CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 ottobre 2015
522.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 15 ottobre 2015. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Intervengono il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione Angelo Rughetti e la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

  La seduta comincia alle 9.05.

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5-05991 Gnecchi: Risoluzione del rapporto di lavoro e pensionamento al raggiungimento del limite ordinamentale per la permanenza in servizio dei dipendenti pubblici.

  Il sottosegretario Angelo RUGHETTI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Marialuisa GNECCHI (PD) si dichiara insoddisfatta della risposta, che ritiene parziale, in quanto si riferisce solo alle persone iscritte alle gestioni pubbliche, mentre l'interrogazione riguardava anche quanti sono iscritti all'assicurazione generale obbligatoria dell'INPS. Si tratta principalmente di donne, collocate obbligatoriamente in pensione al compimento dei 65 anni di età, perché avevano 60 anni di età al 31 dicembre 2011. A suo avviso, inoltre, i numeri particolarmente bassi potrebbero significare che nel computo non sono stati compresi i dipendenti degli enti locali e della scuola, dal momento che in quei settori ci sono contenziosi in atto superiori ai dati forniti. Osserva, peraltro, che le persone collocate coattamente a riposo con più di quarant'anni di anzianità contributiva non rientrano nella fascia di persone da tutelare, perché secondo le regole in vigore prima del decreto-legge n. 201 del 2011, avevano raggiunto il limite massimo di contribuzione. Ritiene, invece, che non sia corretto il licenziamento e il collocamento coatto in pensione di donne con pochi anni di contributi al compimento del limite ordinamentale di sessantacinque anni, solo perché al 31 dicembre 2011 avevano sessanta anni di età se iscritte all'INPS e sessantuno se iscritte all'INPDAP. Ricorda che l'Assemblea della Camera ha approvato un ordine del giorno il 31 luglio 2014 in sede di conversione in legge del decreto-legge n. 90 del 2014 che esplicitamente impegnava il Governo «a valutare l'opportunità di adottare gli eventuali indirizzi volti ad evitare che per staffetta generazionale o esuberi, le pubbliche amministrazioni licenzino persone o mandino in pensionamento coatto dipendenti che sarebbero interessati a rimanere in servizio, in ragione del fatto che per i pochi anni contributivi maturati si troverebbero costretti a vivere con pensioni troppo basse». I competenti uffici della Camera hanno come di prassi inoltrato al Ministero competente l'ordine del giorno al fine di acquisire elementi in ordine al seguito all'impegno assunto. Il 13 novembre 2014, rispondendo all'interrogazione in Commissione 5-03498, il Governo ha evidenziato che: «le dipendenti potranno accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia secondo le regole della gestione cui sono iscritte, nonché richiedere di permanere in attività lavorativa fino all'età pensionabile di vecchiaia prevista per i dipendenti di sesso maschile, al fine di costruirsi una posizione pensionistica più adeguata nella misura». Osserva, del resto che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il 9 ottobre 2014 aveva già scritto all'INPS e per conoscenza al Dipartimento della Funzione pubblica una nota di analogo tenore.
  In questo contesto, chiede quindi il rispetto dell'articolo 30 del decreto legislativo n. 198 del 2006, ai sensi del quale: «le lavoratrici, anche se in possesso dei requisiti per aver diritto alla pensione di vecchiaia, possono optare di continuare a prestare la loro opera fino agli stessi limiti di età previsti per gli uomini». Nel ricordare che l'età per la pensione di vecchiaia per gli uomini è oggi pari a 66 anni e 3 mesi, sottolinea come le donne in base alla richiamata disposizione abbiano diritto, a domanda, di mantenere il loro posto di lavoro fino a tale età. Rammenta, peraltro, che il limite ordinamentale dei 65 anni di età è previsto dall'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092 del 1973, in un contesto nel quale i 65 anni di età rappresentavano la soglia prevista per la pensione di vecchiaia, mentre già con il decreto-legge n. 78 del 2010 era stata prevista una finestra di dodici mesi che di fatto aveva determinato un incremento di tale soglia. Di conseguenza, con circolare del Dipartimento della funzione pubblica si era previsto il mantenimento Pag. 157in servizio fino alla decorrenza del trattamento pensionistico, quindi per ulteriori dodici mesi, in aggiunta all'incremento dell'aspettativa di vita, oltre i 65 anni di età. Mentre in passato il limite ordinamentale veniva, inoltre, superato con la richiesta di trattenimento in servizio per due anni, con l'eliminazione dell'istituto del trattenimento in servizio prevista dal decreto-legge n. 90 del 2014 si è determinata una situazione che discrimina le donne.
  Apprezza la disponibilità manifestata dal Governo a un confronto in sede parlamentare per l'individuazione di possibili proposte in grado di affrontare le problematiche denunciate, sottolinea tuttavia che sarebbe giusto riammettere in servizio tutte coloro che dal novembre 2014 sono state collocate a riposo in modo coatto, man mano che hanno compiuto i 65 anni, per effetto dell'abrogazione del trattenimento in servizio. A suo avviso, tale discriminazione andava eliminata da allora, mentre ora si è in ritardo in quanto le donne iscritte all'INPDAP che avevano 61 anni di età al 31 dicembre 2011 possono percepire la pensione a 65 anni solo fino al 31 dicembre 2015 e le donne iscritte all'INPS che avevano 60 anni al 31 dicembre 2011 solo fino al 31 dicembre 2016, perché entro queste date compiranno 65 anni. Successivamente a queste date, potranno percepire la pensione di vecchiaia solo alla stessa età degli uomini e, quindi, la discriminazione sarà superata, ma le donne collocate coattamente in pensione dal novembre 2014 vivranno per tutta la vita con una pensione inferiore a quella che l'articolo 30 del decreto legislativo n. 198 del 2006 avrebbe loro garantito.

5-06274 Ciprini: Iniziative concernenti il programma «Garanzia giovani».

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Tiziana CIPRINI (M5S) fa presente che la propria interrogazione trae origine dalla segnalazione di numerose criticità denunciate in Umbria con riferimento alla gestione del programma «Garanzia giovani». Evidenzia, in particolare, che sono state segnalate carenze nella tutela dei dati personali, essendo stati comunicati dati ad agenzie, che, pertanto, sfruttavano un ingiusto vantaggio competitivo, nonché offerte di lavoro assolutamente inadeguate, che hanno finito per scoraggiare ulteriormente la platea dei destinatari del programma. Rileva, infatti, che nella sua Regione le adesioni al programma sono state circa 11.000 e le prese in carico circa 8.600, ma gli abbandoni si stanno facendo sempre più frequenti in relazione all'insoddisfazione per un'iniziativa che, a suo avviso, punta esclusivamente alla creazione di manodopera a basso costo, se non a titolo gratuito, a tutto vantaggio di un numero limitato di aziende. Invita, pertanto, il Governo a rafforzare i propri controlli sul programma.

5-06596 Patrizia Maestri: Riconoscimento degli ammortizzatori sociali ai lavoratori della società Pali Italia S.p.A.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Patrizia MAESTRI (PD) ringrazia la rappresentante del Governo per la puntuale risposta fornita e, pur dichiarandosi consapevole dei limiti posti dalla normativa vigente, auspica che si possa assicurare la tutela di lavoratori che rischiano di trovarsi privi di ogni tutela.

  Walter RIZZETTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.30.

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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 15 ottobre 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 13.30.

Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo.
Nuovo testo C. 3272 Governo, approvato dal Senato e abb.

(Parere alle Commissioni riunite VII e IX).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 14 ottobre 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la relatrice intende integrare la propria relazione al fine di dare conto delle modifiche che le Commissioni riunite VII e IX hanno apportato al testo del disegno di legge approvato dal Senato.

  Irene TINAGLI (PD), relatrice, dando conto delle modifiche introdotte dalle Commissioni riunite VII e IX al testo approvato dal Senato della Repubblica, si sofferma su quelle che incidono su materie di competenza della Commissione.
  Segnala, in primo luogo, la modifica all'articolo 2, comma 1, lettera e), che, nel rivedere le disposizioni del nuovo comma 10 dell'articolo 49 del decreto legislativo n. 177 del 2005, con riferimento ai poteri dell'amministratore delegato, introduce il potere di assunzione, nomina, promozione e collocazione aziendale dei dirigenti non di primo livello, nonché, su proposta dei direttori di testata e nel rispetto del contratto di lavoro giornalistico, degli altri giornalisti.
  Rileva che, con un'ulteriore modifica, le Commissioni riunite hanno previsto che nel Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale sia assicurata la pubblicazione nel sito internet della società, salvi casi particolari di riservatezza, dei curricula e dei compensi lordi percepiti dai componenti degli organi di amministrazione e controllo nonché dei dirigenti di ogni livello, compresi i titolari di incarichi dirigenziali esterni, oltre che delle informazioni relative allo svolgimento da parte di questi ultimi di altri incarichi o attività professionali o relative alla titolarità di cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati da pubbliche amministrazioni. Ugualmente dovranno essere resi pubblici i criteri per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi a collaboratori esterni; i dati concernenti il numero e la tipologia dei contratti di collaborazione o consulenza non artistica, per i quali è previsto un compenso, conferiti a soggetti esterni alle società e l'ammontare della relativa spesa; i criteri e le procedure per le assegnazioni dei contratti a collaboratori esterni. Osserva che le modifiche introdotte dalle Commissioni riunite in materia di trasparenza costituiscono una migliore specificazione di quanto già previsto dal testo approvato dal Senato e recato dal successivo articolo 3, conseguentemente modificato dalle Commissioni riunite. Nel nuovo testo dell'articolo 49-bis del decreto legislativo n. 177 del 2005 si specificano, inoltre, in modo più puntuale le conseguenze dell'eventuale inadempimento dei richiamati obblighi di pubblicazione.
  Anche alla luce del contenuto di tali modifiche, propone l'espressione di un parere favorevole e ne illustra le motivazioni (vedi allegato 4).

  Cesare DAMIANO, presidente, segnalato che i deputati del gruppo M5S hanno presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 5), non essendoci richieste di intervento, pone in votazione la proposta di parere formulata dalla relatrice, avvertendo che, in caso di sua approvazione, la proposta alternativa di parere presentata dai deputati Chimienti e altri risulterà preclusa.

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  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice, risultando quindi preclusa la proposta alternativa di parere presentata dai deputati Chimienti e altri.

  La seduta termina alle 13.40.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 15 ottobre 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 13.40.

DL 146/15: Misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della Nazione.
C. 3315 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 ottobre 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, sospende la seduta, in attesa che pervenga il parere della I Commissione.

  La seduta, sospesa alle 13.40, riprende alle 13.50.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si è concluso l'esame delle proposte emendative riferite al testo del decreto-legge.
  Avverte che sono pervenuti anche il parere favorevole, con due osservazioni, della I Commissione e il parere della VII Commissione. Segnala che le condizioni formulate nel parere della VII Commissione riguardano l'inserimento della cultura nei livelli essenziali di prestazioni di cui all'articolo 117, comma 2, lettera m), e l'inserimento dell'indicazione degli altri istituti, oltre che dei musei e dei luoghi della cultura, già menzionati dal testo originario del decreto-legge. Si tratta, pertanto, di condizioni di fatto già accolte dalla Commissione attraverso l'approvazione di proprie proposte emendative.
  Propone, quindi, alla Commissione una correzione di forma al testo del provvedimento, della quale dà lettura (vedi allegato 6).

  La Commissione approva la correzione di forma proposta dal presidente.

  Cesare DAMIANO, presidente, propone, quindi, di conferire alla relatrice Rotta il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge Atto Camera n. 3315, come risultante al termine dell'esame in sede referente. Propone, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
  Segnala altresì che il gruppo M5S ha rappresentato l'intenzione di presentare una propria relazione di minoranza.

  Antonio PLACIDO (SEL) rileva che la presentazione da parte del suo gruppo solo di emendamenti soppressivi dimostra l'assoluta contrarietà al decreto-legge, che giudica pretestuoso e volto a manomettere il diritto di sciopero dei lavoratori. A suo avviso, inoltre, il provvedimento è privo dei requisiti di necessità e urgenza, anche perché la legge n. 146 del 1990 già prevede la possibilità di inserire ulteriori settori tra i servizi pubblici essenziali, rinviando alla contrattazione collettiva. Osserva, peraltro, che la fruizione dei beni culturali non sembra assimilabile ai diritti della persona costituzionalmente tutelati ai quali si riferisce la legge n. 146 del 1990. Ritiene, inoltre, che il decreto sia privo anche del requisito dell'urgenza in quanto, ai fini della sua concreta applicabilità, sarà necessaria l'attivazione di ulteriori procedure amministrative. Si tratta, a suo avviso, di un provvedimento adottato sull'onda di una campagna mediatica ben orchestrata, che parte dallo sciopero dei vigili urbani di Roma la notte di Capodanno, passa per la manifestazione sindacale dei dipendenti degli scavi di Pompei e arriva all'assemblea sindacale dei dipendenti del Colosseo, Pag. 160al solo scopo di colpire i diritti dei lavoratori. La sua preoccupazione non è superata neanche con l'introduzione della specificazione che l'apertura dei luoghi della cultura debba essere regolamentata, come previsto da un emendamento approvato dalla Commissione. A suo avviso, infatti, la modifica non risolve i problemi, ma tenta unicamente di limitare i danni. Annuncia pertanto il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di conferimento del mandato alla relatrice.

  La Commissione delibera di conferire alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge Atto Camera n. 3315, come risultante al termine dell'esame in sede referente. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Cesare DAMIANO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 15 ottobre 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.

Sulla missione a Milano (21 settembre 2015).

  Cesare DAMIANO, presidente, comunica che una delegazione della Commissione guidata dai vicepresidenti Renata Polverini e Walter Rizzetto ha svolto, il 21 settembre 2015, una missione di studio a Milano, per una visita dell'Expo 2015. A seguito di tale missione è stata predisposta una relazione (vedi allegato 7), nella quale si dà conto degli esiti della missione e dei contenuti degli incontri svolti.

  La Commissione prende atto.

  Cesare DAMIANO, dichiara concluse le comunicazioni sulla missione a Milano del 21 settembre 2015.

  La seduta termina alle 14.05.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 15 ottobre 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 14.05.

Disposizioni in materia di fruizione delle ferie da parte del personale della scuola.
C. 1974 Chimienti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di legge, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 febbraio 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella seduta del 13 ottobre 2014 la Commissione ha deliberato di richiedere al Governo la predisposizione di una relazione tecnica per la quantificazione degli effetti finanziari della presente proposta di legge. Avverte che tale relazione tecnica è stata trasmessa in data 8 ottobre 2015 (vedi allegato 8). La relazione, predisposta dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, risulta negativamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato, che formula osservazioni sul testo e sulle modalità di copertura degli oneri. Inoltre, ad avviso della Ragioneria generale dello Stato, la relazione tecnica sarebbe incompleta, riportando solo la parte relativa alla quantificazione degli oneri e non anche quella relativa alla quantificazione dei mezzi di copertura. Fa presente che nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dovranno valutarsi le modalità di prosecuzione dell'esame del provvedimento.

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  Silvia CHIMIENTI (M5S) constata con amarezza come lo stesso fatto che si tratti della prima seduta dopo tanto tempo dimostri l'assenza di volontà politica della maggioranza ad impegnarsi su questo tema. Chiede, pertanto, al presidente di indicare quale sarà il successivo iter del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, ribadisce che tali decisioni dovranno essere assunte in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) intende ricordare che il mancato pagamento delle ferie non godute agli insegnanti precari ha comportato una riduzione della busta paga di circa 1.000 euro annui. Ricorda tuttavia che, se all'epoca della presentazione della proposta di legge, erano centinaia le segnalazioni di tale disagio, tale numero si è nel tempo ridotto, a testimonianza dell'assuefazione all'ingiustizia patita.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 15 ottobre 2015.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.15.

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