CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 gennaio 2016
580.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 26 gennaio 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.25 alle 13.50.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 26 gennaio 2016.

Nell'ambito dell'esame delle proposte di legge recanti Istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all'editoria (C. 3317 Coscia e C. 3345 Pannarale), audizione di rappresentanti della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.50 alle 14.10.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 26 gennaio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.10.

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DL 210/2015: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 3513 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 gennaio 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che la Commissione bilancio deve rendere nella giornata odierna la propria decisione sui ricorsi inerenti alle inammissibilità degli emendamenti presentati al provvedimento. Poiché il contenuto di tali emendamenti potrebbe essere trasfuso in condizioni del parere, ritiene utile, ove la relatrice concordi, rinviare alla giornata di domani il proseguimento dell'esame dell'A.C. 3513, potendosi in tal modo disporre di un quadro più preciso sulla possibilità di intervenire sul testo in discussione.

  Anna ASCANI (PD), relatrice, concorda.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 26 gennaio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto ministeriale recante approvazione del programma triennale 2016-2018 relativo al Fondo per la tutela del patrimonio culturale.
Atto n. 253.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice, illustra lo schema di decreto ministeriale che reca il programma triennale 2016-2018 degli interventi finanziati con le risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, istituito con la legge di stabilità 2015, pari, complessivamente, a 300 milioni di euro. Ricorda, in particolare, che la legge ha stabilito che le risorse sono utilizzate per la realizzazione degli interventi inclusi in un programma triennale che il Ministro trasmette, previo parere delle Commissioni parlamentari, al CIPE. Il predetto programma individua gli interventi prioritari da realizzare, le risorse da destinare a ciascuno di essi, il relativo cronoprogramma, e definisce le modalità di definanziamento in caso di mancata attuazione degli interventi programmati. Esso deve essere attuato in coerenza con i decreti legislativi n. 228 e n. 229 del 2011 che contengono, rispettivamente, disposizioni in materia di valutazione degli investimenti relativi alle opere pubbliche e procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche. Precisa, poi, che, entro il 31 gennaio di ciascun anno, al CIPE viene trasmesso il programma aggiornato, corredato dell'indicazione dello stato di attuazione degli interventi.
  Osserva, inoltre, che lo schema di decreto, composto da un unico articolo e da un allegato, che ne costituisce parte integrante, è corredato, oltre che della relazione illustrativa, del verbale della seduta del 14 dicembre 2015 del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici, in cui l'organo ha approvato all'unanimità la programmazione triennale 2016-2018. Le risorse sono ripartite fra 239 interventi specifici per la conservazione del patrimonio culturale, distribuiti in 19 regioni (esclusa la Valle d'Aosta) e relativi a 8 settori (Archeologia, Arti, Biblioteche, Archivi, Istituti centrali, Istituti dotati di autonomia speciale, istituti e musei di rilevante interesse nazionale, Poli museali) a cui sono destinati, nel triennio, 205 Pag. 72milioni di euro, pari al 68 per cento delle risorse complessivamente disponibili, e 2 interventi speciali: si tratta del Progetto speciale per la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura, destinato a migliorare gli standard di sicurezza interna ed esterna su tutto il territorio nazionale (al quale sono destinati, nel triennio, 50 milioni di euro), e del Progetto speciale per il cofinanziamento di interventi finanziati con il cosiddetto Art-Bonus, nel caso in cui l'erogazione non completi il fabbisogno finanziario (al quale sono destinati, nel triennio, 45 milioni di euro). Precisa, dunque, che, ai due Progetti speciali, è destinato il 32 per cento delle risorse. Evidenzia poi che la ripartizione percentuale tra le regioni dei 205 milioni di euro destinati ai 239 interventi specifici per la conservazione del patrimonio culturale oscilla fra un massimo del 33,37 per cento (Lazio) e un minimo dello 0,03 per cento (Trentino Alto Adige). Complessivamente, alle regioni del Nord (Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto) è attribuito il 31 per cento delle risorse; alle regioni del centro (Lazio, Abruzzo, Molise, Marche, Umbria, Toscana,) è attribuito il 50,7 per cento; alle regioni del Sud e alle isole (Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) è attribuito il 18,4 per cento.
  Aggiunge che il programma è stato elaborato sulla base dei criteri individuati con circolare n. 42 del 6 maggio 2015, che ha come oggetto la programmazione triennale dei lavori pubblici 2015-2017 di cui all'articolo 128 del Codice dei contratti pubblici e la programmazione finanziata con il Fondo di cui parliamo ora. In particolare, la circolare specifica che, nell'ambito del programma triennale 2016-2018 finanziato con il Fondo per la tutela del patrimonio culturale potranno essere proposti, da parte di tutti gli Istituti del Ministero, interventi di largo respiro relativi all'intero patrimonio culturale pubblico, non finanziabili – vista la disponibilità di risorse – nell'ambito della Programmazione triennale dei lavori pubblici 2015-2017. Le priorità in base alle quali effettuare le proposte di intervento sono state distinte in priorità ope legis (ossia, quelle indicate dall'articolo 128, comma 3, del decreto legislativo n. 163 del 2006: lavori di manutenzione; recupero del patrimonio esistente; completamento di lavori già iniziati; progetti esecutivi già approvati; interventi per i quali c’è la possibilità di finanziamento con capitale privato maggioritario) e ulteriori priorità: potenziamento della messa in sicurezza, conservazione e restauro dei beni culturali, con particolare riguardo a quelli colpiti da calamità naturali; miglioramento dei livelli di sicurezza dei complessi monumentali e delle aree archeologiche e dei livelli di sicurezza anticrimine in musei, archivi e biblioteche; incentivazione delle azioni di tutela del paesaggio, in particolare per il recupero delle aree degradate; operatività dell'archeologia preventiva; rafforzamento dell'attività di prevenzione, vigilanza e ispezione sui beni culturali; prevenzione e protezione del patrimonio culturale dal rischio sismico e dal rischio incendi; risparmio energetico e riduzione dei costi di gestione; miglioramento della fruizione del patrimonio culturale; valorizzazione, anche attraverso il miglioramento dei servizi e della qualità dell'offerta, dei luoghi della cultura poco conosciuti; accessibilità e fruizione del patrimonio culturale da parte dei soggetti con disabilità; conservazione e fruizione on line del patrimonio culturale. La procedura è partita dal territorio: in particolare, gli interventi proposti dagli uffici periferici del MIBACT sono stati valutati, anzitutto, dai Segretariati regionali e dai Poli museali regionali, per l'individuazione di un ordine di priorità a livello regionale; successivamente, sono stati sottoposti al parere delle Direzioni generali competenti. Lo schema di decreto conseguentemente elaborato dalla Direzione generale bilancio è stato condiviso, il 4 dicembre 2015, in sede di conferenza dei Direttori generali e dei Segretari regionali, alcune delle cui osservazioni sono state recepite.
  Segnala poi, rispetto alle previsioni normative primarie, che lo schema di decreto e il relativo allegato non sono Pag. 73corredati del cronoprogramma. Al riguardo, rileva che nel verbale della seduta del Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici del 14 dicembre 2015 è stata data lettura di una lettera del Ministro, nella quale è evidenziato che «l'attuazione del Programma sarà attentamente monitorata dagli uffici centrali del Ministero, che vigilerà sui cronoprogrammi e provvederà alle eventuali riprogrammazioni». Ritiene che sul punto, sarebbe opportuno un chiarimento da parte del Governo, alla luce della previsione normativa primaria. Con riferimento, invece, alla previsione che il programma triennale definisca le modalità di definanziamento in caso di mancata attuazione degli interventi, ritiene che la stessa possa essere considerata sostanzialmente superata dal fatto che l'articolo 4 del decreto legislativo n. 229 del 2011 – rispetto al quale il programma deve essere coerente – come di recente modificato dall'articolo 1, comma 805, della legge di stabilità 2016 – affida ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri l'individuazione dei criteri per la definizione di un sistema di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti per la realizzazione di interventi e programmi pubblici e delle procedure e delle modalità di definanziamento degli stessi. Le sembrerebbe pertanto pacifico che anche agli interventi in questione si applicheranno i criteri e le procedure previsti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in questione.
  Segnala, infine, che, anche per la ragione da ultimo esposta, nella premessa del decreto sarebbe opportuno richiamare esplicitamente i decreti legislativi n. 228 e n. 229 del 2011. Nella stessa premessa, inoltre, occorrerebbe fare riferimento al decreto di ripartizione in capitoli per il 2016 (e non al corrispondente decreto per il 2015).

  Simone VALENTE (M5S) premette che la documentazione completa relativa ai provvedimenti governativi dovrebbe essere resa disponibile in tempo utile, cosa che non è avvenuta neanche questa volta, con particolare riferimento alla conoscibilità della citata circolare ministeriale n. 42 del 2015. Entrando nel merito dello schema di decreto, osserva che dovrebbe essere chiarito se le priorità indicate siano esposte in ordine di importanza decrescente, oppure se costituiscano nello schema di decreto un mero elenco. Rileva, poi, come, in linea generale, non siano specificati i criteri in base ai quali sono state assegnate le risorse: ad esempio, non è precisato se siano stati attribuiti punteggi ai singoli beni da tutelare. Dopo aver evidenziato l'assenza di un rappresentante del Governo, ritiene che neanche in questa occasione sia possibile esprimere un parere con compiutezza di elementi e di dati informativi.

  Manuela GHIZZONI (PD) evidenzia l'importanza di un provvedimento che, innovando rispetto al passato, stanzia ingenti risorse per interventi prioritari di tutela di significativi beni culturali. Rileva, poi, la tempestività con cui è stato presentato lo schema di decreto in oggetto, che è riferito, appunto, al triennio 2016-2018. Con riferimento, poi, alle osservazioni del collega Valente, in merito alla pretesa mancanza dell'indicazione di criteri in base ai quali sono state indicate le priorità, ritiene che l'individuazione di tali priorità debba essere lasciata alla valutazione dei competenti uffici ministeriali, che possiedono le necessarie professionalità per adempiere a tale compito.

  Simone VALENTE (M5S) concorda in parte con la collega Ghizzoni. Rileva in particolare che i parlamentari appartenenti alle Commissioni competenti non possano sostituire agli esperti ministeriali; comunque dovrebbero essere indicati adeguatamente i criteri del riparto, onde poter esprimere un parere consapevole.

  Camilla SGAMBATO (PD) concorda con la collega Ghizzoni sulla tempestività con la quale è stato presentato lo schema di decreto in esame alle competenti Commissioni parlamentari. Ritiene, comunque, che dovrebbe essere meglio illustrato come mai solo il 18,4 per cento delle risorse stanziate dal presente provvedimento sia Pag. 74stato attribuito per interventi destinati alle regioni del Sud e alle isole, a fronte del 31 per cento di risorse stanziate per le regioni settentrionali e al 50,7 per cento per le regioni centrali. Nota, in particolare, come a fronte dell'intervento straordinario a favore delle regioni meridionali, previsto dal Programma operativo nazionale Cultura e sviluppo, richiamato dal segretario generale del MIBACT, le risorse destinate ordinariamente a tali regioni siano assai inferiori a quelle previste per le altre aree del Paese.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Martedì 26 gennaio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.35.

Modifiche alla legge 20 febbraio 2006, n. 77, concernenti la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale.
Nuovo testo C. 2497 Russo e C. 3333 Mazzoli.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 novembre 2015.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che sul nuovo testo delle proposte di legge in esame, anche ai fini dell'auspicato trasferimento alla sede legislativa, le Commissioni I (Affari costituzionali), III (Affari esteri) e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno espresso un parere favorevole. La X Commissione (Attività produttive) ha comunicato che non si esprimerà. Si resta pertanto in attesa dell'espressione del parere della V Commissione (Bilancio).

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di prevedere per la giornata di giovedì prossimo, 28 gennaio 2016, un'altra seduta in sede referente.

   Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, si riserva di valutare, consultati i gruppi, la fattibilità della richiesta del collega Palmieri. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 577 del 21 gennaio 2016, a pagina 46, sostituire l'intero testo della risposta dell'interrogazione 5-06787 D'Uva con quello presente alle pagine 49-50; conseguentemente, a pagina 49, sostituire l'intero testo della risposta dell'interrogazione 5-06682 Simone Valente con quello presente alle pagine 46-48.