CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 novembre 2015
533.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 4 NOVEMBRE 2015

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RISOLUZIONI

  Martedì 3 novembre 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico, Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 13.40.

7-00475 Della Valle: Revisione delle disposizioni del decreto legislativo n. 59 del 2010 in materia di commercio ambulante su aree pubbliche.
7-00804 Allasia: Revisione delle disposizioni del decreto legislativo n. 59 del 2010 in materia di commercio ambulante su aree pubbliche.
7-00822 Taranto: Problemi organizzativi connessi alla piena operatività dell'intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata il 5 luglio 2012, con particolare riferimento alla materia dei posteggi su aree pubbliche.
7-00830 Polidori: Iniziative a favore del commercio ambulante.

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7-00832 Abrignani: Iniziative a favore del commercio ambulante.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni n. 7-00822, n. 8-00144, n. 8-00145, n. 8-00146 e n. 8-00147).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni all'ordine del giorno, rinviata nella seduta del 28 ottobre 2015.

  La sottosegretaria Simona VICARI non accoglie il primo impegno della parte dispositiva della risoluzione Della Valle n. 7-00475; accoglie il secondo impegno purché riformulato nei seguenti termini: «a promuovere un tavolo di confronto al fine di esaminare le criticità attuative dell'intesa prevista dall'articolo 70, comma 5, del decreto legislativo n. 59 del 2010, siglata in data 5 luglio 2012, per una maggiore tutela degli interessi e della categoria e del settore».

  Ivan DELLA VALLE (M5S) accetta la proposta di riformulazione del secondo impegno della risoluzione a sua prima firma. Osserva che tutte le risoluzioni in discussione, ad eccezione della risoluzione Taranto n. 7-00822, recano un impegno ad escludere la categoria del commercio ambulante dall'applicazione della direttiva Bolkestein. Chiede per quali motivi il Governo non abbia ritenuto di assumere questo impegno.

  La sottosegretaria Simona VICARI osserva che l'intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata è stata frutto di un lungo e delicato confronto, a livello sia nazionale sia locale, che ha permesso di raggiungere una soluzione condivisa, rispettosa della direttiva che garantiva in sede di applicazione criteri equi di concessione dei posteggi. In ogni caso il Governo continuerà a monitorare la situazione, anche attraverso un confronto con il tavolo che sarà istituito presso il MiSE.
  Ritiene di non poter assumere tout court l'impegno di escludere la categoria degli ambulanti dall'applicazione della direttiva Bolkestein, ma assicura che seguirà con concretezza i futuri sviluppi, concentrandosi sulle possibili esigenze e criticità attuative dell'intesa e sulle altre esigenze del settore.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) sottolinea che, tra i Paesi europei, solo l'Italia e la Spagna hanno esteso l'applicazione della direttiva Bolkestein anche al commercio ambulante.

  La sottosegretaria Simona VICARI sottolinea come il nostro Paese abbia un sistema di commercio ambulante con caratteristiche del tutto peculiari di cui bisogna tenere conto. Non vi sono spazi pubblici dedicati al commercio ambulante, per questo motivo l'Italia è stata costretta a recepire la direttiva servizi anche in questo settore.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) sottolinea che proprio per queste ragioni il Governo avrebbe dovuto affrontare la questione con maggiore prudenza. Si tratta di una problematica che potrà dare origine ad un notevole contenzioso a livello europeo e che, sul piano nazionale, costringerà i singoli comuni ad un lavoro abnorme in quanto si troveranno a gestire i bandi per circa 5 mila posteggi/giorno. Ritiene che le associazioni di categoria che hanno sottoscritto l'intesa del 2012 abbiano fatto in primis i propri interessi e non quelli degli ambulanti in quanto si troveranno a gestire, al posto di comuni e regioni, le modalità applicative dell'intesa medesima. Rileva altresì che i criteri individuati nell'intesa del 2012 si applicheranno solo fino al 2029 e che dopo questo termine non sussistono elementi di certezza per il commercio ambulante.

  Marco DA VILLA (M5S) chiede che la risoluzione Della Valle n. 7-00475 sia posta in votazione per parti separate.

  Gianluca BENAMATI (PD) dichiara l'astensione del proprio gruppo.

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  La Commissione respinge il primo impegno della parte dispositiva ed approva le premesse e il secondo impegno, come riformulato, della risoluzione che assume il numero 8-00144 (vedi allegato 1).

  Marco RONDINI (LNA) dichiara di aver sottoscritto la risoluzione Allasia n. 7-00804.

  La sottosegretaria Simona VICARI non accoglie il primo e il secondo impegno della parte dispositiva della risoluzione Allasia n. 7-00804; accoglie il terzo impegno, purché sia riformulato nei seguenti termini: «a promuovere un tavolo di confronto al fine di esaminare le criticità attuative dell'intesa prevista dall'articolo 70, comma 5, del decreto legislativo n. 59 del 2010, siglata in data 5 luglio 2012, per una maggiore tutela degli interessi e della categoria e del settore».

  Marco RONDINI (LNA) accetta la riformulazione proposta al terzo impegno della parte dispositiva della risoluzione Allasia e ne chiede la votazione per parti separate.

  Gianluca BENAMATI (PD) dichiara l'astensione del proprio gruppo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il primo e il secondo impegno e approva le premesse e il terzo impegno, come riformulato, della risoluzione Allasia che assume il numero 8-00145 (vedi allegato 2).

  La sottosegretaria Simona VICARI accoglie tutti gli impegni della risoluzione Taranto n. 7-00822.

  Luigi TARANTO (PD) osserva che tutte le associazioni di categoria hanno confermato il loro interesse alla modifica dell'attuale quadro giuridico di riferimento. Alcune delle associazioni maggiormente rappresentative del settore hanno sottolineato che, finché non sia acclarata e non sia data certezza alla prospettiva di mutamento del quadro giuridico, è ragionevole concentrarsi sull'attuazione dell'intesa del 2012 che, all'interno del recepimento della direttiva Bolkestein, ha fornito alla categoria alcuni elementi di certezza sia in termini di durata delle concessioni sia di apprezzamento dei criteri di professionalità e di anzianità di servizio sul posteggio. Sottolinea che la risoluzione a sua prima firma è concentrata sull'interesse all'approfondimento del mutamento del quadro giuridico e, nel contempo, è volta al governo degli accordi raggiunti in sede di Conferenza unificata nel 2012 proprio per fare fronte nel tempo ai problemi organizzativi che ha sollevato nel suo intervento il collega Della Valle, il quale ha evidenziato l'impatto che ciò avrà sull'attività amministrativa di comuni e regioni. Osserva che l'attività amministrativa nell'ordinamento italiano non è delegabile ad libitum in favore delle associazioni di categoria, pertanto non riesce a comprendere su quali fondamenti giuridici poggi la considerazione circa una loro gestione preferenziale per il rinnovo delle gare. Sottolineato che l'intesa è stata realizzata nel 2012 e che nel 2017 i posteggi andranno a gara, ritiene opportuno prepararsi adeguatamente a gestire l'operazione. Ringrazia quindi il Governo per avere accolto l'impegno a promuovere l'attivazione del tavolo di lavoro per risolvere i problemi organizzativi evidenziati nel corso della discussione, sottolineando positivamente che il Governo accetta anche l'impegno a valutare l'opportunità di una rinnovata fase di discussione e di approfondimento del quadro giuridico europeo in materia di posteggi su aree pubbliche, che è cosa diversa dal dire che ci si può impegnare a escludere la categoria degli ambulanti dall'applicazione della direttiva Bolkestein. Il Governo riconosce pertanto la necessità di monitoraggio e di approfondimento delle modalità di recepimento della direttiva.

  Gianluca BENAMATI (PD) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo.

  La Commissione approva quindi la risoluzione Taranto n. 7-00822.

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  La sottosegretaria Simona VICARI non accoglie il primo e il secondo impegno della parte dispositiva della risoluzione Polidori 7-00830; accoglie il terzo e il quarto impegno della risoluzione, purché siano riformulati nei seguenti termini: «a promuovere un confronto al fine di esaminare le criticità attuative dell'intesa prevista dall'articolo 70, comma 5, del decreto legislativo n. 59/2010, siglata in data 5 luglio 2012, per una maggiore tutela degli interessi della categoria e del settore»; accoglie il quinto impegno della risoluzione, purché riformulato nei seguenti termini: «ad approfondire, nell'ambito del tavolo di lavoro che sarà promosso presso il Ministero dello sviluppo economico, l'individuazione di modalità per dare attuazione agli impegni contenuti nell'ordine del giorno in materia di commercio ambulante n. 9/02426-A/031 del 9 luglio 2014».

  Catia POLIDORI (FI-PdL) accetta le riformulazioni proposte al terzo, quarto e quinto degli impegni della parte dispositiva e chiede la votazione per parti separate della propria risoluzione. Chiede altresì al Governo di tenere informato il Parlamento sull'evoluzione del tavolo di lavoro che sarà promosso presso il Ministero dello sviluppo economico. Osservato che bisogna chiarire bene la distinzione tra venditori ambulanti e venditori abusivi, auspica che a livello europeo sia opportunamente segnalato che il commercio ambulante rappresenta una specificità dei Paesi mediterranei e dell'Italia in particolare dove contribuisce in maniera significativa al PIL nazionale.

  Gianluca BENAMATI (PD) dichiara l'astensione del proprio gruppo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il primo e il secondo impegno della parte dispositiva della risoluzione e approva le premesse, il terzo e il quarto impegno, nel testo riformulato, nonché il quinto impegno, nel testo riformulato, della risoluzione che assume il numero 8-00146 (vedi allegato 3).

  Luca SQUERI (FI-PdL) dichiara di aver sottoscritto la risoluzione Abrignani n. 7-00832.

  La sottosegretaria Simona VICARI, non accoglie il primo impegno della risoluzione Abrignani, che chiede l'assunzione delle necessarie iniziative in sede europea affinché sia rivista la normativa di riferimento, in considerazione della posizione ripetutamente assunta dalla Commissione che non sembra lasciare spazio ad ulteriori ambiti di intervento, pur confermando la volontà del Governo ad approfondire e discutere il quadro giuridico europeo in materia. Accoglie invece il secondo impegno della risoluzione Abrignani.

  Luca SQUERI (FI-PdL) accetta la riformulazione proposta alla risoluzione Abrignani n. 7-00832.

  Gianluca BENAMATI (PD) dichiara l'astensione del proprio gruppo.

  La Commissione approva la risoluzione Abrignani n. 7-00832, come riformulata, la quale assume il numero 8-00147 (vedi allegato 4).

7-00703 Ricciatti: Iniziative normative volte alla tutela della figura professionale dell'agente di commercio.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00148).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione all'ordine del giorno, rinviata nella seduta del 28 ottobre 2015.

  I deputati Catia POLIDORI (FI-PdL) e Luca SQUERI (FI-PdL) dichiarano di aver sottoscritto il testo riformulato della risoluzione Ricciatti.

  La sottosegretaria Simona VICARI accoglie l'impegno recato dalla parte dispositiva del testo riformulato della risoluzione Ricciatti.

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  Lara RICCIATTI (SEL) ringrazia il Governo e i colleghi di tutti i gruppi presenti in Commissione che hanno sottoscritto un testo frutto di un lavoro serio svolto dalla Commissione soprattutto attraverso il confronto con le categorie interessate. Auspica quindi che attraverso l'attivazione di un tavolo di lavoro tra le amministrazioni e le parti sociali si possa promuovere la crescita professionale della categoria degli agenti di commercio risolvendo gli annosi problemi evidenziati nella discussione della risoluzione.

  La Commissione approva la risoluzione, come riformulata, che assume il numero 8-00148 (vedi allegato 5).

7-00819 Benamati: Problematiche connesse al costante aumento dei canoni commerciali di locazione.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 28 ottobre 2015.

  La sottosegretaria Simona VICARI accoglie l'impegno recato dalla risoluzione Benamati.

  Nessuno chiedendo di parlare, la Commissione approva la risoluzione in titolo.

  La seduta termina alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 3 novembre 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.
C. 348-B Cenni ed altri.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e rinvio)

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Chiara SCUVERA (PD) illustra il contenuto del provvedimento in esame. Rileva l'importanza di questo intervento legislativo che mira ad istituire un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo ed alimentare, introducendo una normativa nazionale «di cornice» rispetto alle legislazioni regionali frattanto intervenute in materia. Il sistema previsto è costituito da: Anagrafe nazionale, Rete nazionale, Portale nazionale e Comitato permanente. Stato, regioni ed enti locali forniranno i dati ai soggetti che gestiscono il sistema.
  Il testo è rimasto strutturato in 18 articoli. Per quanto concerne gli ambiti di competenza della X Commissione si segnalano, in particolare le modifiche relative agli articoli 3, 9, 11 e 12. Si premette che, in sede di esame al Senato, è stato modificato anche l'articolo 1, recante la definizione dell'oggetto e delle finalità sopra esposte, con la sostituzione delle parole «biodiversità agraria e alimentare» con le parole «biodiversità di interesse agricolo e alimentare», così come alle parole «risorse genetiche», sono state aggiunte le parole «di interesse alimentare ed agrario». Evidenzia questa modifica perché si ripropone in altre parti del testo approvato dal Senato, anche nelle norme di interesse della X Commissione.
  L'articolo 3 istituisce l'Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.
  L'Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare viene istituita presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per registrare tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione o di erosione genetica. L'iscrizione all'Anagrafe è subordinata a un'istruttoria per la verifica dell'esistenza di tutti i seguenti elementi: una corretta caratterizzazione e individuazione della risorsa, un'adeguata conservazione in situ ovvero nell'ambito dell'azienda agricola o ex situ, l'indicazione corretta del luogo di conservazione e l'eventuale possibilità di generare materiale Pag. 82di moltiplicazione. Le risorse genetiche iscritte all'Anagrafe sono conservate sotto la responsabilità ed il controllo pubblico e non sono assoggettabili a diritto di proprietà intellettuale o altro diritto che limiti l'accesso e la riproduzione agli agricoltori. Il comma 4 prevede che siano inserite di diritto nell'Anagrafe le specie, varietà o razze già individuate dai repertori o registri vegetali delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano o dai libri genealogici ed i registri anagrafici (di cui alla disciplina sulla riproduzione animale, legge n. 30/1991 e dal decreto legislativo n. 529/1992, attuativo della direttiva 91/174/UE sulle condizioni zootecniche e genealogiche che disciplinano la commercializzazione degli animali di razza). Il Senato ha aggiunto, al riguardo, i tipi genetici autoctoni animali in via di estinzione secondo la classificazione FAO. Il comma 5 stabilisce che le risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario iscritte nell'Anagrafe sono mantenute sotto la responsabilità e il controllo pubblico, non sono assoggettabili a diritto di proprietà intellettuale ovvero ad altro diritto o tecnologia che ne limiti l'accesso o la riproduzione da parte degli agricoltori, compresi i brevetti di carattere industriale, e non possono essere oggetto, in ogni caso, di protezione tramite privativa per ritrovati vegetali ai sensi della Convenzione internazionale per la protezione dei ritrovati vegetali. Non sono altresì brevettabili le risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario anche parzialmente derivate da quelle iscritte nell'Anagrafe, né le loro parti e componenti, ai sensi del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura. Il comma 6 del medesimo articolo, recante l'autorizzazione di spesa, è stato modificato in modo da prevedere che la somma di 288.000 euro, finalizzata a sopportare i costi di funzionamento dell'Anagrafe, debba intendersi ad integrazione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 6 aprile 2004, n. 101.
  Per quanto riguarda l'articolo 9 (Tutela delle varietà vegetali iscritte nell'Anagrafe e dei prodotti agroalimentari tutelati da marchi), l'articolo 11 (Commercializzazione di sementi di varietà da conservazione), l'articolo 12 (Istituzione degli itinerari della biodiversità di interesse agricolo e alimentare) le modifiche introdotte nel corso dell'esame al Senato si limitano alla definizione di biodiversità con l'introduzione nella suddetta nozione delle parole «di interesse agricolo».
  Ricorda che l'articolo 9 interviene sul Codice della proprietà industriale al fine di esplicitare che non sono oggetto di brevetto le varietà vegetali iscritte all'Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare nonché le varietà dalle quali discendono produzioni contraddistinte dai marchi di denominazione di origine protetta, di indicazione geografica protetta o di specialità tradizionali garantite e da cui discendono i prodotti agroalimentari tradizionali. L'articolo 45 del Codice della proprietà industriale già dispone che non possono costituire oggetto di brevetto le varietà vegetali e le razze animali ed i procedimenti essenzialmente biologici di produzione di animali o vegetali, comprese le nuove varietà vegetali rispetto alle quali l'invenzione consista esclusivamente nella modifica genetica di altra varietà vegetale, anche se la modifica è il frutto di un procedimento di ingegneria genetica.
  L'articolo 11 interviene sulla disciplina dell'attività sementiera e, in modo particolare, sulla commercializzazione di sementi di varietà da conservazione. In sostanza, il testo estende il diritto alla vendita di tali sementi consentendo la vendita diretta e in ambito locale, nonché introduce per gli stessi soggetti il diritto al libero scambio delle sementi all'interno della Rete nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.
  L'articolo 12, infine, demanda allo Stato, alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano la realizzazione di periodiche campagne promozionali di tutela e di valorizzazione della Pag. 83biodiversità di interesse agricolo e alimentare, prevedendo appositi itinerari per la promozione della conoscenza delle risorse genetiche di interesse agricolo e alimentare locali iscritte all'Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare e lo sviluppo dei territori interessati, anche attraverso l'indicazione dei luoghi di conservazione in situ, on farm ed ex situ e dei luoghi di commercializzazione dei prodotti connessi alle medesime risorse, compresi i punti di vendita diretta.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessuno chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

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