CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 novembre 2015
543.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 148

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 18 novembre 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe CASTIGLIONE.

  La seduta comincia alle 13.50.

  Luca SANI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-07015 L'Abbate: Sulla gestione finanziaria del settore ippico.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

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  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta. Ricorda infatti che mancano all'appello circa 66 milioni di euro di lodi arbitrali che dovevano essere destinati al settore ippico, non ancora recuperati, in ogni caso si riserva di compiere una valutazione più approfondita vista la complessità della risposta del Governo.
  Ricorda ancora che il provvedimento sull'ippica è fermo, e con essa la riforma delle scommesse e della governance, mentre il calendario ippico per la prima volta è stato fissato prima per i primi quindici giorni e poi per il mese intero, manifestando una crescente difficoltà del settore. Paventa quindi conseguenze estremamente preoccupanti per il settore, costretto in taluni casi a dismettere le attività. Invita quindi il Governo ad intervenire entro la fine dell'anno.

5-07016 Fedriga: Sulle azioni di sostegno al reddito degli allevatori.

  Guido GUIDESI (LNA), cofirmatario dell'interrogazione, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Guido GUIDESI (LNA), nel ringraziare il Governo per la risposta, osserva che si tratta di iniziative positive e spera che si traducano in una soluzione rispetto al cronico problema del prezzo del latte. Si aspetta infatti da parte del Governo e del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali un atteggiamento più energico poiché la questione del prezzo del latte riguarda problemi di concorrenza rispetto ad un mercato influenzato da un grande soggetto che non può tenere in scacco gli allevatori italiani essendo tra l'altro un operatore straniero.

5-07017 Zaccagnini: Sull'emanazione delle linee di indirizzo al CREA per la ricerca sulle fitopatie non endemiche.

  Adriano ZACCAGNINI (SI-SEL) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Adriano ZACCAGNINI (SI-SEL), replicando, si dichiara abbastanza soddisfatto per l'attività svolta dal CREA, forse stimolato anche dalle sollecitazioni parlamentari. Peraltro non può dichiararsi soddisfatto della parte della risposta che non ha avuto modo di percepire nella sua compiutezza a causa di numerose interferenze ambientali. Si riserva dunque di compiere un approfondimento sulla risposta complessiva del Governo e si ritiene soddisfatto per la parte effettivamente percepita.

5-07018 Catanoso: Sul sostegno e la tutela del settore olivicolo oleario nazionale.

  Paolo RUSSO (FI-PdL), cofirmatario dell'interrogazione, illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Paolo RUSSO (FI-PdL), replicando, manifesta apprezzamento per l'attenzione dimostrata dal sottosegretario sulla questione che però nulla toglie alle criticità esistenti. Esiste infatti una palese malintesa solidarietà che si esprime il più delle volte svendendo le potenzialità e le quote di mercato italiane e soprattutto degli agricoltori nazionali. Si rammarica pertanto Pag. 150per una situazione in cui l'agricoltura nazionale sta diventando una sorta di cuscinetto per risolvere problematiche internazionali, creando però notevoli problemi agli operatori del settore. Manifesta peraltro l'auspicio che attraverso la presente e altre sollecitazioni il Governo saprà agire con pugno più fermo in Europa per sostenere le ragioni dei produttori che non sono tanto di mercato quanto di ragionevole azione per evitare distorsioni rispetto alle qualità e ai costi delle produzioni nazionali.

5-07019 Mongiello: Sulla realizzazione del piano olivicolo nazionale.

  Colomba MONGIELLO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde all'interrogazione in titolo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Colomba MONGIELLO (PD), replicando, ringrazia il sottosegretario per la rassicurazione circa l'utilizzo dei fondi per gli agricoltori che verranno erogati in tempi brevi, senza dover temere il disimpegno dei fondi trattandosi di fondi in conto capitale. Nel ribadire la necessità di aumentare la produzione rinnovando gli impianti con cultivar italiane e incrementando la ricerca scientifica per produrre meglio e di più senza indebolire il patrimonio della biodiversità nazionale, ricorda che la Tunisia e anche altri Paesi hanno varato un piano olivicolo e che pertanto anche l'Italia deve affrettarsi in tal senso. Osserva infatti che la borsa merci di Bari ha quotato meno di 4 euro l'olio extravergine e pertanto il settore ha bisogno della maggiore attenzione possibile. Nel manifestare dunque soddisfazione per la risposta del Governo, osserva che più l'Italia produrrà olio e meno olio sarà costretta ad importare, essendo oggi importatore netto, auspicando di poter raggiungere nuovamente i livelli di produzione di qualche anno fa. Da ultimo, paventa la possibilità che si faccia confusione tra i fondi destinati per il piano olivicolo e quelli per la xylella, possibilità che andrebbe in ogni caso evitata.

  Luca SANI, presidente, dichiara infine concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE LEGISLATIVA

  Mercoledì 18 novembre 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il Sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe CASTIGLIONE.

  La seduta comincia alle 14.25.

Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.
Testo unificato C. 1373 Lupo, C. 1797 Zaccagnini, C. 1859 Oliverio e C. 2987 Dorina Bianchi.

(Seguito discussione e approvazione).

  La Commissione prosegue la discussione del testo unificato.

  Luca SANI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta è assicurata anche attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito. Ricorda che nella seduta dell'11 novembre scorso la Commissione ha approvato in linea di principio l'emendamento 2.1 La Relatrice, successivamente inviato alle Commissioni I e V per il parere, espresso favorevolmente nella giornata di ieri da entrambe le Commissioni.
  Nessuno chiedendo di intervenire, e se non vi sono obiezioni, avverte che si passerà alla votazione degli articoli del testo unificato in titolo, invitando i gruppi a segnalare eventuali sostituzioni.

Pag. 151

  La Commissione approva l'articolo 1.

  Luca SANI, presidente, invita la relatrice a rendere il parere sull'unico emendamento presentato.

  Alessandra TERROSI (PD), relatrice, esprime parere favorevole sul suo emendamento 2.1.

  Il Sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE esprime parere conforme a quello della relatrice.

  La Commissione approva l'emendamento 2.1 della relatrice.
  La Commissione, con distinte votazioni, approva, nel testo emendato, l'articolo 2, indi l'articolo 3, l'articolo 4, l'articolo 5, l'articolo 6, l'articolo 7, l'articolo 8, l'articolo 9, e l'articolo 10.

  Luca SANI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
  Così rimane stabilito.

  Luca SANI, presidente, sospende quindi la seduta.

  La seduta sospesa alle 14.30 è ripresa alle 14.35.

  Luca SANI, presidente, avverte che sono stati presentati sei ordini del giorno (vedi allegato 6) e che si procederà al loro esame.
  Prendendo atto che i presentatori non chiedono di intervenire per illustrarli, invita il rappresentante del Governo a esprimere il parere.

  Il Sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE accoglie l'ordine del giorno 0/1373-1797-1859-2987/XIII/1 Benedetti, considerando che il Ministero della salute ha da tempo avviato con il coinvolgimento dell'Istituto superiore di sanità un'attività finalizzata alla fissazione dei limiti di THC negli alimenti. Accoglie l'ordine del giorno 0/1373-1797-1859-2987/XIII/2 Lupo, se riformulato espungendo nelle premesse le parole «o erboristico», espungendo l'ultimo capoverso delle premesse e sostituendo nell'impegno le parole: «ad escludere dalla normativa sui medicinali le infiorescenze fresche ed essiccate per scopo floreale e erboristico» con le seguenti: «a valutare la possibilità di adottare iniziative volte ad escludere dalla normativa sui medicinali le infiorescenze fresche ed essiccate per scopo floreale».
  Accoglie quindi l'ordine del giorno 0/1373-1797-1859-2987/XIII/3 Gagnarli, se l'impegno è sostituito dalla la seguente riformulazione: «a valutare la possibilità di adottare le opportune iniziative presso le competenti sedi europee affinché la normativa comunitaria sia modificata consentendo anche alla coltivazione della canapa di beneficiare della componente di «inverdimento» senza necessità di soddisfare ulteriori obblighi».
  Accoglie l'ordine del giorno 0/1373-1797-1859-2987/XIII/4 Massimiliano Bernini. Esprime parere contrario sull'ordine del giorno 0/1373-1797-1859-2987/XIII/5 Parentela e accoglie l'ordine del giorno 0/1373-1797-1859-2987/XIII/6 Oliverio, se riformulato espungendo al primo impegno le parole: «e erboristici» e sostituendo il secondo impegno con il seguente: «a valutare la possibilità di considerare le evoluzioni in termini scientifici ai fini di una eventuale revisione dei limiti ammessi di THC per un migliore sviluppo della filiera e nel rispetto della salute del consumatore».

  Luca SANI, presidente, prende atto che i colleghi Lupo e Gagnarli accettano la riformulazione dei propri ordini del giorno Lupo n. 0/1373-1797-1859-2987/XIII/2 e Gagnarli n. 0/1373-1797-1859-2987/XIII/3. Prende altresì atto che i presentatori Benedetti, Lupo, Gagnarli, e Bernini non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Benedetti n. 0/1373-1797-1859-2987/XIII/1, Lupo n. 0/1373-1797-1859-2987/XIII/2 (Nuova formulazione), Gagnarli n. 0/1373-1797-1859-2987/XIII/3 (Nuova formulazione) e Pag. 152Bernini n. 0/1373-1797-1859-2987/XIII/4 (vedi allegato 6).

  Paolo PARENTELA (M5S), nel manifestare rammarico per il mancato accoglimento del suo ordine del giorno 0/1373-1797-1859-2987/XIII/5, trattandosi di un impegno molto semplice e concreto, chiede di conoscere i motivi del parere contrario del Governo, e chiede che posto in votazione.

  Alessandra TERROSI (PD), relatrice, ritiene che la richiesta del collega non sia particolarmente gravosa e meriti un approfondimento attento da parte del Governo.

  Massimiliano BERNINI (M5S), si associa, invitando il Governo a proporre in alternativa una riformulazione dell'ordine del giorno 0/1373-1797-1859-2987/XIII/5 Parentela, venendo incontro alla richiesta del Governo.

  Il Sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE fa presente che il parere contrario sull'ordine del giorno Parentela 0/1373-1797-1859-2987/XIII/5 è motivato dal fatto che tra le piante officinali vendibili in erboristeria non può essere inclusa una pianta contenente principi attivi sotto controllo internazionale ai sensi delle convenzioni internazionali sulle droghe, in quanto i prodotti erboristici rientrano nella categoria degli alimenti che non possono comprendere piante stupefacenti.

  La Commissione respinge l'ordine del giorno Parentela 0/1373-1797-1859-2987/XIII/5 (vedi allegato 6).

  Luca SANI, presidente, prende atto che il collega Oliverio non insiste per la votazione del suo ordine del giorno Oliverio n. 0/1373-1797-1859-2987/XIII/6 (Nuova formulazione) (vedi allegato 6).
  Avverte quindi che si passerà alle dichiarazioni di voto finale.

  Loredana LUPO (M5S), nel ringraziare i colleghi e il Movimento 5 Stelle tutto per averle permesso oggi di essere qui, desidera rivolgere un doveroso ringraziamento anche a tutti i colleghi delle altre parti politiche che sono riusciti a cogliere l'importanza della materia in esame.
  Ritiene però che i preconcetti che ne hanno distrutto la coltivazione possano ancora danneggiare in futuro una coltura così importante come quella della canapa. Diverse fonti asseriscono che il primo tessuto nella storia dell'uomo sia stato di canapa e che la sua lavorazione sia cominciata nell'VIII millennio a.C.. La letteratura scientifica in campo archeologico, antropologico, filologico, economico e storico concorda sul fatto che la canapa sia stata la pianta più coltivata a partire dal I millennio fino alla fine degli anni quaranta. Il declino della coltura si ha intorno agli anni cinquanta che culmina con la messa al bando della pianta per motivi sociali, ma soprattutto perché troppo scomoda per alcuni lobbisti che vedevano i loro settori economici minacciati dall'eccessiva versatilità del succitato vegetale.
  Senza se e senza ma venne considerata illegale e poco importò che con quasi 90 mila ettari di coltivazione l'Italia fosse il secondo produttore mondiale, che il settore tessile usufruisse di una grande quantità di fibra di canapa prodotta sul territorio italiano e che i filati italiani si distinguessero fra tutti per eccellenza e qualità.
  Con la canapa si produce carta, tessuti, corde, olio, medicine, cibo dai semi, combustibile per lampade, funi, lacci per le scarpe. Anche le prime due stesure della costituzione americana furono stampate sulla canapa. Certamente, che questa singola piantina sia utile a tutto questo costituisce come un problema per tutti quei settori che si sono arricchiti inquinando con plastiche e petroli. Trattandosi di una specie rustica, fa anche risparmiare sia in termini di acqua, sostanze nutritive e, se dotata di un THC sufficiente, non ha bisogno di fitofarmaci. Interi territori sono stati inquinati bandendo il suo utilizzo essendo anche in grado di bonificarli.
  Come prevedibile, nonostante il lungo periodo di blocco della produzione, causato Pag. 153dalle politiche proibizioniste, oggi l'aumento continuo del prezzo del petrolio e la crescente attenzione per la tutela dell'ambiente hanno comportato una ripresa della coltivazione e produzione della canapa industriale in molti Paesi europei quali Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Polonia, Romania, e altri.
  Nel 2014 si è svolta l'XI Conferenza della EIHA (European international hemp association) tenutasi a Wesseling, in Germania verso la fine di maggio, finalizzata allo scambio di informazioni per pianificare la crescita dell'industria legata alla canapa industriale con più di 200 esperti del settore provenienti da 39 diversi Paesi di tutto il mondo.
  I dati della conferenza mettono in risalto una superficie totale di coltivazione di canapa industriale nel mondo di circa 85 mila ettari nel 2011, dei quali circa 60 mila per le fibre, soprattutto in Cina e in Europa e 25 mila ettari per i semi, soprattutto in Canada, Cina ed Europa.
  Sono passati oltre 70 anni da quando Henry Ford creò la prima auto prodotta e alimentata con la canapa, ma il suo modello non giunse mai sul mercato, sconfitto dall'avanzare del petrolio come unico componente per la creazione di plastiche e carburante e oggi, a quanto pare, negli ultimi modelli di Alfa Romeo già sul mercato sarebbero presenti componenti prodotti con fibra di canapa.
  Ricorda che la proposta di legge, composta di 10 articoli incentrati sul sostegno e la promozione della coltura della canapa industriale dalla coltivazione alla trasformazione, è stata sostenuta dall'azione del suo gruppo che si è battuto per spiegare come l'innalzamento del livello di THC era una necessità reale, perché è tramite la presenza di questo principio attivo, che può subire oscillazioni significative in base al luogo di coltivazione, che la pianta si difende dagli agenti esterni. Osserva quindi che la proposta di legge dà nuova linfa al settore destinando un massimo di 700 mila euro annui alla trasformazione per dare modo alle filiere dislocate su tutto il territorio nazionale di organizzare i propri impianti di trasformazione.
  Ricorda infine l'azione politica svolta affinché i coltivatori di canapa industriale non venissero considerati dei produttori di droghe e non fossero vessati inutilmente nelle fasi produttive della pianta.
  Esprime quindi rammarico per il fatto che dall'articolo 2, comma 2, sia stata espunta la lettera h), che rendeva possibile e lecito produrre, senza autorizzazioni, inflorescenze, fresche ed essiccate, sia per scopo floreale che erboristico. A tale proposito, preannuncia la presentazione di un ordine del giorno per impegnare il Governo a reintrodurre questa possibilità, evitando di fatto un limite per un settore potenzialmente suscettibile di importanti sviluppi anche dal punto di vista occupazionale. Ricorda infatti che un folle – Albert Einstein – una volta disse che «la misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario».
  Anche se la proposta di legge sembra una goccia nel mare in un pianeta che non vuole invertire rotta, dove le multinazionali sembrano invincibili, ritiene che non sia così, trattandosi di una reazione a catena, una rivoluzione: il motivo per il quale il Movimento 5 Stelle è entrato nelle istituzioni.
  Ritiene infatti che oggi si inverta la rotta e si guardi lontano, non solo al PIL del Paese, ma anche al futuro sostenibile del genere umano.

  Adriano ZACCAGNINI (SI-SEL) manifesta soddisfazione per la conclusione dell'iter delle proposte di legge alla Camera dei deputati. Ricorda che si è proceduto a una fase di affinamento da un punto di vista contenutistico giungendo con successivi approfondimenti e grazie al lavoro paziente della relatrice, ad un testo dotato di una sua organicità, che interessa l'intero settore della filiera. Manifesta peraltro rammarico per il fatto che l'ostinazione del Governo a mantenersi sulla normativa vigente abbia evidenziato l'esistenza di una arretratezza culturale riguardo all'argomento dovuta probabilmente a una commistione di settori e normative che non dovrebbero concernere la canapa per uso industriale e alimentare. Pag. 154
  Auspica dunque che l'approvazione della nuova legge possa essere il preludio per una liberalizzazione della coltivazione della pianta, visti anche gli insuccessi delle politiche di contrasto alle droghe leggere. Ricorda, quindi, che l'Italia, come una colonia degli Stati Uniti, ha introdotto un divieto di coltivazione della canapa perdendo tutta la capacità di trasformazione e commercializzazione, contrariamente alla Francia che, dotata di maggiore indipendenza culturale, in più ha agito a livello dell'Unione europea contribuendo a fissare un limite dello 0,2 per cento, costituendo un vero e proprio monopolio. Ricorda che le nuove norme consentono agli agricoltori di coltivare piante con tenore fino allo 0,6 per cento senza dover temere eventuali responsabilità, ma che occorrerà agire in sede europea affinché il nuovo limite possa essere recepito anche con riferimento alla normativa UE. Auspica infine che la delega sul contenuto di canapa negli alimenti sia espletata al massimo grado seppure taluni prodotti, come gli oli essenziali derivati dalle infiorescenze, non potranno vedere la luce a causa della confusione in tema di cannabis.
  Da ultimo, pur ritenendo che la normativa rappresenti un grande passo crede possa essere ulteriormente migliorata anche investendo competenze di altre Commissioni. Invita infine il presidente a svolgere un'azione di accompagnamento nell’iter presso l'altro ramo del Parlamento al fine di sollecitarne la rapida conclusione.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) fa presente che la legge sulla filiera della canapa industriale vuole rispondere alle attese del mondo canapicolo italiano che spera in un giusta rivalutazione della coltura, che in passato è stata una delle voci principali dell'economia di vaste aree di alcune regioni del Paese.
  Dalla fine degli anni cinquanta sempre maggior discredito è cresciuto attorno ad una coltura che ci vedeva leader mondiale fino ai primi del novecento sia in termini di quantità di prodotto, sia in termini di qualità del prodotto realizzato.
  È una risposta concreta ad un settore che è andato in crisi causa sia dell'inaccettabile e strumentale accostamento alla più famosa canapa indica, sia della pesante intensità del lavoro, sia per la competizione proveniente specialmente dagli Stati Uniti di fibre sintetiche meno costose e più moderne.
  In definitiva la canapa ha subito un'aggressiva campagna delle multinazionali del petrolio che sono riuscite a spazzar via ogni materiale concorrente con la scusa del minor costo e della modernità dei prodotti derivati.
  Si è trattato di una battaglia che le multinazionali con i loro modelli produttivi e commerciali ad alto impatto ambientale e a altissima intensità di profitti hanno vinto e che i territori, gli agricoltori italiani e la comunità nazionale hanno perso.
  La distruzione dell'economia della canapa ha determinato l'impoverimento dei territori che la producevano, l'abbandono di terre un tempo floride grazie alla coltura della canapa, messe in crisi dalla distruzione di una potente risorsa.
  In Italia, poi, all'aggressiva espansione del petrolio e dei suoi derivati si è aggiunta l'emanazione di una normativa antidroga accompagnata dal convincimento che la coltivazione della canapa fosse del tutto vietata mentre il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, voleva in effetti solo vietare la coltivazione, la lavorazione e la commercializzazione della canapa utilizzata per produrre droga. Nel resto del mondo invece la coltivazione della canapa non è mai cessata.
  L'interruzione di oltre cinquanta anni nella coltivazione e trasformazione della canapa è anche stata causa di un pesante gap tecnologico sia nella genetica, settore in cui l'Italia aveva in passato primeggiato, sia per quanto concerne i macchinari agricoli e quelli per la prima trasformazione. Pag. 155
  La legge stabilisce un quadro normativo certo che consente agli operatori di lavorare in tranquillità.
  In definitiva la legge che la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato in sede legislativa vuole principalmente liberare l'agricoltore dai vincoli di coltivazione, che hanno relegato la filiera ad un ritardo competitivo di almeno cinquant'anni.
  In considerazione dell'errato convincimento che la coltura della canapa fosse vietata, chi a partire dagli anni settanta ha tentato di riprendere la coltivazione della canapa ha subito pesanti interventi dalle Forze dell'ordine, mentre in Francia si percepivano premi significativi della Politica agricola comune per ettaro.
  Ritiene dunque che oggi occorra recuperare questo discredito ingiustificato, tanto, senza crogiolarsi guardando al passato, la legge vuole creare le condizioni per coprire quel gap: se si vuole far decollare le produzioni di canapa su una scala rilevante da un punto di vista economico ed ambientale, si deve sostenere gli imprenditori che ci credono e vogliono investire in questo settore, ma ricostruire una filiera ormai distrutta non è semplice, anzi è costoso.
  Sostenere il decollo della filiera della canapa è vitale per far trasformare l'agricoltura italiana, far rinascere i territori, perché la canapa è fatta apposta per l'economia sostenibile. Le sue infinite camaleontiche ed eclettiche peculiarità ne fanno un materiale ideale nell'era della green economy, una sorta di oro verde, una pianta magica per la versatilità che la rende unica: cresce con poca acqua, aiuta il terreno a recuperare fertilità, contiene sostanze con potenzialità terapeutiche, sa dare a innumerevoli settori produttivi una delle sue infinite e incredibili qualità: tanto da potersi trasformare in ben 25.000 prodotti già classificati.
  Ritiene cioè necessario cambiare verso all'economia, come chiedono le future generazioni, fondata sul riciclo e sul risparmio di risorse, per poter condividere la ricchezza della madre terra con il resto dell'umanità, come ricorda spesso Papa Francesco.
  La filiera della canapa consentirà di recuperare un pezzo importante della storia italiana e del suo antico patrimonio agricolo.
  Con questa legge si può cominciare a dare impulso a un nuovo sistema, perché la canapa è destinata a divenire una suggestione e una spinta al rinnovamento per un'agricoltura più semplice, di prossimità, che non impoverisca i terreni e riporti specie autoctone nei territori e tuteli la biodiversità.
  L'approccio interdisciplinare e olistico che può generare il rilancio di questa coltura può creare una felice continuità tra agricoltura e università, tra agricoltura scienza e tecnologia, per una produzione industriale a impatto ambientale vicino allo zero.
  Si è dunque ristabilito un quadro normativo che consente agli operatori della filiera canapicola, ed in particolare agli agricoltori, di lavorare con serenità, così come avviene per le altre colture.
  Si tratta ora di recuperare il tempo perduto e il ritardo in innovazione che ha caratterizzato questa lunga fase. Perché ci sono le migliori condizioni per mettere in campo un'efficace attività di ricerca, di sviluppo di metodi e processi per migliorare l'integrazione locale e la reale sostenibilità delle filiere, in particolare quella alimentare, di bioingegneria e di cosmetici, filiere che risultano essere molto remunerative.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S) rivolge un ringraziamento a nome del suo gruppo alla relatrice per l'ottimo lavoro svolto e per la disponibilità ad ascoltare tutte le istanze e a tutti i gruppi per essere riusciti a completare l’iter delle proposte scrivendo una pagina importante per l'agricoltura italiana. Parimenti ringrazia tutti gli uffici per il supporto dato all’iter. Auspica infine una rapida conclusione dell’iter al Senato al fine di chiudere definitivamente questa partita importante per il Paese.

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  Luca SANI, presidente, avverte che si procederà alla votazione finale, ai sensi dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento. Ricorda che la votazione finale avverrà a scrutinio palese, mediante appello nominale.
  Dopo aver dato conto dei deputati in missione, indice quindi la votazione nominale il testo unificato delle proposte di legge C. 1373 Lupo, C. 1797 Zaccagnini, C. 1859 Oliverio e C. 2987 Dorina Bianchi.

  La Commissione approva infine, con votazione nominale finale, il testo unificato delle proposte di legge C. 1373 Lupo, C. 1797 Zaccagnini, C. 1859 Oliverio e C. 2987 Dorina Bianchi.

  Luca SANI, presidente, si associa da ultimo ai ringraziamenti espressi in precedenza.

  La seduta termina alle 15.05.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AUDIZIONI INFORMALI

Audizione dei rappresentanti dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 2236 Sani e C. 2618 Oliverio, recante disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.05 alle 15.30.

AVVERTENZA

  II seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

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