CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 agosto 2015
498.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 325

SEDE LEGISLATIVA

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del vicepresidente Luca SANI. – Interviene il Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea OLIVERO.

  La seduta comincia alle 8.20.

Disposizioni in materia di agricoltura sociale.
C. 303-760-903-1019-1020-B, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

(Discussione e conclusione – Approvazione).

  La Commissione inizia la discussione.

  Luca SANI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Ricorda quindi che la Commissione ha esaminato, in sede referente, la proposta di legge in titolo, senza apportarvi modificazioni, e che le Commissioni I Affari Costituzionali, V Bilancio, VI Finanze, XI Lavoro, XII Affari sociali, XIV Politiche Pag. 326dell'Unione europea e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno espresso i prescritti pareri. Nello specifico hanno espresso parere favorevole le Commissioni I Affari costituzionali, V Bilancio, VI Finanze, XI Lavoro, XIV Politiche dell'Unione europea e la Commissione parlamentare per le questioni regionali, mentre la Commissione XII Affari sociali ha espresso parere favorevole con osservazione.
  Essendosi verificati i necessari presupposti, è stato quindi richiesto il trasferimento alla sede legislativa, che è stato deliberato dall'Assemblea nella seduta di ieri.
  Dichiara quindi aperta la discussione sulle linee generali.

  Il Vice Ministro Andrea OLIVERO manifesta apprezzamento per il lavoro svolto e per la celerità che la Camera dei deputati ha saputo mostrare in questa circostanza, e si riserva di svolgere ulteriori considerazioni nel prosieguo dei lavori.

  Luca SANI, presidente, nessuno altro chiedendo di intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
  Propone quindi di assumere come testo base per il seguito dell'esame la proposta di legge C. 303-760-903-1019-1020-B, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

  La Commissione concorda.

  Luca SANI, presidente, Ricorda che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta del 29 luglio, ha indicato alle ore 8.45 della giornata odierna l'inizio della discussione e votazione degli articoli. Propone pertanto di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alla medesima ora.

  La Commissione concorda.

  La seduta sospesa alle 8.25 riprende alle 8.45.

  Luca SANI, presidente, nell'invitare i gruppi a formalizzare le sostituzioni, avverte che, deliberando la Commissione su un testo già approvato in prima lettura dalla Camera e successivamente modificato dal Senato, la Commissione delibererà, a norma del comma 2 dell'articolo 70 del regolamento, solo sugli articoli modificati dal Senato e sulle proposte emendative ad essi riferite.
  Avverte che è stata presentata una unica proposta emendativa (vedi allegato 1).

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), nell'illustrare l'emendamento, fa presente che esso mirava a ripristinare l'originaria formulazione del testo, così come approvato in prima lettura, evitando di allargare eccessivamente la platea delle persone che potranno essere assunte per svolgere attività di agricoltura sociale, come le persone che sono disoccupate da più di sei mesi e altro, allargando eccessivamente la portata della norma, per limitarla invece allo scopo originario: quello di tutelare e dare opportunità alle persone svantaggiate.

  Giorgio ZANIN, relatore, nell'esprimere parere contrario sull'emendamento, vista anche la opportunità di completare l’iter del provvedimento in tempi brevi, trattandosi di un provvedimento importante e atteso, ritiene che sarà altrettanto opportuno riflettere successivamente su quegli ambiti meritevoli di particolare attenzione.

  Il Vice Ministro Andrea OLIVERO, esprime parere conforme a quello del relatore.

  Luca SANI, presidente, avverte che si procederà alla votazione in linea di principio dell'emendamento L'Abbate 2.1, che, ove approvato, sarà trasmesso alle Commissioni per il parere, acquisito il quale si procederà a nuova deliberazione e, ove respinto si intenderà definitivamente respinto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento L'Abbate 2.1 e Pag. 327approva l'articolo 2, l'articolo 3, l'articolo 5, l'articolo 6, e l'articolo 7.

  Luca SANI, presidente, avverte che sono stati presentati due ordini del giorno (vedi allegato 2) e che si procederà al loro esame.
  Prendendo atto che i presentatori non chiedono di intervenire per illustrarli, invita il rappresentante del Governo a esprimere il proprio parere.

  Il Vice Ministro Andrea OLIVERO, il Governo accoglie i due ordini del giorno 0/303-760-903-1019-1020-B/XIII/1 Taricco e 0/303-760-903-1019-1020-B/XIII/2 Gagnarli, se riformulato nel senso di sostituire le parole: «trasforma di fatto» con le seguenti: «potrebbe trasformare».

  TERROSI (PD) sottoscrive l'ordine del giorno Taricco n. 0/303-760-903-1019-1020-B/XIII/1.

  Mino TARICCO (PD) ricorda di aver sostenuto con altri colleghi la necessità di ripensare alla soglia del trenta per cento di attività agricola al fine di individuare i soggetti esercenti l'attività di agricoltura sociale, in quanto tale soglia esclude dalle previsioni di legge proprio una gran parte dei soggetti che finora hanno dato vita a questo fenomeno. Peraltro lo stato di avanzamento della legge è tale che rende non più procrastinabile l'approvazione della legge, anche per i contenuti importanti attesi dagli operatori del settore ai quali dà un segnale importante di attenzione, in attesa di futuri sviluppi. Manifesta quindi apprezzamento per l'accoglimento dell'ordine del giorno da parte del Governo.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) sottoscrive l'ordine del giorno del collega Taricco.

  Franco BORDO (SEL) sottoscrive l'ordine del giorno del collega Taricco.

  Luca SANI, presidente, prende atto che i presentatori non insistono per la votazione dei propri ordini del giorno e che la collega Gagnarli accetta anche la riformulazione del suo ordine del giorno 0/303-760-903-1019-1020-B/XIII/2 (vedi allegato 2).
  Avverte che si passerà pertanto alle dichiarazioni di voto finale.

  Massimo FIORIO (PD) esprime apprezzamento per il lavoro svolto e per la celerità della Commissione per l'approvazione della legge anche rispetto all'esito del Senato. Rivolge quindi un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito al buon esito dell’iter legislativo. Ritiene si tratti di un passo importante per l'agricoltura italiana. Si tratta infatti della prima proposta di iniziativa parlamentare che giunge al termine dell’iter, complicato anche per modificazioni normative intervenute nel frattempo. Esprime inoltre apprezzamento anche per il lavoro svolto nella precedente legislatura dal presidente Paolo Russo, quando il provvedimento prese le mosse, oltre che all'attuale presidente che lo ha portato a compimento.
  Chiede infine al Governo una particolare attenzione alla istituzione dell'osservatorio sull'agricoltura sociale recato all'articolo 7, importante sia per monitorare la situazione sia per la ricerca delle soluzioni più idonee rispetto ai problemi che si presenteranno rispetto ad un fenomeno in crescita come l'agricoltura sociale.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S) manifesta apprezzamento per l'approvazione della prima legge di iniziativa parlamentare da parte della Commissione, ma auspica che nel prosieguo si potrà procedere con maggiore velocità, magari con un Governo che intasi di meno i lavori del Parlamento con la sua decretazione di urgenza. Ricorda che nel frattempo molte regioni hanno tra l'altro proceduto a dotarsi di una normativa autonomamente.
  Ritiene in ogni caso che vi sia bisogno di tale tipo di normativa per consentire lo sviluppo di una attività importante per il recupero sociale e pertanto manifesta apprezzamento per l'impianto complessivo, pur se permangono due aspetti – riguardanti Pag. 328la possibilità di creare organizzazioni di produttori e la platea di soggetti interessati, troppo vasta – che il suo gruppo ha cercato inutilmente di sanare con apposito emendamento. Ciò induce la sua parte politica ad astenersi nella votazione finale. Manifesta apprezzamento infine per il permanere della soglia del 30 per cento che tutela gli operatori effettivamente agricoli.

  Adriano ZACCAGNINI (SEL) preannuncia l'espressione di un voto favorevole da parte del suo gruppo, manifestando l'auspicio che in futuro i tempi per l'approvazione di una legge possano essere abbreviati. Ritiene dunque si tratti di un buon risultato, trattandosi di una legge di settore che serviva.

  Luca SANI, presidente, avverte che si procederà alla votazione finale, ai sensi dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.
  Ricorda che la votazione finale avverrà a scrutinio palese, mediante appello nominale.
  Dopo aver dato conto delle sostituzioni e dei deputati in missione, indice quindi la votazione nominale sulla proposta di legge C. 303-760-903-1019-1020-B, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

  La Commissione, con votazione nominale finale, approva la proposta di legge C. 303-760-903-1019-1020-B approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

  Luca SANI, presidente, si associa da ultimo ai ringraziamenti espressi in precedenza.

  Giorgio ZANIN (PD) ritiene che l’iter sia stato semplificato dalla decisione di procedere, d'intesa con il governo in sede legislativa. Ricorda che si tratta della prima legge di iniziativa parlamentare che giunge a termine. Ritiene inoltre che vi sia un segnale politico chiaro e forte, come il risultato delle votazioni testé concluse, che indichino come, quando vi è condivisione di obiettivi, la Commissione Agricoltura possa produrre azioni legislative convergenti, elemento da non sottovalutare per il prosieguo dei suoi lavori legislativi.
  Ritiene in ogni caso permanga il problema della cooperazione sociale all'interno della più ampia materia dell'agricoltura sociale, che dovrebbe essere affrontato per dare una risposta a chi ha prodotto uno sviluppo proprio di questo settore.

  Il Vice Ministro Andrea OLIVERO, rivolge un apprezzamento per la disponibilità profusa da tutti e per la grande rapidità con cui giunge a conclusione l'iter del provvedimento, che potrà essere punto di riferimento per i prossimi programmi di sviluppo rurale, affinché l'agricoltura sociale possa diventare una priorità nelle sue linee di sviluppo. Osserva quindi che la legge raggiunge l'obiettivo di riconoscere uno straordinario lavoro compiuto dal mondo sociale e da quello agricolo insieme. La legge ne riconosce dunque i risultati.
  Per quanto riguarda il veloce iter della legge ritiene che l'approccio sia stato positivo e certamente degno di essere replicato per giungere a risultati anche migliori in futuro.
  Assicura inoltre che nella fase di accompagnamento della legge il Governo non farà mancare il proprio sostegno agli operatori del settore, trattandosi di una legge di economia sociale, che dà prospettive di responsabilità sociale al settore agricolo, peraltro anticipatore in tale contesto, di cui il Governo va particolarmente fiero.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) auspica che il presidente voglia, nell'ambito dei rapporti istituzionali con l'altro ramo del Parlamento, accrescere le sollecitazioni già effettuate al fine di accelerare l'iter degli altri provvedimenti già approvati dalla Camera all'esame del Senato.

  Franco BORDO (SEL) manifesta rammarico, anche se il suo gruppo ha votato a favore, per non aver potuto esprimere il Pag. 329voto finale su questa proposta di legge essendo ora componente di altra Commissione, per significare anche personalmente come abbia partecipato e creduto molto al lavoro comune che è stato compiuto. Ritiene sia stato fatto uno sforzo molto positivo, anche se migliorabile, specialmente per arrivare a modifiche che non penalizzino il settore sociale.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) rivolge ringraziamenti a tutti coloro che hanno partecipato alla stesura della legge. Ritiene importante che l'esigenza avvertita nei territori abbia trovato una corrispondenza a livello parlamentare con l'approvazione di una legge equilibrata, coniugando l'impresa agricola e la cooperazione sociale, esaltando la multifunzionalità dell'agricoltura.

  La seduta termina alle 9.25

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del presidente Luca SANI – Interviene il Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea OLIVERO, indi il Sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe CASTIGLIONE.

  La seduta inizia alle 9.25.

7-00719 Oliverio, 7-00721 Schullian, 7-00727 Gallinella, 7-00732 Fedriga, 7-00735 Catanoso e 7-00737 Franco Bordo: Sull'etichettatura e sulla tutela delle produzioni lattiero-casearie nazionali.
(Seguito della discussione congiunta conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00132).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) presenta una riformulazione della sua risoluzione n. 7-00719 (vedi allegato 3).

  Luca SANI, presidente, attesta la presenza dell'onorevole Lavagno.

  La seduta sospesa alle 9.30, è ripresa alle 14.35.

  Luca SANI, presidente, avverte che è stata presentata una proposta di risoluzione unitaria (vedi allegato 4).

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), fa presente che l'etichettatura dei prodotti alimentari si dimostra un tema sempre più sensibile nel rapporto tra Italia e Unione Europea, attorno ad esso si scontrano i contrapposti interessi dell'industria alimentare, italiana e europea, e quelli dei consumatori oltre che dei produttori di latte e di alimenti di alta qualità.
  L'Italia, a differenza di altri paesi, ha una legge severa (la legge n.138 del 1974) che impone di produrre tutti i formaggi usando il latte vero, e proibisce l'uso dei succedanei, vietando la detenzione, la produzione e la vendita di prodotti caseari preparati utilizzando latte in polvere.
  Ricorda quindi che con la procedura d'infrazione n. 2014/4170 l'Europa sta chiedendo all'Italia di uniformarsi alla normativa comunitaria e di superare quella che considera una atipicità che rientrerebbe nell'ambito della violazione alla libera circolazione delle merci all'interno dell'UE.
  La corrente mobilitazione e l'intervento del Ministro, sostenuto dalle petizioni lanciate Pag. 330dalla Coldiretti, da Slow Food e altri, hanno indotto la Commissione europea a concedere una proroga fino al 29 settembre 2015 del termine di risposta alla lettera di «diffida» sull'infrazione n. c4170 che riguarda la richiesta all'Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari. Per l'Italia si tratterebbe di cancellare il divieto e non di imporre l'obbligo di produrre il «formaggio senza latte», non impedendo peraltro che si verifichino diversi fatti negativi. Infatti, se l'Italia decidesse di applicare la normativa sul latte in polvere imposta dalla UE, il giorno dopo sugli scaffali del supermercato si potrebbe trovare un formaggio prodotta con latte in polvere, molto più conveniente, a fianco di un altro, prodotto con latte fresco. In secondo luogo se l'Italia dovesse decidere di applicare la normativa europea si darebbe una mano alle lobby industriali che da anni fanno il bello e il brutto tempo in Europa, puntando a distruggere le peculiarità del made in Italy e battendosi contro l'etichettatura dei prodotti alimentari spingendo verso la riduzione della diversità anche in campo alimentare.
  La messa in mora dell'Italia viaggia dunque nel solco dell'appiattimento e dell'omologazione del gusto e della qualità alimentare promossi dalle industrie che si basano sul food marketing, cioè su ciò che la pubblicità lascia trasparire riguardo a un prodotto anziché sulla sua realtà e sulle sue effettive proprietà organolettiche.
  La posta in gioco non è di piccolo momento: accettare che il latte disidratato entri a far parte della composizione dei formaggi italiani significa spostare il discorso dal piano della qualità dell'alimento al piano del puro e semplice nutrimento, da una parte l'esperienza sensoriale unita alla qualità organolettica, dall'altra il nutrimento collegato alla scomposizione biochimica di vitamine, grassi, proteine, carboidrati.
  L'Italia grazie alla tutela della legge nazionale ha conquistato un primato internazionale nella qualità e nella varietà della produzione di formaggi con ben 487 diversi tipi censiti a livello territoriale. Se cedesse all'imposizione dell'Europa si aprirebbero le porte alle frodi, danneggiando i consumatori italiani con l'offerta di prodotti di basso standard qualitativo, accettando l'omologazione dei sapori oltre alla perdita delle ricche peculiarità che solo il latte fresco con le sue proprietà organolettiche e nutrizionali assicura ai formaggi, yogurt e latticini Made in Italy.
  Ricorda poi che alcuni giornali, in questi giorni, hanno scomodato scienziati e centri di ricerca disposti a sostenere che tra il latte e il latte in polvere non ci sono sostanziali differenze, anche se il latte in polvere contiene meno proteine, meno grassi e, infine, meno gusto. Chi sostiene che non ci sono differenze mostra di non comprendere, tra l'altro, che il latte non è un insieme di nutrienti da manipolare per rendere più efficiente un processo produttivo industriale, ma è un prodotto legato strettamente ai territori, alle produzioni locali, alle abitudini di consumatori.
  Se la procedura di infrazione dovesse andare a buon fine è chiaro che tutti i prodotti DOP e IGP rimarrebbero comunque protetti dai propri disciplinari che escludono il latte in polvere come ingrediente, ma anch'essi rischierebbero di diventare meno competitivi sotto l'aspetto del prezzo se si trovassero in concorrenza diretta con chi usa il latte in polvere e neppure lo dichiara. Inoltre, in Italia esistono centinaia di prodotti locali che non rientrano nei DOP e IGP per i quali, se ci si adeguasse al ribasso, sarebbe possibile utilizzare latte in polvere senza neppure dichiararlo in etichetta.
  Oltre ai consumatori, i più minacciati sono allevatori e produttori di latte che non sarebbero minimamente tutelati e rischierebbero di veder diminuire la loro produzione, non potendo competere con i prezzi e la conservabilità del latte in polvere, prodotto per gran parte all'estero.
  La vicenda rende chiaro una volta per tutte che cosa significhi concretamente il made in Italy che obbliga, solo in Italia, tutti i produttori di formaggio, grandi o piccoli, artigianali o industriali, a usare il Pag. 331latte per fare i formaggi senza ricorrere a scorciatoie, cosa finora data per scontata.
  Si tratta dunque di un nuovo colpo al Made in Italy alimentare portato avanti da una parte dei produttori industriali italiani, che potrebbe portare alla chiusura delle stalle, alla perdita di posti di lavoro, all'omologazione e all'appiattimento qualitativo della produzione nazionale, anche se non tutte le industrie sono d'accordo con la richiesta avanzata, pare da Assolatte a nome degli associati. Ricorda inoltre che il presidente della Granarolo ha, di recente, dichiarato che la sua azienda non userà mai il latte in polvere, a dimostrazione che anche l'industria che punta sulla qualità ha interesse a difendere la normativa nazionale.
  L'Italia peraltro non impedisce ad alcuno di vendere latte in polvere sul proprio territorio, ma impedisce la produzione di formaggi con il latte in polvere, due cose assai diverse: favorendo il latte in polvere l'Europa favorisce i soliti noti come la Francia e la Germania, oltre alla Polonia, che hanno eccedenze nella produzione di latte, smaltite anche attraverso la conservazione in polvere, mentre l'Italia al contrario produce basandosi in parte sulle importazioni di latte liquido, in un mercato totalmente liberalizzato dall'abbattimento delle quote latte.
  La Francia, produttrice anch'essa di formaggi di qualità, ha tutto l'interesse a colpire l'Italia favorendo le industrie multinazionali che hanno fabbriche in Italia e che producono ed esportano prodotti realizzati con l'aggiunta di latte in polvere. Il paradosso è che il latte in polvere incoraggia la sovrapproduzione di latte con buona pace degli obiettivi di sostenibilità ambientale di cui l'Europa a parole si fa promotrice.
  Al momento non c’è una regolamentazione delle etichette che obblighi a specificare natura e provenienza degli ingredienti di un formaggio: se contiene o meno latte in polvere, che tipo di caglio viene usato, da dove arriva il latte.
  La Commissione Europea si è già espressa, più in generale, in merito all'etichettatura di origine obbligatoria sostenendo che comporterebbe maggiori, quanto imprecisati, oneri per la maggior parte dei prodotti e, pertanto, il problema consisterebbe nel valutare se l'equilibrio tra costi e benefici sia tale da giustificare l'indicazione obbligatoria medesima e sostenendo che i consumatori preferiscono risparmiare piuttosto che conoscere la composizione di ciò che mangiano. Viceversa, una recente consultazione pubblica promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha evidenziato che i consumatori italiani vogliono conoscere sempre l'origine delle materie prime. In particolare, su alcuni prodotti: sul latte fresco (il 95 per cento degli intervistati), sui prodotti lattiero-caseari, come yogurt e formaggi (il 90 per cento, degli intervistati). Inoltre, l'82 per cento di coloro che si sono espressi ha dichiarato di essere disposto a spendere di più per avere la certezza dell'origine e della provenienza del prodotto.
  L'eventuale modifica della legge 138 del 74 potrebbe essere un'occasione per obbligare alla trasparenza tutti i produttori consentendo al consumatore di capire se sta comprando un prodotto derivante da materie prime pure e se gli ingredienti sono autoctoni o da importazione.

  Filippo GALLINELLA (M5S) rileva che l'appartenenza all'Unione europea sottopone il singolo paese, come l'Italia, al rispetto di regole comuni, tra le quali quella che prevede che la regolamentazione del settore dell'etichettatura sia demandata alla sede europea. Così norme introdotte in sede europea valgono anche sul territorio nazionale, con la possibilità di incidere negativamente a livello di concorrenza, consentendo a prodotti confezionati rispettando normative diverse di essere diversamente competitivi. È dunque necessario fare in modo che la procedura di infrazione non conduca a sanzioni, ma piuttosto si lavori a livello europeo per introdurre finalmente l'etichettatura di origine, per far sì che il consumatore possa, se vuole, scegliere anche con riferimento al luogo di produzione.

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  Adriano ZACCAGNINI (SEL) dichiara di voler sottoscrivere la risoluzione unitaria, nonostante ritenga che i sistemi per combattere un certo tipo di globalizzazione siano altri, e invita a ricercare la possibilità di introdurre almeno sistemi di indicazione vincolanti piuttosto che facoltativi.

  Giuseppe ROMANINI (PD), pur confermando la propria adesione al testo unitario della risoluzione, rileva che le norme italiane più rigide rispetto a quelle degli altri dell'Unione europea in tema di etichettatura potrebbero mettere in difficoltà proprio le imprese nazionali. La battaglia andrebbe dunque condotta non solo per l'etichettatura, ma anche in altri settori dove le norme europee devono essere applicate in modo uniforme, così da non pregiudicare la parità delle condizioni in cui devono operare le imprese che agiscono sul mercato dell'Unione europea.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE manifesta apprezzamento per l'individuazione di un percorso comune su questa delicata materia e ribadisce la massima attenzione del Governo in tema di etichettatura, al fine di tutelare le imprese e i consumatori da comportamenti non corretti. Esprime pertanto il parere favorevole del Governo sulla proposta di risoluzione unitaria.

  La Commissione approva la risoluzione n. 8-00132 (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 14.55.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del vicepresidente Luca SANI. – Interviene il Sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe CASTIGLIONE.

  La seduta comincia alle 14.55.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

5-06221 Cenni: Sull'utilizzo della graduatoria del concorso del 29 novembre 2011 del Corpo forestale dello Stato.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Susanna CENNI (PD) replicando, osserva che dalla risposta del Governo non si evince se la graduatoria del concorso del 2014 per reclutamento di allievi vice ispettori del Corpo forestale dello Stato sarà utilizzata dal nuovo Corpo di polizia e se le competenze in capo agli idonei di tale concorso, che hanno partecipato ad una serie di prove che si sono protratte per circa tre anni, potranno essere utilmente utilizzate tramite scorrimento della graduatoria. Manifesta pertanto l'auspicio che tali professionalità, molto importanti per la salvaguardia e la difesa del territorio e del patrimonio rurale e boschivo, in materia di antincendio e di contrasto alla contraffazione agroalimentare, possano essere viceversa garantite nel proprio percorso professionale.

5-06218 Catanoso: Sulla crisi del settore vivaistico determinatosi a seguito dell'infezione da Xylella fastidiosa.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione, Pag. 333replicando, riconosce che i Governo si è mosso mettendo a disposizione risorse e attuando iniziative di contrasto al fenomeno del disseccamento rapido degli ulivi, al fine di venire incontro agli operatori del settore. Osserva peraltro che altri Stati hanno messo in campo limitazioni alla importazione di piante che nulla hanno a che fare con il fenomeno e con le zone interessate provocando un grave danno agli operatori del settore vivaistico. Auspica dunque che il Governo, avendo circoscritto la zona interessata dal fenomeno, sappia comunicare tale risultati agli operatori del settore vivaistico degli altri paesi al fine di superare quella che appare come una risposta irrazionale. Si dichiara pertanto soddisfatto della risposta del Governo.

  Luca SANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.05.

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