CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 novembre 2015
533.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (IV e VIII)
COMUNICATO
Pag. 10

RISOLUZIONI

  Martedì 3 novembre 2015. — Presidenza del presidente della IV Commissione, Francesco Saverio GAROFANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00798 Rizzo: Sull'impiego del 4o reggimento genio guastatori di Palermo in attività preventive di controllo per il dissesto idrogeologico del territorio siciliano.
(Discussione e rinvio).

  Le Commissioni iniziano la discussione della risoluzione in titolo.

  Giulia GRILLO (M5S), illustrando la risoluzione, di cui è cofirmataria, rileva che l'attualità della proposta è sotto gli occhi di tutti, considerato quello che sta succedendo in questi giorni in Sicilia e che può succedere in ogni momento in ogni altra parte del territorio.
  Ricorda infatti che una frana ha travolto la conduttura idrica che rifornisce la provincia di Messina, lasciando la popolazione senz'acqua per giorni. L'emergenza, per inciso, non è ancora stata superata, a differenza di quanto è sembrato in un primo momento. Per fare fronte a intollerabili situazioni del genere, che attentano ai diritti più elementari dei cittadini, privandoli dell'essenziale, la risoluzione in discussione chiede che il Governo impieghi le Forze armate, e più precisamente il 4o reggimento Genio guastatori dell'Esercito, che già in passato è intervenuto per risolvere crisi drammatiche di protezione civile.
  Più precisamente, la risoluzione chiede che l'Esercito sia impiegato non solo per fronteggiare emergenze in corso, ma per attività di prevenzione dell'insorgere di situazioni di emergenza del tipo di quella di Messina, dove i tecnici delle amministrazioni Pag. 11competenti non sapevano dove mettere le mani e mancavano perfino le strade per arrivare al punto danneggiato della rete idrica.
  Dopo aver fatto presente che i punti a rischio di dissesto idrogeologico in Italia si contano nell'ordine delle molte migliaia, osserva che si può utilizzare l'Esercito innanzitutto per le situazioni a più alto rischio, per esempio nel territorio di Enna, e poi a seguire per le altre.
  Ricorda di aver presentato, insieme alla collega Daga, un atto di sindacato ispettivo per sapere che cosa il Governo ha fatto per prevenire il rischio di dissesto idrogeologico sul territorio: la risposta è stata completamente insoddisfacente, in quanto le risorse stanziate sono scarse e le iniziative avviate poche e insufficienti.
  Conclude anticipando che il suo gruppo chiederà lo svolgimento di alcune audizioni per approfondire le questioni poste dalla risoluzione in titolo.

  Samuele SEGONI (Misto-AL) preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di una risoluzione sul medesimo tema, auspicando che tali iniziative possano favorire una compiuta e rapida soluzione ai gravi fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno interessato il territorio siciliano. Ritiene che l'impiego dell'Esercito per affrontare tali fenomeni si possa inserire in una logica di sistema necessaria per gestire adeguatamente la tematica del dissesto idrogeologico. Aggiunge che la preannunciata risoluzione intende poi impegnare il Governo a dare piena attuazione a quanto previsto dal decreto legislativo n. 112 del 1998 e dalla legge n. 100 del 2012 in merito all'istituzione del Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito che, a suo giudizio, può rappresentare un utile strumento per prevenire situazioni emergenziali.

  Serena PELLEGRINO (SEL) non ritiene opportuno l'utilizzo di forze militari nelle attività preventive di controllo per il dissesto idrogeologico, ben potendo essere impiegato, a tal fine, personale tecnico all'uopo specializzato. Nel rilevare la necessità, con riferimento a tali attività, di politiche di ampio respiro, fa notare come sarebbe preferibile destinare nuove risorse a fondi specifici per il dissesto idrogeologico, visto che servono circa 40 miliardi di euro per un'efficace operazione di prevenzione sul territorio nazionale. Aggiunge, poi, con riferimento al secondo impegno della risoluzione, come sia impossibile completare un'attività di ricostruzione nell'arco di tre mesi.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) esprime l'auspicio che nel corso della discussione si possa addivenire a un testo unificato della risoluzione Rizzo in titolo e della risoluzione Segoni, che è stata preannunciata e della quale è cofirmatario, e che tutti i gruppi possano convergere su una proposta il più possibile condivisa. Dichiara, inoltre, che la sua parte politica è favorevole allo svolgimento di audizioni di approfondimento sul tema della risoluzione.

  Enrico BORGHI (PD) sottolinea l'esigenza di un maggior approfondimento delle tematiche oggetto della risoluzione in esame, le quali, peraltro, coinvolgono, sotto molteplici aspetti, diverse amministrazioni. Nell'evidenziare come già attualmente sia previsto l'impiego di Forze Armate per attività straordinarie e urgenti, invita a una seria riflessione in merito a un allargamento dello spettro di intervento dell'azione militare e al conseguente impiego a tale fine di risorse finanziarie già stanziate, che ritiene possa rappresentare un pericoloso precedente.

  Ermete REALACCI, presidente della VIII Commissione, condivide la necessità di un più compiuto approfondimento delle tematiche oggetto della risoluzione in esame. Ritiene infatti che occorra ricondurre nell'alveo dell'ordinarietà il tema del dissesto idrogeologico, puntando pertanto sulla prevenzione. In tale ottica andrebbe attentamente valutata la questione dell'impiego di forze dell'Esercito, alle quali si dovrebbe ricorrere comunque senza ulteriori Pag. 12oneri aggiuntivi, ritenendo che i nuovi stanziamenti di risorse finanziarie andrebbero meglio destinati all'attività di prevenzione. Ritiene, infine, opportuno valutare l'ipotesi dello svolgimento di un ciclo di audizioni sul tema oggetto della risoluzione in esame.

  Gianluca RIZZO (M5S) prende atto favorevolmente della presentazione di un'altra risoluzione sullo stesso tema della sua, dicendosi convinto che questo aiuterà le Commissioni a definire un testo più ragionato e più condiviso. Richiama quindi l'attenzione di tutti – e in particolare dei colleghi della maggioranza che a suo avviso non se ne sono resi conto fino in fondo – sul fatto che quella in corso in Sicilia è un'emergenza molto grave e che in passato è accaduto che in casi di emergenza così gravi intervenissero anche le Forze armate.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, esprime l'avviso che nessuno degli intervenuti abbia inteso sminuire la gravità dell'emergenza in corso in Sicilia. È stata invece richiamata l'attenzione sulla differenza tra prevedere interventi delle Forze armate in situazioni di emergenza e prevederli come strumento di prevenzione e normale azione di protezione civile. Ritiene che si tratti di una differenza importante, sulla quale riflettere, cercando il giusto punto di mediazione e di equilibrio per utilizzare al meglio tutte le risorse del sistema Paese, compreso l'Esercito.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI dichiara che il Governo si riserva di intervenire dopo aver preso conoscenza dei contenuti della risoluzione presentata oggi dai deputati Segoni e Artini e dopo aver svolto i necessari approfondimenti con tutte le diverse amministrazioni interessate dagli impegni previsti negli atti di cui si parla. Ricorda, quindi, che in base alle norme vigenti le Forze armate non intervengono di propria iniziativa per finalità di protezione civile, ma su richiesta delle autorità competenti.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.