CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 novembre 2015
546.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO DEI NOVE

  Martedì 24 novembre 2015.

Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
Emendamenti C. 2613-B cost., approvato, in prima deliberazione, dal Senato, modificato, in prima deliberazione, dalla Camera e nuovamente modificato, in prima deliberazione, dal Senato.

  Il Comitato dei nove si è riunito dalle 9.35 alle 9.40.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 24 novembre 2015. — Presidenza del vicepresidente Emanuele COZZOLINO.

  La seduta comincia alle 9.40.

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Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato.
C. 3365-A Businarolo ed abb.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Emanuele COZZOLINO, presidente, in assenza del relatore impossibilitato a partecipare, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

  La seduta termina alle 9.45.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 24 novembre 2015. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO – Intervengono i sottosegretari di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Sesa Amici e Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 13.55

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).
C. 3444 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018.
C. 3445 Governo.
Nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018.
C. 3445-bis Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018 (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, ricorda che sono stati assegnati i disegni di legge recanti «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016)» (C. 3444) e «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018» (C. 3445).
  Fa presente che, ai sensi di quanto previsto dal secondo periodo del comma 6 dell'articolo 119 del Regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge. La Commissione potrà pertanto procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica, i disegni di legge di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali e di recepimento di atti normativi dell'Unione europea, quando dalla mancata tempestiva approvazione dei medesimi possa derivare responsabilità dello Stato italiano per inadempimento di obblighi internazionali o comunitari, nonché i progetti di legge iscritti nel calendario dei lavori dell'Assemblea.
  La Commissione è chiamata oggi a esaminare congiuntamente i predetti disegni di legge, ai sensi dell'articolo 120, Pag. 5comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018 (Tabella n. 2 – per le parti di competenza), nonché lo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018 (Tabella n. 8).
  L'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione bilancio di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
  La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza.
  Per quanto riguarda, in particolare, il disegno di legge di bilancio, si ricorda che gli emendamenti recanti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati nel corso dell'esame in Assemblea. Potranno, inoltre, essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione; anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inclusi nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  Analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inclusi nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente in Commissione bilancio.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia.
  Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, si ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea.
  Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.
  Fa presente che la I Commissione avvia oggi l'esame, per le parti di competenza, del disegno di legge di stabilità per il 2016.
  In sostituzione del relatore, impossibilitato a partecipare alla seduta, in primo luogo, osserva che il provvedimento reca una serie di interventi che investono la pubblica amministrazione, prevedendo la destinazione di 300 milioni di euro annui per i rinnovi contrattuali del personale delle pubbliche amministrazioni (commi 246-249). Nell'ambito di tale stanziamento 74 milioni sono destinati specificatamente al personale delle Forze Armate e delle Pag. 6Forze di Polizia e 7 milioni al restante personale in regime di diritto pubblico.
  Si prevede inoltre che le facoltà assunzionali del triennio 2016-2018 delle amministrazioni dello Stato siano prioritariamente finalizzate all'assunzione di: 50 dirigenti; 50 unità nei profili iniziali della carriera prefettizia; 10 avvocati dello Stato e 10 procuratori dello Stato (comma 117).
  Al contempo, sono resi indisponibili i posti dirigenziali di prima e seconda fascia delle amministrazioni pubbliche che risultano vacanti alla data del 15 ottobre 2015 (comma 118). Entro il 31 gennaio 2016 è poi effettuata, con DPCM, la ricognizione delle dotazioni organiche dirigenziali delle amministrazioni dello Stato, delle agenzie, degli enti pubblici (comma 119).
  Tale disposizione non si applica al personale: in regime di diritto pubblico; delle città metropolitane e delle province adibito all'esercizio di funzioni fondamentali; degli uffici giudiziari; dell'area medica e veterinaria e del ruolo sanitario del Servizio Sanitario nazionale; delle agenzie fiscali (comma 123). Continuano inoltre a trovare applicazione le discipline di settore per il comparto scuola e AFAM nonché per le università (comma 121).
  Al contempo, si limita, a decorrere dal 2016, l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche (comma 128).
  È poi disposta una riduzione della spesa complessiva per il personale impiegato negli uffici di diretta collaborazione dei Ministri in misura pari al 10 per cento rispetto alla spesa sostenuta nel 2015. Sono esonerate dalla riduzione le amministrazioni che abbiano già disposto riduzioni corrispondenti successivamente al 31 dicembre 2010 (comma 130).
  In via generale, si prevedono inoltre interventi sulla disciplina concernente le limitazioni delle facoltà assunzionali delle pubbliche amministrazioni. In particolare: si incrementa la limitazione al turn over per determinate amministrazioni (le quali, nel triennio 2016-2018, potranno procedere ad assunzioni di personale nel limite di una spesa pari al 25 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente); si stabilisce, per il medesimo triennio e nella medesima percentuale di cui al punto precedente, il limite al turn over per le regioni e degli enti locali sottoposti al patto di stabilità interno; inoltre, vengono confermate le limitazioni attualmente vigenti al solo fine di definire i processi di mobilità del personale degli enti di area vasta destinato a funzioni non fondamentali e, per il biennio 2017-2018, viene esclusa la possibilità, per gli enti «virtuosi», di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato nel limite del 100 per cento della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell'anno precedente.
  Per quanto riguarda le regioni e gli enti locali è previsto che venga effettuata, secondo i rispettivi ordinamenti, una ricognizione delle relative dotazioni organiche dirigenziali, nonché il riordino delle competenze degli uffici dirigenziali, eliminando eventuali duplicazioni. Gli incarichi dirigenziali possono inoltre essere attribuiti, senza alcun vincolo di esclusività, anche al dirigente dell'avvocatura civica e della polizia municipale. Sotto altro profilo, si prevede che, nel caso in cui la dimensione dell'ente risulti incompatibile con la rotazione dell'incarico dirigenziale non trovano, inoltre, applicazione le disposizioni da adottare ai sensi della legge c.d. anticorruzione (di cui all'articolo 1, comma 5, legge n. 190 del 2012), con riferimento ai dipendenti chiamati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione (comma 120).
  Si interviene inoltre (comma 373) sulla riorganizzazione della Scuola nazionale dell'amministrazione (SNA) prevedendone il commissariamento al fine di riorganizzare l'istituto secondo obiettivi di risparmio delle risorse umane e strumentali impiegate ed in attesa della piena attuazione della riforma della Scuola già prevista dal c.d. decreto-legge PA (decreto-legge n. 90 del 2014) e dalla legge delega di riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni (legge n. 124 del 2015).Pag. 7
  In particolare, la riorganizzazione affidata al Commissario deve garantire la riduzione dei servizi strumentali e del numero dei docenti, nonché un risparmio di spesa non inferiore al 10 per cento dei trasferimenti erariali alla Scuola.
  I tempi previsti sono di 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità per la nomina del Commissario da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, con conseguente decadenza del Comitato di gestione e del Presidente della SNA, attualmente in carica. Entro i successivi 30 giorni si prevede la presentazione da parte del Commissario di un piano di riorganizzazione, che diventa efficace a seguito di approvazione con apposito D.P.C.M. Il commissariamento perdura fino all'attuazione della delega di riforma complessiva prevista dalla legge n. 124 del 2015.
  Una specifica disposizione (comma 374), introdotta dal Senato, sostituisce il riferimento relativo alla Scuola superiore dell'interno (soppressa dal decreto-legge n. 90 del 2014 e confluita nella Scuola nazionale dell'amministrazione) con quello al Dipartimento per le politiche del personale dell'amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie del Ministero dell'interno, ai fini della riassegnazione al bilancio statale delle somme derivanti dalla stipulazione di convenzioni per l'utilizzo delle relative strutture. Inoltre, è introdotta una previsione volta a specificare che tali convenzioni possono avere ad oggetto – in luogo del versamento del corrispettivo – la fornitura di un servizio, nella misura corrispondente al costo sostenuto per l'utilizzazione della struttura.
  Si prevede poi la modifica della disciplina dei compensi per gli amministratori, dirigenti e dipendenti delle società controllate dal Ministero dell'economia, estendendola a tutte le società direttamente o indirettamente controllate dalle amministrazioni pubbliche e fissando il limite massimo annuo dei compensi nell'importo di 240 mila euro e stabilendo alcuni obblighi di pubblicità per gli incarichi ed i compensi relativi agli incarichi di consulenza e di collaborazione presso le società medesime.
  Alcune disposizioni della legge di stabilità (commi da 279 a 288) sono volte a rafforzare l'acquisizione centralizzata di beni e servizi in materia informatica e di connettività, prevedendo, con la finalità di conseguire specifici obiettivi di risparmio indicati nei commi medesimi, che le amministrazioni pubbliche e le società inserite nel conto consolidato della PA debbano approvvigionarsi tramite Consip o soggetti aggregatori. Solo in casi eccezionali, e con autorizzazione motivata dell'organo di vertice amministrativo, possono procedere ad acquisti autonomi. Viene inoltre previsto un Piano triennale per l'informatica nella pubblica amministrazione, disponendosi altresì la definizione, mediante appositi accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni di criteri uniformi per l'acquisto dei beni e servizi medesimi da parte degli enti del SSN.
  È assegnato un contributo in favore delle Province e delle Città metropolitane delle Regioni a statuto ordinario nell'importo di 400 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016, di cui 150 milioni di euro a favore delle Province e 250 milioni di euro a favore delle Città metropolitane, finalizzato al finanziamento delle spese connesse alle funzioni relative alla viabilità e all'edilizia scolastica (comma 439).
  Si interviene inoltre in merito al completamento del passaggio delle funzioni delle province e delle connesse risorse di personale, strumentali e finanziarie (commi 440-448).
  In particolare, nelle more del processo di riordino delle funzioni e del trasferimento definitivo del personale delle province, viene costituito, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, un Fondo, finalizzato esclusivamente alla corresponsione del trattamento economico a tale personale, che sia in soprannumero e in attesa di collocazione, con una dotazione di 100 milioni di euro per il 2016.
  Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge è inoltre nominato Pag. 8un Commissario (cui non spetta emolumento alcuno) con il compito di assicurare nelle Regioni ancora inadempienti il completamento delle misure di attuazione del riordino delle funzioni delle Province e delle Città metropolitane e il conseguente trasferimento delle rispettive risorse umane, strumentali e finanziarie (commi 441-443). Il completamento del trasferimento delle risorse deve avvenire entro il 30 giugno 2016.
  Il Commissario ha il potere di adottare, sentita la Regione interessata, gli atti necessari per il trasferimento delle risorse relative a funzioni non fondamentali delle Province e delle Città metropolitane. In mancanza di disposizioni legislative regionali e fatta salva la loro successiva adozione, le funzioni non fondamentali di Province e Città metropolitane si intendono attribuite alla Regione. Nelle Regioni che, pur avendo adottato in via definitiva la legge di riordino delle funzioni delle Province, non abbiano completato il trasferimento delle risorse, il Commissario adotta le decisioni d'intesa con il Presidente della Regione, secondo le modalità previste con legge regionale.
  Viene inoltre modificata la disciplina relativa alla ricollocazione del personale provinciale presso l'amministrazione della giustizia (commi 444-447).
  È infine mantenuta ferma la disciplina prevista dal decreto-legge n. 78 del 2015, in materia di enti locali (articolo 7, comma 9-quinquies), in base alla quale le Regioni che non abbiano provveduto entro il 31 ottobre 2015 a dare attuazione all'accordo sancito in sede di Conferenza unificata l'11 settembre 2014, con l'adozione in via definitiva delle relative leggi regionali, sono tenute a versare, entro il 30 novembre per l'anno 2015 ed entro il 30 aprile per gli anni successivi, a ciascuna Provincia e Città metropolitana del rispettivo territorio, le somme corrispondenti alle spese sostenute dalle medesime per l'esercizio delle funzioni non fondamentali.
  Nel corso dell'esame al Senato è stata introdotta una misura per l'accoglienza dei rifugiati in Sicilia (comma 339). In particolare, sono destinati 3 milioni di euro per l'anno 2016 agli enti locali della regione Sicilia «a titolo di ristoro» per le maggiori spese sostenute per dare accoglienza a profughi e rifugiati extracomunitari.
  Giova ricordare che in sede UE il Consiglio Giustizia e affari interni (GAI) del 9 novembre 2015 ha da ultimo adottato conclusioni in cui si incoraggiano gli Stati membri, e i paesi terzi interessati, a intensificare le iniziative in corso per aumentare sostanzialmente le capacità di accoglienza, nonché a intensificare la creazione di punti di crisi in Italia e in Grecia, di modo che tutti siano in funzione entro la fine di novembre 2015. Al contempo la Commissione europea ha invitato l'Italia ad esaminare le modalità per assicurare una qualità più uniforme delle condizioni di accoglienza.
  Per quanto riguarda la consistenza del sistema di accoglienza italiano, secondo quanto evidenziato dal Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel corso dell'audizione davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali della Camera e del Senato del 4 novembre 2015 «sulle tematiche e sulle problematiche inerenti all'Agenda europea sulla migrazione», le varie strutture che lo compongono ospitano attualmente circa 100.000 migranti. Di questi: 7.000 sono ospitati nei centri governativi (ossia nei Centri di primo soccorso e accoglienza e presso i CARA), 21.000 sono residenti presso gli enti locali che compongono la rete dello SPRAR (il Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati), 72.000 sono presenti nei centri di accoglienza allestiti in via temporanea. Il ministro Alfano ha inoltre fatto presente che un recente avviso pubblico permetterà di aggiungere altri 10.000 posti, con una quota di cofinanziamento a carico degli enti locali che vi aderiranno pari al 5 per cento rispetto a quella del 20 per cento prevista in precedenza.
  Le modalità di riparto di tali risorse sono demandate a decreto attuativo del Ministero dell'interno, di concerto con quello dell'economia e delle finanze, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità.Pag. 9
  Una previsione della legge di stabilità incide sull'autorizzazione di spesa prevista per la copertura del «due per mille» ai partiti politici (comma 341), disponendo una riduzione di tale autorizzazione per 10 milioni nel 2016 e per 20 milioni nel 2017. In base al DL 149/2013, in caso di mancata effettuazione della scelta del 2 per mille da parte del contribuente, le risorse restano acquisite all'erario (a differenza di quanto accade nella disciplina dell'otto per mille, destinato alle confessioni religiose). Qualora le somme risultanti dalla ripartizione delle scelte operate dai contribuenti siano complessivamente superiori al limite di spesa annuale, gli importi dovuti a ciascun partito sono proporzionalmente ridotti. Qualora invece tali somme risultino inferiori al limite di spesa, le risorse eccedenti sono destinate al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato. La legge di stabilità ridetermina quindi l'autorizzazione di spesa per la copertura del «due per mille» ai partiti politici: 17,1 milioni nel 2016 (anziché 27,1 milioni); 25,1 milioni dal 2017 (anziché 45,1 milioni).
  Nel settore della sicurezza, oltre alle già richiamate risorse stanziate per i rinnovi contrattuali del personale delle pubbliche amministrazioni (74 milioni di euro nel bilancio pluriennale 2016-2018 sono destinati per le Forze Armate e di Polizia in relazione alla contrattazione collettiva nazionale e integrativa), si interviene al fine di garantire la prosecuzione degli interventi delle forze armate nelle attività di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, anche in relazione alle straordinarie esigenze di prevenzione e di contrasto della criminalità e del terrorismo nonché di prevenzione dei fenomeni di criminalità organizzata e ambientale nella regione Campania. Viene dunque prorogata fino al 31 dicembre 2016 e limitatamente a 4.800 unità l'operatività del piano di impiego operativo concernente l'utilizzo di un contingente di personale militare appartenente alle Forze armate per il controllo del territorio in concorso e congiuntamente alle Forze di polizia. Il personale militare impiegato nelle richiamate attività è posto a disposizione dei prefetti per servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché di perlustrazione e pattuglia in concorso e congiuntamente alle Forze di polizia.
  Per quanto riguarda il Corpo dei vigili del fuoco, una specifica disposizione del disegno di legge di stabilità pone a carico dell'amministrazione gli oneri relativi agli accertamenti clinico strumentali e di laboratorio – indicati dall'amministrazione – per il reclutamento del personale volontario per le esigenze dei distaccamenti volontari del Corpo nazionale, connesse al servizio di soccorso pubblico (comma 63).
  Va infine ricordato che sono previsti alcuni interventi di riduzione di fondi pluriennali (Tabella E). È ridotto di circa 6 milioni di euro per il triennio 2016-2018 e dal 2019 di 18,2 milioni di euro nel complesso il Fondo destinato all'ammodernamento dei mezzi, delle attrezzature e strutture della Polizia di Stato.
  È ridotto altresì il contributo pluriennale a favore del Corpo della Guardia di finanza destinato ai medesimi fini per un importo di 15 milioni di euro nel 2016 e di 10 milioni di euro dal 2017 al 2020.
  Le suddette risorse sono finalizzate al perseguimento degli obiettivi di contrasto dell'evasione fiscale, delle frodi fiscali, dell'immigrazione clandestina, della criminalità organizzata nonché degli illeciti in materia d'impiego delle risorse pubbliche, rafforzando il controllo economico del territorio.
  Infine, il disegno di legge di stabilità prevede riduzioni delle dotazioni di bilancio dei Ministeri (comma 333) e degli stanziamenti della Presidenza del Consiglio (comma 334).
  In particolare, il comma 333 dispone la riduzione delle dotazioni di bilancio, sia in termini di competenza che di cassa, degli stati di previsione dei singoli Ministeri a decorrere dall'anno 2016, per i seguenti importi: 512,5 milioni nel 2016, 563 milioni nel 2017 e 537,6 milioni nel 2018 e anni successivi, come indicati nell'elenco n. 2 al disegno di legge.Pag. 10
  Il comma 334, a sua volta, determina una riduzione degli stanziamenti di bilancio iscritti a favore della Presidenza del Consiglio.
  L'ammontare di tale riduzione è modulato nel modo seguente: 23 milioni di euro per l'anno 2016; 21,7 milioni per l'anno 2017; 18 milioni annui a decorrere dal 2018. La riduzione ha per finalità il concorso di tale struttura al raggiungimento degli obiettivi programmati di finanza pubblica.
  Passando all'esame del disegno di legge di bilancio, il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione a legislazione vigente – al netto delle regolazioni contabili e dei rimborsi IVA – prevede, per il 2016, in termini di competenza, entrate finali per circa 550 miliardi di euro e spese finali per 561,4 miliardi.
  Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari nel 2016 a circa 11,4 miliardi di euro, in miglioramento rispetto sia alla previsione del bilancio 2015 (che indicava un saldo netto da finanziare pari a 53,6 miliardi) che rispetto al dato assestato (52,3 miliardi).
  Un ulteriore miglioramento del saldo è indicato nel biennio 2017-2018, per effetto dell'incremento delle entrate finali dovuto essenzialmente all'andamento crescente delle entrate tributarie.
  Con le integrazioni apportate con la Nota di variazioni, a seguito dell'approvazione del disegno di legge di stabilità per il 2016 da parte del Senato, si evidenzia, rispetto alla legislazione vigente, un aumento delle spese finali di circa 6 miliardi di euro nel 2016 e una diminuzione delle entrate finali di oltre 14 miliardi, che interessa in particolare le entrate tributarie.
  Di conseguenza, il saldo netto da finanziare per il 2016 aumenta a 31,7 miliardi di euro, con un incremento rispetto a quanto previsto a legislazione vigente (11,4 miliardi) di oltre 20 miliardi di euro.
  Il peggioramento dei saldi di bilancio rispetto ai valori indicati a legislazione vigente è da mettere in relazione alla natura espansiva del disegno di legge di stabilità 2016, che opera una manovra parzialmente in disavanzo volta, nel rispetto degli obiettivi di bilancio stabiliti nella Nota di aggiornamento del DEF 2015, al sostegno della crescita, operando sia sul versante del contenimento del carico fiscale, sia sul lato dell'aumento della domanda aggregata e del miglioramento della competitività del sistema.
  Circa i profili di competenza delle Commissione Affari costituzionali, lo stato di previsione del Ministero dell'interno, recato dalla tabella n. 8, si articola in 7 missioni e 15 programmi.
  Il cosiddetto Piano degli obiettivi del Ministero indica, per il triennio 2016-2018, le risorse attribuite – in termini sia di stanziamenti in c/competenza, sia di costi totali (budget) – agli obiettivi iscritti in ciascuna missione e in ciascun programma, facenti capo ai diversi Centri di responsabilità amministrativa. Sono inoltre riportate le singole schede obiettivo che rendono conto della natura dell'obiettivo stesso e dei corrispondenti indicatori di risultato.
  In merito al piano degli obiettivi, si rileva peraltro che, in tutti i programmi, le risorse risultano assegnate in massima parte ad un obiettivo considerato non strategico individuato con la denominazione «Improntare la gestione dei processi attinenti al programma ad obiettivi di miglioramento della qualità, dell'efficienza e della produttività» o con denominazione analoga.
  Gli indicatori di risultato, inoltre, o appaiono estremamente generici, essendo indicati come percentuali di avanzamento del piano senza ulteriori riferimenti o appaiono eccessivamente specifici e dunque inidonei ai fini della valutazione delle politiche pubbliche (cui l'indicazione dei programmi e degli obiettivi dovrebbe essere preordinata).
  Il disegno di legge di bilancio per il 2016 presentato dal Governo prevedeva, per lo stato di previsione del Ministero dell'interno, in conto competenza, spese complessive per il 2016 pari a 18.251,63 milioni di euro, di cui 17.439,17 milioni di Pag. 11euro di spese correnti (per più della metà riconducibili alle spese di funzionamento, pari a 9.713,12 milioni circa) e 768,44 milioni di spese in conto capitale, destinati per la maggior parte ad investimenti (per circa 568,44 milioni). Il rimborso delle passività finanziarie ammonta a 44,01 milioni (quest'ultima somma si riferisce all'aggregato delle spese per l'estinzione dei prestiti contratti dallo Stato).
  Con l'approvazione da parte del Senato del disegno di legge di stabilità 2016, il Governo ha presentato la I Nota di variazioni al bilancio, con la quale vengono scontati nel disegno di legge di bilancio gli effetti contabili determinati dal disegno di legge di stabilità. Per il 2016, in particolare, le nuove dotazioni dello stato di previsione del Ministero dell'interno, in termini di competenza, in relazione alle spese correnti e in conto capitale aumentano, rispettivamente, a 20.486,13 milioni e 753,65 milioni di euro.
  Nel complesso, le spese finali del Ministero, in conto competenza, sono pari a 21.240 milioni di euro nel 2016.
  Poiché le passività finanziarie rimangono invariate, le previsioni di spesa complessive, in conto competenza, risultano pari a 21.283,8 milioni.
  Le spese finali dello stato di previsione del Ministero corrispondono al 3,5 per cento del totale delle spese finali del bilancio dello Stato, che risultano pari a 599.810 milioni di euro.
  Anche per l'esercizio finanziario 2016, la maggior entità delle risorse stanziate per lo stato di previsione del Ministero dell'interno risulta assorbita dalla Missione Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (circa il 44 per cento), in quanto essa comprende gli stanziamenti per le somme relative ai trasferimenti dello Stato per il funzionamento degli enti locali.
   Le missioni le cui risorse risultano maggiormente aumentate, in valore assoluto, rispetto ai dati assestati 2015 sono le seguenti: Missione Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale dello Stato, che evidenzia maggiori risorse per circa 500 milioni (+88,7 per cento) rispetto al 2015; Missione immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti, che evidenzia maggiori risorse per circa 253 milioni (+23,8 per cento) rispetto al 2015.
  Le missioni le cui risorse risultano maggiormente diminuite, in valore assoluto, rispetto ai dati assestati 2015 sono le seguenti: Missione Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali, che evidenzia minori risorse per circa 3.381 milioni (-26,5 per cento) rispetto al 2015; Missione Ordine pubblico e sicurezza, che evidenzierebbe, dai dati riportati in tabella, minori risorse per circa 522 milioni (-6,6 per cento) rispetto al 2015.
  Circa gli stanziamenti di interesse della Commissione Affari costituzionali contenuti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di cui alla tabella 2, viene, in primo luogo, in evidenza la Missione n. 1, Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri.
  La previsione del disegno di legge di bilancio riferita al programma 1.1, relativo agli Organi costituzionali è pari a 1.746,39 milioni di euro, con una riduzione rispetto alle previsioni assestate per il 2015 di 13,7 milioni di euro.
  Per quanto riguarda invece la spesa per il funzionamento degli Organi a rilevanza costituzionale, compresa nel programma 1.2 la previsione a legislazione vigente del disegno di legge di bilancio per il 2016, è pari a 480,76 milioni euro, con un decremento di 8 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per l'esercizio 2015. A seguito dell'approvazione della I nota di variazioni al bilancio, le previsioni si riducono ulteriormente a 478,83 milioni di euro.
  Le previsioni relative al funzionamento della Presidenza del Consiglio dei ministri sono oggetto del programma 1.3 e nel disegno di legge di bilancio ammontano – per quanto riguarda i dati di competenza – a 489,75 milioni di euro, con un aumento di 41,1 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2015. A seguito dell'approvazione della I nota di variazioni al bilancio, le previsioni di spesa per Pag. 12l'intero programma si riducono di 12,8 milioni di euro. Pertanto, le previsioni finali risultano pari a 476,9 milioni di euro, in aumento di 28,5 milioni rispetto ai dati dell'assestamento 2015.
  Si segnalano infine: gli stanziamenti dedicati nell'ambito della Missione n. 27 (Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti) al programma Rapporti con le confessioni religiose (27.7), la cui dotazione di competenza ammonta a 1.088,4 milioni di euro (+38,6 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2015, in dipendenza delle preferenze espresse dai contribuenti alla destinazione dell'otto per mille nella dichiarazione dei redditi Irpef alle diverse confessioni religiose); gli stanziamenti dedicati nell'ambito della Missione n. 8 (Soccorso civile) al programma Protezione civile (8.5), per il quale le previsioni di competenza per il 2016 ammontano, a legislazione vigente, a 1.432,7 milioni di euro, in riduzione di 243,5 milioni di euro rispetto all'assestamento 2015. Con la I Nota di variazioni al bilancio, le previsioni di spesa riferite all'intero programma sono aumentate di 303,4 milioni, di cui 113,4 milioni dipendenti dal rifinanziamento di fondi esposti in Tabella C e 190 milioni di euro per il Fondo per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma del maggio 2012. Pertanto le previsioni finali del Programma ammontano a 1.736,1 milioni di euro; gli stanziamenti dedicati nell'ambito della Missione n. 24 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) ai programmi: Promozione dei diritti e delle pari opportunità (24.8), nel cui ambito si colloca il cap. 2108 (Somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche delle pari opportunità, esposto in Tabella C), con una dotazione di competenza nel bilancio a legislazione vigente per il 2016 pari a 28,23 milioni di euro. In relazione a tale capitolo, si segnala una riduzione delle risorse, pari a 4,2 milioni rispetto alle previsioni assestate per il 2015. Inoltre, con la I nota di variazioni, tali capitolo è ridotto a 25,4 milioni di euro, per effetto delle previsioni articolo 1, comma 334, del disegno di legge di stabilità. Pertanto, la riduzione complessiva rispetto alle previsioni assestate è pari a circa 7 milioni.

  Emanuele FIANO (PD) chiede un approfondimento sui dati relativi alla Missione Ordine pubblico e sicurezza, che, secondo la relazione testé illustrata, evidenzierebbero minori risorse per circa 522 milioni (-6,6 per cento) rispetto al 2015. Fa notare che andrebbe verificata se la predetta riduzione di risorse non sia in realtà frutto di una mera operazione contabile, in base alla quale tali somme sarebbero state attribuite ad altre poste di bilancio. Auspica che su tale tema il Governo possa fornire informazioni dettagliate.

  Il sottosegretario Sesa AMICI si dichiara disponibile a svolgere i necessari approfondimenti sulla questione testé posta, fornendo i dati relativi alle diverse voci di bilancio coinvolte.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) si associa alla richiesta testé formulata dal deputato Fiano.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, precisato che le modalità di prosecuzione dell’iter saranno definite nella riunione dell'ufficio di presidenza già convocata per la giornata odierna, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 24 novembre 2015.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.35.