CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 marzo 2016
607.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 10 MARZO 2016

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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 9 marzo 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 14.15.

Tabella triennale 2015-2017 relativa ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica.
Atto n. 278.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatrice, ricorda anzitutto che, in base alla legge n. 113 del 1991 come modificata dalla legge n. 6 del 2000, con l'espressione diffusione della cultura scientifica si intende la cultura delle scienze matematiche, fisiche e naturali e la cultura delle tecniche derivate, per favorire le quali al MIUR sono stati affidati, fra l'altro: a) la riorganizzazione e il potenziamento delle istituzioni già impegnate nel settore, ma anche l'attivazione di nuove istituzioni e città-centri delle scienze e delle tecniche, nonché l'incentivo delle attività di formazione necessaria per la gestione delle stesse; b) la promozione della ricognizione delle testimonianze storiche, dei documenti e delle risorse bibliografiche inerenti le scienze e le tecniche presenti in Italia; c) la promozione dell'informazione e della divulgazione scientifica e storico-scientifica; la promozione della cultura tecnico scientifica nelle scuole. La legge considera obiettivi strategici la costituzione di un sistema nazionale organico di musei e centri scientifici e storico-scientifici, e lo sviluppo di una rete locale di musei civici di storia naturale, orti botanici e musei scientifici di interesse locale, nonché di orti botanici e musei scientifici delle università. Il principale dei tre strumenti specifici di intervento previsti dalla legge a carico del bilancio dello Stato è appunto il finanziamento ordinario su base triennale destinato al funzionamento di enti, strutture scientifiche, fondazioni e consorzi che svolgono attività di diffusione della cultura scientifica, la cui tabella di assegnazione per il triennio 2015-2017 è appunto quella all'esame della Commissione. Ricorda quindi che il bando relativo è stato emanato con il decreto direttoriale n. 1523 dell'8 luglio 2015 e che gli altri due strumenti di intervento sono i contributi annuali per attività coerenti con le finalità della stessa legge e i contributi per la promozione di accordi e intese dei medesimi enti con amministrazioni dello Stato, con università, con enti pubblici o privati, i cui bandi sono stati emanati con il decreto direttoriale n. 1524 dell'8 luglio 2015.
  Ritiene, in merito alla previsione della legge che il Ministro riferisca ogni tre anni al Parlamento sulle iniziative realizzate, allegando le specifiche relazioni presentate da ogni ente finanziato, che sia apprezzabile che il Ministero abbia trasmesso in questa occasione le relazioni triennali finora mancanti – relative ai periodi 2006-2008, 2009-2011 e 2012-2014 – anche se non sembrano essere presenti nella corposa documentazione le relazioni specifiche presentate da ciascun ente.
  Altra questione che intende sollevare preliminarmente riguarda la possibilità per gli enti pubblici di accedere ai finanziamenti della tabella triennale. Precisa che, a differenza di quanto previsto dal bando per la precedente tabella 2012-2014, nonché anche dal parallelo bando per contributi annuali e promozione di accordi e intese (decreto dirigenziale n. 1524 del 2015), il bando per la tabella triennale in oggetto (decreto dirigenziale n. 1523 del 2015) non recava specifiche circa la natura giuridica dei soggetti che potevano partecipare. Tuttavia, delle 103 domande pervenute al Ministero, 13 di esse – a seguito dell'istruttoria svolta dall'Ufficio VI della direzione generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca – non sono state ammesse alla procedura valutativa perché presentate da soggetti «pubblici». Riterrebbe dunque opportuno chiedere al Ministero chiarimenti sullo specifico punto.
  Ulteriore questione preliminare che intende segnalare riguarda invece i tempi della procedura, poiché influiscono negativamente sulle modalità di trasferimento delle risorse (articolo 3 del citato decreto dirigenziale n. 1523). A tal fine, ricorda che il contributo della tabella triennale può essere riconosciuto solo nella misura dell'80 per cento dei costi di funzionamento di ogni ente, purché relativi ad attività coerenti con le finalità della legge n. 6 del 2000 e che il trasferimento di Pag. 80risorse è disposto su base annuale, previa presentazione entro il mese di maggio successivo a quello di riferimento del consuntivo, di relazioni analitiche sull'attività svolta e sulla programmazione dell'anno successivo; è fatta salva la possibilità di richiedere un'anticipazione fino al 50 per cento del contributo riconosciuto entro 60 giorni dal decreto di ammissione al finanziamento. Aggiunge che è stato anche disposto che, in caso di mancata rendicontazione o di esito negativo delle attività di controllo e monitoraggio, il MIUR provvederà alla revoca dei contributi assegnati e al recupero delle somme, escludendo il soggetto interessato sia dalla tabella corrente che dalla successiva.
  Rispetto a queste disposizioni, osserva che la tabella triennale 2015-2017 arriva al parere parlamentare in sensibile ritardo sul triennio di riferimento – a causa della tardiva emanazione del bando, datata 8 luglio 2015 – il che renderà quanto meno complessa l'applicazione di tutte le norme di finanziamento e monitoraggio. Auspica comunque che già nel 2017 gli uffici competenti del Ministero diano inizio alle procedure per poter predisporre in tempo utile la prossima tabella triennale relativa al periodo 2018-2020.
  Passando all'esame specifico dello schema di decreto in esame, ricorda che i requisiti dei soggetti ammissibili al finanziamento presenti nel bando (articolo 2 del citato decreto dirigenziale n. 1523) sono: personalità giuridica; entità delle collezioni conservate o del patrimonio materiale o immateriale disponibile; attività prodotte; utenza raggiunta; qualità dell'offerta didattica e comunicativa; capacità di programmazione pluriennale; partecipazione a programmi e progetti cogestiti a livello nazionale o internazionale. Osserva poi che la legge n. 113 del 1991 (articolo 1, comma 2) prevede che saranno privilegiati gli interventi volti: al potenziamento delle attività già svolte che abbiano dimostrato efficacia; alla individuazione di strutture scientifiche idonee distribuite sul territorio nazionale; alla loro ottimale integrazione in reti telematiche, anche mediante centri di servizio. Il bando stabilisce che la domanda debba essere corredata (articolo 3 del medesimo decreto dirigenziale n. 1523) da: statuto; relazione analitica sull'attività svolta nel triennio 2012-2014 e i relativi bilanci consuntivi; programma di attività per il triennio 2015-2017 e il bilancio preventivo 2015; indirizzo del sito web in cui sono riportate le attività svolte; illustrazione della struttura organizzativa; consistenza del patrimonio didattico e scientifico; indicazione dei costi di funzionamento da sostenere nel triennio e di eventuali altri contributi di funzionamento, o di altri contributi aventi medesime finalità e natura giuridica, a carico del bilancio dello Stato.
  Aggiunge che, per quanto riguarda i criteri di valutazione, il bando li enuncia con molta precisione (articolo 6 del citato decreto dirigenziale n. 1523). Apprezza, in particolare, l'attuazione dell'indicazione espressa dalla VII Commissione in occasione del parere sulla precedente tabella triennale circa i criteri di valutazione, che sono stati ricondotti dal bando a tre (e non più a quattro) aggregati, relativi alla qualità: (a) dei soggetti proponenti, (b) dell'attività istituzionale, (c) della struttura, evitando così di avere criteri anche parzialmente sovrapponibili come capitava in passato. Inoltre il bando ha inserito tra i criteri alcuni interessanti nuovi riferimenti, relativi alla tradizione storica dell'ente, alla capacità di fund raising, alla consistenza complessiva della dotazione organica di personale a tempo indeterminato.
  Precisa che, per ciascuno dei tre aggregati di criteri, il punteggio massimo raggiungibile è fissato dal bando in 20 punti mentre, per l'accoglimento della domanda, il bando richiede il raggiungimento di almeno 40 punti in totale. Specifica inoltre che le domande presentate sono state esaminate dal comitato tecnico-scientifico di cui all'articolo 2-quater della legge n. 113 del 1991 come modificato dall'articolo 5 della legge n. 6 del 2000. Dà quindi atto al comitato tecnico-scientifico di aver effettuato la procedura di valutazione con celerità, nell'arco di meno di tre mesi, dal 25 settembre al 3 dicembre 2015. Pag. 81Dà inoltre atto che è stata adottata una procedura di valutazione molto ben organizzata, convincente e trasparente, basata sui criteri indicati dal bando e su un'apposita e appropriata scheda analitica di valutazione per ogni soggetto proponente. Segnala quindi che tutte le singole schede di valutazione sono state rese disponibili alla Commissione da parte del Ministero.
  A questo proposito rileva che il bando (articolo 6, comma 6) ha previsto che gli esiti delle procedure di selezione siano tempestivamente comunicati ai soggetti proponenti attraverso il servizio telematico Sirio, unitamente alle relative motivazioni, come del resto suggerito dalla VII Commissione in sede di parere sulla precedente tabella triennale. Non è però dato sapere se tale comunicazione telematica a tutti i soggetti proponenti sia già avvenuta, per cui riterrebbe opportuno un'informazione in merito da parte del Ministero.
  Venendo ora alla vera e propria tabella per l'assegnazione del finanziamento triennale 2015-2017, segnala che essa opera la ripartizione dell'importo disponibile per il 2015, pari a 6.266.010,30 euro (ulteriori somme, fino a poco più di 9 milioni di euro, sono destinate agli altri due strumenti di intervento), con un decremento dell'1,7 per cento rispetto alla somma disponibile per il 2012, primo anno di vigenza della tabella triennale 2012-2014 (6.373.540,85 euro).
  A questo proposito, osserva che un decremento del relativo capitolo del bilancio dello Stato (tre milioni di euro in meno, pari a circa il –33 per cento) è stato purtroppo operato dall'ultima legge di stabilità e, quindi, a legislazione vigente, il Ministero dovrà provvedere, per gli anni 2016 e 2017, a sensibili decurtazioni dei finanziamenti.
  Aggiunge che, delle 90 (=103-13) domande sottoposte a valutazione, il Comitato, nella seduta del 3 dicembre 2015, ha approvato all'unanimità una graduatoria dei 35 enti da inserire nella tabella triennale in quanto hanno superato il punteggio di 40 (i punteggi sono variabili tra 60 e 43), con il relativo contributo ammissibile per il primo anno, seguita dall'elenco degli enti che non hanno raggiunto il punteggio minimo di 40 e, quindi, non sono stati ammessi al finanziamento. Dei 35 enti inseriti, 17 erano già presenti nella tabella 2012-2014 (per 5 di essi non si registrano variazioni della misura del contributo; per gli altri, le variazioni vanno da – 49,1 per cento a + 50 per cento) e 18 sono nuovi.
  Rileva inoltre che l'ammontare del contributo a ciascun ente oscilla da un minimo di 30.000 euro (23 enti, che hanno ottenuto una valutazione tra 43 e 44 punti) ad un massimo di 1,5 milioni di euro, attribuito alla Fondazione museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, che ha ottenuto una valutazione di 60 punti. Contributi per un importo superiore a un milione di euro sono proposti anche per la Fondazione IDIS – Città della Scienza e per il Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia e della Scienza, che hanno ottenuto una valutazione, rispettivamente, di 59 e 58 punti.
  Desidera in fine attirare l'attenzione della Commissione sul fatto che è stato inserito nella tabella triennale anche il «Museo e istituto fiorentino di preistoria» che, però, è presente anche nello schema di decreto che individua gli enti privati di ricerca da ammettere al contributo ordinario per il triennio 2014-2016. Al riguardo, ricorda che, in occasione della procedura relativa alla precedente tabella triennale 2012-2014, il rappresentante del Governo aveva evidenziato l'incompatibilità fra i due tipi di finanziamento derivante dalla disciplina vigente per la concessione dei contributi agli enti privati di ricerca e, specificamente, dall'articolo 2, comma 2, del decreto ministeriale n. 44 del 2008, che esclude dal beneficio gli enti che hanno ottenuto nel corso del medesimo esercizio contributi di funzionamento o altri contributi aventi medesima finalità e natura giuridica a carico del bilancio dello Stato. Le sembrerebbe quindi opportuno chiedere al Ministero chiarimenti sul punto.
  Anche se non sembrano esserci incompatibilità di legge, per completezza segnala altresì che altri 5 enti presenti nella tabella Pag. 82triennale 2015-2017 (Museo Galileo-Istituto e museo di Storia e della Scienza; Accademia nazionale delle scienze detta dei XL; Fondazione Guglielmo Marconi; Accademia delle scienze di Torino; Fondazione Biblioteca Archivio Luigi Micheletti) sono inseriti anche nella tabella degli enti culturali 2015-2017, emanata ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 534 del 1996. A questo proposito, chiede un chiarimento in ordine alla previsione contenuta nell'articolo 3, comma 1, lettera h), del bando relativa alla «dichiarazione sull'esistenza o meno di altri contributi di funzionamento». Rinviando, per ulteriori approfondimenti al dossier predisposto dal Servizio Studi – nel quale, peraltro, si opera un raffronto fra la proposta di riparto dei contributi per il triennio 2015-2017 (anno 2015) e i contributi disposti dalla tabella triennale 2012-2014 (anno 2012), con le relative variazioni percentuali – auspica che il Governo voglia rapidamente trasmettere la documentazione integrativa necessaria per un più ponderato esame dello schema di decreto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rilevato con soddisfazione che nella predisposizione dello schema di decreto sembra essersi tenuto conto dei rilievi espressi lo scorso anno dalla VII Commissione e che il comitato tecnico ha operato in maniera apprezzabile, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.40 è ripresa alle 15.35.

Schema di decreto ministeriale recante regolamento concernente la revisione dei criteri e di parametri per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016.
Atto n. 276.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 marzo 2016.

  Giancarlo GIORDANO (SI-SEL) chiede che non si proceda nella giornata odierna all'espressione del parere.

  Luigi GALLO (M5S) concorda con la richiesta del collega Giordano.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, concorda sulla necessità di procedere ad ulteriori approfondimenti soprattutto con riferimento all'apparente discrasia tra la stima minima della consistenza organica degli assistenti amministrativi complessiva derivante dai nuovi criteri e parametri – che risulta pari a circa 52 mila e 600 unità – e quella prevista nello schema di decreto interministeriale diramato con nota 20965 del 15 luglio 2015 (che la fissa a circa 46 mila e 800 unità).

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA, con riferimento ad alcune osservazioni svolte nella seduta di ieri conferma, intanto, che il rispetto del contingente dei posti assegnati è un presupposto valido in termini generali. Assicura poi che il Ministero sarà particolarmente attento nel monitoraggio del processo di digitalizzazione negli istituti scolastici. Comunica inoltre che, a breve, sarà riattivato il turn over del personale e che si sta valutando se ci siano margini che consentano al Ministero la copertura per le sostituzioni di personale amministrativo chiamato nella funzione di direttore dei servizi generali e amministrativi. Con riferimento, poi, alle supplenze assicura l'attenzione del Governo su questa problematica. Assicura infine che fornirà una risposta sui dati oggi richiesti ad integrazione di quanto già trasmesso alla Commissione.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD), relatrice, chiede che si approfondisca anche la questione concernente il personale cessato dal servizio al termine dell'anno, al fine del necessario turn over.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, domanda al Governo se possa dare assicurazioni che il provvedimento non sarà adottato prima che la Commissione si sia espressa, sia pure con qualche giorno di ritardo.

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA, lo assicura.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.50.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 9 marzo 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.40.

Ratifica ed esecuzione dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia, dall'altra, fatto a Ulan-Bator il 30 aprile 2013.
C. 3301 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 marzo 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Camilla SGAMBATO (PD), relatrice, propone di esprimere parere favorevole.

  La Commissione approva.

Istituzione della Giornata nazionale delle vittime civili di guerra.
C. 1623 Burtone.

(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 marzo 2016.

  Umberto D'OTTAVIO, relatore, propone di esprimere parere favorevole.

  Gianluca VACCA (M5S) dichiara l'astensione da parte del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta del relatore.

Norme per la limitazione degli sprechi, l'uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale.
Testo unificato C. 3057 Gadda e abbinate.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 marzo 2016.

  Irene MANZI (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

  Luigi GALLO (M5S) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo. Resta tuttavia perplesso in merito all'assegnazione di risorse al Fondo delle derrate alimentari, che non redistribuisce provviste in eccesso ma è destinato all'acquisto di generi alimentari con l'evidente rischio dell'alterazione della concorrenza.

  La Commissione approva.

  La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 9 marzo 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 14.50.

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7-00933 Luigi Gallo: Sull'immissione in ruolo di talune categorie di docenti precari.
(Discussione e rinvio).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Luigi GALLO (M5S), illustra la risoluzione a sua prima firma. Ricorda, in particolare, come la stessa prenda origine dalla delega, prevista al comma 181 dell'articolo 1 della legge n. 107 del 2015, che prevede l'attribuzione al Governo dell'esercizio della funzione legislativa in materia di riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria. Evidenzia quindi che il Parlamento dovrebbe in tal modo intervenire su talune storture del provvedimento concernente la cosiddetta «Buona scuola», che anche il Presidente del Consiglio dei ministri ha definito un «pasticcio». Precisa poi che particolare attenzione viene posta nel presente strumento di sindacato ispettivo alla nuova tipologia di tirocinio triennale al quale saranno sottoposti i futuri docenti nel corso della loro formazione.
  Ricorda preliminarmente che i docenti abilitati che non saranno immessi in ruolo successivamente al concorso per cattedre bandito quest'anno saranno circa 120 mila, per cui sarebbe necessario far coincidere l'organico di fatto con quello di diritto, procedendo in tal modo ad ulteriori assunzioni di docenti a tempo indeterminato. Ricorda quindi i seguenti impegni per il Governo: 1) assumere iniziative per procedere, a partire dall'anno scolastico 2016-2017, in aggiunta alla copertura del turn over e delle cattedre assegnate a supplenti con scadenza al 31 agosto, all'immissione in ruolo sui posti oltre a quelli assegnati fino al 31 agosto 2016, sprovvisti di titolare, assegnati con contratti di supplenza con scadenza al 30 giugno 2016; 2) assumere iniziative per disciplinare la fase transitoria, garantendo procedure speciali per l'accesso ai ruoli agli abilitati; 3) valorizzare, nell'ambito della disciplina del nuovo sistema di reclutamento, le competenze professionali di docenti che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio; 4) porre in essere tutte le iniziative, anche di carattere normativo, necessarie a far coincidere l'entrata in vigore del divieto di cui al comma 131 dell'articolo 1 della legge n. 107 del 2015 – che prevede che i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente non possano superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi – con la prima immissione in ruolo avvenuta secondo il nuovo sistema di reclutamento; 5) assumere iniziative per garantire che il contratto triennale di tirocinio sia adeguatamente retribuito e, in particolare che, in caso di sostituzione del docente assente, il tirocinante percepisca il trattamento retributivo stabilito per la supplenza. Auspica quindi l'approvazione della presente risoluzione.

  Manuela GHIZZONI (PD) osserva che il contenuto del secondo e del terzo impegno testé illustrati dal collega Gallo sono già esplicitati nei principi direttivi della delega portata nella legge n. 107. La discussione sulla risoluzione presentata consentirà alla VII Commissione di approfondirne l'applicazione. Con riferimento poi al quinto impegno, inerente al «tirocinio triennale», evidenzia che esso dovrà dare origine ad un contratto inedito poiché la competenza legislativa sulla formazione e il reclutamento degli insegnanti è in capo allo Stato, non può quindi essere utilizzabile il contratto di tirocinio attivato finora dalle regioni. In riferimento all'ultimo impegno previsto nella risoluzione, la delega assicura un'adeguata retribuzione dei docenti in formazione: ricorda a questo proposito che riceveranno un compenso anche nel primo anno, da svolgere prevalentemente in sede universitaria per il completamento della formazione professione, per poi dedicarsi progressivamente, nei due anni successivi, alla sperimentazione in ambiente Pag. 85educativo delle competenze acquisite.

  Gianluca VACCA (M5S), con riferimento all'ultimo impegno illustrato dal collega Gallo, paventa che, in base alle disposizioni della legge n. 107 del 2015, i futuri docenti in tirocinio copriranno anche le supplenze con una retribuzione assai inferiore a quella dei docenti di ruolo. Sottolinea quindi che, anche quest'anno, sono state conferite circa 100 mila supplenze annuali, mancando ancora decine di migliaia di cattedre che sono vacanti e disponibili e che non saranno coperte dai 60 mila docenti abilitati che saranno assunti nel triennio. Chiede quindi al Governo di chiarire quante siano esattamente le cattedre che resteranno vacanti e disponibili al fine di coprirle con nuove assunzioni.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD) concorda con la collega Ghizzoni. Con riferimento poi all'ultimo impegno, sottolinea che i tirocinanti cui si fa riferimento non rientrano nell'organico della scuola, bensì sono laureati che svolgono un percorso professionale per divenire docenti. Evidenzia inoltre che, d'ora in avanti, i docenti saranno pagati per il tirocinio, invece di pagare loro per svolgere i corsi abilitanti, come è accaduto finora. Precisa poi che, con l'attribuzione delle supplenze annuali, non vi è stata quest'anno una deportazione di docenti, come era stato erroneamente prospettato, in quanto a questi è stato permesso di rimanere ad insegnare vicino ai loro luoghi di residenza. Precisa altresì che i posti vacanti non sono necessariamente disponibili e che si è permesso agli insegnanti inseriti nelle graduatorie di seconda fascia di accedere alle procedure di immissione in ruolo.

  Maria MARZANA (M5S) concorda con il collega Vacca e, con riferimento al quarto impegno della risoluzione, evidenzia che, per la prevista impossibilità di insegnare in regime di precariato per oltre 36 mesi, alla fine potranno essere paradossalmente favoriti, al fine dell'assunzione in ruolo, docenti precari con una minore esperienza di insegnamento. Ritiene infine che il tirocinio dei docenti che si sta per attivare possa rivelarsi una forma di sfruttamento, come tale potrebbe risultare anche l'istituto dell'alternanza scuola-lavoro.

  Maria COSCIA (PD) concorda con le colleghe Ghizzoni e Malpezzi osservando che sussiste una divergenza politica di fondo con talune forze di opposizione. Rileva quindi che la delega de quo presenta dei principi e criteri direttivi molto precisi e annuncia che il Partito Democratico presenterà una propria risoluzione.

  Giancarlo GIORDANO (SI-SEL) ritiene che la discussione a tratti confusa di oggi sia figlia dell'eccessivo potere delegato al Governo. Contesta poi che questi nuovi tirocini debbano essere considerati un fenomeno distinto da quanto già accade, auspicando quanto prima una tipizzazione legislativa. Annuncia quindi che anche il suo gruppo si riserva di presentare una propria.

  Dopo ulteriori interventi di Gianluca VACCA (M5S) e di Luigi GALLO (M5S), Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 marzo 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 15.30.

Modifica all'articolo 10 della legge 23 marzo 1981, n. 91, in materia di proprietà e organizzazione delle società sportive professionistiche.
C. 2202 Attaguile e C. 2707 Coccia.
(Seguito esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 2707).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 1o marzo 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ricorda quindi che nella scorsa seduta si è svolta la relazione della collega Blazina sulla proposta di legge C. 2202 Attaguile ed altri, volta a modificare l'articolo 10 della legge n. 91 del 1981. Rammenta, al proposito, che la predetta proposta di legge mira ad aggiungere al citato articolo 10 e, precisamente dopo il sesto comma, due ulteriori commi, relativi alla limitazione del possesso delle quote di capitale nelle società sportive.
  Aggiunge quindi che la deputata Coccia ha chiesto l'abbinamento a tale proposta di legge della proposta C. 2707 a sua firma e di altri parlamentari anche componenti di questa Commissione, quali i colleghi Ascani, Blazina, Bonaccorsi e Lainati. Precisa che la proposta di legge della collega Coccia è volta a modificare sia l'articolo 2 sia il quarto comma dello stesso articolo 10 della legge n. 91 del 1981, nel senso di fare obbligo alle società sportive di rispettare i principi delle pari opportunità di genere. Risulta quindi chiaro che non si tratta di un abbinamento doveroso ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento della Camera, bensì di un abbinamento volontario.

  La Commissione concorda sull'abbinamento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.

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