CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 gennaio 2016
581.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 99

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 27 gennaio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America Centrale, dall'altra, fatto a Tegucigalpa il 29 giugno 2012.
C. 3261 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge.

  Giovanna PALMA (PD), relatrice, con riferimento all'intervento del collega Bernini nella precedente seduta, rileva che dall'esame del testo dell'articolato non si evince alcun riferimento a clausole del tipo ISDS, intese a garantire ad un investitore straniero il diritto di dare inizio ad Pag. 100un procedimento di risoluzione delle controversie nei confronti di un governo straniero (lo «Stato ospite»): l'ambito soggettivo di applicazione del titolo X dell'Accordo, infatti, dedicato alla risoluzione delle controversie (articoli 308 e seguenti), aventi ad oggetto la parte sul commercio dell'Accordo, è infatti circoscritto alle sole parti dell'Accordo (l'Unione europea, i suoi Stati membri e le Repubbliche dell'America latina). Il regolamento di procedura per la composizione di tali controversie è stato adottato con la decisione n. 2 del 7 novembre 2014.
  Per quanto riguarda la liberalizzazione delle commodity, occorre fare riferimento all'articolo 83 dell'Accordo, che dispone la soppressione graduale ma generalizzata dei dazi doganali sulle merci originarie delle parti (tra le quali figurano le diverse categorie di prodotti agricoli), conformemente alle tabelle di cui all'allegato I.
  Presenta quindi una proposta di parere favorevole.

  Massimiliano BERNINI (M5S) preannunciando il voto contrario del proprio gruppo, ritiene di dover svolgere un approfondimento dell'argomento. In particolare, rileva come ad oggi l'Unione Europea sia il secondo partner commerciale dell'America Centrale dopo gli USA. Nel 2011 il commercio bilaterale tra le due regioni ha superato i 6,7 miliardi di dollari, una cifra che, a seguito dell'Accordo, si ritiene possa aumentare notevolmente. Purtroppo, ritiene che si tratti solo di congetture vista mancanza di analisi economiche puntuali in grado di dimostrare, dati alla mano, i vantaggi economico-sociali dell'Accordo. Di contro, si conoscono invece quali sono stati gli effetti nefasti sull'economia e sull'agricoltura in molte aree del mondo, a seguito della ratifica di accordi neoliberisti come quello in esame.
  Sul piano politico sono stati contemplati: il rispetto diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, il cui mancato rispetto potrà portare alla sospensione dall'Accordo, ma occorrerà verificare, qualora si verificassero queste violazioni, chi impugnerà la sospensione dell'accordo. Osserva infatti, ad esempio, che se i Paesi istmici venissero a conoscenza delle reiterate violazione dei diritti umani nei campi di Nardò in Puglia o a Rosarno, in Calabria, durante la raccolta ortofrutticola, vi sarebbe il rischio concreto di veder naufragare l'accordo prima della sua nascita.
  Nel merito, osserva che il voluminoso accordo consta di 363 articoli raggruppati in 5 parti.
  Per quanto concerne l'istituzione della zona di libero scambio, riportata nella Parte IV, si pongono gli obiettivi di espandere degli scambi di merci tra le Parti mediante la riduzione o addirittura l'eliminazione degli ostacoli tariffari e non tariffari e la facilitazione degli scambi di merci attraverso la semplificazione di procedure doganali, di meccanismi di valutazione della conformità, nonché nel campo delle misure sanitarie e fitosanitarie. Riguardo quest'ultima dicitura, manifesta la preoccupazione del suo gruppo per il rischio di fare un pericoloso passo indietro riguardo agli standard di sicurezza agroalimentare o al divieto d'importazione di organismi geneticamente modificati, che sono un baluardo di civiltà italiana.
  L'Unione europea liberalizzerà il 91 per cento delle esportazioni dell'America Centrale, che a sua volta liberalizzerà gradualmente il 69 per cento per cento delle sue importazioni di prodotti industriali. Quindi da una parte l'Europa che liberalizzerà immediatamente il mercato, mentre dall'altra le repubbliche centramericane lo faranno poco a poco e quindi non ci sarà uno scambio a parità di condizioni.
  Ritiene si tratti dunque dell'ennesimo accordo all'insegna della globalizzazione, definita del premier Renzi la migliore amica dell'Italia, che apre scenari imprevedibili e pericolosi per l'economia europea e italiana, e in modo particolare per l'agricoltura italiana. Come tutti gli altri accordi di libero scambio passati al vaglio della Commissione Agricoltura e del Parlamento, infatti, ritiene venga ratificato in modo superficiale e ideologico, senza un'adeguata analisi delle conseguenze, nonostante numerose lezioni del passato come il disastroso accordo di libero scambio Pag. 101tra l'UE e il Marocco del 2012 che ha sancito la crisi dell'agrumicoltura italiana, in modo particolare di quella siciliana, e di buona parte dell'ortofrutta del sud Italia. Ricorda infatti che i paesi istmici sono produttori non solo di derrate tropicali quali il caffè, le banane, la canna da zucchero, il cacao, le noci di cocco, frutta tropicale, ecc., ma anche di mais, di frumento, di fagioli, di soia, di riso, di moltissimi ortaggi, di agrumi, di fragole, di mele, miele, ecc.
  Ricorda a questo proposito anche l'Accordo nordamericano per il libero scambio tra Stati Uniti e Messico, sancito a metà degli anni novanta, che decretò la fine dell'agricoltura messicana, a causa dell'invasione di prodotti agricoli a basso prezzo provenienti dal Canada e dagli Stati Uniti, e che ha costretto molti agricoltori messicani a gettarsi tra le braccia dei narcotrafficanti.
  Per tutte queste ragioni, ritiene che l'accordo mancherà clamorosamente l'obiettivo di ridurre la povertà in America Centrale ed aumenterà invece quella del settore agricolo italiano, consegnando inoltre la ruralità di entrambe le parti, nelle mani delle multinazionali dell'agroalimentare.
  Ricorda quindi, tra gli altri elementi di contrarietà, l'abbattimento delle barriere non tariffarie che rischia di esporre l'agricoltura italiana e l'ambiente all'arrivo di patogeni e specie invasive difficilmente controllabili, come la Xylella fastidiosa introdotta dal Costarica, attraverso partite di piante ornamentali infette. Infatti, da questo punto di vista, non tranquillizza quanto riportato al capo 5, «Misure sanitarie e fitosanitarie», articolo 140 «Obiettivi», lettera c): «fare in modo che le misure sanitarie e fitosanitarie non creino ostacoli ingiustificati agli scambi tra le parti». Si domanda infatti se con tale espressione non si configuri un ulteriore indebolimento dei già labili presidi fitosanitari presso le frontiere, in nome del paradigma del «libero commercio.
  Vi è infine anche il rischio di provocare dei danni ambientali irreversibili in quei Paesi dell'America centrale, a seguito dell'ultra-specializzazione delle coltivazioni. Potrà inoltre accadere che questi si specializzeranno nella produzione di commodity, ovvero di prodotti agricoli a basso valore aggiunto o senza diversità qualitative come mais, grano, caffè, soia e altro, con cui invadere il redditizio mercato europeo, promuovendo le monocolture, le coltivazioni intensive, probabilmente l'utilizzo massiccio della chimica, la deforestazione e la perdita di biodiversità.
  Da ultimo, poiché non vi è anche la certezza di non importare da quelle zone organismi geneticamente modificati, o di non superare 0,9 per cento di organismi geneticamente modificati nei prodotti agricoli provenienti dall'America centrale, o di rispettare le norme sull'etichettatura ai prodotti agroalimentari importati dall'America, visto che verranno meno proprio le barriere non tariffarie, preannuncia l'espressione di un nostro voto contrario sulla proposta di parere favorevole della relatrice.

  Mino TARICCO (PD) chiarisce che quando si parla di barriere non tariffarie si parla di ostacoli posti all'introduzione di prodotti nel proprio paese attraverso appesantimento di procedure burocratiche ed altre pratiche in maniera strumentale. La necessità di superare le barriere non tariffarie non comporta comunque il venir meno delle norme ma di quelle artificiosamente poste per ostacolare la concorrenza. Fa quindi presente che, nonostante l'assenza dell'Accordo in esame determinate problematiche preesistano e potrebbero verificarsi nuovamente, a prescindere dall'accordo medesimo.
  Fa infine presente che, trattandosi di export italiano di fascia medio-alta, adesso richiesto anche in quei paesi, la semplificazione delle relazioni tra l'Unione Europea e i paesi dell'America centrale si tradurrà in una agevolazione di cui usufruirà soprattutto questo tipo di export. La concorrenza di prodotti a basso prezzo può anche avere risvolti positivi rappresentando una sfida che l'Italia potrebbe anche non perdere.

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  Loredana LUPO rileva come in Italia non esista un registro nazionale delle specie invasive, quindi il Paese non si è dotato di un sistema che lo tuteli rispetto alle minacce che provengono dall'esterno, anzi, osserva che non esiste un simile registro neanche a livello europeo. Quindi è importante parlare e mantenere ragionevoli barriere fitosanitarie. Osserva quindi che la mancanza di competitività delle produzioni minori italiane è anche dovuta a fattori orografici difficilmente superabili. Ribadisce quindi il voto contrario del proprio gruppo, ritenendo che tutelare il settore agroalimentare italiano si risolva anche in una difesa delle produzioni autoctone, che ovviamente sul mercato non possono reggere la concorrenza di nuove specie selezionate ad hoc, ma che devono permanere e con esse la biodiversità, che va mantenuta e tutelata.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE esprime apprezzamento per la proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole presentata dalla relatrice.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro globale di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica socialista del Vietnam, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2012.
C. 3460 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge.

  Luca SANI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la relatrice Tentori si era riservata di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito.
  Nessuno chiedendo di intervenire invita la relatrice a formulare una proposta di parere.

  Veronica TENTORI (PD), relatrice, presenta una proposta di parere favorevole.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE esprime apprezzamento per la proposta di parere della relatrice.

  Massimiliano BERNINI (M5S), nel richiamare quanto detto in precedenza sulla ratifica dell'Accordo di Tegucigalpa, rileva l'evidente volontà della maggioranza di sposare questa politica neoliberista che si estrinseca in tali accordi di libero scambio. Osserva, anche in questo caso, che l'accordo riguarda comunque varie materie, per cui l'abbattimento di barriere non tariffarie non ne costituisce l'aspetto preminente. Solleva quindi le medesime preoccupazioni sollevate in riferimento al provvedimento precedentemente esaminato. Rimane il dubbio, infatti, di quali siano gli ostacoli non tariffari, mentre, con riferimento ai dazi, nulla viene innovato, il che rappresenta un aspetto positivo.
  Preannuncia in ogni caso il voto contrario del proprio gruppo.

  Mino TARICCO (PD) osserva che chiunque operi in un contesto economico volto all’export nel nostro paese conosce l'importanza di intervenire contro ingiustificate barriere non tariffarie, che pongono ostacoli strumentali che, di fatto, impongono maggiori costi alle imprese riducendone la capacità di penetrare nel mercato di questi paesi. Anzi ritiene che proprio l'abbattimento di ingiustificate barriere non tariffarie dovrebbe costituire un punto di riferimento comune.

  Silvia BENEDETTI (M5S), pur riconoscendo la veridicità di quanto detto dal collega Taricco sul punto specifico, ritiene che tuttavia il tutto vada contestualizzato nell'ambito di un giudizio complessivo che tenga conto di tutte le conseguenze, sia positive che negative, che derivano da tali accordi.Pag. 103
  La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole presentata dalla relatrice.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 27 gennaio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00862 Fiorio: In materia di etichettatura dei vini.
(Discussione e rinvio).
7-00863 Carra: In materia di etichettatura dei vini.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione delle risoluzioni in oggetto.

  Luca SANI, presidente, avverte che le risoluzioni, vertendo sul medesimo oggetto, saranno trattate congiuntamente. Chiede ai presentatori se intendano illustrarle.

  Massimo FIORIO (PD), dopo aver illustrato il contenuto della propria risoluzione, propone lo svolgimento di un ciclo di audizioni per ascoltare i consorzi interessati, i rappresentanti italiani nel Parlamento europeo e altri, in modo da definire una questione che si ripropone ormai con una certa cadenza. Ricorda infine che altri paesi, come la Francia, vivono meno questo problema, rilevante per l'Italia.

  Marco CARRA (PD) illustra la propria risoluzione. Concorda quindi con la proposta del collega Fiorio in merito ad audizioni da svolgere.

  Filippo GALLINELLA (M5S), pur ritenendo che la Commissione avrà sicuramente una posizione convergente sulla questione, chiede preliminarmente che non si proceda ad una distinzione tra i vitigni.

  Mino TARICCO (PD) ricorda che la questione investe produzioni molto rilevanti per i territori e rileva che questa vicenda avrebbe potuto avere un ben diverso svolgimento se le denominazioni fossero state già legate ai nomi dei territori, evitando la ciclica riproposizione di problemi di denominazione. Invita pertanto i colleghi ad operare una riflessione nel senso indicato.

  Giuseppe ROMANINI (PD) concorda con il collega Taricco sulla necessità di operare una riflessione con riferimento ai territori, ma fa presente che si tratta di un problema di non facile soluzione.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) dà atto ai rappresentanti italiani al Parlamento europeo, al Governo e al Ministro di aver agito in modo opportuno per contrastare una deriva negativa. Concorda sull'esigenza di procedere ad una riflessione sul tema e su come si possa individuare una soluzione condivisa, estendendo l'ambito dei soggetti da ascoltare in audizione, ricomprendendo anche la Conferenza delle regioni.

  Luca SANI, presidente, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

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7-00533 Massimiliano Bernini: Iniziative in materia di coordinamento forestale.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in oggetto.

  Luca SANI, presidente, ricorda che nella del 17 dicembre 2015 è stata svolta l'audizione dei rappresentanti ed esperti dell'Osservatorio foreste e del Centro di ricerca per la selvicoltura del CREA.

  Massimiliano BERNINI (M5S), in merito ai soggetti da audire, rileva la necessità di ascoltare in audizione anche esponenti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con competenze in materia.

  Luca SANI, presidente osserva che potrebbe essere opportuno ascoltare la filiera.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE fa presente che si tratta di molti soggetti.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene che la vicenda della filiera del legno possa trovare una sua collocazione nell'ambito del collegato agricolo.

  Massimiliano BERNINI (M5S) condivide la necessità di accelerare il processo di recepimento dell'esigenza di avere un centro di coordinamento forestale. Si chiede tuttavia se non sia opportuno proseguire con la fase di approfondimento nell'ambito dell'esame della risoluzione prima di intervenire legislativamente. Manifesta in ogni caso disponibilità da parte del suo gruppo.

  Luca SANI, presidente, ritiene che le due vie possano comunque essere percorse.

  Mino TARICCO (PD) propone di procedere rapidamente alle audizioni proposte.

  Luca SANI, presidente, dopo aver attestato la presenza delle colleghe Mongiello e Venittelli, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.