CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 giugno 2015
460.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 10 giugno 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla Giornata della Marina militare.

  Elio VITO, presidente, ricorda che questa mattina a Roma, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, con la deposizione di una corona sulla tomba del Grande Ammiraglio e duca del mare Paolo Thaon di Revel, si sono aperte le celebrazioni per la 97a Giornata della Marina militare.
  Rimarca che quella della Marina è una Forza armata custode ed erede di una nobile ed antica tradizione nazionale, che risale a tempi anche anteriori all'epoca delle Repubbliche marinare.
  Si associa, quindi, alle parole pronunciate questa mattina dal Presidente della Repubblica, il quale, nel rendere omaggio alla Marina, ha detto che questa «ha dimostrato di saper operare a livello di eccellenza, affrontando con rigore, capacità e senso di umanità, le sfide poste dalle crisi internazionali, nel Mediterraneo e nei teatri più lontani».
  Dopo aver ricordato che la giornata odierna come occasione per la festa della Marina è stata scelta per commemorare l'impresa di Premuda, che ha cambiato il corso della I Guerra Mondiale, esprime a tutti i marinai italiani la gratitudine e la riconoscenza del Paese per l'abnegazione e la professionalità con la quale quotidianamente assolvono ai loro compiti a servizio della Nazione, insieme al sentimento di orgoglio per lo straordinario esempio di lealtà, dedizione e di professionalità che il loro operato offre continuamente.
  Formula poi ancora una volta l'auspicio che i due fucilieri della Brigata Marina Pag. 37San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone – che la Commissione ha testé salutato telefonicamente prima dell'inizio della seduta – possano finalmente rientrare in Patria in modo definitivo e con onore, vedendo la fine della attuale condizione di ingiusta restrizione della libertà personale nella quale sono tenuti ormai da oltre tre anni.
  Ricorda, inoltre, che la Commissione è in attesa che i Ministri degli affari esteri e della difesa riferiscano alle Commissioni competenti sugli ultimi sviluppi della situazione e sulle iniziative che il Governo intende assumere per una definitiva e positiva soluzione della vicenda.

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 2014.
Atto n. 167.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo, rinviato nella seduta del 9 giugno 2015.

  Elio VITO, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere scadrà venerdì 12 giugno e che nella seduta di ieri il rappresentante del Governo ha manifestato l'esigenza di disporre di più tempo per fornire i dati e i chiarimenti chiesti nel corso della discussione dalla relatrice.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO evidenzia come le questioni che la relatrice ha posto al Governo siano particolarmente complesse e come ci sia bisogno di più tempo per svolgere tutti i necessari approfondimenti. Aggiunge che verosimilmente i chiarimenti richiesti potranno essere forniti dal Governo la prossima settimana.

  Elio VITO, presidente, ricorda che il differimento dell'esame oltre il termine di venerdì 12 giugno è possibile solo a condizione che il Governo dichiari espressamente di essere disponibile ad attendere l'espressione del parere parlamentare prima di emanare il decreto. Alla scadenza del termine previsto per il parere, il Governo è infatti legittimato all'emanazione del decreto anche in mancanza del parere parlamentare. Ricorda, quindi, che l'esame dovrebbe essere rinviato a non prima di martedì 23 o mercoledì 24 giugno, in quanto la prossima settimana la relatrice è impegnata nella missione della Commissione per la visita del Salone di Le Bourget a Parigi. Informa peraltro che la 4a Commissione del Senato, che sta esaminando anch'essa il decreto per il parere al Governo, si è orientata per un rinvio dell'espressione del parere oltre il termine del 12 giugno.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO dichiara la disponibilità del Governo ad attendere l'espressione del parere fino a mercoledì 24 giugno.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), relatrice, premesso di essere pronta a depositare una proposta di parere fin da oggi, si dichiara disponibile a un rinvio, per attendere che il Governo fornisca i chiarimenti che gli sono stati chiesti. Sottolinea che tali chiarimenti dovranno pervenire prima dell'ultima seduta utile, in modo che lei possa disporre di qualche giorno per valutarli e per tenerne conto prima di presentare la sua proposta di parere.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO ribadisce che l'intenzione del Governo è di far pervenire alla relatrice già nella prossima settimana elementi di risposta alle questioni da lei poste.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

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RISOLUZIONI

  Mercoledì 10 giugno 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.30.

7-00413 Frusone: Sulla pubblicità su Internet dei dati di interesse generale provenienti dagli istituti e centri di Difesa.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo rinviata nella seduta del 3 giugno 2015.

  Elio VITO, presidente, ricorda che nella seduta del 3 giugno scorso il deputato Frusone ha illustrato un nuovo testo della risoluzione in discussione e che il rappresentante del Governo si è riservato di esprimersi su tale nuovo testo.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, pur ribadendo la volontà del Dicastero della difesa di evitare che la sovrapposizione di norme impedisca una maggiore fruizione dei dati geografici e meteorologici in possesso degli enti militari, evidenzia come l'intervento normativo sollecitato dal nuovo testo della risoluzione richieda adeguati approfondimenti, in quanto occorre trovare una soluzione che consenta di evitare di recare un pregiudizio finanziario agli enti stessi, che si ripercuoterebbe sull'attività svolta da essi.
  Segnala la necessità che siano mantenute inalterate le previsioni di entrata derivanti dai servizi resi dagli enti, le quali sono indispensabili per la loro stessa sopravvivenza, ed esprime il timore che rendere gratuiti tali servizi possa avere come effetto quello di aumentare la platea degli utenti, con ciò incrementando anche i costi di gestione degli stessi servizi forniti.
  Dopo aver quindi prospettato la possibilità di acquisire i necessari elementi d'informazione attraverso l'audizione di tecnici ed esperti e aver assicurato la propria disponibilità a fornire le necessarie indicazioni, conclude invitando il presentatore della risoluzione a considerare anche la possibilità di rendere meno vincolante l'impegno, formulandolo nel senso di impegnare il Governo a «valutare la possibilità di adottare iniziative normative» per modificare la disciplina concernente i dati in possesso degli enti militari.

  Luca FRUSONE (M5S) osserva che l'armonizzazione della normativa rappresenta un aspetto imprescindibile e, pertanto, ritiene che l'invito rivolto dal rappresentante del Governo a riformulare la risoluzione ammorbidendo l'impegno non possa essere accolto.
  Condivide, invece, le considerazioni riguardanti l'aspetto finanziario e la necessità di evitare pregiudizi all'attività degli enti militari. Rileva, tuttavia, come non ci si debba soffermare solo sul dato contabile, ma ragionare anche in termini più ampi, tenendo conto delle opportunità di sviluppo che una maggiore divulgazione dei dati può offrire. Osserva, infatti, che in altre esperienze straniere l'effetto moltiplicatore generato dalla fruibilità di tali dati ha permesso di conseguire innegabili benefici economici che hanno ampiamente ripianato le perdite derivanti dalle mancate entrate per la vendita dei dati stessi.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) ritiene fondamentale che il Governo chiarisca se c’è la volontà dell'Esecutivo di investire risorse in questo settore al fine di promuovere un vero e proprio processo di sviluppo.
  Si dichiara d'accordo sulla necessità di acquisire ulteriori elementi di informazione e manifesta l'orientamento favorevole allo svolgimento di audizioni di esperti, segnalando l'opportunità di non limitarle alla tematica dei costi e di approfondire anche l'aspetto riguardante l'impatto industriale connesso alla fruibilità dei dati.

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  Gian Piero SCANU (PD) condivide i contenuti della risoluzione del collega Frusone, sia con riguardo al merito, sia con riferimento alle prospettive da questa delineate.
  Evidenzia, peraltro, come anche il rappresentante del Governo abbia espresso il proprio apprezzamento, pur rilevando alcune difficoltà che gli hanno suggerito l'opportunità di svolgere ulteriori approfondimenti.
  Tutto ciò considerato, al fine di favorire un positivo esito dell'atto di indirizzo, ritiene che si possa sin da ora prendere atto del generale consenso su di esso, stabilendo che lo svolgimento dell'attività conoscitiva sarà dedicato al superamento delle difficoltà di carattere finanziario emerse durante il dibattito.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 10 giugno 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.40.

Documento programmatico pluriennale per la difesa per il triennio 2015-2017.
(Esame, ai sensi dell'articolo 124 del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento in oggetto.

  Elio VITO, presidente, ricorda che, nelle due precedenti occasioni in cui il Documento programmatico pluriennale per la difesa è stato esaminato dalla Commissione, l'iter di esame si è concluso con la presentazione, da parte dei relatori, di un intervento conclusivo riassuntivo delle diverse questioni emerse, che è stato pubblicato in allegato al resoconto della seduta di discussione. Ricorda, inoltre, che l'esame di relazioni del Governo ai sensi dell'articolo 124 del regolamento può concludersi con una risoluzione in Commissione.

  Gian Piero SCANU (PD), relatore, premesso che il documento in titolo è il più importante atto di programmazione nell'ambito del settore della difesa che il Parlamento sia chiamato a esaminare, ricorda che la presentazione di questo documento al Parlamento è stata prevista per la prima volta tre anni fa, dalla legge n. 244 del 2012, di revisione dello strumento militare (adesso articolo 536, comma 1, del Codice dell'ordinamento militare).
  Dopo aver rilevato con apprezzamento che, per i contenuti e il taglio, il documento in esame risponde per la prima volta in modo pieno allo spirito e al dettato della norma della citata legge n. 244 che l'ha previsto, ricorda che tale norma è ispirata sostanzialmente all'idea della partecipazione del Parlamento alle scelte programmatiche del Governo in materia di difesa. Affinché anche il Parlamento, da parte sua, corrisponda a questo spirito, è a suo avviso essenziale che la Commissione riesca a maturare sul documento una posizione che sia il più possibile unitaria e condivisa.
  Ciò premesso, dichiara che si limiterà ad alcune considerazioni di massima su taluni aspetti specifici, rinviando alla fine del dibattito l'espressione di valutazioni e di giudizi conclusivi, in modo da poter tenere conto di tutte le posizioni che emergeranno, nell'auspicio di pervenire a una sintesi delle diverse prospettive nella quale possano alla fine riconoscersi tutte le componenti della Commissione. A tal fine, nell'ottica di agevolare i lavori e di arrivare a una conclusione dell'esame in tempi auspicabilmente ristretti – se possibile nel giro di due settimane da oggi – si dichiara pronto ad ascoltare e a prendere Pag. 40in considerazione tutte le osservazioni e i rilievi che i commissari vorranno fargli pervenire.
  Quanto agli aspetti specifici sui quali, come preannunciato, intende soffermarsi fin da oggi, essi attengono alla ripartizione delle spese per la difesa tra le voci del personale, dell'esercizio e degli investimenti e alle dotazioni per l'acquisito degli aerei da guerra F-35.
  Rispetto al primo punto, evidenzia che la percentuale di spesa per il personale, che si attesta intono al 75 per cento del complesso delle spese, è ancora ben lontana da quel 50 per cento che era stato fissato come obiettivo nel corso del dibattito sulla legge n. 244 del 2012. Si tratta peraltro di una criticità certamente non riconducibile esclusivamente alla responsabilità del Ministero della difesa, in quanto spetta al Governo nella sua collegialità attivare gli strumenti di mobilità necessari per ridurre il personale e l'incidenza della relativa spesa sul complesso delle spese per la difesa.
  Quanto ai velivoli F-35, rileva una mancanza di coerenza tra la programmazione degli acquisti cui il Governo intende procedere stando al documento in esame e gli impegni indirizzati al Governo stesso con la mozione a sua prima firma n. 1/00586, approvata dall'Assemblea il 24 settembre scorso con il parere favorevole dello stesso Esecutivo. Tale mozione ha infatti impegnato il Governo a riesaminare l'intero programma F-35 con l'obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto.
  Si dice convinto che su questo punto entrambe le parti, il Governo e il Parlamento, debbano lavorare alla costruzione di un'intesa e alla ricerca di un punto di incontro in spirito costruttivo e senza partiti presi né impuntature. Sono possibili al riguardo soluzioni cui si riserva di fare cenno in un momento successivo del dibattito. Nel ribadire che da parte sua non c’è alcuna volontà di fomentare divisioni e c’è anzi la piena volontà di collaborare, si dice certo che anche da parte del Governo vi sarà la stessa disponibilità e apertura al dialogo.

  Donatella DURANTI (SEL) raccoglie favorevolmente l'invito del relatore a collaborare in vista del raggiungimento di una posizione unitaria e condivisa della Commissione, dicendosi convinta che questa sia l'unica modalità di lavoro utilizzabile quando si tratta di discutere di un documento di programmazione strategica pluriennale di questa importanza. Preannuncia che farà pertanto pervenire al relatore anche per iscritto osservazioni e dati che potranno essergli utili nel suo lavoro.
  Quanto al merito, dichiara che anche il suo gruppo rileva l'incoerenza tra gli impegni indirizzati al Governo con le mozioni approvate dall'Assemblea sugli F-35 e il documento in esame, dal quale emerge che il Governo, lungi dal dimezzare le spese su questo capitolo, sembra invece volerle aumentare nei prossimi anni. A questo riguardo, ricorda che il Parlamento è sovrano e che il Governo è chiamato ad attuarne gli indirizzi politici.
  Quanto al riparto delle spese complessive per la difesa tra personale, esercizio e investimenti, sottolinea criticamente che la spesa per esercizio – che è essenziale per la vita effettiva dello strumento militare e che ha importanti ricadute sui territori e nella vita del personale civile e militare del Ministero della difesa – continua ad essere lontana dall'obiettivo del 25 per cento del totale.

  Massimo ARTINI (Misto-AL), premesso che in questa Commissione è sempre stata possibile una discussione aperta e costruttiva tra maggioranza e opposizione su tutti i temi, anche quelli sui quali il Governo ha posizioni proprie molto definite, esprime l'auspicio che anche in questo caso si possa proseguire su questa linea. Quanto alle modalità di esame, ritiene che, una volta esaminate nel merito le diverse questioni, la Commissione potrà valutare se procedere alla discussione di una risoluzione.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO dichiara che il Governo condivide l'impostazione del relatore ed è disponibile a collaborare, a condizione che da parte di tutti vi sia l'effettiva disponibilità ad ascoltare fino in fondo le ragioni del Governo sulle diverse questioni e che il confronto Pag. 41possa avvenire in modo leale e trasparente. Conclude sottolineando che, prima di essere al Governo, è stato tra i parlamentari che hanno voluto e votato la legge n. 244 del 2012, della quale condivide quindi lo spirito.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.