CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 31 marzo 2016
618.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per la semplificazione
COMUNICATO
Pag. 121

  Giovedì 31 marzo 2016. — Presidenza del presidente Bruno TABACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.

  La seduta comincia alle 8.20.

Schema di decreto legislativo recante revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190, e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33.
Atto n. 267.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Bruno TABACCI, presidente, comunica che lo schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, recante revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, è il secondo atto del Governo sottoposto all'esame della Commissione in base alle previsioni della legge n. 124 del 2015, sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni.
  Come concordato nella riunione dell'ufficio di presidenza svoltasi l'8 marzo, nella seduta di oggi il relatore, sen. Sollo, illustrerà lo schema e si potrà svolgere un primo scambio di opinioni, sulla base del quale il relatore potrà approntare una proposta di parere da votare la prossima settimana.
  Dà quindi la parola al senatore Sollo.

  Il senatore Pasquale SOLLO (PD), relatore, illustra il contenuto del provvedimento in titolo, dando conto della delega contenuta nei commi 1 e 2 dell'articolo 7 della legge n. 124 del 2015, con particolare riguardo alle procedure ivi previste, che includono l'espressione del parere da parte della Commissione parlamentare per la semplificazione.
  Sintetizza quindi l'impianto dello schema, i cui articoli sono per lo più formulati in termini di novella al decreto legislativo n. 33 del 2013, recante il riordino della disciplina in materia di trasparenza. Evidenzia che, dal punto di vista della Commissione, le semplificazioni sembrano presentare un saldo attivo rispetto ai nuovi obblighi.
  L'aspetto più qualificante dello schema consiste nel riconoscimento della libertà di informazione attraverso il diritto di accesso, anche per via telematica, di Pag. 122chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti, ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati, e salvi i casi di segreto o di divieto di divulgazione previsti dall'ordinamento. Lo schema introduce nell'ambito del decreto legislativo n. 33 del 2013 un nuovo capo I-bis, rubricato «Dati pubblici aperti», da un lato riconoscendo un diritto di accesso civico generalizzato (articolo 5, nuovo comma 2 del decreto legislativo n. 33), dall'altro ponendo talune limitazioni (nuovo articolo 5-bis) e prevedendo una forma di silenzio-rigetto rispetto alle domande di accesso. Si introduce così nell'ordinamento una sorta di Freedom of information act (FOIA). Su tale questione si sono focalizzati l'attenzione del dibattito ed i pareri espressi da Consiglio di Stato, Garante dei dati personali e Conferenza unificata, nonché la segnalazione dell'ANAC.
  Dopo aver richiamato i pareri espressi dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, dal Garante dei dati personali e dalla Conferenza unificata e la segnalazione dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), sui quali non si sofferma, si riserva di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito.

  Bruno TABACCI, presidente, ringrazia il senatore Sollo per la relazione svolta, sottolineando la rilevanza del parere reso dal Consiglio di Stato e dei suggerimenti ivi contenuti.

  Mino TARICCO (PD) chiede se il parere potrà contenere anche specifiche proposte di modifica dello schema.

  Il sottosegretario Angelo RUGHETTI ritiene che il parere potrebbe anche contenere rilievi puntuali. Dopo aver invitato la Commissione ad una riflessione comune con le Commissioni Affari costituzionali della Camera e del Senato, coinvolte anche loro nella fase consultiva, si sofferma sullo sforzo compiuto per dare piena attuazione al principio del diritto di accesso civico, col quale potrebbe apparire in apparente contrasto la norma sul silenzio-rigetto delle istanze. Individua la ratio dell'istituto del silenzio-rigetto nell'esigenza di non imporre alle pubbliche amministrazioni l'obbligo di dover comunque rispondere a tutte le istanze di accesso.

  Bruno TABACCI, presidente, segnala che il Consiglio di Stato suggerisce di sostituire il silenzio-rigetto con un diniego espresso e motivato.

  Il sottosegretario Angelo RUGHETTI crede che debba essere trovato un punto di equilibrio, considerando che la nuova disciplina si applicherà ad un ampio spettro di soggetti pubblici, dai piccoli comuni alle società partecipate: sarebbe quindi utile introdurre una normativa che presenti un'ispirazione unitaria ma si possa applicare in maniera flessibile in base alle diverse realtà dimensionali e organizzative.

  Daniele MONTRONI (PD) ritiene che sia fondamentale garantire l'accesso civico ai dati con modalità telematiche.

  Il sottosegretario Angelo RUGHETTI sottolinea che lo schema va esattamente in questa direzione, prevedendo tra l'altro che una serie di dati siano accessibili in via telematica senza bisogno di nessuna istanza da parte del cittadino, in quanto dovrebbero confluire in banche dati poste a disposizione di tutti.

  Bruno TABACCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla prossima seduta, che avrà luogo martedì 5 aprile alle ore 14.

  La seduta termina alle 8.45.