CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 aprile 2015
429.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 141

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 22 aprile 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 13.40.

Documento di economia e finanza 2015.
Doc. LVII, n. 3, e Allegati.

(Parere alla V Commissione)
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del documento, rinviato nella seduta del 16 aprile 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che prosegue l'esame in sede consultiva del Documento di economia e finanza 2015, ai fini della deliberazione di competenza che, secondo quanto già concordato nella riunione del 15 aprile scorso dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, avrà luogo nella presente seduta. Nel segnalare che è in distribuzione una errata corrige del documento, fa presente che la relatrice ha predisposto una proposta di parere con osservazioni (vedi allegato 1), il cui contenuto è stato già anticipato, prima della seduta, ai componenti della Commissione. Fa presente, altresì, che il gruppo M5S ha predisposto una proposta alternativa di parere, a prima firma del deputato Comunardi (vedi allegato 2). Chiede quindi alla relatrice se Pag. 142intende illustrare la propria proposta di parere.

  Cinzia Maria FONTANA (PD), relatrice, illustra la sua proposta di parere, raccomandandone l'approvazione. Nell'illustrazione si sofferma, in particolare, sulle osservazioni in essa contenute, segnalando, in primo luogo, l'esigenza che il Governo renda permanenti le misure assunte nell'ambito dell'attuazione della delega in materia di lavoro e della legge di stabilità per il 2015, soprattutto con riferimento al finanziamento delle agevolazioni contributive per le nuovi assunzioni, agli interventi in materia di conciliazione tempi di vita e di lavoro e sostegno al reddito. Ritiene altresì opportuno un intervento in materia pensionistica risolvendo in termini strutturali la questione degli esodati e ripristinando gradualità nelle modalità di uscita dal lavoro. Richiama, infine, l'esigenza di individuare risorse da destinare al rinnovo dei contratti del pubblico impiego, nonché di individuare, in attuazione della delega di cui all'articolo 1, comma 4, della legge n. 183 del 2014, un assetto istituzionale dei servizi pubblici per l'impiego che ne garantisca un funzionamento efficace.

  Claudio COMINARDI (M5S) illustra la proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo, con la quale intende manifestare la contrarietà ad un documento, che a suo avviso, contiene diversi elementi di criticità, testimoniando l'insufficienza dell'azione del Governo in materia di politica economica e di politiche per il lavoro. Fa notare, anzitutto, che mancano del DEF misure che siano in grado, da un lato, di rilanciare l'economia e, dall'altro, di contrastare le disuguaglianze sociali, sempre più evidenti in una società nella quale si registra un aumento della ricchezza solo a favore di gruppi ristretti. Lamenta, quindi, l'assenza di un intervento volto a introdurre un reddito di cittadinanza, che giudica fondamentale al fine di garantire un reale sostegno ai lavoratori nel passaggio tra un lavoro e l'altro, nonché la mancanza di una politica volta a ridurre le disuguaglianze salariali, soprattutto nell'ambito del settore pubblico, delle società partecipate e delle cooperative sociali. Giudica poi importante, nell'ottica del contrasto alla disoccupazione giovanile, un intervento a favore del ricambio generazionale, che abroghi la riforma pensionistica del 2011, che ha incrementato troppo bruscamente i requisiti per accedere alla pensione, mettendo in difficoltà molti lavoratori, soprattutto quelli più disagiati, tra i quali richiama le donne, per le quali sarebbe necessario quantomeno favorire la scelta del regime opzionale basato su un calcolo contributivo. Giudica poi necessario un intervento in materia di politiche attive, riformando i centri per l'impiego, da preferire alle agenzie private, che, a suo avviso, hanno prodotto solo danni, perseguendo solo scopi di profitto. Al riguardo, ritiene necessario un potenziamento dell'organico dei servizi pubblici per l'impiego, nonché una messa a regime del sistema informatico, implementando le strutture già esistenti e rendendo maggiormente trasparente l'impegno finanziario destinato alle attività di formazione. Evidenzia, quindi, l'opportunità di un intervento di riduzione fiscale a vantaggio delle imprese, prevedendo incentivi soprattutto in vista dell'assunzione di soggetti svantaggiati, come i disoccupati di lunga durata. Giudica importante favorire lo sviluppo della democrazia all'interno dei luoghi di lavoro, in particolare attraverso il ripristino delle garanzie dello Statuto dei lavoratori, vigenti prima della legge n. 92 del 2012 e l'abolizione dell'articolo 8 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 in materia di contrattazione collettiva di prossimità, nonché mediante l'adozione di una normativa volta ad assicurare una vera e piena rappresentanza e rappresentatività sindacale. Ritiene, altresì, opportuno intervenire seriamente in materia di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, garantendo una maggiore flessibilità dell'orario di lavoro. Nel raccomandare l'approvazione della proposta di parere, di cui è primo firmatario, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dalla relatrice, che, a suo Pag. 143avviso, non incalza il Governo con fermezza sulle tematiche testé indicate.

  Walter RIZZETTO (Misto-AL), nel richiamare taluni dati pubblicati di recente in materia di occupazione dalla CNA, sottolinea che, pur registrandosi con favore una crescita delle nuove assunzioni a tempo indeterminato, sussiste il rischio che le agevolazioni previste per il contratto a tutele crescenti «cannibalizzino» le altre tipologie contrattuali, a partire dal contratto di apprendistato. Nell'esaminare il contenuto del DEF, che, peraltro, a suo avviso, indica dati discordanti in materia di andamento del tasso occupazionale, fa notare che esso presenta un contenuto meramente ricognitivo, non recando alcuna misura propositiva o di reale programmazione degli interventi in materia di rilancio dell'economia e dell'occupazione. Riprendendo il tema delle nuove assunzioni, dopo aver rilevato l'illogicità di far coesistere, nell'ambito di una medesima azienda, lavoratori soggetti a regimi di tutela differenziati, fa notare che esse possono essere in gran parte ricondotte a trasformazioni di contratti già esistenti, richiamando taluni casi di imprese che hanno avviato procedure di licenziamenti collettivi proprio nell'ottica di riassunzione tramite il nuovo contratto a tempo indeterminato. Evidenzia, peraltro, che tale contratto a tutele crescenti non appare così stabile, considerato l'allentamento dei vincoli in tema di licenziamento e la temporaneità degli sgravi contributivi previsti per incentivarlo. Fa notare, quindi, l'incongruenza dell'azione del Governo, che, da un lato, sbandiera la propria volontà di rendere stabili i contratti di lavoro, ma, dall'altro, vanifica ogni proposito di stabilizzazione non individuando le giuste coperture finanziarie ai suoi provvedimenti oppure introducendo misure di garanzia di sola facciata, come nel caso del provvedimento sulla «buona scuola», nel quale la precarizzazione dei rapporti di lavoro, a suo avviso, proseguirà nei fatti, attraverso le assegnazioni degli incarichi da parte dei dirigenti scolastici, che rischiano di rivelarsi discrezionali e temporanee. Lamenta, quindi, una mancanza di coraggio nella proposta di parere formulata dalla relatrice, soprattutto in materia di tutela del lavoro femminile, di contrasto alla disoccupazione, che nel Mezzogiorno presenta dati drammatici, e di sostegno al lavoro autonomo. In proposito, invita la relatrice a considerare un tema di assoluta rilevanza, che riguarda le problematiche di ricollocazione nel mercato che incontrano gli imprenditori dopo il fallimento della loro azienda, laddove sia determinato da motivazioni oggettive e slegate dalla capacità dell'imprenditore, risultando spesso difficoltosa una riapertura della propria attività, anche a fronte dell'impossibilità di accedere al credito.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa notare che, da un'attenta lettura della proposta di parere della relatrice, soprattutto nella parte relativa alle osservazioni, emerge una particolare sensibilità verso le tematiche evocate negli interventi svolti nel presente dibattito. Giudica significative, ad esempio, le osservazioni che invitano il Governo a rendere strutturali le agevolazioni in tema di contratto a tutele crescenti nonché le misure di sostegno al reddito e di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, assicurandone una efficacia duratura. Ritiene altresì importanti le osservazioni svolte in tema di flessibilità previdenziale, argomento valutato di massima importanza nell'ottica di garantire un ricambio generazionale e di contrasto alla povertà. Auspica, pertanto, che dall'odierno dibattito possa emergere una volontà comune tesa alla risoluzione delle tante questioni in gioco nelle materie di competenza della Commissione.

  Walter RIZZETTO (Misto-AL), intervenendo per una precisazione, fa notare che, per quanto la Commissione possa impegnarsi su tali tematiche, la decisione finale spetterà esclusivamente al Governo, senza che vi sia alcuna garanzia circa l'effettivo superamento delle problematiche in essere. Rileva, peraltro, che le soluzioni prospettate anche in sede parlamentare in materia di flessibilità previdenziale non Pag. 144appaiono prive di difficoltà attuative e di effetti negativi per i lavoratori, soprattutto se si considera l'importante decurtazione dei trattamenti pensionistici che si registrerebbe con un'uscita anticipata dal lavoro rispetto ai limiti attualmente vigenti.

  Cesare DAMIANO, presidente, osserva che, a prescindere dalle determinazioni finali che saranno assunte dal Governo in materie importanti come quella previdenziale, la Commissione ha il diritto e il dovere di proseguire il proprio lavoro, cercando il più possibile di raggiungere la massima condivisione tra i gruppi, anche al fine di stimolare in modo costante l'Esecutivo a intraprendere le opportune azioni in materia. Ritiene che tale metodo di lavoro parlamentare possa risultare utile anche in vista dell'elaborazione della prossima legge di stabilità, nell'ambito della quale auspica che il Governo individui le coperture finanziarie necessarie all'attuazione delle misure in materia di lavoro e previdenza.

  Irene TINAGLI (PD), pur non dichiarandosi contraria a priori all'introduzione di misure che garantiscano una maggiore flessibilità in materia previdenziale, manifesta una certa preoccupazione in relazione a taluni propositi di «smantellamento» della cosiddetta «riforma Fornero», di cui al decreto-legge n. 201 del 2011, provvedimento che, a suo avviso, ha comunque provveduto a mettere in equilibrio il sistema pensionistico, assicurandone il buon funzionamento entro un arco temporale di oltre trent'anni, in piena armonia con gli indirizzi europei. Rilevato che la spesa previdenziale nel corso degli anni ha assunto un rilievo esagerato, finendo con l'assumere su di sé compiti di assistenza e di sostegno al reddito estranei alla sua natura, invita quindi i gruppi a valutare qualsiasi intervento di modifica in materia previdenziale in un'ottica di previsione temporale di lungo respiro, al fine di considerarne appieno le conseguenze dal punto di vista dell'impatto finanziario.

  Titti DI SALVO (PD) dichiara di condividere l'impianto della proposta di parere formulata dalla relatrice, atteso che lancia un chiaro segnale al Governo in ordine all'opportunità di destinare risorse umane, finanziarie e strumentali al sostegno dell'occupazione, ad esempio rendendo strutturali le agevolazioni per le nuove assunzioni. Quanto al tema della flessibilità previdenziale, ritiene opportuna una seria riflessione in materia, alla luce delle numerose criticità recate della recente «riforma Fornero». Al riguardo, ritiene che il decreto-legge n. 201 del 2011, avendo introdotto il regime contributivo pro quota in un contesto normativo rigido e vincolante, rechi in sé un vizio di fondo, che appare incoerente con la natura stessa del sistema contributivo, che si fonda, al contrario, sulla libertà di scelta del lavoratore e sull'erogazione di un trattamento pensionistico proporzionato ai contributi versati. Ritiene, pertanto, che il dibattito in Commissione su tale argomento possa essere utile in vista dell'esame della prossima legge di stabilità, che giudica il più importante momento di confronto con il Governo sui temi della previdenza.

  Anna GIACOBBE (PD) condivide l'impostazione della proposta di parere formulata dalla relatrice, atteso che essa propone di destinare risorse pubbliche al settore previdenziale, anche nell'ottica di favore un ricambio generazionale a favore dei giovani, alla luce dei segnali di ripresa economica indicato dal DEF, che impongono oggi di restituire ai lavoratori risorse sottratte negli anni passati per esigenze di risanamento.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere della relatrice, avvertendo che in caso di sua approvazione, la proposta alternativa di parere presentata dal gruppo del Movimento 5 Stelle si intenderà preclusa e non sarà quindi posta in votazione.

  La Commissione approva, quindi, la proposta di parere formulata dalla relatrice, risultando così preclusa la proposta alternativa di parere presentata dal gruppo del MoVimento 5 Stelle.

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Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
C. 2994 Governo e abb.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, considerata la ristrettezza dei tempi a disposizione della Commissione, anche in considerazione di proseguire il ciclo di audizioni informali nell'ambito dell'esame degli atti del Governo n. 157 e n. 158, propone di rinviare lo svolgimento della relazione introduttiva della relatrice sul provvedimento in titolo alla giornata di domani.

  Antonella INCERTI (PD), relatrice, condivide la proposta della presidenza, che giudica di buon senso, poiché appare necessario comunque attendere gli esiti dell'esame degli emendamenti in sede referente al fine di svolgere una valutazione complessiva sul testo in questione, anche alla luce delle modifiche che dovrebbero essere introdotte con riferimento alle parti di competenza della Commissione.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) si dichiara contraria a un rinvio dell'avvio dell'esame del provvedimento, sottolineando la necessità che la Commissione si esprima sul testo attuale prima che inizi l'esame delle proposte emendative in sede referente, in modo da suggerire alla Commissione di merito eventuali proposte di modifica. Rilevato con rammarico che non è stato possibile esaminare il provvedimento congiuntamente con la VII Commissione, nonostante il presente provvedimento contenga numerose disposizioni che rientrano nella competenza della XI Commissione, osserva che appare necessario che i gruppi si concentrino ora sull'elaborazione di un parere che sia il più vincolante possibile e suscettibile di incidere realmente su un testo che giudica criticamente. Rileva, peraltro, che l'esame in sede referente ha subito un rallentamento a causa della riapertura del termine degli emendamenti disposta a seguito dell'imminente collegamento del provvedimento alla manovra di finanza pubblica, secondo una procedura che definisce irrituale e forzata, trattandosi di un provvedimento in corso di esame. Quanto al merito del provvedimento, stigmatizzata soprattutto la portata delle misure che riguardano l'assunzione dei docenti, che, a suo avviso, non sono in grado di risolvere il problema del precariato. Auspica, quindi, un sollecito esame del provvedimento in sede consultiva.

  Antonella INCERTI (PD), relatrice, ritiene che il rinvio di un solo giorno non possa compromettere l'efficacia dell'esame in sede consultiva del provvedimento, giudicando necessario che la Commissione valuti con attenzione gli sviluppi dell'esame in sede referente.

  Cesare DAMIANO, presidente, giudica opportuno che la Commissione organizzi i tempi di esame del provvedimento in armonia con l'andamento dell'esame in sede referente e con l'esigenza di una opportuna analisi del testo in sede consultiva. Fa notare, in proposito, che la complessità delle misure da esso recate in talune materie di competenza della Commissione richiede una valutazione molto attenta, anche tenendo conto delle potenziali sovrapposizioni tra le disposizioni in materia di apprendistato contenute nell'articolo 4 del disegno di legge e le analoghe norme contenute nello schema di decreto legislativo recante il testo organico dei contratti, attualmente all'esame della Commissione. Osservato che, in ogni caso, è fatta salva la possibilità per i gruppi di presentare propri emendamenti presso la Commissione di merito, ritiene opportuno, per il momento, rinviare lo svolgimento della relazione introduttiva della relatrice alla giornata di domani, nella quale si valuteranno le modalità di prosecuzione dell’iter, anche alla luce degli sviluppi dell'esame in sede referente.

  La Commissione conviene.

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  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 22 aprile 2015.

Audizione nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro (Atto n. 157) e dello schema di decreto legislativo recante il testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni (Atto n. 158).
Audizione di rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.25 alle 15.50.

Audizione di rappresentanti del Forum del Terzo settore.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.50 alle 16.20.

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