CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 aprile 2015
428.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 34

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 21 aprile 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 15.45.

Indagine conoscitiva in merito all'esame della proposta di legge C. 1335 Bonafede, recante disposizioni in materia di azione di classe.
(Svolgimento e conclusione).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione Mariacarla GIORGETTI, professoressa di diritto processuale civile presso l'Università degli studi di Bergamo, Angelo Danilo DE SANTIS, professore di diritto processuale civile presso l'Università degli studi Roma Tre, Laura SALVANESCHI, professoressa di diritto processuale civile presso l'Università degli studi di Milano, Paolo FIORIO e Gianni CAVINATO, rappresentanti del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU).

  Interviene per porre quesiti e formulare osservazioni il deputato Alfonso BONAFEDE (M5S).

  Rispondono ai quesiti posti Mariacarla GIORGETTI, professoressa di diritto processuale civile presso l'Università degli studi di Bergamo, Angelo Danilo DE SANTIS, professore di diritto processuale civile presso l'Università degli studi Roma Tre, Laura SALVANESCHI, professoressa di diritto processuale civile presso l'Università degli studi di Milano, Silvia CASTRONOVI, Patrizio BARBIERI e Paolo FIORIO rappresentanti del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU).

Pag. 35

  Donatella FERRANTI, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 17.35.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 21 aprile 2015. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 17.35.

Documento di economia e finanza 2015.
Doc. LVII, n. 3 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, osserva che il Documento di economia e finanza (DEF) costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio, che traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo e il conseguimento degli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e solidale definiti nella Strategia Europa 2020. Il DEF enuncia, pertanto, le modalità e la tempistica attraverso le quali l'Italia intende conseguire il risanamento strutturale dei conti pubblici e perseguire gli obiettivi in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale, energia e sostenibilità ambientale definiti nell'ambito dell'Unione europea.
  Il documento, che s'inquadra al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE – il Semestre europeo – è presentato alle Camere, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, entro il 10 aprile di ciascun anno, al fine di consentire alle Camere di esprimersi sugli obiettivi programmatici di politica economica in tempo utile per l'invio al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, entro il successivo 30 aprile, del Programma di Stabilità e del Programma Nazionale di Riforma (PNR).
  Quanto alla struttura, il DEF si compone di tre sezioni e di una serie di allegati. In particolare, la prima sezione espone lo schema del Programma di Stabilità, che deve contenere tutti gli elementi e le informazioni richiesti dai regolamenti dell'Unione europea e, in particolare, dal nuovo Codice di condotta sull'attuazione del Patto di stabilità e crescita, con specifico riferimento agli obiettivi di politica economica da conseguire per accelerare la riduzione del debito pubblico.
  Nella seconda sezione sono indicate le regole generali sull'evoluzione della spesa delle amministrazioni pubbliche, in linea con l'esigenza, evidenziata in sede europea, di individuare forme efficaci di controllo dell'andamento della spesa pubblica.
  La terza sezione reca, infine, lo schema del Programma Nazionale di riforma (PNR) che, in coerenza con il Programma di Stabilità, definisce gli interventi da adottare per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di crescita, produttività, occupazione e sostenibilità delineati dalla nuova Strategia «Europa 2020». In tale ambito sono indicati: lo stato di avanzamento delle riforme avviate, con indicazione dell'eventuale scostamento tra i risultati previsti e quelli conseguiti; gli squilibri macroeconomici nazionali e i fattori di natura macroeconomica che incidono sulla competitività; le priorità del Paese, con le principali riforme da attuare, i tempi previsti per la loro attuazione e la compatibilità con gli obiettivi programmatici indicati nel Programma di stabilità; i prevedibili effetti delle riforme proposte in Pag. 36termini di crescita dell'economia, di rafforzamento della competitività del sistema economico e di aumento dell'occupazione.
  In allegato al DEF sono indicati gli eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica. In coerenza con gli obiettivi del programma nazionale di riforma, il DEF 2015 indica come collegati alla manovra di bilancio una serie di provvedimenti, tra i quali la delega al Governo recante disposizioni per l'efficienza del processo civile (A.C. 2953), il cui esame inizierà la prossima settimana una volta approvata la risoluzione sul DEF.
  La Commissione giustizia è chiamata ad esaminare il DEF per le parti di competenza, considerato che tra le azioni governative prioritarie previste nel Programma Nazionale di Riforma (PNR), che individua gli ambiti prioritari dell'azione governativa e definisce gli interventi volti ad ottemperare ad impegni presi in sede europea, è prevista la giustizia.
  La giustizia riveste un ruolo significativo nel quadro delle riforme strutturali indicate dal DEF, a partire dalla riduzione dei margini di incertezza dell'assetto giuridico per alcuni settori, sia dal punto di vista della disciplina generale, sia dal punto di vista degli strumenti che ne assicurano l'efficacia (ad esempio, la riforma della giustizia civile).
  La giustizia rientra tra le aree di intervento per le riforme strutturali, suscettibile di produrre effetti macroeconomici. Nel DEF, tali effetti sono valutati pari allo 0,1 per cento del PIL entro il 2020, allo 0,2 per cento del PIL entro il 2025 e allo 0,9 per cento del PIL nel lungo periodo. Il DEF dedica un paragrafo alla giustizia, anche in risposta alla raccomandazione n. 3 sulla efficienza e qualità della Pubblica Amministrazione, che segnala la necessità di potenziare ulteriormente l'efficacia delle misure anticorruzione, anche rafforzando i poteri dell'autorità nazionale anticorruzione; monitorare tempestivamente gli effetti delle riforme adottate per aumentare l'efficienza della giustizia civile, con l'obiettivo di garantirne l'efficacia, e attuare interventi complementari, ove necessari.
  Gli ambiti affrontati sono i seguenti: giustizia civile, riforme ordinamentali e organizzative, settore penale, rafforzamento delle misure per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella PA, la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
  Rispetto al DEF 2014, trovano una specifica e autonoma trattazione le riforme ordinamentali e organizzative, unitamente alla lotta alla corruzione e alla valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Nel DEF 2015 non costituiscono più ambiti di intervento autonomamente trattati la giustizia amministrativa e il sistema carcerario.
  Nel complesso, il DEF 2015 si sviluppa lungo una linea di continuità con quello dello scorso anno, contraddistinta dal legame tra efficienza del sistema giudiziario e ripresa economica.
  Nel DEF 2015, per ogni ambito sono individuate alcune azioni, per ciascuna delle quali sono specificate descrizione, finalità e tempi di realizzazione.
  Con riguardo alla giustizia civile, le azioni interessano: il tribunale delle imprese, con l'estensione delle competenze delle sezioni specializzate in materia di proprietà industriale, e la disciplina delle crisi d'impresa; il tribunale della famiglia e della persona; le misure acceleratorie del processo civile; l'adozione in favore delle famiglie affidatarie e il divorzio breve.
  Tali settori sono fatti oggetto di un disegno di legge del Governo presentato alla Camera dei deputati (giustizia civile), di una proposta di legge già approvata dal Senato (adozione) e di un'altra modificata dal Senato dopo la prima approvazione della Camera dei deputati (divorzio breve), che domani potrebbe essere approvata definitivamente.
  Con riguardo alle riforme ordinamentali e organizzative, le azioni individuate investono sia il Parlamento per le modifiche legislative sia l'amministrazione competente per gli adeguamenti organizzativi. Tali azioni riguardano la riforma della magistratura onoraria, la riorganizzazione del Ministero della giustizia, il processo civile e penale telematico, l'ufficio del Pag. 37processo, l'accesso in magistratura, lo sviluppo di un sistema informativo integrato per il monitoraggio delle pendenze in materia civile (Strasburgo 2), la geografia giudiziaria, la razionalizzazione dei processi di spesa nella gestione e funzionamento degli uffici giudiziari, l'assunzione di nuove professionalità, la formazione e riqualificazione del personale giudiziario.
  In particolare, sul processo civile telematico, il decreto-legge n. 90 del 2014 ha disposto l'obbligatorietà del deposito telematico degli atti processuali nei procedimenti civili. Tramite il portale dei servizi nazionali di giustizia, è possibile per chiunque la consultazione on line dello stato della causa in forma anonima e per i dati generici.
  Con riguardo al settore penale, è individuata un'azione complessivamente dedicata alle modifiche alla normativa processuale e sostanziale ed essenzialmente contenuta nel disegno di legge n. 2798, all'esame della Camera dei deputati. Sono previsti interventi sui seguenti aspetti del diritto processuale penale: a) estensione della procedibilità a querela; b) estinzione del reato per riparazione del danno; c) diritti difensivi in fase di indagine; d) garanzie nell'acquisizione dei tabulati telefonici e nelle intercettazione di comunicazioni e conversazioni telefoniche o telematiche; e) riduzione dei tempi di durata del processo penale mediante interventi sull'udienza preliminare, sui riti alternativi e sulle impugnazioni; f) potenziamento degli strumenti investigativi (con il già approvato decreto legge per la lotta al terrorismo anche internazionale e mediante l'istituzione della banca dati nazionale del DNA). Nel settore del diritto penale sostanziale sono previsti i seguenti interventi: a) revisione della prescrizione dei reati (oggetto di una proposta di legge approvata dalla Camera e all'esame del Senato); b) riordino del codice penale; c) depenalizzazione dei reati di minore allarme sociale (oggetto di una delega contenuta nella legge n. 67 del 2014).
  Ulteriori azioni interessano: misure volte a rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti e il contrasto alla corruzione (oggetto della proposta di legge n. 3008, già approvata dal Senato, ed all'esame della Commissione giustizia); il disegno di legge recante misure in materia di estradizione per l'estero; il completamento del piano d'azione per il sovraffollamento carcerario.
  Per quest'ultimo ambito, in base ai recenti interventi legislativi, sono state adottate misure volte a limitare in talune ipotesi l'esecuzione della pena in carcere. In particolare, qualora il giudice procedente ritenga che possa essere concessa la sospensione condizionale della pena, oppure la pena detentiva da irrogare possa essere contenuta in un massimo di tre anni, non possono essere disposte le misure della custodia cautelare o degli arresti domiciliari. Si ricorda inoltre che è stato introdotto nell'ordinamento giudiziario penale l'istituto della sospensione del procedimento penale con messa alla prova, inserita tra le cause estintive del reato. La misura consiste in condotte riparatorie, nell'affidamento dell'imputato al servizio sociale e nella prestazione di lavoro di pubblica utilità. La sospensione del processo con messa alla prova può essere richiesta dall'imputato nei procedimenti per reati puniti con pena pecuniaria, ovvero con reclusione fino a 4 anni.
  Gli interventi normativi adottati hanno prodotto una consistente diminuzione della popolazione carceraria: si è passati da circa 66.000 detenuti (con una capienza regolamentare di 47.040 posti), presenti al momento della condanna della Corte di Strasburgo nella sentenza Torreggiani del gennaio 2013, a circa 54.000 al marzo 2015 (con una flessione di circa il 20 per cento e con una capienza regolamentare pari a 49.494 posti).
  Sul piano organizzativo, con decreto ministeriale del marzo 2015 è stata definita la struttura e la composizione dell'ufficio del Garante nazionale dei diritti e delle persone detenute o private della libertà personale.
  L'istituzione del Garante nazionale rappresenta una puntuale risposta alle criticità evidenziate dalla Corte europea dei Pag. 38diritti dell'uomo con la sentenza del 2013, circa la presenza di efficaci strumenti di tutela dei diritti delle persone private della libertà personale.
  Con riguardo al rafforzamento delle misure per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella p.a., sono individuate azioni relative al rafforzamento delle misure preventive e al ruolo dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), al superamento della frammentazione delle stazioni appaltanti.
  Infine, la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata interessa in particolare la definizione di una strategia nazionale. Sul tema sono in corso di esame alla Camera le proposte di legge n. 1138 e abbinate.
  Quanto agli effetti macroeconomici, le misure considerate per la giustizia mirano all'aumento dell'efficienza tanto di quella civile quanto di quella penale.
  Il DEF fa ricorso a stime della Commissione Europea sugli indicatori di efficienza giudiziaria e sul flusso di investimenti esteri diretti. In particolare, le riforme considerate nello studio della Commissione Europea comportano: a) una riduzione del numero dei tribunali di prima istanza del 48 per cento a seguito di una riorganizzazione geografica dei tribunali e b) una riduzione del tasso di litigiosità del 2,9 per cento generato da una riforma sulla mediazione.
  Propone pertanto di esprimere parere favorevole (vedi allegato 1).
  Avverte altresì che la deputata Agostinelli ha presentato a nome del suo gruppo una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2). Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Vittorio FERRARESI (M5S) ricorda di aver chiesto che siano sentiti i sindacati dei dipendenti del Ministero della giustizia sulla questione della riqualificazione nonché di comitati rappresentativi dei precari della giustizia, per affrontare in Commissione la grave situazione in cui si trovano. Invita, pertanto, la Presidenza a fissare le predette audizioni. Chiede inoltre che sia fissato un termine entro il quale poter presentare richieste di audizione in merito al disegno di legge C. 3008, in materia di anticorruzione.

  Donatella FERRANTI, presidente, assicura il deputato Ferraresi che le sue richieste, peraltro condivisibili, saranno sottoposte all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Alessandro PAGANO (AP) rappresenta l'esigenza che in merito alle proposte di legge C. 1138 ed abbinate, in materia di confisca e di misure di prevenzione, sia sentito il Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri.

  Donatella FERRANTI, presidente, dopo aver ricordato che sarebbe terminato il ciclo di audizioni previsto, comunica che anche questa richiesta sarà sottoposta all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta termina alle 17.45.

Pag. 39