CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 luglio 2015
477.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 7 luglio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
C. 3098, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Alessia MORANI (PD), relatrice, fa presente che la Commissione è chiamata ad esaminare, nella seduta odierna, il disegno di legge recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, trasmesso dall'altro ramo del Parlamento.
  Nel soffermarsi sui profili di stretto interesse della Commissione, segnala le disposizioni di cui all'articolo 6.
  Al riguardo, evidenzia che tale articolo, al comma 1, reca una delega al Governo in materia di prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni avente come oggetto specifico l'introduzione di disposizioni integrative e correttive di due decreti legislativi emanati in attuazione della legge n. 190 del 2012 (la cosiddetta legge Severino o legge anticorruzione), relativi rispettivamente alla trasparenza degli atti e delle informazioni delle pubbliche amministrazioni (decreto legislativo n. 33 del 2013) e alla inconferibilità e incompatibilità Pag. 40di determinati incarichi presso le pubbliche amministrazioni (decreto legislativo n. 39 del 2013).
  Sottolinea quindi che l'articolo in esame, oltre a richiamare i principi e i criteri direttivi della legge n. 190 del 2012, introduce quattro ulteriori principi: due principi sono di carattere integrativo e sono volti alla precisazione dell'ambito di applicazione degli obblighi previsti ed alla semplificazione degli oneri (lettera a) e c); gli altri due, introdotti dal Senato, introducono fattispecie affatto nuove, quali la disciplina dell'accesso agli atti della pubblica amministrazione dei membri del Parlamento (lettera b) e la riduzione del 60 per cento delle tariffe riconosciuta ai gestori delle reti telefoniche e del prezzo dei supporti relative alle intercettazioni (lettera d).
  In particolare, il criterio direttivo di cui alla lettera a) prevede che i decreti delegati dovranno precisare l'ambito di applicazione degli obblighi in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza delle amministrazioni pubbliche (lettera a).
  Il criterio direttivo di cui alla lettera d), anch'esso inerente a materia non trattata nei decreti legislativi nn. 33 e 39 del 2013, dispone la riduzione del 60 per cento della tariffa riconosciuta ai gestori delle reti telefoniche e del prezzo dei supporti adoperati per la ricezione del segnale, con particolare riguardo alle intercettazioni di conversazioni e di flussi previste dagli articoli 266 e seguenti del codice di procedura penale.
  Ciò premesso, si riserva di presentare una proposta di parere, all'esito delle modifiche al testo del provvedimento in discussione che saranno eventualmente approvate nel corso dell'esame in sede referente.

  Giulia SARTI (M5S) evidenzia che l'articolo 6 è stato sostanzialmente modificato in sede referente a seguito dell'approvazione di una proposta emendativa del relatore.
  Al riguardo, rileva che l'originaria formulazione del predetto articolo avrebbe consentito al Governo di intervenire in materia di prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni con disposizioni integrative e correttive di due decreti legislativi emanati in attuazione della legge n. 190 del 2012 (la cosiddetta legge Severino o legge anticorruzione), relativi rispettivamente alla trasparenza degli atti e delle informazioni delle pubbliche amministrazioni (Decreto legislativo n. 33 del 2013) e alla inconferibilità e incompatibilità di determinati incarichi presso le pubbliche amministrazioni (Decreto legislativo n. 39 del 2013). Osserva quindi che la proposta emendativa approvata ha stralciato la previsione della delega relativa al decreto legislativo n. 39 del 2013 sulla incompatibilità e inconferibilità degli incarichi e ha riformulato interamente la lettera «c» indicando, quale contenuto della delega, la precisazione dei contenuti e del procedimento di adozione del Piano Nazionale Anticorruzione, dei piani per la prevenzione della corruzione e della relazione annuale del responsabile della prevenzione della corruzione anche ai fini della differenziazione per settori e dimensioni del coordinamento con strumenti di misurazione e valutazione della perfomance.
  Evidenzia che quanto disposto consegue alla segnalazione da parte del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione e il Garante per la privacy, in ordine al decreto legislativo n. 33 del 2013, concernente gli obblighi di pubblicità a carico delle pubbliche amministrazioni di intervenire sulle criticità del decreto in oggetto. I rilievi proposti sono molteplici e attengono, essenzialmente, al carattere indifferenziato degli obblighi di pubblicità che si applicano con analogo contenuto, ad enti e realtà troppo diversi tra loro, senza distinguerne la portata in ragione del grado di esposizione dell'organo al rischio di corruzione, dell'ambito di esercizio della relativa azione o, comunque, delle risorse pubbliche assegnate, della cui gestione l'ente debba quindi rispondere.Pag. 41
  Ritiene che sulle disposizioni di cui all'articolo 6 del disegno di legge in discussione, come modificato nel corso dell'esame in sede referente, la Commissione debba comunque esprimere parere contrario, in quanto, pur apprezzando l'avvenuto stralcio della delega, oggetto anche di una proposta emendativa del Movimento cinque stelle, in ordine al decreto legislativo n. 39 del 2013, anche se si volesse valutare l'opportunità di una revisione o precisazione dell'ambito oggettivo di cui al predetto decreto legislativo, non si riterrebbe condivisibile siffatta modalità che costituisce sostanzialmente una delega in bianco. Reputa infatti, non corretto il modus operandi che prevede, in questa sede, l'approvazione di una legge delega dai contenuti particolarmente ampi, con i rischi connessi alla fase di attuazione, quali in particolare uno svilimento o una incisiva e non opportuna compressione del decreto legislativo n. 33 del 2013, sopra richiamato.
  Appare, inoltre, a suo avviso, eccessivamente discrezionale il margine di intervento da parte del Governo su una materia tanto complessa e delicata che sarebbe stato necessario trattare seguendo l’iter normativo ordinario che consentisse un serio dibattito politico anche alla luce delle criticità segnalate dall'autorità nazionale anticorruzione.
  Pur ritenendo apprezzabile l'intervento in materia di accesso agli atti, anche in favore dei Parlamentari, manifesta perplessità in ordine al fatto non siano state valutate positivamente le proposte emendative volte a modificare in maniera estensiva, nel senso di garantire una maggiore accessibilità ai documenti amministrativi da parte dei cittadini stessi. Tale diritto di accesso potrebbe, infatti, concretamente garantire il principio di trasparenza della PA e arginare, in taluni casi, i dilaganti fenomeni di corruzione.
  Nel merito, inoltre, ritiene che l'intervento in questione non solo non sia necessario alla luce degli orientamenti già pubblicati sul sito della Autorità nazionale anticorruzione, volti a chiarire il perimetro applicativo della disciplina normativa di cui al decreto legislativo n. 33 del 2013, ma nemmeno opportuno, in quanto sarebbe comunque auspicabile mantenere un regime più rigido, che veda coinvolti tutti i soggetti pubblici, anche gli enti più piccoli, che non sono assolutamente immuni da fenomeni di corruzione; ciò, almeno, nella prima fase applicativa del decreto al fine di effettuare, con maggiore cognizione, una valutazione più approfondita sulla necessità di adeguamento della normativa.
  Per le ragioni su esposte, ove la relatrice intendesse presentare una proposta di parere favorevole sul provvedimento in discussione, preannuncia, sin da ora, la presentazione, da parte del suo gruppo parlamentare, di una proposta di parere alternativa.

  Alessia MORANI (PD), relatrice, assicura che i profili di criticità rilevati dal gruppo M5S saranno oggetto di attenta valutazione.

  Donatella FERRANTI, presidente, fa presente che la Commissione, verosimilmente nella giornata di giovedì 9 luglio, esprimerà il parere di competenza sul testo del provvedimento in discussione, come modificato dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014.
C. 3131 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Donatella FERRANTI, presidente, in sostituzione della relatrice, onorevole Giuditta Pini, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, fa presente che la Commissione è chiamata ad esaminare, nella seduta odierna, il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dell'Accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri e la Georgia.
  Al riguardo, rileva che il predetto Accordo, che istituisce un'associazione tra l'Unione ed i suoi Stati membri e la Georgia, si articola attorno ad alcuni principi fondamentali, tra i quali la condivisione di valori e principi come la democrazia, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e lo Stato di diritto, nonché la creazione di uno spazio comune di giustizia, libertà e sicurezza, con particolare riguardo ai profili migratori, alla lotta al riciclaggio, ai traffici illegali di droga e al crimine organizzato (articolo 1). In particolare, le Parti si impegnano a promuovere la cooperazione con la finalità di contrastare la corruzione, la criminalità organizzata anche transnazionale e il terrorismo, nel quadro delle attività essenziali per contribuire alla pace e alla stabilità regionale (articolo 2).
  Nell'ambito della cooperazione nel settore della libertà e della giustizia, sottolinea che è attribuita particolare importanza alla promozione dello Stato di diritto (articolo 13), con particolare riferimento all'indipendenza della magistratura, all'accesso alla giustizia e al diritto a un processo equo; è inoltre espressamente contemplato l'impegno delle Parti a collaborare pienamente per l'efficace funzionamento delle istituzioni preposte all'applicazione della legge e all'amministrazione della giustizia. Osserva, inoltre, che di particolare rilievo sono le disposizioni antifrode e in materia di controllo.
  In proposito, evidenzia che è prevista l'adozione di efficaci misure per la prevenzione e la lotta alle frodi, alla corruzione e ad ogni altra attività illegale, anche mediante la reciproca assistenza amministrativa e giudiziaria nei settori contemplati dall'Accordo in esame (articolo 392). Le Autorità competenti dell'Unione europea e della Repubblica di Georgia si scambiano regolarmente informazioni e si consultano a richiesta di una delle Parti, al fine di meglio attuare la lotta contro le frodi e la corruzione. A tal fine, l'Autorità europea antifrode (OLAF) può stipulare ulteriori accordi operativi con le Autorità della Repubblica di Georgia (articolo 393). Le informazioni trasmesse o acquisite in qualsiasi forma nell'ambito della cooperazione contro le frodi ed altre irregolarità sono coperte dal segreto d'ufficio e godono della stessa protezione accordata alle informazioni della stessa specie dalla legislazione della Georgia e dalle normative dell'Unione europea. Dette informazioni potranno essere comunicate solo a coloro che siano tenuti a conoscerle in virtù delle loro funzioni, e saranno utilizzate solo allo scopo di garantire un'efficace tutela degli interessi finanziari delle Parti (articolo 401). Si prevede, infine, che la Repubblica di Georgia proceda ad un ravvicinamento della sua legislazione agli atti dell'Unione europea e agli strumenti internazionali di cui all'Allegato XXXIV dell'Accordo in esame, che specificamente concerne le disposizioni in materia di lotta alle frodi e di controlli (articolo 402).
  Ciò premesso, nell'assicurare che la relatrice, nella predisposizione della proposta di parere, terrà conto degli eventuali rilievi e delle osservazioni che dovessero eventualmente essere formulati dai colleghi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 7 luglio 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 14.30.

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Indagine conoscitiva in merito all'esame del disegno di legge C. 3201 Governo, di conversione in legge del decreto-legge n. 83 del 2015, recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell'amministrazione giudiziaria.
Audizione di Francesco Vigorito, Presidente della sezione esecuzioni immobiliari del Tribunale di Roma e di Giuseppe Ferri, Ordinario di Diritto Commerciale presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
(Svolgimento e conclusione).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata, ove non vi siano obiezioni, anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Introduce, quindi, l'audizione.

  Svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione Francesco VIGORITO, Presidente della sezione esecuzioni immobiliari del Tribunale di Roma e Giuseppe FERRI, Ordinario di Diritto Commerciale presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

  Intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Donatella FERRANTI, presidente, Alfredo BAZOLI (PD), David ERMINI (PD), Andrea COLLETTI (M5S) e Alfonso BONAFEDE (M5S).

  Rispondono ai quesiti posti Francesco VIGORITO, Presidente della sezione esecuzioni immobiliari del Tribunale di Roma, e Giuseppe FERRI, Ordinario di Diritto Commerciale presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

  Donatella FERRANTI, presidente, ringrazia l'audito e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.55.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.