CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 aprile 2015
426.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 16 aprile 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 10.15.

Sui lavori della Commissione.

  Francesco BOCCIA, presidente, comunica che la Presidente della Camera ha trasmesso copia della lettera inviata il 31 marzo scorso dal Presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio al Ministro dell'economia e delle finanze, relativa alla validazione delle previsioni macroeconomiche Pag. 65tendenziali per gli anni 2015-2019 del Documento di economia e finanza 2015.

Disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati.
C. 3-bis e abb.-B, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Maino MARCHI (PD), relatore, evidenzia che, nel corso dell'esame in seconda lettura, il Senato ha modificato il testo del provvedimento, introducendo fra l'altro l'articolo 2, commi 37 e 38, con cui viene modificata la disciplina del voto degli italiani all'estero. In particolare, sulla base di tali modifiche:
   viene stabilizzata a regime, per i militari e per i dipendenti pubblici in missione all'estero, la possibilità, già prevista per i cittadini residenti all'estero, di esercitare il voto per corrispondenza;
   la medesima possibilità viene estesa ai cittadini non residenti all'estero ma che vi si trovino temporaneamente (per almeno tre mesi) per motivi di lavoro, di studio o di cure mediche. Il diritto di voto è esteso anche ai familiari conviventi di tali cittadini.

  Segnalando che le modifiche approvate dal Senato non risultano corredate di relazione tecnica, osserva, in merito ai profili di quantificazione, che le norme in esame integrano la disciplina generale sull'esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini italiani residenti all'estero, novellando la legge n. 459 del 2001. Poiché la generalità degli oneri connessi all'attuazione di tale ultima disciplina è posta a carico dell'apposito Fondo per le elezioni politiche, amministrative, del Parlamento europeo e per i referendum, come previsto dall'articolo 24 della citata legge n. 459 del 2001, ritiene che si possa desumere – pur in assenza di un'esplicita previsione in tal senso – che anche le spese derivanti dall'estensione del voto per corrispondenza a ulteriori categorie di cittadini temporaneamente all'estero e ai militari in missione, come previsto dalle modifiche introdotte dal Senato, saranno finanziate nell'ambito di detto Fondo. A titolo esemplificativo ricorda che nell'ambito di tali spese rientrano quelle derivanti dall'invio all'estero dei plichi contenenti i certificati e le schede elettorali, le spese derivanti dalla messa a disposizione delle buste affrancate da inviare agli uffici consolari e le spese derivanti dagli adempimenti tecnico-organizzativi connessi all'espressione del voto da parte dei militari in missione. Riguardo a tali aspetti, nonché in merito alla capienza del predetto Fondo, anche alla luce delle complessive modifiche introdotte dal provvedimento in esame, ritiene necessario un chiarimento da parte del Governo.

  Il viceministro Enrico MORANDO deposita agli atti della Commissione una nota della Ragioneria generale dello Stato recante i chiarimenti richiesti dal relatore (vedi allegato 1).

  Maino MARCHI (PD), relatore, formula pertanto la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il progetto di legge C. 3-bis e abb.-B, approvato, in un testo unificato, dalla Camera e modificato dal Senato, recante Disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati;
  preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
   gli effetti finanziari derivanti dall'estensione del voto per corrispondenza ad ulteriori categorie di cittadini temporaneamente all'estero e ai militari in missione graveranno sul Fondo per le elezioni politiche, amministrative, del Parlamento europeo e per i referendum;Pag. 66
   il Fondo è dotato di uno stanziamento pari a 320 milioni di euro nel 2015 e 300 milioni di euro a decorrere dal 2016 e presenta, pertanto, la necessaria capienza;
   il Fondo è ripartito annualmente sulla base di apposito decreto interministeriale tra gli stati di previsione delle amministrazioni interessate dalle consultazioni elettorali, tra le quali è compreso anche il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo italiano e l'Organizzazione mondiale della sanità – Ufficio regionale per l'Europa – concernente l'Ufficio europeo OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo, con Emendamento e con Allegati, fatto a Roma il 23 novembre 2012.
C. 2796 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole, con condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 aprile 2015.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che nelle precedenti sedute il relatore aveva chiesto alla rappresentante del Governo alcuni chiarimenti in relazione al provvedimento in esame.
  Il viceministro Enrico MORANDO, in relazione ai chiarimenti chiesti dal relatore, evidenzia quanto segue:
    la regione Veneto provvederà ai costi di locazione dell'Ufficio regionale per l'Europa, oltre che, al pari del Ministero della salute, ai costi operativi del medesimo Ufficio;
    l'utilizzo del personale comandato, ai sensi dell'articolo 4 del disegno di legge di ratifica e dell'articolo 5, paragrafo 3, dell'Accordo, non pregiudica la funzionalità amministrativa degli enti di provenienza;
    l'utilizzo di personale non stabile è subordinato al reperimento dei finanziamenti supplementari di cui all'articolo 6, paragrafo 5, dell'Accordo;
    l'Italia dovrà corrispondere all'Ufficio regionale per l'Europa, come si evince dall'articolo 11 dell'Accordo, anche l'annualità relativa al 2014;
    appare comunque necessario posticipare la decorrenza dell'onere dal 2014 al 2015, posto che l'esercizio 2014 è ormai concluso;
    l'utilizzo delle risorse iscritte nel capitolo 4393 dello stato di previsione del Ministero della salute, relative all'autorizzazione di spesa recata dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2004, n. 138, non pregiudica la realizzazione degli interventi già previsti a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse;
    nel citato capitolo 4393 è stato prudenzialmente accantonato per l'anno 2015 l'importo di 1.080.000 euro, corrispondente a due annualità di oneri di funzionamento dell'Ufficio regionale per l'Europa;
    l'eventuale rinnovo dell'Accordo per ulteriori periodi di cinque anni, secondo quanto previsto dall'articolo 11, paragrafo 3, secondo periodo, dell'Accordo medesimo, come evidenziato dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Pag. 67non richiederà la sottoscrizione di un nuovo atto negoziale tra le Parti contraenti.

  Bruno CENSORE (PD), relatore, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il progetto di legge C. 2796 Governo, recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo italiano e l'Organizzazione mondiale della sanità – Ufficio regionale per l'Europa – concernente l'Ufficio europeo OMS per gli investimenti in salute e per lo sviluppo, con Emendamento e con Allegati, fatto a Roma il 23 novembre 2012;
  preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
    la regione Veneto provvederà ai costi di locazione dell'Ufficio regionale per l'Europa, oltre che, al pari del Ministero della salute, ai costi operativi del medesimo Ufficio;
    l'utilizzo del personale comandato, ai sensi dell'articolo 4 del disegno di legge di ratifica e dell'articolo 5, paragrafo 3, dell'Accordo, non pregiudica la funzionalità amministrativa degli enti di provenienza;
    l'utilizzo di personale non stabile è subordinato al reperimento dei finanziamenti supplementari di cui all'articolo 6, paragrafo 5, dell'Accordo;
    l'Italia dovrà corrispondere all'Ufficio regionale per l'Europa, come si evince dall'articolo 11 dell'Accordo, anche l'annualità relativa al 2014;
    appare comunque necessario posticipare la decorrenza dell'onere dal 2014 al 2015, posto che l'esercizio 2014 è ormai concluso;
    l'utilizzo delle risorse iscritte nel capitolo 4393 dello stato di previsione del Ministero della salute, relative all'autorizzazione di spesa recata dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2004, n. 138, non pregiudica la realizzazione degli interventi già previsti a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse;
   nel citato capitolo 4393 è stato prudenzialmente accantonato per l'anno 2015 l'importo di 1.080.000 euro, corrispondente a due annualità di oneri di funzionamento dell'Ufficio regionale per l'Europa;
   l'eventuale rinnovo dell'Accordo per ulteriori periodi di cinque anni, secondo quanto previsto dall'articolo 11, paragrafo 3, secondo periodo, dell'Accordo medesimo, come evidenziato dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, non richiederà la sottoscrizione di un nuovo atto negoziale tra le Parti contraenti;

  rilevata pertanto la necessità di:
   prevedere un'autorizzazione di spesa pari a 1.080.000 euro per l'anno 2015, che ricomprenda sia il contributo per l'anno 2015 sia quello riferito all'anno 2014, e un'autorizzazione di spesa pari a 540.000 euro annui a decorrere dal 2016, in modo da approntare le risorse necessarie anche per l'eventuale rinnovo dell'Accordo, fermo restando che, qualora tale rinnovo non dovesse verificarsi, potrebbe comunque procedersi al definanziamento della medesima autorizzazione di spesa, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 11, comma 3, lettera f), della legge n. 196 del 2009;
   provvedere a tali oneri mediante corrispondente riduzione della già citata autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 del disegno di legge di ratifica,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione:
   all'articolo 3, comma 1, sostituire le parole: pari a 540.000 euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2018 con le seguenti: pari a 1.080.000 euro per l'anno 2015 e a 540.000 euro annui a decorrere dal 2016».

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  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 10.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 16 aprile 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 10.30.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Banca centrale europea, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Banca europea per gli investimenti – Un piano di investimenti per l'Europa (COM(2014) 903 final).
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici e che modifica i regolamenti (UE) nn. 1291/2013 e 1316/2013 (COM(2015) 10 final), corredata del relativo allegato (COM(2015) 10 final – Annex 1).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Approvazione di un documento finale).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 aprile 2015.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, ricorda che, nella seduta del 9 aprile scorso, era stata presentata e illustrata una proposta di documento finale relativa agli atti in esame. Avverte inoltre che il gruppo SEL ha presentato una proposta alternativa di documento finale (vedi allegato 2).

  Maino MARCHI (PD) chiede che la proposta di documento finale presentata dal relatore venga integrata, nelle premesse, con la seguente considerazione: «Il Piano contribuisce pertanto all'inversione di tendenza nell'approccio seguito dall'Unione in materia di politica economica, determinata in misura significativa dall'azione condotta dal Governo italiano, soprattutto nel corso del semestre di Presidenza del Consiglio dell'UE». Tale considerazione, contenuta anche nel parere approvato dalla Commissione politiche dell'Unione europea in data 14 aprile 2015, potrebbe essere inserita dopo la prima premessa della proposta di documento finale.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, prende atto della richiesta dell'onorevole Marchi.

  Laura CASTELLI (M5S), sottolineando il proficuo lavoro svolto dai deputati di tutti i gruppi nel corso dell'esame dei provvedimenti in oggetto presso la Commissione politiche dell'Unione europea, chiede se la proposta di documento in discussione tenga conto di quanto emerso in tale sede.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, assicura che la proposta di documento è stata predisposta d'intesa con il presidente della Commissione politiche dell'Unione europea e recepisce anche le indicazioni emerse nel corso del dibattito svoltosi presso la suddetta Commissione.

  Paolo TANCREDI (AP), preannunciando il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di documento finale, esprime tuttavia alcune perplessità su tale proposta, che ricorda di aver già manifestato nel corso dell'indagine conoscitiva, svolta nell'ambito dell'esame dei provvedimenti in oggetto.
  La prima perplessità riguarda l'affermazione, contenuta nelle premesse, secondo Pag. 69la quale viene giudicata «pienamente condivisibile» la scelta del Governo e di Cassa depositi e prestiti di non conferire capitale al FEIS. Al riguardo osserva che tale scelta, anche se comprensibile e adottata anche dalle istituzioni finanziarie analoghe alla Cassa depositi e prestiti, non appare, a suo parere, del tutto condivisibile, in quanto manifesta una sorta di mancanza di fiducia nel successo del Piano Juncker.
  La seconda perplessità riguarda la condizione di cui alla lettera b), che prevede che sia garantita l'effettiva addizionalità degli investimenti da finanziare, in quanto un vincolo così stringente potrebbe irrigidire eccessivamente le procedure per la concessione dei finanziamenti.

  Giulio MARCON (SEL) sottolinea la propria contrarietà nei confronti dell'impostazione di fondo del Piano Juncker, che non prevede investimenti pubblici, ma si limita, mediante un meccanismo di leva finanziaria, che già in passato si è rivelato inidoneo, a stimolare investimenti privati e non tiene conto del fatto che i soggetti privati selezionano i progetti da finanziare prevalentemente sulla base di criteri di redditività.
  Pertanto, pur condividendo sostanzialmente molte delle condizioni contenute nella proposta di documento finale presentata dal relatore, preannuncia l'astensione del proprio gruppo.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, sottolinea l'importante lavoro di approfondimento svolto dalla Commissione nell'esaminare i provvedimenti in oggetto, che ha contribuito a chiarire che i finanziamenti del Piano Juncker non sono diretti alla realizzazione diretta di investimenti pubblici, ma alla concessione di garanzie per investimenti pubblici che dovrebbero quindi stimolare investimenti privati. Tiene ad evidenziare che le modalità di attuazione del Piano saranno definite solamente con l'approvazione in sede europea del regolamento in questione e che compito del Parlamento italiano, come degli altri Parlamenti nazionali dell'Unione europea, è quello di fornire un importante contributo approvando specifiche indicazioni al riguardo.
  In relazione alle perplessità manifestate dall'onorevole Tancredi, ritiene che sia possibile tener conto della prima, relativa al giudizio sul mancato conferimento di capitale al FEIS da parte del Governo e di Cassa depositi e prestiti, mentre evidenzia che sarebbe auspicabile, a suo parere, tener fermo il criterio dell'addizionalità, così come previsto dalla lettera b) delle condizioni.

  Il viceministro Enrico MORANDO, dichiarando di condividere le valutazioni sul Piano Juncker evidenziate dal Ministro Padoan nel corso dell'audizione del 1o aprile scorso, precisa di ritenere corretto il richiamo, nella parte dispositiva della proposta di documento finale, del principio di addizionalità degli investimenti da finanziare.

  Francesco BOCCIA, presidente e relatore, tenendo conto di quanto emerso nel dibattito testé svolto, riformula la proposta di documento finale (vedi allegato 3). Avverte quindi che, qualora dovesse essere approvata la sua proposta di documento finale, come riformulata, la proposta alternativa del medesimo documento dovrebbe considerarsi preclusa.

  Vega COLONNESE (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di documento finale del relatore, come riformulata.

  Rocco PALESE (FI-PdL) preannuncia l'astensione del suo gruppo sulla proposta di documento finale del relatore, come riformulata.

  La Commissione approva la proposta di documento finale del relatore, come riformulata.

  La seduta termina alle 10.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.45 alle 10.50.

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