CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 gennaio 2016
576.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 72

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 20 gennaio 2016. — Presidenza del vicepresidente Tino IANNUZZI, indi del presidente Ermete REALACCI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente, la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sull'ordine dei lavori della Commissione.

  Tino IANNUZZI, presidente, propone, in conseguenza di un'espressa richiesta del rappresentante del Governo, che intende effettuare un supplemento di istruttoria sulla proposta di parere sul decreto legge n. 210 del 2015, di invertire l'ordine del Pag. 73giorno nel senso di procedere, dapprima, all'esame degli atti dell'Unione europea e, successivamente, all'esame in sede consultiva.

  La Commissione consente.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
(COM(2015) 593 final).

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.
COM(2015) 594 final.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2008/98 relativa ai rifiuti.
COM(2015) 595 final e allegato.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
COM(2015) 596 final e allegato.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni – L'anello mancante – Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare.
COM(2015) 614 final e allegato.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), relatore, comunica che la Commissione avvia oggi l'esame del nuovo pacchetto adottato dalla Commissione europea in materia di economia circolare. Segnala che esso costituisce un'ottima occasione per approfondire ulteriormente alcune delle questioni che sono già emerse durante l'esame della comunicazione COM(2014)398, alla luce delle novità intervenute recentemente. In effetti, la vicenda registra una certa confusione che discende dal fatto che l'iniziale proposta della Commissione europea aveva suscitato forti resistenze da parte di alcuni Paesi membri; tali reazioni hanno indotto la Commissione a ripensare ad alcune delle sue proposte iniziali. Rileva, poi, che il nuovo pacchetto rappresenta il risultato di questa parziale revisione dell'approccio adottato dalla Commissione europea. In linea di massima, va apprezzato lo sforzo compiuto per affinare e dettagliare meglio le proposte che con la iniziale comunicazione erano definite solo in termini generali. Merita apprezzamento anche l'obiettivo di ampliare l'ambito dell'intervento che non è più concentrato prevalentemente sul tema della gestione e del riciclaggio dei rifiuti ma che ha una portata assai più ampia investendo altre aree definite comunque prioritarie: la plastica, i rifiuti alimentari, le materie prime critiche, il settore delle costruzioni e delle demolizioni e le biomasse. Segnala che il nuovo pacchetto di cui oggi la Commissione avvia l'esame è costituito da una comunicazione e da quattro proposte legislative. Rileva che, come già è stato segnalato, decidendo di intervenire allo scopo di promuovere l'evoluzione da un'economia lineare a un'economia circolare, la Commissione europea si è posta un obiettivo assai ambizioso che conferma lo sforzo di collocare l'UE in un ruolo di leadership nel processo diretto ad assicurare la sostenibilità dei sistemi economici e sociali e a combattere contro i cambiamenti climatici. L'Unione europea può giustamente rivendicare i progressi compiuti che assumono un valore esemplare a livello internazionale, come è emerso anche in occasione della recente Conferenza COP21 di Parigi. Resta peraltro il fatto che gli obiettivi concreti che l'Unione si è data per quanto concerne la riduzione delle emissioni inquinanti sono stati soltanto parzialmente raggiunti e che i progressi realizzati debbono essere attribuiti, sia pure pro quota, agli effetti derivanti dalla crisi economica e non soltanto agli sforzi Pag. 74compiuti per quanto concerne l'efficienza e il risparmio energetico. D'altra parte, anche sul tema delle emissioni inquinanti l'Unione europea prosegue il suo lavoro per affinare il quadro normativo, come dimostrato dalla proposta attualmente all'esame della nostra Commissione, insieme alla Commissione attività produttive, sulla riforma del sistema ETS. Venendo al contenuto specifico del nuovo pacchetto sull'economia circolare, segnala, in primo luogo, che esso non risponde soltanto a finalità di carattere ambientale, ma si propone anche di realizzare importanti risultati sul terreno economico, sia in termini di riduzione degli sprechi e di maggiore risparmio sia in termini di nuova occupazione. La Commissione europea valuta che l'attuazione del complesso delle misure prospettate possa determinare risparmi per le imprese europee nell'ordine di 600 miliardi di euro, circa l'8 per cento del fatturato annuo, e creare 580mila nuovi posti di lavoro, contemporaneamente riducendo le emissioni di gas a effetto serra in un ordine di grandezza tra il 2 e il 4 per cento. Fa presente che la traduzione concreta delle misure indicate potrà fornire elementi utili per comprendere se tali obiettivi siano realistici; in ogni caso, è evidente che si tratta di un progetto di portata epocale che sollecita le economie e le società dei Paesi europei a uno sforzo rilevantissimo di innovazione e aggiornamento dei paradigmi e di abitudini consolidate che, in assenza di significative inversioni di tendenza, potrebbero risultare insostenibili sotto il profilo economico oltre che ambientale.
  Lo spreco di risorse e i costi che la loro acquisizione comporta per le economie europee, fortemente dipendenti da fornitori terzi, come nel caso esemplare dell'energia, incidono negativamente sulla competitività dei sistemi economici europei. L'adozione di tecnologie più avanzate e a minor impatto ambientale costituisce poi una delle frontiere più significative della ricerca e dell'innovazione che alimenta l'economia della conoscenza e richiede nuove professionalità. Segnala che, in questo senso, l'articolato pacchetto adottato dalla Commissione europea si fa apprezzare per una prospettiva coerente e trasversale che si riferisce a vari aspetti: dalla progettazione ecocompatibile alla preferenza da accordare alla riparabilità e alla riciclabilità dei prodotti, alla promozione degli appalti verdi oltre che alla migliore gestione dei rifiuti anche per il recupero delle materie prime utilizzate. Segnala, dunque, che siamo in presenza di un complesso organico di misure che incidono su vari fronti, mentre la proposta iniziale, come detto in precedenza, era sostanzialmente concentrata sul tema dei rifiuti. In estrema sintesi, con riferimento ai diversi settori su cui interviene il pacchetto, segnala che, per quanto concerne la plastica, l'obiettivo è quello di aumentarne il riciclaggio e la biodegradabilità, riducendo la presenza di sostanze pericolose; per quanto riguarda i rifiuti alimentari, si intende ridurre drasticamente la quantità di sprechi che l'Unione europea stima in 180 chilogrammi di alimenti procapite all'anno, per un totale complessivo di 100 milioni di tonnellate. Si stima che circa un terzo del cibo venga perso o trasformato in rifiuto; al riguardo, la Commissione europea prefigura l'adozione di misure volte a promuovere la distribuzione di alimenti sicuri e commestibili ai soggetti bisognosi attraverso la disciplina delle donazioni alimentari o, in subordine, il loro riutilizzo per la produzione di mangimi. La Commissione prefigura anche interventi diretti a promuovere il recupero delle materie prime essenziali il cui approvvigionamento comporta notevoli costi e che sono ampiamente utilizzate in molti dispositivi elettronici, ad esempio nei telefoni cellulari. Ritiene che meriti apprezzamento anche l'attenzione riservata al settore delle costruzioni e delle demolizioni, cui va attribuita la responsabilità di concorrere in misura determinante alla produzione di rifiuti in Europa (circa una tonnellata pro capite per un totale di 500 milioni di tonnellate all'anno). Su questo terreno un intervento volto ad adottare una disciplina efficace per favorire il recupero e ridurre il versamento in discarica di materiali edili può risultare particolarmente Pag. 75utile nel nostro Paese dove la prassi dell'abbandono di questo tipo di materiale è molto diffusa, con grave pregiudizio per l'ambiente. Analogamente, appare pienamente apprezzabile l'obiettivo di incentivare la più intensa, purché sostenibile, produzione e la diffusione dell'utilizzo di biomateriali e bioprodotti che possono spesso costituire una soddisfacente alternativa ai prodotti fossili senza produrre lo stesso impatto essendo biodegradabili e compostabili. Ritiene più complessa la valutazione delle nuove proposte della Commissione europea per quanto concerne specificamente la materia dei rifiuti, che ammontano complessivamente, nell'ambito dell'UE, ad oltre 2,5 miliardi di tonnellate all'anno, di cui oltre il 60 per cento non utilizzati né riciclati. Il dato è particolarmente preoccupante per quanto concerne i rifiuti urbani, che soltanto per il 43 per cento sono oggetto di riciclaggio, mentre per il 31 per cento continuano ad essere collocati in discarica e per il 26 per cento inceneriti. Segnala, inoltre, che le nuove proposte della Commissione europea recuperano soltanto in parte i contenuti della iniziale comunicazione che, come detto in precedenza, aveva suscitato forti riserve da parte di alcuni Stati membri che ritenevano che l'obiettivo di riciclare il 70 per cento di rifiuti urbani e l'80 per cento di rifiuti da imballaggio entro il 2030 fosse troppo impegnativo e comportasse oneri eccessivi. In effetti, un elemento su cui occorrerà procedere ad alcuni approfondimenti attiene proprio agli oneri che l'adeguamento agli obiettivi previsti può comportare, specie a carico delle amministrazioni pubbliche, anche in relazione al fatto che le risorse indicate allo scopo (650 milioni di euro provenienti da Horizon 2020 e 5,5 miliardi di euro dai fondi strutturali), potrebbero risultare non sufficienti o comunque impedire la realizzazione di obiettivi per i quali le medesime risorse sono già state impegnate. Fa presente, inoltre, che la Commissione europea ha modificato parzialmente tali obiettivi, stabilendo nel 60 per cento la quota di rifiuti urbani da riciclare entro il 2025 e nel 65 per cento la quota da riciclare entro il 2030. Rimane invece fissata al 70 per cento entro il 2020 la quota di rifiuti da costruzione e demolizione per i quali è previsto l'obbligo di riutilizzo e di riciclaggio. Contemporaneamente alla revisione degli obiettivi quantitativi, la Commissione propone una serie di misure volte a prevenire la produzione di rifiuti e a potenziare gli strumenti per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi, pur semplificando gli adempimenti di registrazione a carico delle imprese di piccole dimensioni che raccolgono o trasportano limitate quantità di rifiuti non pericolosi. Si prospetta un intervento significativo anche per quanto concerne la definizione della responsabilità del produttore. Rileva, inoltre, che il pacchetto è corredato di un cronoprogramma che dettaglia puntualmente le scadenze che la Commissione si è data con riferimento alle misure puntuali da adottare sulle specifiche questioni. In sostanza, si tratta di un complesso di misure che investono diversi comparti produttivi e ambiti su cui è forse opportuno, proprio in ragione dell'ampiezza dell'intervento prefigurato dalla Commissione europea, svolgere un limitato ciclo di audizioni di soggetti qualificati per acquisire utili elementi di informazione e valutazione.

  Mirko BUSTO (M5S) chiede alla presidenza chiarimenti circa i tempi di esame dei suddetti provvedimenti.

  Ermete REALACCI, presidente, nel ricordare che il prossimo 18 febbraio è prevista l'audizione, presso le Commissioni riunite Ambiente e Politiche dell'Unione europea di Camera e Senato, del Commissario europeo per l'ambiente Vella, fa presente come sarebbe opportuno attendere tale audizione prima di concludere l'esame dei documenti in titolo. Fa poi notare come la Commissione Ambiente del Senato abbia in programma lo svolgimento, nell'ambito dell'esame dei documenti in titolo, dell'audizione della relatrice alla Commissione Ambiente del Parlamento europeo sugli stessi documenti, Simona Bonafè. Ritiene che tale audizione potrebbe essere opportunamente svolta Pag. 76presso le Commissioni riunite Ambiente e Politiche dell'Unione europea di Camera e Senato, analogamente all'audizione del Commissario europeo.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD), relatore, propone di svolgere comunque, prima della data prevista per l'audizione del Commissario europeo, alcune specifiche audizioni di soggetti interessati dai temi oggetto dei documenti in esame.

  Ermete REALACCI, presidente, nel condividere la proposta avanzata dal relatore, e rinviando all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, una decisione in merito, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti.
COM(2014) 398 final/2.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento – Approvazione del documento finale).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto rinviato nella seduta del 17 dicembre 2015.

  Roger DE MENECH (PD), relatore, presenta e illustra una proposta di documento finale (vedi allegato 1).

  Claudia MANNINO (M5S), nel condividere la proposta di documento finale testé illustrata dal relatore, auspica il celere raggiungimento dell'obiettivo della riduzione dei rifiuti, particolarmente urgente per le realtà territoriali, previsto dagli atti dell'Unione europea in esame, anche al fine di evitare ulteriori sanzioni derivanti dal mancato adempimento di obblighi in tale ambito.

  La sottosegretaria Silvia VELO esprime un orientamento favorevole sulla proposta di documento finale presentata dal relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di documento finale presentata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 20 gennaio 2016. — Presidenza presidente Ermete REALACCI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente, la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 14.30.

Decreto-legge 210/2015: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 3513 Governo.

(Alle Commissioni I e V).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 19 gennaio scorso.

  Alessandro MAZZOLI (PD), relatore, presenta e illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni sul provvedimento in esame (vedi allegato 2).

  La sottosegretaria Silvia VELO, nel condividere il contenuto della proposta di parere testé illustrata dal relatore, sottolinea, con riferimento all'ultimo capoverso delle premesse, che gli impianti a cui fa riferimento il capoverso sono impianti le cui deroghe sono già state regolarmente autorizzate e che il gestore degli impianti deve comunque rispettare i requisiti previsti nell'istanza di deroga. Osserva poi che la proroga cui fa riferimento il comma 2 dell'articolo 8 del provvedimento in esame riguarda unicamente gli impianti di gas Pag. 77naturale presenti ad Atessa, in Abruzzo, e a Melfi, in Basilicata. Fa presente, altresì, che lo schema di decreto per la riduzione del contributo annuale per l'iscrizione al SISTRI, richiamato all'osservazione di cui alla lettera a), è stato trasmesso al Consiglio di Stato che ha formulato osservazioni in merito, alla luce delle quali il Ministero ha riformulato lo schema di decreto, trasmettendolo nuovamente al Consiglio di Stato, di cui si attente quindi il parere.

  Patrizia TERZONI (M5S) presenta e illustra, a nome del suo gruppo, una proposta di parere alternativa sul provvedimento in esame (vedi allegato 3), esprimendo contrarietà, in particolare, per quanto attiene alle disposizioni in esso contenute riguardanti il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI). Sottolinea, infine, la necessità di avere chiarimenti da parte dell'Esecutivo sulla destinazione degli impianti presenti nell'edificio dell'attuale concessionaria del SISTRI (Selex Service Management S.p.A).

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) propone di fare riferimento nella proposta di parere al fatto che il rappresentante del Governo ha precisato che il Ministro dell'ambiente ha già adottato il decreto per la riduzione del contributo annuale per l'iscrizione al SISTRI e che detto decreto è all'esame del Consiglio di Stato che dovrà esprimere il prescritto parere.

  Alessandro MAZZOLI (PD), relatore, dichiarando di condividere la proposta testè avanzata dal collega Carrescia, presenta, quindi, una nuova formulazione della proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 4).

  Claudia MANNINO (M5S) invita il relatore a valutare se i rilievi contenuti nella proposta di parere possano essere formulati quali condizioni.

  Alessandro MAZZOLI (PD), relatore, non ritiene opportuno trasformare le osservazioni avanzate nella proposta di parere in condizioni.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che sarà posta in votazione la proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dal relatore, e che, in caso di approvazione della stessa, risulterà preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo M5S.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni, come riformulata dal relatore, risultando pertanto preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo M5S.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 20 gennaio 2016.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.05.

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