CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 novembre 2015
547.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 novembre 2015. – Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

  La seduta comincia alle 13.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Cesare DAMIANO, presidente, comunica che la deputata Daniela Garnero Santanchè è entrata a far parte della Commissione. Le formula, a nome della Commissione, un cordiale augurio di buon lavoro. Comunica, inoltre, che ha cessato di far parte della Commissione il deputato Renato Brunetta, al quale esprime, a nome della Commissione, un ringraziamento per il lavoro svolto.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).
C. 3444 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018 (C. 3445 Governo, approvato dal Senato) e relativa nota di variazioni (C. 3445-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 24 novembre 2015.

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  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, come stabilito ieri dall'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, il termine per la presentazione di emendamenti è stato fissato alle ore 15.30 della giornata odierna, per permettere alla Commissione medesima di concludere l'esame dei disegni di legge nella giornata di domani, dal momento che il termine per la presentazione degli emendamenti presso la V Commissione è fissato per le ore 18 e 30 di venerdì 27 novembre. Ricorda che nella seduta di ieri la relatrice ha svolto un intervento introduttivo ed è stata avviata la discussione di carattere generale.

  Giorgio PICCOLO (PD) interviene per sottolineare alcuni punti del disegno di legge di stabilità che, a suo avviso, meriterebbero un maggiore approfondimento da parte della Commissione. Si riferisce, in primo luogo, alla mancanza di una specifica misura di carattere strutturale che promuova l'occupazione nel Mezzogiorno. Trova infatti non condivisibile la pretesa di applicare lo strumento dell'esonero contributivo per le nuove assunzioni previsto dal comma 83 dell'articolo 1 in modo indifferenziato rispetto a realtà economiche e produttive radicalmente diverse, senza invece prevedere un approccio differenziato per le zone dove il tasso di disoccupazione è molto più elevato. Osserva, del resto, che prima dell'intervento realizzato con la scorsa legge di stabilità, la legge n. 407 del 1990 prevedeva in modo strutturale consistenti sgravi contributivi per le assunzioni nelle regioni meridionali. Altro punto che, a suo avviso, dovrebbe essere oggetto di modifica è la riduzione dei finanziamenti ai patronati, disposta dal comma 344, in contraddizione con il ruolo di capillare assistenza da essi svolto sul territorio. Da ultimo, si sofferma sul problema insoluto dei lavoratori Isochimica, per la quale sollecita interventi, anche attraverso la rimodulazione delle risorse già stanziate per il 2015 e non utilizzate, dal momento che, nell'anno in corso, hanno avuto accesso al pensionamento anticipato, sulla base dei requisiti di trentacinque anni di anzianità contributiva e della contrazione dell'asbestosi, soltanto 9 lavoratori.

  Roberto SIMONETTI (LNA) sottolinea che nel disegno di legge di stabilità ha trovato riconoscimento una delle battaglie portate avanti unitariamente dalla XI Commissione. Tuttavia, la previsione della cosiddetta «settima salvaguardia» non è sufficiente a soddisfare tutte le istanze di cui si è fatta portavoce la Commissione stessa, quali, ad esempio, l'ampliamento della platea dei salvaguardati e quella delle lavoratrici che possono beneficiare della cosiddetta «Opzione donna», la trasformazione in una misura di carattere strutturale dell'esonero contributivo per le nuove assunzioni, il ripristino del meccanismo di indicizzazione delle pensioni, argomenti sui quali preannuncia la presentazione di emendamenti volti a correggere l'impostazione data a tali temi dal disegno di legge di stabilità. Infine, preannuncia la presentazione di emendamenti anche su temi che non sono disciplinati dal provvedimento, quale, ad esempio, la flessibilità nell'accesso al pensionamento, misura anch'essa oggetto del lavoro della XI Commissione. A tale proposito, anzi, non esclude un'iniziativa del proprio gruppo anche dopo l'approvazione della legge di stabilità.

  Titti DI SALVO (PD) invita i colleghi a considerare il disegno di legge di stabilità come un segno di discontinuità rispetto al passato, dal momento che esso dimostra, anche nei limiti imposti dalla crisi e dal patto di stabilità e crescita, un cambiamento di senso. Si tratta, infatti, di un disegno di legge di carattere espansivo, come dimostrano anche le misure di stretta competenza della XI Commissione, molte delle quali sono anche volte a porre rimedio alle ingiustizie commesse in passato, come nel caso dei lavoratori «esodati». Il cambiamento di verso è evidente anche nelle misure introdotte dal Senato, quali quelle a sostegno della maternità e della paternità o gli investimenti nel settore della cultura. Si tratta di un'inversione Pag. 145di rotta che riflette i cambiamenti in atto nel Paese.

  Walter RIZZETTO (Misto), riallacciandosi a quanto in precedenza affermato dal collega Giorgio Piccolo, stigmatizza la mancanza di strutturalità dell'esonero contributivo per le nuove assunzioni, che, rispetto a quello previsto per il 2015, risulta anche essere di una portata più ridotta. In considerazione di ciò, anzi, teme un'impennata di nuove assunzioni nell'ultimo trimestre dell'anno in corso, dimostrando che, come più volte paventato dallo stesso presidente Damiano, strumenti di tale genere «drogano» l'economia e non forniscono adeguate garanzie di ripresa strutturale. Non si dichiara d'accordo con quanto affermato dalla collega Di Salvo, in quanto misure quali il taglio dei finanziamenti ai patronati, l'ampliamento della no tax area per i pensionati solo a decorrere dal 2017, il finanziamento di soli seicento milioni di euro nell'anno 2016 per il fondo per la lotta alla povertà non connotano certo una legge di stabilità espansiva. Con riferimento a tale ultima misura, stigmatizza il fatto che il Governo ha preferito finanziare in deficit le spese sostenute per fronteggiare le ondate migratorie piuttosto che per alimentare il fondo per la lotta alla povertà. Anche la scelta di non dare seguito a molte delle istanze portate avanti dalla Commissione, come la salvaguardia dell'intera platea dei quarantanove mila esodati e dei lavoratori della scuola che hanno raggiunto «quota 96», i benefici pensionistici per i ferrovieri e i lavoratori precoci, dimostrano che non si tratta di una legge di stabilità espansiva. Preannuncia la presentazione di propri emendamenti, tra cui la proposta di prorogare al 2018 la sperimentazione di «Opzione donna», stigmatizzando di non avere potuto ottenere da nessuna delle fonti a cui si è rivolto i dati utili a quantificarne gli effetti finanziari, anche se, a suo avviso, le risorse finanziarie previste dal disegno di legge di stabilità basterebbero a compensare la modifica, dal momento che non tutte le lavoratrici aventi il diritto accederebbero comunque al pensionamento anticipato.

  Giorgio PICCOLO (PD) interviene per precisare che nel corso del suo intervento ha inteso auspicare l'adozione di una misura strutturale per la promozione dell'occupazione nel Mezzogiorno, come quella precedentemente prevista nel nostro ordinamento.

  Walter RIZZETTO (Misto), dichiarandosi d'accordo con il collega Giorgio Piccolo e citando gli ultimi dati statistici dello SVIMEZ, che dimostrano che è in atto una leggera ripresa nel Mezzogiorno, fa notare tuttavia che, oggi, il Mezzogiorno si è esteso a tutta l'Italia, da Trento e Bolzano in giù, in termini di crisi occupazionale e ricorda una sua interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali riguardante il Friuli-Venezia Giulia che, prima dell'entrata in vigore del Jobs Act, era la regione che aveva fatto registrare il maggior numero di licenziamenti.

  Giuseppe ZAPPULLA (PD) si dichiara d'accordo con il collega Rizzetto quando fa coincidere l'ambito territoriale del Mezzogiorno con l'intero territorio italiano, in termini di crisi occupazionale, ma ricorda che si tratta pur sempre di realtà profondamente diverse, per le quali non è possibile utilizzare i medesimi strumenti. Ricorda che il Governo Prodi aveva introdotto per il Mezzogiorno la programmazione negoziata dal basso che, pur con tutte le storture e le illegalità cui ha dato luogo, si è tuttavia rivelata uno strumento utile a favorire lo sviluppo economico di numerose zone del meridione. Ciò nonostante, è apprezzabile la previsione nella legge di stabilità dell'esonero contributivo anche se, sicuramente, non si tratta di uno strumento risolutivo. Ci vorrebbe, a suo avviso, un piano straordinario, una sorta di «master plan», che dia risposte strutturali ai problemi di sviluppo del Mezzogiorno, unitamente ad un ormai irrinunciabile cambio di registro delle classi dirigenti di quei territori. Si tratta, però, di temi che dovranno essere approfonditi Pag. 146dopo l'approvazione della legge di stabilità, in quanto in essa non appaiono esservi lo spazio e le risorse sufficienti per l'adozione di un simile istituto.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA, rilevando le limitate sollecitazioni ad approfondimenti politici ricevute dagli intervenuti, intende apprezzare la scelta della relatrice di dare del disegno di legge di stabilità una lettura tecnica e puntuale, dimostrando che, al di là delle puntualizzazioni politiche da lei stessa sottolineate in sede di relazione, c’è una sostanziale condivisione dell'impianto del testo presentato dal Governo. Si dichiara d'accordo con l'onorevole Di Salvo, che sottolinea il cambiamento di verso operato dal disegno di legge e dalle modifiche apportate dal Senato. Assicura, pertanto, la collaborazione del Governo per valutare ogni possibile ulteriore miglioramento del testo. Venendo poi ai punti critici sollevati dagli intervenuti, riconosce, in primo luogo, che sul Mezzogiorno si poteva fare di più e meglio, ma ricorda che le misure in favore del meridione non si esauriscono nell'esonero contributivo, ma comprendono anche le disposizioni in favore della Terra dei fuochi, lo stanziamento di ottocento milioni per l'ILVA, che, alla luce delle recenti decisioni della magistratura elvetica, che impediscono l'utilizzo delle risorse della famiglia Riva, consentiranno di proseguire nell'attività di salvaguardia dei posti di lavoro degli stabilimenti in tutta Italia. Si tratta di misure, anche innovative, che impegnano le amministrazioni centrali e locali al migliore utilizzo possibile, con un cambio di rotta rispetto a quanto è stato fatto finora. Cita, a tale proposito, il basso tasso di spesa delle risorse dei fondi europei nei primi cinque anni del ciclo di programmazione, che subisce un'impennata con riferimento all'ultimo anno, per evitare la perdita dei finanziamenti, ma per finalità non sempre condivisibili e realmente utili alla promozione dello sviluppo. Ritiene, poi, ingiusta l'accusa mossa in passato al Governo di avere favorito, con la disciplina dell'esonero contributivo, i datori di lavoro, incentivati a licenziare e a riassumere per beneficiare dello sgravio. Si dichiara, pertanto, sorpresa dalle richieste di un rafforzamento della misura nel 2016. Circa la lamentata insufficienza della misura, ricorda che essa è condizionata dalla limitatezza delle risorse a disposizione. Quanto allo stigmatizzato scarso impegno del Governo nella lotta alla povertà, ricorda che i dati recentemente diffusi dimostrano un notevole miglioramento della situazione nell'ultimo anno. Certamente non basta, ma il Governo, non rifuggendo alle proprie responsabilità e invertendo una tendenza ormai decennale, ha destinato seicento milioni di euro nel 2016 e un miliardo di euro a decorrere dal 2017 alla lotta alla povertà. Ricorda ancora di essere stata oggetto di critiche per la mancanza di finanziamenti strutturali ad alcuni istituti previsti dal Jobs Act e, ancora prima, dalla legge n. 92 del 2012, rilevando come con il provvedimento in esame si sia operato nel senso di estendere temporalmente le misure di tutela. Infine, ricorda che gli appelli alla sua sensibilità individuale non sono compatibili con la responsabilità di Governo, che la obbliga a fare costantemente i conti con le scelte possibili. Pertanto, il parere sugli emendamenti che saranno presentati al testo del disegno di legge sarà espresso sulla base non della propria sensibilità personale, ma tenendo conto del complessivo orientamento del Governo e delle necessarie compatibilità di carattere finanziario.

  Walter RIZZETTO (Misto) puntualizza che gli ultimi dati forniti dalla SVIMEZ certificano nel 2015 un aumento del PIL del Mezzogiorno dello 0,1 per cento, a fronte dello 0,8 per cento dell'Italia, e prevedono che nel 2016 la crescita dell'economia meridionale sarà pari allo 0,7 per cento. Sottolinea, inoltre, che gli emendamenti che saranno presentati sia in XI sia in V Commissione sono il frutto dell'approfondimento politico della cui mancanza si è testé lamentata la sottosegretaria Bellanova. Infine, ricorda che il ricorso strumentale a licenziamenti e nuove assunzioni per poter accedere ai Pag. 147benefici dell'esonero contributivo è stato denunciato dalla stessa CGIL.

  Roberto SIMONETTI (LNA), dichiarandosi in disaccordo con quanto affermato dalla sottosegretaria Bellanova, ricorda che l'inserimento nel disegno di legge di stabilità di norme, quali quelle sulla «settima salvaguardia» e su «Opzione donna», sono il frutto dell'approfondimento politico dei temi in Commissione, sfociato nell'adozione di posizioni unitarie di cui il Governo non ha potuto non tenere conto. Ricorda, del resto, le iniziative anche eclatanti assunte dal proprio partito per richiedere un intervento a tutela degli esodati. Stigmatizzando lo scarso apprezzamento del metodo adottato in Commissione che tende, quanto più possibile, all'accordo tra maggioranza e minoranza, fa presente che valuterà l'opportunità di abbandonare questo metodo costruttivo di lavoro per seguire modalità di confronto più accese.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA, auspicando che si rimanga il più possibile nel merito delle questioni, chiarisce che si sarebbe aspettata una maggiore argomentazione politica sull'impianto generale del provvedimento, cosa ben diversa dalle argomentazioni riguardanti i singoli emendamenti. Prende atto, in ogni caso, dell'orientamento della Commissione e, chiarendo di avere voluto apprezzare la scelta della relatrice di svolgere un'attenta disamina tecnica dei provvedimenti in esame, sottolinea che il dibattito che si è oggi sviluppato riflette l'attuale qualità dei rapporti politici, sia all'interno della Commissione sia all'interno del Paese.

  Cesare DAMIANO, presidente, a conclusione del dibattito svolto, ricorda che l'impegno profuso negli ultimi quattro anni sui problemi aperti dalla manovra previdenziale del 2011, a suo avviso, ha portato a qualche risultato, che merita di essere riconosciuto e valorizzato. Nel disegno di legge di stabilità non c’è certo tutto quello che la Commissione avrebbe desiderato, anche a causa degli ineliminabili vincoli di carattere finanziario, ma, a suo avviso, non va sottovalutato che quanto esso prevede in tema previdenziale è il frutto, non scontato, anche del lavoro di merito compiuto dalla XI Commissione, in collaborazione con il Governo. Per questo, si dichiara sicuro che l'Esecutivo saprà ascoltare le istanze della Commissione, reperendo, nell'ambito del bilancio, ulteriori spazi per risolvere alcuni dei problemi rimasti aperti, quale ad esempio, l'estensione di «Opzione donna» alle lavoratrici che maturano i requisiti nell'ultimo trimestre del 2015, l'anticipazione al 2016 dell'ampliamento della no tax area per i pensionati o la previsione di misure specifiche volte a favorire l'occupazione nel Mezzogiorno. Ricorda che le misure in favore del lavoro autonomo, previste dal disegno di legge di stabilità e dal provvedimento collegato in corso di definizione, riflettono il lavoro svolto dalla Commissione sull'argomento e la sensibilità del Governo a dare seguito alle istanze sollevate da coloro che sono stati auditi dalla Commissione stessa. È consapevole che su alcuni temi, come la flessibilità nell'accesso al pensionamento, sarà necessario aspettare il 2016 per introdurre le misure correttive richieste dal Paese ma si dichiara d'accordo nel considerare che il disegno di legge di stabilità all'esame scommette finalmente sulla crescita, dopo molti anni in cui le politiche economiche avevano segno opposto.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti alla seduta convocata nella giornata di domani.

  La seduta termina alle 14.05.