CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 maggio 2015
445.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 14 maggio 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Franca Biondelli.

  La seduta comincia alle 13.35.

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5-05423 Gnecchi: Interventi in materia pensionistica per favorire il ricambio generazionale e garantire un adeguato tasso di sostituzione per i lavoratori più giovani.

  La sottosegretaria Franca BIONDELLI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Marialuisa GNECCHI (PD), nel replicare, fa notare che la recente sentenza della Corte costituzionale in materia di mancata indicizzazione delle pensioni testimonia la necessità di un profondo ripensamento di quanto stabilito negli anni precedenti da interventi normativi volti a realizzare manovre economiche piuttosto che a introdurre reali riforme. Richiama, ad esempio, l'innalzamento non graduale dei requisiti previdenziali, soprattutto ai danni delle donne, che giudica ancor più passibile di rilievi di incostituzionalità. Soffermandosi ancora sulla richiamata sentenza della Corte costituzionale e sui relativi provvedimenti che il Governo dovrà adottare, auspica che l'Esecutivo possa attendere le valutazioni che il Parlamento esprimerà nella giornata di martedì 19 maggio 2015, quando verrà audito sul punto il Ministro Padoan, in vista dell'assunzione di decisioni il più possibile ponderate. Ritiene, più in generale, necessaria seria riflessione sulla questione previdenziale nel suo complesso, affinché vengano ripristinate condizioni di flessibilità nell'uscita dal lavoro, a tutela di un più equo ricambio generazionale. Sempre in tema di maggiori tutele nei confronti dei giovani, richiama quanto a suo tempo previsto dall'articolo 1, comma 12 della legge n. 247 del 2007, che prevedeva l'istituzione di una commissione tesa alla revisione dei coefficienti di trasformazione pensionistici al fine di garantirne maggiore equità.

5-05391 Zolezzi: Tutela dei livelli occupazionali nel settore della cantieristica navale.

  La sottosegretaria Franca BIONDELLI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Matteo DALL'OSSO (M5S), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, riconosce che, a differenza di altre occasioni, il Governo è intervenuto puntualmente nel merito fornendo una risposta esauriente. Nel dichiararsi pertanto soddisfatto, fa tuttavia notare che il problema dei lavoratori ai quali si riferisce l'atto di sindacato ispettivo permane, invitando il Governo ad attivarsi per individuare soluzioni adeguate per il settore della cantieristica navale.

5-05507 Fedriga: Accesso al pensionamento dei lavoratori in congedo o in permesso per assistere familiari con disabilità, in possesso dei requisiti previsti dai provvedimenti di salvaguardia.

  La sottosegretaria Franca BIONDELLI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Roberto SIMONETTI (LNA), cofirmatario dell'interrogazione, fa notare che non può dichiararsi soddisfatto, atteso che, a prescindere dalle dichiarazioni d'intenti del Governo, non è stata chiarita la questione dell'effettiva copertura finanziaria degli interventi volti ad assicurare la salvaguardia dei lavoratori in questione.

  Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 14 maggio 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

  La seduta comincia alle 13.55.

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Schema di decreto legislativo recante misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
Atto n. 157.

(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 maggio 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, informa che la relatrice ha formulato una proposta di parere sullo schema di decreto legislativo (vedi allegato 4). Avverte, altresì, che i gruppi Sinistra Ecologia Libertà e MoVimento 5 Stelle, nonché il deputato Rizzetto hanno predisposto proprie proposte alternative di parere (vedi allegati 5, 6 e 7).

  Giovanna MARTELLI (PD), relatrice, illustra la sua proposta di parere, soffermandosi, in particolare, sulle osservazioni da essa recate. Fa notare che tale proposta è il risultato di un lungo lavoro di confronto e di sintesi, che tiene conto di molti importanti spunti emersi dalle audizioni svolte. Auspica, quindi, che la sua proposta possa essere apprezzata anche dai gruppi dell'opposizione, segnalando come nella sua stesura abbia inteso considerare diversi aspetti contenuti anche nelle proposte alternative di parere.

  Roberto SIMONETTI (LNA), fatto notare che sarebbe stato più opportuno formulare delle condizioni in luogo delle osservazioni, al fine di rendere più stringente il parere, chiede alla relatrice se non sia il caso di richiamare anche altri principi e criteri direttivi non attuati nel presente schema di decreto legislativo, tra cui richiama la lettera f) del comma 9 dell'articolo 1 della legge n. 183 del 2014, in tema di integrazione dell'offerta di servizi per le cure parentali tra privato e pubblico, in coordinamento con gli enti locali titolari delle funzioni amministrative. Quanto alla osservazione contenuta nella proposta di parere relativa all'articolo 23, comma 2, si chiede se non sia più opportuno fare riferimento sia alle collaboratrici coordinate e continuative sia alle collaboratrici a progetto.

  Tiziana CIPRINI (M5S), osservato che la proposta di parere della relatrice ha recepito diversi suggerimenti proposti dal suo gruppo – fatta eccezione per le questioni connesse alla tutele delle lavoratrici nel settore del volo –, preannuncia un voto favorevole, dal momento che il provvedimento in esame, pur mantenendo un impianto vago e generico, a differenza di altre misure assunte dal Governo, quantomeno non lede i diritti dei lavoratori.

  Anna GIACOBBE (PD), condiviso l'impianto della proposta di parere formulata dalla relatrice, ritiene che il provvedimento in esame rappresenti il primo passo nella direzione di una riorganizzazione del lavoro che favorisca la conciliazione tra il lavoro e la vita privata. Osserva, tuttavia, che la strada da percorrere è ancora lunga, soprattutto in tema di condivisione dei compiti di cura nell'ambito della coppia. Sottolinea, quindi, alcune questioni problematiche da affrontare, che riguardano, in particolare, la possibilità di cumulare il riscatto dei periodi di astensione facoltativa per maternità con il riscatto dei corsi di laurea o l'opportunità di una maggiore flessibilità degli istituti riferiti al lavoro autonomo, nei confronti del quale una equiparazione solo formale delle garanzie proprie del lavoro dipendente, a suo avviso, potrebbe rivelarsi inefficace. Rilevata l'utilità di predisporre in futuro un nuovo testo unico in materia di conciliazione che renda più coerente il processo di riordino normativo della materia, favorendo la sensibilizzazione dell'opinione pubblica su tale tematica, giudica poi necessario superare il carattere sperimentale delle misure contenute nel provvedimento, favorendo, ad esempio, la conservazione nel conto dei residui delle risorse rimaste inutilizzate per il finanziamento delle misure anche negli anni successivi.

  Giovanna MARTELLI (PD), relatrice, in risposta al deputato Simonetti, rilevato che la proposta di parere richiama l'esigenza Pag. 93di attuate tutti i criteri direttivi recati dall'articolo 1, comma 9, della legge n. 183 del 2014, fa notare, in ogni caso, che il percorso di attuazione della delega non può considerarsi esaurito e pertanto vi è ancora lo spazio per una loro attuazione in futuri provvedimenti.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che porrà per prima in votazione la proposta di parere formulata dalla relatrice, precisando che in caso di sua approvazione, le proposte alternative presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva, quindi, la proposta di parere formulata dalla relatrice, risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere.

Schema di decreto legislativo recante il testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni.
Atto n. 158.

(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 maggio 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, informa che il relatore, onorevole Baruffi, ha formulato una proposta di parere sullo schema di decreto legislativo (vedi allegato 8).
  Avverte altresì che i gruppi Sinistra Ecologia Libertà e il MoVimento 5 Stelle, nonché il deputato Rizzetto hanno predisposto proprie proposte alternative di parere (vedi allegati 9, 10 e 11).

  Davide BARUFFI (PD), relatore, illustra la sua proposta di parere, esprimendo una valutazione complessivamente favorevole sul provvedimento, che tuttavia è suscettibile di ulteriori miglioramenti, indicati nelle osservazioni formulate. Si sofferma, in particolare, sull'esigenza di garantire maggiormente i lavoratori nell'ambito delle commissioni di certificazione o nelle altre sedi protette, mediante la possibilità di ricorrere all'assistenza di una rappresentanza sindacale, nonché sulla necessità di rafforzare le sanzioni nel caso di superamento dei limiti quantitativi previsti dalla legge per il ricorso al contratto a tempo determinato. Osserva poi che la proposta di parere suggerisce di precisare meglio la linea di demarcazione tra lavoro autonomo e lavoro subordinato, con particolare riferimento alla materia delle collaborazioni coordinate e continuative, riprendendo spunti presenti anche nel parere approvato dal Senato, nonché di rendere il provvedimento più coerente ai principi recati dalla delega in materia di attribuzione di mansioni inferiori, legandola a processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale. Si sofferma, infine, sulle osservazioni relative alla clausola di salvaguardia, rispetto alla quale lo stesso Ministro Poletti ha sollecitato un ripensamento. Da ultimo, richiama l'osservazione volta a sollecitare il Governo a compiere un ulteriore sforzo in materia di semplificazione delle fattispecie contrattuali, a partire dal lavoro intermittente. Raccomanda, quindi, l'approvazione della sua proposta di parere, sottolineando come essa sia frutto di un intenso lavoro di approfondimento svolto dalla Commissione.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA osserva che il Governo giudica positivamente il lavoro svolto dalla Commissione, facendo notare che ne terrà conto in sede di adozione del provvedimento definitivo.

  Renata POLVERINI (FI-PdL) ringrazia il relatore per l'ottimo lavoro svolto e per l'attenzione prestata alle sollecitazioni a lui rivolte, pur osservando come la soluzione individuata nella proposta di parere per tutelare i genitori adottivi nell'ambito del lavoro al tempo parziale non sia del tutto adeguata a fronteggiare i gravi disagi che incontra una famiglia chiamata ad Pag. 94accogliere figli adottivi. Osserva, infatti, che il suo gruppo aveva proposto di inserire un richiamo alla necessità di sancire il diritto di tali lavoratori e lavoratrici a vedere trasformato in part time il proprio rapporto, riducendo quindi i margini di discrezionalità delle imprese. Auspica, pertanto, che si possa prestare particolare attenzione alla condizione dei genitori adottivi, in considerazione dell'oggettiva complessità dei compiti loro affidati.

  Sergio PIZZOLANTE (AP), soffermandosi inizialmente su una questione di metodo, fa notare che la proposta di parere formulata dal relatore non può essere definita come il risultato di un lavoro di sintesi svolto dall'intera Commissione, rappresentando, piuttosto, il frutto degli approfondimenti svolti unilateralmente, al proprio interno, dal gruppo del Partito Democratico, che è apparso chiuso ad ogni contributo da parte degli altri gruppi componenti della maggioranza. Entrando nel merito delle questioni, osserva che tale proposta di parere incarna i desideri di rivincita di una componente del Partito Democratico – uscita sconfitta dall'esame dei precedenti provvedimenti in materia di lavoro – che, a suo avviso, mira a riportare indietro l'intervento normativo del Governo, rispetto alla stessa legge delega, annullandone lo spirito innovativo. Ritiene, quindi, che le proposte di modifica del testo proposte dal relatore in materia di demansionamento, incremento delle sanzioni per la violazione dei limiti quantitativi previsti per i contratti a tempo determinato ed eliminazione del lavoro intermittente siano avanzate senza mai tenere nel debito conto le esigenze delle aziende e costituiscano un pericoloso arretramento rispetto all'impianto attuale del testo. Rileva, peraltro, che con l'intervento in materia di sanzioni per i contratti a tempo determinato stipulati in violazione dei limiti quantitativi previsti si stravolga l'impianto del decreto-legge n. 34 del 2014, frutto anche di una proposta emendativa da lui presentata in quella sede insieme alla collega Tinagli. Auspicato che, come accaduto in altre occasioni, tale iniziativa di una componente del Partito democratico, non rispettosa della stessa maggioranza e del Governo e fautrice di un pericoloso arretramento culturale e normativo, non sortisca alcun effetto, preannuncia il suo voto contrario alla proposta di parere formulata dal relatore. Dichiara, invece, di rispecchiarsi totalmente nel parere approvato dal Senato, facendo notare che esso è stato votato peraltro dallo stesso Partito Democratico.

  Titti DI SALVO (PD), in risposta a talune considerazioni svolte dal deputato Pizzolante, osserva che il Partito Democratico non ha cambiato idea, ma agisce nella piena consapevolezza dei diversi ruoli istituzionali del Parlamento e del Governo. Fatto notare, infatti, che il compito del Parlamento, in sede di esame degli schemi di decreto legislativo, è quello di verificare il rispetto dei principi recati dalla legge delega, esprimendo un parere peraltro non vincolante al Governo, rileva, quindi, che la proposta di parere del relatore, che valuta favorevolmente, rappresenta un atto importante con il quale si esercita un ruolo di stimolo nei confronti dell'Esecutivo, nell'ambito di una sostanziale condivisione della sua azione.

  Patrizia MAESTRI (PD), pur condividendo l'impostazione complessiva del provvedimento tesa a ridurre il campo della precarietà, sottolinea alcuni punti critici del testo, soprattutto in materia di demansionamento e lavoro intermittente, concordando con le osservazioni svolte dal relatore nella sua proposta di parere, tese al raggiungimento di un equilibrio maggiore tra esigenze delle imprese e tutele per i lavoratori. Auspica, infine, che il Governo possa tenere conto di tali osservazioni in sede di adozione del provvedimento definitivo.

  Roberto SIMONETTI (LNA) osserva che sarebbe stato opportuno prevedere Pag. 95nella proposta di parere un richiamo all'esigenza di salvaguardare la possibilità, per i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa anche a progetto e i titolari di partita IVA stabilizzati, di valorizzare, attraverso opportune forme di cumulo o totalizzazione, i contributi previdenziali versati alla gestione precedente, che altrimenti andrebbero perduti, in caso di trasformazione dei rapporti di lavoro in contratti di lavoro subordinato.

  Tiziana CIPRINI (M5S), richiama la proposta alternativa di parere presentata dal proprio gruppo, che ne sintetizza la posizione di ferma contrarietà rispetto al provvedimento in esame. Nell'osservare che lo schema conferma una visione padronale e quasi feudale dei rapporti di lavoro, lesiva dei diritti dei lavoratori, rileva che il tanto atteso «disboscamento» delle fattispecie contrattuali pubblicizzato dal Governo si è rivelato un inganno. Raccomanda, quindi, l'approvazione della proposta alternativa di parere formulata dal suo gruppo.

  Irene TINAGLI (PD), premesso di nutrire perplessità in ordine al superamento del lavoro intermittente, che potrebbe determinare conseguenze non desiderate in termini di minore tutela dei lavoratori, osserva tuttavia che la proposta di parere del relatore si limita, in proposito, a formulare un invito al Governo a verificare se sussistano le condizioni per una ulteriore semplificazione delle tipologie contrattuali. Al di là di questo punto specifico, rileva come la proposta di parere del relatore, diversamente da quanto paventato dal collega Pizzolante, si muova nell'ambito delle linee tracciate dal disegno di legge delega e non sia assolutamente in contrasto con il parere espresso nella giornata di ieri dalla 11a Commissione del Senato della Repubblica, che reca osservazioni per molti versi complementari a quelle contenute nella proposta di parere in discussione, come quella volta a sollecitare la redazione di un testo unificato semplificato delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro. Ritiene, inoltre, che la previsione della facoltà per i lavoratori di farsi assistere nelle negoziazioni presso le sedi protette da rappresentanti sindacali di loro fiducia non alteri in alcun modo l'equilibrio delle disposizioni del provvedimento. Quanto al richiamo formulato dal collega Pizzolante all'emendamento presentato congiuntamente nel corso dell'esame del decreto-legge n. 34 del 2014, precisa che esso era volto a escludere la sanzione della conversione in contratti a tempo indeterminato dei contratti stipulati in violazione dei limiti percentuali previsti per i contratti a tempo determinato e che esso prevedeva, proprio come la proposta di parere del relatore, che l'importo della sanzione fosse corrisposto al lavoratore assunto in violazione dei medesimi limiti. Nel ritenere, quindi, che la modifica proposta sia pienamente in linea con la filosofia delle più recenti riforme della disciplina del contratto a tempo determinato, rileva, altresì, che il Governo potrà valutare se l'attuale misura delle sanzioni sia adeguata o, per rafforzarne la deterrenza, sia opportuno un suo incremento.

  Carlo DELL'ARINGA (PD), soffermandosi esclusivamente sulle questioni di merito poste nel corso del dibattito odierno, osserva come spesso si rilevi una contrapposizione tra flessibilità e tutele per i lavoratori, mentre sarebbe più opportuno distinguere tra strumenti di tutela diretta e indiretta dei lavoratori, sulla base delle soluzioni individuate. Alla luce di tale distinzione teorica, ritiene che tanto il decreto quanto la proposta di parere si muovano nella direzione di un rafforzamento delle tutele di tipo indiretto, soluzione che giudica adeguata all'attuale contesto economico e giuridico. Rileva, in particolare, che il decreto, nelle disposizioni in materia di mansioni, lavoro accessorio, lavoro a tempo parziale, lavoro a tempo determinato e somministrazione di lavoro rechi un ampliamento dei margini di flessibilità esistenti nelle prestazioni di lavoro, a beneficio sia degli interessi dell'impresa Pag. 96sia di quelli dei lavoratori. Per quanto attiene alla proposta di parere, osserva come essa intervenga sulle materie delle mansioni e delle sanzioni nel caso di superamento dei limiti quantitativi per la stipula dei contratti a tempo determinato e solleciti una revisione della normativa sul lavoro intermittente, muovendosi in ogni caso nel quadro dell'impostazione della legge delega. Rileva, peraltro, come in diverse osservazioni siano riprese sollecitazioni rivolte alla Commissione da rappresentanti delle imprese e degli operatori economici, volte a lasciare maggiori margini di flessibilità nell'applicazione delle diverse fattispecie contrattuali. Per altro verso, giudica eccessive le accuse rivolte al provvedimento, in quanto ritenuto suscettibile di pregiudicare l'interesse dei lavoratori, ribadendo come esso non riduca il livello di tutela previsto a legislazione vigente, ma ne modifichi esclusivamente le caratteristiche.

  Walter RIZZETTO (Misto-AL), esprime il proprio rammarico per il fatto che il relatore non abbia minimamente tenuto conto dei suggerimenti contenuti nella sua proposta alternativa di parere. Fa riferimento, in particolare, all'esigenza di ridurre il ricorso al contratto a tempo determinato, di prendere maggiormente in considerazione le esigenze dei lavoratori autonomi e dei titolari di partita IVA, di restringere la possibilità per le imprese di licenziare in vista della riassunzione con il nuovo contratto a tutele crescenti. Rileva, inoltre, che nessun riferimento nella proposta di parere è fatto all'esigenza di eliminare il principio di acausalità nel contratto a tempo determinato, ritenuto superfluo alla luce delle ultime novità in tema di contratto a tempo indeterminato, nonché alla necessità di chiarire se la definizione di lavoro subordinato contenuta nel provvedimento sia da considerare sostitutiva o aggiuntiva rispetto a quelle prevista dal codice civile. Preannuncia, infine, il suo voto contrario alla proposta di parere del relatore.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ritiene che il provvedimento in esame sancisca la fine dei diritti dei lavoratori, aumentando la precarietà e il disagio dei giovani. Rileva, infatti, che non si opera nessuna semplificazione delle fattispecie contrattuali, mantenendo peraltro in vita le collaborazioni coordinate e continuative, e che si interviene pericolosamente in materia di demansionamento, con l'illusoria presunzione di mantenere in tal modo l'occupazione.

  Cesare DAMIANO, presidente, osserva che le disposizioni in materia di assegnazione di mansioni inferiori prevedono specifiche garanzie per il lavoratore.

  Chiara GRIBAUDO (PD) ritiene che il provvedimento in esame vada nella giusta direzione, perseguendo il contrasto del lavoro precario, in primo luogo mediante la soppressione delle collaborazioni a progetto, che costituiscono, a suo avviso, la fattispecie contrattuale caratterizzata dal più alto tasso di instabilità, nonché la stabilizzazione dei collaboratori coordinati e continuativi anche a progetto e dei titolari di partita IVA. Giudica positivamente, inoltre, il processo di semplificazione delle fattispecie contrattuali portato avanti dal Governo e di promozione del contratto a tempo indeterminato, pur sottolineando la necessità di completare il percorso avviato. Si riferisce, in particolare, all'esigenza di estendere anche al 2016 le misure di sostegno al reddito per gli stessi collaboratori, nonché di riflettere circa l'opportunità di un intervento più esteso e strutturale in materia di sostegno al lavoro autonomo.

  Antonio PLACIDO (SEL) illustrando la proposta di parere contrario presentata dal proprio gruppo, ritiene che non debba sopravvalutarsi il valore di un parere obbligatorio e non vincolante, come quello che la Commissione è chiamata a esprimere sul provvedimento in esame. Quanto al contenuto dello schema in discussione, rileva come il Governo prosegua nella sua opera di costante allargamento dei margini di manovra per le imprese e di riduzione delle tutele dei lavoratori, ignorando completamente il Pag. 97principio sancito dall'ordinamento dell'Unione europea e affermato formalmente anche dall'articolo 1 del provvedimento in esame, secondo il quale il contratto a tempo indeterminato è la forma comune di rapporto di lavoro. Segnala, in questo contesto, l'assenza di misure strutturali che assicurino una maggiore convenienza del contratto a tempo indeterminato sotto il profilo contributivo, considerando la temporaneità dell'esonero previsto dalla legge di stabilità per il 2015. Quanto alla proposta di parere del relatore, pur comprendendo gli sforzi della maggioranza della Commissione di perseguire una politica di riduzione del danno rispetto alle proposte del Governo, rileva come essi siano destinati a un probabile insuccesso, considerati gli orientamenti dell'Esecutivo, deciso a ridimensionare in modo drastico le tutele dei lavoratori e il ruolo delle organizzazioni sindacali.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA, nel ribadire il proprio rispetto istituzionale per tutti i gruppi rappresentati nella Commissione, osserva come necessariamente il proprio giudizio sul valore del lavoro svolto e sull'attenzione che il Governo presterà alle sollecitazioni rivolte si debba riferire alla Commissione nella sua interezza, così come rappresentata dalla proposta del relatore. Ritiene, del resto, che anche il dibattito odierno abbia fornito spunti interessanti per il Governo, richiamando in particolare le sollecitazioni concernenti la materia delle adozioni, rispetto alla quale assicura che l'Esecutivo presterà la massima attenzione, al fine di dare risposte adeguate in questo o in futuri provvedimenti. Quanto ai principali spunti contenuti nella proposta di parere del relatore, ritiene che non si leda in alcun modo lo spirito della riforma assicurando al lavoratore la facoltà di farsi assistere da un rappresentante sindacale o da altra persona di sua fiducia nelle negoziazioni nell'ambito delle sedi protette. Rileva, altresì, che le osservazioni riferite alla materia del demansionamento riprendono in modo testuale i principi inseriti nella legge delega, che intendono escludere forme di demansionamento in assenza di parametri oggettivi legati a situazioni di riorganizzazione aziendale, che sconfinerebbero nel mobbing a danno dei lavoratori. A suo avviso, l'equilibrio individuato nella legge delega rappresenta un importante elemento di garanzia per le imprese e i lavoratori, che va preservato anche in questa sede. Da ultimo, rileva che, per quanto attiene al finanziamento a decorrere dall'anno 2016 della DIS-COLL, cui fanno riferimento le premesse della proposta di parere del relatore, il Governo è consapevole dell'esigenza rappresentata e valuterà la possibilità di individuare una soluzione in proposito, nel quadro delle risorse finanziarie disponibili, nell'ambito di futuri provvedimenti, a cominciare dalla manovra di bilancio per il prossimo triennio.
  Alla luce di queste considerazioni, esprime quindi una valutazione favorevole sulla proposta di parere del relatore.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricordato che il percorso di attuazione della legge delega in materia di lavoro non si conclude oggi, ma proseguirà con l'esame dei provvedimenti attuativi che verranno assunti in futuro, esprime soddisfazione per il lavoro svolto finora dalla Commissione che, a suo avviso, ha dato ampio spazio al confronto nel merito tra i tutti i gruppi. Nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che verrà posta per prima in votazione la proposta di parere formulata dal relatore, precisando che in caso di sua approvazione, le proposte alternative presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere formulata dal relatore, risultando conseguentemente precluse le proposte di parere alternativo presentate.

  La seduta termina alle 15.15.

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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 14 maggio 2015.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.35.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 445 del 13 maggio 2015, a pagina 232, seconda colonna, dodicesima e trentaduesima riga, sostituire la parola «13» con la seguente: «12».

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