CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 maggio 2015
448.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 41

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 19 maggio 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.15.

Proposta di nomina del Generale di corpo d'armata Massimiliano Del Casale a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate.
Nomina n. 45.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina.

  Elio VITO, presidente, segnala che la nomina è sottoposta al parere delle Commissioni parlamentari competenti ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14, e che la richiesta di parere, unitamente al curriculum vitae del candidato, è stata trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento lo scorso 12 maggio 2015 ed assegnata alla Commissione nella medesima data.

  Paolo BOLOGNESI (PD), relatore, introducendo l'esame della proposta di nomina del Generale di corpo d'armata Massimiliano Del Casale a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate, rileva in primo luogo che il presidente della Cassa è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della difesa, dopo l'acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti. Per quanto riguarda nello specifico la procedura per la nomina del generale Del Casale, fa presente che questa è stata avviata dal Consiglio dei ministri nella riunione dell'8 maggio 2015.
  Ricorda, quindi, che secondo quanto previsto dalla legge n. 14 del 1978, la richiesta di parere da parte del Governo su una proposta di nomina deve contenere l'esposizione della procedura seguita per la Pag. 42designazione, dei motivi professionali che la giustificano e degli eventuali incarichi già svolti dal candidato.
  Rammenta, inoltre, che la Cassa di previdenza delle Forze armate è un organo dotato di personalità giuridica di diritto pubblico non economico ed è sottoposta alla vigilanza del Ministro della difesa (articolo 20 del Codice dell'ordinamento militare), che può esercitarla avvalendosi del Capo di stato maggiore della difesa.
  Osserva, poi, che lo scopo della Cassa è quello di gestire i fondi previdenziali in conformità e nei limiti di quanto disposto dal codice dell'ordinamento militare e secondo criteri ispirati a principi di uniformità gestionale, fatti salvi il vigente regime previdenziale e creditizio che regola i singoli istituti, la salvaguardia dei diritti maturati dagli iscritti, nonché la separazione e l'autonomia patrimoniale e contabile di ciascun fondo stesso (articoli 1913 e 1918 del codice dell'ordinamento militare).
  L'ente – che ha unificato le preesistenti Casse di previdenza dei singoli corpi delle Forze armate – è stato istituito nel 2009 con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 211 di quell'anno. Successivamente la disciplina normativa dell'ente è confluita sia nei citati articoli del codice dell'ordinamento militare, sia negli articoli 73-80 del Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare (di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010).
  Precisa, quindi, che gli organi direttivi della Cassa sono il presidente, il consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori. In particolare, il consiglio di amministrazione è formato da nove militari in servizio attivo rappresentanti le singole categorie di personale di Forza armata; da un magistrato contabile, un dirigente del Ministero dell'economia e delle finanze, nonché un esperto del settore attuariale o previdenziale; e da un rappresentante degli ufficiali in quiescenza titolari dell'assegno speciale. Per quanto riguarda i nove militari, si tratta di due membri per l'Esercito, due per la Marina, due per l'Aeronautica e tre per i Carabinieri. Sono previsti, accanto ai nove militari componenti effettivi, anche nove supplenti.
  I componenti di tutti e tre gli organi restano in carica tre anni, con possibilità di riconferma per un ulteriore mandato non rinnovabile.
  Il Presidente deve essere scelto tra i membri del consiglio di amministrazione, escluso il rappresentante degli ufficiali in quiescenza. Deve trattarsi di membri effettivi del consiglio, e non di supplenti, quando previsti.
  Osserva, inoltre, che il presidente è il rappresentante legale della Cassa, del cui funzionamento risponde al consiglio di amministrazione e al Ministro della difesa. Inoltre, egli segue l'attuazione delle deliberazioni del consiglio di amministrazione, avvalendosi del coordinato supporto delle strutture e dell'organizzazione del Ministero della difesa.
  Nel caso in cui il presidente sia scelto tra i membri del consiglio di amministrazione appartenenti al personale militare in servizio attivo, l'articolo 77, comma 2, del citato testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare prevede che debba essere un ufficiale di grado non inferiore a generale di divisione o corrispondente. La medesima disposizione prevede infine che l'ufficiale debba essere scelto in base a un criterio di rotazione tra le Forze armate, sentito il Capo di stato maggiore della difesa e previa intesa con gli organi di vertice delle Forze armate.
  Passando alla nomina in esame, segnala che il Generale di corpo d'armata Massimiliano Del Casale è proposto per la successione al Tenente generale del ruolo normale dell'Arma dei trasporti e dei materiali dell'Esercito Vincenzo Porrazzo, nominato presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate nel 2013. Questa Commissione aveva espresso parere favorevole nella seduta del 27 novembre 2013.
  Al riguardo evidenzia che il termine di tre anni per l'incarico al Tenente generale Porrazzo non è ancora scaduto e che, tuttavia, risulta al relatore che il Tenente Pag. 43generale Vincenzo Porrazzo abbia maturato i requisiti per il collocamento in quiescenza, per effetto del quale non può continuare a ricoprire la carica di presidente, secondo quanto previsto dal combinato disposto dell'articolo 76, comma 2, e dell'articolo 77, comma 1, del citato Testo unico delle disposizioni regolamentari.
  Come detto, l'articolo 77, comma 2, del Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare prevede che il presidente della Cassa possa essere scelto tra i membri effettivi (non supplenti) del consiglio di amministrazione. Nel caso in cui si tratti di un componente del consiglio appartenente al personale militare in servizio attivo, la medesima disposizione prevede che debba essere un ufficiale di grado non inferiore a generale di divisione o corrispondente e che debba essere scelto in base a un criterio di rotazione tra le Forze armate, sentito il Capo di stato maggiore della difesa e previa intesa con gli organi di vertice delle Forze armate.
  Premesso, quindi, che il generale di corpo d'armata Massimiliano Del Casale possiede ovviamente il requisito del grado, chiede al rappresentante del Governo la conferma del fatto – che non si evince dalla documentazione inviata – che il generale Del Casale è anche membro effettivo del consiglio di amministrazione – come risulta informalmente al relatore – e che per la sua designazione è stato seguito, come previsto dalla norma di regolamento, un criterio di rotazione tra le Forze armate. Chiede, inoltre, conferma del fatto che è stato sentito il Capo di stato maggiore della difesa e che è stata raggiunta l'intesa con gli organi di vertice delle Forze armate.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, replicando alla richiesta di chiarimenti del relatore, conferma che il generale Del Casale è componente effettivo del consiglio di amministrazione della cassa, essendo stato nominato con decreto del Ministro della difesa del 5 maggio 2015, e che per la sua nomina è stata rispettata la procedura prescritta dalla normativa vigente: in particolare, è stato sentito il Capo di stato maggiore della difesa ed è stata raggiunta l'intesa con gli organi di vertice delle Forze armate, come del resto riportato nella lettera trasmessa dal Ministro della difesa al Presidente del Consiglio dei ministri il 6 maggio scorso per l'avvio della procedura in Consiglio dei ministri.

  Paolo BOLOGNESI (PD), relatore, preannunciando che la sua valutazione sulla proposta di nomina è favorevole, sottolinea l'opportunità di procedere all'audizione del nuovo presidente, non appena questo si sarà insediato a tutti gli effetti.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) concorda sull'opportunità di audire il presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate per avere chiarimenti sullo stato e sulla gestione dell'ente. Quanto alla procedura di esame delle proposte di nomina, dopo aver rilevato che il Ministro per i rapporti con il Parlamento, nel chiedere il parere parlamentare sull'atto in titolo, ha trasmesso unicamente il curriculum vitae del candidato, rappresenta l'esigenza che in futuro la Commissione possa disporre di maggiori elementi di conoscenza in merito alle valutazioni effettuate e alle procedure seguite dal Governo per giungere ad una proposta di nomina.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

RISOLUZIONI

  Martedì 19 maggio 2015. — Presidenza del vicepresidente Massimo ARTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.25.

Pag. 44

7-00413 Frusone: Sulla pubblicazione su Internet dei dati di interesse generale provenienti dagli istituti e centri della Difesa.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 17 dicembre 2014.

  Massimo ARTINI, presidente, ricorda che nella seduta del 17 dicembre 2014 il deputato Frusone ha illustrato i contenuti della risoluzione in discussione e che nelle sedute del 15 aprile e del 6 maggio 2015 la Commissione ha svolto le audizioni informali di rappresentanti dell'Associazione OpenGeoData Italia, dell'Associazione italiana per l'informazione geografica libera e dei direttori dell'Istituto geografico militare di Firenze, dell'Istituto idrografico della Marina militare di Genova, del Centro informazioni geotopografiche aeronautiche di Pratica di Mare e del Centro nazionale di meteorologia e climatologia di Pratica di Mare.

  Luca FRUSONE (M5S) evidenzia come dall'attività conoscitiva svolta siano emersi importanti spunti di riflessione che è sua intenzione valorizzare. Fa, quindi, presente che sta lavorando ad una riformulazione della sua risoluzione e, per tale ragione, chiede di rinviare ad altra seduta la discussione dell'atto.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, nel manifestare la più ampia disponibilità del dicastero a lavorare per un positivo e proficuo iter dell'atto, riferisce – rispondendo ad una richiesta di chiarimenti formulata da alcuni componenti la Commissione nel corso delle audizioni informali – che per il 2014 le entrate dell'Istituto cartografico militare dell'Esercito ammontano a 442.882,57 euro; quelle dell'Istituto idrografico della Marina a 1.400.000 euro e quelle del Centro informazioni geotopografiche dell'Aeronautica a 86.000 euro.

  Massimo ARTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.20.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 444, del 13 maggio 2015, a pagina 95, seconda colonna, ottava e nona riga, sostituire le parole: «, pur dichiarandosi soddisfatto della risposta, non comprende,» con le seguenti: «si dichiara insoddisfatto della risposta non comprendendo».