CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 gennaio 2016
581.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 27 gennaio 2016.

Nell'ambito dell'esame delle proposte di legge recanti Istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all'editoria (C. 3317 Coscia e C. 3345 Pannarale), audizione di rappresentanti di Aeranti-Corallo.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 9.10 alle 9.35.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 27 gennaio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 13.55.

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Schema di decreto ministeriale recante approvazione del programma triennale 2016-2018 relativo al Fondo per la tutela del patrimonio culturale.
Atto n. 253.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 26 gennaio 2016.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice, riassumendo il dibattito svolto, osserva in merito a quanto affermato dal collega Valente sulla pretesa mancanza dell'indicazione di criteri in base ai quali sarebbe stato formulato lo schema di decreto che, in realtà, tali criteri sono indicati nella circolare ministeriale n. 42 del 2015, prontamente resa nota anche dal Servizio Studi della Camera. Rispondendo poi all'osservazione della collega Sgambato, in merito alla presunta limitatezza delle risorse destinate al Mezzogiorno, a fronte di ben più cospicui finanziamenti destinati alle altre aree del Paese, ricorda che il Fondo per la tutela del patrimonio culturale contiene risorse aggiuntive, alle quali devono essere quindi sommati tutti gli stanziamenti già disposti a favore delle regioni meridionali. A questo proposito, ricorda che nel Mezzogiorno il MIBACT ha dato corso a plurime iniziative, come quella CIPE 2012, ancora in attuazione, per il rilancio del sistema museale statale; il Piano operativo interregionale Grandi attrattori POIN-Fondi strutturali 2007-2013, affidato alla gestione del MIBACT; il Piano di azione e coesione PAC 2007-2013 (risorse nazionali); il Piano operativo nazionale «Cultura e sviluppo 2014-2020», che stanziano complessivamente diverse centinaia di milioni di euro a favore di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Propone, in conclusione, di esprimere parere favorevole.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) si sarebbe aspettato una proposta di parere più articolata.

  Gianna MALISANI (PD) ritiene utile un riferimento nel parere, che la Commissione dovrà rendere, alla opportunità che venga reso noto il cronoprogramma dopo che il CIPE, in sede tecnica, avrà adottato le necessarie deliberazioni. Ritiene inoltre importante monitorare l'attuazione dei passaggi inerenti al piano di finanziamenti connessi al presente provvedimento.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), tornando a intervenire, osserva che il monitoraggio dell'attuazione degli interventi dovrebbe essere pubblicizzato sul sito del Ministero, al fine della massima trasparenza dell'azione amministrativa. Ritiene quindi che andrebbe conseguentemente integrata la proposta di parere, anche alla luce di quanto segnalato dalla collega Malisani.

  La sottosegretaria Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA dichiara che il MIBACT si riserva di fornire alle Commissioni parlamentari competenti il cronoprogramma dopo il previsto passaggio del provvedimento al CIPE.

  Luigi GALLO (M5S) reputa singolare che, in base al cofinanziamento europeo, si sostengano progetti da realizzare nelle aree del Mezzogiorno d'Italia, mentre il Governo, con il presente provvedimento, riduce le risorse ordinarie per la tutela culturale delle medesime aree.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP) osserva che è un problema noto quello dell'inadeguata gestione, da parte delle regioni, delle risorse provenienti da programmi comunitari. Per evitare che tali risorse non siano spese in tempo e, quindi, vadano perdute, spesso si finisce per destinare le somme ricevute non per lo sviluppo delle aree meridionali, bensì per il finanziamento di attività ordinarie. In linea generale, il provvedimento è apprezzabile, poiché stanzia ingenti risorse destinate alla tutela dei beni culturali. Ritiene inoltre che esso incentivi l'iniziativa privata, come è già avvenuto con successo in diverse esperienze di collaborazione tra settore pubblico e privato, come quelle che hanno Pag. 56avuto ad oggetto il Museo egizio di Torino o la Reggia di Venaria Reale. Auspica, poi, che si aumentino gli stanziamenti per l'attività ordinaria di tutela dei beni culturali. Preannuncia, infine, il suo voto favorevole sulla proposta di parere della relatrice.

  Simone VALENTE (M5S) contesta l'affermazione che all'interno della citata circolare siano indicati i criteri di attribuzione delle risorse per la tutela di taluni beni culturali, osservando che, invero, sarebbero indicati solo obiettivi e finalità del provvedimento. Dopo aver segnalato la mancanza del previsto cronoprogramma, ritiene che non vi siano le condizioni per poter esprimere un parere favorevole sul presente provvedimento.

  La sottosegretaria Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA precisa intanto, replicando all'onorevole Valente, che tutti gli interventi previsti dal presente schema di decreto devono essere realizzati con pari rilevanza e che tutti saranno oggetto di attento monitoraggio quanto alla tempestività di attuazione. Ricorda, poi, ad integrazione di quanto già esposto dalla relatrice, che nelle regioni del Mezzogiorno l'azione del MIBACT è stata molto incisiva attraverso l'attuazione di diverse misure di programmazione. La prima è la Programmazione CIPE 2012 (in corso di attuazione), concernente il rilancio del sistema museale statale. Ricorda che dell'intero budget, pari a 76 milioni di euro, 38 milioni di euro sono in attuazione nelle regioni «Convergenza» e 8 milioni di euro nelle regioni Sardegna e Basilicata. La seconda concerne il Piano Operativo Interregionale Grandi attrattori POIN – Fondi strutturali 2007-2013, affidato alla gestione del Ministero a maggio 2013, in precedenza gestito dalle regioni, nel cui ambito è inserito il Grande Progetto Pompei, per complessivi 367 milioni di euro. La terza è relativa al Piano Azione Coesione (PAC) 2007-2013 – Risorse nazionali «in accompagnamento» al POIN per complessivi 89 milioni di euro. La quarta riguarda il Piano Operativo Nazionale «Cultura e Sviluppo» 2014-2020 a titolarità MIBACT, per complessivi 490,933 milioni di euro. Aggiunge che, per quanto riguarda il PON, che si attua nelle cinque regioni in ritardo di sviluppo (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), il budget complessivo è così suddiviso: 360.227.224 euro per interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale; 114.014.376 euro per sostenere processi integrati di sviluppo dando impulso e incentivando la componente imprenditoriale collegata alla fruizione turistico-culturale, nonché rafforzando il sistema delle industrie culturali e creative, sostenendo al loro interno innovazione, creatività e sviluppo tecnologico; 16.691.734 euro per l'Assistenza tecnica per l'attuazione efficiente del PON e per l'implementazione del piano di rafforzamento amministrativo. Conferma, infine, l'impegno del suo Ministero a continuare l'azione di tutela e sostegno dei beni culturali presenti nel Mezzogiorno.

  Luisa BOSSA (PD) chiede chiarimenti in merito all'incremento o decremento o invarianza delle complessive risorse stanziate a favore dei beni culturali presenti nel Mezzogiorno d'Italia.

  La sottosegretaria Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA afferma che complessivamente le risorse destinate a sostegno dei beni culturali nelle regioni meridionali sono aumentate.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice, chiede se si possa invertire l'ordine del giorno, onde avere il tempo di recepire nel suo parere alcuni spunti emersi nella discussione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, lo consente e sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.25, è ripresa alle 14.55.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice, presenta una riformulazione della proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

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  La Commissione approva a maggioranza la proposta di parere.

  La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 27 gennaio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua, e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 14.25.

DL 210/2015: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 3513 Governo.
(Parere alle Commissione riunite I e V).
(Seguito dell'esame – Parere favorevole con condizioni e osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 gennaio 2016.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, rammenta che nella seduta di ieri ha acconsentito al rinvio per attendere le pronunzie dei presidenti delle Commissioni riunite I e V sui ricorsi presentati sulle dichiarazioni di inammissibilità degli emendamenti al provvedimento in esame. Sarebbe infatti stato, a suo avviso, poco proficuo trasfondere nelle condizioni del parere il contenuto di emendamenti confermati come inammissibili. Constata a tale proposito, con una punta di rammarico, che l'esame consultivo della Commissione cultura aveva considerato una varietà di temi di sicuro interesse, come il riferimento proposto dalla collega Ghizzoni ai ricercatori universitari di tipo b) o al cosiddetto decreto Balduzzi in tema di obbligo dei defibrillatori in tutte le strutture sportive, tema richiamato dal collega Valente. Precisa quindi che queste questioni, come altre, in ragione del citato giudizio definitivo di inammissibilità, restano escluse dal contenuto della sua proposta di parere favorevole con condizioni e osservazione, che illustra (vedi allegato 2).

  Gianluca VACCA (M5S) ritiene irrituale recepire nel parere che la Commissione si appresta ad approvare gli emendamenti presentati dalla maggioranza presso le Commissioni riunite I e V. Osserva quindi che questa proposta di parere dimostra le difficoltà operative dell'attuazione della legge n. 107 del 2015, ritenendo di non comprendere appieno la ratio della seconda e della terza condizione presenti nella predetta proposta.

  Francesco D'UVA (M5S) chiede alla relatrice di rispondere in merito alla sua richiesta di chiarimenti relativi alla ratio della proroga prevista all'articolo 7, comma 7, del provvedimento in esame, in materia di pubblicazione sui quotidiani per estratto del bando o dell'avviso per l'affidamento dei contratti pubblici nei settori ordinari.

  Simona Flavia MALPEZZI (PD) concorda con la proposta di parere della relatrice. Osserva poi che la legge n. 107 del 2015 sta dando i suoi frutti e che quanto indicato nella proposta di parere non è altro che una semplice specificazione in un contesto già ben delineato.

  Roberto RAMPI (PD), dopo aver concordato con l'impostazione della proposta di parere della relatrice, le chiede di valutare l'opportunità di inserire nella stessa una condizione che faccia riferimento alla proroga delle disposizioni relative al Museo tattile statale «Omero», di cui all'articolo 5-ter, comma 1, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112.

  Gianluca VACCA (M5S), poiché le Commissioni riunite I e V hanno posticipato Pag. 58l'approvazione del mandato al relatore, chiede che non si proceda nella giornata odierna all'approvazione della proposta di parere. Chiede comunque, a correzione di quanto previsto dalla legge n. 107 del 2015, che vengano inserite nel parere delle condizioni relative alla proroga degli ambiti territoriali e della chiamata diretta riferiti ai docenti, e alla proroga dell'entrata in vigore del limite di 36 mesi complessivi dei contratti di lavoro a tempo determinato per gli insegnanti.

  Simone VALENTE (M5S) concorda.

  Maria COSCIA (PD) non condivide l'obiezione del collega Vacca: le condizioni apposte nel parere della Commissione, sebbene non vincolanti, dovrebbero avere l'ambizione di essere recepite come modifiche testuali dalle Commissioni in sede referente. D'altronde, questo è il senso del rinvio deliberato ieri.

  Manuela GHIZZONI (PD) dà atto alla relatrice di aver svolto una ricognizione ampia dei temi di interesse della Commissione, tra i quali spiccano elementi che purtroppo non hanno potuto trovare cittadinanza nelle procedure emendative presso le Commissioni in sede referente, in ragione di un giudizio di inammissibilità che ella comunque trova non sempre puntuale e convincente. Spera, però, che quelle tematiche – cui pure si sarebbe potuto dare un qualche riscontro mediante la proroga di termini – trovino una menzione nelle premesse del parere.

  Luisa BOSSA (PD) chiede chiarimenti in merito al terzo capoverso delle premesse della proposta di parere.

  Gianluca VACCA (M5S) insiste per rinviare l'espressione del parere.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, non ne vede i presupposti.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, alla luce del dibattito svolto, si dichiara disponibile a presentare una riformulazione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazione, che, in particolare, aggiunga una condizione riferita al Museo tattile «Omero». Precisa poi che il medesimo parere è in grado di sollecitare una riflessione presso le Commissioni di merito e concorda con la collega Malpezzi sull'adeguatezza della legge n. 107 del 2015, ritenendo, in particolare, che l'entrata in vigore delle disposizioni relative agli ambiti territoriali e alla chiamata diretta dei docenti non debbano essere oggetto di proroga. Al collega D'Uva – che ha sollevato in definitiva il tema del finanziamento indiretto dell'editoria – replica che la sede propria per la discussione sarà la legge, già all'esame della Commissione, sull'istituzione di un fondo per il pluralismo dell'informazione. Terrà conto, infine, delle osservazioni della collega Ghizzoni. Chiede quindi una breve sospensione per poter predisporre la nuova proposta di parere.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, lo consente e sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.55, è ripresa alle 15.10.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, presenta una riformulazione della sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice, come riformulata.

  La seduta termina alle 15.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 gennaio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Pag. 59Borletti Dell'Acqua, e il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 15.

Dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza.
C. 3450 Pes.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Mara CAROCCI (PD), relatrice, riferisce sulla proposta di legge n. 3450, costituita da un unico articolo, che dichiara la Casa Museo Antonio Gramsci di Ghilarza, in provincia di Oristano, monumento nazionale. La Casa Museo appartiene a un Ente senza fini di lucro.
  Osserva che, in questa sede, si limiterà ad elencare i problemi che l'istruttoria legislativa dovrà risolvere e propone una brevissima parentesi di attività conoscitiva. Anzitutto, rileva che la discussione dovrà – sia pure con la brevità che la proposta di legge suggerisce – dirimere il problema della nozione di «monumento nazionale», che parrebbe distinta da quella di bene di interesse culturale. A tale distinzione non è ancora in grado di dire se consegua una diversità di procedimento e poi di regime giuridico. Precisa, al riguardo, che la nozione di monumento nazionale è stata oggetto di approfondimento in sede ministeriale negli anni passati, con particolare riferimento a quale fonte sia necessaria per la relativa dichiarazione: se una legge o un provvedimento amministrativo. Su questi aspetti, ribadisce che interverrà successivamente.
  Propone intanto di procedere all'audizione informale del presidente dell'Istituto Gramsci, professor Giuseppe Vacca, e del professor Luciano Canfora, professore emerito dell'Università di Bari, noto esperto della corrispondenza gramsciana dal carcere. Illustra, quindi, l'importanza sia delle audizioni citate, sia dell'approvazione della proposta di legge. Si tratta di un tributo, più che alla memoria, all'esempio che ne può venire. Sottolinea che l'importanza di Gramsci nel Novecento italiano va oltre la dimensione per la quale è per lo più ricordato: uomo politico, fondatore del Partito Comunista d'Italia, antifascista. Ricorda altresì che Gramsci è stato un intellettuale a tutto tondo, un promettente e lungimirante studioso di glottologia. Egli, per fare un esempio, quasi 100 anni fa (nel 1927) scriveva alla sorella di lasciare che i suoi bambini «succhino tutto il sardismo che vogliono», non costringendoli all'uso di un italiano povero quale quello che potevano sentire in famiglia, per evitare che apprendessero solo due gerghi stentati, il sardo e l'italiano, mentre imparare bene il sardo li avrebbe aiutati ad imparare bene l'italiano. Aggiunge che Gramsci ha quindi applicato all'apprendimento lo strutturalismo linguistico: più lingue si apprendono, più facile è impararne altre, ritenendo che sia una notazione quanto mai attuale, se si pensa ai ragazzi immigrati che frequentano le scuole italiane. Lo considera quindi un uomo della «società civile» – come si usa dire oggi – che ha studiato con enorme sofferenza per le precarie condizioni fisiche aggravate dalla povertà che non gli consentiva di mangiare, vestirsi e scaldarsi a sufficienza. Evidenzia che Gramsci avrebbe potuto avere una tranquilla carriera di studioso, ma l'ha abbandonata per lottare a fianco degli oppressi; avrebbe potuto godere di una serena vita familiare, ma è stato costretto a morire lontano dai figli che non ha quasi potuto conoscere. Avrebbe potuto esercitare il suo brillante intelletto, ma il Tribunale speciale lo ha condannato con il dichiarato intento di impedire al suo cervello di funzionare per almeno 20 anni. Ritiene, pertanto, importante preservarne la memoria, per indicare al nostro presente e al futuro che cosa davvero significhi fare nobilmente politica, pur provenendo dalla cosiddetta società civile.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all'editoria.
C. 3317 Coscia e C. 3345 Pannarale.
(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 novembre 2015.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che nell'odierna seduta antimeridiana si è concluso il ciclo di audizioni informali. Chiede quindi al relatore se ritenga che si possa dare corso alla costituzione di un Comitato ristretto, come ipotizzato nella riunione dell'ufficio di presidenza svoltosi nella giornata di ieri.

  Roberto RAMPI (PD), relatore, lo conferma.

  Annalisa PANNARALE (SI-SEL) si dichiara disponibile alla costituzione di un Comitato ristretto, purché ciò non pregiudichi un esame attento dell'articolato, in tempi adeguati, senza che la fretta spinga ad accelerare i tempi di esame in Commissione.

  La Commissione delibera la costituzione di un Comitato ristretto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, si riserva quindi di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

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