CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 agosto 2015
498.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 195

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

  La seduta comincia alle 14.15.

5-05995 Tripiedi: Problematiche concernenti l'erogazione della NASpI.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Davide TRIPIEDI (M5S) si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal Governo, in quanto dai dati forniti risulta che l'INPS ha cominciato ad erogare la NASpI. Tuttavia, osservando che, pur essendo i problemi illustrati nell'interrogazione riferiti alla provincia di Lecco, essi in realtà risultano interessare l'intero territorio nazionale, invita il Governo a vigilare sul corretto andamento della procedura di erogazione perché ai lavoratori in difficoltà non venga a mancare il necessario sostegno al loro reddito.

5-05992 Gnecchi: Concessione del prolungamento di interventi di sostegno del reddito per l'anno 2015.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marialuisa GNECCHI (PD) si dichiara soddisfatta degli elementi forniti dal Governo, dai quali risulta che il problema segnalato nell'interrogazione ha trovato soluzione.

  Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.30.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

  La seduta comincia alle 14.30.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico dei cittadini e delle Pag. 196imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità.
Atto n. 176.

(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 agosto 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, informa che la relatrice ha formulato una proposta di parere sullo schema di decreto legislativo (vedi allegato 3). Avverte, altresì, che i deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, i deputati Airaudo, Placido, Nicchi e Gregori, nonché il deputato Simonetti hanno predisposto proprie proposte alternative di parere (vedi allegati 4, 5 e 6).

  Chiara GRIBAUDO (PD), relatrice, illustra la sua proposta di parere, soffermandosi, in particolare, sulle osservazioni da essa recate. Si sofferma in particolare sulle disposizioni relative alle modalità di avviamento dei lavoratori disabili, sulle disposizioni in materia di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, sulle disposizioni in materia di controlli a distanza e sulla nuova normativa volta a contrastare le cosiddette dimissioni in bianco. Da ultimo, fa notare che la propria proposta è il risultato di un lungo lavoro di confronto e di sintesi, che tiene conto di molti importanti spunti emersi dalle audizioni svolte. Auspica, quindi, che la sua proposta possa essere apprezzata anche dai gruppi dell'opposizione, segnalando come nella sua stesura abbia inteso considerare diversi aspetti contenuti anche nelle proposte alternative di parere.

  Claudio COMINARDI (M5S) chiede preliminarmente alla rappresentante del Governo se l'Esecutivo intenda prendere in considerazione i pareri che saranno espressi dalla Commissione, diversamente da quanto ha fatto in occasione dell'approvazione dei precedenti decreti legislativi di attuazione della legge n. 183 del 2014. Ricorda a tale proposito che la stessa Presidente della Camera ha avuto modo di sottolineare l'opportunità per il Governo di tenere conto delle osservazioni e delle condizioni formulate nei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari.

  Tiziana CIPRINI (M5S) richiama la proposta alternativa di parere presentata dal proprio gruppo, che, al pari dei pareri alternativi presentati sui precedenti schemi di decreto già esaminati e sugli altri ancora all'esame della Commissione, esprimono la contrarietà del gruppo M5S al Jobs Act, che sarebbe meglio chiamare Jobs less, dal momento che il lavoro non c’è più. Ricorda che la legge delega è il risultato della spinta al ribasso in materia di tutela dei diritti dei lavoratori che si è innescata nell'Unione europea, nel tentativo di attrarre nei singoli Paesi manodopera a basso costo, con l'effetto di un vero e proprio dumping sociale. Si dice a questo proposito convinta che dietro alle scelte del Governo vi siano in realtà la Confindustria e le grandi aziende come la FIAT, che hanno ottenuto, tra l'altro, il contratto a tutele crescenti, le nuove disposizioni in materia di licenziamenti collettivi, la liberalizzazione dei voucher, il demansionamento e la possibilità di controllare a distanza i lavoratori, in quello che definisce come un passaggio dalla tutela dei diritti alla tutela dei ricatti, dalla tutela del posto fisso alla tutela della precarietà fissa. Osserva, inoltre, che le statistiche stanno evidenziando il fallimento di tale politica, che non crea nuovi posti di lavoro, perché i datori di lavoro preferiscono chiudere l'impresa per poter riassumere i medesimi lavoratori con le nuove tipologie di contratto, a loro più favorevoli. Sarebbe invece auspicabile una politica di senso inverso, che incentivi l'imprenditoria sana e che non alimenti l'attuale loop delle povertà, che induce i lavoratori a preferire gli acquisti presso i discount in mano alle multinazionali a scapito dei prodotti italiani, con ulteriore effetto di avvitamento della crisi. Considera scandalose anche le previsioni contenute nell'articolo 23, relativo ai controlli a distanza sui lavoratori, in linea con l'impianto dell'intera legge Pag. 197delega che mira a ridurre le tutele dei lavoratori.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) illustra sinteticamente la proposta di parere di cui è primo firmatario, pur essendo consapevole dei limitati spazi disponibili per eventuali modifiche. Con riferimento anche agli altri schemi di decreto in discussione, afferma il fallimento del Jobs Act, dimostrato anche dai dati statistici, che testimoniano l'assenza di reali effetti positivi in termini di nuove assunzioni. Preannuncia quindi il voto contrario al parere della relatrice, conscio del fatto che comunque vi siano stati ampi spazi per la discussione.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA, con riferimento alla richiesta del deputato Cominardi, assicura che il Governo intende avvalersi di tutti i suggerimenti e di tutte le osservazioni contenuti nei pareri delle Commissioni, nella misura in cui essi contribuiscano a rafforzare l'impianto degli schemi di decreto presentati.

  Giorgio PICCOLO (PD), nel condividere la proposta di parere della relatrice, pone l'accento sul percorso, anche personale, che ha portato all'approvazione della legge delega, sottolineando come il testo approvato dalla Camera rappresenti un punto di equilibrio faticosamente conquistato. Auspica, pertanto, che le osservazioni della relatrice sull'articolo 23, in materia di controlli a distanza dei lavoratori, possano essere considerate alla stregua di vere e proprie condizioni, di cui il Governo dovrà tenere conto in sede di adozione definitiva del decreto.

  Ileana ARGENTIN (PD) ringrazia la Commissione e la relatrice per il lavoro svolto sul tema della disabilità e chiede al Governo di reintrodurre nel testo del decreto legislativo una precisa ripartizione percentuale tra chiamata nominativa e chiamata numerica, attualmente pari al 60 per cento, la prima, e al 40 per cento, la seconda, con riferimento agli obblighi assunzionali dei datori di lavoro con più di 50 dipendenti. A suo avviso, la precisazione è necessaria per permettere anche ai lavoratori con le disabilità più gravi di accedere a un posto di lavoro.

  Cesare DAMIANO, presidente, precisa che il testo della proposta di parere della relatrice, pur non indicando una precisa ripartizione percentuale, fa comunque riferimento alla definizione di limiti percentuali di assunzioni con chiamata numerica per le imprese di maggiori dimensioni.

  Marialuisa GNECCHI (PD) auspica che il Governo recepisca le osservazioni formulate nel parere in materia di controlli a distanza e diritto al lavoro dei disabili.

  Titti DI SALVO (PD), riconoscendo che alcuni temi toccati dallo schema di decreto sono stati approfonditi più di altri, sottolinea l'importanza delle disposizioni in materia di dimissioni volontarie e ricorda che esse potrebbero assicurare, finalmente, una conclusione soddisfacente per un sofferto percorso legislativo, che ha visto succedersi negli ultimi anni numerosi interventi di segno opposto. Si duole, pertanto, che le opposizioni non ne abbiano apprezzato la portata innovativa e il valore positivo in termini di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

  Renata POLVERINI (FI-PdL) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto e dichiara che la proposta di parere da lei formulata attenua le preoccupazioni in precedenza espresse. Sottolinea l'importanza di quanto affermato dalla collega Argentin, peraltro confermata dalla propria esperienza di Presidente della Regione Lazio, che le ha permesso di rendersi conto del fatto che i lavoratori con disabilità grave, anche quando siano assunti per ruoli adeguati al proprio titolo di studio e al livello per il quale sono stati banditi i concorsi dei quali risultano vincitori, patiscono l'ulteriore difficoltà di essere collocati nelle posizioni loro spettanti. Raccomanda pertanto al Governo di rendere quanto più Pag. 198possibile chiare le disposizioni in materia di inserimento lavorativo dei disabili, per non lasciare spazio ad eventuali interpretazioni difformi in sede di loro attuazione.

  Tiziana CIPRINI (M5S) ricorda che, in relazione al tema della ripartizione percentuale delle modalità di collocamento dei lavoratori disabili, anche il suo gruppo aveva paventato il rischio di marginalizzazione di coloro che sono affetti dalle disabilità più gravi, in contrasto con lo spirito della legge n. 68 del 1999. Segnala a questo proposito che nella proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo si dà spazio al tema delle sanzioni e si propone un meccanismo premiale che incentivi i datori di lavoro all'assunzione di tali lavoratori.

  Chiara GRIBAUDO (PD), relatrice, interviene per precisare che sia lo schema di decreto in esame sia altri provvedimenti di recente discussi o approvati dal Parlamento, quali il disegno di legge relativo alla riforma del terzo settore, la proposta di legge in materia di agricoltura sociale e la riforma della pubblica amministrazione, recentemente approvata, recano disposizioni che ampliano le opportunità di lavoro per i disabili, anche gravi, e fanno rivivere lo spirito della legge n. 68 del 1999, in un ambito più ampio e più moderno. In tali disposizioni si rinvengono precise linee di indirizzo volte a garantire l'inserimento lavorativo o, nei casi in cui questo non sia possibile, un percorso di vita dignitoso. Ricorda, infine, che le percentuali, tassativamente indicate nella norma, di ripartizione delle modalità di avviamento al lavoro dei disabili non hanno dato i risultati sperati, come dimostrano anche le evidenze statistiche riportate nella relazione trasmessa al Parlamento con riferimento all'attuazione della legge n. 68 del 1999.

  Roberto SIMONETTI (LNA) ringrazia la relatrice per l'importante lavoro svolto e invita il Governo a prendere in considerazione le osservazioni formulate nel parere, soprattutto quelle riguardanti il diritto al lavoro dei disabili, su cui si è registrata un'ampia convergenza della Commissione. Anche se il suo gruppo ha presentato una proposta alternativa di parere, preannuncia la sua possibile astensione sul parere della relatrice, al fine di aumentarne il peso.

  Claudio COMINARDI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che la pubblicità dei lavori della Commissione sia assicurata anche attraverso la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati, ricordando come tale richiesta, più volte formulata, non sia mai stata accolta dalla Presidenza i contrasto con quanto previsto dal Regolamento e con l'orientamento più volte espresso in diverse sedi della Camera, volto ad assicurare maggiore trasparenza ai lavori delle Commissioni.
  Preannuncia che, in caso di respingimento della sua richiesta, intende avvalersi di strumenti personali per assicurare la pubblicità dei lavori.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, non essendo intervenute modifiche nella disciplina relativa alla pubblicità dei lavori della Commissione, allo stato non è prevista la trasmissione attraverso la web-tv delle sedute relative all'esame di atti del Governo. Ricorda, peraltro, che è possibile richiedere l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Quanto all'utilizzo di strumenti di ripresa dei lavori della Commissione da parte di un suo componente, ricorda che esso è da considerarsi contrario alle norme del Regolamento e alla relativa prassi applicativa. Invita, pertanto, il deputato Cominardi a desistere dalla ripresa dei lavori della Commissione.

  Davide BARUFFI (PD), osservato che la Presidenza della Camera ha più volte chiarito le modalità con le quali è assicurata la pubblicità dei lavori delle Commissioni, auspica che sia punito l'eventuale ricorso da parte dei colleghi di mezzi di trasmissione alternativi.

  Cesare DAMIANO, presidente, considerato che il deputato Cominardi non desiste Pag. 199dalla ripresa dei lavori della Commissione, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.25, riprende alle 15.30.

  Cesare DAMIANO, presidente, nel segnalare che si riserva di segnalare quanto accaduto alla Presidenza della Camera, nessuno chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere formulata dalla relatrice, avvertendo che, in caso di sua approvazione, le proposte alternative di parere presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice (vedi allegato 3), risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere presentate.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive.
Atto n. 177.

(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 agosto 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, informa che il relatore ha formulato una proposta di parere sullo schema di decreto legislativo (vedi allegato 7). Avverte, altresì, che i deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, i deputati Airaudo, Placido, Nicchi e Gregori, il deputato Simonetti, nonché il deputato Rizzetto hanno predisposto proprie proposte alternative di parere (vedi allegati 8, 9, 10 e 11).

  Carlo DELL'ARINGA (PD), relatore, richiamando la proposta di parere da lui formulata, sottolinea preliminarmente l'opportunità che il Governo approfondisca ulteriormente il percorso di attuazione della riforma, sciogliendo in particolare i nodi che riguardano la necessità di prevedere ulteriori risorse, di tenere conto del nuovo impianto disegnato dalla riforma del Titolo V della Costituzione, in corso di esame, nonché di meglio precisare la ripartizione delle competenze in materia di politiche attive tra i diversi livelli di governo.
  Sottolineando che il parere si struttura in una parte che riguarda l'impianto complessivo dello schema ed in una seconda parte che contiene osservazioni più puntuali, auspica, con riferimento alle osservazioni di carattere generale, una maggiore semplificazione delle disposizioni relative agli obiettivi di medio periodo, con particolare riferimento alla necessità di rafforzare i centri per l'impiego. Passando poi ad aspetti specifici, invita il Governo a rinviare a un secondo momento sia la sistemazione definitiva di Italia Lavoro S.p.a., evitandone lo scioglimento per mettere a frutto tutte le risorse professionali di cui dispone, sia l'intervento sui fondi interprofessionali per la formazione continua. Auspica inoltre l'inserimento, tra i servizi erogati dai centri per l'impiego, anche dei servizi alle imprese nonché l'integrazione sul territorio tra i centri per l'impiego, che hanno la competenza in materia di politiche attive, e gli uffici periferici dell'INPS, che hanno la competenza in materia di politiche passive. Infine, propone il rinvio ad altra sede della disciplina relativa ai disoccupati parziali e invita il Governo a concentrarsi, in particolare, sull'assegno di ricollocazione, che costituisce uno degli aspetti qualificanti dello schema di decreto.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), illustrando i contenuti della proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo, paventa il timore che l'ANPAL si dimostri l'ennesima agenzia introdotta nell'ordinamento, priva di reale utilità, in contraddizione con lo spirito della legge delega. Stigmatizza poi l'insufficienza degli investimenti pubblici che rende di scarsa incidenza le innovazioni introdotte. Auspica poi l'assunzione stabile dei dipendenti precari dei centri Pag. 200per l'impiego, la destinazione di idonee risorse all'attività di monitoraggio e di valutazione delle attività e dei servizi resi dagli organi di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, l'erogazione entro i primi tre mesi di disoccupazione dell'assegno di ricollocazione. Esprime contrarietà sulla disposizione dell'articolo 24, comma 2, che destina al Fondo politiche attive del lavoro il 30 per cento del contributo mensile al datore di lavoro che, pur non essendovi tenuto, procede ad assunzioni, in quanto si tratta di una norma che sottrae risorse ad una misura che incide direttamente sul mercato del lavoro, attribuendole agli intermediari. Infine, riconosce che il comportamento dei deputati del gruppo M5S può a volte essere considerato poco consono al loro ruolo, ma ciò dipende unicamente dalla profonda partecipazione, anche emotiva, alle molteplici situazioni di disagio che sono costretti a registrare tra il cittadini. In particolare, nel corso della seduta, si è inteso mettere in risalto l'ossimoro che vede, da un lato, la discussione su disposizioni che aumentano senza garanzie il controllo sui lavoratori e, dall'altro, l'impossibilità per i cittadini di controllare i lavori della Commissione.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere formulata dal relatore, avvertendo che, in caso di sua approvazione, le proposte alternative di parere presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato 7), risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere presentate.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale.
Atto n. 178.

(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 agosto 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, informa che il relatore ha formulato una proposta di parere sullo schema di decreto legislativo (vedi allegato 12). Avverte, altresì, che i deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, i deputati Placido, Airaudo, Nicchi, Ricciatti e Gregori, nonché il deputato Simonetti hanno predisposto proprie proposte alternative di parere (vedi allegati 13, 14 e 15).

  Antonio BOCCUZZI (PD), relatore, illustra la propria proposta di parere soffermandosi, in particolare, su alcuni temi, rispetto ai quali auspica che il Governo possa recepire le osservazioni formulate. Si riferisce, in particolare, alla necessità di prevedere risorse adeguate per la formazione degli ispettori, all'opportunità di non commisurare ai chilometri percorsi l'indennità volta a favorire la messa a disposizione del mezzo proprio, nonché alla necessità di armonizzare il trattamento economico degli ispettori in sede di contrattazione di secondo livello. Segnala, poi, l'esigenza di concedere più tempo al personale ispettivo in servizio presso le sedi centrali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per richiedere la permanenza nell'ambito dei profili amministrativi dei ruoli del medesimo Ministero. Con riferimento al personale ispettivo già appartenente all'INPS e all'INAIL, rileva l'opportunità di sopprimere, all'articolo 7, comma 1, la parola «provvisorio», dal momento che il riferimento a un ruolo ad esaurimento ne garantisce sufficientemente la temporaneità. Infine, propone di eliminare l'esclusività della rappresentanza legale dell'Avvocatura dello Stato concedendo all'Ispettorato di avvalersi di propri dipendenti in ogni grado di giudizio.

  Claudio COMINARDI (M5S) si dichiara preoccupato perché lo schema di decreto Pag. 201mette in pericolo l'autonomia degli ispettori dell'INPS e dell'INAIL, tanto più che il loro coordinamento è esercitato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, guidato dal Ministro Poletti, per lungo tempo a capo della Legacoop che, in passato, si è segnalata per inadempimenti accertati dagli ispettori proprio dell'INPS e dell'INAIL. Si chiede poi se l'ammontare delle somme recuperate da tali ispettori nell'esercizio dei loro compiti, pari a circa 1,5 miliardi di euro annui, potrà essere recuperato anche in futuro dalla nuova struttura. Dichiara di avere l'impressione che il disegno del Governo sia quello di volere limitare i controlli rispetto al livello attuale. Tra i motivi addotti per giustificare la necessità di una riforma vi è anche quello di limitare le duplicazioni delle ispezioni a carico della medesima impresa, ma i dati dimostrano che si tratta di una eventualità residuale, tale da non giustificare l'intervento. A suo avviso, pertanto, sarebbe stato meglio ricorrere al coordinamento delle banche dati esistenti e agire sulle competenze dei singoli enti, che devono mantenere la loro specificità. Quella intrapresa dal Governo è, a suo avviso, una direzione sbagliata che nasconde la difesa degli interessi di Confindustria e dei grandi gruppi industriali.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere formulata dal relatore, avvertendo che, in caso di sua approvazione, le proposte alternative di parere presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato 12), risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere presentate.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.
Atto n. 179.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 agosto 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, apprezzate le circostanze, stante l'imminente ripresa dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento a una seduta che verrà convocata al termine delle odierne votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 16.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

  La seduta comincia alle 19.55.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.
Atto n. 179.

(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta pomeridiana.

  Cesare DAMIANO, presidente, informa che la relatrice ha formulato una proposta di parere sullo schema di decreto legislativo (vedi allegato 16). Avverte, altresì, che i deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, i deputati Airaudo, Placido, Paglia e Gregori, nonché il deputato Simonetti hanno predisposto proprie proposte alternative di parere (vedi allegati 17, 18 e 19).

Pag. 202

  Patrizia MAESTRI (PD), relatrice, sottolineando l'intento positivo sotteso al decreto, cioè il riordino degli strumenti di sostegno del reddito in costanza di rapporto di lavoro vigenti, ribadisce la necessità di prestare attenzione alla situazione di perdurante crisi economica che rende necessaria una particolare gradualità prima dell'entrata a regime delle nuove regole. Illustrando quindi la proposta di parere, evidenzia gli aspetti condivisibili dello schema, con particolare riferimento all'estensione degli ammortizzatori sociali a nuovi soggetti (per esempio, i lavoratori di imprese con più di cinque dipendenti e meno di quindici dipendenti, nonché i giovani con contratto di apprendistato professionalizzante). Venendo quindi alle osservazioni formulate, sottolinea le questioni relative al contratto di solidarietà; all'introduzione di una maggiore gradualità della nuova disciplina della cassa integrazione guadagni straordinaria in caso di cessazione non definitiva dell'attività dell'azienda; all'estensione della disciplina transitoria in materia di NASpI a tutti i lavoratori stagionali che presentino le medesime caratteristiche dei lavoratori stagionali nel settore del turismo.

  Monica GREGORI (Misto) si dichiara contraria all'impianto dello schema di decreto legislativo in esame, evidenziando gli effetti negativi che esso produrrà a carico dei lavoratori, ancora esposti al perdurare della crisi economica. In particolare, nota che il Governo ha abusato delle parole «semplificazione» e «riforma», non facendo in realtà né l'una né l'altra cosa. Infatti, lo schema in esame, come gli altri all'esame della Commissione e la stessa legge delega non sono lo strumento adatto a risolvere il problema del nostro Paese, quello della crescita senza occupazione. Rileva che lo schema poggia su tre pilastri: la nuova disciplina della cassa integrazione guadagni, ordinaria e straordinaria; le disposizioni sui fondi di solidarietà; la normativa sulla NASpI. Si tratta di strumenti che sono adatti a fare fronte alle normali fluttuazioni del mercato del lavoro ma non ad una situazione di profonda crisi come l'attuale. Rileva, infatti, che l'eliminazione della cassa integrazione in deroga potrà avere effetti negativi sul piano sociale, senza peraltro che siano previste misure alternative a compensazione. Si dichiara contraria anche al passaggio al quinquennio mobile quale parametro di durata delle prestazioni, in quanto penalizzante per le aziende, così come il ridisegno della contribuzione, con particolare riferimento al meccanismo del bonus malus. Stigmatizza che all'attribuzione di nuovi compiti ai centri per l'impiego non segua un corrispondente aumento delle risorse a loro disposizione e si dichiara contraria anche all'esclusione dalle tutele della cassa integrazione dei lavoratori a domicilio in monocommittenza, che peraltro sono ricompresi nella base occupazionale dell'azienda.
  Nel complesso, si tratta, a suo avviso, di un disegno recessivo a danno dei diritti dei lavoratori, che si inserisce nel solco tracciato dalla cosiddetta Troika ed attuato per primo dal Governo Monti e proseguito ora dal Governo Renzi.

  Marco MICCOLI (PD) evidenzia il legame che accomuna i quattro schemi di decreto all'esame della Commissione, rinvenibile nella necessità di dare soluzione ai problemi del mercato del lavoro italiano. Invita a considerare in maniera più equilibrata i dati statistici che evidenziano che la situazione sta andando in controtendenza rispetto al passato, anche se non in modo uniforme e con discontinuità. Rileva a tale proposito che l'aumento della disoccupazione certificato dall'ISTAT è dovuto all'aumento del numero dei soggetti attivi, cioè di coloro che cercano lavoro. Si tratta di un segno positivo, dal momento che rivela la nuova fiducia dei lavoratori nell'operato del Governo. A suo avviso, è necessario lasciare il tempo alla nuova disciplina introdotta dal Jobs Act di andare a regime. Dichiara, pertanto, il suo voto favorevole sulla proposta di parere della relatrice.

  Claudio COMINARDI (M5S) chiede alla presidenza di dare conto delle sostituzioni per la seduta in corso.

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  Cesare DAMIANO, presidente, dà conto delle sostituzioni per la seduta in corso.

  Claudio COMINARDI (M5S) esprime la contrarietà del M5S sulla riforma del sistema degli ammortizzatori sociali, che aggraverà la situazione di coloro che rischiano di perdere il lavoro. A suo avviso, sarebbe stato preferibile introdurre il reddito di cittadinanza, come previsto dalla proposta di legge presentata dal suo gruppo, attualmente all'esame del Senato. Lamenta, poi, le troppe limitazioni al ricorso al contratto di solidarietà introdotte dallo schema di decreto in esame che rendono poco incisivo tale strumento. Chiede poi al Governo di chiarire sin d'ora quali osservazioni contenute nei pareri approvati dalla Commissione saranno tenute in conto, ai fini della approvazione definitiva dei decreti.

  Davide TRIPIEDI (M5S) si dichiara rattristato dagli attacchi subiti dai lavoratori per effetto di questo schema di decreto. Si tratta del frutto di una deriva neoliberista che colpisce in quanto riconducibile anche a deputati che sono stati eletti sulla base di un programma esattamente contrario a tale ideologia. Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo alla proposta di parere della relatrice e si dichiara consapevole, in base alle esperienze del passato, dell'inutilità dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari, raramente tenuti nel debito conto dal Governo.

  Walter RIZZETTO (Misto), evidenziando la necessità di un intervento riformatore per fare fronte alla crisi, sottolinea il fatto che negli ultimi anni gli ammortizzatori sociali sono stati utilizzati, con il consenso dei sindacati e dei datori di lavoro, quale anticamera della disoccupazione. Il problema è pertanto quello di capire se con la riforma si potrà superare l'uso distorto di tali strumenti. Sottolinea in particolare l'importanza di valorizzare il contratto di solidarietà difensivo, quale modalità di conservazione del posto di lavoro, anche se avrebbe preferito una maggiore enfasi sul contratto di solidarietà espansivo, in quanto strumento valido per la creazione di nuovi posti di lavoro. Auspica, quindi, che sia data al Parlamento la possibilità di intervenire ancora in materia, e indica nella prossima legge di stabilità la prima occasione utile per poterlo fare.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA ribadisce la disponibilità del Governo ad ascoltare i suggerimenti della Commissione nella misura in cui non intacchino l'impianto dei provvedimenti discussi. Invita, quindi, i deputati a considerare tutti gli interventi fin qui adottati per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, riferendosi, in particolare, ai decreti legislativi di attuazione del Jobs Act già approvati, tra i quali richiama in particolare quelli in materia di conciliazione delle esigenze di vita e di lavoro. Osserva che la politica del Governo in materia di lavoro si basa sulla necessità di invertire le priorità investendo, a differenza del passato, sulle politiche attive, per permettere ai giovani di entrare nel mercato del lavoro e di estendere le tutele ai lavoratori che ne sono stati privati fino ad ora, a danno di interventi di carattere assistenzialistico sul piano delle politiche passive. Ribadisce, in ogni caso, che, sulla base della disciplina vigente, quelli espressi dalle Commissioni parlamentari sono pareri non vincolanti e che il Governo ne terrà conto nella misura in cui non siano in contraddizione con l'impianto generale dei decreti.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere formulata dalla relatrice, avvertendo che, in caso di sua approvazione, le proposte alternative di parere presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere formulata dalla relatrice (vedi allegato 16), risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere presentate.

  La seduta termina alle 20.40.

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SEDE REFERENTE

  Giovedì 10 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 20.40.

Norme in materia di rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro.
C. 5 Iniziativa popolare, C. 519 Damiano, C. 709 Airaudo, C. 1376 Polverini, C. 1549 Tinagli.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 dicembre 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che riprende oggi l'esame delle proposte di legge recanti norme in materia di rappresentanza e rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro.
  In sostituzione del relatore, ricorda che si tratta di proposte volte, oltre che a definire i criteri minimi per rappresentanza e rappresentatività sindacale, a introdurre anche una disciplina delle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) – definendo in termini sostanzialmente analoghi le modalità di costituzione delle RSU e degli organismi di coordinamento, i soggetti titolati a presentare liste, il sistema elettorale proporzionale – nonché dell'efficacia erga omnes dei contratti collettivi, in caso di rappresentatività superiore al 50 per cento, intesa come media tra dato associativo e dato elettorale. Ricorda che l'esame delle proposte di legge è stato avviato il 30 luglio 2013, con l'illustrazione della relazione da parte della relatrice, l'onorevole Teresa Bellanova, che ancora non era entrata a far parte del Governo. Il dibattito di carattere generale sulle proposte di legge è proseguito poi nelle sedute del 10 e 18 settembre e del 10 ottobre 2013. Nella seduta del 10 dicembre 2013, la Commissione ha poi proceduto all'abbinamento della proposta di legge C. 1549 Tinagli, vertente sul medesimo argomento degli altri progetti di legge già abbinati. Ricorda, inoltre, che la Commissione ha anche svolto un ciclo di diciassette audizioni informali, in cui, tra il 26 novembre e il 17 dicembre 2013, sono stati ascoltati i rappresentanti delle maggiori associazioni sindacali e datoriali, rappresentanti della FIAT, nonché esperti della materia. Osserva, infine, che sulla materia è intervenuta la sentenza della Corte costituzionale n. 231 del 2013, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 19, comma 1, lettera b), della legge n. 300 del 1970, nella parte in cui non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale possa essere costituita anche nell'ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie dei contratti collettivi applicati nell'unità produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell'azienda. Ricorda che si tratta della sentenza che chiude il conflitto sorto tra la FIAT e la FIOM. Con tale sentenza, la Corte ha quindi posto in luce l'esigenza di riservare ai soli sindacati dotati di effettiva rappresentatività il diritto a costituire rappresentanze sindacali aziendali e a esercitare i relativi diritti di cui al Titolo III dello Statuto dei lavoratori. Segnala, altresì, che il 10 gennaio 2014 è stato firmato da Confindustria, CGIL, CISL e UIL il testo unico sulla rappresentanza sindacale, che fa seguito all'accordo interconfederale del 28 giugno 2011 e al protocollo d'intesa del 31 maggio 2013. Alla luce di tale articolato quadro, anche in considerazione del dibattito recentemente accesosi sulla rappresentanza sindacale, l'Ufficio di presidenza della Commissione ha ritenuto opportuno riprendere l'esame del provvedimento. Le modalità della prosecuzione di tale esame potranno essere, quindi, opportunamente definite dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione. Pag. 205
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 20.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 20.50 alle 21.

COMITATO RISTRETTO

Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al pensionamento e la decorrenza delle prestazioni pensionistiche
C. 2514 Fedriga, C. 2958 Gnecchi e C. 3002 Fedriga.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 21 alle 21.15.

Pag. 206