CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 dicembre 2015
563.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
Pag. 119

AUDIZIONI

  Mercoledì 16 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini.

  La seduta comincia alle 14.

Audizione del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, nell'ambito dell'esame in sede referente, della proposta di legge C. 1178 Iacono ed altri, recante «Disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico».
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante la Pag. 120trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Il Ministro Dario FRANCESCHINI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per formulare quesiti ed osservazioni, i deputati Romina MURA, Diego DE LORENZIS (M5S), Anna Maria CARLONI (PD) e Maria IACONO (PD).

  Il Ministro Dario FRANCESCHINI fornisce ulteriori precisazioni.

  Michele Pompeo META, presidente, ringrazia il Ministro per l'esauriente relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.45.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 16 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 14.50.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/100/UE che modifica la direttiva 2002/59/CE relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio del traffico navale e d'informazione.
Atto n. 227.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2015.

  Michele Pompeo META, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Così rimane stabilito.

  Alberto PAGANI (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO esprime il proprio assenso sulla proposta di parere del relatore.

  Michele Pompeo META, presidente, pone in votazione la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore (vedi allegato 1).

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/53/UE relativa alle unità da diporto ed alle moto d'acqua che abroga la direttiva 94/25/CE.
Atto n. 237.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2015.

  Andrea FERRO (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO esprime il proprio assenso sulla proposta di parere del relatore.

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  Michele Pompeo META, presidente, pone in votazione la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore (vedi allegato 2).

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/61/UE recante misure volte a ridurre i costi dell'installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità.
Atto n. 243.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2015.

  Paolo COPPOLA (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 3).

  Michele Pompeo META, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Ferrovie dello Stato italiane SpA.
Atto n. 251.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Matteo MAURI (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esaminare lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri «Definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Ferrovie dello Stato italiane Spa», ai fini dell'espressione del parere.
  Lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è predisposto ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 481 del 1995 (Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità. Istituzione delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità). Tale disposizione prevede che per la privatizzazione dei servizi di pubblica utilità, il Governo definisca i criteri per la privatizzazione di ciascuna impresa e le relative modalità di dismissione e li trasmetta al Parlamento ai fini dell'espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.
  Rileva che il testo in esame, come è accaduto anche nei precedenti decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di questo genere, è piuttosto schematico, limitandosi in gran parte a riprendere quanto già previsto per legge.
  Il comma 1 dell'articolo unico dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri prevede l'alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze in Ferrovie dello Stato SpA, in modo tale da consentire comunque il mantenimento di una partecipazione dello Stato al capitale di Ferrovie dello Stato non inferiore al 60 per cento. Attualmente il Ministero dell'economia e delle finanze detiene il 100 per cento del capitale di Ferrovie dello Stato SpA, suddiviso in n. 36.340.432.802 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro. La norma fa espressamente salva l'assegnazione dell'infrastruttura delle rete ferroviaria nazionale, gestita da Rete Ferroviaria italiana SpA. (RFI), che opera in base alla concessione quarantennale di cui al decreto ministeriale n. 138T del 31 ottobre 2000. La scelta è pertanto quella del collocamento sul mercato di una quota di minoranza, fino ad un massimo del 40 per cento, del capitale della Capogruppo Ferrovie dello Stato SpA.
  Sulle modalità di privatizzazione la relazione illustrativa richiama il decreto-legge n. 332 del 1994 (Norme per l'accelerazione delle procedure di dismissione di Pag. 122partecipazioni dello Stato e degli enti pubblici in società per azioni). Tale provvedimento ha individuato due specifiche modalità attraverso le quali effettuare la vendita delle partecipazioni: l'offerta pubblica di vendita e la trattativa diretta con i potenziali acquirenti. È stata prevista anche la possibilità di effettuare la cessione mediante ricorso contestuale ad entrambe le procedure. Per ogni singola operazione è stata demandata ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri la scelta della modalità di vendita tra quelle indicate nel decreto-legge.
  Il comma 2, al riguardo, stabilisce che l'alienazione della quota di partecipazione potrà essere effettuata, anche in più fasi, con due possibili modalità: offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia e ai dipendenti del Gruppo Ferrovie dello Stato ed offerta pubblica di vendita rivolta a investitori istituzionali italiani e internazionali.
  Il comma 3 consente di attivare forme di incentivazione per la partecipazione all'offerta pubblica di vendita da parte dei dipendenti del gruppo Ferrovie dello Stato, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione. Tali forme di incentivazione potranno tradursi in quote dell'offerta riservate ed agevolazioni di prezzo. In proposito, la relazione illustrativa, analogamente a quanto avvenuto per le altre operazioni di privatizzazione, ipotizza un bonus share, vale a dire una clausola che, in seguito ad un'offerta pubblica di vendita o di sottoscrizione, prevede l'allocazione a titolo gratuito ai sottoscrittori iniziali di un certo quantitativo di azioni in caso di possesso azionario ininterrotto per un determinato arco temporale; sono altresì previste agevolazioni nelle modalità di finanziamento (si deve presumere, per l'acquisto di azioni della vendita della partecipazione fino al 40 per cento).
  Infine, il comma 4 sancisce la possibilità di prevedere forme di incentivazione in termini di prezzo, in coerenza con le prassi seguite precedenti operazioni di privatizzazione, per i risparmiatori al fine di favorire l'azionariato diffuso (anche in tal caso si fa riferimento allo strumento del bonus share).
  Per quanto la Commissione sia chiamata ad esprimere il parere entro termini assai stretti, proprio in considerazione della rilevanza dell'operazione in oggetto, sarebbe opportuno disporre di alcuni elementi importanti per una valutazione dell'operazione stessa.
  In primo luogo, sulla base del fatto che è oggetto di alienazione una quota della partecipazione detenuta dallo Stato in Ferrovie dello Stato Italiane SpA, vale a dire nella holding del gruppo, segnala l'esigenza di una specificazione delle attività e dei beni del gruppo che saranno oggetto dell'operazione di privatizzazione.
  Tale precisazione risulta tanto più necessaria dal momento che nelle premesse dello schema di decreto in esame si indica espressamente che l'apertura ad altri soci del capitale di Ferrovie dello Stato Italiane SpA dovrà essere effettuata prevedendo l'assegnazione o, più precisamente, il mantenimento in capo allo Stato dell'infrastruttura ferroviaria relativa alla rete.
  Un secondo elemento assai rilevante potrebbe essere una stima, sia pure di massima, dell'entità dei proventi che si ritiene sia realistico conseguire dall'effettuazione dell'operazione.
  Un terzo elemento su cui è opportuna una riflessione riguarda la destinazione di tali proventi.
  Sulla base della normativa vigente, dettata dal decreto-legge n. 332 del 1994, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 474 del 1994, i proventi derivanti dalle operazioni di alienazione di quote azionarie detenute dallo Stato, sono destinati al Fondo di ammortamento del debito pubblico, al fine di ridurre le dimensioni del debito stesso.
  In quest'ottica, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si colloca all'interno di un più ampio programma di privatizzazioni, reso noto a partire dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2013, nella quale è stata prevista una riduzione del debito pubblico nel periodo 2014-2017 Pag. 123di 0,5 punti percentuali di PIL all'anno derivante dagli introiti delle privatizzazioni e delle dismissioni immobiliari. Nell'ambito del piano destinazione Italia, presentato il 13 dicembre 2013, il Governo ha poi specificato che il Ministero dell'economia e delle finanze ha individuato le prime partecipazioni per le quali si intende procedere all'avvio delle operazioni di dismissione: ENI (per le quote eccedenti il 30 per cento), STM, ENAV per le partecipazioni dirette, SACE, Fincantieri, CDP Reti, TAG (Trans Austria Gasleitung) e Grandi Stazioni/Cento Stazioni per quelle indirette. Una seconda fase di dismissioni prevedeva nel 2014 la cessione di quote di minoranza di Poste e di altre aziende nazionali, con la possibilità che anche i lavoratori dipendenti possano partecipare al capitale, sul modello di compartecipazione sperimentato in Germania. Il 25 novembre 2013 è stato nominato dal Ministro dell'economia, il comitato permanente di consulenza globale e garanzia per le privatizzazioni.
  Tale impostazione è stata confermata anche nel DEF 2014 (Documento di economia e finanza) e nel DEF 2015. Nell'ambito di quest'ultimo, il programma nazionale di riforma (PNR), che definisce, in coerenza con il programma di stabilità, gli interventi da adottare per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità delineati dalla nuova Strategia Europa 2020, conferma la cessione delle partecipazioni di ENEL, Poste italiane, Ferrovie dello Stato, ENAV. Alcune di queste operazioni sono state già avviate.
  Nel caso di Ferrovie dello Stato, ritiene che potrebbe essere utile valutare se una quota dei proventi, con una apposita previsione di rango legislativo, possa essere destinata a finalità di potenziamento dei servizi di trasporto, con particolare riferimento a quelli che hanno carattere di servizio pubblico. Sotto questo profilo si potrebbe pensare a impiegare una parte dei proventi per destinare risorse ulteriori rispetto a quelle già previste per l'acquisto di materiale rotabile, da destinare al miglioramento del servizio a vantaggio dei pendolari, in considerazione del progressivo invecchiamento di quello in uso.
  In conclusione si riserva di formulare una proposta di parere sulla base degli elementi che ha evidenziato nella relazione e di quelli che emergeranno dal dibattito.

  Ivan CATALANO (SCpI) ricorda che già nel parere reso dalla Commissione sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulla privatizzazione di Poste italiane, la Commissione stessa aveva segnalato l'opportunità di una diversa destinazione dei proventi. Chiede altresì chiarimenti sulle modalità e gli strumenti che si intendono adottare per mantenere la rete ferroviaria nella proprietà dello Stato.

  Franco BORDO (SI-SEL) ricorda le mozioni approvate dall'Assemblea della Camera, in particolare quella presentata dal proprio Gruppo che chiedeva al Governo, prima di assumere decisioni in merito alla privatizzazione di Ferrovie dello Stato italiane, di chiarire tutte le implicazioni, comprese quelle relative ai profili occupazionali e di prestazione dei servizi. Si chiedeva altresì di precisare gli aspetti finanziari dell'operazione. Ritiene pertanto che questi elementi debbano essere forniti alla Commissione per metterla in grado di esprimere il proprio parere. A tal fine chiede al Presidente di adottare le opportune iniziative per fare in modo che siano adeguatamente prolungati, almeno di un mese, i termini di espressione del parere, che risultano del tutto insufficienti, in modo, tra l'altro, da permettere alla Commissione di svolgere le audizioni necessarie.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO, nel ricordare la discussione sulle mozioni in Assemblea, ribadisce che la rete ferroviaria resterà di proprietà pubblica. Ricorda altresì che dal 2004, sulla base della normativa dell'Unione europea, è stata effettuata la separazione societaria della rete. Segnala infine che, in merito all'operazione di privatizzazione, la Pag. 124competenza prevalente è quella del Ministero dell'economia e delle finanze, in quanto titolare delle azioni di Ferrovie dello Stato italiane.

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che le principali operazioni di privatizzazione che sono in corso di effettuazione coinvolgono direttamente gli ambiti di competenza della Commissione, dal momento che riguardano società come Poste italiane, Ferrovie dello Stato italiane e ENAV. Ricorda altresì di aver richiesto per iscritto al Ministro dell'economia e delle finanze di tenere un'audizione di fronte alla Commissione sull'operazione di cui al decreto in esame. Si impegna a sollecitare ulteriormente l'audizione, segnalando che, nel caso in cui non si tenesse, la Commissione potrebbe anche valutare l'opportunità di non esprimere parere. Si impegna infine a verificare la possibilità di una proroga del termine entro il quale la Commissione deve procedere all'espressione del parere.

  Mario TULLO (PD) condivide le proposte del Presidente e auspica che il Ministro dell'economia e delle finanze voglia raccogliere l'invito a confrontarsi con la Commissione. Ritiene peraltro che, qualora non vi siano le condizioni per esprimere il parere sulla base di adeguati elementi di informazione sulle implicazioni della privatizzazione di Ferrovie dello Stato italiane, sarebbe preferibile non esprimere parere.

  Matteo MAURI (PD), relatore, rileva che tutti sono consapevoli dell'esigenza di ridurre il debito dello Stato. La scelta di mantenere nella titolarità dello Stato il 60 per cento del capitale di Ferrovie dello Stato italiane è una scelta di garanzia. Lo è anche il mantenimento nella proprietà dello Stato della rete ferroviaria. Rispetto alle questioni emerse nel dibattito ritiene pertanto che il problema essenziale non siano i tempi entro cui la Commissione esprimerà il parere, né quale Ministero si confronterà con la Commissione, ma che la Commissione, al momento in cui si pronuncerà sull'atto in esame, disponga di tutte le informazioni necessarie per valutare l'operazione.

  Emiliano MINNUCCI (PD) richiama la dichiarazione dell'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiane in base alla quale la privatizzazione non sarà di immediata attuazione. Ritiene pertanto che la Commissione possa disporre dei tempi necessari per esaminare adeguatamente l'atto in oggetto.

  Michele Pompeo META, presidente, ribadisce l'intenzione di sollecitare la presenza del Ministro dell'economia e delle finanze, nonché di valutare la possibilità di ampliare i termini per l'espressione del parere.

  Arianna SPESSOTTO (M5S) evidenzia l'esigenza di un adeguato approfondimento e condivide l'iniziativa di sollecitare la presenza del Ministro dell'economia e delle finanze in Commissione.

  Michele Pompeo META, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.

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