CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 ottobre 2015
520.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e IX)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 14 OTTOBRE 2015

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SEDE REFERENTE

  Martedì 13 ottobre 2015. — Presidenza del presidente della IX Commissione Michele Pompeo META. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Antonello Giacomelli.

  La seduta comincia alle 8.30.

Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo.
C. 3272 Governo, approvato dal Senato, e abb.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 ottobre 2015.

  Michele Pompeo META, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che nella seduta di mercoledì 7 ottobre 2015 sono stati ritirati gli emendamenti Vargiu 1.48 e 1.51 e Pinna 1.39, 1.40 e 1.49. Avverte che sono inoltre stati ritirati, prima dell'inizio della seduta odierna, gli emendamenti Altieri 1.44, 2.77, 2.78, 2.79, 2.80, 2.84, 2.85, 2.88, 2.87, 2.89, 2.90, 2.92, 2.94, 2.95, 2.96, 2.156, 2.186 e 2.187 e l'emendamento Fratoianni 2.112. (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 7 ottobre 2015). Pag. 6
  Avverte, infine, che è stato presentato l'emendamento 2.1000 dei Relatori (vedi allegato 1). Propone, quindi, in accordo con la presidente della VII Commissione, di fissare il termine per la presentazione dei subemendamenti riferiti al suddetto emendamento alle ore 16 della giornata odierna.

  Le Commissioni concordano.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte quindi che, essendo stato precedentemente ritirato anche l'emendamento Coppola 1.41, la votazione riprenderà dall'emendamento Brunetta 1.42.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Brunetta 1.42 e Altieri 1.43.

  Simone VALENTE (M5S), sottolinea che il suo emendamento 1.46, è volto alla promozione della lingua inglese, anche al fine di superare il divario che il Paese registra nei confronti di altri Paesi europei al riguardo e chiede ai relatori le motivazioni del parere contrario.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, risponde che il parere contrario è motivato dall'esigenza di mantenere coerenza nell'impianto della legge, senza introdurre contenuti propri del contratto di servizio, sui quali, come già ribadito dal Governo, verrà fatta un'apposita riflessione.

  Ludovico VICO (PD) ha l'obbligo di rammentare che il 2015 è il 750o anniversario della nascita di Dante Alighieri.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Simone Valente 1.46 e Caparini 1.50.

  Roberto RAMPI (PD) accoglie la richiesta di accantonamento formulata dai relatori riguardo al suo emendamento 1.52.

  Le Commissioni accantonano l'emendamento Rampi 1.52.

  Mirella LIUZZI (M5S), intervenendo sugli identici emendamenti Fico 1.53 e Brunetta 1.54, sottolinea che essi hanno la finalità, come richiesto anche dall'Unione europea, di evitare l'accentramento delle competenze nelle mani del Governo, rinforzato dalla previsione di una deliberazione del Consiglio dei ministri per la definizione degli indirizzi relativi al contratto di servizio.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), nel condividere le considerazioni della collega Liuzzi, osserva che gli identici emendamenti Fico 1.53 e Brunetta 1.54, sono da considerarsi «renziani», giacché vanno nella direzione di sottrarre la RAI al controllo della politica, come auspicato più volte dal Presidente del Consiglio.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI, pur rispettando le posizioni appena espresse, puntualizza che il richiamo alla delibera del Consiglio dei ministri intende solo sottolineare la collegialità dell'intervento già esercitato oggi da singoli Ministeri, in quanto titolari delle azioni o di poteri di vigilanza.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Fico 1.53 e Brunetta 1.54.

  Roberto RAMPI (PD) ritira il proprio emendamento 1.55.

  Dalila NESCI (M5S), intervenendo sull'emendamento Fico 1.57, fa presente che esso sottolinea l'esigenza di una verifica, da parte dell'Autorità, dei risultati ottenuti dalla concessionaria in tre settori che giudica decisivi.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fico 1.57 e Caparini 1.58.

  Michele Pompeo META, presidente, invita i relatori ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, anche Pag. 7a nome del relatore per la VII Commissione, avverte che, a motivo della presentazione dell'emendamento 2.1000 da parte dei relatori, esprimerà i pareri fino all'emendamento Fico 2.130. Riguardo a tutte le suddette proposte emendative, invita i presentatori a ritirarle, esprimendo altrimenti parere contrario. Raccomanda quindi l'approvazione degli emendamenti dei relatori 2.500 e 2.501.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI esprime parere favorevole sugli emendamenti dei relatori 2.500 e 2.501 e parere conforme a quello dei relatori per le restanti proposte emendative.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Brunetta 2.1.

  Davide CAPARINI (LNA), esponendo l'emendamento a sua firma 2.2, ripropone l'idea dell'asta per il servizio pubblico, sul modello della gara che già si svolge per i diritti sportivi, rivolta a tutti i soggetti privati che operano nell'ambito della comunicazione mediatica. Al riguardo, sottolinea che tale modello valorizza il ruolo dell'emittenza locale, che potrebbe diventare concessionaria del servizio pubblico locale e rimarca altresì il ruolo fondamentale del servizio radiofonico, evidenziandone le potenzialità di crescita mediante la diffusione in tecnologia digitale, che attualmente non si sviluppa non per carenza di volontà da parte degli operatori ma per l'inerzia del Governo rispetto all'adozione delle misure necessarie a stimolare l'adozione di tale tecnologia.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Caparini 2.2, 2.3, 2.4 e 2.5.

  Mirella LIUZZI (M5S), chiarisce che l'emendamento Fico 2.6, riprende parte della proposta di legge presentata dal suo Gruppo, anteriormente al disegno di legge governativo, in ordine alla governance della RAI. Tale proposta di legge e l'emendamento in esame disegnano un sistema atto a garantire l'indipendenza e l'imparzialità dei membri del consiglio di amministrazione della società concessionaria del servizio pubblico, introducendo in questo modo una reale novità per il Paese.

  Davide CAPARINI (LNA) condivide la portata innovativa dell'emendamento Fico 2.6, su cui preannuncia il voto favorevole.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fico 2.6 e Caparini 2.7.

  Roberto RAMPI (PD) ritira il suo emendamento 2.8.

  Simone VALENTE (M5S), intervenendo sull'emendamento Giancarlo Giordano 2.10, preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo, ritenendo che in esso siano contenuti tutti i principi che dovrebbero costituire l'ossatura del servizio pubblico, come, in particolare, la partecipazione e l'accessibilità. Osserva che tali principi rappresentano la direzione verso la quale solo alcune forze del Parlamento intendono procedere e si pongono in netta opposizione con la volontà del Governo di accentrare nelle proprie mani tutti i poteri in ordine alla gestione della società concessionaria del servizio pubblico.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Giancarlo Giordano 2.10 e Caparini 2.11.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento Brunetta 2.12, afferma che si tratta del primo di una serie volto a modificare la procedura di elezione del Consiglio di Amministrazione della RAI. La presentazione tali emendamenti costituisce la manifestazione del disagio e della contrarietà del suo Gruppo nei riguardi dell'impianto generale del provvedimento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Brunetta 2.12.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che, a seguito della reiezione dell'emendamento Pag. 8Brunetta 2.12, a fini di economia procedurale, non verranno posti in votazione i successivi emendamenti Brunetta 2.13, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17, 2.18, 2.19, 2.20, 2.21, 2.22, 2.23, 2.24, 2.25, 2.26, 2.27, 2.28, 2.29, 2.30, 2.31, 2.32, 2.33, 2.34 e 2.35, che propongono la medesima modifica del testo e differiscono per la parte conseguenziale.

  Le Commissioni, con il parere contrario dei relatori e del Governo respingono l'emendamento Brunetta 2.36.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che, a seguito della reiezione dell'emendamento Brunetta 2.36, a fini di economia procedurale, non verranno posti in votazione i successivi emendamenti Brunetta 2.37, 2.38, 2.39, 2.40, 2.41, 2.42, 2.43, 2.44, 2.45, 2.46, 2.47, 2.48, 2.49, 2.50, 2.51, 2.52, 2.53, 2.54.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Brunetta 2.55, 2.56 e 2.57.

  Giuseppe CIVATI (Misto), dichiara che l'emendamento Pannarale 2.58, ribadisce le ragioni alla base della proposta di legge a prima firma Fratoianni volta a modificare la concezione della governance della RAI. Osserva che l'approvazione dell'emendamento, che prevede tra l'altro l'istituzione di un Consiglio per le garanzie del servizio pubblico, sarebbe un segnale di un vero e proprio cambiamento culturale.

  Davide CAPARINI (LNA), preannunciando il voto favorevole del suo Gruppo all'emendamento Pannarale 2.58, giudica innovativa l'introduzione del Consiglio per le garanzie del servizio pubblico in sostituzione della Commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Esprime, inoltre, il suo favore sui requisiti molto stringenti del presidente e dei componenti del Consiglio, che potrebbero garantire la vera indipendenza di tali organi. Dato lo spessore dei requisiti richiesti, giudica però che sarà difficile individuare figure all'altezza. Si augura pertanto che gli estensori dell'emendamento abbiano in mente le persone rispondenti a tali requisiti e vogliano dirne i nomi alle Commissioni.

  Giuseppe CIVATI (Misto) ne rivelerà l'identità dopo che il collega Caparini avrà votato a favore dell'emendamento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Pannarale 2.58.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che, a seguito della reiezione dell'emendamento Pannarale 2.58, a fini di economia procedurale, non verranno posti in votazione i successivi emendamenti Civati 2.60, Andrea Maestri 2.59, gli identici emendamenti Brunetta 2.61 e Pannarale 2.62, Brunetta 2.64 e Fratoianni 2.63.

  Roberto FICO (M5S), sottolinea che il suo emendamento 2.65 è volto a ridurre il numero dei componenti del consiglio di amministrazione della RAI designati dal Governo. In tal modo si garantisce maggiormente l'indipendenza del consiglio di amministrazione dando maggior peso ai membri designati dal Parlamento. Con la stessa finalità l'emendamento propone la sostituzione del voto limitato a uno, con il voto a maggioranza dei due terzi.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.65.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che, a seguito della reiezione dell'emendamento Pannarale 2.58, a fini di economia procedurale, non verrà posto in votazione l'emendamento Brunetta 2.66.

  Dalila NESCI (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 2.68, osserva che l'estensione a cinque anni della durata del mandato dell'amministratore delegato, oltre che l'indicazione di una serie di limitazioni al suo mandato, costituisce una misura di buon senso giustificata dall'importanza di tale ruolo. In particolare, la sua esclusione nei cinque anni successivi Pag. 9da incarichi e consulenze presso società operanti in settori collegati è una misura che tutela gli interessi della RAI.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, conferma il parere contrario all'emendamento Nesci 2.68.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Nesci 2.68.

  Roberto FICO (M5S), intervenendo sul suo emendamento 2.67, osserva che l'estensione a cinque anni della durata del mandato del consiglio di amministrazione e dell'amministratore delegato risponde all'esigenza di garantire una migliore programmazione e un più ampio respiro alla governance della RAI.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI, pur apprezzando l'intento sotteso all'emendamento Fico 2.67, non reputa opportuno far coincidere la durata del mandato del consiglio di amministrazione della Rai con la durata della legislatura.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.67.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala che alle 12 è in programma al Senato una riunione dei Gruppi congiunti di Forza Italia con la presenza del Presidente Berlusconi. Invita pertanto le presidenze a tener conto, nella programmazione dei lavori delle Commissioni riunite, di tale impegno.

  Michele Pompeo META, presidente, si riserva di valutare la richiesta.

  Roberto FICO (M5S), raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.70. Esso, con l'indicazione di requisiti di onorabilità dei componenti del consiglio di amministrazione della RAI, è volto ad evitare il riprodursi di casi, come quello del consigliere Verro, che finiscono per minare l'indipendenza del servizio pubblico. Pur non volendo colpevolizzare il munus di parlamentare, osserva che chi esercita il potere legislativo non offre le necessarie garanzie di indipendenza quando esercita contestualmente o subito dopo anche il «potere mediatico».

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI, osserva che l'attuale formulazione della lettera d) del comma 1, che l'emendamento Fico 2.70 è volto a sostituire, è il frutto di un confronto avvenuto in più sedi. Il Governo è convinto che l'attuale formulazione garantisca l'indipendenza del consiglio di amministrazione, non essendo giusto escludere dalla possibilità di farne parte chi, come parlamentare, ha svolto un servizio al Paese. A suo avviso, piuttosto che l'indicazione di un numero di anni di impedimento a ricoprire la carica, sono indice di indipendenza la qualità della persona e la libertà di comportamento.

  Paolo COPPOLA (PD) chiede ai colleghi del Movimento 5 Stelle se con l'attuale formulazione dell'emendamento Fico 2.70 gli appartenenti ad un movimento politico potranno ricoprire l'incarico di consiglieri di amministrazione della RAI.

  Roberto FICO (M5S) non ha difficoltà ad ammettere che ai fini dell'emendamento 2.70 partiti e movimenti politici sono la stessa cosa e chi si riconosce nel Movimento 5 Stelle sottostarà alle limitazioni del caso.

  Dalila NESCI (M5S) invita i colleghi a contribuire al dibattito, evitando le provocazioni. Si dichiara delusa dalle parole del rappresentante del Governo e osserva che il Movimento 5 Stelle è costretto a presentare emendamenti che prevedono limitazioni all'assunzione di cariche per la mancanza, nel nostro ordinamento, di una normativa che regoli il conflitto di interessi, come dimostra il caso di Silvio Berlusconi, attivo in politica e contemporaneamente nel settore radiotelevisivo. Rilevando che in ogni caso la società italiana è su posizioni più avanzate rispetto a Pag. 10quelle delle sue istituzioni, osserva che è dovere del Parlamento tutelare il servizio pubblico radiotelevisivo dagli interventi della politica.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) deve dissentire. Osserva che, da giornalista iscritto da trenta anni all'albo professionale e da persona perbene, avrebbe tutte le qualità per ricoprire il ruolo di consigliere di amministrazione della RAI e, da questo punto di vista, l'attività di parlamentare e, in particolare, di membro della Commissione di Vigilanza, ha arricchito le sue conoscenze e la sua esperienza sulla materia.

  Simone VALENTE (M5S), ribadendo che il Movimento 5 Stelle è assimilabile pienamente ad un partito politico, sulla base dell'emendamento Fico 2.70 anche gli appartenenti al Movimento 5 Stelle dovranno rispettare le limitazioni al diritto di ricoprire l'incarico di consigliere di amministrazione della RAI.

  Michele Pompeo META, presidente, osserva che la stessa Costituzione equipara i movimenti ai partiti politici.

  Simone VALENTE (M5S), volendo trasformare la provocazione del collega Coppola in proposta, suggerisce di riformulare l'emendamento Fico 2.70 in accordo con il Gruppo del PD e con i relatori. Infatti il Movimento 5 Stelle ha come scopo non quello di favorire il proprio partito ma di difendere gli interessi dei cittadini italiani.

  Giuseppe CIVATI (Misto) preannuncia il voto favorevole sull'emendamento Fico 2.70, il cui contenuto è riconducibile a quello dell'emendamento Fratoianni 2.73.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, pur apprezzando l'intento dell'onorevole Valente, conferma il parere contrario, in quanto il testo originario della lettera d) del comma 1 dell'articolo 2 è il frutto dell'esame approfondito svolto al Senato e rappresenta il punto di equilibrio tra le diverse posizioni emerse in quella sede.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.70.

  Roberto FICO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.71, che ha lo scopo di assicurare che i membri del consiglio di amministrazione della RAI abbiano competenze valide per potere svolgere in maniera seria un compito che richiede un approccio interdisciplinare. Ricorda che tale tema è stato affrontato anche nel corso dell'esame al Senato e che sembrava si potesse raggiungere un valido punto di intesa, prima dell'assunzione di una posizione contraria da parte del Governo.

  Giuseppe CIVATI (Misto) preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Fico 2.71, ricordando di essere firmatario di un emendamento di analogo contenuto. Ritiene fondamentale il tema in discussione in quanto è necessaria una selezione rigorosa per individuare i componenti del consiglio di amministrazione della RAI.

  Davide CAPARINI (LNA) preannuncia il voto favorevole sull'emendamento Fico 2.71, invitando i relatori a riconsiderare il parere contrario precedentemente espresso.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI rileva che il tema della professionalità dei membri del consiglio di amministrazione della RAI sia presente nel testo approvato dal Senato, in quanto si richiedono elevata professionalità e comprovata esperienza in diversi ambiti. Sottolinea che anche la previsione della designazione di alcuni membri da parte delle Assemblee della Camera e del Senato, e non più dalla Commissione di Vigilanza, rappresenta una sfida che dovrebbe assicurare idonee capacità e competenze dei soggetti nominati. Osserva, in conclusione, che un'elencazione troppo minuziosa delle cause di incompatibilità può determinare serie difficoltà nell'individuazione dei candidati.

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  Roberto FICO (M5S) ritiene che i requisiti presenti nel testo approvato dal Senato siano troppo generici, così come quelli previsti dalla legge Gasparri. Esorta i colleghi ad avere più coraggio e ad essere più stringenti nella individuazione delle competenze richieste.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.71.

  Michele Pompeo META, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Sammarco 2.72, avverte che si intende che vi abbiano rinunciato.

  Simone VALENTE (M5S) preannuncia il voto favorevole del Movimento 5 Stelle sull'emendamento Fratoianni 2.73, ricordando che il tema dell'incompatibilità è affrontato in maniera ancora più decisa in altre proposte emendative presentate dal suo Gruppo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fratoianni 2.73.

  Mirella LIUZZI (M5S) illustra l'emendamento Fico 2.74, di cui è cofirmataria, rilevando che l'attuale formulazione del capoverso 4-ter appare contraddittoria e che il riferimento ivi contenuto ai presidenti delle giunte provinciali appare ormai superato.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, evidenzia che il rilievo sui presidenti delle giunte provinciali formulato dalla collega Liuzzi trova risposta nel successivo emendamento 2.500.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.74.

  Luigi GALLO (M5S) illustra l'emendamento Fico 2.75, di cui è cofirmatario, sottolineando che con l'attuale formulazione la disciplina delle incompatibilità può essere aggirata, presentando le dimissioni dal precedente incarico.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI rileva che quanto affermato dal deputato Luigi Gallo non corrisponde alla realtà in quanto, grazie a una modifica introdotta al Senato, è previsto che la cessazione dall'incarico debba avvenire dodici mesi prima della data di nomina.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.75.

  Simone VALENTE (M5S) illustra l'emendamento Vacca 2.81, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Vacca 2.81.

  Simone VALENTE (M5S) illustra l'emendamento Vacca 2.82, di cui è cofirmatario, ricordando che l'ampia durata del periodo richiesto tra la cessazione degli incarichi di Governo o elettivi e la nomina nel consiglio di amministrazione della RAI è presente anche nella proposta di legge presentata dal proprio Gruppo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Vacca 2.82.

  Luigi GALLO (M5S) illustra l'emendamento Vacca 2.83, di cui è cofirmatario, evidenziando che un periodo di dodici mesi non è sufficiente ad escludere l'aggiramento della disciplina dell'incompatibilità.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vacca 2.83 e 2.86.
  Passano poi ad esaminare l'emendamento 2.500 dei relatori e il subemendamento Caparini 0.2.500.1, ad esso riferito.
  Le Commissioni respingono il subemendamento Caparini 0.2.500.1 ed approvano l'emendamento 2.500 dei relatori (vedi allegato 2).

  Davide CAPARINI (LNA) preannuncia il voto favorevole sull'emendamento Giancarlo Giordano 2.97.

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  Le Commissioni respingono l'emendamento Giancarlo Giordano 2.97.

  Roberto FICO (M5S) illustra il suo l'emendamento 2.98, osservando che la previsione di un'incompatibilità della carica di membro del consiglio di amministrazione della RAI con incarichi in società fornitrici della stessa RAI appare dettata dal buon senso. Invita pertanto a riconsiderare il parere contrario precedentemente espresso.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fico 2.98 e 2.99.

  Simone VALENTE (M5S) illustra l'emendamento Vacca 2.100, di cui è cofirmatario, sottolineando l'opportunità di prevedere l'incompatibilità anche in presenza di condanne non definitive. Ritiene indispensabile mandare un messaggio chiaro ai cittadini sul fatto che i membri del consiglio di amministrazione della RAI debbano essere caratterizzati dalla massima onestà e trasparenza.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Vacca 2.100.

  Davide CAPARINI (LNA) illustra il suo emendamento 2.101, raccomandandone l'approvazione. Evidenzia, in particolare, che viene prevista l'elezione, tra i sette componenti del consiglio d'amministrazione della RAI, oltre che di un rappresentante dei dipendenti di Viale Mazzini, in linea con quanto da tempo proposto dal suo gruppo politico, di un esponente delle associazioni dei consumatori e di un soggetto espresso dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Rileva che questo emendamento tende a rendere la RAI autonoma dal potere del Governo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Caparini 2.101 e Pannarale 2.102.

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che l'emendamento Fratoianni 2.112 è stato ritirato.

  Giuseppe CIVATI (Misto), in qualità di cofirmatario, raccomanda l'approvazione dell'emendamento Giancarlo Giordano 2.193, chiedendo al Governo di cambiare il suo avviso negativo.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI conferma il parere contrario del Governo sull'emendamento Giancarlo Giordano 2.193, sottolineando che il tema sotteso potrà essere proficuamente affrontato in un'altra occasione.

  Mirella LIUZZI (M5S) osserva che, pur presentando l'emendamento Giancarlo Giordano 2.193 elementi condivisibili riferiti alla determinazione del canone di abbonamento alla società RAI, il suo gruppo voterà in senso contrario alla luce delle restanti disposizioni della proposta emendativa.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Giancarlo Giordano 2.193, Pastorino 2.194, Borghesi 2.103 e 2.104, Caparini 2.105 e Vacca 2.106.

  Roberto FICO (M5S) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.107. Sottolinea, in particolare, che la previsione del voto limitato ad una sola persona, combinata con la legge elettorale che sarà utilizzata in futuro, non garantisce che la composizione del prossimo consiglio di amministrazione della RAI risponda al principio del pluralismo. Per tale motivo, propone che i due membri espressi dalla Camera dei deputati e i due membri espressi dal Senato della Repubblica siano eletti con la maggioranza dei due terzi dei componenti. Rileva, infine, che a lui non sono piaciute le ultime nomine dei consiglieri di amministrazione della RAI.

  Giuseppe CIVATI (Misto) annuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Fico 2.107, avvertendo che non necessariamente l'attuale maggioranza che sostiene il Governo vincerà le prossime elezioni.

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  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, segnala che il meccanismo previsto per la condivisione – ad opera dei partiti – dei nominativi da esprimere da parte dell'Assemblea di ciascuna Camera, è lasciato alla loro responsabilità, essendo invece diverso il meccanismo che si realizza all'interno della Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI-radiotelevisione italiana. Osserva poi che la maggioranza dei due terzi dei componenti, come proposto dal suddetto emendamento Fico 2.107, potrebbe portare ad uno stallo nell'elezione dei membri del consiglio di amministrazione della RAI.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.107.

  Dalila NESCI (M5S) illustra l'emendamento Fico 2.108, ricordando che lo stesso rappresenta una parte di una proposta di legge del Movimento 5 Stelle su questo tema. Evidenzia, in particolare, che si propone di prevedere audizioni pubbliche dei candidati a componenti del consiglio di amministrazione della RAI di elezione parlamentare in possesso dei requisiti richiesti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.108.

  Roberto FICO (M5S) illustra il suo emendamento 2.109, sottolineando che esso preveda audizioni pubbliche dei soggetti in possesso dei requisiti richiesti presso la Camera dei deputati e il Senato ai fini dell'elezione dei componenti del consiglio di amministrazione della RAI di spettanza parlamentare, oltre a disciplinare i requisiti, negativi e positivi, richiesti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.109.

  Mirella LIUZZI (M5S) illustra il suo emendamento 2.110 e sottolinea che lo stesso è conforme a quanto rappresentato dal professor Zaccaria in sede di audizione parlamentare, in quanto prevede audizioni pubbliche presso le Camere dei candidati in possesso dei requisiti richiesti.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, osserva che l'emendamento Liuzzi 2.110 appare confliggere con l'autonomia regolamentare di ciascuna Camera.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Liuzzi 2.110 e Giancarlo Giordano 2.111. Passano poi ad esaminare l'emendamento 2.501 dei relatori e i relativi subemendamenti. Respingono quindi il subemendamento Giancarlo Giordano 0.2.501.1.

  Mirella LIUZZI (M5S) illustra il subemendamento Simone Valente 0.2.501.4, raccomandandone l'approvazione. Segnala, in particolare, che non è chiaro, nella formulazione dell'emendamento dei relatori, che cosa si intenda per «a seguito di valutazione favorevole».

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, intervenendo sul subemendamento Simone Valente 0.2.501.4, osserva che l'emendamento dei relatori è teso a rendere più chiaro il testo e contempla l'assenso preventivo della Commissione di Vigilanza sulla revoca.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Simone Valente 0.2.501.4, Liuzzi 0.2.501.5 e Fico 0.2.501.2.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL), in qualità di cofirmatario, ritira il subemendamento Brunetta 0.2.501.3.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 2.501 dei relatori (vedi allegato 2).

  Roberto FICO (M5S) illustra il proprio emendamento 2.113, il quale prevede che la revoca dei componenti del consiglio di amministrazione della RAI sia resa efficace in base alla deliberazione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale Pag. 14sui servizi radiotelevisivi espressa con la maggioranza dei due terzi. Ciò si rende necessario al fine di realizzare un bilanciamento tra i poteri, in quanto non si può lasciare al Governo il potere di nominare e revocare i membri del consiglio di amministrazione della RAI. Evidenzia che ciò viene proposto in linea con quanto disposto dalla sentenza della Corte costituzionale n. 69 del 2009. Chiede quindi che sia accantonato il presente emendamento, al fine di consentire una riflessione più approfondita.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI concorda.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, si associa.

  Le Commissioni accantonano l'emendamento Fico 2.113.

  Michele Pompeo META, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già prevista al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 10.30.

SEDE REFERENTE

  Martedì 13 ottobre 2015. — Presidenza della presidente della VII Commissione Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Antonello Giacomelli.

  La seduta comincia alle 13.40.

Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo.
C. 3272 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rammenta, poi, che nell'odierna seduta antimeridiana è stato dato annunzio della presentazione dell'emendamento dei relatori 2.1000 e che il relativo termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato alle ore 16 di oggi. Avvisa altresì che è stata presentata una nuova formulazione dell'emendamento dei relatori 5.501. (vedi allegato 3) che differisce da quella originaria solo per l'aggiunta di un periodo finale. Propone pertanto, in accordo con il presidente della IX Commissione, di fissare il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti a tale parte modificata dell'emendamento 5.501 sempre per le ore 16 di oggi, fermo restando che rimangono validi i subemendamenti già presentati e pubblicati.

  Le Commissioni concordano.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che, essendo stato accantonato nella seduta antimeridiana l'emendamento Fico 2.113, l'esame del provvedimento riprenderà dall'emendamento Brunetta 2.114.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Brunetta 2.114, 2.115, 2.116 e 2.117.

  Roberto FICO (M5S) illustra il proprio emendamento 2.118, raccomandandone l'approvazione. Segnala, in particolare, che esso è finalizzato a rafforzare l'autonomia della RAI, prevedendo che l'amministratore delegato sia scelto dal consiglio di amministrazione al proprio interno, anziché essere designato dal Governo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fico 2.118 e Caparini 2.119.

Pag. 15

  Roberto FICO (M5S) illustra il suo emendamento 2.120, ed evidenzia che esso attua un mero coordinamento formale.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, segnala che l'emendamento 2.1000 dei Relatori tra le altre cose, risponde anche all'esigenza evidenziata dall'emendamento Fico 2.120.

  Roberto FICO (M5S), in ragione della precisazione del relatore, ritira l'emendamento 2.120.

  Mirella LIUZZI (M5S) illustra l'emendamento Fico 2.121, raccomandandone l'approvazione. In particolare, evidenzia l'esigenza di mantenere i poteri decisionali sui contratti attribuiti all'amministratore delegato nel limite dell'importo attualmente previsto, anziché elevare tale limite a 10 milioni di euro, che rappresentano una soglia eccessivamente alta.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, con riferimento alla proposta emendativa Fico 2.121, segnala che già l'attuale statuto della RAI affida al direttore generale un potere di spesa fino a 10 milioni di euro, analogamente a quanto il testo in esame prevede per l'amministratore delegato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.121.

  Annalisa PANNARALE (SEL) illustra il proprio emendamento 2.122, che, analogamente all'emendamento Fico 2.121, intende limitare la soglia di importo dei contratti che l'amministratore delegato può stipulare autonomamente, senza dover coinvolgere il consiglio di amministrazione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Pannarale 2.122, Brunetta 2.123, 2.124, 2.125 e 2.126.

  Simone VALENTE (M5S) dichiara il voto contrario del proprio Gruppo sull'emendamento Brunetta 2.127, in quanto ritiene che la soglia di importo di 9 milioni di euro, proposta in tale emendamento, sia comunque eccessiva. Il proprio Gruppo ritiene infatti che tale soglia non dovrebbe comunque superare l'importo di 5 milioni di euro.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Brunetta 2.127.

  Roberto FICO (M5S) illustra il proprio emendamento 2.129, che prevede che il consiglio di amministrazione della RAI, e non l'amministratore delegato, definisca in modo trasparente i criteri e le modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento di incarichi a collaboratori esterni.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.129.

  Dalila NESCI (M5S) illustra l'emendamento Simone Valente 2.128, il quale è finalizzato a attribuire al consiglio di amministrazione della RAI la funzione di organo di indirizzo strategico.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Simone Valente 2.128.

  Roberto FICO (M5S) illustra il proprio emendamento 2.130, che riconduce ai poteri del consiglio di amministrazione della RAI la nomina dei dirigenti, sottraendola all'amministratore delegato, che ricorda essere di nomina governativa.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.130.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, sdegnala che le Commissioni sarebbero in procinto di esaminare il primo degli emendamenti che ineriscono all'articolo 2, comma 1, lettera e), capoverso comma 10, ma che il termine per i subemendamenti all'emendamento dei relatori 2.1000, che concerne il medesimo capoverso comma 10, non è ancora scaduto. Propone, quindi, di sospendere l'esame dei successivi emendamenti Pag. 16riferiti all'articolo 2 e di passare all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4, sulle quali chiede pertanto il parere dei relatori e del rappresentante del Governo.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, esprimendo il parere sugli emendamenti fino all'emendamento Brunetta 4.28, in accordo con il relatore per la VII Commissione, invita i presentatori al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario. Si riserva di esprimere successivamente il parere sulle restanti proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI esprime parere conforme.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Brunetta 4.1 e Franco Bordo 4.2.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.3, raccomandandone l'approvazione. Ricorda che il tema in esso affrontato, ossia quello del canone RAI, è assai dibattuto. Evidenzia, altresì, che il proprio Gruppo è a favore dell'abolizione di questa tassa, che presso gli italiani è assai impopolare. Rileva, quindi, che il Governo intende aggravare l'onere relativo a tale prelievo, inserendolo nella bolletta elettrica: ciò solleva gravi dubbi di legittimità, anche in relazione alla verifica dell'effettiva disponibilità dell'apparecchio televisivo. Dopo aver ricordato che le Commissioni hanno già respinto un emendamento che andava nella medesima direzione, chiede che il provvedimento in esame non si limiti alla disciplina della governance della RAI, ma affronti una vera ridefinizione del sistema radiotelevisivo italiano.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Altieri 4.3, Franco Bordo 4.4, Caparini 4.5, Borghesi 4.6 e Caparini 4.7.

  Gianluca VACCA (M5S) illustra il proprio emendamento 4.8, raccomandandone l'approvazione. Evidenzia, in particolare, che l'emendamento sopprime le disposizioni dell'articolo 4 del disegno di legge, che conferiscono una delega in bianco al Governo per regolamentare aspetti essenziali della disciplina radiotelevisiva. Il carattere generico dei principi e criteri direttivi indicati in tale delega, che lascia all'Esecutivo un'amplissima discrezionalità di attuazione, emergono con evidenza dalla formulazione adottata alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 4, che fa riferimento soltanto al riordino e alla semplificazione delle disposizioni vigenti. Ritiene, infine, che tale delega sia una conferma della volontà del Governo di esercitare il diretto controllo del sistema radiotelevisivo italiano.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Vacca 4.8.

  Mirella LIUZZI (M5S) illustra il proprio emendamento 4.9, sottolineando che la proposta emendativa è finalizzata ad eliminare dalle materie oggetto di delega la diffusione delle trasmissioni televisive e radiofoniche di pubblico servizio su tutto il territorio nazionale. Rileva, infatti, che la delega attribuisce al Governo la definizione stessa delle attività della RAI, svuotando tra l'altro il ruolo di controllo della Commissione parlamentare di vigilanza. Ricorda, in proposito, che il Movimento 5 Stelle ha addirittura prospettato la soppressione della stessa Commissione, nell'intento tuttavia di affidare i compiti di vigilanza sulla Rai ad organismi che non abbiano carattere politico, in modo da assicurare l'indipendenza della RAI dal Governo e dalla maggioranza.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Liuzzi 4.9.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 4.10, che affronta il delicato tema della crisi delle emittenti televisive locali. Ritiene che devolvere parte del canone RAI Pag. 17– che pure rimane una tassa odiosa – alle televisioni locali sia un modo per rendere più fruibile l'offerta del servizio pubblico, aumentando al contempo il pluralismo dell'informazione.

  Davide CAPARINI (LNA) ritiene che il tema del finanziamento delle emittenti locali sia assolutamente rilevante e debba essere messo in evidenza. Sottolinea, quindi, che la mancanza di certezza del diritto ha penalizzato fortemente le piccole emittenti e, per tale ragione, è oramai diventato imprescindibile dotarsi di un quadro di riferimento stabile. Preannuncia, pertanto, il voto favorevole del proprio Gruppo sull'emendamento Altieri 4.10.

  Mirella LIUZZI (M5S) ribadisce la posizione del Movimento 5 Stelle favorevole a determinare l'entità del canone televisivo in proporzione al reddito. Tuttavia, nel caso dell'emendamento in esame, verrebbe meno il carattere pubblico del servizio televisivo. Preannuncia pertanto il voto contrario del proprio Gruppo sull'emendamento.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI apprezza l'interesse che le Commissioni dimostrano riguardo al ruolo delle emittenti locali. Ricorda, tuttavia, che il passaggio dal sistema analogico a quello digitale con il conseguente switch-off non è stato gestito dall'attuale Governo, bensì da un Governo di centro-destra. Deve pertanto intendere le osservazioni dei colleghi Caparini e Altieri come tardive e autocritiche, precisando altresì che la questione dell'utilizzo di frequenze non ricompresse nello spettro assegnato all'Italia è strettamente collegata alle lamentele sollevate da alcuni Paesi confinanti con il nostro. Quanto, infine, al tema del canone, ricorda che non è possibile affrontarlo nell'ambito del provvedimento in esame, in quanto presso l'altro ramo del Parlamento è stata soppressa la relativa delega, ma assicura che il tema sarà affrontato a breve nel merito con le Commissioni competenti e il Governo sottoporrà le proprie proposte al Parlamento.

  Roberto FICO (M5S) concorda sulla necessità di affrontare il discorso delle emittenti locali, ma evidenzia che rimane comunque il problema dell'attribuzione al Governo di deleghe assolutamente generiche. Ribadisce, dunque, la posizione favorevole del proprio Gruppo a escludere il conferimento di deleghe al Governo in materia di servizio pubblico radiotelevisivo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Altieri 4.10.

  Davide CAPARINI (LNA) critica il ragionamento approssimativo del Governo, rilevando che la delega in materia di determinazione del canone televisivo è stata espunta dal testo durante l'esame al Senato proprio perché avrebbe peggiorato la situazione esistente. Quanto al discorso sulle interferenze dei segnali televisivi, non risulta che sia stata effettuata alcuna verifica da parte di tecnici italiani e, pertanto, ritiene che le emittenti siano del tutto legittimate all'utilizzo delle citate frequenze. Il problema, semmai, riguarda il Governo italiano che non riserva alle piccole emittenti un terzo delle frequenze disponibili.

   Trifone ALTIERI (FI-PdL) osserva che si può parlare di riforma solo se le tematiche ad essa inerenti vengono affrontate in tutti i loro aspetti. Ciò renderebbe peraltro possibile superare anche gli errori commessi nel passato, anziché aggiungerne di altri. Segnala come il tema delle emittenti locali sia il cuore della ristrutturazione del sistema televisivo e ribadisce la contrarietà del proprio Gruppo all'inserimento del canone nella bolletta elettrica.
  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI precisa che nel passaggio dall'analogico al digitale, lo spettro delle frequenze è stato saturato e che gli unici due Paesi che sono stati posti in condizioni di osservati speciali per problematiche legate alle interferenze sono stati l'Iran e l'Italia. Sottolinea altresì che le frequenze incriminate non sono state assegnate all'Italia Pag. 18dagli accordi di Ginevra e che l'idea di liberare quelle frequenze è già stata accettata. Peraltro, il Governo italiano intende affrontare la questione mettendo a disposizione ulteriori due frequenze non utilizzate. Tutto ciò avviene appunto nell'ottica di dare certezze ad un settore – quello delle emittenti locali – che finora non ne ha avute. Ribadisce, inoltre, che il tema del canone sarà oggetto di un prossimo intervento in una diversa sede.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Altieri 4.11, 4.12, 4.13 e 4.14.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) illustra il proprio emendamento 4.15, che si riferisce anche al tema delle emittenti radiofoniche.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Altieri 4.15 e 4.16.

  Dalila NESCI (M5S), illustra il proprio emendamento 4.17, riaffermando la posizione contraria del proprio Gruppo a conferire al Governo deleghe in bianco, ritenendo più opportuno che temi così rilevanti – quale quello del servizio pubblico televisivo – debbano essere affrontati con un approfondito dibattito in Parlamento, confrontandosi anche con le opposizioni.

  Davide CAPARINI (LNA) conferma la contrarietà del gruppo della Lega al conferimento di deleghe al Governo su questa materia.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Nesci 4.17 e Brunetta 4.18, 4.19, 4.20, 4.21, 4.23, 4.24, 4.25, 4.26, 4.27 e 4.28.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla seduta già convocata al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 14.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 13 ottobre 2015. — Presidenza della presidente della VII Commissione Flavia PICCOLI NARDELLI, indi del presidente della IX Commissione Michele Pompeo META. — Intervengono il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Antonello Giacomelli e il sottosegretario di Stato per le riforme Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 18.15.

Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo.
C. 3272 Governo, approvato dal Senato, e abb.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana della giornata odierna.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che sono stati presentati e sono in distribuzione 13 subemendamenti all'emendamento 2.1000 dei Relatori (vedi allegato 4). Avverte quindi che le Commissioni proseguiranno nell'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4, a partire dall'emendamento Franco Bordo 4.30. Chiede pertanto ai Relatori e al Governo di esprimere i propri pareri.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, in accordo con il relatore per la IX Commissione, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 4, a partire dall'emendamento Franco Bordo 4.30, esprimendo altrimenti parere contrario.

Pag. 19

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI esprime parere conforme.

  Giancarlo GIORDANO (SEL), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza quali siano i tempi della discussione di stasera.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, fa presente che le Commissioni potranno lavorare, come stabilito, fino alle 22.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) non comprende le ragioni dell'urgenza, dal momento che la calendarizzazione in Assemblea del provvedimento è prevista per il prossimo lunedì ove concluso l'esame da parte delle Commissioni.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI osserva che il dibattito si sta svolgendo in modo ordinato e costruttivo e tale da permettere di rispettare la decisione della Conferenza dei presidenti di Gruppo di avviare l'esame in Assemblea il prossimo lunedì.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) rileva che il clima con cui le opposizioni stanno affrontando il dibattito non presenta tratti di ostruzionismo e auspica semplicemente che si possa svolgere un dibattito approfondito, senza dover prolungare la seduta fino a tardi.

  Michele Pompeo META, presidente, sottolinea che il dibattito si sta svolgendo senza forzature e ricorda al riguardo la decisione di non svolgere la seduta nelle giornate di venerdì della scorsa settimana e di lunedì di questa settimana, proprio per rispondere positivamente ad una richiesta del Gruppo SEL.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, segnala che nella giornata di domani la VII Commissione dovrà affrontare la discussione su un provvedimento di grande rilevanza e delicatezza, quale il decreto-legge sulla disciplina dello sciopero nel settore dei beni culturali.

  Simone VALENTE (M5S) non concorda con quanto affermato dal presidente Meta, ritenendo invece che nel corso del dibattito vi siano state alcune forzature, tra le quali le convocazioni nella giornata odierna e in quella di domani. Osserva che non vengono considerate le istanze delle opposizioni e che tale atteggiamento evidenzia come il Parlamento sia ormai del tutto esautorato, dal momento che si sta svolgendo un dibattito del tutto fittizio in cui non si tengono in alcun conto le proposte dei Gruppi di opposizione.

  Caterina PES (PD) ritiene che la discussione che si sta svolgendo sia pretestuosa in quanto i tempi di lavoro delle Commissioni erano stati fissati in precedenza e il fatto che i lavori dell'Assemblea della giornata odierna si siano conclusi in anticipo rispetto a quanto si prevedeva non può che favorire un esame più approfondito del disegno di legge in oggetto.

  Franco BORDO (SEL), intervenendo sull'emendamento a propria firma 4.30, osserva che esso è volto a precisare i contenuti della delega e in particolare ad inserire come princìpi e criteri direttivi l'aggiornamento dei compiti del servizio pubblico tenendo conto della innovazione tecnologica e delle piattaforme distributive.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Franco Bordo 4.30.

  Annalisa PANNARALE (SEL), illustrando l'emendamento Franco Bordo 4.29 e raccomandandone l'approvazione, osserva in generale che il maggior tempo a disposizione delle Commissioni a seguito della conclusione anticipata della seduta pomeridiana dell'Assemblea potrebbe essere utilizzato per un confronto serio e approfondito sul merito degli emendamenti. Sollecita pertanto i relatori a chiarire le motivazioni del loro parere contrario.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Franco Bordo 4.29.

Pag. 20

  Vincenzo GAROFALO (AP) ritira gli emendamenti Sammarco 4.31, 4.32, 4.33 e 4.34.

  Davide CAPARINI (LNA) sottoscrive l'emendamento 4.31 e insiste per la votazione, ritenendo fondamentale il tema in esso trattato, ossia il carattere nazionale delle produzioni della RAI che a suo giudizio costituiscono un elemento fondamentale del patrimonio culturale del Paese. Osserva che la concessionaria pubblica da tempo ha interrotto il proprio impegno nella produzione di programmi nazionali, limitandosi a trasmettere prodotti esteri che corrispondono alla logica di un palinsesto strutturato sulla base di mere esigenze di raccolta pubblicitaria. Ricorda di avere presentato in passato proposte di legge che intendevano promuovere le produzioni nazionali, sulla base del sistema francese.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Sammarco 4.31. Respingono quindi l'emendamento Caparini 4.35.

  Vincenzo GAROFALO (AP) ritira l'emendamento Sammarco 4.36. Esprime peraltro il proprio rammarico, sottolineando che l'emendamento corrispondeva a quanto affermato di recente dai vertici della RAI sulla volontà di escludere la pubblicità nei programmi destinati ai minori.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, osserva che il contenuto dell'emendamento è materia del contratto di servizio e ricorda che la richiesta di non inserire la pubblicità nei programmi destinati ai minori è stata oggetto del parere espresso dalla Commissione di vigilanza sullo schema di contratto di servizio.

  Davide CAPARINI (LNA) sottoscrive l'emendamento Sammarco 4.36 e insiste per la votazione, ritenendo che la disposizione oggetto dell'emendamento debba essere inserita in una norma di rango primario, dal momento che la RAI disattende la sua applicazione.

  Dalila NESCI (M5S) preannuncia il parere favorevole del proprio Gruppo su tale emendamento, anche in ragione del parere reso dalla Commissione di vigilanza sul contratto di servizio, e al riguardo rinnova al Governo l'invito a rendere effettivo il recepimento e l'attuazione dei contenuti di tale parere.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Sammarco 4.36

  Annalisa PANNARALE (SEL), intervenendo sull'emendamento Costantino 4.37, sottolinea che esso arricchisce il contenuto della lettera b) relativa ai programmi destinati ai minori, argomento sul quale la VII Commissione ha svolto un'approfondita riflessione. Ritiene che il servizio pubblico debba affrontare la tematica di una programmazione che consenta una crescita equilibrata dei minori e chiede quindi ai relatori le motivazioni del parere contrario.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, fa presente che la contrarietà riguardo all'emendamento Costantino 4.37, come anche riguardo ai successivi emendamenti, fino all'emendamento Franco Bordo 4.47, non è motivata da ragioni di merito, bensì dal fatto che non ritiene opportuno che la lettera b) diventi una sorta di manifesto, senza contenuti cogenti. Il contratto di servizio è lo strumento con cui rendere efficaci le scelte operate dalla legge e ricorda che è stato precedentemente accantonato un emendamento presentato dalla collega Pannarale, in cui si prevede una consultazione pubblica riguardo alla determinazione dei contenuti del servizio pubblico.

  Franco BORDO (SEL) sottolinea che gli emendamenti riferiti alla lettera b) hanno l'obiettivo di arricchire e precisare la delega e chiede ai relatori, in ragione della loro condivisione dei contenuti di presentare una proposta emendativa che possa essere condivida dalle opposizioni.

Pag. 21

   Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI, pur non volendo entrare nelle scelte che il Parlamento riterrà di fare riguardo agli strumenti da utilizzare, osserva che l'approvazione di un ordine del giorno da parte delle Commissioni avrebbe un valore vincolante per i successivi atti da emanare.

  Annalisa PANNARALE (SEL), ringraziando il rappresentante del Governo e i relatori per l'interlocuzione, insiste per la votazione dell'emendamento Costantino 4.37, ribadendo l'esigenza che la delega venga arricchita e che il provvedimento non si occupi soltanto della governance della RAI ma definisca anche il perimetro del contratto di servizio.

  Michele Pompeo META, presidente, nel ribadire che l'oggetto del provvedimento in esame è la governance della società concessionaria, anche se il titolo non riflette tale contenuto, sottolinea, come già segnalato dal rappresentante del Governo, che si presenteranno successive occasioni per approfondire i temi sollevati dai colleghi. Al riguardo fa presente che già il disegno di legge di stabilità può rappresentare un momento nel quale affrontare questioni come il canone di abbonamento alle radiodiffusioni e l'emittenza locale. Apprezza il tentativo del Governo di configurare strumenti che possano già indicare alcuni contenuti che sarebbero successivamente ripresi e sviluppati come l'educazione dei minori e la diffusione della lingua inglese e propone quindi che le due Commissioni si impegnino in tal senso, anche attraverso il ricorso ad atti di indirizzo.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), sottolineando l'incoerenza del titolo del provvedimento con i suoi contenuti, nel ringraziare il presidente Meta per la trasparenza con la quale intende affrontare le questioni poste, accoglie il suo invito a prendere in considerazione il ricorso ad atti di indirizzo.

  Giancarlo GIORDANO (SEL), intervenendo sull'emendamento Costantino 4.37, osserva che non si sta parlando di cose impossibili ma di cose che non si vogliono. Se le proposte emendative di cui si sta discutendo fossero estranee al contenuto del provvedimento, ciò sarebbe stato sancito dalla dichiarazione della loro inammissibilità. Dopo aver ricordato che il suo Gruppo avrebbe voluto parlare anche di cultura, e non solo di controllo della RAI da parte del Governo, insiste per la discussione e votazione degli emendamenti presentati da deputati del Gruppo SEL.

  Roberto FICO (M5S), intervenendo sull'emendamento Costantino 4.37, osserva che non è d'accordo su quanto prospettato dal presidente Meta in ordine alla possibilità di presentare una risoluzione su argomenti toccati dagli emendamenti in discussione. Reputa che tale soluzione non sarebbe idonea a produrre alcun risultato concreto. Ricorda che il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nelle relazioni annuali presentate al Parlamento segnala costantemente le violazioni del contratto di servizio della RAI per le quali non vengono irrogate sanzioni. Ricorda altresì che la Commissione di vigilanza sul servizio radiotelevisivo ha lavorato per oltre sette mesi per rendere un parere sul futuro contratto di servizio, apportando proposte di modifica che non vengono applicate in quanto risulterebbero onerose. Rileva poi che il provvedimento in esame affronta solo una parte delle questioni che concernono la RAI e il settore radiotelevisivo italiano, senza che siano definiti preliminarmente la missione del servizio pubblico e il suo costo. Solo sulla base della determinazione di questi elementi fondamentali potrà poi essere affrontato il tema del canone. Il disegno di legge in esame è finalizzato esclusivamente ad affidare poteri eccessivamente ampi al direttore generale Antonio Campo Dall'Orto, dal momento che questa è la volontà del Presidente del Consiglio. Ritiene infine che non sia opportuno affrontare il tema della riforma del canone RAI nel corso dell'esame della prossima legge di stabilità, dovendo questa cruciale questione essere valutata e discussa in altra Pag. 22sede, dopo la definizione della missione del servizio pubblico radiotelevisivo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Costantino 4.37.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) chiede alla presidenza di specificare l'esito numerico della votazione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, precisa che le Commissioni hanno respinto l'emendamento Costantino 4.37 con 29 voti contro 23.

  Franco BORDO (SEL) illustra la sua proposta emendativa 4.38, segnalando che essa è volta ad integrare la delega prevista all'articolo 4, prevedendo che venga compresa la trasmissione di contenuti destinati all'educazione alimentare. Precisa che la Camera dei deputati ha approvato una mozione, a larga maggioranza, che affrontava anche questo tema, andando nel senso proposto dall'emendamento.

  Giuseppe CIVATI (Misto), intervenendo a favore dell'emendamento Franco Bordo 4.38, avverte i colleghi che le proposte emendative di cui si sta discutendo affrontano temi distinti, anche inserendo criteri di delega stringenti nei confronti del Governo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Franco Bordo 4.38.

  Maria MARZANA (M5S), chiede alla presidenza di specificare l'esito numerico della votazione.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, precisa che le Commissioni hanno respinto l'emendamento Franco Bordo 4.38, con 27 voti contro 23.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Franco Bordo 4.39.

  Franco BORDO (SEL) illustra il suo emendamento 4.40, raccomandandone l'approvazione. Ricorda quindi che, nel corso della discussione sulla delega di riforma del sistema fiscale, sono stati approvati nell'Assemblea della Camera dei deputati – o accolti dal Governo – ordini del giorno che vanno nel senso della riduzione o eliminazione della pubblicità radiotelevisiva del gioco d'azzardo. Ricorda che la vigente normativa dell'Unione europea permette agli Stati membri di introdurre tale divieto. Ricorda infine che deputati appartenenti a diversi Gruppi parlamentari hanno presentato una proposta di legge che prevede il divieto assoluto della pubblicità del gioco d'azzardo.

  Davide CAPARINI (LNA) annuncia il suo voto favorevole sull'emendamento Franco Bordo 4.40: esso risponde a princìpi assolutamente condivisibili sotto il profilo etico e sociale.

  Cristian IANNUZZI (Misto) sottoscrive l'emendamento Franco Bordo 4.40.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) preannuncia il voto favorevole, a titolo personale, sull'emendamento Franco Bordo 4.40, rammaricandosi del fatto che altri deputati appartenenti al suo Gruppo non facciano altrettanto.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Franco Bordo 4.40, 4.41 e 4.42.

  Franco BORDO (SEL) illustra la propria proposta emendativa 4.43, che prevede siano favorite le trasmissioni a carattere culturale con particolare attenzione a diverse forme artistiche diffuse sul nostro territorio delle quali il Paese ha bisogno.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Franco Bordo 4.43, 4.44, 4.45, 4.46 e 4.47.

  Davide CAPARINI (LNA) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 4.48, volto a garantire certezza ai contributi per le emittenti televisive operanti in ambito locale.

Pag. 23

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) sottoscrive l'emendamento Caparini 4.48.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Caparini 4.48.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL), illustrando l'emendamento a sua prima firma 4.49, evidenzia che esso è finalizzato a differenziare l'offerta della RAI, attraverso l'indicazione di un contenuto specifico per ogni canale e l'eliminazione delle sovrapposizioni attualmente esistenti e in più sedi criticate.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, si dichiara contrario all'introduzione di indicazioni di carattere normativo in materia di contenuto dei canali televisivi.

  Roberto FICO (M5S) condivide.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Altieri 4.49 e 4.50.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) ritira l'emendamento 4.51.

  Gianna MALISANI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 4.52 e annuncia la presentazione di un ordine del giorno volto a promuovere un intervento normativo a favore delle trasmissioni nelle lingue minoritarie parlate in Italia.

  Davide CAPARINI (LNA) dichiara di condividere i contenuti dell'emendamento Malisani 4.52, che non sottoscrive per permettere ai colleghi di presentare l'ordine del giorno preannunciato.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI dichiara la disponibilità del Governo ad accogliere l'ordine del giorno preannunciato dall'onorevole Malisani.

  Dalila NESCI (M5S) sottoscrive l'emendamento Battaglia 4.53 e insiste per la votazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Battaglia 4.53.

  Caterina PES (PD), preso atto di quanto dichiarato dal rappresentante del Governo in relazione alla disponibilità ad accogliere l'ordine del giorno che verrà presentato dall'onorevole Malisani, ritira l'emendamento a sua prima firma 4.54.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI conferma l'attenzione del Governo per la tutela delle lingue minoritarie.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Capelli 4.55, avverte che si intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Caparini 4.56 e Franco Bordo 4.57.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.58, che prevede l'abolizione del canone radiotelevisivo, tassa che, deve ripetere, è tra le più odiate in Italia.

  Davide CAPARINI (LNA) sottoscrive l'emendamento Altieri 4.58.

  Roberto FICO (M5S) sottolinea la complessità della questione del finanziamento della RAI, evidenziando che le risorse economiche sono necessarie a garantire l'indipendenza del servizio pubblico, come accade per in tutti i Paesi europei. Preannuncia quindi il voto contrario del proprio Gruppo sull'emendamento Altieri 4.58, pur riconoscendo che la RAI, nonostante il finanziamento garantito attraverso il canone radiotelevisivo, non sia sempre all'altezza degli standard di indipendenza che dovrebbero caratterizzarla.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) si dichiara d'accordo con quanto affermato dal collega Fico e preannuncia pertanto il voto contrario sull'emendamento Altieri 4.58. Ribadisce infatti la necessità del finanziamento pubblico, pur riconoscendo che tali Pag. 24risorse non sono sempre utilizzate appropriatamente rispetto alle finalità del servizio pubblico radiotelevisivo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Altieri 4.58.

  Davide CAPARINI (LNA), in relazione all'emendamento Borghesi 4.59, del quale è cofirmatario, evidenzia che esso costituisce una buona occasione per il Governo per dare attuazione a quanto dichiarato in favore dell'emittenza televisiva locale e di quella radiofonica locale e nazionale.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, chiede che l'emendamento Borghesi 4.59 sia accantonato.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI concorda.

  Le Commissioni accantonano l'emendamento Borghesi 4.59.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 4.01, che conferisce una delega al Governo per la riforma del sistema di finanziamento pubblico della RAI, con contestuale abolizione del canone a decorrere dal 1o gennaio 2017.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Altieri 4.01 e 4.02 e Brunetta 4.03.

  La seduta, sospesa alle 19.45, è ripresa alle 19.55.

  Michele Pompeo META, presidente, propone di riprendere l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2, a partire dall'emendamento Brunetta 2.131. Invita pertanto i relatori e il Governo a esprimere il proprio parere.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 2, ad eccezione degli emendamenti 2.502, 2.504 e 2.505 dei relatori, di cui raccomanda l'approvazione. Si riserva, quindi, di esprimere il parere sui subemendamenti riferiti all'emendamento 2.1000 dei relatori, di cui raccomanda l'approvazione.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI esprime parere favorevole sugli emendamenti 2.502, 2.1000, 2.504 e 2.505 dei relatori ed esprime parere conforme a quello dei relatori sulle restanti proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Brunetta 2.131, Caparini 2.132 e Civati 2.136.

  Roberto FICO (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.134, a sua prima firma, volto a prevedere la nomina dell'amministratore delegato da parte del consiglio di amministrazione, nell'ambito dei suoi membri.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fico 2.134, Caparini 2.135, Fico 2.133, Fratoianni 2.137, Brunetta 2.138, 2.139, 2.140 e 2.141.

  Roberto FICO (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.142, a sua firma, volto a garantire la collaborazione con l'amministratore delegato, da parte dei direttori di rete e di testata, nella determinazione della programmazione radiotelevisiva.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Fico 2.142 e Brunetta 2.143, nonché l'emendamento Brunetta 2.144.
  Passano quindi all'esame dell'emendamento 2.502 dei relatori e dei relativi subemendamenti. Respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Giancarlo Giordano 0.2.502.1 e 0.2.502.2, Civati 0.2.502.3, Giancarlo Giordano 0.2.502.4, Pannarale 0.2.502.5, Fratoianni 0.2.502.6, Fico 0.2.502.7, Vacca 0.2.502.8 e 0.2.502.9, Fico 0.2.502.10, Brunetta 0.2.502.11, Liuzzi 0.2.502.12, Simone Valente Pag. 250.2.502.13, Brunetta 0.2.502.14 e 0.2.502.15, Caparini 0.2.502.16, Pannarale 0.2.502.17, Caparini 0.2.502.18, Brunetta 0.2.502.19 e Pannarale 0.2.502.20 e approvano l'emendamento 2.502 dei relatori (vedi allegato 5).
  Respingono, altresì, l'emendamento Giancarlo Giordano 2.148.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che l'emendamento Brunetta 2.147 risulta precluso dall'approvazione dell'emendamento 2.502 dei relatori.

  Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Fratoianni 2.149.

  Michele Pompeo META, presidente, pone in votazione l'emendamento Civati 2.150 limitatamente alla prima parte, risultando la parte conseguenziale preclusa dall'approvazione dell'emendamento 2.502 dei relatori.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Civati 2.150, come posto in votazione dal presidente.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che l'emendamento Fico 2.151 risulta precluso dall'approvazione dell'emendamento 2.502 dei relatori.

  Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Brunetta 2.152 e Fico 2.153.

  Paolo COPPOLA (PD) ritira gli emendamenti Quintarelli 2.145 e 2.146, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Brunetta 2.154 e Pannarale 2.155.

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che l'emendamento Altieri 2.156 è stato ritirato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fratoianni 2.157.

  Michele Pompeo META, presidente, invita i relatori e il rappresentante del Governo a esprimere i pareri sui subemendamenti all'emendamento 2.1000 dei relatori.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, esprime, anche a nome della relatrice per la VII Commissione, parere contrario su tutti i subemendamenti riferiti all'emendamento dei relatori 2.1000, ad esclusione del subemendamento Manzi 0.2.1000.7, su cui esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato inserendo le parole «dei nominativi e dei curricula» prima delle parole «dei soggetti percettori» (vedi allegato 5) e del subemendamento Pannarale 0.2.1000.11, su cui esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato sostituendo la parola «novanta» con la parola «centoventi» e la parola «quarantacinque» con la parola «sessanta» (vedi allegato 5). Raccomanda infine l'approvazione dell'emendamento 2.1000 dei relatori.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono, i subemendamenti Brunetta 0.2.1000.1 e 0.2.1000.2, Pannarale 0.2.1000.3, Brunetta 0.2.1000.4 e 0.2.1000.5 e Giancarlo Giordano 0.2.1000.6.

  Irene MANZI (PD) dichiara di accogliere la riformulazione del subemendamento 0.2.1000.7, a sua firma, proposta dai relatori, pur ritenendola meramente formale.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Manzi 0.2.1000.7, come riformulato (vedi allegato 5). Respingono quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Pannarale 0.2.1000.8, Vacca 0.2.1000.9 e Pannarale 0.2.1000.10.

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  Giorgio LAINATI (FI-PdL) raccomanda l'approvazione del subemendamento Brunetta 0.2.1000.12, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Brunetta 0.2.1000.12.

  Annalisa PANNARALE (SEL) dichiara di accogliere la riformulazione del subemendamento 0.2.1000.11 proposta dai relatori.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Pannarale 0.2.1000.11, come riformulato (vedi allegato 5).

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che il subemendamento Brunetta 0.2.1000.13 risulta precluso dall'approvazione del subemendamento Pannarale 0.2.1000.11, come riformulato.

  Le Commissioni approvano infine l'emendamento 2.1000 dei relatori, come modificato dai subemendamenti approvati (vedi allegato 5).

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che l'emendamento Nesci 2.158 risulta precluso dall'approvazione dell'emendamento 2.1000 dei relatori.

  Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Fico 2.159 e 2.160.

  Roberto FICO (M5S) illustra le finalità dell'emendamento 2.161, a sua prima firma, volto a garantire che la carica di amministratore delegato non sia assunta da coloro che ricoprano cariche pubbliche elettive e di governo o in partiti politici o in organizzazioni sindacali, oppure che abbiano ricoperto tali cariche nei cinque anni precedenti alla nomina. Ricorda, quindi, come anche nel corso delle audizioni svolte presso le Commissioni riunite tale opportunità sia stata più volte segnalata, a garanzia dell'indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI precisa che l'emendamento Fico 2.163 amplia eccessivamente la casistica delle incompatibilità previste per la carica di amministratore delegato, estendendola anche a chi abbia ricoperto cariche pubbliche elettive e di governo o in partiti politici o in organizzazioni sindacali. Ritiene, al riguardo, che l'emendamento attribuisca impropriamente un valore negativo e perfino penalizzante all'esercizio di cariche pubbliche.

  Roberto FICO (M5S) invita i relatori e il Governo a rivedere il parere sull'emendamento 2.163, a sua prima firma, ritenendo opportuno che tale incompatibilità sia prevista almeno per chi abbia ricoperto la carica di membro del Parlamento.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI ribadisce il parere contrario del Governo sull'emendamento Fico 2.163, ritenendo che l'aver ricoperto la carica di parlamentare – il quale, essendo eletto dai cittadini, è espressione della Nazione – dovrebbe, al contrario, costituire titolo di merito e non rappresentare una deminutio.

  Roberto FICO (M5S) intervenendo nuovamente a favore dell'emendamento Nesci 2.161, ribadisce che non deve ricoprire cariche nel consiglio di amministrazione chi ha ricoperto già determinati incarichi politici, al fine di evitare un uso improprio della posizione di potere che tali incarichi conferiscono.

  Giancarlo GIORDANO (SEL), nel preannunziare il voto di astensione del gruppo SEL osserva che il numero dei giornalisti che ricoprono il ruolo di parlamentari è sicuramente più alto del numero dei parlamentari che sono stati nominati nel consiglio di amministrazione della RAI. Dichiara altresì di non condividere l'atteggiamento in base al quale chi ha ricoperto un incarico pubblico debba essere punito. Giudica altresì eccessivo il periodo di sette anni.

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  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Nesci 2.161.

  Roberto FICO (M5S) illustra l'emendamento Simone Valente 2.162 e, nel manifestare il proprio dissenso rispetto agli argomenti svolti dal collega Giancarlo Giordano, osserva che la proposta emendativa in esame prevede un periodo di sei anni, anziché di sette, nel quale chi ha ricoperto cariche pubbliche o in partiti politici o in organizzazioni sindacali non può essere nominato amministratore delegato della RAI.

  Mirella LIUZZI (M5S) interviene per lasciare agli atti che degli attuali sette componenti del consiglio amministrazione della RAI, due sono ex parlamentari.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) ribadisce le ragioni esposte nel proprio precedente intervento, preannunziando pertanto il voto di astensione del suo Gruppo, anche sull'emendamento Simone Valente 2.162..

  Le Commissioni respingono l'emendamento Simone Valente 2.162.

  Roberto FICO (M5S) illustra il proprio emendamento 2.163 evidenziando come l'esigenza di limitare l'accesso alle posizioni di vertice della RAI per chi ha rivestito cariche pubbliche dipenda proprio dalla invadenza del controllo politico sulla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) esprimendosi in dissenso dalle opinioni del collega Fico, sottolinea come sia sbagliato prevedere ostacoli e limitazioni, evidenziando come il fatto che un giornalista abbia ricoperto un incarico parlamentare possa rappresentare un elemento di arricchimento anche ai fini di una successiva attività professionale.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 2.163.

  Mirella LIUZZI (M5S) illustra il proprio emendamento 2.164, che affronta una questione, quale quella del conflitto di interessi, che nell'ordinamento nazionale attende ancora una adeguata disciplina.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Liuzzi 2.164, Brunetta 2.165, 2.166 e 2.168 e Caparini 2.167.

  Mirella LIUZZI (M5S), nell'illustrare il proprio emendamento 2.169, osserva che si tratta di una proposta emendativa che valorizza il ruolo della Commissione di vigilanza RAI e, al tempo stesso, rafforza l'indipendenza della concessionaria del servizio pubblico.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Liuzzi 2.169.

  Roberto FICO (M5S), intervenendo a favore dell'emendamento Simone Valente 2.170, chiede chiarimenti ai relatori sulle motivazioni del parere contrario.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, rende i chiarimenti richiesti, in particolare evidenziando che non ritiene opportuno incrementare da uno a tre anni il periodo per il quale chi ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato della RAI non può assumere incarichi presso società concorrenti.

  Roberto FICO (M5S) osserva che la finalità dell'emendamento in esame è proprio quella di escludere che l'incompatibilità si riferisca a incarichi in società concorrenti, prevedendo invece che si riferisca a società che forniscono beni e servizi alla RAI.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, ribadisce che proprio l'estensione da uno a tre anni del periodo in cui chi ha ricoperto l'incarico di amministratore delegato della RAI non può svolgere gli incarichi in Pag. 28questione acuisce i profili di criticità evidenziati dal collega Fico.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Simone Valente 2.170.

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che l'emendamento Nesci 2.171 risulta precluso dalla reiezione dell'emendamento Simone Valente 2.170.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Brunetta 2.172.

  Roberto FICO (M5S) illustrando l'emendamento Nesci 2.173, di cui raccomanda l'approvazione, evidenziando che esso delinea una disciplina equilibrata in merito agli incarichi dirigenziali e alle modalità del loro conferimento.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Nesci 2.173 e Brunetta 2.174.

  Roberto FICO (M5S), nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento Simone Valente 2.176, evidenzia che esso è volto ad assicurare che, in caso di revoca dell'amministratore delegato, ad esso non gli sia corrisposta alcuna indennità.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Simone Valente 2.176 e Brunetta 2.175.

  Annalisa PANNARALE (SEL), intervenendo sull'emendamento Giancarlo Giordano 2.177, ne raccomanda l'approvazione, osservando che esso elimina l'eccezione alla disciplina sul limite dei compensi, che il testo del disegno di legge in esame prevede per l'amministratore delegato della RAI.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Giancarlo Giordano 2.177 e Vacca 2.178.

  Mirella LIUZZI (M5S) illustra il proprio emendamento 2.179, sottolineando che esso è finalizzato a evitare che l'emissione di strumenti finanziari quotati costituisca la modalità con cui sono elusi i vincoli relativi alle retribuzioni per il personale e i consulenti della RAI.

  Davide CAPARINI (LNA) nell'associarsi alle considerazioni svolte dalla collega Liuzzi rileva come il ricorso agli strumenti finanziari sia uno stratagemma proprio per aggirare la normativa sui limiti ai compensi.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, dichiara di comprendere le motivazioni degli interventi dei colleghi Liuzzi e Caparini. Ritiene tuttavia che la questione debba essere affrontata in un'ottica generale in una sede diversa, evitando di introdurre disposizioni che si riferiscono esclusivamente alla RAI.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Liuzzi 2.179. Con distinte votazioni, respingono quindi gli emendamenti Caparini 2.180 e 2.181.

  Davide CAPARINI (LNA), intervenendo sull'emendamento Brunetta 2.182, sottolinea che esso interviene sulla nota questione della pubblicità dei compensi erogati agli ospiti che sono invitati alle trasmissioni. Fa presente che l'inserimento di tale questione all'interno di una norma di rango primario ha l'obiettivo di rendere stringente tale obbligo, vista la scarsa incisività delle deliberazioni adottate al riguardo dalla Commissione di vigilanza RAI.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) concorda con le considerazioni del collega Caparini e sottolinea l'impegno dedicato alla questione dal collega Brunetta, proprio nel rispetto di esigenze fondamentali di trasparenza.

  Roberto FICO (M5S) preannuncia il voto contrario del proprio Gruppo sull'emendamento Brunetta 2.182, non per ragioni di merito ma perché non ritiene condivisibili le modalità con le quali si Pag. 29intende attuare tale operazione di trasparenza. Osserva, infatti, che le attività svolte dalla RAI, l'elenco completo dei nominativi degli ospiti alle trasmissioni e i loro compensi dovrebbero essere resi pubblici sul sito web della RAI stessa.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Brunetta 2.182 e Fico 2.183. Approvano quindi l'emendamento 2.504 dei Relatori (vedi allegato 5). Respingono quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Andrea Maestri 2.184 e Giancarlo Giordano 2.185.
  Passano quindi all'esame dell'emendamento 2.505 dei relatori e del subemendamento Pannarale 0.2.505.1 ad esso riferito. Respingono il subemendamento Pannarale 0.2.505.1 e approvano l'emendamento 2.505 dei relatori (vedi allegato 5).

  Michele Pompeo META, presidente, ricorda che gli emendamenti Altieri 2.186 e 2.187 sono stati ritirati.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) ritira a titolo di cofirmatario, gli emendamenti Altieri 2.189, 2.190, 2.191 e 2.188.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento Alfreider 2.192, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Annalisa PANNARALE (SEL), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Fratoianni 2.03, esprime il dispiacere di non riuscire a confrontarsi con i colleghi della maggioranza sull'idea di un Consiglio per la partecipazione nel servizio pubblico, constatando che le modalità di svolgimento del dibattito sul disegno di legge in esame non permettono un reale confronto con le proposte dei Gruppi di opposizione.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fratoianni 2.03.

  Michele Pompeo META, presidente, invita i relatori e il Governo a esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, anche a nome del relatore per la IX Commissione, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 3, esprimendo altrimenti parere contrario, ad eccezione dell'emendamento 3.500 dei relatori del quale raccomanda l'approvazione.

  Michele Pompeo META, presidente, avverte che l'emendamento Venittelli 3.3 risulta precluso a seguito dell'approvazione dell'emendamento 2.1000 dei Relatori.

  Dalila NESCI (M5S), intervenendo sul suo emendamento 3.2 e sull'identico emendamento Pannarale 3.1, fa presente che essi sono volti a sopprimere l'ampliamento della deroga prevista per i contratti conclusi dalla RAI che risultano esclusi dalle prescrizioni del codice dei contratti pubblici. Sottolinea che anche i contratti cosiddetti «sotto soglia» vengono esclusi dagli obblighi procedurali previsti dalla normativa sugli appalti, configurandosi quindi una deroga ai principi posti al riguardo dalla normativa dell'Unione europea. Auspica, quindi, che questo come i successivi emendamenti riferiti al capoverso Articolo 49-ter vengano valutati con maggiore attenzione e serietà dai colleghi della maggioranza, in ragione della delicatezza della questione che affrontano.

  Giuseppe CIVATI (Misto), esprimendo la medesima preoccupazione della collega Nesci, sottolinea che il Parlamento, da un lato, affronta la riforma del codice degli appalti, cercando, in modo del tutto condivisibile, di rafforzare le garanzie di correttezza e trasparenza mentre, dall'altro, prevede per la RAI una deroga drammatica che va nella direzione opposta.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, fa presente che l'emendamento 3.500 dei relatori interviene limitando tale deroga, la quale peraltro si riferisce alle attività specifiche della RAI relativa ai programmi radiotelevisivi e le opere audiovisive. Osserva altresì che trova incoerente, per un verso Pag. 30mettere in discussione la natura pubblicistica della RAI e, per l'altro, pretendere che essa sia soggetta agli stessi vincoli che si applicano nel caso delle amministrazioni pubbliche.

  Giuseppe CIVATI (Misto), sottolineando di non aver mai messo in discussione la natura pubblicistica della RAI, ritiene che per essa debbano valere le procedure di tutela della correttezza e trasparenza degli affidamenti che valgono per le strutture pubbliche.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) sottolinea che nel testo in esame si fa riferimento ai contratti conclusi dalla RAI relativi a lavori, servizi e forniture, definendo quindi un perimetro assai ampio.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, non comprende le obiezioni del collega Giordano, poiché il testo in discussione è in senso differente. Fa presente che l'emendamento 3.500 dei Relatori prevede una specificazione che limita molto il perimetro della deroga. Tuttavia, in ragione dell'andamento del dibattito e al fine di fare un ulteriore approfondimento, propone l'accantonamento di tutti gli emendamenti riferiti al capoverso Articolo 49-ter, ovvero degli identici emendamenti Pannarale 3.1 e Nesci 3.2, dell'emendamento Fico 3.4, dei subemendamenti 0.3.500.1, 0.3.500.2, 0.3.500.3, 0.3.500.4, 0.3.500.5 e gli identici subemendamenti 0.3.500.6 e 0.3.500.7, dell'emendamento 3.500 dei relatori, degli identici emendamenti Brescia 3.5 e Pannarale 3.6, degli identici emendamenti Pannarale 3.7, Vacca 3.8, Sammarco 3.9 e Borghesi 3.10, dell'emendamento Altieri 3.11 e degli identici emendamenti Simone Valente 3.12 e Pannarale 3.13 e dell'emendamento Sammarco 3.14.

  Le Commissioni concordano.

  Michele Pompeo META, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Sammarco 3.14, avverte che s'intende che vi abbia rinunciato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Borghesi 3.01, Caparini 3.02, 3.03, 3.04, 3.05, 3.06, 3.07, 3.08 e 3.09.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente della VII Commissione, ricorda che è stata presentata una riformulazione dell'emendamento dei relatori 5.501, che è stata messa in distribuzione.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 5, ad eccezione degli emendamenti dei relatori 5.500 e 5.501 – quest'ultimo nella nuova formulazione – dei quali raccomanda l'approvazione.

  Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTO esprime parere conforme.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Pannarale 5.1 e Simone Valente 5.2. Approvano successivamente l'emendamento dei relatori 5.500 (vedi allegato 5).
  Respingono quindi, con distinte votazioni gli emendamenti Altieri 5.3, Brunetta 5.4, 5.5, 5.6, 5.7 e 5.8, nonché gli emendamenti Caparini 5.9, Borghesi 5.10 e 5.11, Andrea Maestri 5.12 e Giancarlo Giordano 5.13. Le Commissioni passano dunque all'esame dell'emendamento dei relatori 5.501, nella sua nuova formulazione, e dei relativi subemendamenti. Respingono quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Fico 0.5.501.1, Giancarlo Giordano 0.5.501.2 e Fratoianni 0.5.501.3.

  Roberto FICO (M5S) interviene contro l'emendamento dei relatori 5.501 nella sua nuova formulazione, osservando che la fretta di approvare il presente provvedimento, da parte del Governo e della sua maggioranza, è motivata dal volere per la prima volta attribuire «in corsa» al direttore generale della RAI anche i poteri dell'amministratore delegato. Considera questo un abominio in quanto l'attuale direttore generale è stato nominato in base Pag. 31alla vecchia legge, ed ora con una nuova disciplina legislativa il medesimo viene anche nominato quale amministratore delegato della RAI, aumentando il numero dei consiglieri di amministrazione.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, segnala che la nuova formulazione dell'emendamento dei relatori 5.501 attribuisce solo nuove responsabilità e non nuovi poteri, raccogliendo le sollecitazioni che erano state espresse proprio in tal senso nel corso del dibattito.

  Roberto FICO (M5S) ribadisce la sua assoluta contrarietà sull'emendamento dei relatori 5.501 nella sua nuova formulazione.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Andrea Maestri 0.5.501.4 e Caparini 0.5.501.5. Approvano poi l'emendamento dei relatori 5.501 nella sua nuova formulazione (vedi allegato 5).
  Le Commissioni respingono infine l'emendamento Altieri 5.14.

  Michele Pompeo META, presidente della IX Commissione, ricorda che risultano ancora accantonati gli emendamenti Vacca 1.37, Pannarale 1.31, Rampi 1.21 e 1.52l, Fico 2.113, gli identici emendamenti Pannarale 3.1 e Nesci 3.2, nonché gli emendamenti Fico 3.4, i subemendamenti Giancarlo Giordano 0.3.500.1, Fratoianni 0.3.500.2, Fassina 0.3.500.3, Pannarale 0.3.500.4, Marazziti 0.3.500.5, gli identici subemendamenti Caparini 0.3.500.6 e Sammarco 0.3.5007, nonché l'emendamento dei relatori 5.3.500. Risultano altresì accantonati gli identici emendamenti Brescia 3.5 e Pannarale 3.6, nonché gli identici emendamenti Pannarale 3.7, Vacca 3.8, Sammarco 3.9 e Borghesi 3.10. Risultano poi accantonati gli emendamenti Altieri 3.11 e gli identici emendamenti Simone Valente 3.12 e Pannarale 3.13, nonché l'emendamento Sammarco 3.14.

  Mirella LIUZZI (M5S) preannuncia la presentazione, da parte del Movimento 5 Stelle, di una relazione di minoranza sul provvedimento in esame.

  Michele Pompeo META, presidente della IX Commissione, propone, al fine di una adeguata programmazione del prosieguo dei lavori, di convocare un'immediata riunione degli uffici di presidenza congiunti delle Commissioni riunite, integrati dai rappresentanti dei gruppi.

  Le Commissione concordano.

  Michele Pompeo META, presidente della IX Commissione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 21.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza congiunto si è riunito dalle 21.40 alle 21.50.

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