CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2015
491.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Michele BORDO, presidente, comunica che è entrata a far parte della Commissione la deputata Ilaria Capua, mentre hanno cessato di farne parte i deputati Adriana Galgano e Giuseppe Stefano Quintarelli.
  Comunica altresì che il deputato Luciano Cimmino, entrato a far parte della Commissione, è successivamente cessato dal mandato parlamentare, a seguito dell'accettazione delle sue dimissioni da parte dell'Assemblea.

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DL 99/2015: Disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED.
C. 3249 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni III e IV).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, ricorda che il decreto-legge 8 luglio 2015 n. 99, presentato in prima lettura al Senato, autorizza la partecipazione del personale militare italiano all'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale denominata EUNAVFOR MED, relativamente al periodo 27 giugno-30 settembre 2015. Il provvedimento è all'esame, in sede referente, delle Commissioni riunite III (Affari esteri) e IV (Difesa) e sarà discusso dall'Assemblea a partire dalla mattina di giovedì 30 luglio prossimo.
  Il Consiglio affari esteri dell'UE, nella riunione del 22 giugno 2015, ha infatti deciso l'avvio di tale operazione navale militare, volta a contribuire a smantellare le reti del traffico e della tratta di esseri umani nel Mediterraneo centromeridionale.
  La missione – condotta nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) – è stata approvata dal Consiglio affari del 18 maggio 2015, sulla base del mandato conferito dal Consiglio europeo straordinario del 23 aprile 2015.
  La missione sarà realizzata adottando misure sistematiche per individuare, fermare ed eliminare imbarcazioni e mezzi usati o sospettati di essere usati dai passatori o dai trafficanti, in conformità del diritto internazionale applicabile, incluse l'UNCLOS e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
  Il comando operativo di EUNAVFOR MED ha sede a Roma e comandante dell'operazione è stato nominato l'ammiraglio di divisione Enrico Credendino. La missione ha una durata iniziale di 2 mesi per la fase preparatoria e 12 mesi per quella operativa.
  La missione EUNAVFOR MED è condotta in 3 fasi:
   a) in una prima fase, sostiene l'individuazione e il monitoraggio delle reti di migrazione attraverso la raccolta d'informazioni e il pattugliamento in alto mare conformemente al diritto internazionale;
   b) in una seconda fase:
    procede a fermi, ispezioni, sequestri e dirottamenti in alto mare di imbarcazioni sospettate di essere usate per il traffico e la tratta di esseri umani, alle condizioni previste dal diritto internazionale applicabile, in particolare UNCLOS e protocollo per combattere il traffico di migranti;
    conformemente alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite applicabili o al consenso dello Stato costiero interessato, procede a fermi, ispezioni, sequestri e dirottamenti, in alto mare o nelle acque territoriali e interne di tale Stato, di imbarcazioni sospettate di essere usate per il traffico e la tratta di esseri umani;
   c) in una terza fase, conformemente alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite applicabili o al consenso dello Stato costiero interessato, adotta tutte le misure necessarie nei confronti di un'imbarcazione e relativi mezzi, anche eliminandoli o rendendoli inutilizzabili, che sono sospettati di essere usati per il traffico e la tratta di esseri umani, nel territorio di tale Stato, alle condizioni previste da detta risoluzione o detto consenso.

  Per operare pienamente e in particolare per la seconda e la terza fase della missione sarà necessario un mandato internazionale attraverso una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
  Oltre all'Italia, partecipano alla missione i seguenti Stati membri: Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.Pag. 284
  Il controllo politico e la direzione strategica della missione è esercitato dal Comitato politico di sicurezza, organo preparatorio del Consiglio per le materie relative alla della politica estera e di sicurezza comune (PESC) e della politica sicurezza e di difesa comune (PSDC).
  La missione coopera con le pertinenti autorità degli Stati membri ed è previsto prevede un meccanismo di coordinamento con le agenzie dell'Unione Frontex, Europol, Eurojust, Ufficio europeo di sostegno all'asilo e le altre missioni PSDC.
  In Libia è operativa anche la missione civile EUBAM Libia, istituita nel maggio 2013 con l'obiettivo di sostenere le autorità libiche a migliorare e sviluppare la sicurezza delle frontiere terrestri, marittime ed aeree del paese. Per l'evolversi della situazione politica e di sicurezza interna alla Libia, a partire dall'agosto del 2014 la missione ha la sua base operativa in Tunisia.
  Inoltre, nelle acque territoriali dell'UE sono attualmente già operative le operazioni Triton e Poseidon gestire dall'agenzia Frontex.
  L'importo di riferimento finanziario per i costi comuni della missione è stato stimato in 11,82 milioni di euro.
  Nello specifico il provvedimento autorizza la spesa di 26 milioni di euro (reperiti a valere sul fondo missioni per 19 milioni e sui rimborsi ONU per 7 milioni) per la partecipazione di 1.020 unità di personale militare e per l'impiego di mezzi navali (una portaerei e un sommergibile) e mezzi aeromobili.
  Come precisato dal Sottosegretario Domenico Rossi nelle comunicazioni del Governo del 25 giugno 2015 rese alla Camera innanzi alle Commissioni Esteri e Difesa, l'Italia mette a disposizione il quartier generale operativo presso il Comando operativo interforze (COI) a Centocelle e la portaerei Cavour con alcuni aeromobili imbarcati, che verrà supportata da un dispositivo aeronavale composto da un sommergibile, due velivoli a pilotaggio remoto, supporti sanitari imbarcati e a terra e risorse logistiche nelle basi di Augusta, Sigonella e Pantelleria.
  Il decreto in esame, composto di due articoli, reca inoltre la disciplina applicabile alla missione con particolare riferimento alle disposizioni di carattere penale (codice penale militare di pace) e quelle sul personale e di natura contabile, richiamando a tal fine le consuete disposizioni contenute nei periodici provvedimenti di proroga missioni.
  Ricorda infine che nella Comunicazione della Commissione europea «Una agenda europea sulla migrazione» – già all'esame della XIV Commissione – è stabilito tra l'altro l'obiettivo di trasformare le reti di criminali del traffico e della tratta dei migranti operazioni ad alto rischio e a basso rendimento.
  In proposito, tra le prime azioni, la Commissione europea il 27 maggio 2015 ha presentato un Piano d'azione dell'UE contro il traffico di migranti 2015-2020. Si tratta di un insieme di misure volte a potenziare le indagini e il perseguimento delle reti criminali di trafficanti, contribuire a smantellarle, consegnare i colpevoli alla giustizia e sequestrarne i beni.
  Il piano prevede in particolare:
   la revisione della legislazione UE sul traffico di migranti entro il 2016;
   la previsione di un elenco e del monitoraggio delle imbarcazioni sospette;
   il sostegno agli Stati membri per trainare a terra o distruggere in mare le imbarcazioni che potrebbero usare i trafficanti;
   la presentazione di proposte per avviare negoziati su accordi di riammissione con i principali Paesi di origine dei migranti irregolari;
   la definizione di obiettivi per quanto riguarda il numero di ispezioni da effettuare ogni anno nei settori economici più esposti al lavoro illegale;
   il rafforzamento di Jot Mare come polo di informazione dell'UE sul traffico di migranti (il JOT MARE è un team d'intelligence congiunto formato da agenti dell'Europol ed esperti distaccati degli Stati membri, il cui scopo è affrontare i «gruppi Pag. 285criminali organizzati» che agevolano il movimento via nave dei migranti irregolari nel Mediterraneo verso l'UE e organizzano i successivi movimenti secondari all'interno dell'Unione);
   lo sviluppo di una rete comunitaria di intelligence Africa Frontex;
   il finanziamento di progetti per aiutare i Paesi terzi a predisporre strategie di lotta al traffico di migranti, intensificare le risposte di polizia e giudiziaria e sviluppare la gestione integrata delle frontiere;
   il sostegno alle indagini finanziarie attraverso una maggiore collaborazione con unità di informazione finanziaria, e con istituti finanziari quali banche, servizi internazionali di trasferimento di denaro ed emittenti di carte di credito.

  Rilevato che il provvedimento non reca profili problematici in ordine alla compatibilità con il diritto dell'Unione europea, formula sin d'ora una proposta di parere favorevole, che ove i colleghi preferiscano, potrebbe essere anche votata nella giornata di domani.

  Florian KRONBICHLER (SEL) chiede che la proposta di parere possa essere messa ai voti nella seduta convocata per domani.

  Michele BORDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Michele BORDO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Domenico Manzione.

  La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale nonché della direttiva 2013/32/UE recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale.
Atto n. 170.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 23 giugno 2015.

  Vanessa CAMANI (PD), relatrice, ricorda di aver trasmesso questa mattina ai colleghi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1), che illustra.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL) rivolge alla relatrice una richiesta di chiarimento, rilevando che nelle premesse al parere si richiamano i contenuti dell'articolo 6 dello Schema di decreto, che stabilisce, per i richiedenti protezione internazionale, che il trattenimento complessivo – includente anche i tempi connessi alla pendenza di ricorso giurisdizionale – non possa, in ogni caso, superare 12 mesi. Nel capoverso successivo, si sottolinea quindi l'esigenza di una attenta valutazione circa i tempi massimi di trattenimento, anche in considerazione di quanto previsto dalla vigente disciplina europea, che stabilisce, in via generale, che «il richiedente sia trattenuto solo per un periodo il più breve possibile» e che il «trattenimento ha durata quanto più breve possibile ed è mantenuto solo per il tempo necessario all'espletamento diligente delle modalità di rimpatrio». Si chiede pertanto, alla luce di tali indicazioni, se non sarebbe preferibile – anche con finalità di un migliore adeguamento alle prescrizioni europee – integrare il parere con una condizione volta a chiedere al Governo di modificare l'articolo 6 dello Schema nel senso di sostituire la previsione dei 12 mesi di trattenimento con quella del tempo strettamente necessario, ovvero del minor tempo possibile.

  Vanessa CAMANI (PD), relatrice, osserva come la fissazione di un termine Pag. 286definito per il trattenimento sia proprio volta a delimitarne, entro un massimo di 12 mesi, la durata, laddove l'indicazione del minor tempo possibile non sarebbe stata sufficientemente cogente. Si tratta a suo avviso della migliore mediazione possibile tra l'esigenza di rendere più breve possibile il trattenimento e la necessità di espletare tutte le pratiche connesse con la presentazione di ricorso giurisdizionale avverso la decisione di rigetto della richiesta di protezione internazionale. Rammenta che si sta definendo in questo caso la specifica situazione di chi deve attendere l'esito del ricorso giurisdizionale presentato, essendo i termini del trattenimento ordinario assai più brevi.

  Emanuele PRATAVIERA (Misto) richiama l'attenzione dei colleghi sul fatto che, dalle informazioni acquisite direttamente dagli operatori del settore, il tempo medio ordinario di trattenimento è proprio pari a 12 mesi. Si tratta di persone che restano quindi inoccupate per un periodo molto lungo e condivide l'osservazione formulata dall'onorevole Occhiuto.

  Giuseppe GUERINI (PD) precisa che il termine di 12 mesi in questione non riguarda la durata ordinaria del trattenimento dei richiedenti asilo ma è rivolto esclusivamente ad una specifica categoria di persone, ovvero quei richiedenti protezione internazionale che costituiscono un pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica, per i quali sussista il pericolo di fuga o che siano in attesa dell'esecuzione di un provvedimento di espulsione. Ricorda peraltro che, proprio al fine di rendere più celeri le procedure, il Governo ha provveduto a raddoppiare il numero delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, nonché ad aumentare l'organico negli uffici giudiziari dove vi è un grande afflusso di richieste di asilo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

Sull'ordine dei lavori.

  Michele BORDO, presidente, in considerazione del fatto che la relatrice sull'atto del Governo n. 169, a causa di un ritardo aereo, non è ancora giunta in Commissione, propone di passare all'esame dell'Atto dell'Unione europea all'ordine del giorno, per poi riprendere la seduta in sede di esame degli atti del Governo.

  La Commissione concorda.

  La seduta, sospesa alle 14.30, è ripresa alle 14.45.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2013/30/UE sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e che modifica la direttiva 2004/35/CE.
Atto n. 169.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 16 giugno 2015.

  Michele BORDO, presidente, intervenendo in sostituzione della relatrice, formula una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole.

  La seduta termina alle 14.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Michele BORDO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Domenico Manzione.

  La seduta comincia alle 14.30.

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Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Agenda europea sulla migrazione.
COM(2015)240 final.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'8 luglio 2015.

  Giuseppe GUERINI (PD), relatore, ricorda di aver trasmesso ieri sera ai colleghi una proposta di parere favorevole con osservazioni, che ha integrato con alcune indicazioni formulate dai colleghi (vedi allegato 2), che illustra.

  Emanuele PRATAVIERA (Misto) rileva come un parere favorevole con tali e tante osservazioni equivalga di fatto ad un parere contrario. Ritiene che l'atto in esame sia la dimostrazione di come la maggioranza non sia in grado – come non lo sono i Governi degli altri Paesi europei – di trovare risposte adeguate ai fenomeni migratori, con la conseguenza di un sempre maggiore allontanamento dei cittadini dalle istituzioni europee. Basti pensare che l'Agenda sulla migrazione fa riferimento alla ricollocazione in due anni di 40 mila richiedenti asilo, quando in Italia, e solo via mare, si registrano oltre 70 mila arrivi nel 2015. È evidente che non si sta andando nella giusta direzione.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL) intende innanzitutto dare atto al relatore di aver rilevato, nella proposta di parere, alcune criticità presenti nella Comunicazione. Preannuncia, in ogni caso il voto contrario del proprio gruppo, poiché valuta l'Agenda sulla migrazione insufficiente sia negli obiettivi di breve periodo, che nelle prospettive di lungo periodo, dove ci si limita a valutare la possibilità di realizzare un codice comune di asilo e un sistema europeo di guardie di frontiera. Il documento non si fa invece carico di affrontare, con la giusta decisione e concretezza, problemi assai gravi, che sono sotto gli occhi di tutti.

  Domenico MANZIONE, Sottosegretario di Stato per l'Interno, ritiene utile sgombrare il campo da alcuni equivoci, che ritiene siano emersi nel corso della discussione sulla Comunicazione in esame, come anche nel dibattito relativo allo Schema di decreto legislativo in materia di protezione internazionale sul quale la Commissione si è espressa poc'anzi.
  Con riferimento a tale ultimo atto precisa innanzitutto che il provvedimento non intende affatto prolungare i termini di trattenimento presso i CIE, già opportunamente ridotti con precedente intervento normativo, ma è volto a fissare il termine massimo di trattenimento di 12 mesi per coloro che abbiano commesso reati o che costituiscano pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica, e che si prevede possano rimanere presso i CIE finché non sia intervenuta la risposta della Commissione territoriale o dell'Autorità giudiziaria alla loro richiesta di protezione internazionale. L'intenzione del Governo è quella di evitare che persone pericolose, che presentino strumentalmente una domanda di protezione internazionale, possano uscire dai CIE e compiere – come avvenuto in recenti casi di cronaca – gravi delitti.
  Oggetto di malinteso sembra essere anche l'Agenda europea per la migrazione, che, come il titolo stesso chiarisce, è appunto «europea». Non si tratta di un atto di iniziativa italiana, ed è anzi opportuno che ne siano messe in luce debolezze e punti di criticità. Ritiene peraltro di particolare importanza che si possa discutere di redistribuzione e ricollocazione dei richiedenti asilo, in deroga agli accordi di Dublino del 1991, e considera l'adozione dell'Agenda, da questo punto di vista, un notevole passo in avanti nell'approccio dell'Unione europea al tema delle migrazioni. Ha inteso sgombrare il campo da equivoci, nella consapevolezza che i migranti che annualmente arrivano in Italia sono assai più di Pag. 288quelli indicati dall'onorevole Prataviera: sarebbero infatti 86.000 quelli arrivati nel Paese via mare nel 2015, cui si devono aggiungere i passaggi terrestri.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL), ricordato di aver dato atto al relatore dei profili anche critici recati dalla proposta di parere, ribadisce la posizione del suo gruppo, che sull'Agenda sulla migrazione avrebbe provocatoriamente espresso parere contrario.
  Quanto alle osservazioni formulate sullo schema di decreto legislativo in materia di protezione internazionale, precisa di essersi limitato a evidenziare la difficile conciliabilità tra le posizioni espresse in due capoversi contenuti nelle premesse al parere.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 486 del 21 luglio 2015, a pagina 85, prima colonna, ottava riga, dopo la parola: «Manfredi» aggiungere il seguente periodo: «, mentre cessa di farne parte il deputato Khalid Chaouki».

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