CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 agosto 2015
498.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. — Intervengono il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero e la Sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 15.

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Schema di decreto legislativo recante misure per la crescita e l'internazionalizzazione delle imprese.
Atto n. 161-bis.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato nella seduta del 29 luglio scorso.

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che il relatore, Sanga, ha formulato una proposta di parere favorevole con una condizione (vedi allegato 1), la quale è stata informalmente trasmessa via e-mail a tutti i componenti della Commissione nella mattinata odierna.

  Giovanni SANGA (PD), relatore, sottolinea come la sua proposta di parere, raccogliendo gli spunti provenienti dalla discussione svolta in Commissione sullo schema di decreto, contenga una condizione volta ad ampliare e a meglio definire l'ambito di applicazione della norma di cui all'articolo 16 del provvedimento, volta a favorire, attraverso la previsione di un regime stabile di agevolazione fiscale dei redditi di lavoro dipendente, il rientro in Italia di lavoratori con alta qualificazione o specializzazione non residenti nel Paese.
  Evidenzia in particolare le finalità del contenuto della lettera d) della predetta condizione, con il quale, recependo gli spunti provenienti dalla risoluzione n. 7-00746 presentata dal deputato Pagano, si chiede al Governo di prevedere che il regime agevolativo di cui al medesimo articolo 16 abbia una «particolare intensità» nelle aree svantaggiate, nelle quali il rientro di lavoratori con elevata qualificazione può avere effetti importanti in termini di sviluppo.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), nel preannunciare il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore e sullo schema di decreto, evidenzia come esso intenda avvantaggiare i grandi imprenditori internazionali che intendono compiere investimenti in Italia, consentendo sostanzialmente a tali operatori di evitare l'imposizione fiscale attraverso l'ulteriore ampliamento delle norme sul ruling internazionale. Evidenzia come tale orientamento, che peggiora le già discutibili norme sul ruling, appaia discriminatorio nei confronti delle piccole e medie imprese, che risultano invece sempre più colpite dal fisco. Sottolinea, in particolare, come gli accordi di ruling stipulati con l'Amministrazione finanziaria siano segreti ed escludano la possibilità di compiere controlli tributari su tali imprese: lamenta, pertanto, come tali misure, oltre a incentivare la «cannibalizzazione» di imprese italiane da parte di imprese estere che possono avvantaggiarsi di un regime tributario di favore, appaiano in palese contrasto con il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione, con l'articolo 23 della Carta costituzionale, secondo cui ogni prestazione personale o patrimoniale deve essere stabilita solo in base alla legge, nonché con l'articolo 53 della stessa Carta, in base al quale ciascuno contribuisce alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva e il sistema tributario è improntato a criteri di progressività.
  La predetta disciplina sul ruling appare inoltre discriminatoria in quanto si favoriscono le imprese che lavorano con l'estero rispetto a quelle operanti nel mercato nazionale.
  Un'ulteriore problematica si pone inoltre con riferimento all'impatto della disciplina sul ruling rispetto alla potestà tributaria riconosciuta alle regioni, richiamando in particolare il caso delle norme dello Statuto della regione siciliana che attribuiscono alla stessa regione una quota dell'imposta sui redditi prodotti nel territorio regionale. Nel ricordare come tale questione sia stata recentemente oggetto di una sentenza della Corte costituzionale, a seguito della quale il decreto-legge n. 78 del 2015 ha disposto un trasferimento di 200 milioni di euro in favore della medesima regione, sottolinea come tali accordi di ruling non possano essere stipulati Pag. 87senza il consenso della regione Sicilia, qualora coinvolgano imprese operanti nel territorio regionale.
  Rileva altresì come la disciplina sul ruling contrasti con il principio, ribadito più volte dalla dottrina economica, secondo cui occorrerebbe assicurare la neutralità degli effetti dell'imposizione fiscale rispetto alle scelte imprenditoriali dei diversi operatori economici, favorendo invece il fenomeno, particolarmente dannoso, dell'esterovestizione di imprese nazionali.
  Fa quindi presente come le nuove previsioni dell'articolo 31-ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973, introdotto dall'articolo 1, comma 2, dello schema di decreto, si pongano in contraddizione con l'articolo 31-bis del medesimo decreto del Presidente della Repubblica, il quale prevede lo scambio di informazioni tra amministrazioni finanziarie, il quale risulterà sostanzialmente impossibile sia a causa dei vincoli di riservatezza previsti dagli accordi di ruling, sia del fatto che molte delle società che stipulano tali accordi sono residenti in Paesi che non assicurano un'adeguata trasparenza sotto il profilo finanziario e fiscale, quali, ad esempio, il Lussemburgo, il Belize e Singapore. A ciò si aggiunge il problema della discrezionalità nelle scelte dell'amministrazione finanziaria in merito alla definizione del tributo, sottesa ai predetti accordi.
  Evidenzia quindi come, nel complesso, lo schema di decreto consenta di legalizzare operazioni elusive o abusive, sottolineando la grave responsabilità che la maggioranza e il Governo si assumono con tali scelte, che rischiano di distruggere il tessuto delle PMI.

  Giovanni PAGLIA (SEL), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, rileva come lo schema di decreto, più che comportare, come paventato dal deputato Villarosa, la configurazione di un nuovo e diverso sistema di regole in tema di ruling internazionale, concretizzi essenzialmente una situazione di «fisco contrattato», nell'ambito del quale non vi saranno regole certe, bensì una contrattazione delle regole stesse caso per caso, attraverso trattative tra fisco e grandi multinazionali.
  Con riferimento all'articolo 16 dello schema di decreto, recante misure di agevolazione fiscale volte a favorire il rientro in Italia di lavoratori con alta qualificazione o specializzazione non residenti nel Paese, si dichiara favorevole in linea generale a tale tipo di misura, rilevando peraltro come avrebbe ritenuto preferibile, sia dal punto di vista dell'ispirazione ideologica, sia dal punto di vista della possibile efficacia della misura, una previsione non fondata su criteri nazionalistici, che consentisse l'accesso a tali benefici fiscali ai cittadini di qualunque nazionalità.

  Filippo BUSIN (LNA), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo sullo schema di decreto, conferma le proprie perplessità rispetto a un sistema di norme di ruling internazionale le quali, oltre ai possibili effetti negativi a danno delle piccole e medie imprese, prefigurano un meccanismo ad alto rischio in termini di possibili comportamenti elusivi da parte delle multinazionali. In tale ambito ricorda le difficoltà in cui versa l'Agenzia delle entrate nello svolgimento delle sue attività di accertamento, e ritiene che la scelta attuata dal Governo attraverso la revisione degli accordi tra imprese e amministrazione finanziaria costituisca un grave azzardo e ponga rischi di commistioni improprie tra tali grandi contribuenti e amministrazione finanziaria.

  Alessandro PAGANO (AP) preannuncia il suo voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, rilevando come lo schema di decreto costituisca l'esempio della trasposizione nell'ordinamento di tendenze culturali ampiamente condivise nel Paese.
  Con particolare riferimento alla revisione degli accordi tra imprese aventi attività estera e amministrazione finanziaria, recata dall'articolo 1, rileva come essa, riprendendo in parte l'impostazione del sistema fiscale antecedente alla riforma Pag. 88del 1973, il quale era basato su un sistema di contrattazione tra le parti, configuri quello che dovrebbe essere il normale rapporto tra imprese e fisco, evitando di incidere in modo dannoso sulla vita delle imprese. A tale riguardo auspica che tale modello, che determina una diversa e più positiva impostazione del rapporto tra contribuenti e fisco, possa essere esteso anche ad altre categorie di soggetti.
  Con riferimento all'articolo 16 del provvedimento, ricorda come esso costituisca l'ottimo risultato di un lavoro lungo e complesso svolto in seno alla Commissione. A tale proposito, rileva come il rientro in Italia di lavoratori con alta qualificazione o specializzazione non residenti nel Paese apporterà vantaggi sia in termini di gettito, in quanto tali soggetti verseranno in Italia le loro imposte, sia in termini di crescita del PIL, sia in termini di maggiori investimenti che alcuni di tali soggetti potranno attrarre in Italia.
  In tale quadro sottolinea come tale previsione normativa, la quale si rivolge ai cittadini italiani, costituisca il primo passo nella direzione di un processo virtuoso e possa essere estesa, qualora se ne verifichi il buon esito, anche ad altre categorie di soggetti.
  Evidenzia inoltre la rilevanza della richiesta formulata alla lettera d) della condizione contenuta nella proposta di parere del relatore, laddove si chiede al Governo di prevedere che il regime agevolativo di cui all'articolo 16 dello schema di decreto abbia una particolare intensità nelle aree del Paese svantaggiate, nelle quali avrà un impatto ancor più significativo.

  Giovanni SANGA (PD), relatore, ribadisce il giudizio molto positivo sul complesso delle norme recate dal provvedimento.
  Con particolare riferimento al tema dell'esterovestizione delle imprese nazionali, sollevato dal deputato Villarosa, ricorda che, su tale materia, grazie all'azione politica del Governo, il Paese ha compiuto, negli ultimi anni, un percorso importante, attraverso il quale l'atteggiamento nei confronti di tale fenomeno è completamente cambiato.
  Con riferimento al tema dei rapporti con i Paesi a fiscalità agevolata, ricorda che sono stati recentemente sottoscritti con moltissimi di tali Paesi accordi sulle doppie imposizioni e che sono in corso di definizione accordi sullo scambio di informazioni tra amministrazioni finanziarie, i quali apporteranno sostanziali novità in termini di trasparenza e di collaborazione tra Stati in ambito fiscale.
  Stigmatizza, quindi, l'atteggiamento volto ad affrontare in modo eccessivamente generalizzato tali tematiche, a discapito di un dibattito approfondito sul merito delle stesse.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), nonostante l'affermazione del relatore secondo la quale sarebbero stati compiuti notevoli passi avanti sul piano del contrasto all'evasione fiscale, rileva come la realtà dei fatti indichi, al contrario, un continuo incremento dei paradisi fiscali, evidenziando a tale proposito come solo alle isole Cayman siano presenti somme trasferite per circa 60.000 miliardi di dollari. Ricorda altresì come l'accordo contro le doppie imposizioni stipulato con San Marino non potesse essere applicato in quanto mancava un'indicazione chiara di quali fosse le banche di San Marino, a testimonianza di come il fenomeno dell'evasione fiscale sia in costante espansione.

  Marco CAUSI (PD) dichiara il voto favorevole del PD sulla proposta di parere del relatore, ringraziando il relatore stesso, nonché il Governo e il deputato Pagano, per l'ottimo lavoro compiuto in riferimento all'innovativa previsione dell'articolo 16 dello schema di decreto, che consentirà di favorire il rientro dall'estero di lavoratori ad elevata qualificazione, bilanciando con tale vantaggio fiscale il differenziale di retribuzione esistente a favore di tale tipologia di lavoratori operanti all'estero rispetto a coloro che lavorano in Italia.
  Con riferimento alle considerazioni svolte da deputato Villarosa, evidenzia come l'orientamento di politica tributaria Pag. 89da lui espresso, se attuato, comporterebbe l'effetto di cancellare la presenza in Italia di imprese importatrici, che invece lo schema di decreto intende opportunamente sostenere, trattandosi di un comparto in crescita che sta contribuendo in modo importante alla ripresa dell'economia nazionale. Rileva quindi come le evoluzioni registrate in questi ultimi anni evidenzino un netto incremento della trasparenza fiscale a livello internazionale.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del vicepresidente Michele PELILLO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 15.30.

  Michele PELILLO, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-06243 Barbanti: Assegnazione delle funzioni dirigenziali presso le Agenzie fiscali a seguito della sentenza della Corte costituzionale che ha comportato l'annullamento di numerose nomine a dirigente.

  Walter RIZZETTO (Misto-AL) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Walter RIZZETTO (Misto-AL) si riserva di acquisire ulteriori informazioni in merito all'indicazione, contenuta nella risposta, secondo cui il numero degli incarichi dirigenziali nell'ambito dell'Agenzia delle entrate si sarebbe ridotto di circa 800 unità. A tale proposito, oltre a ricordare come il numero degli incarichi dirigenziali dichiarati illegittimi a seguito della recente sentenza della Corte costituzionale in materia fosse pari a circa 1.200, rileva come, secondo le informazioni in suo possesso, non gli risulti che la predetta riduzione abbia avuto tale dimensione. Considera quindi palese che il ricorso temporaneo allo strumento della delega di firma costituisca un aggiramento della predetta sentenza, che consentirà ai medesimi soggetti di svolgere, seppure temporaneamente la funzione di dirigenti, il che appare ancora più grave. Evidenzia inoltre come la risposta non affronti nemmeno il tema della remunerazione aggiuntiva che si vuole riconoscere ai predetti funzionari a fronte dell'attribuzione di tale delega di firma.
  Non considera altresì corretto che le sentenze della Corte costituzionale siano rispettate in alcuni casi mentre in altri, come quello in esame, risultino aggirate. In tale contesto evidenzia come le norme introdotte dall'articolo 4-bis del decreto-legge n. 78 del 2015, le quali intervengono appunto su tale materia, consentendo ai dirigenti di delegare proprie funzioni a funzionari, ai quali vengono attribuite posizioni organizzative non dirigenziali, non risultino congruenti con l'istituto della reggenza, già previsto da tempo nell'ambito della disciplina delle pubbliche amministrazioni.
  Non può dunque dichiararsi soddisfatto della risposta, riservandosi di approfondirla e preannunciando comunque ulteriori iniziative sul tema.
  Coglie quindi l'occasione per segnalare come egli intendesse svolgere l'atto di sindacato ispettivo la scorsa settimana, stigmatizzando come, a causa di un disguido riconosciuto dallo stesso Presidente della Commissione, esso abbia potuto essere Pag. 90svolto solo oggi, quando il predetto decreto-legge n. 78 del 2015 risulta ormai approvato in via definitiva.

5-06244 Sottanelli: Revisione del meccanismo di applicazione dei correttivi congiunturali agli studi di settore.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI) si riserva di approfondire il contenuto della risposta, che appare oggettivamente molto complessa. Rileva quindi come il suo atto di sindacato ispettivo intendesse segnalare al Governo l'esigenza che gli studi di settore tengano conto, in particolare in alcuni settori quali l'edilizia ed il commercio, degli effetti della crisi, e come al riguardo si siano probabilmente registrati alcuni errori. Rispetto a tale questione la risposta fornita dalla Sottosegretaria evidenzia come siano stati elaborati, relativamente all'aggiornamento degli studi di settore, nuovi modelli lineari omogenei che dovrebbero risolvere la questione. Non ritiene che tale soluzione possa risolvere il problema evidenziato, riservandosi comunque di valutare con attenzione le informazioni fornite.

5-06245 Causi: Iniziative per garantire la piena operatività della riscossione delle entrate comunali a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto la società di riscossione tributaria Aipa SpA.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) si dichiara pienamente soddisfatto della risposta.

5-06246 Busin: Esenzione delle scuole paritarie dal pagamento dell'IMU.

  Filippo BUSIN (LNA) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Filippo BUSIN (LNA) si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, che sottovaluta la portata della sentenza richiamata nell'atto di sindacato ispettivo e il pericolo che essa rappresenta per la sopravvivenza di moltissime scuole paritarie, la cui scomparsa porrebbe in pericolo non solo la libertà di scelta, ma lo stesso diritto all'istruzione sancito dalla Costituzione, vista l'impossibilità dello Stato di sostituirsi alla funzione da esse svolta.

5-06247 Pesco: Iniziative per superare la disparità di trattamento economico all'interno delle Agenzie fiscali.

  Daniele PESCO (M5S) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Daniele PESCO (M5S), nel ringraziare il Sottosegretario, si dichiara tuttavia insoddisfatto dello stato dei fatti riferiti nell'ampia risposta.
  Rileva infatti come, nonostante la fusione tra l'Agenzia delle entrate e quella del Territorio, nonché tra l'Agenzia delle dogane e l'Amministrazione dei Monopoli di Stato, sia avvenuta ormai da diversi anni, permanga una forte sperequazione tra i salari accessori dei lavoratori provenienti dai diversi enti.Pag. 91
  In tale ambito sottolinea come ciò renda evidente che a una trasformazione di facciata, accentrando i poteri e dimezzando le poltrone di comando delle agenzie, non è seguito un reale ammodernamento, in termini di maggiore semplificazione ed efficienza, degli uffici delle stesse agenzie.
  Sottolinea, quindi, come il primo passo da compiere per dare avvio al processo di integrazione dovrebbe essere volto a equiparare le retribuzioni di lavoratori che ricoprono ruoli analoghi. Rileva quindi come, rispetto a tale aspetto, la politica si sia dimostrata gravemente inadempiente e auspica che il Governo si adoperi per eliminare tale disparità.
  Al riguardo, ritiene che le risorse a tal fine necessarie possano essere reperite evitando sprechi per la creazione di ulteriori posizioni organizzative, necessarie, secondo quanto dichiarato dall'Esecutivo, per far fronte alla straordinaria esigenza di coprire incarichi dirigenziali, con il rischio di successive censure di tali comportamenti da parte della Corte costituzionale.

5-06248 Paglia: Stato di attuazione del processo di trasferimento dei beni demaniali agli enti territoriali e locali.

  Giovanni PAGLIA (SEL) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Giovanni PAGLIA (SEL) si dichiara assolutamente soddisfatto della risposta.

  Michele PELILLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.55.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 5 agosto 2015. — Presidenza del vicepresidente Michele PELILLO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 15.55.

5-06035 Capozzolo: Ammontare del gettito erariale realizzato nel primo semestre 2015 derivante dal nuovo sistema di tassazione dei tabacchi.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Sabrina CAPOZZOLO (PD) si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta, e ritiene ci siano elementi sufficienti per aprire un'ulteriore riflessione sul tema della tassazione delle sigarette elettroniche.

5-06237 Villarosa: Effetti sul gettito erariale delle misure introdotte dalla legge di stabilità 2014 in tema di regime di deducibilità delle svalutazioni e delle perdite su crediti.

  La Sottosegretaria Paola DE MICHELI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta.

  Michele PELILLO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 16.

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