CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2015
491.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 213

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 13.20.

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio.
(COM(2014)910 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015.
Doc. LXXXVII-bis, n. 3).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015).
(10948/1/14).

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ludovico VICO (PD), relatore, illustra il contenuto dei provvedimenti in titolo, sottolineando che senza dubbio rappresentano potenzialmente un passaggio cruciale per l'intervento del Parlamento nella definizione della politica europea dell'Italia.
  Segnala come esso si colloca infatti nell'ambito di una vera e propria «sessione europea di fase ascendente», dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle istituzioni europee e quelle del Governo, introdotta a partire dal 2011 per effetto della combinazione di modifiche legislative e di pronunce della Giunta per il regolamento della Camera. In particolare, la Relazione programmatica è predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2005 (che riproduce in larga misura l'articolo 15 della legge n. 11 del 2012). In base a tale disposizione, il Governo presenta ogni anno, entro il 31 Pag. 214dicembre, una relazione recante indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo ed entro il 28 febbraio, una relazione consuntiva, recante indicazione delle attività svolte dal Governo a livello europeo nell'anno precedente. Constata che l'esame dei documenti all'ordine del giorno sarebbe assai più proficuo, qualora si svolgesse nella prima metà dell'anno e non, come invece sta avvenendo, quando l'anno di riferimento è già largamente consumato. Auspica, per il futuro, che il Governo provveda a trasmettere nei termini previsti il documento di competenza e che la Camera possa pronunciarsi in tempo utile per fornire un contributo significativo.
  La Relazione programmatica è esaminata congiuntamente con gli strumenti di programmazione politica e legislativa dell'UE, secondo la procedura prevista dal parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010: tutte le Commissioni permanenti (per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze) esprimono un parere, mentre l'esame generale è svolto dalla XIV Commissione Politiche dell'UE, che presenta una relazione all'Assemblea; la discussione in Assemblea di norma si conclude con l'approvazione di atti di indirizzo al Governo. In altri termini, si apre nella seduta odierna l'unica procedura annuale che consente potenzialmente a tutti gli organi parlamentari – le 14 Commissioni permanenti e l'Assemblea – di esprimersi in modo organico, coerente e, al tempo stesso, approfondito sulle linee di azione del nostro Paese a livello europeo. Tuttavia, osserva che l'applicazione di questa procedura è stata sinora difficoltosa e non ha raggiunto i risultati auspicati: soltanto nel 2011, in esito all'esame della Relazione programmatica e del programma di lavoro della Commissione per il 2011, si è addivenuti alla discussione in Aula e alla approvazione di risoluzioni. Negli anni successivi l'esame è stato avviato presso la XIV Commissione ma non si è mai concluso per ragioni eterogenee legate all'andamento dell'attività parlamentare.
  I documenti in esame presentano quest'anno un rilievo politico e strategico ancora più significativo in considerazione di due elementi: l'opportunità di esaminare il primo Programma di lavoro della Commissione Juncker, che presenta rilevanti innovazioni sul piano del metodo e dei contenuti; la possibilità di dare seguito, attraverso la Relazione programmatica, all'azione svolta dal nostro Paese nel corso del semestre di Presidenza. Ricorda che sulla base delle indicazioni delle Commissioni di settore – che nei pareri formuleranno indicazioni sugli ambiti di rispettiva competenza – la XIV Commissione predisporrà la relazione per l'Assemblea i cui contenuti potranno anche confluire poi in una risoluzione.
  Quanto al Programma di lavoro della Commissione, questa intende, secondo quanto dichiarato dalla Commissione medesima, dare risposta concreta alle aspettative dei cittadini europei che chiedono all'Unione una soluzione ai grandi problemi legati all'attuale congiuntura socioeconomica, quali la forte disoccupazione, la scarsa crescita e la carenza di investimenti e di competitività a livello mondiale.
  Sul piano del metodo, merita segnalare che per la prima volta la Commissione ha accettato di discutere con il Consiglio il proprio Programma prima della sua formale presentazione al Parlamento europeo, dando seguito alle indicazioni emerse dalla riflessione sul funzionamento delle istituzioni UE promossa dalla Presidenza italiana.
  Il programma è basato su quattro importanti e condivisibili principi:
   conformità ai dieci orientamenti politici annunciati da Juncker in qualità di candidato presidente della Commissione europea il 15 luglio 2014;
   applicazione della discontinuità legislativa: la Commissione ha deciso il ritiro delle proposte che non sono conformi agli orientamenti politici o che hanno subito così tante modifiche nel corso dei negoziati da risultare non più aderenti agli obiettivi iniziali, nonché delle proposte Pag. 215sulle quali in sede negoziale non vi è stato alcun accordo;
   alleggerimento del carico normativo: le nuove norme proposte non dovranno imporre eccessivi oneri e formalità burocratiche, mentre quelle esistenti saranno oggetto di revisione sulla base del Programma REFIT (adeguatezza della regolamentazione);
   modifica dei metodi di lavoro del Parlamento europeo e del Consiglio: il programma auspica una maggiore collaborazione con i due legislatori per definire le principali priorità politiche e legislative delle tre istituzioni e accelerare così il processo decisionale. La Commissione intende inoltre collaborare maggiormente con gli Stati membri, con i Parlamenti nazionali, con le regioni e con le città per garantire una migliore attuazione delle politiche esistenti.

  Questi principi si traducono nei 4 allegati che accompagnano il programma: l'Allegato 1 elenca le 23 nuove iniziative che la Commissione intende presentare nel 2015 nell'ambito delle dieci priorità indicate negli orientamenti politici; l'Allegato 2 contiene le 80 proposte pendenti di cui si prospetta il ritiro o la modifica, corredate da una motivazione; l'Allegato 3 elenca le 79 proposte inserite nel programma REFIT; l'Allegato 4 elenca gli 81 atti legislativi che entreranno in vigore nel 2015.
   Nell'ambito della priorità n. 1 (Un nuovo impulso all'occupazione, alla crescita e agli investimenti), si collocano anzitutto le proposte per attuare il Piano di investimenti per l'Europa nonché un pacchetto di misure rivolto ai giovani e a disoccupati di lunga durata mirante, tra l'altro, a promuovere lo sviluppo delle competenze. Di particolare rilevanza sarà anche una Comunicazione relativa alla revisione intermedia della Strategia Europa 2020, mentre la revisione intermedia del Quadro finanziario 2014-2020 sarà condotta in una fase successiva.
  Come previsto nel programma nell'ambito della priorità n. 2 (Un mercato unico digitale connesso), il 6 maggio scorso è stata presentata la Strategia sul mercato unico digitale, in cui vengono preannunciate iniziative legislative e non legislative volte a garantire ai consumatori l'accesso transfrontaliero ai servizi digitali e a porre le basi di un'economia digitale quale nuova fonte di occupazione, crescita e innovazione. Le misure – da attuare entro la fine dell'anno prossimo – mireranno, tra l'altro, a migliorare la normativa sui diritti d'autore, a semplificare le norme in materia di acquisti online e digitali e a rafforzare la cybersicurezza. Inoltre, si cercherà di portare a termine i negoziati sulle proposte in materia di protezione dei dati. È stato di recente raggiunto un accordo tra Commissione, Parlamento europeo e Consiglio sulla proposta di regolamento relativa al mercato unico delle telecomunicazioni, citata nel programma. Una volta che l'accordo sarà stato formalizzato dal Consiglio e dal Parlamento europeo in sessione plenaria, le disposizioni in materia di roaming e neutralità della rete saranno applicabili dal 30 aprile 2016.
  Nell'ambito della priorità n. 3 (Un'Unione dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici) si colloca invece il pacchetto sull'Unione per l'energia, sul quale le Commissioni riunite VIII e X hanno svolto un approfondito lavoro con l'approvazione di un articolato documento finale nella seduta dell'8 luglio 2015. Si segnala a tale proposito che il 15 luglio scorso la Commissione ha presentato alcune delle iniziative preannunciate nell'Unione dell'energia. Si tratta in particolare di: una proposta di riforma del sistema di scambio delle quote di emissione dei gas ad effetto serra (ETS); la revisione della direttiva sull'etichettatura energetica dei prodotti,; una consultazione sul riassetto del mercato interno dell'energia elettrica nonché proposte volte a tutelare i consumatori di energia.
  Per l'attuazione della priorità n. 4 (Un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida), saranno Pag. 216presentate una strategia sul mercato interno per i beni e i servizi, che dedicherà particolare attenzione alle PMI.
  In attuazione della priorità n. 6 (Un accordo realistico e equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti), la Commissione procederà nell'autunno 2015 al riesame globale della strategia commerciale dell'UE e del suo contributo all'occupazione, alla crescita e agli investimenti. Il riesame riguarderà i negoziati multilaterali, bilaterali e le misure autonome. Inoltre, la Commissione continuerà ad adoperarsi per migliorare la trasparenza dei negoziati TTIP affinché si giunga ad un accordo equilibrato e ragionevole tra l'Unione europea e gli USA.
  La Relazione programmatica 2015 è composta da sei capitoli, articolati ciascuno in più sezioni recanti ognuna un riquadro che riassume gli obiettivi prioritari del nostro Paese. Prima di richiamarne brevemente i contenuti, va sottolineato che il documento appare, nel suo complesso, conforme alle previsioni della legge n. 234 del 2012.
  Per quasi tutte le politiche sono infatti indicati, sia pure in termini a volte generici, gli orientamenti generali del Governo e le azioni dell'UE che esso considera prioritarie. Apprezzabile è, in particolare, l'incrocio operato a questo scopo con le priorità indicate nel Programma di lavoro della Commissione e con quelle della Presidenza lettone del Consiglio, nonché la forte attenzione alle iniziative che il Governo intende assumere per dare continuità agli obiettivi perseguiti nel corso del semestre italiano di Presidenza.
  Passando ai contenuti, il primo capitolo riguarda sei grandi aree: le politiche macroeconomiche, inclusa la riforma del quadro di governance dell'Unione economica e monetaria, l'unione bancaria e i servizi finanziari, la Strategia 2020, il bilancio Ue e la fiscalità. Vengono essenzialmente ribaditi gli obiettivi perseguiti nel semestre di Presidenza. Il secondo capitolo, di particolare interesse per la X Commissione, è dedicato alle politiche per il mercato e la competitività, con riferimento al miglioramento e alla semplificazione del quadro normativo per gli investimenti, alla rimozione delle residue barriere che limitano il funzionamento del mercato dei prodotti e dei servizi, al Quadro Clima energia 2030, alla ricerca, alla realizzazione dell'Agenda digitale europea, alla agricoltura e alla pesca, al rafforzamento del sistema commerciale multilaterale. In particolare, nel settore dei Servizi obiettivo della Commissione è un'applicazione più ambiziosa della direttiva servizi e lo sviluppo, in partenariato con gli Stati membri, di una più approfondita conoscenza dei mercati dei servizi e delle riforme in corso. Settori prioritari specifici di osservazione sono i servizi alle imprese, compresi i servizi professionali; il settore retail e il settore delle costruzioni. In particolare, occorrerà verificare il rispetto del principio di proporzionalità nelle misure di carattere normativo o amministrativo adottate (o che si intende adottare) in materia di autorizzazioni e di requisiti per l'accesso e l'esercizio delle attività di servizi. In questo stesso contesto, occorrerà altresì avviare un confronto approfondito tra tutti gli attori nazionali, sull'attuazione in Italia dell'articolo 16 (libera prestazione dei servizi) della direttiva n. 2006/123/CE. Il quadro attuale, infatti, non fornisce certezza giuridica circa i requisiti previsti dalla normativa nazionale (statale e regionale) applicabili anche al prestatore europeo che esercita in maniera temporanea e occasionale in Italia.
  Proseguiranno le attività per l'implementazione dello Sportello unico per le imprese e l'impegno per il superamento dei residui ostacoli per l'attuazione della «direttiva servizi».
  Con riferimento, inoltre, all'attuazione della direttiva servizi, particolare attenzione sarà dedicata all'applicazione in Italia dell'articolo 20 (principio di non discriminazione del consumatore in base alla residenza e alla cittadinanza) e dell'articolo 23 (disciplina assicurativa che viene accordata ai prestatori di servizi provenienti da altri Stati membri).
  Nel settore della proprietà intellettuale e industriale, tra le linee politiche del Pag. 217nuovo esecutivo UE sono previsti «passi legislativi» ambiziosi per un mercato unico digitale interconnesso, anche attraverso la modernizzazione delle regole del diritto d'autore. Tali temi rappresentano una priorità anche per la Presidenza lettone. A partire dal 2015, infatti, alla luce della rivoluzione di Internet e del cambiamento del comportamento dei consumatori, risulta prioritario per la Commissione assumere – come previsto nella citata strategia di maggio scorso – iniziative volte ad instaurare un mercato unico del digitale. In quest'ambito, nel corso del 2015 procederanno i lavori di recepimento della direttiva sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multi-territoriali per i diritti su opere musicali per l'uso on line nel mercato interno – inserita nel disegno di legge di Delegazione europea 2014 – che dovrà essere trasposta nell'ordinamento interno entro il 10 aprile 2016.
  Sul fronte della revisione del «pacchetto marchi» (una proposta di direttiva e una di regolamento), sono proseguiti i triloghi tra le Istituzioni europee, che hanno raggiunto di recente un accordo di compromesso, da formalizzare in sede di Consiglio e di Parlamento europeo. L'obiettivo del pacchetto è migliorare nell'UE, il sistema di registrazione dei marchi, semplificando l'accesso allo stesso per gli utenti, razionalizzando e armonizzando le procedure a livello nazionale, incentivando la protezione con criteri uniformi nei 28 Stati membri, con costi più contenuti per le imprese, rafforzandone al contempo la tutela.
  Si evidenzia infine che durante il 2015 potrebbero essere oggetto di discussione le seguenti future proposte legislative della Commissione:
   regolamento o direttiva per la protezione a livello UE delle indicazioni geografiche nei settori non agro-alimentari, a seguito degli studi e delle consultazioni pubbliche svolte nel 2014;
   proposta di revisione della normativa in materia di disegno industriale.

  Per quanto concerne il settore della concorrenza e degli aiuti di Stato, nella Relazione è esplicitato come l'Italia favorisce l'intervento dei privati nell'attuazione del diritto della concorrenza, la diffusione della conoscenza delle nuove regole in materia di aiuti di Stato e semplificare la loro applicazione e l'efficienza e la trasparenza del sistema degli aiuti di Stato. La concorrenza fra imprese e le regole sugli aiuti pubblici alle imprese sono materie che rientrano nella competenza esclusiva della Commissione, mentre agli Stati membri spetta di attuare e garantire la corretta applicazione di dette regole. Con riferimento alla normativa antitrust europea, di cui al Regolamento (CE) n. 1/2003, il Governo seguirà gli sviluppi della comunicazione della Commissione del 9 luglio 2014, nella quale si prefigurano appropriate iniziative per ulteriormente rafforzare la cooperazione all’enforcement da parte delle autorità antitrust nazionali. L'obiettivo perseguito è quello di intensificare il livello di convergenza, con particolare riferimento alla posizione istituzionale delle autorità di concorrenza, alle procedure e alle sanzioni degli ordinamenti nazionali. La Commissione ha avviato una riflessione per valutare la natura dell'intervento più appropriato da adottare, per conseguire tali obiettivi.
  Nel 2015, analoga attenzione sarà rivolta ai possibili miglioramenti che la Commissione intenderebbe apportare al Regolamento (CE) n. 139/2004 sulle concentrazioni.
  Per quanto concerne la «fase discendente», il Consiglio, in data 10 novembre 2014, ha approvato la direttiva UE concernente il risarcimento del danno in materia di violazione delle regole antitrust. Da ciò prenderà avvio l'attività preordinata al recepimento delle sue disposizioni nell'ordinamento nazionale, entro il termine previsto di due anni dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Tale strumento è diretto a rendere più efficiente l'applicazione delle regole antitrust e, di conseguenza, lo stesso mercato unico.Pag. 218
  In particolare, sul tema degli aiuti di Stato la Relazione programmatica sottolinea come il controllo degli aiuti di Stato costituisce uno degli strumenti della politica di concorrenza e svolge un ruolo fondamentale per la tutela e il rafforzamento del mercato unico. Il processo di modernizzazione in atto ha aumentato le responsabilità degli Stati membri nel garantire la corretta applicazione della normativa in materia di aiuti di Stato, i quali sono tenuti alla verifica ex ante del rispetto delle norme sugli aiuti di Stato, in stretto coordinamento con la Commissione, che continuerà a esercitare un controllo ex post su tali misure, anche mediante monitoraggi.
  Nel 2015, continueranno le consultazioni degli Stati membri da parte della Commissione, sulla nozione di aiuto di Stato, ai fini dell'adozione della relativa comunicazione. Nell'ambito di detta consultazione, le autorità italiane hanno chiesto una migliore definizione del criterio dell'imputabilità allo Stato della volontà di concedere l'aiuto, nonché chiarimenti in merito all'incidenza degli aiuti sugli scambi tra Stati membri, alla relazione tra le varie forme di Partenariato Pubblico Privato (PPP) e gli aiuti di Stato, alla qualificazione economica delle attività relative alla sicurezza sociale e alla cultura nonché alla definizione di attività economiche ancillari per infrastrutture. Dopo che la Commissione avrà adottato la prevista comunicazione sulla nozione di aiuto, sarà impegno del Governo assicurare la coerenza dell'ordinamento con le nuove previsioni, nonché adeguare, ove necessario, le misure già adottate.
  Nel 2015, al fine di attuare i principi della modernizzazione relativi alla trasparenza ed alla efficienza degli aiuti di Stato, dovrà essere rafforzato il coordinamento per la realizzazione delle conseguenti iniziative:
   potenziamento dell'attuale Banca Dati Anagrafica (BDA) finalizzata alla realizzazione e completa operatività del registro unico nazionale, entro la data del 1o luglio 2016;
   migliore utilizzo del Regolamento Generale di Esenzione (RGE).

  Sono in corso di definizione le modalità di miglioramento nell'utilizzo del General Block Exemption Regulation (GBER) per rendere la sua applicazione più efficiente in futuro e per potenziare i meccanismi di trasparenza e di valutazione. Il regolamento prevede nuove categorie in esenzione: calamità, energia e cultura.
  In relazione al pacchetto normativo «sicurezza dei prodotti/sorveglianza del mercato», il Governo italiano anche nel 2015 intende conferire impulso a una positiva conclusione del negoziato. Con riferimento alla tracciabilità dei prodotti di consumo (cd. «Made in»), si rimanda per una più ampia trattazione al paragrafo «Politiche per l'impresa».
  Nel corso del 2015 è stato raggiunto un accordo tra Parlamento europeo e Consiglio sulla proposta di direttiva relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, con la quale la Commissione riscrive – in un'ottica di innalzamento del livello di protezione dei consumatori – le regole contenute nella vigente direttiva n. 90/314/CEE del Consiglio (cd. direttiva «viaggi tutto compreso»). L'accordo sarà formalizzato a breve dal Parlamento europeo in sessione plenaria.
  Sul piano interno, il Governo curerà i lavori preordinati al recepimento, entro il termine previsto del 9 luglio 2015, della direttiva del 21 maggio 2013 sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori, che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva n. 2009/22/CE (cd. direttiva sull'ADR per i consumatori).
  Nel capitolo dedicato alle politiche per l'impresa è specificato come l'Italia si impegna a promuovere l'integrazione della politica industriale con le altre politiche europee relative a competitività, crescita e occupazione e l'introduzione dell'obbligo di indicazione di origine sui prodotti (cd. Made in). In particolare, con riferimento a quest'ultimo nel corso del 2015 il Governo continuerà a seguire i lavori sull'articolo 7 della proposta di regolamento europeo per Pag. 219la sicurezza dei prodotti di consumo, che prevede l'introduzione dell'obbligo per i fabbricanti e gli importatori di apporre l'indicazione di origine sui prodotti (cd. Made in). Il Governo continuerà ad appoggiare la proposta e a favorire il superamento dello stallo negoziale, poiché il Made in contribuisce a migliorare la tracciabilità del prodotto a beneficio delle autorità di sorveglianza del mercato e a rafforzare la fiducia dei consumatori nei confronti del mercato interno. Una normativa condivisa, inoltre, favorirebbe il contrasto alle false indicazioni di origine – che spesso si riscontrano su prodotti non sicuri – e parità di condizioni tra gli operatori economici europei e i non europei che in diversi casi (USA, Cina, Giappone) richiedono l'indicazione di origine sui prodotti per l'accesso ai loro mercati.
  Il Governo nel corso del 2015, sarà impegnato nella predisposizione del Rapporto annuale di monitoraggio delle principali misure a sostegno delle piccole e medie imprese, in attuazione della Comunicazione della Commissione del 25 giugno 2008 (COM 394 Def/2) «Pensare anzitutto in piccolo. Uno Small Business Act per l'Europa» e della direttiva di recepimento del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2010.
  Il Governo sarà impegnato infine nell'individuazione delle proposte di politiche dedicate alle micro e piccole imprese (come previsto dall'articolo 18 della legge n. 180/2011 – Statuto delle imprese) attraverso il contributo del Tavolo Permanente PMI, istituito con DM 31 marzo del 2010 al quale partecipano le principali associazioni imprenditoriali, Unioncamere, Enti locali, ISTAT e i principali centri di ricerca italiani.
  Alla luce dell'adozione, il 26 febbraio 2014, delle direttive n. 2014/31/UE (strumenti per pesare a funzionamento non automatico) e n. 2014/32/UE (strumenti di misura), il Governo sarà impegnato, a partire dal prossimo anno, nell'attività di recepimento, da ultimarsi entro il 19 aprile 2016, delle nuove disposizioni.
  In tema di strumenti di misura alla luce dell'adozione, il 26 febbraio 2014, delle direttive n. 2014/31/UE (strumenti per pesare a funzionamento non automatico) e n. 2014/32/UE (strumenti di misura), il Governo sarà impegnato, a partire dal prossimo anno, nell'attività di recepimento, da ultimarsi entro il 19 aprile 2016, delle nuove disposizioni.
  La direttiva 2009/23/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico ha subito sostanziali modifiche. Le nuove direttive sono state adeguate al regolamento (CE) n. 765/2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti, nonché alla decisione n. 768/2008/CE, relativa a un quadro comune per la commercializzazione dei prodotti. I due recepimenti sono stati inseriti nel disegno di legge di delegazione europea 2014.
  Nei settori della Ricerca, sviluppo tecnologico e spazio l'Italia contribuisce alla creazione di una governance multilivello volta a sostenere una programmazione sinergica dei finanziamenti in materia di ricerca e innovazione; alle politiche di investimento attivo sul capitale umano, per garantire sviluppo e attrazione di professionalità di elevato pro filo; alla semplificazione e accelerazione della mobilità dei servizi professionali e alla realizzazione di progetti tematici di forte impatto su temi strategici e tecnologie abilitanti (KETs); allo sviluppo e al consolidamento delle infrastrutture di ricerca secondo il modello europeo dell’European Strategy Forum on Research Infrastructure (ESFRI); all'attivazione di meccanismi premiali di partecipazione a gruppi di ricerca; alla semplificazione e trasparenza nelle modalità di gestione dei finanziamenti nazionali e comunitari e all'apertura dei dati (Open Data); allo sviluppo del programma di navigazione satellitare «Galileo» e del programma «Copernicus» per l'osservazione della terra al fine di rafforzare l'indipendenza tecnologica europea.
  Nel settore della ricerca, nell'anno 2015 si chiude il periodo di programmazione 2007-2013 – il che consentirà di fare un Pag. 220bilancio dei risultati raggiunti – e, soprattutto, si delinea la programmazione 2014-2020. Quest'ultima sarà indirizzata ad integrare le risorse disponibili, puntando a valorizzare i seguenti fattori abilitanti: governance condivisa, capitale umano, progetti ad alto impatto, infrastrutture di ricerca, tecnologie abilitanti chiave (Key Enabling Technologies – KETs) e strumenti finanziari innovativi.
  Tali fattori, messi a sistema, consentiranno di innescare un circolo virtuoso di crescita sostenibile ed inclusiva, necessario per rispondere con successo alle sfide che la società è chiamata ad affrontare. Sarà, in particolare, istituito un Centro di indirizzo e di coordinamento per gli interventi in materia di Ricerca e Innovazione in sinergia con una revisione generale e una razionalizzazione del sistema integrato della ricerca. Tale sistema di governance multilivello assicura un orientamento strategico, una concentrazione e un radicamento degli interventi aventi carattere sistemico e volti al perseguimento degli obiettivi di sviluppo del Paese.
  Nel settore aerospaziale il Governo continuerà a partecipare ai vari processi decisionali europei relativi allo spazio in sintonia con il quadro programmatico definito dall'Unione europea per il periodo 1o luglio 2014 – 31 dicembre 2015. Saranno intraprese nuove iniziative nel settore spaziale a sostegno delle politiche e delle azioni della UE, sia nell'ottica di promuovere occupazione e competitività, sia nella logica di indirizzarsi verso una strategia spaziale per l'Unione europea che vada veramente a beneficio dei cittadini, con particolare riferimento alle iniziative individuate nelle conclusioni adottate dal Consiglio Competitività del 5 dicembre 2014, denominate: «Underpinning the European space renaissance: orientations and future challenges». Proseguirà, inoltre, la partecipazione al programma di navigazione satellitare Galileo e al programma Copernicus per l'osservazione della terra. L'attuale fase di implementazione di «Copernicus», giunto alla piena operatività, vedrà nel 2015 un forte coinvolgimento dei Ministeri competenti, delle Regioni e degli altri enti territoriali. Si favorirà lo sviluppo di nuove tecnologie d'integrazione spazio-aeronautica (Unmanned Aerial Vehicol – UAV), anche utilizzando metodi innovativi basati su micro satelliti ad alta tecnologia operanti in formazione nello spazio. In collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) proseguiranno le iniziative di protezione delle infrastrutture spaziali orbitali, messe a rischio dalla proliferazione dei detriti spaziali, nell'ambito del programma di Space Surveillance and Tracking support programme (SST).
  Sul tema dell'uso efficiente delle risorse e clima, nell'ambito del processo di revisione di medio termine della Strategia Europa 2020, il Governo lavorerà affinché le indicazioni politiche, adottate dal Consiglio Ambiente del 28 ottobre 2014 attraverso le proprie conclusioni «Inverdimento del Semestre europeo e della Strategia 2020» siano riprese tra gli obiettivi, strumenti e misure della Strategia. Nel programma di lavoro per il 2015 della Commissione è prevista la presentazione di un pacchetto di misure per contribuire a rilanciare l'integrazione nel mercato del lavoro e a sviluppare le competenze, sulle eco-industrie e l'eco-innovazione. Agli Stati membri sarà lasciato margine di manovra per liberare il potenziale di crescita dato dall'economia circolare ed in questo ambito il Governo attribuirà particolare attenzione alla qualità dell'aria e al ciclo dei rifiuti.
  Per quanto riguarda, in particolare, il riciclo dei rifiuti si intende sostenere l'introduzione di valori per i target di riciclaggio elevati, ma tecnicamente ed economicamente raggiungibili.
  Similmente per quanto concerne gli obiettivi di riduzione del conferimento dei rifiuti in discarica. Infine, nell'ottica della semplificazione, il Governo si impegnerà per cercare di ridurre-gli oneri amministrativi, posti in capo alle amministrazioni pubbliche ed alle imprese, connesso alla procedura di «early warning system» (sistema di segnalazione preventiva), di rendicontazione e di registrazione.
  Il Governo contribuirà, inoltre, al negoziato per la predisposizione dell'accordo Pag. 221globale di natura vincolante per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra per il periodo post-2020, che verrà esaminato nel corso della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, che si svolgerà a Parigi a fine 2015 e che l'Unione europea si è impegnata a sottoscrivere.
  In tema di energia l'Italia partecipa alle seguenti iniziative:
   realizzazione di un mercato interno dell'energia pienamente funzionante e interconnesso con particolare attenzione all'adozione codici di rete, alla realizzazione di infrastrutture ed interconnessioni, al ruolo attivo dei consumatori;
   promozione di azioni concrete in materia di sicurezza energetica nei contesti prioritari individuati nel report della Presidenza ed in linea con la «Rome Initiative» adottata nel contesto G7;
   avvio dei passi necessari per la definizione della «componente energia» del Quadro di riferimento al 2030 per il clima e l'energia, dando adeguata priorità alle eventuali proposte legislative che la Commissione potrebbe presentare in materia di energia da fonti rinnovabili e di efficienza energetica.

  Per quanto concerne il completamento del mercato interno dell'energia, nell'ambito del Consiglio Energia del 9 dicembre 2014, sotto l'impulso della Presidenza italiana, sono stati posti in evidenza alcuni elementi di prioritaria importanza, su cui sarà necessario concentrare l'azione futura, tra cui: incoraggiare la celere adozione dei codici di rete per consentire il corretto funzionamento degli scambi transfrontalieri di energia e favorire l'accoppiamento dei mercati nell'ambito regionale; promuovere una più stretta cooperazione tra autorità di regolazione e operatori dei sistemi di trasporto, anche nell'ambito degli organismi associativi istituiti a livello europeo con il «terzo pacchetto energia»; potenziare il ruolo dei consumatori e la promozione dei sistemi di flessibilità dal lato della domanda; realizzare le interconnessioni. Come anticipato, alcuni di questi aspetti sono oggetto delle citate proposte della Commissione presentate il 15 luglio scorso.
  Il Governo, nel 2015, sarà impegnato nei lavori finalizzati all'adozione da parte della Commissione del secondo elenco di Progetti di infrastrutture energetiche di interesse comune (PCI) per il periodo 2016-2017, nonché nelle attività di monitoraggio dell'attuazione dei progetti italiani inclusi nella prima lista.
  Per quanto concerne la sicurezza energetica, la Presidenza italiana, anche in virtù del ruolo di Presidenza del G7 energia, ha promosso e condotto un intenso dibattito tra gli Stati membri finalizzato all'individuazione di misure concrete da attuarsi nel medio e lungo termine, i cui esiti sono contenuti nel report della Presidenza di cui ha preso nota il Consiglio europeo di ottobre 2014. Nel corso del 2015 il Governo italiano continuerà ad incoraggiare l'azione concreta dell'UE nei contesti prioritari ivi individuati ed in linea con la «Rome Initiative» adottata nel contesto G7, incluso il miglioramento della diversificazione dei fornitori e delle rotte di trasporto e il miglior utilizzo coordinato delle capacità di reverse flow, di stoccaggio di gas e di rigassificazione di GNL (Gas Naturale Liquefatto) presenti nell'intero territorio dell'UE. Si continuerà inoltre a prestare attenzione al tema della sicurezza energetica europea anche nell'ottica della dimensione esterna della politica energetica.
  Per quanto concerne la definizione della «componente energia» del Quadro di riferimento al 2030 per il clima e l'energia, tenendo debitamente conto degli orientamenti forniti dal Consiglio europeo e della necessità di assicurare un quadro regolatorio chiaro e stabile che stimoli la fiducia degli investitori, il Governo italiano riconoscerà adeguata priorità alle eventuali proposte legislative che la Commissione potrebbe presentare in materia di energia da fonti rinnovabili e di efficienza energetica. È possibile che tali proposte siano presentate e negoziate non prima del Pag. 2222016; in tal caso il Governo, nel pieno rispetto del ruolo di iniziativa legislativa della Commissione, parteciperà alle attività preliminari all'avvio di future iniziative legislative (consultazioni, dibattiti a livello tecnico e politico) affinché le proposte siano impostate in maniera coerente ai principi ed alle azioni espresse nella Strategia energetica nazionale e conducano allo sviluppo di un nuovo modello di governance in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi climatici in maniera flessibile e trasparente, migliorando altresì la coerenza delle politiche tra diversi Stati membri.
  Il terzo capitolo è incentrato sulle politiche di natura sociale, con l'obiettivo di dare impulso all'occupazione, soprattutto per i giovani, e lottare contro la povertà e l'esclusione sociale, nonché sulla tutela dei consumatori, sull'istruzione, sulla gioventù e sport, sulla cultura, sul turismo.
  In questo contesto, il Governo ribadisce anzitutto l'impegno ad attuare efficacemente la programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali e di investimento nei settori sopra indicati e richiama le iniziative poste in essere a livello nazionale per promuovere l'occupazione.
  Particolare attenzione viene riservata, in linea di continuità con il semestre di Presidenza e a differenza del Programma della Commissione, all'integrazione della dimensione culturale nelle politiche dell'Unione, anche nell'ambito del processo di revisione della Strategia Europa 2020. Ciò con particolare riferimento agli ambiti dell'istruzione e della ricerca, delle tecnologie dell'informazione e comunicazione, dell'occupazione e coesione sociale, dello sviluppo territoriale e urbano, della cooperazione internazionale.
  Per quanto riguarda il settore del turismo l'Italia promuove il ruolo leader dell'Italia nel creare sinergie nuove tra il turismo e il patrimonio culturale. Nel 2015 sarà attuato quanto deciso nell'ambito del Forum Europeo del Turismo del dicembre 2014, al quale hanno partecipato i Ministri del Turismo e della Cultura dell'UE e i Ministri dei Paesi candidati e degli Stati EFTA, ovvero sviluppare sinergie tra turismo e patrimonio culturale e qualità dei servizi, anche facendo uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e favorire il turismo culturale attraverso progetti di promozione, investimenti sulla ricettività, itinerari comuni e strategie condivise. Considerato che il patrimonio culturale e il turismo apportano valori tangibili e intangibili alle economie e alle imprese italiane ed europee, sono previste iniziative per promuovere la cultura e rafforzare la qualità dei servizi turistici, nella prospettiva di sostenere la coesione sociale e l'integrazione, rigenerare le zone meno favorite, creare nuovi posti di lavoro e migliorare la qualità della vita. La sfida consisterà nel creare nuove sinergie tra il turismo e il patrimonio culturale, nel trasformare e commercializzare i beni culturali facendone prodotti turistici competitivi a livello internazionale. Queste azioni sono in linea con la strategia europea per il turismo di cui alla Comunicazione della Commissione del 30 giugno 2010, «L'Europa prima destinazione turistica mondiale – un nuovo quadro politico per il turismo europeo», che si sviluppa secondo quattro linee direttrici: stimolo alla competitività e all'innovazione dell'industria del turismo UE; promozione di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità; consolidamento dell'immagine e della visibilità dell'Europa; integrazione dello sviluppo del turismo nelle politiche e negli strumenti finanziari UE. Tale quadro di riferimento ha posto le basi per valorizzare diversi aspetti di grande interesse per il rilancio dell'Europa – e quindi anche dell'Italia – come destinazione turistica mondiale.
  Sarà considerato prioritario lo sviluppo di piani di mobilità e di servizi di trasporto intermodale per favorire l'accesso a territori e luoghi considerati minori rispetto alle principali destinazioni italiane ed europee. In tal modo, sarà migliorata la fruibilità dei territori e meglio valorizzato l'immenso patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale. Inoltre, la diversificazione e la destagionalizzazione dell'offerta turistica potrà generare nuove opportunità di viaggio e vacanza.Pag. 223
  È previsto il rilancio della cultura dell'ospitalità, attraverso il sostegno di una sempre più elevata formazione professionale delle risorse umane, che rappresentano l'elemento differenziale e competitivo dell'economia turistica italiana ed europea rispetto alla concorrenza internazionale. Una formazione avanzata e di eccellenza contribuirà a creare una rete europea di buone pratiche al fine di formare una generazione di professionisti del turismo in grado di concorrere a far crescere la qualità dell'offerta e dei servizi. Infine, saranno realizzate campagne di comunicazione per promuovere l'immagine dell'Italia servirà anche ad attrarre maggiori flussi turistici internazionali verso l'Europa, soprattutto dai Paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica). Occorrerà anche prevedere adeguate misure di facilitazione e digitalizzazione dei visti per i viaggiatori provenienti da Paesi terzi, tenendo in debito conto le necessarie esigenze di sicurezza. Anche l'Expo 2015 sarà non solo un'opportunità per l'Italia, ma innescherà un meccanismo virtuoso per incrementare l'afflusso di turisti e visitatori extraeuropei verso l'Italia e l'Europa.
  Il quarto capitolo riguarda la creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia in Europa e si articola intorno a quattro ambiti prioritari, in buona misura coincidenti con quelli indicati dalla Commissione sebbene declinati in alcuni casi in modo differente.
  Si segnala infine che il Programma dei diciotto mesi del Consiglio risulta in realtà del tutto obsoleto in quanto è stato redatto oltre un anno fa, prima del turno di Presidenza italiana del Consiglio UE.

  Marco DA VILLA (M5S) chiede se la Commissione debba esprimere il proprio parere entro domani o se si possa procedere nella prossima settimana.

  Adriana GALGANO (SCpI) si associa alla richiesta del collega di poter disporre di maggior tempo per esprimere il parere di competenza e propone di verificare tale possibilità con il presidente della XIV Commissione.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, comunica che la XIV Commissione ha chiesto di esprimere il parere entro mercoledì 29 luglio. Si riserva comunque di verificare con il presidente della Commissione Politiche dell'Unione europea, on. Michele Bordo, se sia possibile esprimere il parere nella prossima settimana.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla prossima seduta.

  La seduta termina alle 13.45.

INTERROGAZIONI

  Martedì 28 luglio 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico, Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 13.55.

5-05396 Latronico: Progetti di «chimica verde» in Basilicata.

  La sottosegretaria Simona VICARI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Cosimo LATRONICO (FI-PdL), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo. Auspica che le risorse destinate ai progetti di «chimica verde» siano proficuamente impegnate e diano positivi risultati a livello occupazionale. Rileva che i dati sull'occupazione documentano che negli ultimi sette anni la base occupazionale in Basilicata si è ridotta di 12.000 unità (-6,2 per cento), nonostante il ciclo del petrolio, i fondi comunitari e gli investimenti nelle aree di coesione.

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5-06056 Peluffo: Attuazione del fondo «salva imprese» con riferimento a interventi di patrimonializzazione della Società Italtel Spa.

  La sottosegretaria Simona VICARI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), replicando, ricorda che lo scorso 1o aprile, l'allora viceministro De Vincenti aveva dato una risposta analoga ad una sua interrogazione vertente sulla medesima materia, nella quale si lasciava intendere che nel periodo precedente la pausa estiva si sarebbe giunti ad una soluzione. Dalla risposta ora ricevuta, si intende invece che è ancora lontana la costituzione della società di turnaround e ciò rende difficile individuare i progetti per gli interventi di patrimonializzazione. Aggiunge che il tavolo costituito presso il Ministero dello sviluppo economico dovrebbe essere informato sui tempi di costituzione della società di turnaround e sulle compatibilità delle garanzie economiche richieste alla società Italtel.

5-06063 Miccoli: Problematiche connesse alla riorganizzazione di Ericsson Spa.

  La sottosegretaria Simona VICARI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Marco MICCOLI (PD), replicando, sottolinea che la Ericsson ha operato un radicale cambiamento di strategia aziendale e ha esternalizzato le attività in altri Paesi, anche extraeuropei. Ciò testimonia che la società non è interessata da processi di crisi aziendale. Chiede, pertanto, che si avvii un confronto con il Ministero delle sviluppo economico anche in considerazione del fatto che la regione Lazio ha confermato il proprio impegno a intervenire per la riqualificazione dei lavoratori coinvolti nelle procedure di licenziamento. Prende atto positivamente delle soluzioni trovate per gli stabilimenti campani e sollecita iniziative positive in grado di coniugare strategie di mercato e qualificazione dei lavoratori nei siti produttivi laziali.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.10.

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