CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 novembre 2015
542.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 19

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 17 novembre 2015. — Presidenza del presidente della X Commissione, Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 13.50.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio.
COM(2015) 337 final.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  Le Commissioni riunite iniziano l'esame del provvedimento in titolo.

   Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, fa presente che le Commissioni riunite VIII e X avviano oggi l'esame della proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio. Ricorda che la VIII Commissione, in base all'originaria assegnazione del provvedimento, ha già svolto lo scorso 28 ottobre una seduta in cui il presidente della Commissione Ambiente, Ermete Realacci, in sostituzione della relatrice per l'VIII Commissione, Stella Bianchi, ha illustrato i contenuti della proposta di direttiva. L’iter è stato poi sospeso in quanto gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni VIII e X hanno convenuto all'unanimità dei gruppi presenti sull'opportunità di chiedere alla Presidenza della Camera di esaminare in comune il testo normativo, modificandone conseguentemente l'assegnazione alle Commissioni riunite VIII e X. Sottolinea che la richiesta di diversa assegnazione è stata motivata dal fatto che la proposta di direttiva risulta inserita all'interno della cornice della comunicazione che delinea una «Strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici» (COM(2015) 80) esaminata congiuntamente dalle Commissioni VIII e X nell'ambito delle comunicazioni sul «Pacchetto Unione dell'energia», sulle Pag. 20quali le medesime Commissioni in sede congiunta hanno approvato in data 8 luglio 2015 il documento finale Doc. XVIII, n. 24. Nella proposta di direttiva sono peraltro presenti numerosi aspetti di competenza della X Commissione che saranno illustrati dal relatore. Fa presente, infine, che la Presidente della Camera ha, quindi, convenuto sulla richiesta di assegnazione della Comunicazione in titolo alle Commissioni riunite VIII e X.

  Lorenzo BECATTINI (PD), relatore per la X Commissione, osserva preliminarmente che nella proposta di direttiva sono presenti numerosi aspetti di competenza della Commissione Attività produttive, tra i quali la modifica dei seguenti punti della direttiva 2003/87/CE: paragrafo 6 dell'articolo 10-bis, relativamente ai meccanismi di flessibilità nell'assegnazione delle quote di emissioni inquinanti volta a sostenere settori industriali a rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio; paragrafo 8 dell'articolo 10-bis in materia di sostegno all'innovazione tecnologica; articolo 10-ter recante misure di sostegno a favore di determinate industrie ad elevata intensità energetica nell'eventualità di una rilocalizzazione delle emissioni di carbonio; articolo 10-quater che prevede misure per favorire la modernizzazione dei sistemi energetici negli Stati membri che nel 2013 presentavano un PIL pro capite in euro a valori di mercato inferiori al 60 per cento alla media dell'Unione europea; articolo 10-quinquies recante l'istituzione di un fondo per sostenere la modernizzazione dei sistemi energetici e migliorare l'efficienza energetica negli Stati membri con un PIL pro capite inferiore al 60 per cento della media dell'Unione europea nel 2013.
  Sottolinea l'importanza della proposta di direttiva sull’Emission Trading System che è il sistema di scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra dell'Unione europea e rappresenta uno dei perni della politica climatica europea che ha assunto l'impegno a contenere l'aumento delle temperature globali entro i 2 gradi centigradi. Rileva l'urgenza di processi innovativi da attuare nelle singole imprese per diminuire le emissioni e sottolinea l'importanza delle tematiche relative ai sistemi di cattura dell'anidride carbonica e delle questioni della delocalizzazione.
  Ricorda che il sistema ETS è stato istituito dalla direttiva 2003/87/CE – di cui l'atto in esame propone la modifica – a partire dal 2005 ed applica all'Europa il meccanismo di cap&trade introdotto a livello mondiale dal Protocollo di Kyoto. L'EU-ETS costituisce il primo e il maggior mercato delle emissioni di carbonio e rappresenta un'esperienza basilare per i sistemi di mercato del carbonio nel resto del mondo. Peraltro, in dieci anni di esperienza sono emersi diversi punti deboli del sistema. Nella prima fase (2005-2007), per effetto dell'imprecisione dei dati sulle emissioni forniti da diversi Paesi, sui quali si basava l'allocazione dei permessi, sono stati distribuiti permessi in eccesso. Durante la seconda fase (2008-2012), la concomitanza della crisi economica e di politiche sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica ha prodotto nuovamente un'eccedenza di permessi di emissione sul mercato, aggravata dal fatto che, nelle prime due fasi dell'ETS europeo, la maggior parte dei permessi sono stati assegnati gratuitamente anziché collocati all'asta. Con la vendita dei permessi tramite asta (auctioning), quale criterio prevalente per l'allocazione dei permessi nella terza fase (2013-2020), l'efficienza del mercato è, infatti, migliorata, riducendo il numero di permessi ripartiti a titolo gratuito, che sono scesi al 43 per cento rispetto alla quasi totalità dei periodi antecedenti. Sottolineato che le criticità emerse potranno essere approfondite nel prosieguo dell'esame anche con lo svolgimento di un ciclo di audizioni, osserva che sarà opportuno analizzare il versante della domanda delle quote di emissione che risulta influenzato dall'andamento dell'economia, dai prezzi dei combustibili fossili e dal fatto che, nella prima fase di applicazione del sistema, si è utilizzato in modo eccessivo il meccanismo dell'assegnazione a titolo gratuito che ha generato una situazione Pag. 21di squilibrio e non ha incentivato le innovazioni tecnologiche necessarie all'obiettivo della riduzione delle emissioni. Un altro aspetto di rilievo riguarda il forte ridimensionamento del tetto delle emissioni che passa dall'1,74 per cento su base annua al 2,2 a partire dal 2021. Al riguardo concorda con l'osservazione svolta dal presidente Realacci nella sua relazione presso l'VIII Commissione in cui si invita a valutare se il sistema possa essere potenziato nella sua efficacia tramite la fissazione di un fattore di riduzione, eventualmente ancora più elevato, contestualmente assumendo a riferimento un arco temporale più ampio. Sottolinea che dal 2021 le quote messe all'asta dagli Stati saranno del 57 per cento distribuito per la parte del 2 per cento al Fondo per la modernizzazione degli Stati. Al riguardo, richiamando gli allegati della Comunicazione in esame, rileva che gran parte delle quote (43,41 per cento) fino al 2030 viene attribuita alla Polonia che ha un forte utilizzo del carbone. Il restante 55 per cento è destinato per il 90 per cento agli Stati in modo proporzionale alle emissioni e il 10 per cento agli Stati con PIL più basso. Fa presente infine che l'urgenza dei lavori odierni delle Commissioni non consente in questa sede di svolgere una relazione più dettagliata. Ritiene tuttavia che la proposta di direttiva possa essere adeguatamente approfondita nel prosieguo dell'esame e auspica che il anche il Governo possa dare il proprio autorevole contributo per la modifica della proposta di direttiva in esame.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, sottolinea l'importanza del tema affrontato nella proposta di modifica della direttiva europea sull’Emission Trading System (ETS) che, pur incidendo in modo prevalente sugli ambiti di competenza della VIII Commissione, presenta indubbiamente profili di connessione con le competenze della X Commissione.

  Mirko BUSTO (M5S) evidenzia l'opportunità di procedere allo svolgimento di un ciclo di audizioni, che consentano di approfondire attentamente le tematiche trattate dalla proposta di direttiva, considerata, in particolare, l'esiguità dei tempi previsti per limitare l'aumento della temperatura media globale al massimo entro i due gradi centigradi.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvio il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.