CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 aprile 2015
421.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 140

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 9 aprile 2015. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. — Interviene il sottosegretario per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 13.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, comunica che il deputato Tommaso Currò entra a far parte della Commissione.
  Ricorda quindi che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-05267 Sandra Savino: Rafforzamento degli strumenti di carattere tributario in favore dei soggetti portatori di disabilità e delle loro famiglie.

  Sandra SAVINO (FI-PdL) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Sandra SAVINO (FI-PdL) ringrazia per la risposta, dalla quale emerge tuttavia unicamente l'intenzione del Governo di proporre appello dinanzi al Consiglio di Stato sulle sentenze del TAR intervenuta sulla nuova disciplina dell'ISEE, mentre, per il resto, la risposta stessa ripercorre la storia, già nota, delle modifiche apportate negli ultimi anni a tale normativa.
  In linea generale sottolinea come non sia accettabile che l'Esecutivo, in sede di svolgimento di atti di sindacato ispettivo, si limiti a richiamarsi alla valutazione negativa espressa dagli uffici finanziari sulle problematiche prospettate dagli interroganti, in quanto tale atteggiamento testimonia di una debolezza della politica che occorre invece superare. Evidenzia, infatti, come le questioni sollevate presso le Commissioni parlamentari hanno carattere politico e come occorra dunque che il Governo assuma una posizione politica rispetto ai temi affrontati.
  Auspica infine che l'Esecutivo risolva quanto prima il problema connesso al contenzioso in essere presso i giudici amministrativi rispetto alla disciplina in materia di ISEE.

5-05268 Causi: Chiarimenti sul regime di detraibilità IVA degli acquisti posti in essere dagli organismi di formazione in presenza di finanziamenti comunitari.

  Simonetta RUBINATO (PD) rinuncia a illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmataria.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Simonetta RUBINATO (PD) si riserva di esaminare in dettaglio il contenuto, piuttosto complesso e tecnico, della risposta, della quale si dichiara tuttavia del tutto insoddisfatta, rilevando come il Governo abbia recentemente accolto in materia un ordine del giorno, il cui impegno risulta tuttavia ancora disatteso.
  Sottolinea inoltre come il problema sollevato dall'interrogazione risulti di notevole portata e come il comportamento degli organismi di formazione sul tema della detraibilità dell'IVA sia stato improntato a buona fede, seguendo le indicazioni fornite al riguardo dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le risposte fornite Pag. 141dall'Agenzia delle entrate a specifici interpelli in materia, nonché le indicazioni della giurisprudenza comunitaria.
  La questione evidenziata dall'atto di sindacato ispettivo non deriva pertanto dall'atteggiamento dei predetti organismi di formazione, ma dal repentino mutamento nell'orientamento interpretativo in merito dell'Amministrazione finanziaria, che ha emanato una serie di atti di accertamento nei confronti dei predetti soggetti, contestando loro la possibilità di detrarre l'IVA da loro assolta sugli acquisti dagli stessi posti in essere.
  Sottolinea quindi come tale nuovo orientamento dell'Amministrazione, oltre a risultare a suo giudizio infondato sul piano della disciplina tributaria, determinerà un notevole aggravio tributario per i suddetti organismi, comportando il rischio di portare al collasso soggetti che svolgono una funzione molto importante per il contrasto alla disoccupazione.

5-05269 Sberna: Istituzione della Commissione sull'economia non osservata e l'evasione fiscale e della Commissione sulle spese fiscali.

  Mario SBERNA (PI-CD) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Mario SBERNA (PI-CD), ringrazia il Sottosegretario, auspicando di poter avere in futuro risposte più concrete sulla questione sollevata dall'interrogazione.

5-05270 Paglia: Dati relativi ai mutui ipotecari residenziali compresi nell'ambito dei crediti deteriorati.

  Giovanni PAGLIA (SEL) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Giovanni PAGLIA (SEL) si riserva di analizzare i dati richiamati dal Sottosegretario nella risposta, nonché di sollevare ulteriormente la questione affrontata dall'interrogazione qualora i dati stessi avessero solo carattere aggregato.
  Rileva infatti come sia utile disporre di informazioni puntuali sul numero dei mutui residenziali incagliati, al fine di orientare il dibattito in corso nel Paese circa le azioni da compiere sul tema dei non performing loans. Sottolinea, infatti, come non si tratti di una problematica di sostenibilità finanziaria, ma di un tema di rilevanza sociale.

5-05271 Pesco: Controlli sulla trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri da parte dei punti vendita delle imprese operanti nel settore della grande distribuzione.

  Daniele PESCO (M5S) illustra la propria interrogazione, la quale sottopone al Governo la questione dei controlli fiscali sulle imprese che operano nella grande distribuzione, a seguito delle innovazioni introdotte dai commi 429 e seguenti della legge n. 311 del 2004, la quale ha previsto la possibilità, per tali imprese, di trasmettere telematicamente all'Agenzia delle entrate, distintamente per ciascun punto vendita, l'ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi.
  In tale ambito, evidenzia innanzitutto come tali disposizioni abbiano ingiustamente creato una situazione di grave disparità nel trattamento fiscale della grande distribuzione rispetto ai piccoli esercenti, posto che, anche nel caso in cui questi ultimi costituiscano reti tra le loro imprese, non verrebbero ammessi a tali modalità di trasmissione telematica dei corrispettivi in sostituzione degli obblighi di certificazione fiscale.
  Sottolinea, inoltre, come, mentre le modalità tecniche e i termini per la suddetta trasmissione telematica sono state compiutamente definite, secondo precise specifiche tecniche, con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, non Pag. 142siano state in alcun modo individuate dagli organi competenti i criteri di operatività per la raccolta dei dati e le forme di controllo sugli stessi.
  Nel ricordare come tale opzione costituisca un rilevante beneficio a favore di imprese il cui giro d'affari è pari a circa 90 miliardi di euro, l'interrogazione chiede di avere dati precisi dal Governo sul numero delle verifiche eseguite e su quali siano le risultanze di tali controlli circa l'attendibilità dei dati forniti dai contribuenti che possono avvalersi di tale opzione.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Daniele PESCO (M5S) prende atto della risposta, la quale conferma i timori indicati nella sua interrogazione.
  Rileva infatti come i dati forniti dal Sottosegretario pongano in evidenza come il numero di verifiche effettuate, pari a 236, sia estremamente esiguo in confronto all'elevato numero di imprese, pari oltre 7.000, le quali hanno beneficiato della possibilità di trasmettere in via telematica i corrispettivi in sostituzione degli obblighi di certificazione fiscale.
  Ribadisce quindi come la posizione del Governo sia ingiustificabile, posto che tale mancanza di controlli comporta un notevole rischio di evasione fiscale e realizza una notevole disparità di trattamento nei confronti dei piccoli esercenti, i quali vivono quotidianamente le preoccupazioni legate alla possibilità di controlli fiscali nei loro confronti.
  Auspica quindi che l'Esecutivo intervenga prontamente per eliminare tale forma di sperequazione, al fine di ripristinare una situazione di equità e giustizia fiscale per tutti i contribuenti.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.10.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 9 aprile 2015. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sull'ordine dei lavori.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, propone, concorde la Commissione, di procedere a un'inversione nell'ordine dei lavori della seduta odierna, nel senso di procedere, dapprima, all'esame dello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/138/CE (Atto n. 146), e dello schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2013/36/UE (Atto n. 147), successivamente alla discussione delle risoluzioni n. 7-00597 Lodolini e n. 7-00599 Pagano e, quindi, all'audizione informale del dottor Eugenio Giani, nell'ambito dell'esame della proposta di nomina a presidente dell'Istituto per il credito sportivo dello stesso dottor Giani.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/138/CE in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione (solvibilità II).
Atto n. 146.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 aprile scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che il relatore, Sottanelli, ha riformulato la sua proposta di parere (vedi allegato 6) e che il nuovo testo della proposta di parere è già stato trasmesso via e-mail a tutti i componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.Pag. 143
  Informa inoltre che il gruppo M5S ha presentato una proposta di parere alternativa a quella del relatore (vedi allegato 7), la quale sarebbe posta in votazione qualora fosse respinta la proposta di parere formulata dal relatore.

  Daniele PESCO (M5S), nel dichiarare la valutazione negativa del Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere formulata dal relatore e sul provvedimento in esame, evidenzia in primo luogo come l'articolo 1 dello schema di decreto legislativo ampli eccessivamente i poteri di intervento dell'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS), attribuendo alla suddetta Autorità di vigilanza il potere di adottare qualsiasi misura nei confronti sia delle imprese di assicurazione o di riassicurazione sia dei membri dei loro organi amministrativi, direttivi o di vigilanza.
  In tale ambito rileva come tale disposizione risulti essere eccessivamente ampia e generale, nonché inopportuna, posto che non opera una precisa delimitazione dei poteri di vigilanza. Con riferimento all'IVASS, ricorda come essa abbia dimostrato gravi inefficienze nello svolgimento delle proprie funzioni di vigilanza, citando, a tale proposito, le vicende relative alla società di assicurazioni Fondiaria SAI, le quali indicano come sia inopportuno attribuire a tale Autorità ulteriori poteri e funzioni.
  Con riferimento alle altre previsioni dello schema di decreto legislativo, pone in evidenza in particolare il comma 115 dell'articolo 1, il quale modifica l'articolo 188 del CAP introducendo il potere dell'IVASS di rimuovere i titolari delle funzioni apicali, sottolineando come tale disposizione non trovi alcuna corrispondenza normativa nel dettato della direttiva e configuri, pertanto, un eccesso di delega.
  Stigmatizza inoltre le novità introdotte dallo schema di decreto legislativo nel Titolo III del CAP, relativo alla la disciplina in materia di investimenti. Rileva infatti come, benché il principale obiettivo del provvedimento sia garantire un ampio margine di solvibilità delle imprese assicurative e porre in essere una vigilanza prudenziale, si consente alle medesime imprese di assicurazione di investire in strumenti finanziari derivati. In tale contesto ritiene che sarebbe stato quantomeno opportuno che lo schema di decreto specificasse in quali strumenti derivati potessero investire le suddette imprese, al fine di delimitare l'ambito di applicazione di strumenti di investimento aventi un tasso di rischiosità molto elevato.
  Inoltre rammenta come la legge di delegazione europea 2014, attualmente all'esame del Senato, preveda una delega al Governo per il recepimento della direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID II) e l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni di cui al regolamento UE n. 600 del 2014 sui mercati degli strumenti finanziari, ritenendo quindi che, al fine di procedere a un riordino efficiente e appropriato delle funzioni spettanti alle autorità preposte alla vigilanza, sia opportuno sospendere l'esame dello schema di decreto legislativo per coordinarlo con tali ulteriori previsioni.

  Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI), relatore, evidenzia innanzitutto come la sua proposta di parere costituisca l'espressione del lavoro complesso e proficuo svolto dalla Commissione nel corso della discussione dello schema di decreto legislativo.
  Rileva infatti come tale proposta tenga in considerazione gli spunti e i rilievi sollevati dai diversi soggetti interessati da tale intervento normativo in occasione delle audizioni svolte nell'ambito dell'esame del provvedimento, e sottolinea come ciò abbia condotto a un ottimo punto di equilibrio complessivo di tutti i punti di vista coinvolti.
  Nel sottolineare come l'adozione delle disposizioni contenute nello schema di decreto costituisca un importante passo in avanti per l'Italia, dotandola di una disciplina in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione più avanzata ed efficiente, sottolinea come ciò sia di primaria importanza soprattutto per tutelare le fasce più deboli della cittadinanza.

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  Marco CAUSI (PD), nel preannunciare il voto favorevole del Partito democratico sulla proposta di parere del relatore, segnala l'esigenza di procedere in tempi rapidi all'approvazione definitiva dello schema di decreto, ricordando che l'Italia è in ritardo rispetto al termine di recepimento della direttiva 2009/138/CE.
  Sottolinea inoltre come le disposizioni, recate dallo schema di decreto, relative all'ampliamento delle funzioni facenti capo all'IVASS, siano la diretta conseguenza del fatto che tale Istituto già costituisce l'Autorità individuata dall'ordinamento italiano per lo svolgimento delle funzioni di vigilanza sul comparto assicurativo.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come riformulata.

Schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2013/36/UE che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE per quanto concerne l'accesso all'attività degli enti creditizi e la vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento. Modifiche al decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385, e al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58.
Atto n. 147.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizione e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 aprile scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che il relatore, Gitti, ha formulato, nella seduta del 1o aprile scorso, una proposta di parere favorevole con una condizione e numerose osservazioni.
  Informa quindi che il gruppo M5S e il gruppo SEL hanno presentato due proposte di parere alternative a quella del relatore (vedi allegati 8 e 9).
  Segnala come le predette proposte di parere alternative sarebbero poste in votazione solo qualora fosse respinta la proposta di parere formulata dal relatore.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) ritiene innanzitutto necessario che il Governo esprima la sua posizione rispetto alla drastica riduzione dei poteri del Comitato interministeriale per il Credito e il Risparmio operata dallo schema di decreto legislativo in esame.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI rileva come il Governo non abbia osservazioni da fare in merito alla questione sollevata dal deputato Villarosa.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), nel preannunciare il voto negativo del Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere del relatore, nonché la generale valutazione negativa sullo schema di decreto legislativo, stigmatizza l'abolizione di molte previsioni del TUB che stabiliscono la previa deliberazione del CICR ai fini dell'esercizio del potere regolamentare della Banca d'Italia, rilevando come lo stesso CICR svolga una funzione di alta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio e rappresenti un organo di vigilanza interamente pubblico a tutela dell'interesse dei cittadini.
  In tale ambito ricorda che l'Italia ha già, in ambito monetario, rinunciato alla propria sovranità, ma che ciò è avvenuto in un momento in cui le condizioni del Paese erano certamente migliori, sia per quel che concerne il debito pubblico sia per quanto riguarda la situazione economica e occupazionale del Paese. Ritiene invece che in questa fase storica andrebbe compiuta una scelta diversa, volta a non cedere ulteriori ambiti di sovranità nazionale anche per quanto riguarda la vigilanza sul settore bancario e finanziario.
  Ritiene inoltre che l'eliminazione di molte delle competenze del CICR potrebbe configurarsi come una violazione dell'articolo 47 della Costituzione, il quale prevede che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, disciplinando, coordinando e controllando l'esercizio del credito.Pag. 145
  Rileva quindi come l'attuale assetto di competenze riconosciuto alla Banca d'Italia, le affidi impropriamente, nonostante essa costituisca un ente sostanzialmente privato, un ruolo sovrano in materia di politica monetaria, del tutto sganciato dallo scrutinio del Parlamento, il quale non può infatti esercitare alcun controllo sull'operato della stessa Banca nemmeno attraverso atti di sindacato ispettivo.
  In tale contesto evidenzia come l'ampliamento dei poteri di vigilanza e di controllo della Banca d'Italia sulle banche previsto dallo schema di decreto legislativo risulti quindi assolutamente inopportuno, come dimostrato del resto anche dalla vicenda che ha coinvolto la Banca Popolare di Spoleto, nonché dalla vicenda relativa alla Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti. Ricorda infatti che il Consiglio di Stato ha recentemente dichiarato l'illegittimità dei decreti ministeriali del Ministero dell'economia e delle finanze con cui, su proposta della Banca d'Italia, era stata disposta la sottoposizione ad amministrazione straordinaria della suddetta banca, a testimonianza dell'assoluta carenza di effettivi controlli da parte dello Stato sull'attività della stessa Banca.
  Passando quindi a taluni aspetti specifici dello schema di decreto, rileva come le previsioni del comma 15 dell'articolo 1 dello schema, il quale integra l'articolo 28 del TUB, limitando il diritto al rimborso delle azioni delle banche popolari e delle banche di credito cooperativo, costituiscano una grave violazione delle libertà costituzionalmente garantite degli azionisti delle stesse banche, i quali potranno vedersi privati del diritto di disporre liberamente delle proprie quote azionarie. Ritiene invece che l'attività del legislatore dovrebbe concentrarsi sul problema principale che affligge l'economia italiana, costituito dall'insufficienza della quantità di credito erogato dalle banche alle famiglie e alle imprese.
  Con riferimento poi alle previsioni sanzionatorie recate dallo schema di decreto, segnala innanzitutto come esse sembrerebbero riferirsi esclusivamente agli enti creditizi e non anche agli istituti di moneta elettronica.
  Nel valutare inoltre positivamente la scelta, operata dallo schema di decreto, di commisurare le sanzioni amministrative pecuniarie previste al fatturato delle banche sanzionate, rileva, da un lato, come in alcuni casi tali sanzioni pecuniarie dovrebbero esser affiancate anche da sanzioni penali, e, dall'altro, come la nozione di fatturato cui fanno riferimento le disposizioni recate dallo schema non appaia sufficientemente precisata, potendo quindi dar luogo a incertezze in sede applicativa, vanificando in tal modo l'effetto dissuasivo delle predette previsioni sanzionatorie.
  Segnala altresì come la modifica della disciplina sui requisiti dei soggetti partecipanti al capitale delle banche, di cui all'articolo 25 del TUB, operata dal comma 12 dell'articolo 1 dello schema di decreto, non sembrerebbe prevedere l'introduzione di requisiti di indipendenza per i titolari delle partecipazioni rilevanti.
  Invita quindi la maggioranza e il Governo a valutare con attenzione i contenuti della proposta di parere alternativo formulata dal suo gruppo, la quale fornisce una serie di indicazioni idonee a migliorare il testo dello schema di decreto.

  Giovanni PAGLIA (SEL) ribadisce la propria valutazione negativa sullo schema di decreto legislativo in esame, ritenendo che esso non sia assolutamente coerente né con la delega contenuta nell'articolo 3 della legge n. 154 del 2014 né, tantomeno, con i contenuti della direttiva 2013/36/UE che il decreto legislativo intende recepire.
  Con riguardo a singole tematiche, evidenzia innanzitutto come numerose previsioni della direttiva stessa, ad esempio in materia di remunerazione degli esponenti aziendali, risultino completamente trascurate, compiendo la scelta, completamente errata, di rinviarne l'attuazione a successivi atti di normazione secondaria della Banca d'Italia, lasciando dunque le valutazioni in merito, che rivestono un evidente rilievo politico e che in altri Pag. 146Paesi sono stati infatti oggetto di un acceso dibattito pubblico, a un organismo tecnico privo di ogni legittimazione democratica.
  In riferimento alle disposizioni dello schema di decreto sui requisiti degli esponenti aziendali e dei partecipanti al capitale degli intermediari del settore bancario, creditizio e finanziario, ritiene che il Governo e la maggioranza si assumano una grave responsabilità politica, modificando, in realtà solo formalmente, senza alcuna ragionevolezza e per di più in peius, la normativa vigente in materia. Reputa infatti sbagliato affidare a una fonte normativa secondaria, sottratta al controllo del Parlamento, la determinazione dei requisiti di onorabilità sia degli esponenti aziendali sia dei partecipanti al capitale, novellando una normativa già perfettamente in linea con gli indirizzi comunitari, e che negli ultimi anni stava, peraltro, cominciando a produrre buoni risultati.
  Anche con riguardo alla disciplina delle sanzioni, ritiene che lo schema di decreto si discosti dai contenuti e dalle finalità della legge di delegazione europea 2013 e della direttiva 2013/36/UE, sottolineando come le previsioni dello schema di decreto spostino sostanzialmente il fuoco dell'impianto sanzionatorio dalle persone fisiche, cioè dagli esponenti aziendali, alle persone giuridiche, nonostante la direttiva, a questo riguardo, invitasse invece gli Stati membri a rafforzare l'effettività dei propri sistemi sanzionatori.
  Nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, invita quindi tutti i componenti della Commissione ad approfondire il testo della direttiva 2013/36/UE, per verificarne la distanza rispetto al contenuto dello schema di decreto legislativo.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato 10).

  La seduta termina alle 14.30.

RISOLUZIONI

  Giovedì 9 aprile 2015. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 14.30.

7-00597 Lodolini: Sospensione del pagamento dei canoni relativi alle concessioni di beni del demanio marittimo ubicate in aree colpite dagli eventi meteorologici del febbraio 2015.
7-00599 Pagano: Sospensione del pagamento dei canoni relativi alle concessioni di beni del demanio marittimo ubicate in aree colpite dagli eventi meteorologici del febbraio 2015.
(Discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che la risoluzione Pagano n. 7-00599 è stata sottoscritta anche dalla deputata Mucci.

  Emanuele LODOLINI (PD) illustra la propria risoluzione, la quale intende sollecitare il Governo ad assumere iniziative per la sospensione del pagamento dei canoni relativi alle concessioni di beni del demanio marittimo ubicate in aree colpite dagli eventi meteorologici del febbraio 2015.
  A tale riguardo ricorda i drammatici eventi meteorologici che hanno colpito le Marche a partire dal 4 febbraio scorso, producendo danni ingentissimi alle imprese e a tutto il sistema balneare della costa e portando la regione a richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza.
  In particolare, fa presente come le forti mareggiate abbiano provocato esondazioni di corsi d'acqua, allagamenti in aree urbane ed extraurbane, frane e interruzioni stradali, soprattutto nella porzione costiera e collinare del territorio e che il Pag. 147maltempo e l'intensità degli eventi atmosferici hanno determinato gravi disagi alla popolazione, nonché danni consistenti ai beni pubblici e privati, alle attività economiche e produttive.
  Rammenta inoltre che tali mareggiate hanno devastato ampi tratti del litorale e impedito il regolare deflusso delle piene dei fiumi, causando ingenti danni alle infrastrutture pubbliche e private e alle attività produttive localizzate sulla costa.
  Evidenzia quindi come la devastazione di numerosi stabilimenti balneari e di gran parte delle strutture ricettive e commerciali costituisca un durissimo colpo per l'intero comparto turistico in un periodo strategico per la programmazione della fase iniziale della stagione e come il distruttivo evento meteorologico abbia messo in ginocchio l'intera economia locale, la quale si trova ora ad affrontare l'enorme peso della ricostruzione delle opere distrutte.
  In tale contesto la risoluzione è volta a impegnare l'Esecutivo ad agire tempestivamente al fine di consentire il ripristino delle attività compromesse, assumendo le iniziative di competenza affinché sia sospeso il pagamento dei canoni demaniali per i proprietari degli stabilimenti balneari e delle attività commerciali in regime di concessione.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 9 aprile 2015.

Audizione del dottor Eugenio Giani, nell'ambito dell'esame della proposta di nomina a presidente dell'Istituto per il credito sportivo (Nomina n. 44).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.35 alle 15.15.

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