CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 marzo 2016
606.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 9 MARZO 2016

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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 8 marzo 2016. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META.

  La seduta comincia alle 15.

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'uso della banda di frequenza 470-790 MHz nell'Unione.
(COM(2016)43 final).

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Michele Pompeo META, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Così rimane stabilito.

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che, secondo quanto disposto dal citato articolo 127, le Commissioni possono esaminare atti preparatori della normativa comunitaria. L'esame si conclude con la votazione di un documento finale che è trasmesso, oltre che al Governo, anche al Parlamento europeo e alla Commissione europea.

  Michele ANZALDI (PD), relatore, fa presente che la Commissione avvia oggi l'esame della proposta di decisione COM(2016)43 final, adottata dalla Commissione europea il 2 febbraio scorso. Osserva che si tratta di un'iniziativa che deve essere considerata anche in relazione con il percorso di attuazione della Strategia sul mercato unico digitale. Ricorda che su quest'ultimo fronte la Commissione europea sta procedendo in tempi rapidi, al fine di realizzare alcune condizioni essenziali per modernizzare un settore che appare decisivo per le prospettive di innovazione e di crescita del nostro continente. Sottolinea che, per quanto concerne l'atto in esame, con la proposta di decisione si interviene in materia di liberazione della banda 700 MHZ. La Commissione europea, dopo la riassegnazione della banda 800MHZ, che peraltro è stata realizzata con tempi più lunghi e con difficoltà maggiori rispetto a quelli inizialmente previsti, dichiara di perseguire l'obiettivo di garantire il migliore e più efficiente utilizzo dello spettro radio, privilegiando le attività che hanno maggiori Pag. 152capacità e che possono assicurare più servizi e prestazioni più soddisfacenti per gli utenti. Evidenzia che con la proposta di decisione si stabilisce di utilizzare la banda 700 MHZ per diffondere i servizi wireless a banda larga ultraveloce, in relazione allo sviluppo del 4 e 5G; ad avviso della Commissione europea, infatti, questo spettro si presta particolarmente allo scopo.
  Ricorda che la liberazione di questo spettro radio era già stata indicata nelle conclusioni del rapporto del Gruppo di alto livello, istituito con decisione della stessa Commissione europea e presieduto dall'ex Commissario europeo Pascal Lamy. Il rapporto raccomandava che si rendesse disponibile la banda dei 700 MHZ entro il 2020, con una tolleranza di due anni, e che contemporaneamente si trasferissero i servizi resi attualmente a valere su tale banda nella banda immediatamente inferiore.
  Rileva che da più parti è stato sottolineato che la liberazione di questo spettro radio, particolarmente prezioso per il suo valore economico, non sarà agevole e che probabilmente il termine previsto dalla Commissione europea potrebbe slittare, anche se alcuni Paesi (Germania e Francia) hanno già avviato, e in parte completato, le procedure di asta per l'assegnazione dello spettro. Il problema è che, al di là delle resistenze che possono derivare dagli attuali utilizzatori di questo spettro radio, problema che in Italia assume caratteristiche del tutto peculiari, non si può trascurare il profilo tecnico costituito dalla necessità di un coordinamento tra i tempi e le modalità per la liberazione di questo spettro radio nei diversi Paesi confinanti per le interferenze che si possono produrre. Osserva che l'Italia, in particolare, confina, dal punto di vista radioelettrico, con 14 Paesi nell'ambito dell'Unione europea, oltre che con i Paesi del Nord Africa.
  Sottolinea che, per questo motivo, la proposta di decisione nel disporre, all'articolo 1, che entro il 30 giugno 2020 gli Stati membri debbano rendere disponibile la banda di frequenza dei 700 MHZ per servizi di comunicazione elettronica a banda larga senza fili, stabilisce pure che entro il termine del 31 dicembre 2017, gli Stati membri debbano concludere tutti i necessari accordi di coordinamento transfrontaliero. Ribadisce, come detto in precedenza, che la situazione italiana presenta una spiccata peculiarità in quanto nel nostro Paese la banda dei 700 MHZ è interamente utilizzata per la televisione digitale terrestre; i relativi diritti d'uso scadranno, in alcuni casi, addirittura nel 2032. In Italia, dunque, la liberazione di questo spettro potrebbe porre problemi più acuti che in altri Paesi, dove è diffusa la televisione via cavo. La Commissione europea prevede che il trasferimento su altra banda dei servizi attualmente prestati sulla banda 700 MHZ potrebbe comportare oneri stimabili da un minimo 1,2 a un massimo di 4,4 miliardi di euro; tali oneri, comunque rilevanti, sarebbero a carico degli utenti finali. Giudica opportuno considerare se il trasferimento di questi servizi in altro spettro radio garantirebbe la stessa qualità o non potrebbe comportare problemi.
  La proposta di decisione stabilisce, all'articolo 2, che entro il 30 giugno 2022 gli Stati membri debbano autorizzare il trasferimento o l'affitto dei diritti d'uso dello spettro per i servizi di comunicazione elettronica. L'articolo 4, prevede, inoltre, che gli Stati membri debbano rendere disponibile la banda di frequenza immediatamente inferiore a quella dei 700 MHZ per la fornitura terrestre di servizi audiovisivi. L'uso di quest'ultima banda dovrebbe essere peraltro sottoposta ad una nuova valutazione da parte della Commissione europea entro il 2025, per tener conto delle novità sopravvenute anche in sede di Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni. Eventuali compensazioni da corrispondere per la transizione saranno comunque valutate dalla Commissione europea alla luce della disciplina in materia di aiuti di Stato. Infine, l'articolo 5 impegna gli Stati membri a presentare entro il 30 giugno 2017 una tabella di marcia con il cronoprogramma relativo agli adempimenti connessi alla nuova destinazione Pag. 153della banda dei 700 MHZ. Da parte sua, ai sensi dell'articolo 6, la Commissione europea si impegna a riferire al Consiglio e al Parlamento sugli sviluppi relativi all'uso della banda di frequenza al di sotto dei 700 MHZ, ovviamente in collaborazione con gli Stati membri.
  Osserva che da una pur sintetica presentazione, emerge con chiarezza la rilevanza dell'atto in esame e l'esigenza di trovare soluzioni equilibrate in relazione sia all'interesse prioritario degli utenti, sia alle esigenze degli operatori dei settori coinvolti. Ritiene opportuno che tali soluzioni tengano conto delle specificità della situazione esistente in ciascuno Stato membro e, da questo punto di vista, sarebbe auspicabile la definizione a livello europeo di un quadro generale caratterizzato da un'adeguata flessibilità, proprio per permettere di adattare le decisioni che verranno assunte alle condizioni esistenti nei singoli Paesi. In ogni caso, in considerazione della portata della proposta di decisione in esame, che investe in misura rilevante l'attività di diversi operatori e le prospettive di crescita di un settore in rapida espansione qual è quello dei servizi internet a banda ultraveloce wireless, giudica opportuno svolgere, sia pure in tempi rapidi, alcune audizioni, con particolare riferimento alle associazioni rappresentative degli operatori dei settori coinvolti, per acquisire dati ed elementi di informazione e valutazione utili per una istruttoria approfondita.

  Paolo Nicolò ROMANO (M5S) nel segnalare di avere già presentato un emendamento al disegno di legge di stabilità per il 2016 di contenuto analogo a quanto indicato nella proposta di decisione in esame, osserva che i costi stimati per la liberazione della banda risultano assai alti e chiede pertanto al relatore precisazioni riguardo al dettaglio di tali costi.

  Paolo COPPOLA (PD) ritiene che la stima dei costi sia operata in relazione al necessario adeguamento degli apparati ricevitori, qualora il broadcasting passasse su un'altra banda di frequenza. Pur ritenendo assai importante la liberazione della banda di frequenza come prospettata dalla proposta di decisione europea, giudica la condizione dell'Italia assai particolare e auspica che il Paese riesca a sfruttare il massimo di flessibilità del sistema, senza produrre costi troppo rilevanti a carico degli utenti.

  Diego DE LORENZIS (M5S) giudica la condizione dell'Italia assai peculiare, sia in ragione del fatto che in altri Paesi dell'Unione è maggiore il grado di diffusione della TV via cavo sia anche per il gran numero di emittenti locali che il nostro Paese annovera rispetto ad altri Paesi europei. Conviene sull'utilità della liberazione della banda di frequenza indicata nella proposta di decisione, che tuttavia in Italia farà registrare maggiori criticità, anche a causa della gestione irresponsabile dei Governi che sino ad oggi si sono succeduti per quanto concerne l'assegnazione delle frequenze. Rileva, al riguardo, che a causa delle interferenze che esse producono nello spettro radio si sta procedendo alla chiusura, previo indennizzo, di alcune emittenti locali, che operano tuttavia sulla base di concessioni ventennali che hanno permesso loro, in assenza di adeguate verifiche sulle interferenze, l'utilizzo di spazi di frequenza dei quali oggi vengono private. Auspica, pertanto, che le scelte che verranno operate nel futuro siano maggiormente ponderate e possano risultare più efficaci di quelle operate negli anni passati.

  Michele ANZALDI (PD), relatore, fa presente che la Commissione sta esaminando una proposta di decisione presentata dalla Commissione europea, che, una volta approvata diventerà vincolante per l'Italia, al pari degli altri Stati dell'Unione europea. Ritiene che il problema più rilevante per l'Italia sia costituito dalla scadenza temporale abbastanza ravvicinata entro la quale effettuare la riassegnazione delle frequenze richiesta in sede europea, mentre altri Paesi, come Germania e Francia, stanno già operando in tale direzione e intendono procedere alla riassegnazione Pag. 154in tempi molto più rapidi. Giudica, quindi, assai importante che l'esame di tale atto permetta di evidenziare le peculiarità del contesto italiano, nel quale le decisioni europee dovranno trovare attuazione.

  Michele Pompeo META, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.