CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 giugno 2015
456.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 3 giugno 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sull'ordine dei lavori.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), presidente, avverte che l'esame del Programma di attività per la partecipazione dell'Italia all'Unione Europea per il 2015, e del cosiddetto Programma dei diciotto mesi verrà rinviato a domani.
  Propone di rinviare a domani anche l'esame del disegno di legge di ratifica A.C. 3055, recante l'Accordo di libero scambio con la Repubblica di Corea, onde consentire alla collega Ventricelli, relatrice sul provvedimento, di approfondire meglio la documentazione di riferimento.

  La Commissione concorda.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014.
C. 3123 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014.
Doc. LXXXVII, n. 3.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

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  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Milena SANTERINI (PI-CD), relatore, ricorda che la Commissione cultura è chiamata a esprimersi in sede consultiva sui due provvedimenti all'ordine del giorno.
  Il primo parere da rendere è relativo alla relazione del Governo sull'attività che esso ha svolto, nel 2014, nelle sedi europee. Si tratta di un consuntivo riferito all'azione del Governo Renzi nello scorso anno e – in particolare – nel Semestre di presidenza italiano, iniziato presso il Parlamento europeo ai primi di luglio 2014. Per la parte di competenza della VII Commissione segnala quindi i paragrafi 5.3 e 5.4.
  Essa consiste in un resoconto piuttosto particolareggiato delle iniziative svolte dal Governo e, per esso, dalle strutture ministeriali preposte in materia di istruzione, formazione superiore, cultura, audiovisivo e turismo. Osserva, poi, che dal punto di vista di nuovi interventi normativi (regolamenti, direttive o decisioni-quadro) nel 2014 né la presidenza greca né quella italiana hanno portato a conclusioni, sottolineando che questo non è, evidentemente, un profilo di per sé negativo, tanto più che sul piano amministrativo e dell'attuazione delle politiche comunitarie l'impegno è stato invece coronato da alcuni successi. Il primo da segnalare è il programma Erasmus plus, cioè il rifinanziamento del programma Erasmus, risultante dal raggruppamento in un unico contenitore dei vari programmi di formazione previsti precedentemente.
  In secondo luogo, l'Italia ha promosso – in tema di scuola e università – lo scambio di esperienze e la convergenza europea su tre temi: la valutazione scolastica, la valutazione della qualità dei dottorati di ricerca e la scuola dell'infanzia (programmi ECEC ed ELL).
  In terzo luogo, per come dà conto il documento trasmesso (si veda pagina 93), il Governo ha fatto un discreto uso dei fondi strutturali, sia del Fondo sociale europeo (FSE) sia del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), spendendo in totale il 74 per cento delle risorse programmate. Gli ambiti di questa spesa sono imputati a due Piani operativi nazionali (PON), il PON Competenze per lo sviluppo e il PON Ambienti per l'apprendimento. Il documento – invero – non offre specifici dettagli sul concreto impatto di questi PON, né fornisce chiavi di lettura critica di questi meccanismi. Per esempio, dal documento non è dato comprendere se la capacità di spesa sia migliorata rispetto ad anni precedenti e se permangono i diversi livelli di efficacia dell'impiego da parte delle regioni. Nota come la condotta italiana si sia mossa nello spirito della Strategia Europa 2020. Quest'ultima, come noto, è l'agenda europea basata su 5 grandi obiettivi di sviluppo, di promozione dell'occupazione e di lotta alla povertà. Due degli obiettivi declinati in apertura della predetta Strategia attengono alle competenze della Commissione cultura e sono: il miglioramento delle possibilità d'investimento in ricerca e innovazione per gli enti sia pubblici – sia privati – e la lotta alla dispersione scolastica.
  A quest'ultimo proposito, rammenta che la VII Commissione, lo scorso autunno, ha svolto un'indagine conoscitiva sul contrasto alla dispersione scolastica e ha analizzato l'impatto dei PON soprattutto per quanto riguarda le regioni dell'Obiettivo Convergenza (Sicilia, Puglia, Calabria e Campania). Sottolinea quindi che, in quelle realtà, le conclusioni della Commissione non furono confortanti, perché, misurando lo scarto fra il punto di partenza e il punto di arrivo, ci si accorgeva che i livelli raggiunti – in termini di incremento di successo formativo – non erano stati rilevanti. Erano infatti state impiegate risorse molto ingenti, ma i risultati in termini di contrasto sono stati differenti: Regioni che hanno ricevuto anche molti fondi, ad esempio, non hanno visto migliorare in modo corrispondente i loro risultati in termini percentuali. Ribadisce, quindi, la necessità di rendicontare gli esiti dei finanziamenti e dei progetti Pag. 77relativi: ciò soprattutto con riferimento ai PON, i quali hanno creato progetti a termine anche validi, restando purtroppo estemporanei, non avendo modificato la routine scolastica.
  Rileva, poi, che nelle conclusioni dell'indagine conoscitiva prima richiamata veniva sottolineato, anche, con riferimento alle risorse finanziarie, come fosse necessario considerare che – sino ad oggi – gli interventi siano stati finanziati prevalentemente attraverso risorse comunitarie, in particolare del Fondo sociale, del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione. Aggiunge che, naturalmente, occorre che le esperienze valide riescano a passare a sistema.
  Osserva, in definitiva, che la relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014, predisposta dal sottosegretario competente, avrebbe dovuto dar conto, in modo meno burocratico e quindi più genuino e pregnante, del nesso tra le politiche europee, anche come stimolate dall'azione italiana nelle sedi dell'Unione europea, e la realtà operativa e concreta degli strumenti finanziari comunitari già adoperati.
  Propone, pertanto, di esprimere un parere favorevole sulla relazione all'ordine del giorno, preceduto da premesse che diano conto delle riflessioni testé esposte.
  Quanto alla legge di delegazione europea 2014, osserva che vi è un solo profilo di competenza della Commissione: si tratta della direttiva 2014/60/UE in materia di restituzione di beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro. Ricorda quindi che la direttiva è del 15 maggio 2014 e modifica la direttiva 93/7/CEE – già modificata dalle direttive 96/100/CE e 2001/38/CE – allo scopo di rafforzare la normativa che consente di ottenere la restituzione di beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro. Aggiunge che le modifiche sono volte a superare i limiti riscontrati nell'applicazione della direttiva del 1993 che, come evidenzia il punto 8) della premessa della nuova direttiva, sono derivati, in particolare, dalla ristrettezza del suo ambito di applicazione – risultante dalla condizioni stabilite nel suo allegato – dai termini brevi per l'avvio di un'azione di restituzione e dai costi legati alla medesima azione.
   Propone quindi – al riguardo – che la Commissione deliberi di riferire favorevolmente anche su questo provvedimento e che il voto su entrambi i documenti sia espresso nella seduta di domani.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), dopo avere ringraziato la relatrice per l'accurato lavoro svolto, osserva di nutrire delle perplessità sul metodo adottato nella predisposizione della Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014, ed in particolare sul fatto che i dati e i risultati relativi alle azioni promosse non sembrano adeguatamente indicati: ciò appare impedire una seria deliberazione su questo documento. Si riserva quindi se impegnare l'adesione del suo gruppo sulla proposta della relatrice.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, fissa all'orario di inizio della seduta di domani sui provvedimenti in oggetto il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge di delegazione europea 2014.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

COMITATO DEI NOVE

  Mercoledì 3 giugno 2015.

Istituzione del «Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno» e disposizioni per il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno, per la conservazione della memoria del deputato socialista assassinato il 25 settembre 1921.
C. 1092-B Distaso, approvata dalla Camera e modificata dal Senato.

  Il Comitato si è riunito dalle 14.35 alle 14.40.

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AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Alla XIV Commissione:
  Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio. (COM(2014)910 final).
  Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014 – 31 dicembre 2015).
(10948/1/14).
  Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015.
(Doc. LXXXVII-
bis, n. 3).
(esame congiunto – rel. Rampi).

SEDE CONSULTIVA

Alla III Commissione:
  Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di libero scambio tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 6 ottobre 2010.
Esame C. 3055 Governo, approvato dal Senato – rel. Ventricelli.