CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 luglio 2015
492.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 198

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 29 luglio 2015. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.05.

DL 99/2015: Disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED.
C. 3249 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni III e IV).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 28 luglio 2015.

Pag. 199

  Michele BORDO, presidente, ricorda che nella seduta svoltasi ieri il relatore, onorevole Tancredi, ha illustrato i contenuti del provvedimento, e preannunciato una proposta di parere favorevole.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, conferma la proposta di parere favorevole preannunciata nella seduta di ieri.

  Florian KRONBICHLER (SEL) dichiara la contrarietà del suo gruppo – che ha infatti presentato una questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità in Assemblea – al provvedimento in esame, anche in considerazione del carattere militare degli interventi prospettati.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza.
C. 3012 Governo e abb.
(Parere alle Commissioni VI e X).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni e condizione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 16 giugno 2015.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni e condizioni (vedi allegato 1), che ha già provveduto a trasmettere a tutti i componenti della Commissione lo scorso 22 luglio.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la proposta di parere formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 29 luglio 2015. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/39/UE che modifica le direttive 2000/60/CE e 2008/105/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque.
Atto n. 190.
(Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto.

  Michele BORDO, presidente, intervenendo in sostituzione del relatore, onorevole Manfredi, illustra i contenuti del provvedimento, ricordando innanzitutto che lo schema di decreto legislativo in esame è stato adottato ai sensi dell'articolo 1 della legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre, che nell'Allegato B prevede il recepimento della direttiva 2013/39/UE, relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque.
  La direttiva 2013/39/UE – che modifica le direttive 2000/60/UE (direttiva quadro sulle acque) e 2008/105/UE – è volta ad ampliare l'elenco delle cosiddette sostanze prioritarie, vale a dire delle sostanze chimiche che presentano un rischio significativo per o attraverso l'ambiente acquatico e per le quali l'Unione europea stabilisce priorità di intervento ai fini del loro monitoraggio nelle acque superficiali.
  A tal fine la direttiva riscrive l'allegato X della direttiva 2000/60/UE, che contiene l'elenco delle sostanze prioritarie, introducendovi nuove sostanze, alcune delle quali ritenute pericolose.
  Un'altra importante novità apportata dalla direttiva 2013/39/UE risiede nell'introduzione Pag. 200di nuovi standard di qualità ambientale (SQA) a livello europeo, per i corpi idrici superficiali, per tutte le sostanze prioritarie elencate (nuovo articolo 3 della direttiva 2008/105/UE).
  Ulteriori novità riguardano l'obbligo, per la Commissione, di stabilire (entro il 14 settembre 2014) un elenco di controllo di sostanze per le quali gli Stati membri dovranno raccogliere dati di monitoraggio, allo scopo di facilitare i futuri esercizi di definizione delle priorità d'intervento, nonché di definire (ove possibile entro il 13 settembre 2015) un approccio strategico riguardante l'inquinamento delle acque provocato dalle sostanze farmaceutiche (nuovi articoli 8-ter e 8-quater della direttiva 2008/105/UE).
  Il termine di recepimento della direttiva (entrata in vigore il 13 settembre 2013) negli ordinamenti nazionali è fissato al 14 settembre 2015.
  Rinvia quindi – per l'illustrazione dettagliata dello Schema di decreto – alla documentazione predisposta dagli uffici, limitandosi qui a ripercorrerne sinteticamente il contenuto.
  L'articolo 1 è volto ad introdurre nella parte terza, sezione II, relativa alla tutela delle acque all'inquinamento, del decreto legislativo 152/2006 (cd. Codice dell'ambiente) le modifiche recate dalla citata direttiva 2013/39 alle direttive 2000/60/UE e 2008/105/UE.
  In particolare, viene modificata la definizione di «buono stato chimico delle acque superficiali», ossia lo stato chimico richiesto per conseguire gli obiettivi ambientali per le acque superficiali. Rispetto alla definizione vigente sono modificati i riferimenti richiamati per le modalità secondo le quali vengono conseguiti gli obiettivi ambientali e le tabelle in cui sono contenute le sostanze dell'elenco di priorità.
  Viene inoltre aggiornata la tempistica per il raggiungimento degli obiettivi di qualità per i corpi idrici superficiali. A tal fine, entro il 22 dicembre 2018, le regioni e le province autonome, in collaborazione con le Autorità di Bacino, elaborano un programma di monitoraggio supplementare ed un programma preliminare di misure relative a specifiche sostanze, che trasmettono al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Sistema informativo nazionale per la tutela delle acque italiane (SINTAI), per il successivo inoltro alla Commissione europea. Le stesse regioni e province autonome elaborano, entro il 22 dicembre 2021, un programma di misure definitivo attuato e reso pienamente operativo quanto prima dopo tale data e, comunque, entro e non oltre il 22 dicembre 2024. Il monitoraggio delle sostanze avviene con cadenza triennale. Sono inoltre introdotti criteri per la selezione dei siti in cui viene effettuata l'analisi della tendenza, nonché l'obbligo a carico delle regioni e delle province autonome, attraverso il sistema SINTAI, di rendere disponibile, entro il 31 dicembre 2015, l'elenco di detti siti. Infine è previsto il conseguimento degli obiettivi di riduzione e di eliminazione delle sostanze prioritarie e pericolose prioritarie entro venti anni dall'inserimento delle stesse sostanze nell'elenco delle sostanze prioritarie da parte del Parlamento europeo e del Consiglio; inoltre si stabilisce che l'obiettivo è eliminare l'inquinamento delle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite, entro il 2021.
  Ulteriori disposizioni riguardano la disciplina dei calcoli medi relativamente ai criteri per la valutazione dello stato chimico globale di un corpo idrico, e regolano lo svolgimento, da parte delle regioni e delle province autonome, delle funzioni di monitoraggio delle sostanze presenti nell'elenco di controllo predisposto dalla Commissione europea, da ultimo definito con la Decisione 2015/495. La norma stabilisce che il monitoraggio sia effettuato una volta l'anno, per un periodo di almeno dodici mesi, a partire dal 24 settembre 2015 e, per ciascuna sostanza presente in elenchi successivi, entro sei mesi dall'inclusione di tali sostanze nell'elenco di controllo.
  Sono attribuite all'ISPRA funzioni di coordinamento di dette attività, in quanto seleziona venti stazioni di monitoraggio rappresentative, su proposta delle regioni Pag. 201e delle province autonome, e definisce la frequenza e la tempistica del monitoraggio per ciascuna sostanza, tenendo conto degli usi e dell'eventuale frequenza di ritrovamento della stessa.
  L'articolo 1 provvede quindi, con numerose disposizioni di carattere tecnico, a modificare o sostituire le tabelle allegate al D.Lgs. 152/2006.
  L'articolo 2 reca la clausola di invarianza finanziaria al fine di precisare che dall'attuazione del decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che le amministrazioni e gli enti interessati provvedono agli adempimenti previsti dal medesimo decreto con le risorse umani, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
  Avverte infine che sullo Schema di decreto non è ancora pervenuto il parere della Conferenza unificata, e che la Commissione deve attendere tale documentazione per esprimere il parere.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 29 luglio 2015. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.25.

Sulla riunione dei Presidenti COSAC svolta a Lussemburgo il 12 e 13 luglio 2015.

  Paolo TANCREDI, ricorda che il 12 e 13 luglio scorsi si è recato a Lussemburgo, per partecipare alla riunione dei Presidenti COSAC. In esito allo svolgimento della missione, cui ha preso parte, presenta una relazione sui temi oggetto della predetta riunione (vedi allegato 2).

  La Commissione prende atto.

  Michele BORDO, presidente, ad integrazione di quanto riferito dal Vice Presidente Tancredi, segnala ai colleghi che è pervenuta da parte del Presidente della Commissione Affari europei della House of Lords, Lord Boswell, una lettera, indirizzata ai Presidenti delle Commissioni omologhe dei Parlamenti nazionali dell'UE, con la quale si chiede di sottoscrivere una richiesta di intervento alla Commissione europea sullo spreco alimentare. I punti fondamentali della richiesta sono i seguenti:
   la Commissione dovrebbe definire linee guida per la donazione del cibo rimasto invenduto;
   andrebbe istituito un meccanismo di coordinamento europeo per lo scambio di buone pratiche tra Stati membri relativamente alla prevenzione, riduzione e gestione degli sprechi alimentari e il monitoraggio della Commissione europea sulla catena alimentare transnazionale;
   andrebbe adottata una raccomandazione della Commissione europea sulla definizione dello spreco alimentare e la creazione di un gruppo di lavoro interno alla Commissione per la valutazione del tema dello spreco alimentare nella definizione delle politiche europee.

  Per valutare l'eventuale adesione all'iniziativa della House of Lord, occorre considerare, prima ancora del merito e della natura delle misure prospettate, che essa costituisce il tentativo di dare una prima attivazione della procedura della c.d. green card.
  Questa procedura, proposta dallo stesso Lord Boswell con il sostegno iniziale di 13 Parlamenti/Camere nazionali, è volta a consentire, a Trattati vigenti, ad un gruppo (una minoranza qualificata) di parlamenti nazionali di chiedere alla Commissione europea di presentare un progetto normativo o altro documento di indirizzo o strategia), anche al fine di modificare o abrogare normativa europea vigente (atti legislativi, delegati o esecutivi).Pag. 202
  In occasione della riunione dei Presidenti COSAC dello scorso febbraio a Riga, Lord Boswell ha presentato un documento di lavoro che propone alcune possibili soluzioni procedurali. Il documento, che sarà discusso nel corso della COSAC di Riga, prevede di articolare la procedura nelle seguenti fasi:
   una proposta dettagliata di iniziativa da sottoporre alla Commissione sarebbe predisposta da un Parlamento/Camera capofila, eventualmente dopo aver consultato altre assemblee (anche mediante riunioni informali a livello politico, i c.d cluster of interests»);
   il Parlamento capofila la trasmetterebbe a tutte le altre assemblee invitandole a sottoscrivere, secondo le rispettive procedure, l'iniziativa. Ogni assemblea interessata potrebbe proporre modifiche che spetterebbe al capofila recepire in tutto o in parte;
   l'iniziativa assumerebbe la qualifica e gli effetti di una green card soltanto se sottoscritta entro un certo termine (la House of Lords propone sei mesi) da una soglia minima di parlamenti nazionali. A tale ultimo riguardo, la House of Lords propone, sulla falsariga del controllo di sussidiarietà, di attribuire ad ogni Parlamento nazionale due voti (uno per Camera nei sistemi bicamerali); la green card sarebbe approvata se sostenuta da almeno un quarto dei voti complessivi (attualmente 14 su 56);
   il Parlamento proponente, raggiunta la soglia minima, trasmetterebbe alla scadenza del termine l'iniziativa alla Commissione, nell'ambito del dialogo politico, anche a nome di tutti gli altri parlamenti nazionali aderenti;
   la Commissione europea dovrebbe impegnarsi politicamente a rispondere, entro un termine di 8-12 settimane, motivando le ragioni per cui intende dare o meno seguito all'iniziativa.

  L'iniziativa è stata, sia pure con diverse sfumature, sostenuta da gran parte dei parlamenti nazionali nel corso della COSAC di Riga del 1o-2 giugno 2015, come riferito dal Vicepresidente Tancredi, che è stato relatore sul tema nel corso della riunione, e della riunione dei Presidenti COSAC lo scorso lunedì 13 luglio a Lussemburgo.
  Soltanto la Camera dei deputati, e i Parlamenti finlandese, bulgaro e portoghese hanno espresso forti riserve sulla compatibilità della green card con l'assetto istituzionale vigente; il Bundestag tedesco e il Parlamento svedese, pur ritenendo attuabile l'iniziativa, hanno ribadito che il ruolo primario dei Parlamenti nazionali è quello di indirizzare e controllare l'azione dei rispettivi governi.
  Come ha detto l'onorevole Tancredi, nella riunione di Lussemburgo è stata decisa la costituzione di una apposito gruppo di lavoro COSAC, con la partecipazione di un rappresentante per ciascuna Camera, che elaborerà proposte sulla eventuale introduzione della green card.
  La green card presenta profili di particolare criticità e delicatezza, in quanto, riconoscendo una nuova prerogativa non codificata ai parlamenti nazionali, potrebbe incidere sull'equilibrio istituzionale definito dai Trattati vigenti. Rinvia alle ampie ed approfondite argomentazioni svolte sul punto dal Presidente Tancredi in occasione delle comunicazioni sulla COSAC di Riga.
  In questa sede, ritiene tuttavia opportuno sottolineare i due principali aspetti di problematicità.
  Il primo risiede nel fatto che la green card riconoscerebbe, sia pure sul piano politico e non strettamente giuridico, ad una minoranza di parlamenti nazionali un diritto di iniziativa analogo a quello che il Trattato sul funzionamento dell'UE, all'articolo 225, riconosce al Parlamento europeo. Si altererebbe pertanto l'equilibrio nei rapporti tra Parlamento europeo e parlamenti nazionali stabilito dai Trattati, che affidano – ai sensi dell'articolo 10, par. 2 del TUE – al Parlamento europeo il compito primario di indirizzare e controllare (sebbene con forti limiti) la Commissione e ai parlamenti nazionali quello Pag. 203di indirizzare controllare l'azione dei rispettivi governi in seno al Consiglio e al Consiglio europeo.
  Il secondo consiste nel rischio di creare un ulteriore fattore di complessità del processo decisionale europeo, imponendo alla Commissione europea di valutare iniziative provenienti da gruppi ristretti di parlamenti nazionali.
  Il terzo risiede nel fatto che una decisione in merito all'eventuale avvio della green card dovrebbe essere assunta dalla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti e non certo dalla COSAC: quest'ultima, rappresentando le sole commissioni per gli affari europei, non può infatti impegnare nel loro complesso le Assemblee a nuove forme di cooperazione tra di esse e con le Istituzioni dell'UE.
  A queste due prime obiezioni, i parlamenti proponenti replicano che la green card costituirebbe invece una forma di dialogo politico, sia pure collettivo, di un gruppo di parlamenti nazionali con la Commissione europea e, pertanto, sarebbe pienamente compatibile con i Trattati e le prassi vigenti.
  In realtà, la previsione di termini e soglie rigide, proposta dalla House of Lords, sembra snaturare il dialogo politico, che è strumento informale e privo di procedimentalizzazione rigida.
  Non a caso, la Commissione europea ha manifestato una forte cautela verso l'iniziativa. In particolare, il Vicepresidente della Commissione responsabile (tra le altre cose) per le relazioni con i Parlamenti nazionali, Frans Timmermans, in occasione della riunione dei Presidenti COSAC di Lussemburgo, pur riconoscendo l'impegno della Commissione a rafforzare il dialogo politico, ha sottolineato l'esigenza di evitare la formalizzazione di nuove procedure che richiederebbero complesse valutazioni di natura giuridica e probabilmente modifiche dei Trattati. A suo avviso, sarebbe preferibile utilizzare pragmaticamente gli strumenti esistenti.
  All'iniziativa sullo spreco alimentare proposta da Lord Boswell hanno sinora aderito 12 Camere di 11 Parlamenti nazionali, tra cui il Senato italiano e le due Camere francesi; invece, 7 Camere, tra cui le due tedesche, hanno espressamente comunicato di non aderire.
  In considerazione delle delicate implicazioni istituzionali della green card, ritiene che sia allo stato inopportuno aderire all'iniziativa pilota relativa allo spreco alimentare, indipendentemente dal merito delle misure proposte dalla House of Lords.
  Si tratta, peraltro, di misure di natura non legislativa che rivelano chiaramente un approccio non favorevole all'intervento legislativo europeo, volto a limitare l'azione dell'UE ad un mero ruolo di impulso e di indirizzo. Ciò costituisce indice della volontà di alcune assemblee di non utilizzare la green card quale strumento per concorrere alla formazione delle iniziative politiche e legislative dell'UE. Ma., al contrario, quale strumento per chiedere una limitazione dell'azione europea o addirittura l'abrogazione di norme vigenti non ritenute coerenti con l'interesse nazionale di alcuni Paesi.

  Marina BERLINGHIERI (PD) condivide le considerazioni del Presidente Bordo, ritenendo che iniziative quale quella della green card siano da biasimare: non contribuiscono affatto al rafforzamento della legittimità democratica delle Istituzioni europee, ma al contrario favoriscono accordi intergovernativi, volti a indirizzare le decisioni europee sulla base di interessi particolari di minoranze di paesi, che non rispondono in alcun modo ai bisogni e agli interessi dell'UE.

  Paolo TANCREDI (AP) si associa alle valutazioni del presidente Bordo e della collega Berlinghieri. Ritiene che l'iniziativa assunta dal Parlamento britannico sia strumentale: non a caso l'argomento scelto – quello degli sprechi alimentari – è un tema di particolare appeal e attualità, essendo anche stato oggetto di un intervento di Papa Francesco. Si tratta cioè di un cavallo di Troia per introdurre una procedura che si sovrappone al processo legislativo, già complesso, presso il Parlamento europeo, con finalità che appaiono Pag. 204volte alla tutela di interessi localistici e minoritari.
  La Camera dei deputati si è trovata in minoranza nell'opposizione a questa proposta, ma in compagnia di parlamenti importanti, oltre che della Commissione europea, ed in particolare del Vicepresidente Timmermans.
  Giudica ambigua la posizione assunta dalla House of Lords: dichiara che tale iniziativa intende collocarsi nell'ambito del dialogo politico, ma nello stesso tempo propone una procedura che si sovrappone a quelle esistenti. Ritiene personalmente che per contribuire alla costituzione di una Europa federale non si debba incentivare un sistema di accordi intergovernativi, ma occorra invece rafforzare le istituzioni esistenti, dando loro legittimità democratica.

  Emanuele PRATAVIERA (Misto) osserva che, per i prossimi due anni, sino a che non si saranno svolte le elezioni politiche in Francia e Germania, vi sarà in Europa una situazione di stallo, senza significative evoluzioni. Occorrerà poi capire che prezzo questo immobilismo avrà per tutti gli altri paesi europei.

  Michele BORDO, presidente, dichiara conclusa la discussione sul punto all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.55.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.55.

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio.
(COM(2014)910 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015.
Doc. LXXXVII-bis, n. 3.
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015).
(10948/1/14).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione – Approvazione di una relazione per l'Assemblea).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in oggetto, rinviato nella seduta del 15 aprile 2015.

  Michele BORDO, presidente, rammenta che la Commissione prosegue oggi l'esame degli atti in titolo, il cui esame in Assemblea dovrebbe svolgersi alla ripresa dei lavori a settembre, come anticipato dalla Presidente della Camera in occasione della cerimonia del Ventaglio svoltasi lo scorso 22 luglio 2015.
  Avverte che sugli atti si sono già espresse le Commissioni II (Giustizia), III (Affari esteri), IV (Difesa), VII (Cultura), VIII (Ambiente), X (Attività produttive), XI (Lavoro), XII (Affari sociali), XIII (Agricoltura) e il Comitato per la legislazione e che è in procinto di rendere il parere anche la Commissioni I (Affari costituzionali).

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, illustra i contenuti della relazione per l'Assemblea che intende formulare anche alla luce dei pareri espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva.

  Riccardo FRACCARO (M5S) dichiara la posizione contraria del suo gruppo sulla relazione per l'Assemblea preannunciata dalla relatrice. Ricorda che la Relazione programmatica per l'anno 2015 è stata presentata dal Governo solo a marzo 2015 inoltrato, anziché entro il 31 dicembre dell'anno precedente, come stabilito dalla legge. Si è in tal modo del tutto vanificato lo scopo dell'atto, ovvero la possibilità di un confronto tra Parlamento e Governo Pag. 205circa gli obiettivi, le priorità e gli orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL) riterrebbe opportuno svolgere ulteriori approfondimenti sulla Relazione per l'Assemblea che la Commissione è chiamata a votare, e chiede pertanto di rinviare l'esame del punto all'ordine del giorno alla prossima settimana.

  Michele BORDO, presidente, osserva che, in considerazione della probabile calendarizzazione del provvedimento in Assemblea sin dalla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, si è chiesto alle Commissioni chiamate ad esprimersi in sede consultiva di pronunciarsi entro la giornata odierna, al fine di non rischiare ritardi nella conclusione dell’iter del provvedimento da parte della XIV Commissione. Riterrebbe pertanto opportuno, alla luce dell'impegno in tal senso dimostrato dai colleghi delle altre Commissioni, approvare la Relazione nella seduta odierna.

  Marina BERLINGHIERI (PD), evidenziato il fatto che la XIV Commissione ha avviato l'esame dei documenti in titolo – assegnati già nel mese di marzo 2015 a tutte le Commissioni – sin dallo scorso aprile, rammenta che la Presidente della Camera Laura Boldrini ha annunciato lo scorso 22 luglio alla cerimonia del Ventaglio la volontà di organizzare una sessione speciale, alla riapertura dei lavori a settembre dopo la pausa estiva, dedicata alla partecipazione italiana al progetto europeo e al ruolo del Paese nell'Unione, a partire dall'esame della Relazione programmatica e del Programma di lavoro della Commissione UE per il 2015. Ritiene che occorra arrivare pronti a tale appuntamento, del quale gli atti in esame costituiscono un importante punto di partenza. Per tali motivi auspica che la Commissione possa esprimersi già nel corso della settimana corrente.

  Michele BORDO, presidente, in attesa del parere che la Commissione Affari costituzionali è in procinto di esprimere, propone di svolgere la seduta dell'ufficio di Presidenza, per concludere successivamente l'esame degli atti dell'Unione europea in titolo.

  La Commissione concorda.

  La seduta, sospesa alle 15.20, è ripresa alle 15.30.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatrice, essendo pervenuto il parere della I Commissione, formula una proposta di relazione per l'Assemblea (vedi allegato 3).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione per l'Assemblea formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.30.

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