accompagnati e delle altre categorie di soggetti vulnerabili.
  Inoltre, ricorda che la Commissione aveva già impostato un programma di missioni indirizzato a svolgere sopralluoghi ispettivi nei principali centri di accoglienza. Anche su tale filone di indagine – quello riferito all'organizzazione del sistema complessivo dei centri – ritiene opportuno acquisire le indicazioni dei Commissari circa le attività da porre in essere in via prioritaria. Indubitabilmente le cronache di questi giorni spingono a ritenere che il flusso migratorio interesserà sia il quadrante sud che i territori del nord-est e forse anche le coste adriatiche. Al riguardo, la Commissione aveva già deliberato di rivolgere la propria attenzione alle problematiche in materia di accoglienza nei territori di confine terrestre (a partire dalle province di Varese e Como), anche prevedendo una missione in Friuli Venezia-Giulia, nell'ambito della quale era previsto un sopralluogo ai Centri – CARA e CIE – di Gradisca d'Isonzo (provincia di Gorizia).
  Potrà essere quindi utile valutare un programma generale delle missioni, da integrare, di volta in volta alla luce delle segnalazioni che perverranno, nonché di elementi di criticità che affiorano a livello Pag. 127locale dall'analisi dei dati acquisiti dalla Commissione e che sarebbe opportuno riscontrare in apposite missioni.
  Richiamando la prima missione della Commissione, risalente allo scorso maggio 2015 presso il CARA di Mineo, i cui importanti riscontri hanno indotto ad ipotizzare la produzione di uno specifico documento riepilogativo dell’«affare Mineo», ipotizza di prevedere, ad un anno dalla prima volta, un nuovo sopralluogo a Mineo per verificare lo stato dei fatti e tirare le somme dell'inchiesta svolta su questa vicenda.
  Infine, per quanto concerne la relazione sull'attività svolta fino al 30 aprile, comunica che assumerà il compito di redigere un testo base di documento riepilogativo dei lavori della Commissione, da sottoporre ai colleghi. In esso si darà conto dei contenuti delle audizioni, degli esiti dei sopralluoghi, dei documenti acquisiti e di ogni altro elemento informativo di cui la Commissione ha potuto avvalersi e che costituirà la base conoscitiva di tutte le relazioni tematiche che periodicamente la Commissione consegnerà alla Presidenza della Camera.

  Laura RAVETTO (FI-PdL), prendendo atto delle attività conoscitive prefigurate dal presidente, suggerisce di avvalersi dell'importante lavoro già svolto dalla Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia d'immigrazione. Infatti, tale organismo ha già elaborato un completo quadro informativo in materia di hotspot sia con audizioni che con documenti acquisiti all'archivio e, soprattutto, ha già impostato un lavoro di affiancamento e monitoraggio delle iniziative governative – preannunciate in audizione dal Sottosegretario Gozi – finalizzate alla modifica del regolamento Dublino III.
  Ritiene che, potendosi avvalere dei suddetti esiti dell'attività conoscitiva, la Commissione potrà più proficuamente espletare la sua precipua funzione, connotata da una funzione di inchiesta vera e propria sul sistema dei centri di permanenza dei migranti, su cui è spesso citato il recente libro «Profugopoli» di Mario Giordano – che suggerisce di acquisire agli atti – in quanto riporta numerosi fatti meritevoli di attenzione da parte di chi dispone di poteri di inchiesta.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) desidera dar merito all'atteggiamento del presidente volto a dare continuità al lavoro già programmato nei mesi scorsi, riconoscendone in questo modo il valore. Ricorda altresì che i temi della migrazione sono anche al centro del dibattito europeo e in tal senso è sicuramente utile sia acquisire gli atti da altri organi parlamentari che dalla stessa delegazione italiana preso il Consiglio europeo che ha elaborato rapporti dettagliati sul punto. Considera inoltre essenziale prevedere un incontro con il presidente della Corte europea dei diritti umani (CEDU), che peraltro dovrebbe a breve essere presente in Italia.

  Elena CARNEVALI (PD) condivide pienamente gli orientamenti programmatici espressi dal presidente, che indirizzano l'indagine sul sistema di accoglienza verso un approccio che non può essere settoriale ma deve necessariamente comprendere tutti i passaggi che vanno dal salvataggio in mare fino alla fuoriuscita del migrante dal sistema di accoglienza in forza di uno status giuridico finalmente definito. In questo ambito assumono rilevanza prioritaria le audizioni dei ministri Alfano e Orlando, che non a caso erano già state previste fin dal mese di dicembre.
  A suo avviso, occorre altresì proseguire in modo spedito nella predisposizione della relazione sull'attività svolta, affinché in essa confluiscano in modo esauriente gli elementi conoscitivi acquisiti nel corso dei primi mesi ma anche i principali spunti di riflessione, sia pure non ancora conclusivi. Analogamente, invita a concludere in tempi congrui anche la predisposizione di un documento riepilogativo di quello che è stato riscontrato in merito al CARA di Mineo.
  Per quanto concerne gli ulteriori ambiti di indagine, sollecita il presidente ad individuare modalità di lavoro che consentano di Pag. 128affiancare le attività in sede plenaria con gli incontri di gruppi di lavoro ristretto che possano portare avanti parallelamente le istruttorie di loro competenza.
  A suo giudizio, la Commissione non deve far mancare la sua presenza sul territorio, sia con visite programmate negli hotspot e nei centri di maggiore rilevanza (magari privilegiando nei prossimi mesi le aree del nord Italia), sia con visite ispettive non preannunciate. Reputa tuttavia opportuno non orientare questo secondo tipo di sopralluoghi in base a quanto scritto nel libro «Profugopoli» – che ciascuno ovviamente può utilizzare per il proprio patrimonio conoscitivo – o nei numerosi articoli di stampa sul tema, quanto piuttosto dando seguito alle indicazioni che i parlamentari ricevono dal territorio, e che hanno spesso consentito alla Commissione di agire in modo ben più produttivo.

  Erasmo PALAZZOTTO (SI-SEL) evidenzia la difficoltà di svolgere un lavoro di inchiesta su un materiale tutt'altro che cristallizzato, ma che invece muta di caratteristiche in modo rapido e si nutre progressivamente di nuovi elementi, come è avvenuto ad esempio con lo scoppio dell'inchiesta «Mafia Capitale». Di qui, a suo avviso, discende la necessità di porre alcuni punti fermi su temi consolidati, a partire dalle risultanze dell'attività istruttoria svolta sul CARA di Mineo, che è in un certo senso emblematica delle problematiche sui controlli, gli appalti e gli interessi di vario genere tra loro intrecciati che hanno caratterizzato alcuni settori dell'accoglienza ai migranti.
  Altrettanto urgente è produrre un documento parlamentare sull'identificazione e gli hotspot, anche per le loro ripercussioni sui territori vicini dove risulta incrementata la presenza di migranti irregolari, in quanto destinatari di provvedimenti di espulsione, pur nella consapevolezza che è un argomento in continua evoluzione, come si desume dalla notizia che adesso le procedure identificative sarebbero svolte direttamente da funzionari di FRONTEX sulle navi, prima degli sbarchi.
  In questo ambito di indagine la Commissione dovrà prevedere un sopralluogo a Trapani, anche se le maggiori problematiche risultano interessare Lampedusa e il territorio agrigentino.

  Gaetano PIEPOLI (DeS-CD), ricordando di essere entrato a far parte solo in tempi recenti di quest'organo parlamentare, condivide i ragionamenti di coloro che invitano la Commissione a definire delle priorità di indagine e delle realistiche tempistiche di predisposizione dei documenti conclusivi.

  Stefano DAMBRUOSO (SCpI), anch'egli condividendo gli interventi precedenti in ordine all'opportunità di definire un novero prioritario di documenti intermedi da consegnare alla Presidenza della Camera, tra qui figura in posizione avanzata quello concernente il CARA di Mineo, osserva come la notizia di un eventuale maggior coinvolgimento di FRONTEX non debba essere considerata negativa, ma anzi orientata verso quel massimo coinvolgimento di Istituzioni e Agenzie europee che lo Stato italiano richiede in ogni sede.

  Paolo BENI (PD) ritiene che il programma dei lavori che la Commissione si è dato è ambizioso ma realisticamente realizzabile assicurando un adeguato spazio di lavoro a gruppi istruttori ristretti che possano mettere a punto le proposte da confrontare in sede plenaria, sulle quali è presumibile si sviluppi un acceso dibattito politico. Ricorda come il compito di un organo parlamentare con funzioni inquirenti sia proprio quello di porre a disposizione del legislatore elementi di conoscenze e di riflessione a supporto di proposte e scelte legislative che la Commissione può suggerire e stimolare.

  Khalid CHAOUKI (PD), nell'imminenza dell'inizio della fase di votazione in Assemblea, sintetizza il suo intervento indicando come punti prioritari di indagine il funzionamento degli hotspot, i meccanismi di respingimento e trattenimento nei CIE, l'analisi delle risultanze delle principali Pag. 129inchieste giudiziarie di cui la Commissione ha acquisito gli atti – anche allo scopo di rafforzare il confronto con le buone pratiche, come quelle che hanno portato il sindaco di Riace ad avere un riconoscimento da una rivista di prestigio internazionale – nonché il monitoraggio dei processi di riforma normativa e, in ultimo, la predisposizione della rete SPRAR, anche alla luce degli esiti deludenti dell'ultimo bando.

  Laura RAVETTO (FI-PdL) interviene per un chiarimento in merito alla possibilità – a suo avviso non consentita dalla deliberazione istitutiva anche dopo la sua modifica – di estendere l'ambito dell'indagine anche al sistema dei centri rientranti nello SPRAR, che invece sarebbe opportuno fossero inseriti tra gli oggetti dell'inchiesta affidata di quest'organo parlamentare.

  Federico GELLI, presidente, ricorda che il relatore del documento di modifica della delibera istitutiva della Commissione, il collega Fiano, aveva posto la questione ma che, proprio in sede referente, si era consolidato il convincimento che poi lo stesso relatore ha espresso durante il dibattito in Assemblea, in un passaggio della sua relazione che cita testualmente: «A tale proposito, dall'esame in sede referente è emerso come in base a tale formulazione del testo debba intendersi – io sono particolarmente legato a questa specificazione – che la valutazione della Commissione d'inchiesta riguarda tutto il sistema di accoglienza e quindi anche il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati denominato sotto la sigla di SPRAR».

  Laura RAVETTO (FI-PdL) ricorda invece al riguardo che il tema era già emerso durante il dibattito presso la Commissione in sede referente ma le iniziative emendative in tal senso non erano andate a buon fine, non assumendo ovviamente nessun valore interpretativo quanto affermato durante il dibattito parlamentare, sia pure da un soggetto qualificato qual è il relatore di un provvedimento.

  Gregorio FONTANA (FI-PdL) ricorda che la sua parte politica ha espresso una posizione favorevole sulla prosecuzione dei lavori della Commissione nella convinzione che essa costituisca uno strumento di cui le opposizioni possono disporre per confrontarsi con gli apparati governativi su un tema così sensibile, avvalendosi di poteri adeguati. Tra questi, ritiene che vada sempre più utilizzato quello di acquisizione dei dati e degli elementi informativi statistici, che sono essenziali non solo per il lavoro della Commissione, ma per tutti i deputati e, più in generale, per consentire che il dibattito politico si sviluppi sulla base di elementi conoscitivi certi e condivisi.

  Federico GELLI, presidente, ringrazia i Commissari intervenuti per gli spunti emersi nel corso della discussione i quali consentiranno nella prossima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di formare un dettagliato programma di attività della Commissione per i prossimi mesi, secondo un condiviso ordine di priorità.

  La seduta termina alle 9.50.
  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta della Commissione è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI