CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 settembre 2015
512.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 23

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 29 settembre 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il viceministro della giustizia Enrico Costa.

  La seduta comincia alle 14.40.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2015.
Doc. LVII, n. 3-bis.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Donatella FERRANTI, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Berretta, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, ricorda che la Commissione Giustizia è chiamata ad esaminare, nella seduta odierna, la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e finanza 2015, per le parti di competenza. Segnala che la materia «giustizia» è trattata nel capitolo III della Nota in esame, relativo alla strategia nazionale ed alle raccomandazioni del Consiglio europeo. In particolare, ricorda che il 28 aprile 2015 l'Italia ha presentato il programma nazionale di riforma 2015 e il programma di stabilità 2015. Successivamente il 13 maggio la Commissione europea ha adottato le raccomandazioni di politica economica specifiche per ciascun paese per il biennio 2015-201650, che sono state poi adottate il 14 luglio dal Consiglio.
  In tale documento viene raccomandata l'adozione di misure nazionali volte a creare occupazione e a stimolare la crescita, per rendere l'economia europea meno dipendente dai fattori congiunturali esterni che, attualmente, favoriscono la ripresa. Nel testo approvato dal Consiglio vengono indirizzate all'Italia sei raccomandazioni, tra le quali figura specificamente quella concernente le istituzioni, la pubblica amministrazione e la giustizia civile (III).
  Con la Raccomandazione n. 3 il Consiglio europeo ha, infatti, invitato l'Italia ad adottare e attuare interventi diretti a migliorare il quadro istituzionale e a modernizzare la pubblica amministrazione; riformare l'istituto della prescrizione entro la metà del 2015; fare in modo che le Pag. 24riforme adottate per migliorare l'efficienza della giustizia civile contribuiscano a ridurre la durata dei procedimenti. In tale ambito, osserva che il Governo dà conto dell'approvazione della legge di iniziativa governativa in materia di corruzione, voto di scambio, falso in bilancio e riciclaggio. Insieme al completamento della riforma della giustizia civile e penale, la Nota di aggiornamento al DEF ritiene tali misure «un passaggio essenziale per chiudere il gap di efficienza che impatta negativamente su cittadini e imprese». Successivamente alla presentazione del DEF, il Parlamento ha approvato la legge 27 maggio 2015, n. 69, intervenuta con finalità di contrasto alla corruzione. Elementi che caratterizzano l'intervento legislativo sono l'aumento delle pene per i reati contro la PA, lo sconto di pena per chi collabora con la magistratura nonché l'obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite. Ulteriori modifiche rafforzano il ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), attribuendogli compiti di vigilanza su specifiche categorie di appalti pubblici e individuando nuovi obblighi informativi da parte dell'autorità giudiziaria e delle stazioni appaltanti. Parte della citata legge 27 maggio 2015, n. 69 è dedicata alla riforma della disciplina del falso in bilancio. Le novità principali previste dal provvedimento riguardano: il fatto che il falso in bilancio torna ad essere un delitto per tutte le imprese, non solo per quelle quotate in borsa; la scomparsa delle soglie di non punibilità. Già prima della presentazione del DEF, il Parlamento era, inoltre, intervenuto sul cd. voto di scambio politico-mafioso con la legge n. 62 del 2014.
  La legge ha modificato l'articolo 416-ter del codice penale definendo in modo più specifico la fattispecie penale ed ampliandone la portata. La legge 186 del 2014, in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero, ha poi introdotto nel codice penale l'articolo 648-ter.1 relativo all'autonomo reato di autoriciclaggio che consente anche nel nostro Paese di sanzionare con un'ulteriore pena chi reinveste il denaro frutto di un reato da lui stesso commesso, mentre finora si era chiamati a rispondere soltanto del riciclaggio di denaro proveniente da reato altrui. Per quanto concerne gli interventi per l'efficienza del processo civile, segnala che la Raccomandazione del Consiglio europeo auspica che le riforme introdotte contribuiscano alla definizione dei tempi del processo. La Nota di aggiornamento al DEF rileva come i dati della performance della giustizia civile a fine 2014 dimostrino già, sia pur parzialmente, l'efficacia delle nuove misure (in particolare, il riferimento riguarda il decreto-legge 132 del 2014): l'iscrizione a gennaio 2015 delle nuove cause civili è scesa del 20 per cento rispetto all'anno precedente (quelle di separazione e divorzio addirittura del 40 per cento); le stesse pendenze che a fine 2013 risultavano quantificate in 5,2 milioni di cause, a fine 2014 risultavano essere pari a 4,9 milioni (-6,8 per cento).
  Dopo la presentazione del DEF, con il decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83 (convertito con modificazioni, dalla legge n. 132 del 2015), il Parlamento ha introdotto una serie di misure in materia fallimentare, civile e processuale civile nonché di natura organizzativa. In particolare, il provvedimento d'urgenza, oltre ad intervenire per migliorare il processo esecutivo, ha introdotto nuove disposizioni di completamento del c.d. processo civile telematico, per il quale è autorizzata nel 2015, la spesa di 44,8 milioni di euro. Per finalità di deflazione del contenzioso civile, viene incentivato l'accesso alla negoziazione assistita e all'arbitrato, introdotti dal citato del decreto-legge n. 132 del 2014, attraverso l'introduzione di credito d'imposta in relazione agli oneri sostenuti dalle parti. Più in generale, per migliorare l'efficienza della giustizia, il decreto ha previsto l'ingresso nel ruolo dell'amministrazione giudiziaria di 2.000 unità di personale proveniente dalle soppresse province e aree metropolitane.
  Tra le misure in corso d'esame va ricordata la delega al Governo per l'efficienza del processo civile attualmente all'esame della Camera (C. 2953). Il disegno di legge, che mira a riformare organicamente Pag. 25il processo civile secondo parametri di maggiore efficienza e specializzazione, si muove lungo quattro fondamentali linee direttrici: specializzazione dell'offerta di giustizia, attraverso l'ampliamento delle competenze del tribunale dell'impresa e l'istituzione del tribunale della famiglia e della persona; accelerazione dei tempi del processo civile, attraverso la razionalizzazione dei termini processuali e la semplificazione dei riti (a tal fine, è attribuito un ruolo centrale alla prima udienza, è potenziato il carattere impugnatorio dell'appello e sono accelerati i tempi del giudizio in Cassazione mediante un uso più diffuso del rito camerale); introduzione del principio di sinteticità degli atti di parte e del giudice; adeguamento delle norme processuali al processo civile telematico. Uno dei punti più rilevanti del provvedimento è la valorizzazione dei positivi risultati raggiunti dalle Sezioni specializzate in materia di impresa.
  Altro profilo del provvedimento è la realizzazione di una Sezione specializzata per la famiglia, i minori e la persona con competenza su tutti gli affari relativi alla famiglia, anche non fondata sul matrimonio, e su tutti i procedimenti attualmente non rientranti nella competenza del Tribunale per i minorenni in materia civile. La delega prevede, inoltre, interventi per rendere prevedibile la durata del processo assicurandone anche una riduzione dei tempi dal primo grado alla Cassazione. Il cronoprogramma del Governo prevede l'approvazione del disegno di legge delega entro marzo 2016. Nell'ambito delle misure di riforma nel settore penale, rispettando il cronoprogramma per le riforme, che ne prevedeva l'approvazione entro agosto 2014, era già intervenuto il decreto-legge n. 92 del 2014 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 117 del 2014) che ha dettato disposizioni urgenti concernenti il risarcimento in favore dei detenuti, la custodia cautelare in carcere e ulteriori interventi in materia penitenziaria.
  In relazione all'invito a intervenire sull'istituto della prescrizione contenuto nella Raccomandazione del Consiglio europeo, rammento che – dopo essere stata già approvata in prima lettura dalla Camera nel marzo 2015 – tale riforma è in corso d'esame al Senato (S. 1844).
  Il provvedimento, in particolare determina un aumento del termine di prescrizione per i reati di corruzione; prevede che la decorrenza della prescrizione per taluni reati concernenti i minori decorra dal raggiungimento della maggiore età della vittima; introduce nuove ipotesi di sospensione dei termini di prescrizione, tra cui quelle conseguenti a condanna non definitiva; precisa che anche l'interrogatorio reso alla polizia giudiziaria, su delega del PM, determina l'interruzione del corso della prescrizione; stabilisce che la sospensione ha effetto solo per gli imputati nei cui confronti si sta procedendo. Appena approvato dalla Camera in prima lettura (il 23 settembre 2015), è inoltre un più organico intervento di riforma intende garantire l'efficienza del sistema giudiziario penale, la durata ragionevole del processo (pur nel mantenimento delle garanzie difensive) nonché l'effettiva finalità rieducativa della pena (A.C. 2798). Con il provvedimento trasmesso al Senato, in particolare, viene delegato il Governo ad una complessiva riforma del processo penale e dell'ordinamento penitenziario. Il cronoprogramma per le riforme prevede l'approvazione definitiva del provvedimento entro dicembre 2015.
  Lo stesso cronoprogramma prevede l'approvazione definitiva nel marzo 2016 del disegno di legge del Governo per il contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti (S. 1687). Il provvedimento, all'esame del Senato, trae origine dal lavoro svolto dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie a partire dall'inizio della legislatura in materia di gestione dei beni confiscati e di misure di prevenzione. Il disegno di legge, ripropone, nel proprio articolato, i contenuti della relazione conclusiva approvata dalla predetta Commissione, in ordine ad una revisione organica – sui temi in questione – del codice delle leggi antimafia di cui al decreto legislativo n. 159 del 2011. Tra le misure in corso Pag. 26d'esame per il contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti si ricordano anche alcune proposte di legge (C. 1138 e abbinate) in materia di gestione di aziende sequestrate e confiscate attualmente all'esame della Camera. In relazione alla durata dei procedimenti di giustizia tributaria, il Governo rileva che, a fine 2014, il contenzioso pendente si è attestato al di sotto delle 600 mila cause (–9,5 per cento rispetto all'anno precedente). I dati al 30 giugno 2015 confermano la tendenza alla riduzione delle controversie tributarie complessivamente pendenti: –2,3 per cento rispetto a fine 2014 e a –8,1 per cento rispetto al 30 giugno 2014. Per quanto riguarda i nuovi ricorsi tributari, nel 2014 il numero di quelli presentati in primo grado: –10,1 per cento rispetto al 2013. Quanto alla informatizzazione del processo tributario, il Governo segnala che le comunicazioni processuali a mezzo PEC hanno anticipato, di fatto, l'attuazione dell'informatizzazione del processo tributario, introdotta dall'articolo 39, comma 8, del decreto-legge n. 98 del 2011. È stata inoltre avviata la prima fase del processo tributario telematico, che sarò operativo dal 1o dicembre 2015 nelle Commissioni tributarie provinciali e regionali di Toscana ed Umbria. Ricorda che lo schema di decreto legislativo recante la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario (Atto n. 184-bis), approvato in via definitiva, ha previsto il rafforzamento della tutela giurisdizionale del contribuente mediante l'estensione degli strumenti deflattivi del contenzioso, l'estensione della tutela cautelare al processo tributario, l'immediata esecutività delle sentenze per tutte le parti, l'ampliamento della difesa personale e delle categorie di soggetti abilitati all'assistenza tecnica dinnanzi alle Commissioni tributarie nonché tramite l'incremento della funzionalità della giurisdizione tributaria. Viene sancito il principio in base al quale le spese del giudizio tributario seguono la soccombenza. Sono rafforzati gli istituti del processo telematico, quali la posta elettronica certificata (PEC) e il deposito telematico. In materia di reclamo e mediazione, ferma restando la soglia di ventimila euro per accedere al reclamo, si chiarisce che il ricorso stesso produce gli effetti del reclamo e può contenere una proposta di mediazione con rideterminazione dell'ammontare della pretesa.
  Viene altresì statuito che le controversie di valore indeterminabile non sono reclamabili, ad eccezione di alcune controversie in materia catastale. Rispetto alle norme vigenti, l'istituto viene esteso a tutti gli enti impositori. La conciliazione viene resa esperibile per tutta la durata del giudizio di merito, anche mediante l'introduzione di disposizioni premiali che riducono l'entità delle sanzioni irrogabili.
  Ciò premesso, tenuto conto dei provvedimenti adottati e di quelli in corso d'adozione, che senza dubbio potranno essere ulteriormente migliorati nel corso dell'esame parlamentare, propone di esprimere sul documento in esame parere favorevole (vedi allegato).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della presidente.

Norme per il sostegno e la promozione della coltivazione e della filiera della Canapa.
Testo unificato C. 1373 Lupo ed abb.

(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 10 settembre 2015.

  Vittorio FERRARESI (M5S) osserva che l'articolo 9 del provvedimento in discussione, nel recare modifiche all'articolo 14, comma 1, lettera a), del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti, presenta rilevanti profili di criticità. In particolare, ritiene che il comma 1 del predetto articolo 9, che determina un'irragionevole modifica della tabella I, relativa alle sostanze stupefacenti o psicotrope, allegata al predetto Pag. 27testo unico, andrebbe soppresso o integralmente riformulato.

  Daniele FARINA (SEL), pur condividendo le finalità complessive del provvedimento in esame, volto a consentire l'utilizzazione della canapa a scopo industriale, osserva come esso presenti evidenti aspetti problematici, che dovrebbero essere specificamente segnalati alla Commissione di merito.

  Franco VAZIO (PD) rammenta che le questioni affrontate nel provvedimento saranno oggetto di approfondita valutazione anche da parte della XII Commissione.

  Donatella FERRANTI, presidente, nell'associarsi alle considerazioni testé espresse dai colleghi e nell'evidenziare la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti istruttori sui contenuti del provvedimento, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

Pag. 28