CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 febbraio 2016
594.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
Pag. 3

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

  Mercoledì 17 febbraio 2016. – Presidenza del Presidente Ignazio LA RUSSA.

  La seduta comincia alle 13.45.

Variazioni nella composizione della Giunta.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, dà il benvenuto alla collega Tiziana Ciprini ed al collega Vittorio Ferraresi, nominati componenti della Giunta in luogo, rispettivamente, delle deputate Giulia Grillo e Francesca Businarolo, dimissionarie.

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Milano nell'ambito del procedimento penale nei confronti di Francesco Barbato, deputato all'epoca dei fatti (procedimento n. 12078/14 RG TRIB – N. 60924/10 RGNR – N. 3415/14 RG GIP) (doc. IV-ter, n. 16).
  (Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 3 febbraio 2016.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, ricorda che nel corso della seduta odierna avrà luogo l'audizione di Francesco Barbato. Prima di introdurre l'audizione, dà la parola alla deputata Carinelli, che ha sostituito l'onorevole Businarolo nello svolgimento delle funzioni di relatrice.

  Paola CARINELLI (M5S), relatrice, dichiara di condividere la relazione svolta dalla collega Businarolo nella seduta del 27 gennaio 2015, alla quale si riporta integralmente. Illustra, quindi, brevemente il contenuto della richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità.
  (Viene introdotto Francesco Barbato)

  Francesco BARBATO ringrazia il presidente e i componenti della Giunta per l'opportunità di rendere chiarimenti sulla vicenda che lo riguarda, precisando come questa sia la prima volta che decide di invocare l'insindacabilità prevista dall'articolo 68, primo comma, della Costituzione.
  Dichiara di essere consapevole della profonda differenza che sussiste tra l'accertamento giurisdizionale e le valutazioni che questa Giunta è chiamata a svolgere. In questa sede non si potrebbe mai svolgere Pag. 4una sorta di processo parallelo ed è per questo motivo che si limiterà a chiedere alla Giunta una valutazione sull'esercizio della funzione da lui svolta come parlamentare e sul nesso tra tale funzione e le sue dichiarazioni rese extra moenia. Ogni riferimento ai fatti e alle contestazioni oggetto del procedimento penale sarà strettamente connesso alla verifica della sussistenza del nesso funzionale e, dunque, circoscritto agli ambiti di competenza della Giunta.
  Riassume brevemente la sua storia politica, sottolineando come da sempre le tematiche politiche che egli ha sostenuto e che lo hanno caratterizzato politicamente siano la lotta alla camorra, il contrasto della mafia, il contrasto della «casta» e dei privilegi politici. Si tratta di quelli che egli definisce «cavalli di battaglia», cioè di tematiche specifiche che hanno determinato la sua stessa «identità politica» e che lo hanno indotto, tra l'altro, ad aderire allora al partito di Italia dei valori, proprio perché si presentava quale partito identificato dallo slogan «basta casta».
  A riprova del fatto che la sua attività parlamentare si è focalizzata sin dal primo momento sui predetti temi specifici cita, a titolo esemplificativo, due proposte di legge, delle quali è cofirmatario, presentate proprio all'inizio della XVI legislatura: la n. 1067, recante «Modifiche all'articolo 1 della legge 3 giugno 1999, n. 157, in materia di rimborso delle spese per consultazioni elettorali» (presentata il 16 maggio 2008) e la n. 1105, recante «Misure per il contrasto della criminalità organizzata. Delega al Governo per l'emanazione di un testo unico delle misure di prevenzione. Disposizioni per il potenziamento degli uffici giudiziari e sul patrocinio a spese dello Stato» (presentata il 21 maggio 2008).
  Sottolinea, peraltro, come nel corso di tutta la precedente legislatura l'esercizio della sua funzione parlamentare si sia incentrata sulla lotta alla criminalità organizzata ed ai privilegi della politica, come riscontrabile in numerosi atti parlamentari tipici. Ritiene, in particolare, di essere uno dei deputati che più si sono battuti su questi temi.
  È consapevole di come la giurisprudenza costituzionale, sostanzialmente in linea con i precedenti di questa Giunta, richieda, ai fini della sussistenza del nesso funzionale, una sostanziale corrispondenza tra il contenuto di un atto parlamentare tipico e le dichiarazioni rese extra moenia, escludendo la sussistenza del nesso qualora tali dichiarazioni siano invece riconducibili a tematiche generiche di interesse parlamentare. Ritiene, tuttavia, che una simile interpretazione dell'articolo 68, primo comma della Costituzione, se applicata con eccessivo rigore, possa limitare sensibilmente l'ordinaria attività del parlamentare. Infatti, tra i due estremi, ovvero la sostanziale corrispondenza delle dichiarazioni extra moenia con l'atto parlamentare tipico (caso nel quale il nesso funzionale sussisterebbe sempre) e la mera riconducibilità delle stesse ad un tema generico di interesse parlamentare (caso nel quale il nesso funzionale non sussisterebbe mai), esiste una zona intermedia nella quale nella maggior parte delle volte si colloca l'attività ordinaria dei membri del Parlamento. Si tratta, segnatamente, dell'attività svolta con riferimento a quelle tematiche specifiche che determinano la stessa «identità politica» di ciascun parlamentare. Dunque, la sussistenza del nesso funzionale dovrebbe essere riconosciuta anche quando le dichiarazioni extra moenia, come nel suo caso, siano riconducibili a tali tematiche specifiche, riscontrabili da atti parlamentari tipici.
  Fa presente, quindi, come con le dichiarazioni in questione intendesse segnalare come all'interno di Italia dei Valori vi fossero dei soggetti che operavano secondo principi opposti a quelli di un partito che si poneva in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Dichiarazioni che si sono rivelate efficaci, tanto è vero che dopo la loro pubblicazione Cosimo Silvestro si è dimesso da Italia dei Valori.
  Ritiene opportuno chiarire ulteriormente il contenuto delle dichiarazioni oggetto dell'intervista mediante una ricostruzione dei fatti. Per quanto a lui risulti: Ciro Campana fu fermato dai carabinieri di Castello di Cisterna mentre era alla Pag. 5guida di un'auto blu della Regione Campania; a seguito delle indagini svolte successivamente dai carabinieri, è emerso che egli non era un dipendente della Regione Campania né tantomeno svolgeva il ruolo di collaboratore del gruppo «Italia dei valori»; insieme al signor Campana nell'auto erano presenti altre due persone che, secondo quanto emerge da un rapporto dei carabinieri di Castello di Cisterna, erano affiliati al clan camorristico dei Foria, attivo a Pomigliano D'Arco. Ricorda anche che alcuni mesi fa, i carabinieri hanno confiscato alcuni beni del clan dei Foria.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, chiede precisazioni in merito all'identità delle due persone menzionate. Rileva, inoltre, come nel capo di imputazione riportato nel decreto che dispone il rinvio a giudizio di Francesco Barbato, il querelante sia erroneamente indicato come Ciro Campagna, mentre il suo nome risulta essere Ciro Campana.

  Francesco BARBATO, pur non conoscendo i nomi, chiarisce che un rapporto dei carabinieri di Castello di Cisterna definisce queste due persone come vicine al clan dei Foria.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, osserva che, ai fini delle valutazioni della Giunta, potrebbe essere utile anche acquisire tutti gli atti del procedimento penale, compreso il citato rapporto dei carabinieri di Castello di Cisterna. Quest'ultimo, segnatamente, potrebbe risultare utile al fine di operare un riscontro circa la veridicità delle dichiarazioni appena rese dall'audito. Fa presente, infatti, che le stesse contrastano con quanto affermato nella querela presentata dal signor Campana, che nega di aver subito controlli da parte delle forze dell'ordine accompagnandosi a persone intranee a clan camorristici.

  Francesco BARBATO chiarisce che sono notizie anche apparse sui giornali, che egli ha acquisito anche dagli organi di stampa.
  Nel ribadire che la sua attività di deputato è stata caratterizzata da un impegno costante per contrastare, da un lato, la criminalità organizzata e, dall'altro, gli sprechi della «casta», ritiene che una testimonianza di tale impegno sia contenuta negli atti parlamentari da lui presentati e negli interventi da lui svolti sia in Aula che nelle commissioni, e che desidererebbe porre a disposizione della Giunta.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, non essendovi obiezioni, fissa nella giornata di martedì 23 febbraio 2016 il termine per la trasmissione degli atti parlamentari e di ogni ulteriore documentazione che l'interessato ritenga utile sottoporre alla Giunta.

  Danilo LEVA (PD), chiede se l'audito abbia mai presentato atti parlamentari o svolto interventi che abbiano avuto specificatamente ad oggetto la vicenda concernente la querela.

  Francesco BARBATO chiarisce di non aver presentato atti parlamentari o svolto interventi concernenti in modo specifico i fatti in questione, sottolineando tuttavia come la sua attività parlamentare si sia sempre specificamente contraddistinta proprio per il tentativo di contrastare vicende come quella da lui denunciata nell'intervista e di evidenziare i rapporti tra politica e criminalità organizzata, tra istituzioni e malaffare.

  Franco VAZIO (PD) richiama l'esigenza, ai fini della verifica della sussistenza del nesso funzionale tra le attività parlamentari e le dichiarazioni rese extra moenia, che nella documentazione che verrà trasmessa vi sia un richiamo preciso alle vicende in questione.

  Anna ROSSOMANDO (PD) ritiene che l'audito certamente conosca la giurisprudenza di questa Giunta.

  Francesco BARBATO ribadisce come le sue affermazioni, che sono state poi oggetto di querela e che riguardano fatti Pag. 6specifici, siano state comunque accompagnate da un'attività parlamentare quotidiana mirata al contrasto della criminalità organizzata e agli sprechi della politica. Ritiene che all'interno di una siffatta attività parlamentare rientri anche la denuncia di un fatto specifico, che ne rappresenta un tassello.
  (Francesco Barbato si allontana dall'aula)

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, preso atto di quanto emerso nel corso dell'audizione, al fine di consentire alla Giunta un più approfondito esame della questione, propone di chiedere all'Autorità giudiziaria la trasmissione della documentazione completa relativa al procedimento penale, con particolare riferimento agli atti di indagine e ai rapporti dei carabinieri di Castello di Cisterna.

  Paola CARINELLI (M5S), relatrice, condivide la proposta del presidente.

  La Giunta approva la proposta di integrazione documentale.

  Ignazio LA RUSSA, Presidente, rinvia il seguito dell'esame.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.45.