CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 giugno 2015
472.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 87

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 30 giugno 2015.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.35 alle 10.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 30 giugno 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 10.50.

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
C. 2994-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Maria COSCIA, relatrice, rammenta che lo scorso giovedì il Senato ha approvato il disegno di legge proposto dal Governo relativo alla «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega Pag. 88per il riordino delle disposizioni legislative vigenti» (atto Camera n. 2994 – atto Senato n. 1934) inizialmente costituito da 26 articoli nel testo approvato in prima lettura dalla Camera e, poi, modificato dal Senato come articolo unico con 212 commi. La Camera aveva apportato, rispetto al testo del Governo, modifiche notevolmente migliorative; il Senato ha proseguito l'opera, svolgendo un ulteriore lavoro di miglioramento del testo. Osserva, poi, che il tempo impiegato dal Senato per esaminare il disegno di legge è stato infatti utilizzato per quella che ritiene una ulteriore fase positiva di ascolto e di recepimento di istanze critiche pervenute al Parlamento. Si sofferma quindi solo su alcuni dei punti su cui il Senato è intervenuto e rinvia alla scheda predisposta dal Servizio studi per gli ulteriori approfondimenti.
  Evidenzia anzitutto che è stata modificata la composizione del comitato per la valutazione dei docenti: il numero degli stessi passa da due a tre, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto, e viene aggiunto un componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale. Il comitato, dunque, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito dai seguenti componenti: a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; c) un componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.
  Aggiunge che è stata, inoltre, introdotta una norma che prevede che, al termine del triennio 2016-2018, gli Uffici scolastici regionali inviino al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni scolastiche per il riconoscimento del merito dei docenti. Sulla base delle relazioni ricevute, un apposito Comitato tecnico scientifico, nominato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, previo confronto con le parti sociali e le rappresentanze professionali, predispone le linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale. Tali linee guida sono riviste periodicamente, su indicazione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sulla base delle evidenze che emergono dalle relazioni degli Uffici scolastici regionali.
  Per quanto riguarda i dirigenti scolastici, ricorda che viene previsto che nell'individuazione degli indicatori per la valutazione del dirigente scolastico si tenga conto del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione e dei seguenti criteri generali: competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell'azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell'incarico triennale; valorizzazione dell'impegno e dei meriti professionali del personale dell'istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali; apprezzamento del proprio operato all'interno della comunità professionale e sociale; contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell'ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale; direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole. Si prevede, inoltre, che gli incarichi per le funzioni ispettive siano conferiti con procedura pubblica, mediante valutazione comparativa dei curricula e previo avviso pubblico, da pubblicarsi sul sito del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che renda conoscibili il numero dei posti e la loro ripartizione tra amministrazione centrale e Uffici scolastici regionali, nonché i criteri di scelta da adottare per la valutazione comparativa.
  Novità importanti sono state introdotte anche sulla proposta di incarico ai docenti: Pag. 89il dirigente scolastico deve tener conto anche della precedenza nell'assegnazione della sede, ai sensi della legge n. 104 del 1992 e il rinnovo dell'incarico al docente è automatico, purché in coerenza con il piano dell'offerta formativa. Sulla riduzione del numero di alunni e di studenti per classe, già prevista nel testo approvato dalla Camera, si precisa che essa può essere disposta dal dirigente scolastico anche in rapporto alle esigenze formative degli alunni con disabilità. Sull'utilizzo dei docenti si chiarisce che il dirigente scolastico può utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, purché non siano disponibili nell'ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di concorso. Viene confermato inoltre il piano straordinario di assunzione a tempo indeterminato di oltre 100.000 docenti per l'anno scolastico 2015/2016 per le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado. Ricorda quindi che il piano prevede la copertura di tutti i posti comuni e di sostegno dell'organico di diritto, rimasti vacanti e disponibili all'esito delle operazioni di immissione in ruolo effettuate per il medesimo anno scolastico. Per l'anno scolastico 2015/2016, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è, altresì, autorizzato a coprire gli ulteriori posti di potenziamento previsti dalla legge. Pertanto, sono assunti a tempo indeterminato i vincitori e gli idonei del concorso del 2012 e gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento. Aggiunge che al piano straordinario di assunzioni si provvede secondo le seguenti modalità e fasi: a) i vincitori e gli idonei del concorso del 2012 e gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento sono assunti entro il 15 settembre 2015, nel limite dei posti vacanti e disponibili in organico di diritto; b) i vincitori e gli idonei del concorso del 2012 e gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento che non risultino destinatari della proposta di assunzione di cui alla lettera a), sono assunti, con decorrenza giuridica al primo settembre 2015, nel limite dei posti vacanti e disponibili in organico di diritto che residuano; c) i vincitori e gli idonei del concorso del 2012 e gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento che non risultano destinatari della proposta di assunzione di cui alle lettere a) o b), sono assunti, con decorrenza giuridica al primo settembre 2015, nel limite dei posti di potenziamento. Per i soggetti di cui alle lettere a) e b), l'assegnazione alla sede avviene al termine della relativa fase, salvo che siano titolari di contratti di supplenza diversi da quelle brevi e saltuarie, nel qual caso avviene al primo settembre 2016 per i soggetti impegnati in supplenze annuali e al 1o luglio 2016 ovvero al termine degli esami conclusivi dei corsi di studio della scuola secondaria di secondo grado, per il personale titolare di supplenze sino al termine delle attività didattiche. La decorrenza economica del relativo contratto di lavoro consegue alla presa di servizio presso la sede assegnata.
  Osserva poi che sono state apportate due importanti modifiche allo School Bonus: la prima con l'introduzione del cosiddetto fondo di perequazione, che prevede la destinazione del 10 per cento delle erogazioni in denaro alle scuole con meno risorse; la seconda con riferimento al tetto al credito di imposta, fissato nell'importo massimo di euro 100.000 per ciascun periodo di imposta. Rileva poi che, a sostegno di tutti gli istituti superiori musicali ex pareggiati (non più solo per quelli in gravi difficoltà finanziarie), è stata aumentata l'autorizzazione di spesa per il 2015 (da 1 a 2,9 milioni di euro) e quella a decorrere dal 2016 (da 3 a 5 milioni di euro).
  Aggiunge che due modifiche sono state introdotte per gli Istituti tecnici superiori: il patrimonio richiesto ai fini del riconoscimento della personalità giuridica è stato ridotto da un importo non inferiore a 100.000 euro a un importo non inferiore a 50.000 euro; la possibilità per le fondazioni di attivare altri percorsi di formazione, se dotati di un patrimonio non inferiore a 100.000 euro. Sulla delega cosiddetta 0-6 anni, si prevede, fra le altre cose, che per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni della scuola dell'infanzia e dei servizi educativi per l'infanzia, la copertura dei posti della Pag. 90scuola dell'infanzia per l'attuazione del piano d'azione per il sistema integrato avvenga anche attraverso la graduatoria a esaurimento per il medesimo grado di istruzione.
  Osserva, infine, che in riferimento alla Carta dello studente, si prevede il suo potenziamento, al fine di attestare attraverso la stessa lo status di studente e rendere possibile l'accesso a programmi relativi a beni e servizi di natura culturale, a servizi per la mobilità nazionale e internazionale, ad ausili di natura tecnologica per lo studio e per l'acquisto di materiale scolastico, nonché la possibilità di associare funzionalità aggiuntive per strumenti di pagamento attraverso il borsellino elettronico.

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA, si riserva di intervenire in sede di replica.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dichiara aperta la discussione.

  Gianluca VACCA (M5S) osserva che il provvedimento in esame, così come trasmesso dal Senato, risulta sostanzialmente immutato rispetto a quello licenziato in prima lettura dalla Camera, presentando, invero, alcuni aspetti, per certi versi anche peggiorativi. Esso è il risultato pasticciato di una discussione frettolosa che ha mortificato il ruolo del Parlamento, non avendo il Governo tenuto in alcun conto le posizioni espresse dalle forze politiche di opposizione. Entrando nel merito dell'articolato, sottolinea che le linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale, che dovranno essere adottate dopo tre anni di sperimentazione, permetteranno, medio tempore, una valutazione dei docenti del tutto discrezionale da parte dei dirigenti scolastici. Osserva quindi che la valutazione su di essi – peraltro destinata ad attribuire limitatissime risorse, a titolo di premialità – doveva essere effettuata in maniera diversa. Segnala, inoltre, con riferimento al piano di reclutamento, di aver ricevuto, da parte degli uffici territoriali periferici del MIUR, indicazioni sul fatto che si genererà un gran caos, a livello amministrativo, derivato in particolare dalla differente decorrenza giuridica ed economica dei docenti neo-assunti. Il famoso «organico aggiuntivo» non ha più tempi certi di attuazione mentre, originariamente, esso doveva essere determinato in base alle esigenze rappresentate dagli istituti scolastici. Si determina invece la situazione per la quale l'organico viene deciso dall'alto senza possibilità che esso venga modificato dalle scuole.
  Ricorda poi che il Movimento 5 Stelle aveva già proposto di realizzare un piano di assunzioni pluriennale, che prevedesse il reclutamento dei docenti abilitati iscritti sia nelle graduatorie ad esaurimento, sia nelle graduatorie di istituto. Ciò avrebbe permesso di evitare le decine di migliaia di supplenze annuali che ancora si verificheranno in futuro, in quanto, con l'attuale sistema di reclutamento, non tutte le classi di concorso, con particolare riferimento ad alcune materie, saranno presenti in maniera sufficiente a coprire le esigenze di ogni istituto scolastico.
  Aggiunge, inoltre, che il suo gruppo politico aveva proposto di assumere immediatamente un numero congruo di docenti – ragionando successivamente sull'organico aggiuntivo – e di rinviare le altre disposizioni di natura ordinamentale ad un successivo provvedimento. Nell'attuale testo permane poi la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, e che la previsione di attivare alcune decine di ispettori ministeriali non può essere sufficiente ad evitare eventuali abusi nella scelta dei docenti. Si chiede inoltre quale sia la ratio della predetta chiamata diretta, in quanto sia i docenti che saranno scelti dai dirigenti scolastici sia quelli che saranno assegnati dai competenti uffici scolastici periferici, essendo stati tutti assunti, si presume che siano tutti idonei ad insegnare.
  Si chiede quindi se si stia inseguendo un modello diverso da quello italiano, ossia quello anglosassone, dove sono assunti in maniera diretta i singoli docenti, che non corrisponde alla nostra tradizione, e che presenta un livello qualitativo superiore. Critica inoltre il modello di Pag. 91finanziamento previsto per le nostre scuole ad opera del cosiddetto School Bonus, che pur prevedendo il 10 per cento dello stesso a titolo di fondo perequativo per le scuole svantaggiate, destinando il restante 90 per cento agli altri istituti scolastici genererà scuole di serie A e scuole di serie B. A maggior ragione ciò avverrà se sarà introdotto l'istituto del cosiddetto 5 per mille, come potrebbe avvenire in futuro.
  Rileva, infine, che nel presente provvedimento non si stanziano risorse aggiuntive a favore del mondo della scuola, in quanto la copertura di alcune misure previste è rinvenuta in stanziamenti già di pertinenza del MIUR, come il fondo di istituto. Trova inoltre sbagliato finanziare le cosiddette scuole innovative sottraendo risorse all'edilizia scolastica.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), manifesta la sua amarezza e il suo sentimento di sconfitta. Il disegno di legge rappresenta una riforma epocale del mondo della scuola ed è in via di approvazione dopo due soli mesi di reale esame, con un dibattito fortemente compresso, in particolar modo al Senato. Denuncia quindi una posizione arrogante da parte del Governo, il quale non ha sviluppato un reale confronto né con le opposizioni né con il mondo della scuola, redigendo un testo che presenta aspetti assai critici, i quali, pur talora in modo non voluto, porteranno a considerevoli incovenienti nelle nostre scuole. Ricorda, in particolare, la questione della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, contro la quale si era inizialmente espressa anche la senatrice Puglisi. Segnala, inoltre, un fatto che si è verificato in una scuola primaria della Capitale, nella quale un dirigente scolastico ha espresso in una sua circolare delle posizioni concernenti il cosiddetto fenomeno gender, facendo riferimento a presunte innovazioni legislative che in realtà non sono state ancora approvate. Paventa quindi il rischio che taluni dirigenti scolastici possano scegliere i docenti da inserire nel proprio organico in base a considerazioni di tipo ideologico.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 30 giugno 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 11.40.

Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie.
Nuovo Testo C. 2985, approvata, in un testo unificato, dalla 12a Commissione permanente del Senato, e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente e relatrice, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Ricorda che è stata assegnata in sede consultiva la proposta di legge in materia di autismo, deferita in sede referente alla Commissione affari sociali. Osserva che la proposta di legge in esame rappresenta il testo unificato di diverse proposte di legge (A.S. 344 ed abb.) approvate in sede deliberante dalla XII Commissione igiene e sanità del Senato lo scorso 18 marzo. Si tratta di un provvedimento snello, composto di 6 articoli, recante «Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione Pag. 92delle persone con disturbi dello spettro autistico e assistenza alle famiglie». Rileva quindi che l'autismo è un disordine neuropsichico infantile, che può comportare gravi problemi nella capacità di comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi all'ambiente. Esso rientra in quelli che vengono definiti «disturbi pervasivi dello sviluppo», che dipendono da un alterato sviluppo del cervello. Chi ne è affetto presenta problemi di interazioni sociali, di comunicazione (verbale e non) e comportamenti ripetitivi. Possono essere, inoltre, presenti disabilità intellettiva, alterazioni della coordinazione motoria, disturbi gastro-intestinali. I problemi compaiono già nella prima infanzia, cioè intorno al 2o-3o anno di vita e persistono per tutta la vita. Aggiunge che appare fondamentale la presa in carico tempestiva del soggetto, intervenendo ad esempio con qualche forma di terapia comportamentale. Segnala quindi che, in realtà, la materia è interamente devoluta alla Commissione affari sociali, che chiede il parere solo su un articolo che essa ha introdotto durante il suo esame, inerente a programmi di ricerca sull'autismo. Il nuovo articolo 3-ter del testo prevede infatti che il Ministero della salute promuova lo sviluppo di programmi di ricerca sull'autismo e sulle buone pratiche terapeutiche ed educative.
  Alla luce di quanto esposto, propone di deliberare che nulla osta sul provvedimento in esame.

  La Commissione approva.

  La seduta termina alle 11.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 30 giugno 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 17.45.

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
C. 2994-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nell'odierna seduta antimeridiana.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Annalisa PANNARALE (SEL) esprime la sua frustrazione di fronte ad una terza lettura del provvedimento che Governo e maggioranza si propongono di condurre senza consentire una reale discussione di merito, svilendo in tal modo il ruolo del Parlamento. Ricorda che nel corso dell'esame presso il Senato, ancor più che alla Camera dei deputati, non si è tenuto un vero confronto. Questo atteggiamento lesivo del principio democratico ha avuto il suo culmine con l'insopportabile apposizione della questione di fiducia presso quel ramo del Parlamento. Rileva quindi che, oggi, nell'aula della VII Commissione si sta svolgendo un rituale stanco e ipocrita, in quanto è già stato deciso che non vi sarà alcuna modifica al testo. L'idea entro cui la legge c.d. Buona scuola si colloca è quella di una società cui sono sottratti di spazi di ascolto, ridotti i diritti dei lavoratori e accentrato il potere in mano a pochi soggetti. Ne è esempio, a suo avviso, la soppressione, ad opera del Senato, dell'ex articolo 2, comma 7, del disegno di legge in esame, che prevedeva che l'ufficio scolastico regionale individuasse la dotazione organica complessiva dell'autonomia e la comunicasse alle singole istituzioni scolastiche, rimandando in tal modo la determinazione della dotazione organica al superiore livello ministeriale. Pag. 93
  Dopo aver ricordato la massiccia mobilitazione contro il disegno di legge, da parte di tutti i soggetti presenti nel mondo della scuola, rileva che l'atteggiamento passivo della maggioranza va contro l'interesse degli stessi deputati, oltre che i docenti, studenti, famiglie e personale ATA delle scuole. Sottolinea, in particolare, che il personale ausiliario, tecnico e amministrativo degli istituti scolastici, dopo essere stato citato incidentalmente all'articolo 1, comma 4, non viene più considerato nella parte restante del testo, e, in particolare, non è ricompreso nel piano di assunzioni.
  È stato menzognero l'annunzio di una consultazione pubblica da svolgersi all'inizio del mese di luglio, al fine di approfondire le criticità emerse, per poi accelerare nell’iter parlamentare presso il Senato apponendo la questione di fiducia sul provvedimento. La visione positiva, espressa dalla relatrice, delle modifiche introdotte nel corso dell'esame parlamentare è priva di fondamento. Tali modifiche, in particolare, lasciano fuori dal piano assunzionale, che si svolgerà tra l'altro in fasi successive e che non vede ancora attuato l'organico del potenziamento, una moltitudine di docenti forniti di specializzazione i quali potranno accedere alla cattedra esclusivamente per mezzo di un concorso pubblico. Viene inoltre mantenuta la chiamata diretta degli insegnanti da parte del dirigente scolastico, lasciandogli la discrezionalità della valutazione prima ancora della predisposizione di linee guida nazionali, senza tener conto delle specificità territoriali che differenziano scuola da scuola. In definitiva, ci si è incamminati verso il progressivo abbandono della scuola pubblica, cercando il supporto del tessuto imprenditoriale e delle famiglie più agiate che sovvenzionano solo talune scuole, aumentando così il divario tra le diverse aree del Paese. Ricorda quindi che le risorse stanziate nel presente provvedimento non sono altro che una diversa destinazione di fondi già appostati in capitoli di bilancio di pertinenza del MIUR, e che il suo gruppo presenterà degli emendamenti per modificare il testo in esame, mantenendo viva l'attenzione sul mondo della scuola.

  Giancarlo GIORDANO (SEL) si associa ai rilievi della collega Pannarale e preannunzia che il suo gruppo non farà sconti alla maggioranza. Il provvedimento che torna dal Senato è un pasticcio da tutti i punti di vista. Esso è partito con troppa fretta, la quale all'avvicinarsi delle elezioni amministrative è divenuta urgenza e dopo il loro esito è diventata disperazione. A sostegno dell'impossibilità di separare il piano assunzionale dalle riforme ordinamentali si era detto che la scuola non poteva essere un ammortizzatore sociale. Essa però è diventata uno spot elettorale, concepito non per e con la scuola ma contro di essa. È ormai motivo di fastidio per il Presidente del Consiglio, il quale vuole toglierselo dal tavolo più sollecitamente possibile, per dimenticare come esso sia il motivo di una sconfitta nelle urne che non è della maggioranza di governo nel suo complesso ma del Partito democratico. In Senato non si è avuta alcuna discussione ma solo l'imposizione di alcune modifiche che non cambiano la natura della legge, la quale è orientata a un verticismo preoccupante. Gli riesce difficile non constatare come negli ultimi 7 anni sono stati tagliati 22 miliardi di euro alla sanità e altri 8 alla scuola. Checché se ne dica, il governo Renzi prosegue le politiche dei governi Berlusconi e Monti. Il parallelismo con la vicenda greca gli pare evidente. I governi sono stabili se fanno le stesse politiche recessive di rigore finanziario. Se tentano di rovesciare lo schema di subalternità del lavoro e dell'economia reale alla finanza, come ha fatto Tsipras, accorre la Troika a stroncare ogni anelito di autonomia.

  Maria COSCIA (PD), relatrice, replicando, deve constatare che le distanze con i colleghi delle opposizioni sono rimaste ampie, nonostante il corposo e impegnativo lavoro svolto sul testo. Ascolta sempre con interesse le critiche di tutti, pur se in questo caso non può Pag. 94condividerle. In sede di parere sugli schemi di decreto delegato – che verranno trasmessi all'attuazione delle deleghe contenute nella legge – pensa che la discussione possa riprendere con spirito costruttivo. Ringrazia, a ogni modo, quanti sono voluti intervenire.

  La sottosegretaria Angela D'ONGHIA si associa ai ringraziamenti espressi dalla relatrice e auspica anch'ella che per il bene dei ragazzi e del Paese tutto il confronto continui con intensità, capacità di ascolto e animo costruttivo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, dichiara concluso l'esame preliminare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta e ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti scadrà domani alle 14.

  La seduta termina alle 18.25.