CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 luglio 2015
478.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
Pag. 10

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 8 luglio 2015. — Presidenza del Presidente dell'VIII Commissione Ermete REALACCI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico, Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 14.20.

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti – Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente, corredata da una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici.
(COM(2015)80 final).

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Il protocollo di Parigi – Piano per la lotta ai cambiamenti climatici mondiali dopo il 2020.
(COM(2015)81 final).

Pacchetto «Unione dell'energia» – Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Raggiungere l'obiettivo del 10 per cento di interconnessione elettrica – Una rete elettrica europea pronta per il 2020.
(COM(2015)82 final).

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione – Approvazione documento finale).

  Le Commissioni proseguono l'esame degli atti in oggetto, rinviato nella seduta del 2 luglio scorso.

Pag. 11

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, avverte che è pervenuta dal gruppo M5S una proposta di documento finale alternativa (vedi allegato 1).

  Andrea VALLASCAS (M5S) illustra la proposta di documento finale alternativa. Sottolinea come la Strategia sulla sicurezza energetica (COM (2014)330), presentata il 28 maggio 2014 dalla Commissione, abbia sottolineato la vulnerabilità dell'Unione europea alle crisi esterne di approvvigionamento energetico, evidenziando l'esigenza di scelte per ridurre la dipendenza europea da determinati combustibili, da fornitori e rotte di approvvigionamento. I punti deboli del sistema energetico europeo sono racchiusi nei 28 distinti quadri nazionali, nel cattivo funzionamento del mercato al dettaglio, nell'invecchiamento delle infrastrutture e nell'esistenza di isole energetiche.
  Ritiene che il tema della sicurezza dell'approvvigionamento e dei costi delle tecnologie è di sicura importanza, ma dovrebbe essere affrontato valorizzando le fonti interne rinnovabili e pulite e l'efficienza energetica, con l'obiettivo di arrivare, entro il 2050, a un sistema energetico totalmente da fonti rinnovabili, con tecnologie più efficienti e a minore consumo di suolo.
  Osserva che ricorrere all'estrazione in Europa di petrolio e gas da fonti non convenzionali, come il gas di scisto, non sarebbe comunque sufficiente a garantire la diversificazione degli approvvigionamenti; al contrario ciò drenerebbe risorse utili alla valorizzazione delle fonti interne rinnovabili e degli interventi di efficienza energetica e genererebbe delle esternalità negative all'interno dei confini dell'Unione.
  Evidenzia, inoltre, come, nell'ambito degli obiettivi di sicurezza energetica, solidarietà e fiducia, la creazione del corridoio meridionale di trasporto del gas e di «hub» di gas liquefatto nel Nord Europa, considerando l'attuale evoluzione della domanda, in atto già da diversi anni, il basso grado di utilizzazione di alcune opere già in funzione, la poca trasparenza degli accordi intergovernativi per la costruzione di nuovi gasdotti e la scarsa chiarezza nei ruoli da attribuire alle diverse nazioni mediterranee, di fatto in concorrenza tra loro, espone l'intera operazione a elevati rischi di perdite economiche e danni ambientali, soprattutto per il nostro Paese. Ritiene che la transizione verso un sistema energetico fondato sull'efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili, al contrario, necessiterebbe di un piano condiviso di dismissione delle centrali a combustibili fossili, inserendo da subito una moratoria sulla costruzione di nuovi impianti a carbone. Sottolinea l'eliminazione dei sussidi alle fonti rinnovabili, previsto nel documento, che dovrebbe avvenire solo dopo aver assicurato la cancellazione di ogni sussidio, diretto e indiretto, alle fonti fossili, cui dovrebbero anche essere attribuiti i reali costi ambientali e socio sanitari derivanti dal loro sfruttamento; sul nucleare, infine, la proposta della Commissione è ancora troppo ambigua e lascia spazio all'utilizzo delle attuali tecnologie, senza una corretta valutazione dei rischi e dei problemi di gestione delle scorie. Osserva inoltre che non sono stati identificati gli strumenti da utilizzare, possibilmente a livello comunitario, per raggiungere l'obiettivo, comunque non vincolante, dell'aumento del 27 per cento dell'efficienza energetica da raggiungere entro il 2030.
  Per quanto riguarda gli obiettivi di interconnessione, da stabilire sulla base della domanda di potenza per singolo Paese, ritiene dovrebbero essere stabiliti a valle dei nuovi obiettivi e a supporto del processo di trasformazione del sistema energetico. La rete elettrica europea, infatti, dovrebbe bilanciare le produzioni da fonti rinnovabili in modo da assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti di energia rinnovabile e non, al contrario, per il trasporto di maggiori quantità di energia ottenuta da carbone e nucleare con costi a carico dei consumatori finali.
  Sottolinea che non sono state delineate chiaramente le linee di indirizzo per investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie nei settori delle energie rinnovabili, del risparmio e dell'efficienza energetica, generando maggiore sicurezza a chi decide di investire per lo sviluppo di Pag. 12un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio, che offra inoltre nuove opportunità di lavoro.
  Rileva che non è stata introdotta una riforma della fiscalità ecologica per orientare le politiche europee verso la decarbonizzazione, eventualmente modificando l'attuale sistema dell'ETS fino a ricomprendere anche il settore dei trasporti o inserendo una tassazione ambientale parametrata all'energia utilizzata e alle emissioni generate per la produzione dei beni e servizi venduti sul territorio dell'Unione Europea.
  Evidenzia, infine, che la proposta della Commissione per la Conferenza di Parigi, che prevede per ogni singolo Paese la possibilità di definire l'impegno di riduzione senza meccanismi di regolazione degli impegni nazionali, espone a un rischio eccessivo di non vedere raggiunto il taglio delle emissioni al 2050 del 60 per cento rispetto al 2010, con il conseguente mancato raggiungimento dell'obiettivo minimo di contenere la variazione di temperatura media mondiale entro i 2oC.
  Per queste ragioni esprime una valutazione contraria sulle comunicazioni in titolo.

  La sottosegretaria Simona VICARI manifesta un orientamento complessivamente favorevole alla proposta di documento finale presentata dalle relatrici. Riterrebbe opportuno riformulare la lettera h) nei seguenti termini «si rafforzino i poteri e l'indipendenza dell'Agenzia per la cooperazione delle autorità di regolazione, per consentirle di svolgere funzioni di regolamentazione a livello europeo e di monitorare efficacemente il mercato interno dell'energia». Osserva al riguardo che la Comunicazione n. 80 (2015) non sembra delineare l'istituzione di un regolatore unico, ma auspicare il rafforzamento dei poteri di ACER (Agency for Cooperation of Energy Regulators).
  Osserva, con riferimento alle lettere p) e q) delle osservazioni che l'introduzione della carbon tax è sempre stata considerata alternativa al sistema ETS; invita pertanto a optare per una delle due osservazioni.
  Rileva, infine, in relazione alla lettera u) delle osservazioni, che al Ministero non risultano sussidi alle fonti fossili in Italia. Invita pertanto a riformulare la lettera u) introducendo la parola «eventuali» prima di «sussidi alle fonti fossili».
  Manifesta quindi un orientamento contrario alla proposta di documento finale presentata dai deputati del gruppo M5S.

  Gianluca BENAMATI (PD), accogliendo l'invito della sottosegretaria Vicari, ritiene che si possa senz'altro espungere dalla lettera h) delle osservazioni il riferimento al regolatore unico. Sottolinea, tuttavia, la necessità di un maggiore coordinamento a livello europeo delle Autorità di regolazione dei singoli Paesi.

  Stella BIANCHI, relatrice per la VIII Commissione, intervenendo anche a nome della relatrice per la X Commissione, condivide le proposte di riformulazione delle lettere h) e u) illustrate dalla rappresentante del Governo. Ritiene invece indispensabile mantenere sia la lettera p) relativa al sistema ETS sia la lettera q) relativa alla carbon tax. Riformula, quindi, la proposta di documento finale (vedi allegato 2).

  Mirko BUSTO (M5S), nel richiamare quanto recentemente dichiarato dal climatologo inglese Kevin Anderson in merito al budget delle emissioni di gas per mantenere l'aumento di temperatura medio sotto i 2 gradi centigradi, invita ad una riflessione circa l'obiettivo della riduzione del gas effetto serra del 40 per cento entro il 2030, anche per il fatto che occorre assicurare, in maniera più decisa, l'equità e la coerenza delle strategie perseguite in materia di standard emissivi. Preannuncia voto contrario del suo gruppo sulla proposta di documento finale come riformulata dalle relatrici.

  Ermete REALACCI, presidente dell'VIII Commissione, avverte che sarà posta in votazione la proposta di documento finale come riformulata dalle relatrici e che, in caso di sua approvazione, risulterà preclusa la proposta di documento finale alternativa presentata dal gruppo M5S.Pag. 13
  Coglie l'occasione per invitare il Governo a valutare l'opportunità che lo Stato italiano appoggi l'iniziativa dell'Austria, che ha presentato ricorso alla Corte europea contro la decisione della Commissione di autorizzare la Gran Bretagna a concedere aiuti di Stato per la realizzazione di una centrale nucleare.

  Le Commissioni approvano, quindi, la proposta di documento finale, così come riformulata dalle relatrici (vedi allegato 2), risultando pertanto preclusa la proposta di documento finale alternativa presentata dal gruppo M5S.

  La seduta termina alle 14.40.

Pag. 14