CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 novembre 2015
543.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 19 NOVEMBRE 2015

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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 18 novembre 2015. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 9.05.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 222, concernente il conferimento dell'abilitazione scientifica nazionale per l'accesso al ruolo dei professori universitari.
Atto n. 221.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 novembre 2015.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Comunica che il presidente del Gruppo del Partito democratico, con lettera del 17 novembre 2015, ha rappresentato che il deputato Luigi Dallai entra a far parte della Commissione, in sostituzione del deputato Paolo Rossi. Porge quindi un indirizzo di saluto all'onorevole Dallai, a nome di tutta la Commissione.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatrice, facendo seguito all'introduzione svolta nella seduta di ieri, illustra sinteticamente la sua relazione (vedi allegato 1). Dopo aver ricordato che il provvedimento è frutto, in particolare, del lavoro svolto in ambito Pag. 101parlamentare, a seguito dell'approvazione della risoluzione n. 8-00064 da parte della VII Commissione, precisa che l'esposizione della relazione ne segue l’iter logico.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ringrazia la relatrice per l'accurato lavoro svolto.

  Francesco D'UVA (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede quando, presumibilmente, la Commissione esprimerà il parere di competenza.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, risponde che sarà la prossima settimana.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP) con riferimento ai criteri per la valutazione dell'idoneità dei candidati a conseguire l'abilitazione scientifica nazionale per l'accesso al ruolo dei professori universitari, ritiene che i parametri oggettivi, legati a un criterio quantitativo delle pubblicazioni realizzate, pur importantissimi, non possano prescindere da un giudizio qualitativo. Piero Sraffa ha cambiato la storia delle discipline economiche con una sola monografia di 192 pagine: ma non potrebbe essere abilitato con le regole che oggi vengono proposte. Bertrand Russell, del resto, ebbe molte difficoltà a patrocinare la chiamata a Cambridge di Ludwig Wittgenstein, che non aveva pubblicato saggi; dovette raccomandarne la docenza facendo riferimento ai manoscritti dell'aspirante. Ritiene che mentre i criteri oggettivi possano essere utili in una fase di preselezione, essi non possano costituire un elemento determinante nell'attribuzione dell'abilitazione, osservando, in particolare, che andrebbe differenziato il punteggio a seconda dell'autorevolezza della rivista scientifica – che sia italiana o straniera – che reca la pubblicazione. Reputa, inoltre, rovinoso il sistema del sorteggio dei componenti delle commissioni esaminatrici. Colui che è sorteggiato probabilmente favorirà esclusivamente i suoi allievi, parendogli unica l'opportunità che gli si presenta. Ritiene quindi che, forse, il vecchio sistema dei «baroni» poteva condurre a risultati migliori degli attuali. Porta dunque ad esempio la sua esperienza personale, ricordando di essere divenuto professore ordinario ad opera di una commissione esaminatrice che apparteneva ad una scuola di pensiero assai diversa dalla sua, ma che aveva comunque apprezzato la qualità della sua produzione.

  Gianluca VACCA (M5S) ringrazia la relatrice, ma fa notare al collega Buttiglione che l'abilitazione scientifica nazionale è cosa ben diversa dal concorso per l'immissione in ruolo quale docente universitario. Ricorda infatti che l'abilitazione scientifica nazionale per l'accesso ai ruoli dei professori universitari viene attribuita in base all'accertamento dei requisiti minimi per l'attribuzione di tale qualifica. Solo successivamente vi sarà un concorso che prevede la valutazione comparativa, che pur presuppone il possesso dell'abilitazione. Rileva poi che nello schema di regolamento sono indicati sia criteri qualitativi che quantitativi che permettono quindi una certa discrezionalità nella valutazione delle commissioni, sulla cui adeguatezza o meno la VII Commissione si potrà comunque esprimere. Con riferimento poi alla questione del sorteggio dei commissari, osserva che le decisioni vengono comunque prese a maggioranza, non ritenendo che ciascun componente delle commissioni esaminatrici porti un proprio candidato. Rileva, inoltre, che andrebbero previste delle incompatibilità per coloro che fanno parte delle commissioni esaminatrici de quibus, ricordando che sussiste una normativa ad hoc contenuta nel decreto del Presidente della Repubblica n. 382 del 1980. Ricorda, a tal riguardo, che il Movimento 5 Stelle aveva sollevato la questione dell'incompatibilità verificatasi per il ministro del Governo Letta Carlo Trigilia, il quale, pur rivestendo il ruolo di membro della commissione per l'abilitazione scientifica nazionale aveva assunto la carica di ministro senza dimettersi dal precedente incarico. Ritiene, inoltre, che sia da valutare l'opportunità di prevedere la presenza della CRUI (Conferenza Pag. 102dei Rettori delle Università italiane), in particolare, nell'ambito delle operazioni di sorteggio previste all'articolo 7 dello schema di decreto in esame.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatrice, ricorda – come indicato nella relazione da lei depositata – che, recentemente, il TAR del Lazio ha emesso la sentenza n. 12407 del 2015, con la quale afferma che la previsione della maggioranza qualificata dei quattro quinti della commissione per l'attribuzione dell'abilitazione – che resta ferma nel contesto della presente riforma – sia illegittima, in quanto non prevista dalla legge n. 240 del 2010. A tal proposito, ritiene che la predetta maggioranza qualificata sia opportuna, considerato che l'abilitazione non è un concorso, bensì la certificazione del raggiungimento di una certa soglia di maturità scientifica riconosciuta da una rappresentanza qualificata della comunità di appartenenza. Ritiene poi, rispetto al tema sollevato dal presidente Buttiglione, che le commissioni debbano poter esercitare la loro funzione valutatrice – e non limitarsi ad un ruolo meramente asseverativo – e avere quindi la disponibilità di apprezzare la particolare qualità scientifica dei candidati – e di attribuire loro l'abilitazione – seppure a fronte di pochi prodotti pubblicati. Affinché tale decisione non sia contestata è ovvio che la commissione è chiamata alla massima trasparenza della propria decisione, che va motivata e assunta all'unanimità. Ritiene, inoltre, che la VII Commissione debba assumersi la responsabilità politica di valutare l'efficacia della procedura di abilitazione nel reclutamento universitario; in seno ad una possibile indagine conoscitiva, si potrebbe accertare, ad esempio, quanti abilitati provenienti da ambiti esterni al sistema universitario siano poi risultati vincitori di concorso, pur in considerazione del parziale blocco del turn over dei docenti universitari. In ordine al dibattito scaturito dagli interventi precedenti, non le appare corretto, in conclusione, rappresentare il sistema universitario come sola espressione di consorterie e inadeguato ad assolvere alla sua missione di alta didattica e ricerca: i dati, ad esempio, sulla produzione scientifica dei nostri ricercatori dimostrano esattamente il contrario.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP) concorda con la collega Ghizzoni sulla difesa dell'attuale sistema universitario, nel quale è certamente presente la cooptazione di coloro che appartengono a determinate scuole. Osserva, poi, che nell'attuale sistema vige la presunzione di un dato quantitativo, dal quale ci si può discostare in base ad un'adeguata motivazione. Ritiene, inoltre, che il sistema degli atenei potrebbe essere incentivato a selezionare ancor meglio i propri docenti, legando maggiormente alla valutazione della qualità scientifica di ciascuna università il finanziamento pubblico della stessa; resta poi l'ipotesi, tutta da valutare, di privatizzare l'università.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 18 novembre 2015. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 14.25.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento.
Atto n. 220.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

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  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 novembre 2015.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Comunica che è in distribuzione copia del «Piano nazionale di promozione della lettura» adottato dal Centro per il libro e la lettura di cui all'articolo 15, comma 3, lettera l), del decreto del Presidente della Repubblica n. 233 del 2007. Ritiene che tale documento possa essere utile anche per il prosieguo dei lavori della Commissione sull'atto Camera n. 1504 e abbinata.
  Con riferimento poi all'esame dell'atto del Governo n. 220, avverte che la relatrice ha presentato una proposta di parere leggermente rettificata rispetto alla bozza presentata ieri e allegata al resoconto della seduta. La predetta proposta è stata messa in distribuzione, così come è a disposizione la proposta di parere alternativo preannunziato e poi depositato dal MoVimento 5 Stelle (vedi allegato 2).

  Maria Grazia ROCCHI (PD), relatrice, illustra le limitate modifiche alla proposta di parere presentata ieri che concernono, in particolare, le classi di concorso A-19 e A-23.

  Gianluca VACCA (M5S) chiede al rappresentante del Governo come mai si sia proceduto a una revisione complessiva del regolamento tramite decreto del Presidente della Repubblica, invece di procedere ad una modifica delle classi esistenti tramite decreto ministeriale, per poter svolgere, medio tempore, una più approfondita riflessione in materia. Chiede inoltre come mai non si siano auditi i soggetti interessati del provvedimento. Nel merito, dopo aver rinviato alla lettura della proposta di parere alternativo depositata dal suo gruppo, ricorda che diverse osservazioni svolte dal Consiglio di Stato non sono state prese in considerazione nel provvedimento. Sottolinea, in particolare, il possibile impatto che potrebbe avere la nuova regolamentazione sui docenti di ruolo, in particolare sotto il profilo della mobilità a partire dal prossimo anno e, sui docenti precari, con riferimento alle vecchie graduatorie ad esaurimento. Ribadisce inoltre la necessità di chiarire il significato di taluni asterischi presenti nell'ultima colonna della Tabella A del provvedimento. Entrando nel merito, tra l'altro, evidenzia la necessità di chiarire come verranno ricoperti i posti per le nuove classi di concorso degli insegnamenti nei licei musicali, in particolare, in base alle abilitazioni già conseguite.

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA osserva, in linea generale, che la revisione complessiva delle classi di concorso si è resa necessaria a seguito di molti interventi puntuali che si sono realizzati negli ultimi anni. Assicura comunque che il MIUR terrà nel debito conto tutti i contributi che sono stati forniti al dibattito in corso e, in particolare, le diverse memorie trasmesse dai soggetti interessati al provvedimento. Si riserva di fornire successivamente una risposta nel merito delle questioni poste sulle singole classi di concorso, sul recepimento delle osservazioni del Consiglio di Stato e sull'utilizzazione dei docenti precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.

  Francesco D'UVA (M5S) chiede che sia espunta dalla proposta di parere la condizione n. 4 concernente la classe di concorso A-50 (scienze naturali, chimiche e biologiche), osservando che l'accorpamento degli insegnamenti ivi previsto andrebbe superato, in virtù delle diverse competenze richieste.

  Maria Grazia ROCCHI (PD), relatrice, chiarisce che la condizione richiamata dal collega D'Uva, così come quella n. 3 riferita alla classe di concorso A-47 (matematica applicata), è giustificata dal fatto che la divisione dei predetti insegnamenti, che ora si intendono accorpare, ha creato dei posti in sovrannumero che ha tolto la Pag. 104titolarità dell'insegnamento a taluni docenti. Ricorda poi che il presente provvedimento tende a garantire la gestione di una fase di transizione.

  Gianluca VACCA (M5S) si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo e rinnova la richiesta di ritiro del provvedimento in esame e dell'emanazione di un decreto ministeriale ad hoc.

  Caterina PES (PD) ritiene necessario un ulteriore approfondimento dello schema di decreto in esame, al fine di ottenere ulteriori chiarimenti, segnalando che non si è in presenza di un mero procedimento di tipo amministrativo.

  Simone VALENTE (M5S) rinnova la sua richiesta, già avanzata nella seduta di ieri, di rimandare alla prossima settimana l'espressione del parere sul presente provvedimento, distinguendo la fase istruttoria alla presenza di un rappresentante del Governo, da quella successiva della deliberazione sul parere.

  Maria MARZANA (M5S) sottolinea che la rappresentante del Governo si è riservata di fornire ulteriori delucidazioni in merito, implicitamente riconoscendo l'insufficienza degli elementi conoscitivi forniti dalla Commissione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, crede che la questione sia stata già risolta ieri.

  Maria COSCIA (PD) dopo aver ricordato la complessità del provvedimento, sottolinea la necessità di licenziare in tempi stretti lo schema di decreto, in quanto, secondo quanto previsto dalla legge n. 107 del 2005, entro la fine di quest'anno sarà bandito un nuovo bando di concorso, potendo permettere la partecipazione a questo anche a candidati neo-abilitati che già svolgono attività di insegnamento nelle scuole. Ricorda poi che la situazione che si va a disciplinare è transitoria, in quanto la medesima legge n. 107 del 2015 prevede una delega per disciplinare la formazione primaria e il reclutamento dei docenti. Auspica comunque la convergenza su un testo condiviso, pur prendendo atto del parere alternativo legittimamente presentato dal Movimento 5 Stelle. Chiede comunque al Governo ad impegnarsi ad attuare concretamente le condizioni espresse nel parere che va comunque reso nella giornata odierna.

  Maria Valentina VEZZALI (SCpI), si associa.

  Annalisa PANNARALE (SI-SEL) ricorda che il suo gruppo non ha presentato una proposta di parere alternativo, nella speranza che venissero recepite alcune considerazioni emerse nel corso del dibattito. Auspica quindi che si possa trovare una mediazione, che preveda intanto, l'espressione del parere nella giornata di martedì della settimana prossima, in modo tale che lo stesso sia l'esito di un lavoro il più possibile avanzato.

  Maria Grazia ROCCHI (PD), relatrice, ritiene che il lavoro approfondito sinora svolto debba concludersi oggi.

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA ne conviene.

  Maria Grazia ROCCHI (PD) alla luce delle indicazioni fornite dalla sottosegretaria D'Onghia, riformula ulteriormente la sua proposta di parere (vedi allegato 3).

  Gianluca VACCA (M5S) dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice, così come ulteriormente riformulata.

  Annalisa PANNARALE (SI-SEL) dichiara l'astensione del suo gruppo.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) dichiara che anche il suo gruppo si asterrà.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, chiarisce che, ove venga approvata la proposta di parere della relatrice, così come da ultimo riformulata, si considera preclusa Pag. 105la votazione della proposta di parere alternativo presentata dai deputati del MoVimento 5 Stelle.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice, così come da ultimo riformulata (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 15.10.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 542 del 17 novembre 2015, a pagina 60, seconda colonna, undicesima riga, dopo la parola «relatrice», aggiungere la seguente «per».

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