CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 novembre 2015
544.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 19 novembre 2015. — Presidenza del vicepresidente Tino IANNUZZI.

  La seduta comincia alle 9.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Tino IANNUZZI, presidente, comunica che per il gruppo del Partito Democratico è entrato a far parte della Commissione il deputato Dario Franceschini, sostituito dal deputato Marco Bergonzi. Comunica, altresì, che il deputato Luigi Dallai cessa di far parte della Commissione.

Disposizioni per la protezione degli autori di segnalazione di reati o irregolarità nell'interesse pubblico.
Nuovo testo C. 3365 Businarolo ed abb.

Alle Commissioni II e XI.
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Diego ZARDINI (PD), relatore, comunica che la Commissione è chiamata a esprimere il prescritto parere sulla proposta di legge Businarolo C. 3365 e abbinata, recante disposizioni per la protezione degli autori di segnalazione di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato, assegnate in sede referente alle Commissioni riunite II e XI. Segnala, in primo luogo, che, a seguito dello svolgimento di un ampio ciclo di audizioni, nel corso della seduta del 29 ottobre 2015, la proposta di legge Businarolo C. 3365 è stata adottata dalle Commissioni di merito come testo base ed è stata modificata a seguito dell'approvazione di emendamenti.Il provvedimento, composto da 2 articoli, è diretto principalmente a perfezionare la disciplina relativa a uno strumento di tutela della legalità ancora poco conosciuto in Italia, il cosiddetto whistleblowing, termine anglosassone che, letteralmente, significa «soffiare nel fischietto» e con il quale si indica la segnalazione di un illecito, riscontrato in ambito lavorativo, lesivo dell'interesse pubblico. A tale proposito, ricorda che la legge n. 190 del 2012, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione, cosiddetta «legge Severino», ha introdotto nell'ordinamento, sia pure in relazione alla sola pubblica amministrazione, una prima generale disciplina sulla protezione del dipendente che segnala illeciti di cui sia venuto a conoscenza in ragione del suo ruolo di dipendente pubblico. La legge ha introdotto nel testo unico del pubblico impiego, il decreto legislativo n. 165 del 2001, l'articolo 54-bis, che, come poi modificato dal decreto-legge n. 90 del 2014, prevede che «fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, o all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia». Rileva che il nuovo testo, come risultante dagli emendamenti approvati, all'articolo 1 modifica il citato articolo 54-bis del testo unico sul pubblico Pag. 98impiego, dettando una nuova disciplina sulla protezione dei dipendenti pubblici che segnalano illeciti. Si prevede, in particolare, che il pubblico dipendente che in buona fede denuncia al responsabile della prevenzione della corruzione, ovvero all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), all'autorità giudiziaria ordinaria o a quella contabile, condotte illecite o di abuso di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto a una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione. Viene altresì previsto che l'identità del segnalante non può essere rivelata e che, nell'ambito del procedimento penale, l'identità del segnalante è coperta dal segreto nei modi e nei limiti previsti dall'articolo 329 del codice di procedura penale. Segnala, inoltre, che si prevede che, qualora al termine del procedimento penale, civile o contabile ovvero all'esito dell'attività di accertamento dell'ANAC, risulti l'infondatezza della segnalazione e che la stessa non è stata effettuata in buona fede, il segnalante è sottoposto a procedimento disciplinare dall'ente di appartenenza, al termine del quale può essere irrogata la misura sanzionatoria anche del licenziamento senza preavviso. Nel caso in cui, invece, si riveli fondata la segnalazione da parte del dipendente, allo stesso sono riconosciute forme di premialità, anche in relazione alla valutazione della professionalità secondo i rispettivi ordinamenti, da definirsi in sede contrattuale. Segnala, inoltre, che l'articolo 2 reca norme volte a tutelare il dipendente o collaboratore che segnala illeciti nel settore privato, apportando modifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, in particolare introducendo all'articolo 6, che reca disposizioni relative ai soggetti in posizione apicale e ai modelli di organizzazione dell'ente, dopo il comma 2, il comma 2-bis che introduce nuovi modelli rispetto a quelli già previsti. Viene altresì introdotto il comma 2-ter, che prevede che l'adozione di misure discriminatorie nei confronti dei soggetti che effettuano segnalazioni può essere denunciata all'ispettorato Nazionale del Lavoro, per i provvedimenti di propria competenza, oltre che dal segnalante, anche dalla organizzazione sindacale indicata dal medesimo; infine, al comma 2-quater, si prevede la nullità del licenziamento ritorsivo o discriminatorio del soggetto segnalante, nonché del mutamento di mansioni ai sensi dell'articolo 2103 del codice civile e di qualsiasi altra misura ritorsiva o discriminatoria adottata nei confronti del segnalante. Nel valutare, quindi, positivamente il provvedimento, sottolineato che tra le condotte illecite o di abuso di cui sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro il pubblico dipendente o il lavoratore privato vanno sicuramente ricompresi i fatti o le condotte suscettibili di arrecare un danno all'ambiente, presenta ed illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

  La seduta termina alle 9.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 19 novembre 2015. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/56/UE che modifica la direttiva 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori per quanto riguarda l'immissione sul mercato di batterie portatili e di accumulatori contenenti cadmio destinati a essere utilizzati negli utensili elettrici senza fili e di pile a bottone con un basso tenore di mercurio, e che abroga la decisione 2009/603/CE.
Atto n. 222.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in titolo.

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  Piergiorgio CARRESCIA (PD), relatore, comunica che la Commissione oggi inizia l'esame dello schema di decreto legislativo volto al recepimento della direttiva 2013/56/UE che modifica la direttiva 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori, per quanto riguarda l'immissione sul mercato di batterie portatili e di accumulatori contenenti cadmio destinati a essere utilizzati negli utensili elettrici senza fili e di pile a bottone con un basso tenore di mercurio. Ricorda preliminarmente che lo schema di decreto è stato adottato ai sensi dell'articolo 1 della legge di delegazione europea 2014 (legge 9 luglio 2015, n. 114), in quanto la direttiva 2013/56/UE è contenuta nell'allegato B di tale legge, e che il termine per il recepimento della direttiva è scaduto il 1o luglio 2015. Dà quindi conto del contenuto dello schema, rinviando per un'analisi più dettagliata alla documentazione predisposta dagli uffici. Segnala che lo schema di decreto è composto da due articoli, che rispettivamente modificano in più punti il decreto legislativo 20 novembre 2008, n. 188, che ha attuato la direttiva 2006/66/CE, e contengono disposizioni transitorie e finali. In particolare, l'articolo 1, comma 1, lettera c), dello schema interviene, in primo luogo, sulle deroghe previste nella direttiva 2006/66, finalizzate ad escludere determinati prodotti dall'applicazione del divieto di immissione sul mercato di pile o accumulatori. Viene soppresso il comma 2 dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 188 del 2008, che esclude le pile a bottone con tenore di mercurio non superiore al 2 per cento in peso dal divieto di immissione sul mercato di tutte le pile o accumulatori, anche incorporati in apparecchi, contenenti più di 0,0005 per cento di mercurio in peso (di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 188 del 2008). Viene, altresì soppressa la lettera c) del comma 3 dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 188 del 2008, che esclude le pile e gli accumulatori portatili destinati ad essere utilizzati in utensili elettrici senza fili dal divieto di immissione sul mercato di pile o accumulatori portatili, compresi quelli incorporati in apparecchi, contenenti più dello 0,002 per cento di cadmio in peso (di cui all'articolo 3, comma 1, lettera b), del decreto legislativo n. 188 del 2008). Evidenzia quindi che, in coerenza con quanto previsto dalla direttiva, si prevede che le suddette deroghe ai divieti di immissione sul mercato continuino ad applicarsi fino al 1o ottobre 2015, per le pile a bottone con un basso tenore di mercurio, e fino al 31 dicembre 2016 per le batterie portatili e gli accumulatori contenenti cadmio destinati a essere utilizzati negli utensili elettrici senza fili. In proposito, rileva che sarebbe opportuno tenere conto, ai fini della definizione del regime transitorio, del decorso del termine del 1o ottobre 2015, comunque fissato dalla direttiva, conseguente al tardivo recepimento della direttiva medesima. L'articolo 1, comma 1, lettera d), dello schema consente la prosecuzione della commercializzazione, fino ad esaurimento delle scorte, delle pile e degli accumulatori, che non soddisfano i requisiti previsti dal citato decreto legislativo n. 188, ma che sono stati legalmente immessi sul mercato prima della data di applicazione dei divieti di cui al citato articolo 3 del medesimo decreto legislativo. L'articolo 1, comma 1, lettera f), dello schema è volto a introdurre l'obbligo per il produttore di progettare gli apparecchi in modo da consentire la facile rimozione dei rifiuti di pile ed accumulatori in essi incorporati, da parte di professionisti qualificati indipendenti dai produttori, nel caso in cui tali rifiuti non possano essere prontamente rimossi dall'utilizzatore finale, nonché a corredare gli apparecchi, in cui sono incorporati pile o accumulatori, di istruzioni che indicano come anche i professionisti qualificati indipendenti possano rimuoverli senza pericolo. L'articolo 1, comma 1, lettera i), dello schema disciplina l'obbligo di iscrizione telematica al Registro nazionale presso la Camera di commercio competente, a cui sono soggetti i produttori che immettono per la prima volta sul mercato nazionale pile e accumulatori, precisando che i produttori Pag. 100soddisfano tale obbligo di registrazione un'unica volta. L'articolo 1, comma 1, lettera I), dello schema di decreto interviene sul regime sanzionatorio al fine di tenere conto della soppressione delle predette deroghe ai divieti di immissione sul mercato che attualmente sono fatte salve nell'applicazione delle sanzioni amministrative. L'articolo 1, comma 1, lettera m), n. 1), dello schema demanda a un decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, la fissazione delle tariffe per la copertura degli oneri previsti al comma 4 dell'articolo 27 del decreto legislativo n. 188, relativi all'istituzione ed al funzionamento del Registro nazionale dei soggetti tenuti al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di pile e accumulatori, all'espletamento delle attività del Comitato di vigilanza e controllo, ivi incluse le attività ispettive, e alle attività dell'ISPRA. L'articolo 2, comma 4, dello schema prevede che il citato decreto sia adottato entro sessanta giorni dalla sua data di entrata in vigore e che, fino alla suddetta adozione, alla copertura degli oneri di funzionamento del Centro di coordinamento si provvede in conformità al decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, adottato ai sensi del citato articolo 41, comma 5, del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, che attua la direttiva sui cosiddetti RAEE. In proposito, oltre alla necessità di uniformare le modalità di finanziamento degli organi di controllo sulla gestione dei RAEE e dei rifiuti delle pile e degli accumulatori, peraltro rilevata anche nella relazione illustrativa, segnala l'esigenza più generale di un coordinamento delle due discipline. L'articolo 1, comma 1, lettera m), n. 2), dello schema prevede la riassegnazione ad un apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dei proventi derivanti dalle tariffe per la copertura degli oneri. Lo schema, interviene, infine, sul decreto legislativo n. 188 del 2008 al fine di espungere i riferimenti al decreto legislativo n. 151 del 2005, in quanto è stato abrogato in gran parte dal decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, con cui è stata attuata la direttiva 2012/19/CE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere all'esito dei rilievi che dovessero emergere nel corso del dibattito.

  Ermete REALACCI presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 12 novembre 2015. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 14.10.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-06938 Castiello: Sulle iniziative per risanare il disastro ambientale provocato dall'incendio al deposito di fitofarmaci denominato Agrimonda a Mariglianella (NA).

  Paolo RUSSO (FI-PdL) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Paolo RUSSO (FI-PdL), replicando in qualità di cofirmatario, nel ringraziare la sottosegretaria Velo per la risposta, sottolinea Pag. 101come, a seguito della richiesta di aggiornamento sullo stato dell'attività, inviata dalla competente Direzione del Ministero dell'ambiente agli uffici regionali il 28 ottobre scorso, gli uffici regionali abbiano prontamente comunicato lo stato della procedura di gara e il cronoprogramma stabilito. Auspica, quindi, che il Governo vigili attentamente sul rispetto della tempistica delineata per lo svolgimento dei lavori di bonifica.

5-06939 Pastorelli: Sulle iniziative per la salvaguardia della salute del Lago di Bolsena, in particolare nel rispetto delle direttive comunitarie.

  Oreste PASTORELLI (Misto) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Oreste PASTORELLI (Misto) ringrazia la rappresentante del Governo per la risposta e per le informazioni circa le attività previste al fine di assicurare la salvaguardia dei comuni che circondano il lago di Bolsena. Auspica, quindi, che il Governo garantisca lo svolgimento dei lavori di manutenzione dell'impianto di depurazione nel rispetto dei tempi che sono stati stabiliti, in considerazione dell'elevato grado di inquinamento delle zone interessate, che rappresenta un grave rischio per la salute pubblica.

5-06940 Zaratti: Sulle iniziative per sanare il deficit attuale di governance dei Parchi nazionali.

  Filiberto ZARATTI (SI-SEL) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Filiberto ZARATTI (SI-SEL), pur ringraziando la sottosegretaria Velo, si dichiara insoddisfatto della risposta da lei fornita, lamentando il persistente stato di precarietà della governance in cui, ancora oggi, versano numerosi parchi nazionali, che ne mina l'autorevolezza e funzionalità e compromette fortemente la funzione di promozione e conservazione della biodiversità che queste aree sono chiamate a tutelare. Stigmatizza, altresì, la mancata destinazione di risorse a favore dei Parchi nazionali, che rivestono un ruolo fondamentale nella strategia di promozione dello sviluppo sostenibile del territorio e di incremento dei livelli occupazionali e costituiscono un indispensabile presidio della legalità, in territori in cui spesso si rilevano reati contro la natura e l'ambiente.

5-06941 Mazzoli e Borghi: Sulle iniziative per la messa in sicurezza e bonifica dei siti di ripristino ambientale del viterbese contaminati da traffici illeciti di rifiuti.

  Alessandro MAZZOLI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Alessandro MAZZOLI (PD) si dichiara soddisfatto per la risposta resa dalla sottosegretaria Velo, che ringrazia, ricordando che, a distanza di dieci anni dalla scoperta del traffico illecito di rifiuti smaltiti in tre siti di ripristino ambientale del viterbese, occorrerebbe, una volta accertate le responsabilità, attivarsi per pervenire a forme di intesa con le autorità regionali, al fine di individuare le risorse necessarie per gli interventi di messa in sicurezza e bonifica dei siti in questione.

5-06942 Matarrese: Sulla capacità complessiva degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani assimilati presenti nella regione Puglia.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) illustra l'interrogazione in titolo.

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  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Salvatore MATARRESE (SCpI) si dichiara soddisfatto per la puntuale risposta fornita dalla rappresentante del Governo e, pur confidando nell'esattezza del calcolo relativo al fabbisogno di incenerimento della regione Puglia, auspica che il Ministero svolga attente verifiche sugli elementi e sui dati tecnici forniti dalle amministrazioni regionali e dalle province autonome sulla base della nota del Ministero dell'ambiente del 15 settembre 2015.

5-06943 Terzoni: Sull'attuazione e operatività del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.

  Patrizia TERZONI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Patrizia TERZONI (M5S) si dichiara insoddisfatta per la risposta resa dalla sottosegretaria Velo, stigmatizzando il fatto che i contributi di iscrizione al Sistri, che a suo giudizio costituiscono oneri indebitamente versati, siano dovuti a prescindere dall'effettiva fruizione del servizio al momento dell'iscrizione e che degli stessi non si possa richiedere il successivo rimborso, in mancanza del servizio al quale si riferiscono.

  Ermete REALACCI, presidente, dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 19 novembre 2015 — Presidenza del presidente Ermete REALACCI – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.

  La seduta comincia alle 15.

5-05805 Valiante: Sul rispetto dei principi costituzionali e giurisprudenziali delle procedure di nomina di organi direttivi e presidenziali degli Enti Parco.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Simone VALIANTE (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto per la risposta resa dalla sottosegretaria Velo, che giudica surreale. Ritiene, infatti, che il soggetto che ricopre la carica di presidente dell'Ente parco debba possedere i medesimi requisiti dei membri del consiglio direttivo, ossia debba essere individuato tra «esperti particolarmente qualificati in materia di aree protette e biodiversità», come, peraltro, confermato, da ultimo, dal decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 73, recante il riordino degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente. Ricorda, in proposito, che lo stesso Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4468 del 2007, aveva posto l'accento sulla concretezza e il rilievo dell'attività svolta, evidenziando la differenza tra attività che possono considerarsi rilevanti e foriere di impegno effettivo da quelle che, al contrario, si configurano solo apparentemente come tali. Auspica, infine, che il presidente della Commissione si faccia garante del rispetto delle funzioni parlamentari, soprattutto laddove le risposte dell'Esecutivo alterino palesemente la realtà e contraddicano quanto più volte ribadito sia dal Governo medesimo sia dal più alto organo della giustizia amministrativa.

5-06371 Terzoni: Sull'aggiornamento dell'Albo di idonei all'esercizio dell'attività di direttore di Enti Parco.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

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  Patrizia TERZONI (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta della sottosegretaria Velo, prendendo atto del fatto che, dopo ben otto anni dall'ultimo bando, il Ministero abbia finalmente provveduto a inviare al Consiglio di Stato, per il parere, lo schema di decreto recante il regolamento dell'albo degli idonei all'esercizio dell'attività di direttore di ente parco nazionale.

5-06001 Liuzzi: Sulle procedure concorsuali per l'individuazione di specifiche professionali presso l'Ente Parco dell'Appennino Lucano-Val d'Agri Lagonegrese.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 10).

  Mirella LIUZZI, replicando, prende atto della risposta della sottosegretaria Velo, segnalando che continuerà a vigilare sulla vicenda. Fa presente, in proposito, l'anomalia legata al fatto che, a distanza di pochi mesi, siano state avviate per la medesima qualifica due procedure concorsuali e che il soggetto risultato vincitore dell'ultima di tali procedure sia stato poi distaccato presso gli uffici della regione.

5-06873 Giovanna Sanna: Sulla vicenda dell'isola di Budelli dell'arcipelago della Maddalena.

  La sottosegretaria Silvia VELO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 11).

  Giovanna SANNA (PD), replicando, ringrazia la rappresentante del Governo per la risposta, evidenziando la necessità che il Ministero monitori affinché il piano del Parco, finalmente predisposto lo scorso 30 ottobre, sia celermente trasmesso alla Giunta regionale, ai fini della sua adozione e dell'avvio della successiva fase di consultazione pubblica. Chiede altresì al Governo di vigilare attentamente, anche alla luce delle ipotesi, recentemente avanzate, di un possibile esproprio dell'isola, affinché sia celermente avviato il progetto di bonifica e sia restituito all'isola il patrimonio di bellezze naturalistiche e paesaggistiche che l'hanno resa famosa in tutto il mondo.

  Ermete REALACCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.25.

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