CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 gennaio 2016
571.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 218

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 12 gennaio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. — Interviene il sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America Centrale, dall'altra, fatto a Tegucigalpa il 29 giugno 2012.
C. 3261 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Giovanna PALMA (PD), relatrice, rileva che il provvedimento in esame concerne l'autorizzazione alla ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione fra l'Unione europea e i sei Stati centro-americani (Costarica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama), considerati come un'entità regionale integrata – requisito questo che l'Unione europea privilegia proprio per la stipula di accordi di associazione con l'esterno.
  Ricorda quindi come l'integrazione regionale dell'America centrale sia iniziata sin dal 1960 con la creazione del Mercato comune centroamericano, mentre nel 1991 nacque il Sistema di integrazione centroamericana con obiettivi non più solo economici ma anche politici. In questo contesto nel 2004 i rappresentanti europei e quelli centro-americani decisero, in occasione del Vertice tra la UE e l'America latina-Caraibi, di avviare i negoziati complessivi per la stipula di un accordo di associazione.
  La relazione introduttiva al provvedimento rileva come, in ragione dell'elevata integrazione economica della regione centroamericana con il Messico, il nostro Paese, che proprio in Messico opera con numerose aziende, dovrebbe indirettamente beneficiare di più anche dai risultati dell'Accordo in esame – che comunque comporterà la liberalizzazione doganale nei confronti del 91 per cento delle Pag. 219esportazioni centro-americane nel territorio dell'Unione, e per converso la liberalizzazione graduale dei dazi nei confronti del 69 per cento delle esportazioni europee di prodotti industriali in America centrale.
  L'Accordo non rappresenta peraltro un assoluto esordio di relazioni commerciali e istituzionali qualificate dell'Unione europea con la regione centro-americana: va infatti ricordato l'Accordo di dialogo politico e di cooperazione stipulato con gli stessi sei paesi il 15 dicembre 2003, che sulla scorta dell'articolo 353, comma 8 dell'Accordo attualmente in esame decadrà con la piena entrata in vigore di quest'ultimo.
  La cooperazione in esso disegnata è volta al rafforzamento dell'integrazione regionale, alla prevenzione delle catastrofi naturali, al consolidamento dello Stato di diritto, e alla lotta al terrorismo e all'immigrazione illegale; in esso vengono inoltre istituzionalizzati i meccanismi del dialogo politico avviato nel quadro del processo di San José, che ha favorito la stabilizzazione della regione centroamericana.
  L'Accordo non comprende la liberalizzazione degli scambi né contiene disposizioni riguardanti il commercio ma, tuttavia, crea le condizioni che potranno permettere alle parti di negoziare un accordo di associazione (incluso un accordo di libero scambio), dopo il completamento del Doha round e il raggiungimento di un livello adeguato di integrazione economica nella regione centroamericana.
  L'Accordo in esame presenta un'ampiezza notevole, contando oltre al preambolo 363 articoli (oltre a 21 Allegati, alcune Dichiarazioni e un Protocollo relativo alla cooperazione culturale), raggruppati in cinque parti: la parte prima è dedicata alle disposizioni generali e istituzionali, e comprende gli articoli da 1 a 11, nei quali si definisce la natura dell'Accordo, fondato sul rispetto dei principi democratici e di diritti umani fondamentali, nonché sulla promozione dello sviluppo sostenibile nel quadro degli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite e sui principi del buon governo e dello Stato di diritto, inclusa la gestione corretta e trasparente degli affari pubblici a tutti i livelli istituzionali, con un particolare sforzo contro la corruzione.
  La parte seconda (articoli 12-23) riguarda i profili del dialogo politico tra Unione europea e America centrale e (articolo 12) pone fra gli obiettivi di esso l'istituzione di un partenariato politico privilegiato fondato sul rispetto e la promozione della democrazia, della pace, dei diritti umani, nonché sul rafforzamento dell'ONU quale fulcro del sistema multilaterale e la cooperazione nell'ambito della politica estera e di sicurezza, in vista anche di iniziative congiunte di comune interesse nelle sedi internazionali appropriate.
  La parte terza riguarda i molteplici risvolti della cooperazione tra l'Unione Europea e l'America centrale, e comprende gli articoli 24-76.
  In campo ambientale si enunciano i settori oggetto della cooperazione tra le Parti, tra i quali la lotta all'inquinamento, la prevenzione della riduzione dello strato di ozono atmosferico, il contrasto alla desertificazione e alla deforestazione, la mitigazione dei cambiamenti climatici, la conservazione della biodiversità, l'introduzione di incentivi e tecnologie compatibili con la tutela ambientale, la gestione delle calamità naturali (articolo 51), e oltre.
  La cooperazione economica e commerciale comprenderà innumerevoli attività, tra le quali alcune investono le competenze della Commissione Agricoltura. Infatti, oltre all'assistenza tecnica in materia di politica della concorrenza e di dogane, come anche in materia di proprietà intellettuale e trasferimenti di know how, di scambi di servizi e commercio elettronico, di appalti pubblici, è prevista quella in materia di pesca e acquacoltura, di prodotti dell'artigianato e dell'agricoltura biologica, di sicurezza alimentare e questioni fitosanitarie e di benessere degli animali, di commercio e sviluppo sostenibile, di cooperazione industriale, di energia e di fonti rinnovabili di essa, di industria estrattiva, di turismo, di trasporti aerei e Pag. 220marittimi, di buone pratiche fiscali, di micro, piccole e medie imprese, di microcredito.
  La parte quarta dell'Accordo, di gran lunga la più estesa, è dedicata al commercio: l'articolo 77 riguarda l'istituzione, su cui che le Parti concordano, di una zona di libero scambio in conformità alle normative dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), assumendone i relativi diritti e obblighi. Il successivo articolo 78 enuncia gli obiettivi commerciali dell'Accordo in esame, a partire dall'espansione degli scambi di merci tra le Parti mediante la riduzione o addirittura l'eliminazione degli ostacoli tariffari e non tariffari al commercio.
  Vi saranno infine meccanismi di risoluzione delle controversie equi ed efficaci. I numerosi altri articoli della parte quarta riguardano tra l'altro alcune questioni chiave, come le misure antidumping e compensative, da adottare conformemente alle regole dell'OMC; le misure di salvaguardia multilaterali e bilaterali, miranti ad impedire danni all'economia o all'assetto sociale delle Parti dell'Accordo in conseguenza dei processi di liberalizzazione degli scambi; l'individuazione e l'eliminazione di ostacoli tecnici al commercio, quali regolamenti specifici, norme e procedure di valutazione, ecc.; i servizi di telecomunicazione, finanziari e del trasporto marittimo internazionale; le indicazioni geografiche – di particolare interesse per il nostro Paese –, contemplate agli articoli 242-250; le procedure di risoluzione delle controversie, con la possibilità per le Parti di chiedere la costituzione di un Collegio ad hoc.
  Infine, la parte quinta (articoli 352-363) contiene le clausole finali dell'Accordo, che le Parti approvano conformemente alle rispettive procedure giuridiche interne, quale presupposto necessario dell'entrata in vigore (articolo 353): anche prima di tale data, la parte quarta dell'Accordo può essere applicata a titolo provvisorio – in effetti la relazione tecnica comunica che tale applicazione provvisoria è iniziata dal 1o agosto 2013 per Nicaragua, Honduras e Panama, dal 1o ottobre 2012 per El Salvador e Costarica e dal 1o dicembre 2013 per il Guatemala.

  Massimiliano BERNINI (M5S) chiede di sapere se i meccanismi di risoluzione delle controversie equi ed efficaci non siano riconducibili al sistema ISDS (perché, in tal caso ritiene sarebbe difficile ipotizzare per essi una simile aggettivazione). Per quanto riguarda poi i prodotti agricoli scambiati, per i quali si parla di commodity, desidera conoscere se tali prodotti non si riferiscano a produzioni agricole nazionali, provocando ulteriori tensioni competitive, peggiorando la rimuneratività degli operatori agricoli italiani.

  Luca SANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.