CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 novembre 2015
547.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 41

COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL'ESTERO E LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 25 novembre 2015. — Presidenza del presidente Fabio PORTA.

  La seduta comincia alle 8.30.

Sul programma dei lavori del Comitato.

  Fabio PORTA, presidente, fa presente che la seduta odierna inaugura l'attività del Comitato, costituito lo scorso 4 novembre, che ha nuovamente l'onore di presiedere e i cui componenti dell'Ufficio di presidenza sono il Vicepresidente, onorevole Edmondo Cirielli, la deputata Segretaria Pag. 42onorevole Fucsia Fitzgerald Nissoli. Ricorda, quindi, che gli ulteriori componenti del Comitato sono, per il Partito Democratico, i colleghi Amendola, Gianni Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Raciti, Sereni, Speranza, Tacconi; per il Movimento Cinque Stelle, i deputati Del Grosso, Di Battista, Sibilia; per il gruppo di Forza Italia i colleghi Archi e Picchi; l'onorevole Palazzotto per il nuovo gruppo SI-SEL; per il gruppo Misto, la collega Bueno; il collega Quintarelli per Scelta Civica; l'onorevole Gianluca Pini per la Lega Nord e l'onorevole Paolo Alli per il Nuovo Centro Destra.
  Nel formulare ai colleghi un auspicio di buon lavoro, osserva che se per tradizione ormai consolidata il Comitato coinvolge in primo luogo i deputati eletti nella Circoscrizione Estero, è anche vero che il tema della presenza degli italiani nel mondo preme a tutti e che il dovere di rappresentare anche le istanze dei nostri connazionali all'estero incombe indistintamente su i deputati nel pieno adempimento dei doveri costituzionali.
  Nel segnalare che la seduta odierna è finalizzata ad un primo confronto sul programma di attività da intraprendere, procede quindi a rappresentare talune proposte che potranno essere integrate dai gruppi, in un'ottica di pieno coinvolgimento della maggioranza e dell'opposizione nelle tematiche oggetto della delega del Comitato.
  Anzitutto, rileva che i fatti della cronaca internazionale recente inducono a rivolgere un primo pensiero ad una cittadina italiana che viveva all'estero, Valeria Solesin, assassinata da mano terrorista nel rigoglio della sua giovane età e della sua forza progettuale e la cui morte impone a questo Comitato, come forma di omaggio, ma non solo, un'attenzione maggiore rispetto al passato ai giovani talenti italiani che, come lei, all'estero si distinguono nel mondo delle professioni, della cultura, della scienza e del volontariato. Per essi si pone un problema di rapporto con l'Italia come Paese che, nella percezione di molti, non è capace di trattenere le proprie migliori risorse e che non sempre riesce a tradurre il distacco dai suoi migliori «cervelli» in un rapporto virtuoso di restituzione reciproca di saperi, opportunità, capacità di fare sistema. Nota che è una questione che rientra nella sfera della capacità di essere rappresentanti di una nazione, che esiste anche al di là dei nostri confini.
  Osserva, pertanto, che ciò potrebbe essere un primo versante di attività, da declinare in una serie di audizioni di connazionali significativi in tal senso, di istituzioni straniere accademiche, culturali ed artistiche, laddove gli italiani operano ad alto livello e rappresentano un terminale rilevante ai fini della internazionalizzazione e che potrebbe anche costituire oggetto di un'apposita indagine conoscitiva.
  In secondo luogo rileva che il tema della internazionalizzazione si colloca indubbiamente al centro della attività istituzionale del Comitato e che, peraltro, lo stesso Comitato ha già seguito nel corso della precedente legislatura. Esso costituisce materia di lavoro quotidiano per il complesso della rete diplomatico-consolare e per le strutture che all'estero fanno capo anche al MISE o al MIUR. Pur nel rispetto delle competenze di altri Comitati permanenti istituiti e della stessa Commissione, evidenzia che il Comitato potrebbe entrare più nel merito del contributo concreto che tali istituzioni assicurano ai nostri connazionali all'estero – a paragone di quanto avviene per altri Paesi caratterizzati da ad alta capacità di penetrazione nel tessuto economico di altri Stati – e ciò anche in un'ottica di bilancio e analisi degli interventi di razionalizzazione realizzati negli ultimi anni.
  Un'ulteriore riflessione è da dedicare alla rete degli istituti italiani di cultura, sulla cui riforma si concentrano taluni progetti di legge presentati anche da colleghi componenti il Comitato e che in precedenti legislature sono stati al centro di un'indagine conoscitiva svolta in congiunta con la Commissione Cultura. Evidenzia, quindi, che il tema della diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero costituisce una questione centrale Pag. 43e, a tal proposito, ricorda che il Comitato aveva già programmato di tenere un'audizione del presidente della Dante Alighieri, Andrea Riccardi, poi rinviata in attesa del rinnovo dei Comitati.
  Auspica che il Comitato possa quanto prima svolgere un'audizione di un rappresentante del Governo per una panoramica sulle relative priorità ed attività rispetto ai temi di interesse.
  Aggiunge il tema dell'informazione italiana all'estero che rientra tra le questioni affrontate presso la Commissione Cultura nel contesto dell'esame in corso di provvedimenti in materia di editoria.
  Conclude manifestando cauto ottimismo per il provvedimento recante la legge di stabilità per il 2016, come licenziato dal Senato e in cui sono state riguadagnate delle risorse alle politiche rivolte agli italiani all'estero.

  Alessio TACCONI (PD) esprime soddisfazione per le proposte rappresentate dal presidente Porta e per le parole usate nei confronti di Valeria Solesin, alla cui famiglia si stringe nel lutto per la grave perdita subita.
  Ritiene opportuno che il Comitato si soffermi sulle problematiche connesse al sistema di iscrizione degli italiani all'estero all'AIRE, con riferimento ai rilevanti scarti numerici registrati nel raffronto con le anagrafi consolari. Ritiene che si debbano indagare le ragioni che inducono molti connazionali a non provvedere alla registrazione e questo anche per opportune ragioni di sicurezza in considerazione della crisi in atto. Occorre, in generale, rinnovare la percezione sulla presenza degli italiani nel mondo con riferimento alle tipologie, alle motivazioni, al grado di scolarità e di competenza professionale. Sarebbe un contributo assai rilevante anche per la nostra rete all'estero, che saprebbe meglio corrispondere a richieste ed aspettative.
  Un ulteriore aspetto, su cui preannuncia la presentazione di emendamenti, attiene alla possibilità che parte delle percezioni consolari possano essere ascritte al bilancio della Farnesina per consentire di affrontare in modo definitivo annose carenze strutturali che si registrano in importanti sedi all'estero come Barcellona, Londra o Zurigo.

  Marco FEDI (PD) si associa all'intervento del collega Tacconi che auspica un maggior raccordo con l'omologo Comitato costituito al Senato visto il positivo lavoro da esso svolto sulla legge di stabilità e in tema di riforma della rappresentanza, su cui da parte dell'Esecutivo si è registrata una riluttanza ad operare di propria iniziativa.

  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN) concorda con quanto proposto dai colleghi finora intervenuti. A sua volta ritiene di porre l'accento sulle questioni finanziarie alla luce della posizione di arretramento che il Governo mantiene rispetto agli italiani all'estero di seconda o terza generazione, per i quali l'Italia resta una Patria percepita sempre più lontana. I servizi a sostegno delle nostre comunità all'estero soffrono persistenti carenze per coloro che intendono riacquistare la cittadinanza ma anche per i connazionali che vogliono fare impresa o trovare lavoro. Osserva, poi, che se il rientro in Italia non è più praticabile per molti concittadini, diviene assai importante potere garantire loro assistenza e comunque esprimere un'elevata capacità informativa e di orientamento.

  Fabio PORTA, presidente, concorda con la proposta del collega Tacconi sulla revisione del meccanismo di gestione delle percezioni consolari, che rappresentano la prova di quanto la rete all'estero costituisca una risorsa. Quanto all'intervento del collega Fedi sull'attività svolta al Senato, anche in previsione del superamento del bicameralismo perfetto e dell'elezione dei senatori eletti all'estero, questo Comitato è destinato ad acquisire sempre maggiore rilievo e centralità. Sul tema della rappresentanza, sottolinea che il rinnovo ha avuto luogo e che adesso occorre operare in modo mirato. Concorda con la necessità di migliorare sensibilmente l'attività informativa istituzionale, anche come correttivo Pag. 44ai blog e alle fonti informative private che troppo spesso si rivelano fuorvianti per i nostri connazionali. A tal proposito ritiene che il sito internet della Camera dei deputati dovrebbe comunque rendere più evidente il lavoro svolto dal Comitato quale sportello disponibile per gli eletti all'estero.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara svolte le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 9.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 novembre 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 9.05.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che a far data dal 19 novembre scorso è entrato a far parte della Commissione l'onorevole Carmelo LO MONTE (Misto), a cui formula i migliori auguri di buon lavoro.

  La Commissione si associa.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).
(C. 3444 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018.
(C. 3445 Governo, approvato dal Senato).

Nota di variazioni.
(C. 3445-bis Governo, approvato dal Senato).

Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016 – 2018 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per le ore 11 di oggi.

  Marco FEDI (PD), relatore, nel ricordare che la manovra di finanza pubblica per l'anno 2016 si sviluppa in un quadro di moderata ripresa economica ed occupazionale – per l'anno in corso è infatti prevista una crescita del PIL dello 0,9 per cento, mentre per il 2016, secondo le stime della Nota di aggiornamento al DEF 2015, l'andamento dell'economia nazionale dovrebbe ulteriormente accelerare per attestarsi ad un tasso di crescita programmato dell'1,6 per cento – evidenzia che il disegno di legge di stabilità presenta complessivamente, assai più di quanto non si avvenuto l'anno scorso, tratti marcatamente espansivi, operando sia sul versante del contenimento del carico fiscale, sia sul lato dell'aumento della domanda aggregata e del miglioramento della competitività del sistema: una strategia che è stata sostanzialmente condivisa dalla Commissione europea il 16 novembre scorso. Rileva quindi che in relazione a ciò il disegno di legge provvede al reperimento per gli anni 2016, 2017 e 2018 di risorse pari rispettivamente a circa 14,1, 13,1 e 14 miliardi di euro, a fronte di impieghi, per i medesimi anni, consistentemente superiori, in quanto pari rispettivamente a 28,7, 32,3 e 30,2 miliardi.
  Conseguentemente osserva che la manovra contenuta nel provvedimento comporta una variazione nel saldo delle amministrazioni pubbliche (indebitamento netto) pari nel 2016 a circa 14,6 miliardi e poi, rispettivamente nei due anni successivi, a 19,2 ed a 16,2 miliardi, importi che equivalgono allo 0,9 per cento di PIL Pag. 45nel primo anno, all'1,1 nel 2017 ed allo 0,9 per cento di PIL nel 2018. Tali importi risultano confermati dopo l'esame in prima lettura da parte del Senato, le cui modifiche hanno solo marginalmente variato la composizione della manovra e, comunque, risultano tra loro compensate ai fini degli effetti sui saldi. Per quanto concerne il debito, esso, pur in presenza del minor sforzo fiscale determinato dalla manovra, ne rimane fermo il previsto inizio del suo percorso discendente dal 2016, quando diminuirà da 132,8 per cento punti di PIL del 2015 a 131,4 punti. Ricorda che, come indicato nella Nota di aggiornamento al DEF, la variazione in questione deriva dalla circostanza che, ai fini della manovra, il Governo si avvale pienamente del margine previsto per l'attivazione delle riforme strutturali (pari allo 0,5 per cento di PIL, vale a dire un margine ulteriore di 0,1 rispetto agli 0,4 punti già previsti dal Programma di stabilità 2015) nonché dell'ulteriore margine dello 0,3 per cento di PIL consentito dall'applicazione della clausola degli investimenti. Non si avvale invece, al momento, dell'eventuale margine aggiuntivo di flessibilità connesso alle spese per l'afflusso di migranti, che potrebbe posizionarsi allo 0,2 per cento di PIL.
  Con riguardo all'impatto finanziario delle disposizioni introdotte dal provvedimento, sul piano fiscale pone in evidenza che l'intervento di maggior spessore è costituito dall'eliminazione degli aumenti d'imposta e riduzione delle agevolazioni fiscali, vale a dire le cosiddette clausole di salvaguardia, che dovevano scattare dal 2016 (con un impatto di circa 16,8 miliardi per tale anno). Nota inoltre che di rilievo, quanto alla riduzione del carico fiscale che ne consegue (circa 4,5 miliardi annui), è poi l'intervento sulla fiscalità immobiliare, con l'esenzione IMU sui terreni agricoli e sui cosiddetti macchinari imbullonati, nonché l'esenzione TASI per la prima casa, cui si aggiunge poi una tassazione di favore per gli immobili locati a canone concordato.
  Evidenzia quindi che a fronte di tali riduzioni si registrano maggiori entrate principalmente da due misure, costituite dall'aumento del carico fiscale sui giochi e dalla norma sui redditi e patrimoni detenuti all'estero (voluntary disclosure), per circa 3,1 miliardi nel 2016.
  Osserva, poi, in relazione al secondo tema, che si tratta di un versante di attività che ha visto la Commissione assai impegnata negli ultimi mesi, in occasione dell'esame di disegni di legge di ratifica in materia fiscale siglati con Paesi che oggi hanno aderito agli standard OCSE, ad esempio provvedendo alla eliminazione del segreto bancario, e che hanno così guadagnato la cancellazione dalle black list internazionali. Occorre osservare che l'Italia era già attrezzata in tal senso, essendosi dotata da tempo di un rigoroso apparato di norme e di liste interne di Paesi problematici. Alla luce del nuovo scenario, appare ora opportuno aggiornare il nostro assetto normativo per scongiurare che norme di rigore oggi non più necessarie si possano tradurre in una condizione di svantaggio competitivo nel rapporto con altri Paesi.
  Per quanto concerne le spese evidenzia inoltre che vengono in rilievo quelle in materia pensionistica relative alla cosiddetta opzione donna (160 milioni per il 2016, che poi salgono a 405 e 757 milioni nei due anni successivi), per le lavoratrici che intendano lasciare il lavoro con 35 anni contributivi a fronte di una decurtazione della pensione, cui si aggiungono gli interventi in favore di alcune fasce di soggetti prossimi al pensionamento, ad esempio con riguardo ai cosiddetti esodati, nonché con riguardo a quella volta a favorire il ricambio generazionale mediante l'utilizzo del part time.
  Nota poi che altri interventi sono destinati al tema del disagio sociale, mediante tra l'altro l'istituzione del Fondo per la lotta alla povertà ed all'esclusione sociale (600 milioni nel 2016 e 1 miliardo dal 2017), nonché del Fondo per le non autosufficienze e prive di legami familiari di primo grado (90 milioni dal 2016).
  Pone all'attenzione della Commissione che il quadro delle spese si completa infine con la parte relativa ai risparmi, per Pag. 46circa 8,4 miliardi nel primo anno e crescenti successivamente. Concorrono alle minori spese determinate dal disegno di legge di stabilità i risparmi a carico delle regioni (circa 4 miliardi nel 2017, che salgono a 5,5 miliardi nell'anno successivo) nonché, per i medesimi enti, gli effetti derivanti dal passaggio al pareggio di bilancio, (1,8 miliardi nel 2016, che poi diminuiscono a 0,7 miliardi nel 2018).
  Passando ai profili di competenza della Commissione, evidenzia che gli obiettivi di risparmio indicati nella manovra, pari a circa 37 milioni, vengono realizzati prevalentemente con l'incremento delle entrate e, in maniera più ridotta, con riduzioni di spese. Sottolinea, a tale proposito, come già ha fatto del resto la stessa Corte dei conti, che l'amministrazione degli Affari esteri è tra le poche ad avere dato integrale attuazione agli interventi previsti dal primo ciclo di spending review, operando negli anni sia sul piano del trattamento economico dei dipendenti che sull'assetto della rete diplomatico-consolare.
  Rileva che questa lunga stagione d'interventi di contenimento rende oggi di fatto impraticabile l'introduzione di nuovi tagli, che rischierebbero di paralizzare l'operatività della Farnesina, e che al tempo stesso vi è la difficoltà di incidere su voci obbligatorie o per le quali il Governo aveva già programmato un incremento di fondi, come nel caso della cooperazione allo sviluppo.
  Sul fronte dell'incremento delle entrate segnala poi alcune misure, tra le quali, la dismissione d'immobili all'estero non più in uso. La normativa vigente prevede che i fondi in questione debbano essere riassegnati al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Con la nuova disciplina si prevede invece che tali entrate confluiscano nel bilancio generale dello Stato, nel limite di 20 milioni di euro per il 2016 e di 10 milioni per ciascuno degli anni 2017 e 2018. In questo modo l'amministrazione degli esteri è incentivata ad accelerare il processo di dismissione del patrimonio, perché eventuali maggiori introiti, oltre le soglie indicate, sarebbero riassegnati al suo bilancio.
  Osserva quindi che maggiori entrate deriveranno anche dall'incremento delle tariffe consolari: la manovra prevede aumenti dal 20 al 40 per cento per una serie di servizi consolari – dagli atti di stato civile, agli atti notarili, alle legalizzazioni e traduzioni – e introduce una tariffa fissa di 50 euro per i visti d'ingresso per studio (misura già presente nei principali Paesi europei, con importi sensibilmente più elevati). Sono escluse dagli aumenti le pratiche per il riconoscimento della cittadinanza italiana a persona maggiorenne. L'importo complessivo di queste misure è stimato in 6 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2018.
  Sul fronte dei risparmi pone in rilievo che prosegue da un lato l'azione, avviata l'anno scorso, di riduzione dei contributi a favore di alcune organizzazioni internazionali. Il risparmio complessivo è di un milione di euro per il 2016 e di oltre 2,7 milioni annui a decorrere dal 2017 (articolo 33, comma 18) mentre, per quanto riguarda il personale docente delle scuole italiane all'estero, investito dal processo di riforma della «Buona Scuola», il raggiungimento dell'obiettivo di riduzione del contingente consente lo sblocco delle partenza del personale di ruolo e dunque permette di ridurre lo stanziamento per il personale supplente per due milioni di euro annui.
  Evidenzia ancora che la riduzione delle spese rimodulabili del Ministero consente una serie di riduzioni delle dotazioni finanziarie che ammontano complessivamente a 8,2 milioni di euro per il 2016, a 6,3 milioni di euro per il 2017 e per il 2018. Le più rilevanti sono riferibili al programma «Italiani nel mondo e politiche migratorie» (oltre 2,6 milioni di euro per il 2016 e per oltre 2,8 milioni di euro per 2017 e 2018). Rilevante è anche l'intervento di riduzione del programma «Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari» (1 milione per il 2016, 2,1 milioni per il 2017 e per il 2018).
  Segnala assai positivamente l'attenzione peculiare riservata al settore della cooperazione allo sviluppo, nel quale riconosco che l'Esecutivo si sta sforzando di onorare Pag. 47le promesse e le aspettative delineatesi con l'approvazione della nuova normativa generale, nel 2014. Nota infatti che il disegno di legge, recependo le indicazioni contenute nel DEF 2015, autorizza un sensibile incremento dei fondi: 120 milioni di euro per il 2016, 240 milioni per il 2017 e 360 milioni per il 2018, per la messa in funzione della nuova Agenzia per la cooperazione, la cui implementazione è stata e continuerà ad essere attentamente monitorata dalla Commissione, ricordando che è peraltro di questi giorni la nomina della Direttrice dell'Agenzia per la cooperazione, dottoressa Laura Frigenti, alla quale formula auguri di buon lavoro. Rileva come le predette implementazioni costituiscano un passo importante nella direzione di una riqualificazione dell'aiuto italiano allo sviluppo che deve sempre più integrarsi, a livello nazionale ma soprattutto a livello europeo ed internazionale, con le politiche di gestione dei fenomeni migratori di massa in atto nel bacino del Mediterraneo.
  Pone poi in rilievo la previsione che autorizza il Ministero, dopo un anno di pausa, ad indire il concorso per l'assunzione di 35 giovani diplomatici l'anno nel triennio 2016-2018, osservando come si tratti di una misura importante, che consente un afflusso di nuove energie all'interno del corpo diplomatico che già soffre di un forte sottodimensionamento rispetto a quello dei principali Stati europei: basti pensare che la Francia può contare su circa 5.800 unità di personale di ruolo, la Germania su 5.800, il Regno Unito su 5.500 e l'Italia soltanto su circa 4.000 dipendenti.
  Segnala anche l'istituzione di un fondo per le spese di costituzione e funzionamento dei collegi arbitrali internazionali previsti da trattati sottoscritti dall'Italia (articolo 1, comma 255) con dotazione di 1 milione di euro annui.
  Sul versante dell'internazionalizzazione delle imprese, valuta assai positivamente la previsione, all'articolo 1, comma 196, di uno stanziamento addizionale di 50 milioni, per il 2016, per il potenziamento delle attività dell'ICE – Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane –, ente di diritto pubblico sottoposto ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministero dello sviluppo economico che li esercita, per le materie di rispettiva competenza, d'intesa con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e sentito il Ministero dell'economia e delle finanze, nell'ambito del piano straordinario «Made in Italy», previsto dal cosiddetto decreto «sblocca Italia».
  Auspica che il quadro normativo sull'internazionalizzazione delle imprese delineato dal decreto legislativo n. 147 del 2015 possa essere opportunamente migliorato attraverso un intervento normativo sulla disciplina fiscale delle Controlled Foreign Companies in armonia con il processo globale di convergenza verso gli standard internazionali in materia di scambio d'informazioni, nonché con la tendenza – particolarmente forte oggi nel nostro Paese – a concludere accordi bilaterali con Paesi terzi.
  Osserva ancora che complementari a tali misure di valorizzazione delle nostre produzioni, appaiono le misure, introdotte dal Senato all'articolo 1, comma 207, che stanziano complessivamente 5 milioni di euro aggiuntivi in diversi settori d'interesse delle comunità di connazionali residenti all'estero. Si tratta in particolare dei seguenti interventi, lungamente attesi dal settore: 100 mila euro per il funzionamento del Consiglio generale degli italiani all'estero; 100 mila euro per il funzionamento dei COMITES; 3.400.000 euro per la promozione della lingua e cultura italiana all'estero, nonché per il sostegno agli enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana all'estero; 500 mila euro quale incremento della dotazione finanziaria per gli Istituti italiani di cultura all'estero; 650 mila euro ad integrazione della dotazione finanziaria per i contributi diretti in favore della stampa italiana all'estero di cui all'articolo 1-bis del decreto-legge n. 63 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 103 del 2012; 100 mila euro in favore delle agenzie specializzate per i servizi di stampa dedicati agli italiani Pag. 48residenti all'estero; 150 mila euro per promuovere la capacità attrattiva delle università italiane mediante la diffusione di corsi di lingua italiana online e campagne informative a carattere didattico, amministrativo e logistico, a beneficio dell'iscrizione di studenti stranieri in Italia. Ritiene che questo pacchetto di misure possa essere utilmente integrato dalla previsione di uno stanziamento aggiuntivo, di 100 mila euro, inteso ad assicurare continuità all'azione della Società Dante Alighieri che sconta un permanente sottodimensionamento di risorse pubbliche. Ritiene inoltre che occorra garantire la prosecuzione delle iniziative a favore della tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia (legge n. 72 del 2001) e degli interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia (legge n. 73 del 2001).
  Segnala altresì che l'articolo 1, ai commi 80-81, provvede ad autorizzare una spesa di 2,724 milioni di euro annui, a partire dal 2016, in vista dell'attuazione di un accordo tra l'Italia e lo Stato della Città del Vaticano in materia di radiodiffusione televisiva e sonora. La disposizione è finalizzata a realizzare le previsioni dello Scambio di note tra l'Italia e la Santa Sede in data 14 e 15 giugno 2010, riguardante l'utilizzo delle frequenze di radiodiffusione televisiva e sonora, nel quadro delle assegnazioni delle frequenze adottato dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni nel 2006. La disposizione, introdotta dal Senato, appronta quindi la provvista finanziaria per dare seguito agli impegni assunti nel richiamato accordo. Al riguardo ritiene opportuno un chiarimento da parte del rappresentante del Governo in ordine alla qualificazione giuridica dell'Accordo stesso, ai sensi dell'articolo 80 della Costituzione.
  Tra le ulteriori misure previste dall'articolato, richiama alcune misure che attengono comunque all'azione internazionale del nostro Paese quali l'erogazione al Comune di Parma di un contributo di 3,9 milioni di euro da parte del MIUR per la costruzione della nuova sede della Scuola per l'Europa nella città emiliana (articolo 1, commi 184-186, introdotti dal Senato) e l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze, di un autonomo Fondo per le adozioni internazionali (articolo 1, comma 224).
  Passando alle misure previste dalle tabelle allegate al disegno di legge di stabilità, evidenzia che nella Tabella A compaiono, con riferimento al MAECI accantonamenti di 53,3 milioni di euro per il 2016, nonché di 49,77 milioni per il 2017 e il 2018, che sono destinati a far fronte essenzialmente agli oneri derivanti dalla prevista approvazione di numerosi disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di Accordi internazionali – molti dei quali vengono esplicitamente richiamati.
  Rileva che in Tabella B figurano invece, sempre con riferimento al MAECI, accantonamenti di 34,7 milioni di euro per il 2016 che, come precisato nella relazione introduttiva al disegno di legge di stabilità, sono destinati a fare fronte essenzialmente agli oneri derivanti dalla partecipazione alle spese per la ristrutturazione del Quartier generale dell'Alleanza atlantica.
  Nota che nella Tabella C, vi sono fondi riferibili al Ministero degli affari esteri e la cooperazione internazionale per circa 4.2 milioni (tra Istituto Italo-Latino-Americano; Fondo europeo per la gioventù; Accordi di Osimo sugli esuli e contributi a enti e istituti di carattere internazionalistico), mentre sono stati coerentemente espunti i fondi destinati all'Aiuto pubblico allo sviluppo, così come previsto dalla nuova normativa di riferimento.
  Osserva infine che nella Tabella D (riduzione di spese di parte corrente), è prevista una riduzione delle spese di analisi e documentazione in materia di politica internazionale (di circa 185 mila euro l'anno). Tale taglio incide direttamente sulle attività dell'Osservatorio di politica internazionale, frutto di un accordo del 2009 tra il Ministero e i due rami del Parlamento: si tratta di una misura non condivisibile perché limita fortemente l'autonoma capacità d'informazione e di documentazione degli organi parlamentari in un settore cruciale come la politica estera Pag. 49e che ormai da anni raccoglie i contributi di numerosi giovani ricercatori. Preannuncia pertanto la presentazione di una proposta emendativa volta a sopprimere tale misura.
  Chiede inoltre precisazioni al rappresentante del Governo circa la riduzione degli stanziamenti sul capitolo 2211 del Ministero dell'Ambiente, finalizzati alla partecipazione italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e al successivo Protocollo di Kyoto, nella misura di 3,2 milioni di euro per il 2016 e il 2017, e di 3,3 milioni per il 2018: tale riduzione ha carattere permanente. Gli stanziamenti effettivi scendono di conseguenza a 23,66 milioni per il 2016, 24,21 milioni per il 2017 e 24,58 milioni per il 2018.
  Per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, in conseguenza delle modifiche apportate allo stesso disegno di legge dall'incorporazione delle previsioni della legge di stabilità, nonché dagli emendamenti a questa ed al disegno di legge di bilancio medesimo, tutti conseguenti dall'esame e approvazione del Senato e recepiti nella I Nota di variazioni, evidenzia che lo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri reca per il 2016 stanziamenti di competenza pari a 2.263,37 milioni (+111,02 milioni), pari allo 0,37 per cento delle spese finali dello Stato.
  Nota quindi che l'ammontare dello stanziamento di competenza è quasi interamente destinato alle spese di parte corrente (2.253,08 milioni di euro, +111,02 milioni), che assorbono il 99,54 per cento dello stanziamento. Tale ammontare si suddivide in 847,3 milioni (-4,83 milioni) per le spese di funzionamento – più mirate alla riproduzione della struttura – e in 1.394,37 milioni (+120,35 milioni) di spese per gli interventi – che propriamente consentono l'attuazione delle missioni istituzionali –: completano il quadro 11,4 milioni (-4,5 milioni) per oneri comuni, mentre le spese in conto capitale ammontano a 10,28 milioni di euro, invariate rispetto al disegno di legge di bilancio originario). Rileva dunque che a fronte di uno stanziamento di competenza già indicato in 2.263,37 milioni di euro, lo stato di previsione reca 123,33 milioni di euro di residui presunti – anche questi invariati – e prevede autorizzazioni di cassa in misura identica alla competenza.
  Pone in risalto pertanto che rispetto al volume della massa spendibile (residui più competenza), pari a 2.386,7 milioni di euro, il coefficiente di realizzazione – rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile, che indica la capacità di spesa del Ministero – risulta del 94,83 per cento, dato da un ammontare delle autorizzazioni di cassa che coincide con quello della competenza, e inibisce quindi la spesa di una somma equivalente all'intero ammontare dei residui presunti.
  Rileva che in relazione alle previsioni assestate per il 2015, gli stanziamenti di competenza iscritti nello stato di previsione del MAECI per il 2016 fanno ora registrare un decremento complessivo di 162,48 milioni di euro, mentre la consistenza dei residui stimati al 1o gennaio 2016 non è mutata dopo l'esame al Senato, e ammonta – come in precedenza illustrato – a 123,33 milioni di euro, quasi tutti di parte corrente, salvo 7,72 milioni in conto capitale.
  Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2) nota come siano collocati alcuni stanziamenti per il 2016 riguardanti materie d'interesse della III Commissione: si tratta soprattutto dei fondi allocati sui capitoli del Programma 4.11, «Politica economica e finanziaria in ambito internazionale», al quale afferiscono tra l'altro, per il 2016, 295 milioni di euro per la copertura di oneri per la partecipazione a banche e fondi internazionali (capitolo 7175).
  Con riferimento alla partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace richiama poi il capitolo 3004 – Fondo per la proroga delle missioni internazionali di pace, sul quale sono appostati per il 2016 fondi pari a 937,7 milioni di euro.
  Per quanto attiene alla cooperazione allo sviluppo, accanto al sensibile incremento di risorse, al quale ha già fatto cenno, segnala che la Tabella 6 prevede un nuovo allegato, nel quale sono indicati Pag. 50tutti gli interventi in materia di cooperazione allo sviluppo operati dalle diverse amministrazioni dello Stato, quindi anche da soggetti diversi dalla Farnesina, come ad esempio il Ministro dell'Interno o dell'Ambiente e che tale documento riassuntivo è un'efficace novità introdotta dalla legge di riforma del settore – il cui inserimento è stato opportunamente sollecitato dalle opposizioni – poiché consente di avere un quadro più completo delle politiche di cooperazione svolte dal nostro Paese, rendendo quindi più agevole il coordinamento degli interventi e l'eliminazione delle eventuali sovrapposizioni.
  Nota poi che nel disegno di legge di bilancio presentato al Senato il totale degli stanziamenti collegati ad interventi di cooperazione allo sviluppo, per quanto concerne la Tabella 6 (Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale), è per il 2016 pari a 1.199,58 milioni. Gli stanziamenti totali nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze a vantaggio delle attività di cooperazione allo sviluppo ammontano invece a 380,86 milioni di euro, e che a queste risorse si aggiungono le risorse poste a disposizione del Ministero dell'Ambiente (37,62 milioni), quelle del Ministero della Difesa (attività di cooperazione civile-militare, con uno stanziamento di 2,15 milioni di euro) e delle del Ministero della salute (contributo all'Organizzazione mondiale della sanità, pari a 19,02 milioni).
  Evidenzia, da ultimo, che la Presidenza italiana del vertice del G7, il Gruppo dei Paesi più industrializzati, nel corso del 2017, potrà rappresentare un'occasione cruciale per dare visibilità internazionale alle proposte su molti temi dell'agenda internazionale, dalla salvaguardia degli equilibri ambientali al consolidamento delle iniziative internazionali per una maggiore trasparenza nelle operazioni finanziarie, ad una nuova visione dei rapporti Nord-Sud: per tale motivo reputa necessario, attraverso la presentazione di una specifica proposta emendativa, avviare la preparazione di questo ciclo attraverso la creazione di una piccola struttura di missione che, presso la Farnesina, curi tutti gli adempimenti connessi a questo importante appuntamento, in analogia con quanto fatto per attrezzare il nostro Paese a fare fronte alla presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea nel secondo semestre del 2014. Nota che la presidenza di turno del G7 spetterà al nostro Paese per l'intero 2017 e, come per gli altri Paesi membri, saranno a nostro carico la realizzazione dei Vertici, delle riunioni ministeriali, dei seminari e delle riunioni con logistica, trasporti, sicurezza e allestimenti, osservando come, a suo giudizio, ciò rappresenti un investimento in standing internazionale che promuove il nostro Paese anche nella direzione del conseguimento del seggio non permanente presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2017-2019, obiettivo al quale, in chiave sinergica, la Commissione Affari esteri e comunitari è chiamata a contribuire.
  Nel formulare una valutazione complessivamente positiva dell'impianto della manovra per i profili di competenza della Commissione annuncia infine la presentazione di una relazione favorevole sui due provvedimenti in titolo, riservandosi di integrarne il testo sulla scorta delle indicazioni che emergeranno nel corso del dibattito.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, nel ringraziare il relatore per una relazione che giudica esaustiva e non formale, richiama all'attenzione della Commissione alcuni punti.
  In primo luogo osserva che, nel rispetto del Patto di stabilità europeo, nel disegno di legge di stabilità sono comunque introdotti alcuni margini di flessibilità, e, con riferimento alle risorse postate per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, particolare rilievo assumono le previsioni aggiuntive pari a 120, 240 e 360 milioni di euro rispettivamente per gli anni 2016, 2017 e 2018 poste sul capitolo della cooperazione, alle quali corrisponde una riduzione di spesa, in linea con gli impegni della spending review, su altre spese aggredibili. Osserva appunto che il dato sulla cooperazione è un segnale Pag. 51importante, permettendo comunque di rimanere sotto il vincolo di impegno dello 0,7 per cento del PIL assunto in sede europea, che consente però un passo in avanti molto significativo nel settore della cooperazione.
  Evidenzia, inoltre, il capitolo sulle risorse destinante agli italiani all'estero, rilevando l'opportunità della rimodulazione, prospettata dal disegno di legge, degli oneri per i servizi consolari, che allinea il nostro Paese agli standard dei principali Paesi europei, al pari dell'incremento del personale consolare.
  Nell'apprezzare inoltre il finanziamento degli oneri derivanti dalle leggi sugli esuli delle comunità italiane in Slovenia e Croazia, pone anche in evidenza che per quanto attiene al G7, di cui l'Italia assumerà nel 2017 la presidenza di turno, i fondi stanziati per le attività ad esso connesse siano necessari in funzione appunto delle attività su temi di discussione cui l'Italia non dovrebbe sottrarsi in relazione al suo ruolo internazionale.
  Rileva ancora in merito al profilo connesso agli accordi con lo Stato della Città del Vaticano sulla radiodiffusione che si tratta di adempimenti di impegni assunti con trattati internazionali – in primo luogo con i Patti lateranensi, ma anche con il Piano di assegnazione delle frequenze stabilito dalla Conferenza regionale di Ginevra del 2006 – dunque vincolanti per l'Italia.
  In conclusione, si riserva un approfondimento da parte del Governo per le questioni inerenti il Protocollo di Kyoto e gli impegni da esso derivanti.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.45.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 novembre 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 13.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).
(C. 3444 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018.
(C. 3445 Governo, approvato dal Senato).
Nota di variazioni
(C. 3445-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 6: Stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016 – 2018. (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione)
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole con condizioni e osservazioni).

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che sono state presentate 12 proposte emendative al disegno di legge di stabilità (vedi allegato 1).

  Marco FEDI (PD), relatore, esprime parere favorevole su tutti gli emendamenti presentati, raccomandando l'approvazione dei propri emendamenti 3444/III/1.104, 3444/III/1.105, 3444/III/1.106. e 3444/III/1.107, identico all'emendamento Cimbro 3444/III/1.108.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere conforme a quello del relatore, ad eccezione dell'emendamento 3444/III/1.106 del relatore, in ordine al quale si rimette alla Commissione. Intervenendo, inoltre, in merito al punto relativo agli impegni sul Protocollo di Kyoto, su cui si era riservato in precedenza l'approfondimento, chiarisce che a seguito delle verifiche effettuate, risulta Pag. 52che si tratta di riduzioni lineari sulla struttura, che non inficiano in alcun modo sulla possibilità di adempiere per le istituzioni.

  Carlo SIBILIA (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori della Commissione, chiede a nome del gruppo Movimento 5 Stelle, una sospensione della seduta di quindici minuti al fine di valutare meglio le proposte emendative presentate, chiarendo che tale richiesta non muove da alcun intento ostruzionistico, ma dalla considerazione che, data la ricezione del fascicolo degli emendamenti contestuale all'avvio della seduta, è impossibile esprimere una valutazione sensata entro i successivi dieci minuti.

  Vincenzo AMENDOLA (PD), nel dichiararsi d'accordo sulla richiesta di sospensione della seduta, da tenere entro i dieci minuti nella considerazione della ristrettezza dei tempi determinata dalla prossima ripresa dei lavori dell'Assemblea, stigmatizza tuttavia il fatto che nella precedente seduta il gruppo M5S, non essendo presente, non ha preso parte alla discussione preliminare sul provvedimento, di cui gli emendamenti presentati costituiscono la conseguenza.

  Carlo SIBILIA (M5S) precisa che la non partecipazione alla seduta della prima mattinata da parte del suo gruppo è stata dettata da ragioni di carattere politico.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, sospende la seduta per quindici minuti.

  La seduta, sospesa alle 13.25, è ripresa alle 13.40.

  Maria Edera SPADONI (M5S) chiede chiarimenti alla presentatrice in merito all'emendamento Quartapelle 3444/III/1.100.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando alla collega Spadoni, chiarisce che sostanzialmente l'emendamento ha l'obiettivo di escludere l'Agenzia della cooperazione, che verrà strutturata a partire dal 2016, dalle disposizioni che riguardano il blocco delle posizioni dirigenziali della Pubblica Amministrazione, trattandosi di un'Agenzia appena istituita e da strutturare e che necessita la preposizione di figure dirigenziali già in servizio in altri settori amministrativi.

  La Commissione approva l'emendamento Quartapelle 3444/III/1.100.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) e Laura GARAVINI (PD) sottoscrivono l'emendamento Quartapelle 3444/III/1.101.

  La Commissione approva l'emendamento Quartapelle 3444/III/1.101.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) ritira il suo emendamento 3444/III/1.103 e sottoscrive l'emendamento Locatelli 3444/III/1.102.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Locatelli 3444/III/1.102 e 3444/III/1.104 del relatore.

  Carlo SIBILIA (M5S), intervenendo sull'emendamento 3444/III/1.105 del relatore, chiede delucidazioni in merito all'utilizzo effettivo dei fondi previsti dalla legge 16 marzo 2001, n. 72, in modo che sia chiarita anche la ratio dell'emendamento richiamato, poiché non sembra opportuno continuare a finanziare un fondo di cui non si conosce l'entità e la qualità degli interventi.

  Marco FEDI (PD), relatore, evidenzia che si tratta del fondo che tutela il patrimonio storico e culturale degli esuli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia. Per quanto attiene l'utilizzo delle somme di tale fondo nel proporre di chiedere chiarimenti al Governo, che potrebbe fornire una dettagliata relazione, invita al contempo i colleghi del gruppo Movimento 5 stelle a prestare attenzione alle finalità fondo stesso in ragione dei motivi esposti.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 3444/III/1.105 del relatore.

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  Carlo SIBILIA (M5S), reagendo all'intervento del collega Amendola, segnala in generale la frustrazione per le opposizioni derivante dal mancato accoglimento di ogni apporto, anche se di carattere costruttivo, in occasione dell'esame della legge di stabilità. Da ciò deriva la scelta del gruppo Movimento Cinque Stelle di non prendere parte ad una seduta di discussione preliminare sul provvedimento. Intervenendo poi sull'emendamento del relatore 3444/III/1.106, segnala la delicatezza di un provvedimento che propone tagli lineari in un contesto di misure espansive finanziate in deficit. In tale quadro manifesta il sostegno del suo gruppo all'emendamento in quanto relativo ad un apporto istruttorio di cui il Parlamento si avvale con regolarità quotidiana.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) ribadisce quanto già detto in precedenza sul rilievo di una seduta di esame preliminare per la piena comprensione degli emendamenti presentati nel prosieguo.

  Maria Edera SPADONI (M5S) auspica una conclusione della polemica in atto in ragione del fatto che il suo gruppo ha solo chiesto di potere disporre di tempi minimi per l'esame delle proposte presentate a fronte di un andamento dei lavori finora assai fluido.

  La Commissione approva quindi con distinte votazioni l'emendamento del relatore 3444/III/1.106 e gli identici emendamenti 3444/III/1.107 del relatore e Cimbro 3444/III/1.108.

  Carlo SIBILIA (M5S) interviene sull'emendamento Quartapelle 3444/III/1.109, segnalando una questione che definisce più che tecnica, etica. Manifestando apprezzamento del suo gruppo per la disponibilità di fondi per il finanziamento di programmi di tirocinio curriculare presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, domanda chiarimenti in merito alle modalità con cui saranno chiamati a svolgere gli stages i destinatari del finanziamento, in particolare per evitare che siano chiamati a partecipare a tali programmi «gli amici degli amici».

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando alle richieste di chiarimento del collega Sibilia, evidenzia, come del resto già chiarito nella precedente legge di stabilità, che con la proposta emendativa in esame, e con la successiva, si intendono ricostituire i programmi di tirocinio MAECI e CRUI, all'interno del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale con un'apposita posta di bilancio perché si introducono tirocini con rimborso spese, soggetti a rigorosi processi di selezione dei candidati, studenti universitari o post-universitari, pertanto aperti a tutti, e non riservati agli «amici degli amici».

  Laura GARAVINI (PD) sottoscrive l'emendamento Quartapelle 3444/III/1.109.

  La Commissione approva l'emendamento Quartapelle 3444/III/1.109.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che l'emendamento Quartapelle 3444/III/1.110 risulta pertanto precluso.

  Carlo SIBILIA (M5S), intervenendo sull'emendamento Garavini 3444/III/1.111, chiede se vi è una connessione specifica sulla questione dell'IMU sulla seconda casa per i residenti all'estero.

  Laura GARAVINI (PD), replicando al collega Sibilia, chiarisce che non vi è alcuna connessione con la questione IMU-Tasi, ma semplicemente l'estensione delle esenzioni fiscali per quei lavoratori che, risiedendo all'estero, percepiscono il 75 per cento del loro reddito in Italia e che finalità dell'emendamento è equiparare i predetti lavoratori a quelli che, in analoghe condizioni reddituali, risiedono all'interno dell'Unione europea, per i quali si è intervenuti recentemente con apposita sanatoria. Nel giudicare estremamente positiva una misura di tale tipo, e manifesta Pag. 54apprezzamento perché nel disegno di legge di stabilità si attribuiscono risorse destinate al finanziamento di attività che rientrano nell'ambito di competenza della Commissione affari esteri e comunitari. Manifesta altresì l'opportunità che nell'espressione del parere si inviti il Governo a finanziare stanziamenti aggiuntivi per le scuole di italiano all'estero, misure destinate al sostegno della rete delle Camere di commercio all'estero, e per i COMITES e i CGIE. Inoltre segnala al sottosegretario Della Vedova l'opportunità di sanare la situazione dei giovani italiani rientrati in patria dopo un'esperienza lavorativa all'estero.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) chiede se l'emendamento contenga un finanziamento alle scuole paritarie.

  Laura GARAVINI (PD) chiarifica che il suo emendamento 3444/III/1.111 non prevede alcun finanziamento per le scuole paritarie.

  La Commissione approva l'emendamento Garavini 3444/III/1.111.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che è concluso l'esame degli emendamenti presentati. Avverte altresì che il relatore ha presentato una proposta di relazione favorevole con condizioni e osservazione e che il gruppo Movimento Cinque Stelle ha presentato una relazione in senso contrario (vedi allegati 2 e 3).

  Marco FEDI (PD), relatore, dà lettura della sua proposta di relazione.

  Carlo SIBILIA (M5S), a nome del suo gruppo, rinuncia ad illustrare la proposta di relazione di minoranza.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge la proposta di relazione di minoranza, presentata dal gruppo del Movimento 5 stelle, ed approva la proposta di relazione favorevole con osservazioni come formulata dal relatore.
  Nomina, infine l'onorevole Marco Fedi relatore presso la Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 14.10.

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